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giovedì 9 dicembre 2010

La Cina entra ufficialmente nella disputa coreana

La diplomazia cinese si muove ufficialmente verso la Corea del Nord. Questo passo sancisce la fuoriuscita dall’immobilismo diplomatico ufficiale e l’interessamento alla crisi del Mar Giallo, mettendo in campo il capo della diplomazia di Pechino Dai Binnguo. In realtà i contatti tra la Cina e la Corea del Nord non si sono mai interrotti, ma sono rimasti nell’ambito della riservatezza e dell’ufficiosità. L’entrata in campo ufficiale è stata più volte sollecitata da Washington, che richiedeva aiuto al principale alleato della Nord Corea, affinchè premesse per per una soluzione pacifica e veloce della crisi delle due Coree. Pechino, per lavorando sottotraccia, ha nicchiato con un atteggiamento che sfiorava l’ambiguità, pur condannando l’escalation militare, non ha realmente preso parte ufficiale alla dissuasione dell’uso della forza. L’impressione americana è stata, probabilmente, che la politica cinese usasse questo nuovo fronte per mettere in difficoltà l’amministrazione di Obama, lesinando il suo intervento autorevole presso Pyongyang. Ora, con la mossa ufficiale di Pechino, sarà interessante vedere se l’intervento sarà limitato alla crisi attuale o se toccherà un orizzonte più ampio come il problema nucleare nordcoreano. Gli attori coinvolti oltre alla Cina ed agli USA, in qualità di superpotenze, sono le due Coree ma anche Giappone e Russia; la presenza di un’atomica nel sud est asiatico, in uno stato potenzialmente fuori dai blocchi e dal controllo, crea notevole apprensione nella regione, l’augurio è che da una situazione sfavorevole come è la tensione nel Mar Giallo si arrivi ad una trattativa sul disarmo nucleare nella regione.

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