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giovedì 1 giugno 2017

I significati politici dell'accordo tra Cina ed Europa sul clima

Uno degli effetti della politica di Trump, di portare avanti un piano per favorire gli interessi americani, ma senza cercare mediazioni con gli altri soggetti internazionali, è stato quello di avvicinare la Cina e l’Unione Europea. Questo nuovo scenario non può essere accolto favorevolmente dalla Casa Bianca, che, con la nuova amministrazione, identifica Pechino come l’avversario più pericoloso nello scenario geopolitico ed economico. L’avvicinamento della Cina a Bruxelles diventa così un particolare imprevisto, che Trump ed il suo staff non hanno saputo prevedere e rappresenta potenzialmente una sconfitta, che, oltre ad evidenziarsi nel breve periodo, promette sviluppi fortemente negativi nel medio e lungo periodo, se gli Usa non correggeranno la direzione intrapresa. Il nuovo presidente americano, nella smania di distruggere tutto il lavoro del predecessore, ha deciso di perseguire una linea politica senza mediazioni, sia sul piano interno, che su quello esterno; ma se la maggioranza repubblicana in entrambi i rami del parlamento USA, gli garantisce, almeno per ora, un margine di manovra molto ampio, sullo scenario internazionale l’azione politica della Casa Bianca non può non trovare ostacoli molto difficili da superare. Probabilmente Trump credeva che la sua azione senza mediazioni sarebbe stata subita in modo passivo, sopratutto dagli alleati americani, una previsione azzardata, causata  da una  incompetenza  evidente, che sembra andare di pari passo con l’assenza di un piano preordinato di condotta nel campo delle relazioni internazionali. I danni che la presidenza Trump rischia di compiere in questo campo rischiano di diventare un serio problema per il ruolo futuro che gli USA vorranno tenere ed, in ogni caso, seppure all’inizio, la presidenza Trump è destinata ad avere una fine e chi lo sostituirà rischia di dovere ricostruire i rapporti con gli alleati ripartendo da un livello di relazioni molto basso. Cercare di distruggere l’Unione Europea, alterare il libero commercio ed imporre una visione degli assetti mondiali favorevole soltanto alla Casa Bianca, senza mediazioni e concessioni può portare gli Stati Uniti ad un isolamento dal quale sarà poi difficile riprendere il ruolo che il paese ha mantenuto fino alla presidenza Obama. In questo scenario l’accordo bilaterale che Pechino e Bruxelles intendono firmare sul tema del clima, proprio per limitare gli effetti della fuoriuscita americana dall’accordo di Parigi, assume una valenza certamente particolare, che consiste nella prima prova tangibile dell’allontanamento dell’Europa dal tradizionale alleato americano. Il fatto, poi, che l’accordo firmato con la Cina, oltre che sui temi ambientali, possa anche riguardare le questioni relative alla sicurezza, agli investimenti, alla difesa ed all’immigrazione significa che Bruxelles cerca di aprire nuovi canali per il proprio sviluppo in alternativa agli USA e che lo sta cercando di fare in maniera autonoma, da soggetto che cerca una collocazione di primaria importanza sullo scenario internazionale. Tuttavia ciò può presentare rischi da non sottovalutare, perchè occorre tenere sempre presente che la Cina è una superpotenza che non è governata da una democrazia, un paese dove la considerazione dei diritti civili e politici è molto bassa e questi fattori possono generare delle incomprensioni, anche notevoli, tra le due parti. In ogni caso una strada appare tracciata e se su temi importanti per tutti come quello del clima Europa e Cina possono trovare una intesa, ciò può essere favorevole a favorire anche un diverso atteggiamento del paese cinese sulle questioni dei diritti, in un quadro comune di sviluppo reciproco. Resta il fatto che gli Stati Uniti dovrebbero sentirsi spiazzati da questa inedita convergenza, che è una sorta di atto ostile nei loro confronti, atto ostile, però che rappresenta una reazione più che giustificata ad una politica troppo basata sull’interesse singolo nei confronti di temi dove è necessario cercare una mediazione, piuttosto che un atteggiamento di scontro frontale. Questa intesa ha anche il significato di ammonire Washington nel continuare l’attuale politica internazionale  e vuole dire anche l’apertura ufficiale di una ostilità verso il nuovo presidente americano, che era stata segnalata da diversi casi di malessere da parte dei capi di stato europei. La Cina, da parte sua, è stata abile a sfruttare questa situazione ed inserirsi in quella sorta di vuoto che sta creando Trump; ciò rappresenta anche una assicurazione per entrambi i soggetti, Cina ed Europa, per gli sviluppi commerciali in entrambi i sensi, che potranno essere aumentati se gli USA dovessero dare seguito alle promesse elettorali di Trump, di attuare una politica protezionistica. Se gli USA vorranno rinchiudersi in se stessi, il mondo globalizzato andrà avanti in modo inesorabile.  

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