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giovedì 27 dicembre 2018

Russia e Cina alleate obbligate

Le sanzioni occidentali hanno costretto la Russia ad avvicnarsi alla Cina. Mosca è la capitale di uno stato immenso con grande disponibilità di materie prime, sopratutto nel settore energetico, ma che continua ad avere grandi deficit dal punto di vista dello sviluppo industriale. Il paese russo paga la scarsa capacità della sua classe politica di elaborare dei piani di industrializzazione capaci di diventare una alternativa economica alla preponderanza del settore primario. Le ambizioni geopolitiche della Russia di Putin hanno generato una situazione internazionale difficile per l’economia nazionale a causa delle sanzioni che l’occidente ha imposto a Mosca per il suo comportamento, sopratutto per la vicenda ucraina ed i piani e le attese del cremlino nei confronti della presidenza statunitense di Trump, che prevedevano un avvicinamento tra USA e Russia, sono state frustrate dalla diffidenza dei ceti amministrativi americani. L’invadenza dell’azione politica internazionale russa, attuata con mezzi anche non leciti, è il segnale di una attività spregiudicata che viene portata avanti con evidenti errori di calcolo e di valutazione in rapporto ai risultati ottenuti. Malgrado le ambizioni internazionali ed un attivismo impossibile da non riconoscere, che ha saputo sfruttare abilmente gli spazi lasciati da Washington, la variabile economica rappresenta un valore dal quale nemmeno il nuovo imperialismo russo può prescindere. L’unica alternativa per sollevare le sorti di bilanci in difficoltà è stata rivolgersi alla potenza mondiale numero due, la Cina, che ha sempre necessità di espandere la sua azione commerciale e che, per fare ciò, deve alimentare il suo fabbisogno energetico. I due paesi, pur essendo spesso d’accordo nella sede del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, non sono alleati e non sono complementari, giacché le rispettive ambizioni sono spesso in contrasto, ma devono tenere un buon rapporto diplomatico basato sulla rispettiva avversione agli Stati Uniti. Se Washington è sempre più in contrasto con Pechino per ragioni di politica commerciale, Mosca cerca di sfruttare questi dissidi per contatti sempre più frequenti con la Repubblica popolare cinese, ma non si tratta di una alleanza organica, basata su comuni interessi e sul periodo lungo; piuttosto siamo di fronte ad una serie di singoli episodi basati sulla reciproca convenienza. Al centro di questi scambi ci sono le materie prime energetiche, ma anche la volontà cinese di penetrare, con le sue merci, un mercato che ha ancora delle buone potenzialità come quello russo. Se questi sono i presupposti, ancora più interessante è analizzare le possibili conseguenze di questo rapporto; uno degli scenari più probabili è che la situazione si mantenga entro questi confini fintanto che gli USA proseguiranno nel loro isolazionismo, infatti non sembra che possa convenire romprere questa situazione da parte di uno dei due soggetti internazionali coinvolti. Diverso potrebbe essere lo scenario se uno dei due paesi volesse superare l’altro per qualsiasi potenziale motivo: questa ipotesi sembra essere più difficile per la Russia, che non può alienarsi  l’amicizia cinese e con essa i vantaggi economici che la legano a Pechino. Dall’altro lato la Cina sembra che si continui a muovere sulla non ingerenza e che la sua politica internazionale sia improntata alla massima prudenza; tuttavia se c’è un paese che può insidiare la leadership internazionale agli Stati Uniti, questo non è certo la Russia, che non può interpretare altro che ruoli da protagonista su scenari limitati, come è accaduto per la Siria. AL contrario le ambizioni cinesi prima o poi dovranno concretizzarsi  in qualche episodio di portata internazionale ed allora alla Russia non resterà che scegliere tra una neutralità di contorno o rivestire un ruolo subalterno, verosimilmente al fianco della Cina. Il rischio vero per Mosca è di finire in modo evidente come potenza di secondo piano, contro tutte le rivendicazioni del Cremlino. Ma per il paese russo il ruolo di super potenza non è più praticabile nel contesto bipolare USA – Cina e la sua situazione economica ne è soltanto il primo segnale evidente.

Russia and China allied obliged

Western sanctions forced Russia to move closer to China. Moscow is the capital of an immense state with a great availability of raw materials, especially in the energy sector, but which continues to have large deficits from the point of view of industrial development. The Russian country pays for its politicians' limited ability to develop industrialization plans capable of becoming an economic alternative to the preponderance of the primary sector. Putin's geopolitical ambitions of Russia have created a difficult international situation for the national economy because of the sanctions that the West has imposed on Moscow for its behavior, especially for the Ukrainian affair and the plans and expectations of the Kremlin against of the US presidency of Trump, which provided for a rapprochement between the US and Russia, were frustrated by the distrust of the American administrative classes. The intrusiveness of the Russian international political action, carried out by means not even legitimate, is the signal of an unscrupulous activity that is carried out with obvious errors of calculation and evaluation in relation to the results obtained. In spite of international ambitions and an impossible-to-recognize activism, which has cleverly exploited the spaces left by Washington, the economic variable represents a value from which not even the new Russian imperialism can prescind. The only alternative to raise the balance of troubled budgets was to address the world's number two power, China, which always needs to expand its commercial action and which, to do so, must feed its energy needs. The two countries, although often in agreement with the UN Security Council, are not allies and are not complementary, as their respective ambitions are often at odds, but must maintain a good diplomatic relationship based on their respective aversion to the Member States. US. If Washington is increasingly at odds with Beijing for reasons of commercial policy, Moscow seeks to exploit these disagreements through increasingly frequent contacts with the People's Republic of China, but it is not an organic alliance based on common interests and the long term; rather we are faced with a series of single episodes based on mutual convenience. At the center of these exchanges are the energy raw materials, but also the Chinese will to penetrate, with its goods, a market that still has good potential like the Russian one. If these are the prerequisites, it is even more interesting to analyze the possible consequences of this relationship; one of the most probable scenarios is that the situation is maintained within these boundaries as long as the US continues in their isolationism, in fact it does not seem possible to break this situation by one of the two international actors involved. The scenario could be different if one of the two countries wanted to overcome the other for any potential reason: this hypothesis seems to be more difficult for Russia, which can not alienate the Chinese friendship and with it the economic advantages that bind it to Beijing. On the other hand, China seems to continue to move on non-interference and that its international policy is based on utmost caution; however, if there is a country that can undermine international leadership in the United States, this is certainly not Russia, which can only play leading roles on limited scenarios, as has happened for Syria. On the contrary, the Chinese ambitions will sooner or later have to materialize in some episodes of international significance and then Russia will only have to choose between a boundary neutrality or play a subordinate role, probably alongside China. The real risk for Moscow is to end up in a clear way as a secondary power, against all the demands of the Kremlin. But for the Russian country the role of superpower is no longer practicable in the US-China bipolar context and its economic situation is only the first clear sign of it.

Rusia y China aliados obligados

Las sanciones occidentales han obligado a Rusia a acercarse a China. Moscú es la capital de un estado inmenso con una gran disponibilidad de materias primas, especialmente en el sector energético, pero que sigue teniendo grandes déficits desde el punto de vista del desarrollo industrial. El país ruso paga por la capacidad limitada de sus políticos para desarrollar planes de industrialización capaces de convertirse en una alternativa económica a la preponderancia del sector primario. Las ambiciones geopolíticas de Rusia de Putin han creado una difícil situación internacional para la economía nacional debido a las sanciones que Occidente ha impuesto a Moscú por su comportamiento, especialmente por el asunto ucraniano y los planes y expectativas del Kremlin en contra. La presidencia estadounidense de Trump, que preveía un acercamiento entre Estados Unidos y Rusia, se vio frustrada por la desconfianza de las clases administrativas estadounidenses. La intrusión de la acción política internacional rusa, llevada a cabo por medios ni siquiera legítimos, es la señal de una actividad sin escrúpulos que se lleva a cabo con obvios errores de cálculo y evaluación en relación con los resultados obtenidos. A pesar de las ambiciones internacionales y un activismo imposible de reconocer, que ha explotado hábilmente los espacios dejados por Washington, la variable económica representa un valor del cual ni siquiera el nuevo imperialismo ruso puede prescindir. La única alternativa para aumentar el equilibrio de los presupuestos problemáticos fue dirigirse a la potencia número dos del mundo, China, que siempre necesita expandir su acción comercial y que, para hacerlo, debe satisfacer sus necesidades energéticas. Los dos países, aunque a menudo están de acuerdo con el Consejo de Seguridad de la ONU, no son aliados y no son complementarios, ya que sus ambiciones respectivas están a menudo en desacuerdo, pero deben mantener una buena relación diplomática basada en su aversión respectiva a los Estados miembros. Estados Unidos. Si Washington está cada vez más en desacuerdo con Pekín por razones de política comercial, Moscú busca explotar estos desacuerdos a través de contactos cada vez más frecuentes con la República Popular China, pero no es una alianza orgánica basada en intereses comunes y a largo plazo; más bien nos enfrentamos a una serie de episodios individuales basados ​​en la conveniencia mutua. En el centro de estos intercambios están las materias primas energéticas, pero también la voluntad china de penetrar, con sus productos, en un mercado que todavía tiene un buen potencial como el ruso. Si estos son los requisitos previos, es aún más interesante analizar las posibles consecuencias de esta relación; Uno de los escenarios más probables es que la situación se mantenga dentro de estos límites mientras los Estados Unidos continúen con su aislacionismo, de hecho, no parece posible romper esta situación con uno de los dos actores internacionales involucrados. El escenario podría ser diferente si uno de los dos países quisiera superar al otro por alguna razón potencial: esta hipótesis parece ser más difícil para Rusia, que no puede alienar a la amistad china y con ella las ventajas económicas que la unen a Beijing. Por otro lado, China parece seguir avanzando en la no interferencia y su política internacional se basa en la máxima cautela; sin embargo, si hay un país que puede socavar el liderazgo internacional en los Estados Unidos, ciertamente no es Rusia, que solo puede desempeñar un papel principal en escenarios limitados, como ha ocurrido en Siria. Por el contrario, las ambiciones chinas tarde o temprano tendrán que materializarse en algunos episodios de importancia internacional y luego Rusia solo tendrá que elegir entre una neutralidad de límites o jugar un papel subordinado, probablemente junto con China. El verdadero riesgo para Moscú es terminar de manera clara como una potencia secundaria, contra todas las demandas del Kremlin. Pero para el país ruso, el papel de la superpotencia ya no es factible en el contexto bipolar de Estados Unidos y China, y su situación económica es solo el primer signo claro de ello.

Russland und China verbündeten sich

Die westlichen Sanktionen haben Russland gezwungen, näher an China heranzukommen. Moskau ist die Hauptstadt eines immensen Staates mit einer großen Verfügbarkeit von Rohstoffen, insbesondere im Energiesektor, der jedoch aus Sicht der industriellen Entwicklung nach wie vor große Defizite aufweist. Das russische Land bezahlt die begrenzte Fähigkeit seiner Politiker, Industrialisierungspläne zu entwickeln, die zu einer wirtschaftlichen Alternative zum Übergewicht des Primärsektors werden können. Putins geopolitische Ambitionen Russlands haben eine schwierige internationale Situation für die Volkswirtschaft geschaffen, aufgrund der Sanktionen, die der Westen Moskau wegen seines Verhaltens auferlegt hat, insbesondere für die ukrainische Angelegenheit und die Pläne und Erwartungen des Kreml dagegen der US-Präsidentschaft von Trump, die eine Annäherung zwischen den USA und Russland vorsah, wurde durch das Misstrauen der amerikanischen Verwaltungsklassen enttäuscht. Die Eindringlichkeit der russischen internationalen politischen Aktion, die mit nicht einmal legitimen Mitteln ausgeführt wird, ist das Signal einer skrupellosen Tätigkeit, die mit offensichtlichen Berechnungs- und Bewertungsfehlern in Bezug auf die erzielten Ergebnisse ausgeführt wird. Trotz internationaler Ambitionen und eines nicht erkennbaren Aktivismus, der die Räume Washingtons geschickt ausgenutzt hat, stellt die ökonomische Variable einen Wert dar, vor dem nicht einmal der neue russische Imperialismus sich behaupten kann. Die einzige Alternative, um das Gleichgewicht der unruhigen Haushalte zu erhöhen, bestand darin, die zweitgrößte Macht der Welt, China, anzugehen, die immer ihre kommerziellen Maßnahmen ausdehnen muss und dazu ihren Energiebedarf decken muss. Die beiden Länder sind zwar häufig im Einvernehmen mit dem Sicherheitsrat der Vereinten Nationen, sind jedoch keine Verbündeten und ergänzen sich nicht, da ihre jeweiligen Ambitionen häufig uneins sind, sondern sie müssen aufgrund ihrer jeweiligen Abneigung gegen die Mitgliedstaaten ein gutes diplomatisches Verhältnis aufrechterhalten. US. Wenn Washington aus wirtschaftspolitischen Gründen zunehmend mit Peking im Widerspruch steht, versucht Moskau, diese Meinungsverschiedenheiten durch immer häufiger werdende Kontakte mit der Volksrepublik China auszunutzen. Es handelt sich jedoch nicht um ein organisches Bündnis, das auf gemeinsamen Interessen und langfristig beruht. Vielmehr sehen wir uns einer Reihe einzelner Episoden gegenüber, die auf gegenseitiger Bequemlichkeit basieren. Im Zentrum dieser Börsen stehen die Energierohstoffe, aber auch der chinesische Wille, mit seinen Gütern einen Markt zu durchdringen, der noch ein gutes Potenzial wie der russische hat. Wenn dies die Voraussetzungen sind, ist es noch interessanter, die möglichen Konsequenzen dieser Beziehung zu analysieren. Eines der wahrscheinlichsten Szenarien besteht darin, dass die Situation innerhalb dieser Grenzen beibehalten wird, solange die USA ihren Isolationismus fortsetzen. In der Tat scheint es nicht möglich, diese Situation durch einen der beiden beteiligten internationalen Akteure zu durchbrechen. Das Szenario könnte anders aussehen, wenn eines der beiden Länder das andere aus potenziellen Gründen überwinden wollte: Diese Hypothese scheint für Russland schwieriger zu sein, da sie die chinesische Freundschaft und damit die wirtschaftlichen Vorteile, die Peking mit sich bringen, nicht entfremden kann. Andererseits scheint sich China bei Nichteinmischung weiter zu bewegen, und seine internationale Politik beruht auf äußerster Vorsicht. Wenn es jedoch ein Land gibt, das die internationale Führungsrolle in den Vereinigten Staaten untergraben kann, dann ist dies sicherlich nicht Russland, das nur in begrenzten Szenarien eine führende Rolle spielen kann, wie dies in Syrien der Fall ist. Im Gegenteil: Die chinesischen Ambitionen werden früher oder später in einigen Episoden von internationaler Bedeutung zum Tragen kommen müssen, und dann muss sich Russland nur noch zwischen einer Grenzneutralität entscheiden oder eine untergeordnete Rolle spielen, wahrscheinlich neben China. Das eigentliche Risiko für Moskau besteht darin, gegen alle Forderungen des Kremls klar als sekundäre Macht zu enden. Für das russische Land ist die Rolle der Supermacht im bipolaren Umfeld zwischen USA und China jedoch nicht mehr praktikabel, und ihre wirtschaftliche Situation ist nur das erste eindeutige Zeichen dafür.

La Russie et la Chine alliés obligés

Les sanctions occidentales ont forcé la Russie à se rapprocher de la Chine. Moscou est la capitale d'un État immense avec une grande disponibilité de matières premières, notamment dans le secteur de l'énergie, mais qui continue à enregistrer d'importants déficits du point de vue du développement industriel. Le pays russe paie pour la capacité limitée de ses hommes politiques à élaborer des plans d'industrialisation capables de devenir une alternative économique à la prépondérance du secteur primaire. Les ambitions géopolitiques de Poutine en Russie ont créé une situation internationale difficile pour l'économie nationale en raison des sanctions que l'Occident a infligées à Moscou pour son comportement, en particulier pour l'affaire ukrainienne et pour les projets et les attentes du Kremlin contre de la présidence américaine de Trump, qui prévoyait un rapprochement entre les États-Unis et la Russie, ont été frustrés par la méfiance de la classe administrative américaine. L’intrusion de l’action politique internationale russe, menée par des moyens qui ne sont même pas légitimes, est le signe d’une activité peu scrupuleuse qui comporte des erreurs évidentes de calcul et d’évaluation par rapport aux résultats obtenus. En dépit des ambitions internationales et d'un activisme impossible à reconnaître, qui a habilement exploité les espaces laissés par Washington, la variable économique représente une valeur à laquelle même le nouvel impérialisme russe ne peut prétendre. La seule alternative pour augmenter le solde des budgets en difficulté était de s’attaquer à la deuxième puissance mondiale, la Chine, qui doit toujours étendre son action commerciale et qui, pour ce faire, doit répondre à ses besoins énergétiques. Les deux pays, bien que souvent d'accord avec le Conseil de sécurité des Nations unies, ne sont pas des alliés et ne sont pas complémentaires, leurs ambitions respectives étant souvent contradictoires, mais ils doivent maintenir de bonnes relations diplomatiques fondées sur leur aversion respective envers les États membres. États-Unis. Si Washington s'oppose de plus en plus à Pékin pour des raisons de politique commerciale, Moscou cherche à exploiter ces différends par le biais de contacts de plus en plus fréquents avec la République populaire de Chine, mais il ne s'agit pas d'une alliance organique basée sur des intérêts communs et à long terme; nous sommes plutôt confrontés à une série d'épisodes uniques basés sur la commodité mutuelle. Au centre de ces échanges se trouvent les matières premières énergétiques, mais aussi la volonté chinoise de pénétrer, avec ses produits, un marché qui a encore un potentiel aussi intéressant que celui de la Russie. Si ce sont là les conditions préalables, il est encore plus intéressant d'analyser les conséquences possibles de cette relation; L'un des scénarios les plus probables est le maintien de la situation à l'intérieur de ces frontières tant que les États-Unis maintiennent leur isolationnisme. En fait, il ne semble pas possible de remédier à cette situation avec l'un des deux acteurs internationaux impliqués. Le scénario pourrait être différent si l'un des deux pays souhaitait surmonter l'autre pour une raison quelconque: cette hypothèse semble être plus difficile pour la Russie, qui ne peut pas aliéner l'amitié chinoise et avec elle les avantages économiques qui la lient à Pékin. D'autre part, la Chine semble continuer à s'opposer à la non-ingérence et sa politique internationale est basée sur la plus grande prudence. Cependant, s'il existe un pays qui peut saper le leadership international aux États-Unis, ce n'est certainement pas la Russie, qui ne peut jouer un rôle de premier plan que dans des scénarios limités, comme ce fut le cas pour la Syrie. Au contraire, les ambitions chinoises devront tôt ou tard se concrétiser par des épisodes de portée internationale et la Russie n'aura alors qu'à choisir entre une neutralité frontalière ou un rôle subordonné, probablement aux côtés de la Chine. Le risque réel pour Moscou est de se retrouver clairement en tant que puissance secondaire, contre toutes les exigences du Kremlin. Mais pour le pays russe, le rôle de la superpuissance n'est plus praticable dans le contexte bipolaire américano-chinois et sa situation économique n'en est que le premier signe évident.

Rússia e China aliados obrigados

As sanções ocidentais forçaram a Rússia a se aproximar da China. Moscou é a capital de um imenso estado com grande disponibilidade de matérias-primas, especialmente no setor de energia, mas que continua a apresentar grandes déficits do ponto de vista do desenvolvimento industrial. O país russo paga pela capacidade limitada de seus políticos de desenvolver planos de industrialização capazes de se tornar uma alternativa econômica à preponderância do setor primário. As ambições geopolíticas da Rússia de Putin ter criado uma difícil situação internacional para a economia nacional por causa das sanções que o Ocidente impôs a Moscou por seu comportamento, especialmente para o caso da Ucrânia e os planos e expectativas do Kremlin contra da presidência dos EUA de Trump, que previa uma reaproximação entre os EUA e a Rússia, ficaram frustrados com a desconfiança das classes administrativas americanas. A intrusividade da ação política internacional russa, realizada por meios nem mesmo legítimos, é o sinal de uma atividade inescrupulosa que é realizada com erros óbvios de cálculo e avaliação em relação aos resultados obtidos. Apesar ambições internacionais e ativismo impossível não reconhecer, que conseguiu explorar habilmente os espaços deixados por Washington, a variável econômica representa um valor a partir do qual nem mesmo o novo imperialismo russo pode independentemente. A única alternativa para aumentar o equilíbrio dos orçamentos conturbados era abordar a potência número dois do mundo, a China, que sempre precisa expandir sua ação comercial e que, para isso, precisa suprir suas necessidades energéticas. Os dois países, embora muitas vezes chegar a acordo sobre a sede do Conselho de Segurança das Nações Unidas, não são aliados e não são complementares, suas ambições são muitas vezes em desacordo, mas eles têm de manter um bom relacionamento diplomático com base no respectivo aversão aos Estados EUA. Se Washington é cada vez mais em desacordo com Pequim por razões de política comercial, Moscou procura explorar essas disputas para contactos mais frequentes com a República Popular, mas não é uma aliança orgânica com base em interesses comuns e longo prazo; em vez disso, nos deparamos com uma série de episódios únicos baseados em conveniência mútua. No centro dessas trocas estão as matérias-primas energéticas, mas também a vontade chinesa de penetrar, com seus produtos, um mercado que ainda tem um bom potencial como o russo. Se esses são os pré-requisitos, é ainda mais interessante analisar as possíveis consequências dessa relação; Um dos cenários mais prováveis ​​é que a situação é mantida dentro desses limites enquanto os EUA continuarem em seu isolacionismo, de fato, não parece ser possível quebrar essa situação por um dos dois atores internacionais envolvidos. Ao contrário do cenário poderia ser se um dos dois países queria superar o outro por qualquer motivo potencial: esta hipótese parece ser mais difícil para a Rússia, que não pode alienar a amizade chinês e com ele os benefícios econômicos que se ligam a Pequim. Por outro lado, a China parece continuar a mover-se sobre a não-interferência e que sua política internacional é baseada na maior cautela; No entanto, se há um país que pode prejudicar a liderança internacional nos Estados Unidos, certamente não é a Rússia, que só pode desempenhar papéis de liderança em cenários limitados, como aconteceu com a Síria. Em contraste com as ambições chinesas cedo ou mais tarde terá de materializar em alguns episódios de interesse internacional e, em seguida, para a Rússia só terá de escolher entre uma neutralidade limite desempenhar um papel subordinado, provavelmente ao lado de China. O risco real para Moscou é acabar de forma clara como uma potência secundária, contra todas as exigências do Kremlin. Mas para o país russo o papel da superpotência não é mais praticável no contexto bipolar EUA-China e sua situação econômica é apenas o primeiro sinal claro disso.

Россия и Китай обязаны союзникам

Западные санкции заставили Россию приблизиться к Китаю. Москва является столицей огромного государства с большой доступностью сырья, особенно в энергетическом секторе, но которое по-прежнему имеет большой дефицит с точки зрения промышленного развития. Российская страна платит за ограниченную способность своих политиков разрабатывать планы индустриализации, способные стать экономической альтернативой преобладанию первичного сектора. Геополитические амбиции Путина в отношении России создали сложную международную ситуацию для национальной экономики из-за санкций, которые Запад наложил на Москву за ее поведение, особенно за украинское дело, а также за планы и ожидания Кремля против президентство Трампа в США, которое предусматривало сближение США и России, было разочаровано недоверием американских административных классов. Навязчивость российской международной политической акции, осуществляемой даже не законными способами, является сигналом о недобросовестной деятельности, которая осуществляется с явными ошибками в расчетах и ​​оценках в отношении полученных результатов. Несмотря на международные амбиции и невозможный для распознавания активизм, который ловко эксплуатировал пространства, оставленные Вашингтоном, экономическая переменная представляет собой ценность, от которой не может предвидеть даже новый российский империализм. Единственная альтернатива для увеличения баланса проблемных бюджетов состояла в том, чтобы обратиться к мировой державе номер два - Китаю, которому всегда необходимо расширять свои коммерческие действия и который для этого должен удовлетворять свои энергетические потребности. Эти две страны, хотя и часто соглашаются с Советом Безопасности ООН, не являются союзниками и не дополняют друг друга, поскольку их соответствующие амбиции часто противоречат друг другу, но они должны поддерживать хорошие дипломатические отношения, основанные на их неприязни к государствам-членам. США. Если Вашингтон все чаще вступает в противоречие с Пекином по причинам коммерческой политики, Москва стремится использовать эти разногласия путем все более частых контактов с Китайской Народной Республикой, но это не органический союз, основанный на общих интересах и долгосрочном плане; скорее мы сталкиваемся с серией отдельных эпизодов, основанных на взаимном удобстве. В центре этих бирж находится энергетическое сырье, а также желание Китая проникнуть своими товарами на рынок, который по-прежнему имеет хороший потенциал, такой как российский. Если это предварительные условия, то еще интереснее проанализировать возможные последствия этих отношений; Один из наиболее вероятных сценариев заключается в том, что ситуация сохраняется в этих границах до тех пор, пока США сохраняют изоляционизм. Фактически, представляется невозможным сломать эту ситуацию одним из двух вовлеченных международных игроков. Сценарий мог бы быть другим, если бы одна из двух стран хотела преодолеть другую по любой потенциальной причине: эта гипотеза кажется более сложной для России, которая не может оттолкнуть китайскую дружбу и вместе с ней экономические преимущества, которые связывают ее с Пекином. С другой стороны, похоже, что Китай продолжает не вмешиваться, и что его международная политика основана на предельной осторожности; однако, если есть страна, которая может подорвать международное лидерство в Соединенных Штатах, это, конечно, не Россия, которая может играть ведущую роль только при ограниченных сценариях, как это произошло с Сирией. Напротив, китайские амбиции рано или поздно должны будут реализоваться в некоторых эпизодах международного значения, и тогда России придется только выбирать между пограничным нейтралитетом или играть второстепенную роль, возможно, наряду с Китаем. Реальный риск для Москвы состоит в том, чтобы окончательно оказаться в качестве второстепенной силы против всех требований Кремля. Но для российской страны роль сверхдержавы более неосуществима в биполярном контексте США и Китая, и ее экономическое положение является лишь первым явным признаком этого.

俄羅斯和中國結盟了

西方制裁迫使俄羅斯向中國靠攏。莫斯科是一個巨大的國家的首都,擁有大量原材料,特別是在能源領域,但從工業發展的角度來看仍然存在巨大的赤字。俄羅斯國家支付其政治家開發工業化計劃的能力有限,該計劃能夠成為主要部門優勢的經濟替代品。普京領導下的俄羅斯的地緣政治野心已經創造了國民經濟困難的國際形勢,因為西方一直實行到莫斯科為自己的行為的制裁,特別是對烏克蘭事務,克里姆林宮對計劃和預期美國擔任美國和俄羅斯之間和解的美國總統特朗普對美國行政級別的不信任感到沮喪。俄羅斯國際政治行動的侵入性通過甚至不合法的方式進行,是一種不道德的活動的信號,這種活動是在與所得結果有關的明顯的計算和評估錯誤的情況下進行的。儘管國際上的野心和行動不可能不認識,已設法巧妙地利用由華盛頓留下的空隙,經濟變量表示的值,從這一點出發,而不是新的俄羅斯帝國主義可以不管。提高陷入困境的預算平衡的唯一選擇是解決世界第二大國,即中國,它總是需要擴大其商業行動,而這樣做必須滿足其能源需求。這兩個國家,而經常在聯合國安理會的座位同意,不是盟友,不是互補的,他們的野心在賠率往往是,但他們必須繼續基於各自的厭惡會員一個良好的外交關係美國。如果華盛頓越來越多地與北京的賠率對貿易政策的原因,莫斯科試圖利用這些糾紛與人民共和國更頻繁的接觸,但它不是基於共同利益和長遠有機聯盟;相反,我們面臨著一系列基於相互便利的單一劇集。這些交易所的中心是能源原材料,但中國人也將通過其商品滲透到像俄羅斯這樣的市場中仍具有良好潛力的市場。如果這些是先決條件,那麼分析這種關係的可能後果會更有趣;最可能出現的情況之一是,只要美國繼續處於孤立主義狀態,情況就會維持在這些邊界內,實際上似乎不可能通過所涉及的兩個國際行動者之一來打破這種局面。不同於情況可能是,如果這兩個國家的人想超越其他任何潛在的原因:這個假設似乎是更加難以對俄羅斯來說,不能疏遠中國的友誼和與它結合了北京的經濟利益。另一方面,中國似乎繼續推進不干涉,其國際政策基於最謹慎;然而,如果有一個國家可以破壞美國的國際領導地位,那肯定不是俄羅斯,俄羅斯只能在有限的情況下發揮主導作用,正如敘利亞所發生的那樣。相反,中國人的野心遲早會在國際關注的幾集兌現再到俄羅斯將只需要選擇之間的邊界中立起次要作用,可能沿著中國。莫斯科的真正風險是作為次要力量以一種明確的方式結束,克服了克里姆林宮的所有要求。但對於俄羅斯國家來說,超級大國的作用在美中兩極化背景下已不再切實可行,其經濟形勢只是其中的第一個明顯標誌。

ロシアと中国の同盟国による義務化

西側の制裁により、ロシアは中国に近づくことを余儀なくされました。モスクワは、特にエネルギー分野において、原材料の入手可能性が非常に大きい巨大な州の首都ですが、工業開発の観点からは依然として大きな赤字があります。ロシア国は、第一次産業の優位性に代わる経済的代替手段となり得る工業化計画を策定することができる政治家の能力が限られていることに対して支払いをしている。ロシアのプーチン大統領の地政学的野心は、特にウクライナ事件のために西側がモスクワにその行動を課した制裁とそれに対するクレムリンの計画と期待のために、国民経済にとって困難な国際情勢を生み出した。米国とロシアの間の親密な関係を提供したトランプ大統領の大統領選挙は、アメリカの行政階級に対する不信感に失望した。合法的でさえない手段によって実行されたロシアの国際政治行動の侵入は、得られた結果に関して明らかな計算および評価の誤りを伴って実行された悪意のある活動の合図です。国際的な野心とワシントンによって残されたスペースを巧みに利用してきた認識不可能な行動主義にもかかわらず、経済変数は新しいロシアの帝国主義でさえも妨げられない価値を表しています。問題のある予算のバランスを高めるための唯一の代替策は、常に商業活動を拡大する必要があり、そのためにはエネルギー需要を供給しなければならない、世界第2位の権力である中国に対処することでした。両国は、国連安全保障理事会としばしば一致しているが、それぞれの野望がしばしば対立するので同盟国ではなく補完的でもないが、加盟国へのそれぞれの嫌悪に基づいて良好な外交関係を維持しなければならない。米国。ワシントンが商業政策上の理由でますます北京と矛盾しているならば、モスクワは中華人民共和国とのますます頻繁な接触を通してこれらの意見の相違を悪用しようとします、しかしそれは共通の利益と長期に基づく有機同盟ではありません。むしろ、私たちは相互の利便性に基づいた一連の単一のエピソードに直面しています。これらの交流の中心にあるのはエネルギー原材料だけでなく、中国もその商品で、ロシアのようにまだ良い可能性を秘めている市場に浸透することを望んでいます。これらが前提条件であるならば、この関係の可能な結果を​​分析することはさらに興味深いです。最も可能性の高いシナリオの1つは、米国が彼らの孤立主義を続けている限り、状況がこれらの境界内で維持されるということです。この仮説はロシアにとってはもっと難しいように思われます。それは中国の友好関係を疎外させることはできず、それと同時にそれを北京に結びつける経済的利点もあり得ません。一方、中国は非干渉を続けており、その国際政策は最大限の注意に基づいていると考えています。しかし、米国に国際的なリーダーシップを弱めることができる国があるならば、これは確かにロシアではなく、それはシリアのために起こったように限られたシナリオの上で主導的役割を果たすことができるだけです。それどころか、中国の野心は遅かれ早かれ国際的に重要ないくつかのエピソードで実現しなければならなくなり、それからロシアはおそらく中国と共に、境界の中立性の中から選択するか、あるいは従属的な役割を果たすだけでよい。モスクワにとっての本当のリスクは、クレムリンのすべての要求に反して、二次的な権力として明確な方法で終わることです。しかし、ロシアの国にとって、超大国の役割は、米中両極の文脈ではもはや実現不可能であり、その経済状況はそれの最初の明確な兆候にすぎません。

روسيا والصين الحليفين ملزمين

أجبرت العقوبات الغربية روسيا على الاقتراب من الصين. تعتبر موسكو عاصمة لدولة هائلة تتمتع بتوافر كبير للمواد الخام ، خاصة في قطاع الطاقة ، ولكنها لا تزال تعاني من عجز كبير من وجهة نظر التنمية الصناعية. تدفع الدولة الروسية لقدرتها المحدودة من السياسيين على تطوير خطط التصنيع القادرة على أن تصبح بديلاً اقتصادياً لغلبة القطاع الأولي. لقد أوجدت طموحات بوتين الجيوسياسية في روسيا وضعاً دولياً صعباً بالنسبة للاقتصاد الوطني بسبب العقوبات التي فرضها الغرب على موسكو لسلوكها ، خاصة فيما يتعلق بالأمور الأوكرانية وخطط وتوقعات الكرملين ضد من رئاسة الولايات المتحدة ترامب ، والتي تنص على التقارب بين الولايات المتحدة وروسيا ، وأحبطت من عدم الثقة في الطبقات الإدارية الأمريكية. إن اقتحام العمل السياسي الدولي الروسي ، الذي يتم تنفيذه بوسائل لم تكن مشروعة حتى ، هو إشارة إلى نشاط لا ضمير له يتم بأخطاء واضحة في الحساب والتقييم فيما يتعلق بالنتائج التي تم الحصول عليها. على الرغم من الطموحات الدولية والنشاط المستحيل ، الذي استغل بذكاء الأماكن التي تركتها واشنطن ، فإن المتغير الاقتصادي يمثل قيمة لا يمكن حتى للإمبريالية الروسية الجديدة أن تحددها. كان البديل الوحيد لرفع توازن الميزانيات المضطربة هو التعامل مع القوة الثانية في العالم ، الصين ، التي تحتاج دائمًا إلى توسيع نطاق عملها التجاري ، والتي يجب عليها ، لكي تفعل ذلك ، أن تطعم احتياجاتها من الطاقة. إن البلدين ، رغم أنهما غالباً ما يتفقان مع مجلس الأمن الدولي ، ليسا حليفين وغير مكملان ، لأن طموحات كل منهما غالباً ما تكون على خلاف ، ولكن يجب أن تحافظ على علاقات دبلوماسية جيدة ترتكز على كره كل منها للدول الأعضاء. الولايات المتحدة. إذا كانت واشنطن على خلاف متزايد مع بكين لأسباب تتعلق بالسياسة التجارية ، تسعى موسكو إلى استغلال هذه الخلافات من خلال اتصالات متكررة بشكل متزايد مع جمهورية الصين الشعبية ، ولكنها ليست تحالفاً عضوياً يقوم على المصالح المشتركة وعلى المدى الطويل. بدلاً من ذلك ، نواجه سلسلة من الحلقات الفردية القائمة على الراحة المتبادلة. وفي قلب هذه التبادلات ، توجد المواد الخام الخاصة بالطاقة ، ولكن أيضا الإرادة الصينية لاختراق سلعها بسوق لا تزال تتمتع بإمكانيات جيدة مثل تلك الروسية. إذا كانت هذه هي المتطلبات الأساسية ، فمن الأكثر إثارة للاهتمام تحليل النتائج المحتملة لهذه العلاقة. أحد أكثر السيناريوهات المحتملة هو أن يتم الحفاظ على الوضع داخل هذه الحدود ما دامت الولايات المتحدة مستمرة في انعزالها ، وفي الواقع لا يبدو أنه من الممكن كسر هذا الوضع من جانب أحد الممثلين الدوليين المعنيين. قد يختلف السيناريو إذا أراد أحد البلدين التغلب على الآخر لأي سبب محتمل: يبدو أن هذه الفرضية أكثر صعوبة بالنسبة لروسيا ، والتي لا تستطيع أن تنفر الصداقة الصينية ومعها المزايا الاقتصادية التي تربطها ببكين. من ناحية أخرى ، يبدو أن الصين تواصل التحرك في عدم التدخل وأن سياستها الدولية تقوم على أقصى درجات الحذر ؛ ومع ذلك ، إذا كان هناك بلد يمكن أن يقوض القيادة الدولية في الولايات المتحدة ، فهذه ليست روسيا بالتأكيد ، التي لا يمكنها أن تلعب سوى أدوار قيادية في سيناريوهات محدودة ، كما حدث لسوريا. على العكس من ذلك ، فإن الطموحات الصينية ستتحقق عاجلاً أم آجلاً في بعض الأحداث ذات الأهمية الدولية ، ومن ثم لن تضطر روسيا إلا إلى الاختيار بين حياد الحدود أو لعب دور ثانوي ، ربما إلى جانب الصين. الخطر الحقيقي لموسكو هو في النهاية بطريقة واضحة كقوة ثانوية ، ضد كل مطالب الكرملين. ولكن بالنسبة للدولة الروسية ، لم يعد دور القوة العظمى عمليا في السياق الثنائي القطبية بين الولايات المتحدة والصين ، وحالتها الاقتصادية ليست سوى أول علامة واضحة على ذلك.

mercoledì 5 dicembre 2018

Il caso francese sintomo della democrazia malata

I disordini in Francia hanno provocato la retromarcia, anche se parziale, del governo. Il caso particolare francese espone una società in profonda crisi, perchè al governo c’è un personaggio eletto soltanto per evitare la destra estrema, ma che non rappresenta in maniera organica il tessuto sociale del paese. L’attuale presidente francese, infatti, al primo turno raggiunse soltanto il 24 per cento dei voti ed ha raggiunto la massima carica dello stato grazie alla congiunzione di un sistema elettorale fallace unito alla paura di una parte politica troppo avulsa dal sistema politico francese. Queste considerazioni non sono nuove e rappresentano riflessioni già fatte sul sistema francese, ma che è bene ricordare sempre per evitare derive pericolose come quella attuale. L'attuale presidente francese rappresenta un misto di tecnocrazia e liberismo, che finge di prestare attenzione ai problemi sociali ed economici della gran parte del paese, ma che impone soluzioni calate dall’alto, che paiono funzionali soltanto ad una parte, che è minoritaria, della società francese. Le ricette economiche del Presidente della Francia sembrano ancora una volta salvaguardare la parte più ricca del paese andando ad aumentare una diseguaglianza sociale troppo elevata, che rappresenta il principale pericolo per la stabilità del paese. Da qui ad arrivare a considerare una crisi della democrazia il percorso è breve. Una crisi che riguarda le democrazie europee, l’Europa, la sinistra e la destra liberale. Il problema sembra essere un legame troppo stretto con l’aspetto finanziario su quello politico, che porta a stravolgere le fondamenta del pensiero occidentale. Certo non c’era bisogno dei sintomi così evidenti che si manifestano in questi giorni in Francia, dove la protesta è espressione di una forma autonoma dai soggetti tradizionali, inclusi anche i sindacati, e che non sembra essere governata da alcuna entità, ma pura espressione di una rabbia causata da un disagio sempre maggiore. Questa protesta ha superato anche il populismo ed il qualunquismo, che pure sono stati l’evidenza più grande dei guasti della democrazia usata in maniera distorta, fino a diventare una sorta di oligarchia nelle mani della finanza. Spesso i fenomeni accaduti in Francia sono stati anticipazioni di accadimenti che si sono verificati anche nel resto dell’Europa. Per l’avanzata dell’estrema destra non è stato così, eppure l’esplosione della rabbia sembra essere stato soltanto rinviato a questi giorni, provocato da chi aveva evitato l’insediamento di parte politica pericolosa. Ancora una volta è impossibile comprendere perchè si continua a proporre ricette economiche che puntano ad impoverire la parte più consistente di un paese, aspetto che si riflette anche in Europa, producendo uno scontento sempre più diffuso, che è difficile da contenere. Quella che manca è una cultura della redistribuzione, del rispetto del lavoro, troppo tassato rispetto ai patrimoni, del merito, che risulta sempre meno importante ed infine dell’importanza dell’ascensore sociale, troppo bloccato a favore delle rendite di posizione di una parte sempre più piccola del corpo sociale. Queste soluzioni hanno un ampio spettro di potenziali applicazioni, che dovrebbero decretare la differenza di una visione politica più progressista rispetto ad una più conservatrice o il contrario, ma rappresentano una serie di valori comuni, che dovrebbero essere quelli da cui ripartire, per aggregare forze un tempo su fronti opposti, ma che il momento contingente dovrebbe aggregare per la salvaguardia dei sistemi democratici. Il punto di partenza è una visione che abbia al centro il benessere del corpo sociale inteso come struttura fondamentale della società e che, obbligatoriamente, riguardi il maggior numero di persone. Ciò deve attuarsi con una azione politica slegata dagli interessi della finanza, che troppo hanno influenzato lo sviluppo, purtroppo negativo, dei tessuti politici, che hanno abbandonato la loro funzione principale: il benessere sociale. Senza questi presupposti il contrasto  al populismo perde in partenza ed apre a territori inesplorati nei quali anche questi fenomeni potranno essere superati da scenari di difficile previsione, ma che non escludono il ricorso all’autoritarismo ed anche alla violenza.       

The French case symptom of sick democracy

The unrest in France caused the reverse, even if partial, of the government. The particular French case exposes a society in deep crisis, because in the government there is a character elected only to avoid the extreme right, but which does not represent in an organic way the social fabric of the country. The current French president, in fact, in the first round reached only 24 percent of the votes and reached the highest office of the state thanks to the conjunction of a fallacy electoral system combined with the fear of a political party too detached from the French political system. These considerations are not new and represent reflections already made on the French system, but it is good to always remember to avoid dangerous drifts like the current one. The current French president represents a mixture of technocracy and liberalism, which pretends to pay attention to the social and economic problems of most of the country, but which imposes solutions dropped from above, which seem functional only to a part, which is a minority, of the French company. The economic recipes of the President of France seem once again to safeguard the richest part of the country going to increase a too high social inequality, which is the main danger for the stability of the country. From here to getting to consider a democracy crisis the path is short. A crisis affecting European democracies, Europe, the left and the liberal right. The problem seems to be a too close link with the financial aspect on the political one, which leads to overturning the foundations of Western thought. Of course there was no need for the symptoms so evident in these days in France, where the protest is an expression of an autonomous form by traditional subjects, including the trade unions, and that does not seem to be governed by any entity, but pure expression of anger caused by an ever-increasing discomfort. This protest has also surpassed populism and indifference, which were also the greatest evidence of the failures of the democracy used in a distorted manner, to become a sort of oligarchy in the hands of finance. Often the phenomena that occurred in France were anticipations of events that also occurred in the rest of Europe. For the advance of the extreme right was not so, yet the explosion of anger seems to have only been postponed to these days, caused by those who had avoided the settlement of dangerous political party. Once again it is impossible to understand why we continue to propose economic recipes that aim to impoverish the most substantial part of a country, an aspect that is also reflected in Europe, producing an increasingly widespread discontent, which is difficult to contain. What is missing is a culture of redistribution, respect for work, too much taxed with respect to assets, merit, which is increasingly less important and finally the importance of the social elevator, too blocked in favor of the position rents of a part always smaller than the social body. These solutions have a wide range of potential applications, which should decree the difference of a more progressive political vision compared to a more conservative one or the contrary, but represent a series of common values, which should be those from which to start, to aggregate forces a time on opposing sides, but that the contingent moment should aggregate for the protection of democratic systems. The starting point is a vision that has at its core the wellbeing of the social body understood as the fundamental structure of society and which, necessarily, concerns the greatest number of people. This must be done with a political action untied by the interests of finance, which have too much influenced the development, unfortunately negative, of the political tissues, which have abandoned their main function: social welfare. Without these assumptions, the contrast to populism loses its departure and opens up unexplored territories in which these phenomena can also be overcome by scenarios of difficult prediction, but which do not exclude recourse to authoritarianism and even violence.

El caso francés es síntoma de la democracia enferma.

Los disturbios en Francia causaron lo contrario, aunque parcial, del gobierno. El caso francés particular expone a una sociedad en profunda crisis, porque en el gobierno hay un personaje elegido solo para evitar la extrema derecha, pero que no representa de manera orgánica el tejido social del país. El actual presidente francés, de hecho, en la primera ronda alcanzó solo el 24 por ciento de los votos y alcanzó el puesto más alto del estado gracias a la conjunción de un sistema electoral de falacia combinado con el temor de un partido político demasiado separado del sistema político francés. Estas consideraciones no son nuevas y representan reflexiones ya hechas en el sistema francés, pero es bueno recordar siempre evitar las derivas peligrosas como la actual. El actual presidente francés representa una mezcla de tecnocracia y liberalismo, que pretende prestar atención a los problemas sociales y económicos de la mayor parte del país, pero que impone soluciones desde arriba, que parecen funcionales solo para una parte, que es una minoría. de la empresa francesa. Las recetas económicas del presidente de Francia parecen una vez más salvaguardar a la parte más rica del país que va a aumentar una desigualdad social demasiado alta, que es el principal peligro para la estabilidad del país. De aquí a considerar una crisis de democracia el camino es corto. Una crisis que afecta a las democracias europeas, a Europa, a la izquierda ya la derecha liberal. El problema parece ser un vínculo demasiado estrecho con el aspecto financiero de la política, lo que lleva a derribar los cimientos del pensamiento occidental. Por supuesto, no hubo necesidad de los síntomas tan evidentes en estos días en Francia, donde la protesta es una expresión de una forma autónoma por parte de los sujetos tradicionales, incluidos los sindicatos, y eso no parece estar gobernado por ninguna entidad, sino expresión pura. de la ira causada por una incomodidad cada vez mayor. Esta protesta también ha superado el populismo y la indiferencia, que también fueron la mayor evidencia de los fracasos de la democracia utilizada de manera distorsionada, para convertirse en una especie de oligarquía en manos de las finanzas. A menudo, los fenómenos que ocurrieron en Francia fueron anticipaciones de eventos que también ocurrieron en el resto de Europa. Porque el avance de la extrema derecha no fue así, sin embargo, la explosión de la ira parece haberse pospuesto hasta estos días, causada por quienes evitaron la solución de un partido político peligroso. Una vez más, es imposible entender por qué seguimos proponiendo recetas económicas que tienen como objetivo empobrecer la parte más sustancial de un país, un aspecto que también se refleja en Europa, produciendo un descontento cada vez más generalizado, que es difícil de contener. Lo que falta es una cultura de redistribución, respeto por el trabajo, demasiado gravada con respecto a los activos, mérito, que es cada vez menos importante y, finalmente, la importancia del elevador social, demasiado bloqueada en favor de la posición de alquileres de una parte siempre Más pequeño que el cuerpo social. Estas soluciones tienen una amplia gama de aplicaciones potenciales, que deberían decretar la diferencia de una visión política más progresista en comparación con una más conservadora o lo contrario, pero representan una serie de valores comunes, que deberían ser aquellos a partir de los cuales comenzar, para agregar fuerzas a tiempo en lados opuestos, pero que el momento contingente debe agregarse para la protección de los sistemas democráticos. El punto de partida es una visión que tiene como núcleo el bienestar del cuerpo social, entendido como la estructura fundamental de la sociedad y que, necesariamente, concierne al mayor número de personas. Esto debe hacerse con una acción política desatada por los intereses de las finanzas, que han influido demasiado en el desarrollo, desafortunadamente negativo, de los tejidos políticos, que han abandonado su función principal: el bienestar social. Sin estas suposiciones, el contraste con el populismo pierde su salida y abre territorios inexplorados en los que estos fenómenos también pueden superarse mediante escenarios de predicción difícil, pero que no excluyen el recurso al autoritarismo e incluso a la violencia.

Das französische Fallsymptom kranker Demokratie

Die Unruhen in Frankreich verursachten das Gegenteil der Regierung, wenn auch teilweise. Der besondere Fall Frankreichs deckt eine Gesellschaft in einer tiefen Krise auf, denn in der Regierung gibt es einen Charakter, der nur dazu bestimmt ist, die extremen Rechte zu meiden, der das soziale Gefüge des Landes jedoch nicht organisch darstellt. Tatsächlich erreichte der derzeitige französische Präsident in der ersten Runde nur 24 Prozent der Stimmen und erreichte das höchste Amt des Staates dank der Verbindung eines trügerischen Wahlsystems in Verbindung mit der Angst vor einer politischen Partei, die sich ebenfalls vom französischen politischen System distanziert hatte. Diese Überlegungen sind nicht neu und stellen Reflexionen dar, die bereits im französischen System gemacht wurden. Es ist jedoch gut, immer daran zu denken, gefährliche Abweichungen wie die derzeitigen zu vermeiden. Der derzeitige französische Präsident stellt eine Mischung aus Technokratie und Liberalismus dar, die vorgibt, auf die sozialen und wirtschaftlichen Probleme des größten Teils des Landes zu achten, aber Lösungen von oben herab verlangt, die nur für einen Teil zweckmäßig erscheinen, der eine Minderheit darstellt. der französischen Firma. Die wirtschaftlichen Rezepte des Präsidenten von Frankreich scheinen wieder den reichsten Teil des Landes zu schützen, wodurch eine zu hohe soziale Ungleichheit entsteht, die die Hauptgefahr für die Stabilität des Landes darstellt. Um von hier aus eine Demokratiekrise in Betracht zu ziehen, ist der Weg kurz. Eine Krise, die die europäischen Demokratien, Europa, die Linke und die Liberale Rechte betrifft. Das Problem scheint ein zu enger Zusammenhang mit dem finanziellen Aspekt des politischen zu sein, der dazu führt, dass die Grundlagen des westlichen Denkens gestürzt werden. Natürlich gab es in Frankreich keine Notwendigkeit für die Symptome, die in diesen Tagen so offensichtlich sind, wo der Protest ein Ausdruck einer autonomen Form durch traditionelle Untertanen ist, einschließlich der Gewerkschaften, und dies scheint nicht von irgendeiner Instanz regiert zu werden, sondern als reiner Ausdruck von Ärger verursacht durch ein immer stärker werdendes Unbehagen. Dieser Protest hat auch den Populismus und die Gleichgültigkeit übertroffen, die auch der größte Beweis für das Versagen der Demokratie waren, die verzerrt eingesetzt wurde, um eine Art Oligarchie in der Hand der Finanzen zu werden. Die Phänomene in Frankreich waren oft Vorhersagen von Ereignissen, die auch im übrigen Europa vorkamen. Denn das Vorrücken der extremen Rechten war nicht so, doch scheint die Explosion der Wut nur auf diese Tage verschoben worden zu sein, verursacht von denjenigen, die die Ansiedlung gefährlicher politischer Parteien vermieden hatten. Wieder ist es unmöglich zu verstehen, warum wir weiterhin ökonomische Rezepte vorschlagen, die darauf abzielen, den größten Teil eines Landes zu verarmen, ein Aspekt, der sich auch in Europa widerspiegelt und zu einer zunehmend verbreiteten Unzufriedenheit führt, die schwer einzudämmen ist. Was fehlt, ist eine Kultur der Umverteilung, Respekt vor der Arbeit, zu viel besteuertes Vermögen, Verdienst, das immer weniger an Bedeutung gewinnt und schließlich die Bedeutung des sozialen Aufzugs zu Gunsten der Positionsmieten eines Teils immer blockiert kleiner als der soziale Körper. Diese Lösungen haben ein breites Spektrum möglicher Anwendungen, die den Unterschied zwischen einer progressiveren politischen Vision und einer eher konservativen oder gegenteiligen Auffassung bestimmen sollen, aber eine Reihe gemeinsamer Werte darstellen, aus denen die Kräfte zusammengefügt werden sollten Zeit auf den gegnerischen Seiten, aber der kontingente Moment sollte zum Schutz der demokratischen Systeme zusammenkommen. Ausgangspunkt ist eine Vision, die im Kern das Wohlergehen des sozialen Körpers als Grundstruktur der Gesellschaft begründet hat und notwendigerweise die meisten Menschen betrifft. Dies muss mit einer politischen Aktion geschehen, die von den Interessen der Finanzen gelöst wird, die die Entwicklung der politischen Strukturen, die leider zu einer negativen Entwicklung geführt haben, zu sehr beeinflußt haben und deren Hauptfunktion aufgegeben haben: die soziale Wohlfahrt. Ohne diese Annahmen verliert der Gegensatz zum Populismus seinen Abschied und öffnet unerforschte Territorien, in denen diese Phänomene auch durch Szenarien schwieriger Vorhersagen überwunden werden können, die jedoch den Rückgriff auf Autoritarismus und sogar Gewalt nicht ausschließen.

Le cas français symptôme d'une démocratie malade

Les troubles en France ont provoqué le renversement, même partiel, du gouvernement. Le cas français particulier expose une société en crise profonde, car il existe dans le gouvernement un personnage élu uniquement pour éviter l'extrême droite, mais qui ne représente pas de manière organique le tissu social du pays. En effet, l'actuel président français, au premier tour, n'a obtenu que 24% des suffrages et a accédé aux plus hautes fonctions de l'État grâce à la conjonction d'un système électoral fallacieux et à la crainte d'un parti politique trop détaché du système politique français. Ces considérations ne sont pas nouvelles et représentent des réflexions déjà faites sur le système français, mais il est bon de toujours se rappeler d’éviter les dérives aussi dangereuses que l’actuel. Le président français actuel représente un mélange de technocratie et de libéralisme, qui prétend prêter attention aux problèmes sociaux et économiques de la majeure partie du pays, mais qui impose des solutions abandonnées d'en haut, qui ne semblent fonctionner que pour une partie, qui est minoritaire, de la société française. Les recettes économiques du président de la République française semblent une fois de plus préserver la partie la plus riche du pays qui va aggraver une trop grande inégalité sociale, principale menace pour la stabilité du pays. De là à envisager une crise de la démocratie, le chemin est court. Une crise qui touche les démocraties européennes, l'Europe, la gauche et la droite libérale. Le problème semble être un lien trop étroit avec l'aspect financier sur le politique, ce qui conduit à renverser les fondements de la pensée occidentale. Bien sûr, il n’était pas nécessaire que les symptômes soient aussi évidents de nos jours en France, où la protestation est l’expression d’une forme autonome émanant de sujets traditionnels, y compris les syndicats, et qui ne semble être régie par aucune entité, mais une expression pure. de la colère causée par un malaise croissant. Cette protestation a également dépassé le populisme et l'indifférence, qui étaient aussi la plus grande preuve des échecs de la démocratie utilisés de manière déformée pour devenir une sorte d'oligarchie aux mains de la finance. Les phénomènes survenus en France étaient souvent des anticipations d'événements qui se produisaient également dans le reste de l'Europe. Car l'avancée de l'extrême droite ne l'était pas, pourtant l'explosion de colère semble avoir été reportée à ces derniers jours, causée par ceux qui avaient évité le règlement d'un dangereux parti politique. Une fois encore, il est difficile de comprendre pourquoi nous continuons à proposer des recettes économiques visant à appauvrir la partie la plus substantielle d’un pays, un aspect qui se reflète également en Europe, produisant un mécontentement de plus en plus répandu et difficile à contenir. Ce qui manque, c’est une culture de redistribution, de respect du travail, trop taxée au regard de l’actif, du mérite, de moins en moins important et enfin de l’importance de l’ascenseur social, trop bloqué au profit de la position des loyers toujours plus petit que le corps social. Ces solutions ont un large éventail d’applications potentielles, ce qui devrait décréter la différence d’une vision politique plus progressive par rapport à une vision plus conservatrice ou au contraire, mais représenter une série de valeurs communes, qui devraient être celles à partir desquelles commencer, pour temps sur les côtés opposés, mais que le moment contingent devrait s'agréger pour la protection des systèmes démocratiques. Le point de départ est une vision qui repose essentiellement sur le bien-être du corps social, considéré comme la structure fondamentale de la société, et qui concerne nécessairement le plus grand nombre de personnes. Cela doit se faire avec une action politique non liée aux intérêts de la finance, qui ont trop influencé le développement, malheureusement négatif, des tissus politiques, qui ont abandonné leur fonction principale: le bien-être social. Sans ces hypothèses, le contraste avec le populisme perd son départ et ouvre des territoires inexplorés dans lesquels ces phénomènes peuvent également être surmontés par des scénarios de prédiction difficile, mais qui n'excluent pas le recours à l'autoritarisme et même à la violence.

O sintoma do caso francês de democracia doente

A inquietação na França causou o contrário, ainda que parcial, do governo. O caso particular francês expõe uma sociedade em profunda crise, porque no governo há um personagem eleito apenas para evitar a extrema direita, mas que não representa de maneira orgânica o tecido social do país. O atual presidente francês, de fato, no primeiro turno alcançou apenas 24 por cento dos votos e chegou ao mais alto cargo do Estado graças à conjunção de um sistema eleitoral falado combinado com o medo de um partido político muito distante do sistema político francês. Essas considerações não são novas e representam reflexões já feitas sobre o sistema francês, mas é bom sempre lembrar-se de evitar desvios perigosos como o atual. O atual presidente francês representa uma mistura de tecnocracia e liberalismo, que pretende prestar atenção aos problemas sociais e econômicos da maior parte do país, mas que impõe soluções vindas de cima, que parecem funcionais apenas para uma parte, que é uma minoria, da empresa francesa. As receitas econômicas do presidente da França parecem, mais uma vez, salvaguardar a parte mais rica do país que vai aumentar uma desigualdade social muito alta, que é o principal perigo para a estabilidade do país. Daqui até chegar a considerar uma crise de democracia o caminho é curto. Uma crise que afeta as democracias européias, a Europa, a esquerda e a direita liberal. O problema parece ser um vínculo muito estreito com o aspecto financeiro do político, o que leva a derrubar as bases do pensamento ocidental. É claro que não havia necessidade dos sintomas tão evidentes nos dias de hoje na França, onde o protesto é uma expressão de uma forma autônoma por sujeitos tradicionais, incluindo os sindicatos, e isso não parece ser governado por nenhuma entidade, mas pura expressão. de raiva causada por um desconforto cada vez maior. Esse protesto também superou o populismo e a indiferença, que também foram a maior evidência dos fracassos da democracia usada de maneira distorcida, para se tornar uma espécie de oligarquia nas mãos das finanças. Muitas vezes, os fenômenos que ocorreram na França foram antecipações de eventos que também ocorreram no resto da Europa. Pois o avanço da extrema direita não o foi, mas a explosão da raiva parece ter sido apenas adiada até hoje, causada por aqueles que haviam evitado o estabelecimento de um partido político perigoso. Mais uma vez, é impossível entender por que continuamos a propor receitas econômicas que visam empobrecer a parte mais substancial de um país, um aspecto que também se reflete na Europa, produzindo um descontentamento cada vez mais difundido, que é difícil de conter. O que falta é uma cultura de redistribuição, respeito ao trabalho, muito tributado em relação aos ativos, mérito, que é cada vez menos importante e por fim a importância do elevador social, também bloqueado em favor da posição rendas de uma parte sempre menor que o corpo social. Estas soluções têm uma ampla gama de aplicações potenciais, que devem decretar a diferença de uma visão política mais progressista comparada a uma visão mais conservadora ou ao contrário, mas representam uma série de valores comuns, que devem ser aqueles a partir dos quais começar, agregar forças a tempo em lados opostos, mas que o momento contingente deve agregar para a proteção dos sistemas democráticos. O ponto de partida é uma visão que tem em seu núcleo o bem-estar do corpo social entendido como a estrutura fundamental da sociedade e que, necessariamente, diz respeito ao maior número de pessoas. Isso deve ser feito com uma ação política desatada pelos interesses das finanças, que influenciaram demasiadamente o desenvolvimento, infelizmente negativo, dos tecidos políticos, que abandonaram sua função principal: o bem-estar social. Sem esses pressupostos, o contraste com o populismo perde a sua partida e abre territórios inexplorados em que esses fenômenos também podem ser superados por cenários de difícil previsão, mas que não excluem o recurso ao autoritarismo e até à violência.

Французский симптом болезни больной демократии

Беспорядки во Франции вызвали обратное, даже частичное, правительство. Особое французское дело раскрывает общество в глубоком кризисе, потому что в правительстве есть персонаж, избранный только для того, чтобы избежать крайнего права, но который органически не представляет собой социальную структуру страны. Нынешний президент Франции, по сути, в первом раунде достиг только 24 процентов голосов и достиг высшей государственной должности благодаря объединению ошибочной избирательной системы в сочетании со страхом политической партии, слишком отстраненной от политической системы Франции. Эти соображения не новы и представляют собой отражения, уже сделанные во французской системе, но хорошо всегда помнить, чтобы избежать опасных дрейфов, как нынешний. Нынешний президент Франции представляет собой смесь технократии и либерализма, которая притворяется, что обращает внимание на социальные и экономические проблемы большей части страны, но которая налагает решения, сниженные сверху, которые кажутся функциональными только частью, которая является меньшинством, французской компании. Экономические рецепты президента Франции, похоже, еще раз защищают самую богатую часть страны, которая собирается увеличить слишком высокое социальное неравенство, что является главной опасностью для стабильности в стране. Отсюда, чтобы рассмотреть кризис демократии, путь короткий. Кризис, затрагивающий европейские демократии, Европу, левые и либеральные права. Проблема, похоже, слишком тесная связь с финансовым аспектом политической, что приводит к опрокидыванию основ западной мысли. Разумеется, не было необходимости в таких симптомах, которые проявляются в наши дни во Франции, где протест является выражением автономной формы традиционными субъектами, включая профсоюзы, и это, похоже, не регулируется какой-либо сущностью, а чисто выраженное выражение от гнева, вызванного все возрастающим дискомфортом. Этот протест также превзошел популизм и равнодушие, которые также были величайшим свидетельством неудач демократии, используемой в искаженном виде, чтобы стать своего рода олигархией в руках финансов. Часто явления, которые происходили во Франции, были ожиданиями событий, которые также имели место в остальной Европе. Для продвижения крайнего права было не так, но взрыв гнев, кажется, только отложен до наших дней, вызванный тем, кто избежал урегулирования опасной политической партии. И снова невозможно понять, почему мы продолжаем предлагать экономические рецепты, направленные на обеднение самой значительной части страны, аспект, который также отражен в Европе, все более распространенное недовольство, которое трудно сдержать. Отсутствует культура перераспределения, уважение к работе, слишком много облагаются налогом по активам, заслуга, которая становится все менее важной и, наконец, важность социального лифта, слишком заблокированного в пользу позиционной ренты части всегда меньше, чем социальный орган. Эти решения имеют широкий спектр потенциальных приложений, которые должны указывать на разницу в более прогрессивном политическом видении по сравнению с более консервативным или наоборот, но представляют собой ряд общих ценностей, которые должны быть теми, из которых следует начинать, объединять силы и время на противоположных сторонах, но что условный момент должен объединиться для защиты демократических систем. Отправной точкой является видение, в основе которого лежит благосостояние социального тела, понимаемое как фундаментальная структура общества и которое, безусловно, относится к наибольшему числу людей. Это должно быть сделано с политическим действием, развязанным интересами финансов, которые слишком сильно повлияли на развитие, к сожалению, негативных, политических тканей, которые отказались от своей основной функции: социального благосостояния. Без этих предположений контраст с популизмом теряет свой отход и открывает неисследованные территории, в которых эти явления также могут быть преодолены сценариями сложного предсказания, но которые не исключают возможности использования авторитаризма и даже насилия.

病態民主的法國病例症狀

法國的騷亂導致了政府的逆轉,即使是部分的。特定的法國案例暴露了一個處於深刻危機中的社會,因為在政府中有一個人選,只是為了避免極右翼,但這並不代表國家的社會結構。現任法國總統,事實上,在第一輪只達到的選票24%,已達到國家感謝的最高長官到一個有缺陷的選舉制度,有法國的政治制度也離婚了一個政治方面的擔心相結合的結合。這些考慮並不是新的,代表了法國系統已經做出的反思,但總是要記住要避免像現在這樣的危險漂移。目前的法國總統是技術專家和自由主義的混合物,假裝要注意的很多國家的社會和經濟問題,但其中規定的解決方案來自於頂部,只有功能似乎一部分,這是一個少數,這家法國公司。法國總統的經濟食譜似乎再次維護國家要加大社會的不平等的最富有的一部分過高,這是該國穩定的主要威脅。從這裡開始考慮民主危機的道路是短暫的。影響歐洲民主國家,歐洲,左派和自由派權利的危機。這個問題似乎與政治方面的財務方面關係太密切,導致推翻西方思想的基礎。當然,沒有必要的發生在法國,那裡的抗議是傳統科目,包括工會的自治形式的表達,這些天這麼明顯的症狀,這似乎並沒有受到任何的實體,而是純粹的表達管轄由不斷增加的不適引起的憤怒這次抗議活動已經超越甚至民粹主義和冷漠,這也已經在一個扭曲的方式使用民主失敗的最大證據,成為金融手中的一種寡頭。法國發生的現象往往是對歐洲其他地區也發生的事件的預期。由於極右翼權利的進展並非如此,但憤怒的爆發似乎只是推遲到這些日子,由那些避免危險政黨解決的人造成。再次是無法理解為什麼它仍然提供鏈接到貧瘠的大部分國家的經濟食譜,東西也體現在歐洲,生產一種越來越流行的不滿,這是難以遏制。什麼是缺少的是再分配的一種文化工作的尊重,也徵稅相比,公平,擇優,這始終是不那麼重要了,最後電梯的社會意義,太堵了贊成的收入地位的日益比社會團體小。這些解決方案具有潛在的應用範圍非常廣泛,它應該決定比更為保守的或不更積極的政策的差異,但它們代表了共同的價值觀,這應該是從哪個開始的人,要聚集勢力在對立面上的時間,但偶然的時刻應該聚集在一起,以保護民主制度。起點是一個願景,其核心是社會主體的福祉,被理解為社會的基本結構,並且必然涉及最多的人。這必須通過一種政治行動來解決,這種政治行動不受金融利益的影響,這種政治行動過多地影響了政治組織的發展,不幸的是它們已經放棄了它們的主要功能:社會福利。如果沒有這些假設的對比民粹主義失去出發,開闢了中,這些現象都可以用硬克服預測情景未開發地區,但不排除訴諸專制甚至暴力。

病気の民主主義のフランスの症例の症状

フランスの不安は、たとえ部分的であっても、政府の逆をもたらした。特定のフランスの事例は、極端な権利を回避するためだけに選出されたキャラクターが政府にあるが、国家の社会的組織を有機的に表現していないため、深刻な危機にさらされている。現在のフランス大統領は、実際には、最初のラウンドで唯一の投票の24%に達し、あまりにもフランスの政治システムから離婚政治的側面の恐怖と組み合わせる欠陥のある選挙制度の組み合わせに状態のおかげで最高のオフィスに達しています。これらの考慮事項は新しいものではなく、すでにフランスのシステムに反映されていますが、現行のような危険なドリフトを避けることを常に忘れないようにしてください。現在のフランス大統領は、国の多くの社会的・経済的な問題に注意を払うようにふり、テクノや自由主義の混合物であるが、解決策は、それは少数派である、唯一の機能は別れるように見えることを、上から来る課していますフランスの会社のフランス大統領の経済的なレシピは、社会的不平等を高めるために行く国の最も豊かな部分を保護するために、再び思われる国の安定性への主要な脅威である、高すぎます。ここから民主主義危機を考えるようになるまでの道のりは短い。ヨーロッパの民主主義、欧州、左派、自由権に影響を与える危機。この問題は、政治的な面では財政面との関連が強すぎるように見え、西側の思想の基礎を覆すことにつながる。確かに抗議が労働組合を含む伝統的な被験者の自律形の表現であり、そしてそれは任意のエンティティが、純粋な式によって支配されていないようにフランスでこのごろ起こるので、明らかな症状の必要はなかったです怒りはますます増加する不快感によって引き起こされます。この抗議運動は、ポピュリズムと無関心をも上回っています。これは、歪んだ形で使われた民主主義の失敗の最も大きな証拠でもあり、金融​​の手で寡占状態になっています。しばしばフランスで起こった現象は、ヨーロッパの他の地域でも起こった出来事の予感でした。極右の進歩のために、それはそうではなかったが、怒りの爆発は危険な政党の決済を避けていた人々によって引き起こされ、最近でのみ延期されているようです。もう一度それは国の大部分を貧しくするリンク経済のレシピを提供し続けて理由を含有することが困難であり、ますます人気の不満を、生産、ヨーロッパにも反映されているものを理解することは不可能です。何欠けていることは、あまりにも常にそれほど重要で、最終的にはリフトの社会的重要性である株式、メリット、に比べ課税、あまりにもますますの所得位置の賛成で仕事への敬意の再分配の文化、ブロックされます社会体よりも小さい。これらのソリューションは、より保守的かどうかよりも進歩的な政策の違いを決定しなければならない潜在的なアプリケーションの広いスペクトルを持っていますが、彼らが開始するため、そこからのものである必要があり、共通の値のセットを表し、力Aを集約します民主主義体制の保護のために偶発的な瞬間が集まるべきであると主張している。出発点は、社会の幸福を中心とするビジョンは社会の基本構造として理解されており、それは、必ずしも、人々の最大数をカバーします。社会福祉:これはあまりにも彼らの主な機能を放棄した、残念ながら否定、政治家組織、開発に影響を与えた金融利害によって緩い政治的行動を用いて実施されなければなりません。これらの前提がなければ、ポピュリズムへの対比は出発点を失い、困難な予測のシナリオによっても克服できる未開拓の領域を開くが、権威主義や暴力への援助を排除するものではない。