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mercoledì 28 marzo 2012

Tra Sudan e Sud Sudan ritorna la tensione

Riprendono le tensioni tra Sudan e Sud Sudan, dopo che quest'ultimo si è staccato dal primo con un referendum popolare che ha indicato la scissione territoriale con il 99% dei consensi. La consultazione pubblica ha seguito un a guerra sanguinosa, durata oltre 50 anni, combattuta proprio con lo scopo della costruzione della nuova nazione. Nel Sud Sudan, vi sono i maggiori giacimenti petroliferi dell'intero Sudan, anche se, poi, il nuovo paese ha bisogno del vecchio per il trasporto del greggio attraverso gli oleodotti che passano sul territorio di Khartum. E' su questo sfondo che si sono verificati gli scontri tra le truppe dei due paesi, avvenuti sulla linea di confine per due giorni consecutivi e causati da un bombardamento, denunciato dall'autorità sud sudanesi, di una installazione per l'estrazione del greggio. Il problema del petrolio è comunque soltanto un aspetto della diatriba, vi sono anche circa 1.800 chilometri di frontiera contestati e la differenza religiosa, che costituisce sempre più fonte di contrasto, tra il Sud Sudan, musulmano ed il Sudan, cristiano. Malgrado la tensione in atto, fonti vicine al governo di Khartum tendono a minimizzare l'accaduto e smentiscono la ripresa di una guerra su vasta scala. Intanto, però, è stata annullata la programmata visita del Presidente sudanese Omar Hassan al Bashir, al suo omologo del Sud Sudan, Salva Kiir. La visita doveva portare nuovi elementi di distensione tra i due paesi ed è stata cancellata per la mancanza di presupposti e per il clima che si è venuto a creare dopo gli scontri. Apprensione è stata espressa dal Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), per la presenza di campi profughi, che ospitano circa 16.000 sfollati, proprio nelle zone dove sono avvenuti gli scontri militari.

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