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mercoledì 5 gennaio 2011

Cristianesimo ed Islam sempre più divisi

Un recente sondaggio di Le Monde ha rilevato che oltre il 40 per cento dei francesi e dei tedeschi vive l'Islam come una minaccia. Le cause sono la scarsa integrazione con i popoli autoctoni, i costumi sessuali, la condizione femminile e perfino gli usi gastronomici. Questo disagio è comune con altre nazioni europee, non siamo più, come nel secolo scorso, quando l'immigrato era visto come una minaccia perchè sottraeva posti di lavoro, ora la minaccia è il suo credo religioso. Si tratta di un salto di qualità che, a prima vista, sembra una contraddizione nel mondo della globalizzazione, in realtà è la naturale conseguenza di un processo incompleto dettato da esigenze che il mondo dell'economia ha imposto al mondo della società. La riflessione pare slegata dal contesto sociale e culturale ma non è così, le condizioni di vita imposte dalle nuove regole economiche hanno determinato un rinserrarsi nella propria religione e cultura da parte di grandi masse sradicate dalle loro nazioni, su questo ha fatto leva il processo di radicalizzazione religiosa intrapreso dai movimenti più estremi determinando un incremento delle situazioni di progressivo autoisolamento delle comunità islamiche fuori dal suolo patrio. Quello che si sta scavando è un solco profondo che minaccia un'integrazione sempre più obbligata, la sempre minore importanza delle guide religiose moderate acuisce il problema già dal momento della partenza dei flussi migratori, chi arriva, in gran parte, è già poco disposto ad una integrazione nella nuova società. E' anche vero che la sempre maggiore riduzione degli investimenti statali in materia di immigrazione non aiuta e non favorisce il processo, ma il dato della percezione della popolazione è oltremodo allarmante. Se poi si pensa a quanto successo in Egitto, solo la punta dell'iceberg della condizione dei cristiani nei paesi musulmani, si ci convince sempre più che stiamo entrando in un'epoca che sarà caratterizzata dai conflitti religiosi, infatti se lo scorso secolo, un'epoca storica finita, era caratterizzato dalla contrapposizione Est-Ovest, ora si rischia un ritorno al tempo delle crociate. In realtà l'attuale contrapposizione sta diventando Nord-Sud ed i due poli si stanno identificando con cristianesimo ed islamismo, non è una semplificazione eccessiva anche perchè l'identificazione ora sta abbracciando anche i laici delle rispettive religioni, se non si pone un freno costruendo ed intensificando il dialogo tra le parti moderate la profondità del solco della divisione rischia di diventare incolmabile.

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