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mercoledì 7 settembre 2011

Il pericolo Gheddafi

Dove è Gheddafi? La domanda è fondamentale per il futuro della Libia, sopratutto quello immediato. Infatti il Colonnello ancora vivo e fuori dalla portata di un giusto processo è senz'altro un pericolo concreto per i nuovi assetti che il paese si vuole dare. Il momento di confusione cha la Libia sta attraversando a seguito della conclusione del conflitto, nonostante siano presenti ancora alcune zone dove i combattimenti continuano, rappresenta un grande motivo di vulnerabilità sia per l'autorità del CNT, cheper la stessa popolazione. In Libia è verosimile pensare che vi siano ancora seguaci del colonnello che possano essere manovrati dall'estero per attentati con scopi di destabilizzazione.
Instaurare un clima di tensione a seguito di atti violenti è una tattica già ampiamente provata in Iraq ed in Afghanistan, dopo il cambio di regime, tesa a gettare il paese in una situazione invivibile sopratutto per la popolazione. Attentati con kamikaze contro uffici pubblici e forze di polizia sono stati i metodi che hanno complicato la nascita delle nuove istituzioni ed hanno rallentato il processo di radicazione della democrazia e comunque dei nuovi ordinamenti.
Gettare la nazione nell'incertezza potrebbe riaprire le porte ad un rientro del colonnello in versione di normalizzatore. Se questa possibilità è remota, le risorse finanziarie comunque disponibili del colonnello, possono consentire diverse forme di pressione sulla nascente nazione libica. Occorre ricordare che le partecipazioni finanziarie mascherate da scatole cinesi in mano al rais possono condizionare, seppure indirettamente, le aziende libiche. L'incognita Gheddafi, quindi, continua a pesare sul futuro di Tripoli, anche in ragione del fatto che il dittatore avrà trovato rifugio in uno dei paesi africani lautamente finanziati in passato. Esistono, infatti, grandi crediti, a seguito di elargizione di denaro per appianare debiti, costruire infrastrutture o semplicemente per corrompere i governanti di turno, a favore di Gheddafi nei confronti di alcuni paesi africani, dove il rais può trovare rifugio, essere adeguatamente protetto e fare sentire di nuovo la sua voce. La scomparsa, concretizzata con la fuga, di Gheddafi, può essere anche fonte di apprensione per l'occidente ed in special modo le nazioni componenti l'alleanza dei volenterosi, che hanno contribuito al rovesciamento del regime. Nonostante lo spazio di manovra nei confronti di queste nazioni sia più limitato, non è da escludere la volontà di vendetta, per avere sostenuto il CNT. Anche contro questi paesi potrebbe essere applicata una strategia della tensione mediante attentati, anche clamorosi, per dare nuova visibilità alla figura del colonnello. Per tutte queste riflessioni, oltre alle colpe passate, è importante uno sforzo congiunto per assicurare Gheddafi alla Corte dell'Aja, dove, in aggiunta al giusto processo, deve essere avviata una disamina sugli anni di dittatura libica e sulle ragioni che ne hanno favorito una così lunga permanenza al potere, grazie, anche ai paesi occidentali, che hanno contribuito a cacciarlo.

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