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giovedì 10 marzo 2011

Ancora attendismo di USA e UE sulla crisi libica

La Francia riconosce il Consoglio Nazionale di Transizione, l'organismo dei ribelli di Bengasi come legittimo governo libico, l'accelerata francese avviene dopo che la UE aveva rifiutato il riconoscimento con la motivazione che l'Europa riconosce gli stati e non i governi. Ancora attendismo, quindi in seno all'organizzazione sovranazionale europea, che intende proseguire con i piedi di piombo nella vertenza libica. Intanto la Germania blocca 200 conti riferiti alla Libia contenenti circa 70.000 milioni di euro, il blocco sarà attivo fino alla definizione della effettiva proprietà dei conti. Ancora una volta la grande assente è la politica estera comunitaria che non riesce a trovare un medesimo indirizzo, ancora troppo particolaristici gli interessi degli stati, che preferiscono procedere in solitaria, senza trovare una intesa sotto la bandiera della UE. L'inadeguatezza dell'Unione Europea si manifesta in tutta la sua inconsistenza sulla scena internazionale, una politica pavida che tentenna e non prende una posizione netta se non in situazioni di certezza estrema. Con questa premesse la mossa degli USA, che si appellano ad una richiesta del popolo libico, di non volere prendere il comando di un'eventuale spedizione militare, per lasciarla alla UE, assume la prospettiva di una tattica attendista. La valutazione americana verte sui dubbi del mondo musulmano, anche quello moderato, che considera un eventuale comando USA non bene accolta dal popolo arabo. Molto conta anche la paura americana di ritrovarsi invischiati in un terzo scenario di guerra, eventualità che l'opinione pubblica americana considererebbe in maniera molto negativa. Frattanto Gheddafi cerca di uscire dall'isolamento diplomatico inviando un emissario in Portogallo, uno a Malta ed uno a Bruxelles cercando presumibilmente di preparare una exit strategy per se e la sua famiglia.

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