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martedì 27 settembre 2011

Francia: il Senato per la prima volta alla sinistra

A pochi mesi dalle elezioni presidenziali francesi, si è verificato un pesante rovescio per la destra francese, che, per la prima volta della storia, perde la maggioranza al senato. La sconfitta è particolarmente significativa perchè è maturata nei territori francesi più conservatori, situati nella Francia più profonda e contadina. Si tratta di zone che costituiscono il tradizionale serbatoio di voti per la destra francese e conservatrice e che hanno virato la loro preferenza elettorale verso sinistra. Il fenomeno segnala la profonda delusione dell’elettorato francese verso Sarkozy, da imputare, in special modo all’andamento della politica interna. Le difficoltà economiche, comuni a tutti i paesi dell’area euro, hanno determinato una situazione difficile, che si è riflessa anche negli aspetti e nelle dinamiche sociali della Francia. Il Presidente francese è conscio di questa difficoltà, anche se sul piano dell’azione economico politica, i suoi movimenti sono imbrigliati dalle regole dell’euro. Sarkozy aveva già previsto questa difficoltà, in vista delle elezioni presidenziali, che ha tentato di mascherare con una azione incessante in politica estera. Tuttavia l’argomento della “grandeur” francese non pare suscitare più gli entusiasmi di una volta, il popolo francese ha necessità più pressanti, che il prestigio internazionale. Nelle metropoli al problema economico si somma quello sociale, dato l’alto tasso di immigrazione, nelle campagne la crisi economica stravolge modi di vita sedimentati da anni. La percezione degli elettori francesi è di un governo avulso dai problemi reali del paese, che procede a tentoni nella ricerca delle soluzioni. Il cambio di preferenza avvenuto nelle zone più conservatrici del paese rappresenta lo stravolgimento di un paradigma dato per assodato, che prevedeva il totale asservimento elettorale delle zone più interne alle posizioni più conservatrici. Così non è più; non bastano più le idee di fondo, l’elettore si è evoluto ed ora sceglie i programmi che, con i risultati, meno possono discostarsi dalle esigenze elttorali; chi delude, non raggiungendo almeno obiettivi minimi viene scartato a favore di chi può fare meglio, anche se non rappresenta le idee più consone di chi vota. Questo è quello che hanno detto le elezioni del senato francese e con questi dati per Sarkozy la strada alla rielezione dell’Eliseo pare in forte salita.

P

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