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giovedì 28 aprile 2011

Israele e l'unione di Al Fatah con Hamas

Al Fatah ed Hamas uniti potrebbero non piacere ad Israele. Impossibile non pensare che Tel Aviv non veda di buon occhio la pacificazione tra le due anime palestinesi. La prima conseguenza potrà essere la rottura delle relazioni con la riunita compagine palestinese; non si vede infatti come sia possibile che Israele possa sedere ad un eventuale tavolo delle trattative con esponenti di Hamas. Ma se le relazioni saranno rotte, le conseguenze potranno essere nefaste sul piano delle azioni militari, con effetti devastanti per ambo le parti. Tuttavia per i governanti in carica israeliani, che stanno perseguendo l'avanzata dei coloni nei territori palestinesi, una eventuale rottura delle trattative potrebbe essere parte di una strategia volta a guadagnare tempo, bene, insieme all terra, di cui a Tel Aviv hanno sempre più bisogno. Se, da un lato la pacificazione dei due movimenti palestinesi, può essere letta come un elemento positivo nel quadro palestinese, potrebbe essere anche visto come un autogol nell'ambito delle relazioni con il paese della stella di David. Israele, con un governo di destra, ha l'obiettivo di aumentare il suo territorio, ed attua questa mira con la politica dei coloni e dei loro insediamenti nelle zone palestinesi. L'ANP per arrivare alla pace, come ribadito nei recenti colloqui francesi con Sarkozy, vuole riaffermare il trattato del 1967, quindi le linee ideali dei confini si sovrappongono a sfavore dei palestinesi. E' qui che entra in campo il fattore tempo, Israele pensa che una volta costruiti gli edifici dei coloni, questi non potranno più essere sfrattati; la tattica è oltremodo cinica: espone i coloni a ritorsioni molto probabili e, di fatto, dimostra la totale assenza di volontà a perseguire il processo di pace. Dire che Tel Aviv sta giocando con il fuoco è una metafora neanche troppo azzeccata, quello che si rischia è più di un conflitto locale. Inoltre Tel Aviv sta forzando la mano a Washington, che pur restando il più grande alleato, ha in questo momento talmente tanti fronti su cui è occupato, che una crisi ulteriore nei territori sicuramente non sarebbe ben vista.

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