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mercoledì 27 aprile 2011

La caduta dello spirito di Schengen

A Francia ed Italia, si affianca anche la Germania per richiedere una riforma del trattato di Schengen. Quello che viene richiesto alla UE è che in particolari casi avvenga la sospensione della libera circolazione entro i confini dell'Unione. Le dichiarazioni ufficiali parlano di volontà di affermare lo spirito del trattato, ma che con questi sviluppi storici, il trattato stesso rischia la morte. Viene quindi individuata la necessità di una riforma per mantenere viva la libera circolazione, ma solo con specificati requisiti. E' la bandiera bianca dell'Europa di fronte allo sviluppo delle migrazioni come effetto più ampio della globalizzazione. Di fronte all'impreparazione ed all'incapacità di gestire il fenomeno le nazioni si limitano a chiudersi in se stesse, aspettando che passi, in qualche modo, il problema. Non pare l'atteggiamento giusto cui orientarsi al problema. Nel fatto contingente, si possono anche capire le ragioni della sospensione della libera circolazione, ma ciò non deve essere una variazione strutturale ma, appunto contingente, un punto da cui ripartire per elaborare un approccio di diversa natura al problema più ampio. Abdicare sul tema della libera circolazione delle persone significa ammettere il fallimento dello spirito di Schengen, che rappresenta, insieme all'euro, la moneta unica comune, l'elemento unificante del continente europeo, attraverso lo strumento politico dell'Unione Europea. Esistono ragioni elettorali che condizionano purtroppo, la visione d'insieme, sia Francia, con Sarkozy, pressato dal Fronte Nazionale di Marine Le Pen, sia l'Italia, con Berlusconi, schiacciato dalla volontà della Lega Nord, non possono avere un indirizzo scevro da ragioni di pura contabilità politica. Sul piano comunitario si paga l'immobilità degli organismi centrali che non hanno preso di petto la questione, determinando soluzioni ricercate al di fuori dell'ambito comunitario, da parte dei singoli soggetti statali. Senza alcun cambiamento l'Unione Europea è destinata al declino delle sue funzioni, regredendo nella sua funzione essenziale, che è quella di coordinare i problemi a livello superiore dei singoli stati, nell'ottica unificatrice del continente in soggetto di diritto internazionale con prerogative ben definite, tali, cioè, da interpretare il ruolo di soggetto primario nell'ambito mondiale.

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