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lunedì 21 marzo 2011

Amministrative francesi: astensionismo al 55%

Nonostante l'attivismo in Libia di Sarkozy, nel primo turno delle elezioni amministrative francesi il risultato più eclatante è l'astensionismo arrivato al 55%. Neanche la metà, quindi, dei francesi è andata a votare, una percentuale enorme, che segnala come la società civile francese sia tanto lontana dalla politica. La mera classifica vede in testa il Partito Socialista che prende circa il 25% dei voti, l'UMP (partito del presidente della Francia) il 17%, il Fronte nazionale di Marine Le Pen il 15%, il Fronte della Sinistra il 9% ed infine i Verdi l'8%. L'astensionismo si conferma sempre di più in Europa, dove i cittadini non riescono a riconoscersi nei partiti e neppure nella politica in generale, che non riesce a risolvere i problemi quotidiani. Una conseguenza della crisi economica (e della incapacità di risolverla) è proprio l'incremento dell'astensionismo, ultimo strumento in mano ai cittadini dopo il voto di protesta. Peraltro il voto di protesta va a prendere la piazza d'onore sul podio elettorale: così si spiega il trionfo dell'estrema destra lepeniana, che con questo risultato conferma la bontà dei sondaggi in mano a Marine Le Pen, che l'accreditano al primo posto per le consultazioni presidenziali. Anche in Francia la paura dell'emigrazione e la povertà dei ceti emarginati spinge a destra il paese, logica che si sta affermando in tutto il continente.

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