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venerdì 11 marzo 2011

Aumenta la richiesta dei diritti in Arabia Saudita

Continuano le proteste in Arabia Saudita, nella giornata odierna è andata in scena "la giornata della collera", organizzata da attivisti per i diritti umani e moderati sciti e sunniti. Inizialmente le proteste si caratterizzavano per l'egemonia scita, minoranza nel paese, la presenza, invece di sunniti, rappresenta una novità nel panorama delle proteste. E' un segnale che le manifestazioni stanno perdendo la connotazione religiosa per virare verso l'aspetto dei diritti civili. La richiesta di maggiori garanzie per i diritti si allarga ad ogni ceto sociale, negli ultimi giorni diversi accademici hanno messo la loro firma su petizioni che richiedono riforme. I primi effetti sono state le dichiarazioni del Ministro degli esteri saudita che ha affermato che ogni cittadino ha diritto di esprimere la propria opinione a patto di non minacciare la sicurezza dello stato; inoltre il governo ha incaricato un centro studi per aprire un canale di dialogo con tutti i sudditi della nazione. Per l'Arabia Saudita la situazione rappresenta una novità assoluta, nel regime monolitico si stanno aprendo crepe che richiedono un nuovo modo di affrontare il rapporto stato-cittadini, il governo cerca di arginare la protesta con nuovi stanziamenti di fondi pubblici e ricerca del colloquio con le anime più moderate della protesta, cercando di evitare una deriva violenta o che metta in pericolo il potere costituito. Quello che sembra è che sia partito un processo irreversibile verso la concessione di diritti civili, che dovrà, giocoforza, riconsiderare l'impianto stesso dello stato arabo.

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