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giovedì 20 gennaio 2011

Hu Jintao promette attenzione ai diritti umani

La visita del premier cinese negli USA ha fatto registrare importanti dichiarazioni sul piano dei diritti umani. Hu Jintao ha pubblicamente ammesso che la Cina deve migliorare il suo approccio verso l'applicazione dei diritti umani all'interno del suo territorio, l'ammissione include in modo implicito una mancanza di quei diritti considerati elementari nel mondo occidentale. La valenza di questo proponimento è quindi duplice ed impegna pubblicamente quella che ormai è la seconda potenza mondiale in un tema fondamentale per essere riconosciuta tale non solo sul piano economico; ed è proprio questa l'intenzione del leader di Pechino uscire da quella sorta di isolamento politico con cui la Cina viene tenuta a distanza dalla scena politica più importante in quanto deficitaria sul piano dei diritti umani. In realtà la potenza economica cinese permette già un ruolo di primo piano politico che le consente di giocare su più tavoli da protagonista, quello che manca è una sorta di riconoscimento universale che non arriva perchè mancano le garanzie dei diritti umani. Associazioni importanti come Amnesty International o Human Rights Watch, solo per citarne alcune, denunciano sistematicamente la Repubblica Popolare Cinese per l'alto numero di condanne a morte e per l'uso sistematico della tortura per non parlare delle continue violazioni delle libertà di stampa e di espressione, ciò mette il paese continuamente sotto la lente dell'opinione pubblica mondiale e chiaramente in cattiva luce. La Cina ha interesse a migliorare la propria percezione sopratutto nei paesi occidentali dove punta a contare sempre di più, ad avere un più elevato peso specifico sotto il profilo politico e culturale. Il presidente cinese ha spiegato a parziale giustificazione, che la storia e la cultura cinese sono differenti da quella americana ed occidentale, ciò crea delle distorsioni sulla percezione dell'applicazione dei diritti umani, tuttavia se la Cina non si pone sul piano occidentale non avrà i risultati in cui dice di impegnarsi. In realtà senza un adeguato processo democratico è praticamente impossibile assicurare l'applicazione dei diritti umani, se si può prevedere, ed auspicare, una riduzione delle pratiche violente, appare difficile che si attenuino le restrizioni sulla libertà di espressione in regime di partito unico. Sarà interessante vedere in che modo andranno a scontrarsi con questo scoglio le buone intenzioni cinesi, sempre che siano reali.

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