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venerdì 6 aprile 2012

Lo stato dei Tuareg si dichiara indipendente

Se, da una parte è stato citato, forse giustamente, il diritto all'autodeterminazione dei popoli, come motivo giustificante della lotta dei popoli tuareg, per la creazione di un proprio stato, culminata nella dichiarazione di indipendenza della regione a nord del Mali, denominata dagli stessi tuareg, Azaouad, dall'altro lato, occorre considerare come questa auto proclamazione in stato indipendente è maturata. Se è vero che la regione separata dalla nazione cui apparteneva, il Mali, è da sempre considerata la patria del popolo tuareg, che non hanno mai riconosciuto il paese con capitale Bamako, come proprio stato, ed hanno nutrito per anni sentimenti di indipendenza, il modo in cui è avvenuto questo distacco, tutt'altro che pacifico e concordato, genera naturali sospetti sulla natura e sul futuro della nazione nascente. Le alleanze con cui il Movimento Nazionale per la Liberazione della Azaouad, ha raggiunto il proprio scopo, gettano un'ombra lunga sulla stabilità regionale che va oltre i confini delineati dai separatisti tuareg. Del resto la situazione del nuovo paese è tutt'altro che chiara, nella regione continuano i saccheggi e le violenze, e non vi è una identità tra le forze che compongono i vincitori. Infatti se per i tuareg si tratterebbe di dare sostanza alle aspirazioni della creazione di un proprio stato autonomo, i combattenti islamici, che hanno partecipato attivamente al conflitto, auspicano la creazione di uno stato dove deve essere vigente la sharia. Non bastano a quietare una situazione molto complicata le promesse del Movimento Nazionale per la Liberazione della Azaouad (MNLA), di rispettare le frontiere con gli stati confinanti e la loro inviolabilità, dichiarando concluse le ostilità. Dal punto di vista diplomatico l'auto proclamazione di uno stato incontra serie difficoltà se non vi è alcun riconoscimento degli altri attori internazionali e per il momento non sembra che vi sia alcuna nazione intenzionata a compiere passi ufficiali verso la stato dei tuareg, sopratutto nessun paese africano. Il nuovo soggetto è così esposto alla rappresaglia internazionale, perchè formalmente ha rovesciato l'autorità di uno stato sovrano. Tuttavia la situazione del Mali, il cui governo legittimo è stato rovesciato da un colpo di stato, è oggetto di sanzioni internazionali e questo fatto, oltre che essere a favore dei rivoltosi, blocca ogni iniziativa internazionale ed anche della stessa nazione a cui è stata sottratta una parte consistente del territorio, che si è limitata a dire agli abitanti del nord del paese di opporre resistenza agli invasori, abbandonandola di fatto al proprio destino. AL momento, quindi la situazione è bloccata e nelle cancellerie si attendono gli sviluppi della situazione con uno stato di sotanziale allerta per i timori della costituzione di uno stato islamico integralista appena dopo le rive del Mediterraneo.

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