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mercoledì 23 marzo 2011

I nervi poco saldi di Israele

Il bombardamento israeliano sulla striscia di Gaza ha provocato almeno tre morti, di cui due giovani ragazzi palestinesi, la ritorsione è avvenuta dopo il lancio di alcuni razzi che non hanno fatto vittime, ne danni. Tel Aviv dimostra di avere nervi tutt'altro che saldi, in un momento molto delicato della storia araba. Israele non riesce ad uscire dalla propria visuale ristretta, al piccolo orticello di fronte la porta di casa. Certamente questo episodio verrà derubricato nell'ennesima rappresaglia e finirà nel dimenticatoio della cronaca attuale, affogato in vicende ora più importanti. Eppure è l'ennesimo segnale di una miopia preoccupante, che, con il cambio della situazione geopolitica in atto, potrebbe a portare sviluppi inquietanti. Il processo di pacificazione e di stabilizzazione dei paesi arabi sarà, presumibilmente, lungo e difficile, tuttavia dovrà giungere ad un punto in cui gli stati dovranno trovare un loro assetto, ancorchè normalizzato, in quel momento per Israele potrebbero cambiare molte cose: potrebbe non godere più dell'appoggio politico egiziano, potrebbe trovare paesi vicini come lo Yemen, dove la maggioranza scita potrebbe avere acquisito maggiore importanza. Insomma, un assetto politico della regione totalmente cambiato e non precisamente favorevole. Cambierebbe la vita stessa di tutto il popolo israeliano, destinato ad una vita di trincea permanente. L'unica via di uscita per una pace stabile per Tel Aviv è mantenere un profilo più basso possibile e ricercare ostinatamente ed il più velocemente possibile la pace con i palestinesi e sforzarsi al massimo affinchè lo stato palestinese veda la luce al più presto. Rispondere alle provocazioni con morti inutili non va certo in quella direzione.

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