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lunedì 11 aprile 2011

Perchè l'Italia è sempre più isolata in Europa

Il pasticcio dei permessi di soggiorno pone l'Italia in posizione ancora di maggiore svantaggio di fronte all'Europa. Anche il parere, totalmente negativo, della commissaria UE, che peraltro ha cambiato opinione, aggrava ulteriormente il rapporto con l'istituzione europea e con i membri più importanti. La provocazione di Berlusconi, che ha detto di dividersi dall'Europa costutisce niente di più che una boutade, ma segnala chiaramente gli umori che si respirano nel governo italiano. L'evidenza oggettiva è che il problema della grande ondata migratoria non è stato gestito bene, principalmente per la mancanza di un piano preventivo, che consentisse un intervento immediato ed efficace. Fin qui le mancanze italiane sull'organizzazione della gestione della crisi, ma se ciò è vero, risulta altrettanto vero che l'Europa ha praticamente abbandonato l'Italia al suo destino senza alcun aiuto concreto. Il fulcro del problema è dato dalla gran parte dei migranti, che usano la penisola, come sola porta d'ingresso in Europa per raggiungere altri paesi: Francia in testa, ma anche Germania e Benelux. Ora è chiaro che non si può chiedere all'Italia di gestire i problemi altrui, senza non solo, alcuna forma di collaborazione, ma addirittura trattarla in modo ostile. L'istituzione sovranazionale europea,dopo i primi timidi tentativi di seguire la crisi, ha virato sulle posizioni dei soci più forti, e coesi, della UE, con il risultato che l'Italia appare ormai isolata e sola di fronte al problema migratorio. Questo risultato appare la combinazione di due fattori: la scarsa influenza della politica estera italiana, per una scelta di campo frutto dell'azione governativa, che risulta maggiormente vicina alla Russia rispetto alla politica estera europea; questo ha spesso determinato visioni molto differenti dai paesi più importanti ed influenti della UE, Francia, Regno Unito e Germania, ed anche i tentativi in extremis per riallacciare rapporti più stretti con Berlino sono naufragati miseramente. La seconda ragione dell'isolamento italiano sulproblema migratorio è di ordine interno: le affermazioni elettorali ed il crescente maggior peso specifico nella compagine governativa del partito della Lega Nord, radicato nel settentrione italiano e di chiara impronta localistica, ha relegato il problema migratorio nel meridione italiano con il risultato che la divisione sul problema non è solo tra Italia ed Europa ma anche tra Italia del Nord e del Sud. Ciò ha giocato a favore della coalizzazione contro un paese che risulta disunito al suo interno e non riesce a presentarsi come blocco compatto e titolare di una politica estera di peso mondiale. Anche i tentativi di fermare le carrette del mare alla fonte, con la missione in Tunisia non ha dato i frutti sperati, ma non si capisce come la missione sia stata fatta senza la presenza del ministro degli esteri. Forse l'Italia ha bisogno di una personalità più forte e preparata in quella carica, che sappia riorganizzare la funzione ministeriale per l'importanza che compete ad un paese come l'Italia.

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