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mercoledì 20 aprile 2011

Considerazioni sugli sviluppi dei problemi energetici

La decisione di Roma di rinunciare al programma nucleare, segue la riduzione giapponese dovuta al disastro di Fukushima. Nel mondo la tragedia nipponica ha innescato una rincorsa a rivedere l'approvigionamento energetico che punta al nucleare. I grandi costi di gestione e sopratutto di smaltimento delle scorie radioattive e l'impatto emotivo, ma anche economico-politico generato dalla gestione della crisi nucleare ha provocato nelle opinioni pubbliche un deciso ripensamento per la generazione di energia elettrica attraverso l'atomo. Il momento per affrontare questo tema è tuttavia uno dei meno adatti dal punto di vista economico, grazie all'innalzamento dei prezzi del greggio dovuti alla congiuntura militare e politica presente nei paesi arabi. Questi due fatti sommati insieme, il disastro nucleare giapponese e l'innalzamento del prezzo del petrolio, impongono alcune riflessioni sul futuro dell'approvigionamento energetico, essenziale per il mantenimento del livello produttivo mondiale. In primo luogo lo sfruttamento delle energie alternative non è proceduto in maniera univoca in tutto il globo, per mancanza di volontà spesso legata a ragioni lobbistiche riguardanti le compagnie petrolifere. Ciò ha creato anche ricadute in senso ambientale. In secondo luogo non vi è stato un avanzamento della ricerca per trovare fonti alternative con cui rimpiazzare sia petrolio ( o comunque gas) che atomo. Il mancato sviluppo della fusione fredda ha costituito un freno ad una speranza che si stava concretizzando. Stante queste condizioni l'unica strada appare la razionalizzazione dei consumi, anche in ottica di possibili esaurimenti dei giacimenti fossili; quello che occorrerebbe creare dovrebbe essere una sorta di agenzia sovranazionale, emanazione dell'ONU, in grado di monitorare a livello mondiale i consumi per diminuire gli sprechi ed ottimizzare le risorse secondo le reali necessità dei singoli paesi. Questa agenzia dovrebbe essere anche in grado di comminare multe ed incentivare piani di sviluppo di sfruttamento delle energie rinovabili ed alternative e di finanziare progetti di ricerca ad hoc. Non è un'eventualità facile da verificarsi, ma è una soluzione concreta da prendere in considerazione da parte di tutte le nazioni.

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