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martedì 10 aprile 2012

La questione Falkland-Malvinas come uso distorto della politica internazionale

Il ritorno della questione delle Isole Falkland o Malvinas, nasconde le difficoltà, sul piano interno, della Presidentessa argentina Kirchner, che fa uso di una tecnica ormai abusata dei governanti alle prese con un calo di consenso. Per gli argentini le isole Malvinas sono una questione delicata e molto sentita, tanto da ritenere la sovranità britannica un abuso ed un episodio residuale di colonialismo. Questo sentimento è condiviso dalla maggioranza della popolazione e su questo fa leva la Presidentessa argentina per aggregare un sentimento nazionale partendo da basi politiche diverse, cercando di coinvolgere anche chi non condivide il suo credo politico e sopratutto ne contesta l'azione governativa. E' uno schema conosciuto bene ed altrettanto bene collaudato, che fa perno su questioni di politica estera, che consentono una facilità maggiore di dichiarazioni programmatiche, rispetto ad enunciare programmi di politica interna, meno soggetti a variabili incontrollabili e che consentono, in prima battuta, di diminuire il livello di attenzione sulle difficoltà interne, ed in seconda battuta, hanno risultati più facilmente manipolabili di fronte all'opinione pubblica. Quello che è singolare è però l'analogia con le difficoltà interne del premier britannico Cameron, cui la collega Kirchner offre, seppure inconsapevolmente, una sponda in un momento di altrettanto grande difficoltà per la situazione del Regno Unito. Cameron è alle prese con difficoltà finanziarie, pessimi rapporti con l'Unione Europea ed è coinvolto in uno scandalo, ben poco british, circa spese per cene e festini. L'assist della presidentessa argentina non potrebbe arrivare in un momento migliore, segnato dalla necessità, ancora una volta, di distogliere l'attenzione dei media inglesi dalla controversa azione politica del loro premier. La situazione è speculare, anche per gli inglesi, in questo vittima del vecchio retaggio dell'impero britannico, la questione Falkland ha un potenziale di unità enorme. Inoltre la vittoria della guerra di qualche decennio addietro, contro un'Argentina vittima della dittatura militare, evoca un forte richiamo alla forza della nazione. Anche allora lo schema ricalca quello che ora si sta ripetendo: una giunta militare in difficoltà tenta il colpo di reni cercando di riprendere un territorio da sempre sentito come appendice della nazione, ma perde la guerra e ciò ne causa l'inizio del declino, concluso con il ritorno della democrazia a Buenos Aires. Risultato contrario per la Lady di ferro Margaret Thatcher, che partendo da una situazione interna sfavorevole, grazie alla vittoria militare riprese quota nei consensi del popolo inglese. Aldilà della effettiva importanza sia strategica, che economica delle isole al largo del mare argentino, sopratutto in ottica di sfruttamento delle risorse dell'antartide, in questo momento storico è fortunatamente difficile che l'episodio militare possa ripetersi, anche se l'Argentina vorrà mettere in pratica le minacce di embargo economico. Tuttavia per lo studio delle dinamiche dei riflessi sulla politica interna da parte della politica estera ed il loro uso da parte di governanti in difficoltà le Falkland o Malvinas rappresentano uno dei più chiari esempi di utilizzo distorto, aldilà delle motivazioni dichiarate, per cercare di mascherare situazioni negative di politica interna, peccato che il bilancio dei morti oltrepassò quota ottocento vittime.

1 commento:

  1. Vorrei lasciare qui un appello della Seisachtheia Europe, libera associazione di cittadini Europei che si sta battendo su tutto il territorio della Comunità, affinchè sia riconosciuto il diritto alla dignità della persona al di là delle lobbies bancario-istituzionali. Questo il testo dell'appello:

    UN MILIONE DI FIRME PER L’ "EUROPA DELLA SOLIDARIETÀ".

    L’articolo 8 del Trattato di Lisbona entrerà ufficialmente in vigore il 1/4/2012(non è uno scherzo, ndr). Da quella data, i cittadini europei potranno presentare istanze con almeno un (1) milione di firme per la votazione di Leggi nell’Unione Europea.

    SCOPO DELLE FIRME:

    OPPOSIZIONE all’immiserimento economico ed all’assoggettamento nazionale e personale. Solidarietà nazionale. Ciò costituisce un enorme dovere e responsabilità.

    SI CHIEDE:

    LA CANCELLAZIONE del gravoso Debito. Quando i Paesi si trovano in «stato di necessità» (tracollo del sistema sanitario, di istruzione, salari e pensioni), il pagamento del gravoso debito viene accantonato. A quel punto hanno la precedenza le necessità di sopravvivenza e di dignità delle persone.

    Per aderire alla petizione, chi lo ritiene giusto può farlo all' indirizzo:

    http://www.1millionsignatures.eu/?a=it

    Per maggiori informazioni:

    http://www.youtube.com/watch?v=kLlzQYDAKpA&feature=youtu.be

    Spero che aderirete in molti, la raccolta firme è già partita ed è aperta a tutti i cittadini della Comunità Europea.

    Vi segnalo anche il sito:

    http://www.referendumprivilegipolitici.com/index.htm

    Abrogazione dei privilegi della Casta Politica che costa ogni anno 50.000.000.000,00 (Cinquanta miliardi di euro) pari a 833,34 euro anno per ogni cittadino Italiano.

    Grazie per il Vostro prezioso tempo.

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