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domenica 5 giugno 2011

La Merkel sollecita la riforma del Consiglio di sicurezza dell'ONU

La cancelliera tedesca Angela Merkel, durante il discorso tenuto alla conferenza della Chiesa Evangelica Tedesca di Dresda, ha richiesto una riforma urgente del Consiglio di sicurezza dell'ONU. Le ragioni sollevate dalla Merkel sono, in effetti condivisibili, in un mondo globalizzato, l'unico strumento di una qualche utilità per regolare le questioni internazionali è frutto del risultato della seconda guerra mondiale, ormai sessanta anni fa. Con le trasformazioni economiche, tecnologiche, sociali e politiche appare chiaro che la composizione del Consiglio di sicurezza sia ormai obsoleta. La cristallizzazione della composizione lascia inalterato l'equilibrio nato dalla fine del conflitto mondiale e non tiene conto dei nuovi soggetti nati dal procedee del corso della storia. La richiesta è anche giustificata dal fatto che se si vuole puntare , in modo certamente da definire, in uno strumento planetario che possa risolvere, almeno le situazioni più pericolose tra gli stati, non può essere bloccato dal diritto di veto di un membro che da sempre occupa quello scranno. La norma che regola la rotazione tra i membri non fissi non è più sufficiente a garantire l'equilibrio politico internazionale che l'attuale momento richiede. Occorre ridisegnare la mappa e le norme che regolano l'istituzione del Consiglio di sicurezza, anche in funzione di accelerare le sue decisioni, come impongono gli stretti tempi di una crisi che si presenta sullo scenario mondiale. Il problema sollevato dalla Merkel rivela la grande sensibilità verso un governo mondiale dei momenti difficili, necessario e non più rinviabile, nell'attuale teatro mondiale delle relazioni internazionali, dove sempre più elementi e varibili si legano tra di loro per concorrere sia alla creazione che alla risoluzione dei problemi emergenti. La collaborazione internazionale è sempre più necessaria anche nell'ottica di una prevenzione dei vari momenti di crisi, che spesso riguardano la vita stessa di un numero elevato di persone. La speranza che gli stati siano sensibili al problema, per studiare nuove norme per il Consiglio di sicurezza può creare le condizioni per nuove vie per la pace mondiale.

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