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sabato 10 settembre 2011

La Somalia banco di prova del potere internazionale

La situazione somala continua ad essere molto difficile. La carestia non è solo dovuta alla siccità, ma anzi, ora con l'arrivo degli aiuti al vuoto politico. Il governo in carica, pur tentando di salvaguardare la popolazione, non è dotato dei mezzi necessari per contenere le milizie islamiche, che, oltre ad avere sotto stretto controllo una parte del paese, operano anche incursioni nelle zone sotto il controllo del governo, assaltando i depositi con le scorte. Tutto il paese è nel caos, con vere e proprie invasioni di profughi che raggiungono gli agglomerati urbani in cerca di cibo. La risposta internazionale a questo problema è finora stata insufficiente, il solo invio di aiuti alimentari e medici non basta in una situazione dove la pace non esiste, ed anzi espone al pericolo il personale delle ONG, impegnato sul campo. Senza aiuti militari la Somalia non potrà uscire dalla crisi, nell'immediato significa sempre più vittime della carestia e delle violenze, nel futuro una massa sempre più grossa di disperati che premeranno alle porte dell'occidente. E' inspiegabile come l'ONU non sia andata aldilà di appelli senza decidere l'invio di una forza armata sotto la sua egida. I caschi blu rappresentano oramai l'unica soluzione possibile per fermare un ulteriore massacro annunciato; ed anche l'atteggiamento della NATO, pronta ad entrare velocemente in campo in Libia, si distingue per un silenzio assordante. Eppure sarebbe una occasione per legittimare agli occhi di tutti gli osservatori un ruolo di forza operante per la pace a trecentosessanta gradi; lo sforzo necessario non sarebbe poi così ingente. L'uso della forza aerea contro i ribelli li costringerebbe in poco tempo a lasciare parecchi metri di terreno e sfamare letteralmente un grande numero di persone; se l'epressione guerra umanitaria ha un significato concreto, mai come in questo caso sarebbe spiegato meglio. I paesi ricchi hanno il dovere morale di impegnarsi per fare cessare questa situazione e le organizzazioni internazionali per giustificare la loro stessa esistenza. Senza una soluzione certa e definitiva, che getti le basi anche per evitare altre situazioni analoghe, tutta l'impalcatura messa in piedi dal secondo dopoguerra ha definitivamente cessato ragione di esistere.

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