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venerdì 18 febbraio 2011

Obama riunisce le più importanti aziende tecnologiche USA

Barack Obama ha ieri incontrato dodici rappresentanti delle più importanti compagnie produttrici di Informatica e tecnologia, fra i presenti anche Steve Jobs di Apple, per pensare un coordinamento del lavoro di questo settore strategico. La nota ufficiale parla di una promozione congiunta del settore dal lato economico, che comprenda investimenti verso obiettivi mirati da parte del settore privato in grado di consentire una crescita economica ed aumentare il numero dei posti di lavoro. L'obiettivo finale è cercare di raddoppiare le esportazioni nell'arco dei prossimi cinque anni. Al di fuori delle dichiarazioni ufficiali appare difficile che, oltre ai temi economici, non siano state trattate le implicazioni politiche delle nuove tecnologie, anche, ma non solo, alla luce dei recenti sviluppi. Obama potrebbe avere anche richiesto una collaborazione più fattiva con l'amministrazione americana, con implicazioni sia militari che di politica estera. La crescente importanza dei social network e sopratutto dei router che li gestiscono ne determina un obiettivo primario non solo da difendere, ma anche da gestire, le applicazioni sono infinite dal controllo all'indirizzo concreto dei movimenti. Inoltre il potere tecnologico, che malgrado l'avanzata delle nuove potenze, è ancora saldamente in mano statunitense, è sempre più vitale nel campo militare e della cyberguerra, settore ormai fondamentale nel campo bellico. Il controllo a distanza e l'intrusione nei sistemi informatici di altri stati è diventato un fattore determinante per il contrasto di operazioni nemiche, come il recente blocco della ricerca nucleare iraniana a causa di un virus, ha dimostrato. La necessità di un coordinamento a livello federale è resa necessaria anche per razionalizzare gli sforzi di imprese spesso in competizione, ma a cui la necessità del momento richiede un'azione comune sotto l'ombrello dello stato.

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