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martedì 24 luglio 2012

La Cina si espande nel mare Cinese Meridionale

La Cina alza la tensione nel Mare Cinese Meridionale. Pechino ha infatti deciso di installare un presidio amministrativo nelle isole Paracel, contese con il Vietnam, dove, peraltro, è già presente un presidio della marina militare cinese. L'atto compiuto dalla Repubblica Popolare Cinese è da comprendere nella strategia del paese di nazionalizzare alcuni tratti di mare contesi con i vicini per ragioni strategico militari, economiche, per la presenza di giacimenti di idrocarburi ed infine commerciale per assicurare il passaggio delle grandi navi mercantili. Il risultato amministrativo è stato quello di creare la più piccola prefettura, Sansha, a livello di città cinese, che conta circa mille persone ed un territorio di 13 chilometri quadrati, ma che può contare su di una giurisdizione di circa due milioni quadrati di mare. Questa piccola città è stata costruita dai cinesi dopo il 1974, anno nel quale Pechino ha sottratto ad Hanoi, dopo uno scontro navale, il controllo dell'arcipelago. Con la creazione di una struttura amministrativa Pechino punta a soffocare eventuali ricorsi sulla sua sovranità, sopratutto delle acque circostanti, basati sulla consuetudine del diritto internazionale. Tuttavia il Vietnam ha protestato da subito contro questo provvedimento cinese e contro la crazione stessa della città di Sansha, perchè ritenuta illeggittima in quanto costruita su terre che Hanoi rivendica ancora la propria sovranità. Il fatto rischia così di aumentare la tensione tra i due paesi già alta proprio per la questione della sovranità sulle acque; la recente intensificazione dei rapporti tra Vietnam e Stati Uniti potrebbe rendere la zona uno dei nuovi fronti caldi del pianeta ed andarsi ad aggiungere nella regione, per questioni analoghe, ai casi spinosi già in corso tra Cina e Corea del Sud e tra Cina e Giappone. Ma la Cina ha intrapreso una linea che si basa sulla pratica del fatto compiuto: attraverso il controllo della pesca, su tratti di mare contesi, con pescherecci dotati di armamenti pesanti, percorre l'affermazione della propria sovranità politica. In quest'ottica il Mare Cinese Meridionale è stato dichiarato zona di interesse vitale, analogamente a Taiwan, Tibet e Xinjiang, il che fa capire espressamente quale siano le intenzioni e la volontà della Cina, che non lasciano spazio a trattative di sorta. Ma i casi di contrasto relativo a zone di mare ed isole contese sono destinati ad aumentare, le Isole Spratlys sono rivendicate anche da Filippine, Brunei, Malesia e Taiwan e non è esaurita la questione delle isole del sud del Giappone, nell'arcipelago di Senkaku in giapponese o Diaoyu in cinese, su cui aspira ad instaurare la sovranità anche Taiwan. Quello che rischia di innescarsi è uno stato di perenne allerta, anche a causa della accresciuta industrializzazione dei soggetti in campo, che hanno la necessità vitale di fare viaggiare più rapidamente possibile le loro merci. La situazione è continuamente monitorata dagli USA, che hanno stretto alleanze praticamente con tutti gli attori in campo, tranne che con la Cina, che diventa così il bersaglio dell'azione diplomatica statunitense nella regione. Idrocarburi a parte, il presidio delle vie di comunicazione marittime è ritenuto strategico da tutti i paesi coinvolti ed infatti Pechino non ha apprezzato l'intrusione americana, poichè Washington è l'unica potenza in grado di frenare le mire espansionistiche cinesi. Per il momento gli USA non hanno preso praticamente mai una posizione ufficiale di condanna delle strategia cinese, ma le alleanze che hanno stretto sono ancora più esplicite di un comunicato del ministero degli esteri. La questione è destinata ad una evoluzione di difficile previsione, perchè il confronto è soltanto all'inizio di una disputa che si annuncia molto lunga ed elaborata, probabilmente pare inevitabile che si giungerà a qualche incidente che obbligherà i vari attori regionali a sedersi ad un tavolo per trovare un assetto disciplinato e sicuro, per rispondere alla necessità di regolare questioni in sospeso ormai da troppo tempo.

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