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venerdì 29 aprile 2011

Se il conflitto libico si allarga in Tunisia

La pacifica transizione tunisina è messa a dura prova da una pericolosa evoluzione presa dal conflitto libico. Un confronto armato tra l'esercito di Tunisi e le truppe leali a Gheddafi, è avvenuto presso la frontiera di Dehiba. L'antefatto è stata la perdita del controllo del posto di frontiera da parte delle truppe del rais, a favore delle milizie ribelli, circa due settimane prima. Questo episodio ha causatolo sconfinamento delle truppe lealiste in territorio tunisino, con l'intento di sfuggire ai ribelli. Successivamente le truppe di Gheddafi hanno lanciato il contrattacco, ed è stata la volta dei ribelli cercare rifugio in Tunisia, dove sono stati inseguiti per circa un chilometro. Il governo tunisino ha mostrato preoccupazione per le continue violazioni territoriali, cui il proprio stato è sottoposto e che hanno dato origine allo scontro a fuoco tra le forze armate dei due paesi. L'analisi che deriva da questi fatti non può non tenere conto di una possibile manovra concertata dallo stato maggiore di Gheddafi, per creare un diversivo nello scenario di guerra, fino a coinvolgere lo stato tunisino, oggetto di una transizione verso la democrazia, ma con un governo provvisorio alle prese con la difficile gestione di questo passaggio. Tunisi, dal punto di vista delle istituzioni appare ora indebolita, e potrebbe facilmente essere preda di un allargamento del conflitto che rischierebbe di compromettere tutto ciò fino ad ora conquistato. Sul piano internazionale una tale ipotesi sarebbe oltremodo problematica per le ripercussioni sulle relazioni internazionali e sulla questione energetica.

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