Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

venerdì 26 aprile 2019

L'incontro tra Russia e Corea del Nord

L’incontro tra Putin e Kim Jong-un rappresenta una evoluzione della questione nordcoreana. Per Seul, dopo gli incontri con gli USA, significa rompere ulteriormente l’isolamento con cui la Corea del Nord aveva contraddistinto la propria politica estera, tanto da meritarsi il soprannome di nazione eremita. La Cina, quindi, non rappresenta più l’unico interlocutore diplomatico, sebbene resti quello privilegiato. Per la Russia il significato è quello di entrare nella questione della denuclearizzazione della penisola coreana, sfruttando lo spazio lasciato dai tentativi non andati a buon fine degli Stati Uniti. Anche per Mosca vi è l’interesse di eliminare ilpericolo nucleare a così poca distanza dal suo territorio, ma, ancora di più, vi è l’intenzione di giocare un ruolo da protagonista nella questione, un ruolo alternativo e di competizione con gli USA. Occorre specificare, che se il tentativo americano di raggiungere un accordo con la Corea del Nord non era del tutto gradito a Pechino, la Cina verso la Russia ha un atteggiamento più positivo, perchè non ritiene Mosca una minaccia al livello di Washington nell’assetto geopolitico della penisola coreana; anzi una Corea ancora divisa rappresenterebbe un vantaggio anche perla Russia, oltre che per la Cina, perchè una sola nazione nella penisola coreana rientrerebbe nell’area di influenza americana. Ovviamente per Pechino sarebbe impossbile tollerare la presenza statunitense sui propri confini, ma anche per la Russia, distante pochi chilometri dalla Corea del Nord, si tratterebbe di avere pericolosamente vicini gli americani. Si comprende così come Cina e Russia abbiano interessi comuni nei confronti della Corea del Nord: entrambe hanno tutto l’interesse che lo stato di Pyongyang continui ad esistere. Certamente la questione migliore per avere delle relazioni coni nordcoreani è quella della denuclearizzazione del paese ed attraverso questa motivazione trovare un terreno di dialogo, che può andare aldilà della questione specifica. Uno dei principali timori di Kim Jong-Un è quello di temere per la propria incolumità ed avere le rassicurazioni di restare al potere, argomenti che Trump aveva assicurato, ma che non erano stati sufficienti a raggiungere un accordo. Putin entra nel dialogo con il dittatore nordcoreano partendo dalla questione nucleare, sapendo bene che resterà un argomento privo di soluzione, perchè è l’unico mezzo di pressione di cui dispone Pyongyang; ma il presidente russo è stato al gioco di Kim Jong-Un  per conseguire il risultato di riportare alla rilevanza mondiale la diplomazia del Cremlino, penalizzata dopo l’invasione della Crimea. La Russia potrebbe intercedere nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, appoggiata dalla Cina, per una riduzione delle sanzioni verso Pyongyang, una soluzione a cui è favorevole anche Seul, che spera sempre in una distensione verso la Corea del Nord, che potrebbe aprire una fase di maggiore stabilità nella penisola coreana. Dal punto di vista economico la Russia ha prospettato al paese nordcoreano forniture di grano, la costruzione di un metanodotto e di una ferrovia, che avrebbero come destinazione la Corea del Sud, che necessita di vie alternative al mare per i suoi prodotti; queste infrastrutture, però, potrebbero rappresentare un impulso anche per l’economia nordcoreana a partire dai pedaggi per attraversare il proprio territorio, stimati in circa duecento milioni di dollari annui. Secondo i diplomatici russi la questione nucleare nordcoreana è ancora aperta perchè i presidenti americani che hanno provato a gestirla, sia Obama, che Trump, non sono stati all’altezza della situazione; questo giudizio è comprensibile perchè vuole sminuire la diplomazia statunitense, tuttavia non sembra possibile che neppure quella russa possa risolvere la situazione: l’incontro bilaterale e gli eventuali vertici che verranno, sono funzionali ad entrambe le parti per ottenere grandi vantaggi di immagine con poco sforzo e senza alcun impegno ufficiale e possono portare a qualche vantaggio economico, sopratutto per la disastrata economia nordcoreana, ma non possono cancellare l’arma atomica nordcoreana perchè, come già detto, rappresenta l’unica arma politica capace di portare Pyongyang al centro dell’attenzione internazionale, con tutti i vantaggi che ne conseguono. Inoltre finchè la Cina avrà interesse a che non si verifichi la riunificazione della penisola, la situazione resterà pressochè la stessa.

The meeting between Russia and North Korea

The meeting between Putin and Kim Jong-un represents an evolution of the North Korean question. For Seoul, after the meetings with the USA, it means breaking the isolation with which North Korea had characterized its foreign policy, so much to deserve the nickname of a hermit nation. China, therefore, no longer represents the only diplomatic interlocutor, although it remains the privileged one. For Russia the meaning is to enter the question of the denuclearization of the Korean peninsula, taking advantage of the space left by the failed attempts of the United States. Even for Moscow there is an interest in eliminating the nuclear danger so close to its territory, but even more, there is the intention to play a leading role in the matter, an alternative and competitive role with the USA. It must be specified that if the American attempt to reach an agreement with North Korea was not entirely acceptable to Beijing, China towards Russia has a more positive attitude, because it does not consider Moscow a threat to Washington's level in the geopolitical order of the Korean peninsula; indeed, a still divided Korea would also be an advantage for Russia, as well as for China, because a single nation on the Korean peninsula would fall within the area of ​​American influence. Obviously for Beijing it would be impossible to tolerate the US presence on its borders, but also for Russia, a few kilometers away from North Korea, it would be to have dangerously close Americans. It is thus understood that China and Russia have common interests in relation to North Korea: both have a vested interest that the state of Pyongyang continues to exist. Certainly the best question to have relations with North Koreans is that of the denuclearization of the country and through this motivation to find a field of dialogue, which can go beyond the specific question. One of Kim Jong-Un's main fears is to fear for his own safety and to have the assurances of remaining in power, arguments that Trump had assured, but which had not been sufficient to reach an agreement. Putin enters into dialogue with the North Korean dictator starting from the nuclear issue, knowing full well that it will remain a topic without a solution, because it is the only means of pressure available to Pyongyang; but the Russian president was at the game of Kim Jong-Un to achieve the result of restoring the Kremlin diplomacy, penalized after the invasion of Crimea, to world importance. Russia could intercede in the Security Council of the United Nations, supported by China, for a reduction of sanctions towards Pyongyang, a solution which is also favorable to Seoul, which always hopes for a detente towards North Korea, which could open a phase of greater stability on the Korean peninsula. From an economic point of view, Russia has offered grain supplies to the North Korean country, the construction of a methane pipeline and a railway, which would target South Korea, which needs alternative routes to the sea for its products; however, these infrastructures could also be an impetus for the North Korean economy, starting from tolls to cross its territory, estimated at around two hundred million dollars a year. According to Russian diplomats, the North Korean nuclear issue is still open because the American presidents who tried to manage it, both Obama and Trump, were not up to the task; this judgment is understandable because it wants to diminish US diplomacy, however it does not seem possible that even the Russian one can resolve the situation: the bilateral meeting and the eventual vertices that will come, are functional to both sides to obtain great advantages of image with little effort and without any official commitment and can lead to some economic advantage, above all for the disastrous North Korean economy, but they cannot cancel the North Korean atomic weapon because, as already said, it represents the only political weapon capable of bringing Pyongyang to the center of attention international, with all the advantages that follow. Moreover, as long as China has an interest in the reunification of the peninsula, the situation will remain almost the same.

El encuentro entre Rusia y Corea del Norte.

El encuentro entre Putin y Kim Jong-un representa una evolución de la cuestión de Corea del Norte. Para Seúl, después de las reuniones con los Estados Unidos, significa romper el aislamiento con que Corea del Norte había caracterizado su política exterior, tanto para merecer el apodo de una nación ermitaña. China, por lo tanto, ya no representa al único interlocutor diplomático, aunque sigue siendo el privilegiado. Para Rusia, el significado es entrar en la cuestión de la desnuclearización de la península de Corea, aprovechando el espacio dejado por los intentos fallidos de los Estados Unidos. Incluso para Moscú existe un interés en eliminar el peligro nuclear tan cerca de su territorio, pero aún más, existe la intención de desempeñar un papel de liderazgo en la materia, un papel alternativo y competitivo con los Estados Unidos. Debe especificarse que si el intento estadounidense de alcanzar un acuerdo con Corea del Norte no fue del todo aceptable para Pekín, China hacia Rusia tiene una actitud más positiva, porque no considera a Moscú una amenaza para el nivel de Washington en el orden geopolítico. de la península coreana; de hecho, una Corea aún dividida también sería una ventaja para Rusia, así como para China, porque una sola nación en la península de Corea caería dentro del área de influencia estadounidense. Obviamente, para Beijing sería imposible tolerar la presencia de Estados Unidos en sus fronteras, pero también para Rusia, a pocos kilómetros de Corea del Norte, sería tener estadounidenses estrechamente peligrosos. Por lo tanto, se entiende que China y Rusia tienen intereses comunes en relación con Corea del Norte: ambos tienen un interés personal en que el estado de Pyongyang siga existiendo. Ciertamente, la mejor pregunta para tener relaciones con los norcoreanos es la de la desnuclearización del país y, a través de esta motivación, para encontrar un campo de diálogo que pueda ir más allá de la pregunta específica. Uno de los principales temores de Kim Jong-Un es temer por su propia seguridad y tener las garantías de permanecer en el poder, argumentos que Trump había asegurado, pero que no habían sido suficientes para llegar a un acuerdo. Putin entabla un diálogo con el dictador de Corea del Norte a partir de la cuestión nuclear, sabiendo muy bien que seguirá siendo un tema sin solución, porque es el único medio de presión disponible para Pyongyang; pero el presidente ruso estaba en el juego de Kim Jong-Un para lograr el resultado de restaurar la diplomacia del Kremlin, penalizada después de la invasión de Crimea, a la importancia mundial. Rusia podría interceder en el Consejo de Seguridad de las Naciones Unidas, apoyado por China, para una reducción de las sanciones a Pyongyang, una solución que también es favorable para Seúl, que siempre espera una distensión hacia Corea del Norte, que podría abrir una fase. De mayor estabilidad en la península coreana. Desde un punto de vista económico, Rusia ha ofrecido suministros de granos al país de Corea del Norte, la construcción de un gasoducto de metano y un ferrocarril, que apuntaría a Corea del Sur, que necesita rutas alternativas al mar para sus productos; sin embargo, estas infraestructuras también podrían ser un ímpetu para la economía norcoreana, a partir de los peajes para cruzar su territorio, estimados en unos doscientos millones de dólares al año. Según los diplomáticos rusos, el problema nuclear norcoreano sigue abierto porque los presidentes estadounidenses que intentaron manejarlo, tanto Obama como Trump, no estaban a la altura de la tarea; este juicio es comprensible porque quiere disminuir la diplomacia de los EE. UU. Sin embargo, no parece posible que incluso la rusa pueda resolver la situación: la reunión bilateral y los vértices que vendrán, son funcionales para ambas partes para obtener grandes ventajas de imagen con poco esfuerzo y sin ningún compromiso oficial y puede llevar a alguna ventaja económica, sobre todo para la desastrosa economía de Corea del Norte, pero no pueden cancelar el arma atómica de Corea del Norte porque, como ya se dijo, representa la única arma política capaz de llamar la atención de Pyongyang Internacional, con todas las ventajas que siguen. Además, mientras China tenga interés en la reunificación de la península, la situación seguirá siendo casi la misma.

Das Treffen zwischen Russland und Nordkorea

Das Treffen zwischen Putin und Kim Jong-un ist eine Weiterentwicklung der nordkoreanischen Frage. Für Seoul bedeutet es nach den Treffen mit den USA, die Isolation zu brechen, mit der Nordkorea seine Außenpolitik charakterisiert hatte, um den Spitznamen einer Einsiedler-Nation zu verdienen. China ist daher nicht mehr der einzige diplomatische Gesprächspartner, obwohl es weiterhin der privilegierte ist. Für Russland bedeutet dies, sich der Frage der Denuklearisierung der koreanischen Halbinsel zu nähern und den Raum zu nutzen, den die gescheiterten Versuche der Vereinigten Staaten hinterlassen haben. Sogar für Moskau besteht ein Interesse daran, die nukleare Gefahr so ​​nahe an seinem Territorium zu beseitigen, aber noch mehr besteht die Absicht, in dieser Angelegenheit eine führende Rolle zu spielen, eine alternative und wettbewerbsfähige Rolle mit den USA. Wenn der amerikanische Versuch, ein Abkommen mit Nordkorea zu erzielen, für Peking nicht völlig akzeptabel ist, muss China gegenüber Russland eine positivere Haltung einnehmen, da Moskau in der geopolitischen Ordnung keine Bedrohung für Washingtons Ebene darstellt der koreanischen Halbinsel; in der Tat wäre ein immer noch geteiltes Korea auch für Russland und China von Vorteil, da eine einzige Nation auf der koreanischen Halbinsel in den Einflussbereich der USA fallen würde. Für Peking wäre es offensichtlich unmöglich, die Präsenz der USA an seinen Grenzen zu tolerieren, aber auch für Russland, ein paar Kilometer von Nordkorea entfernt, wäre es eine gefährliche Schließung der Amerikaner. Es besteht daher Einigkeit darüber, dass China und Russland gemeinsame Interessen in Bezug auf Nordkorea haben: Beide haben ein berechtigtes Interesse daran, dass der Staat Pjöngjang weiterhin besteht. Die beste Frage für Beziehungen zu Nordkorea ist sicherlich die Denuklearisierung des Landes und durch diese Motivation, ein Dialogfeld zu finden, das über die spezifische Frage hinausgehen kann. Eine der Hauptängste von Kim Jong-Un ist die Befürchtung um seine eigene Sicherheit und die Gewissheit, an der Macht zu bleiben, Argumente, die Trump versichert hatte, die jedoch nicht ausreichten, um eine Einigung zu erzielen. Putin tritt mit dem nordkoreanischen Diktator in einen Dialog, ausgehend von der Nuklearfrage. Er weiß sehr wohl, dass es ein Thema ohne Lösung bleiben wird, da es das einzige Druckmittel ist, das Pjöngjang zur Verfügung steht. Aber der russische Präsident war beim Spiel von Kim Jong-Un dabei, das Ergebnis der Wiederherstellung der nach der Invasion der Krim bestraften Kreml-Diplomatie auf Weltnähe zu erreichen. Russland könnte sich im Sicherheitsrat der Vereinten Nationen mit Unterstützung Chinas für eine Verringerung der Sanktionen gegen Pjöngjang einsetzen, eine Lösung, die auch für Seoul von Vorteil ist, die immer auf eine Entspannung nach Nordkorea hofft, die eine Phase eröffnen könnte mehr Stabilität auf der koreanischen Halbinsel. Aus wirtschaftlicher Sicht hat Russland dem nordkoreanischen Land Getreidelieferungen angeboten, den Bau einer Methanpipeline und einer Eisenbahnlinie, die Südkorea ins Visier nehmen würde, wo alternative Wege zum Meer für seine Produkte benötigt werden. Diese Infrastrukturen könnten jedoch auch ein Anstoß für die nordkoreanische Wirtschaft sein, angefangen von den Zollgebühren, die ihr Territorium überschreiten, das auf rund zweihundert Millionen Dollar pro Jahr geschätzt wird. Russischen Diplomaten zufolge ist die nordkoreanische Atomfrage immer noch offen, da die amerikanischen Präsidenten, die versuchten, es zu schaffen, sowohl Obama als auch Trump, der Aufgabe nicht gewachsen waren. Dieses Urteil ist verständlich, weil es die US-Diplomatie verringern will, es scheint jedoch nicht möglich zu sein, dass selbst der Russe die Situation lösen kann: Das bilaterale Treffen und die eventuellen Eckpunkte, die kommen werden, sind für beide Seiten geeignet, um mit wenig Aufwand große Imagevorteile zu erzielen und ohne jegliche offizielle Verpflichtung und kann zu einem wirtschaftlichen Vorteil führen, vor allem für die katastrophale nordkoreanische Wirtschaft, aber sie können die nordkoreanische Atomwaffe nicht stornieren, da sie, wie gesagt, die einzige politische Waffe ist, die in der Lage ist, Pjöngjang in den Mittelpunkt des Interesses zu rücken international, mit allen Vorteilen, die folgen. Solange China ein Interesse an der Wiedervereinigung der Halbinsel hat, bleibt die Situation nahezu unverändert.

La rencontre entre la Russie et la Corée du Nord

La rencontre entre Poutine et Kim Jong-un représente une évolution de la question nord-coréenne. Pour Séoul, après les réunions avec les États-Unis, cela signifie briser l'isolement avec lequel la Corée du Nord avait caractérisé sa politique étrangère, au point de mériter le surnom de nation ermite. La Chine ne représente donc plus le seul interlocuteur diplomatique, même si elle reste privilégiée. Pour la Russie, le sens est d'entrer dans la question de la dénucléarisation de la péninsule coréenne, en profitant de l'espace laissé par les tentatives infructueuses des États-Unis. Même pour Moscou, il existe un intérêt à éliminer le danger nucléaire si proche de son territoire, mais plus encore, il est dans l’intention de jouer un rôle de premier plan en la matière, un rôle alternatif et concurrentiel avec les États-Unis. Il faut préciser que si la tentative américaine de parvenir à un accord avec la Corée du Nord n'était pas entièrement acceptable pour Pékin, la Chine à l'égard de la Russie a une attitude plus positive, car elle ne considère pas Moscou comme une menace pour le niveau de l'ordre géopolitique à Washington. de la péninsule coréenne; en effet, une Corée toujours divisée serait également un avantage pour la Russie, ainsi que pour la Chine, car un seul pays de la péninsule coréenne serait soumis à l'influence américaine. Évidemment, pour Beijing, il serait impossible de tolérer la présence américaine à ses frontières, mais pour la Russie, à quelques kilomètres de la Corée du Nord, il serait dangereux de fermer les Américains. Il est donc entendu que la Chine et la Russie ont des intérêts communs vis-à-vis de la Corée du Nord: l'un comme l'autre ont intérêt à ce que l'état de Pyongyang continue d'exister. Certes, la meilleure question pour avoir des relations avec les Nord-Coréens est celle de la dénucléarisation du pays et, à travers cette motivation, à trouver un terrain de dialogue pouvant aller au-delà de la question spécifique. L'une des principales craintes de Kim Jong-Un est de craindre pour sa propre sécurité et d'avoir l'assurance de rester au pouvoir, arguments que Trump avait assurés, mais qui n'étaient pas suffisants pour parvenir à un accord. Poutine entame un dialogue avec le dictateur nord-coréen à partir de la question nucléaire, sachant pertinemment qu'il restera un sujet sans solution, car c'est le seul moyen de pression disponible pour Pyongyang; mais le président russe était au jeu de Kim Jong-Un pour obtenir le résultat de la restauration de la diplomatie du Kremlin, sanctionnée après l’invasion de la Crimée, à l’importance mondiale. La Russie pourrait intervenir au Conseil de sécurité des Nations Unies, avec le soutien de la Chine, en faveur d'une réduction des sanctions à l'encontre de Pyongyang, solution également favorable à Séoul, qui espère toujours une détente vers la Corée du Nord, ce qui pourrait ouvrir la voie de plus grande stabilité sur la péninsule coréenne. D'un point de vue économique, la Russie a offert au pays nord-coréen un approvisionnement en grains, la construction d'un pipeline de méthane et d'un chemin de fer, qui cibleraient la Corée du Sud, qui a besoin d'itinéraires alternatifs vers la mer pour ses produits; Toutefois, ces infrastructures pourraient également donner une impulsion à l’économie nord-coréenne, à commencer par les droits de passage sur son territoire, estimés à environ deux cent millions de dollars par an. Selon les diplomates russes, la question nucléaire nord-coréenne est toujours ouverte car les présidents américains qui ont tenté de la gérer, à la fois Obama et Trump, n'étaient pas à la hauteur; Ce jugement est compréhensible car il veut diminuer la diplomatie américaine. Cependant, il ne semble pas possible que même le Russe puisse résoudre la situation: la réunion bilatérale et les sommets éventuels qui en résulteront fonctionneront de part et d'autre pour obtenir de grands avantages d'image sans effort et sans aucun engagement officiel et peut entraîner un avantage économique, surtout pour la désastreuse économie nord-coréenne, mais ils ne peuvent pas annuler l'arme atomique nord-coréenne car, comme cela a déjà été dit, elle constitue la seule arme politique capable de placer Pyongyang au centre de l'attention. international, avec tous les avantages qui suivent. De plus, tant que la Chine aura un intérêt dans la réunification de la péninsule, la situation restera pratiquement la même.

A reunião entre a Rússia e a Coréia do Norte

O encontro entre Putin e Kim Jong-un representa uma evolução da questão norte-coreana. Para Seul, depois das reuniões com os EUA, significa romper o isolamento com o qual a Coréia do Norte caracterizou sua política externa, tanto para merecer o apelido de uma nação eremita. A China, portanto, não representa mais o único interlocutor diplomático, embora continue sendo o privilegiado. Para a Rússia, o significado é entrar na questão da desnuclearização da península coreana, aproveitando o espaço deixado pelas tentativas fracassadas dos Estados Unidos. Mesmo para Moscou existe um interesse em eliminar o perigo nuclear tão próximo de seu território, mas, ainda mais, há a intenção de desempenhar um papel de liderança na questão, um papel alternativo e competitivo com os EUA. Deve ser especificado que se a tentativa americana de chegar a um acordo com a Coréia do Norte não fosse inteiramente aceitável para Pequim, a China em relação à Rússia teria uma atitude mais positiva, porque não considera Moscou uma ameaça ao nível de Washington na ordem geopolítica. da península coreana; de fato, uma Coréia ainda dividida também seria uma vantagem para a Rússia, assim como para a China, porque uma única nação na península coreana se situaria na área de influência americana. Obviamente, para Pequim, seria impossível tolerar a presença dos EUA em suas fronteiras, mas também para a Rússia, a poucos quilômetros da Coréia do Norte, seria ter americanos perigosamente próximos. Entende-se, assim, que a China e a Rússia têm interesses comuns em relação à Coréia do Norte: ambos têm interesse em manter o estado de Pyongyang. Certamente a melhor questão para se ter relações com os norte-coreanos é a da desnuclearização do país e através dessa motivação para encontrar um campo de diálogo, que pode ir além da questão específica. Um dos principais temores de Kim Jong-Un é temer por sua própria segurança e ter as garantias de permanecer no poder, argumentos que Trump assegurou, mas que não foram suficientes para chegar a um acordo. Putin entra em diálogo com o ditador norte-coreano a partir da questão nuclear, sabendo muito bem que continuará sendo um assunto sem solução, porque é o único meio de pressão disponível para Pyongyang; mas o presidente russo estava no jogo de Kim Jong-Un para alcançar o resultado de restaurar a diplomacia do Kremlin, penalizada após a invasão da Crimeia, à importância mundial. A Rússia poderia interceder no Conselho de Segurança das Nações Unidas, apoiado pela China, por uma redução das sanções contra Pyongyang, uma solução que também é favorável a Seul, que sempre espera uma detenção para a Coréia do Norte, que poderia abrir uma fase de maior estabilidade na península coreana. Do ponto de vista econômico, a Rússia ofereceu suprimentos de grãos para o país norte-coreano, a construção de um duto de metano e uma ferrovia, que teria como alvo a Coreia do Sul, que precisa de rotas alternativas para o mar para seus produtos; No entanto, essas infra-estruturas também poderiam ser um impulso para a economia norte-coreana, a partir das portagens para atravessar o seu território, estimadas em cerca de duzentos milhões de dólares por ano. De acordo com diplomatas russos, a questão nuclear norte-coreana ainda está em aberto porque os presidentes americanos que tentaram administrá-la, tanto Obama quanto Trump, não estavam à altura da tarefa; este julgamento é compreensível porque quer diminuir a diplomacia estadounidense, no entanto não parece possível que até o russo possa resolver a situação: o encontro bilateral e os eventuais vértices que virão, são funcionais a ambos lados para obter grandes vantagens de imagem com pouco esforço e sem qualquer compromisso oficial e pode levar a alguma vantagem econômica, acima de tudo para a desastrosa economia norte-coreana, mas eles não podem cancelar a arma nuclear norte-coreana porque, como já foi dito, representa a única arma política capaz de levar Pyongyang ao centro das atenções internacional, com todas as vantagens que se seguem. Além disso, enquanto a China tiver interesse na reunificação da península, a situação permanecerá quase a mesma.

Встреча России и Северной Кореи

Встреча Путина и Ким Чен Ына представляет собой эволюцию северокорейского вопроса. Для Сеула после встреч с США это означает преодоление изоляции, с которой Северная Корея характеризовала свою внешнюю политику, настолько, чтобы заслужить прозвище нации-отшельника. Поэтому Китай больше не является единственным дипломатическим собеседником, хотя остается привилегированным. Для России смысл состоит в том, чтобы войти в вопрос денуклеаризации Корейского полуострова, используя пространство, оставленное неудачными попытками Соединенных Штатов. Даже для Москвы есть заинтересованность в устранении ядерной опасности, расположенной так близко к ее территории, но, тем более, есть намерение играть ведущую роль в этом вопросе, альтернативную и конкурентную роль с США. Следует указать, что если попытка Америки достичь соглашения с Северной Кореей была не совсем приемлемой для Пекина, то Китай по отношению к России настроен более позитивно, поскольку не считает Москву угрозой уровню Вашингтона в геополитическом порядке. Корейского полуострова; действительно, все еще разделенная Корея также будет преимуществом для России, а также для Китая, потому что одна страна на Корейском полуострове попадет в зону американского влияния. Очевидно, что для Пекина было бы невозможно мириться с присутствием США на его границах, но и для России, находящейся в нескольких километрах от Северной Кореи, было бы опасно приближать американцев. Таким образом, понятно, что у Китая и России есть общие интересы в отношении Северной Кореи: у обоих есть личная заинтересованность в том, чтобы государство Пхеньян продолжало существовать. Безусловно, лучший вопрос для отношений с северокорейцами - это вопрос денуклеаризации страны и побуждения найти поле для диалога, которое может выйти за рамки конкретного вопроса. Один из главных страхов Ким Чен Уна - бояться за свою безопасность и иметь уверенность в том, что он останется у власти, аргументы, которые Трамп заверил, но которых было недостаточно для достижения соглашения. Путин вступает в диалог с северокорейским диктатором, начиная с ядерной проблемы, прекрасно зная, что это останется темой без решения, потому что это единственное средство давления, доступное Пхеньяну; но российский президент был в игре с Ким Чен Уном, чтобы добиться результата восстановления кремлевской дипломатии, наказанной после вторжения в Крым, мирового значения. Россия может вступить в Совет Безопасности ООН при поддержке Китая для сокращения санкций в отношении Пхеньяна, решения, которое также выгодно Сеулу, который всегда надеется на разрядку в отношении Северной Кореи, которая могла бы открыть фазу большей стабильности на Корейском полуострове. С экономической точки зрения Россия предложила поставки зерна в северокорейскую страну, строительство метанового трубопровода и железной дороги, которая будет ориентирована на Южную Корею, которая нуждается в альтернативных маршрутах к морю для своей продукции; однако эти инфраструктуры могут также стать стимулом для экономики Северной Кореи, начиная с платы за проезд через ее территорию, которая оценивается примерно в двести миллионов долларов в год. По словам российских дипломатов, ядерная проблема Северной Кореи все еще остается открытой, потому что американские президенты, которые пытались решить ее, и Обама, и Трамп, не справились с этой задачей; Это суждение понятно, потому что оно хочет уменьшить дипломатию США, однако не представляется возможным, чтобы даже российская сторона могла разрешить ситуацию: двусторонняя встреча и возможные вершины будут функциональными для обеих сторон, чтобы получить большие преимущества изображения без особых усилий. и без какого-либо официального обязательства и может привести к некоторым экономическим преимуществам, прежде всего для катастрофической северокорейской экономики, но они не могут отменить северокорейское атомное оружие, поскольку, как уже было сказано, оно представляет собой единственное политическое оружие, способное привлечь Пхеньян к центру внимания международный, со всеми вытекающими отсюда преимуществами. Более того, пока Китай заинтересован в воссоединении полуострова, ситуация останется почти такой же.

俄羅斯與朝鮮之間的會晤

普京與金正恩的會晤代表了朝鮮問題的演變。對於首爾來說,在與美國的會晤之後,這意味著打破了朝鮮對其外交政策的特點,這非常值得一個隱士國家的綽號。因此,中國不再是唯一的外交對話者,儘管它仍然是特權。對俄羅斯而言,其意思是利用美國失敗的企圖所留下的空間,進入朝鮮半島無核化的問題。即使對於莫斯科來說,也有興趣消除如此接近其領土的核危險,但更有意思的是,在這個問題上發揮主導作用,這是美國的另一個競爭角色。必須明確的是,如果美國試圖與朝鮮達成協議並非完全被北京所接受,那麼中國對俄羅斯的態度會更加積極,因為它不認為莫斯科會對地緣政治秩序中的華盛頓威脅構成威脅。朝鮮半島;事實上,一個仍然分裂的韓國也將成為俄羅斯和中國的優勢,因為朝鮮半島上的一個國家將屬於美國影響力範圍。對於北京來說,顯然不可能容忍美國在其邊界上的存在,而且對於距離朝鮮幾公里遠的俄羅斯也是如此,那將是危險的美國人。據了解,中國和俄羅斯在朝鮮問題上有著共同的利益:兩者都有平民利益,而平壤的國家仍然存在。當然,與朝鮮人建立關係的最佳問題是國家的無核化以及尋找對話領域的動機,這可能超出具體問題。金正恩的一個主要擔憂是擔心自己的安全,並保證掌權,這是特朗普所保證的,但這還不足以達成協議。普京從核問題開始與朝鮮獨裁者進行對話,充分了解它仍然是一個沒有解決方案的話題,因為這是平壤唯一的壓力手段;但俄羅斯總統正在金正恩的比賽中實現恢復克里姆林宮外交的結果,在克里米亞入侵後受到懲罰,具有世界重要性。俄羅斯可以在中國的支持下,在聯合國安理會中為減少對平壤的製裁進行調解,這一解決方案對首爾也有利,首爾總是希望能夠對朝鮮實施緩和,這可能會開啟一個階段。朝鮮半島更加穩定從經濟角度來看,俄羅斯向朝鮮國家提供糧食供應,建設甲烷管道和鐵路,以韓國為目標,韓國需要替代海路來生產其產品;然而,這些基礎設施也可能成為朝鮮經濟的推動力,從通行費開始跨越其領土,估計每年約為2億美元。據俄羅斯外交官稱,朝鮮核問題依然存在,因為試圖管理奧巴馬和特朗普的美國總統都無法勝任這項任務。這種判斷是可以理解的,因為它想要削弱美國的外交,但是,即使是俄羅斯人也無法解決這種情況:雙邊會議和即將到來的最終頂點,對雙方來說都很有用,只需很少的努力即可獲得巨大的形象優勢。沒有任何官方承諾,可以帶來一些經濟優勢,尤其是對於災難性的朝鮮經濟,但他們無法取消朝鮮的原子武器,因為正如已經說過的那樣,它是唯一能夠將平壤帶到關注中心的政治武器國際化,具有以下所有優勢。此外,只要中國對半島統一感興趣,情況就會基本保持不變。

ロシアと北朝鮮の間の会合

プーチン大統領とキム・ジョンウン氏の会合は、北朝鮮問題の進化を表している。ソウルにとって、アメリカとの会談の後、それは北朝鮮がその外交政策を特徴付けていた孤立を破ることを意味します。隠者国家のニックネームに値するほど多く。それゆえ、中国は、唯一の外交的対話者ではなくなりました。ロシアにとって意味は、合衆国の失敗した試みによって残されたスペースを利用して、朝鮮半島の非核化の問題に入ることである。モスクワにとってさえ、核の危険性をその領土に非常に近いところで排除することに関心がありますが、それ以上に、この問題で主導的な役割、アメリカとの代替的かつ競争的な役割を果たすという意図があります。アメリカが朝鮮民主主義人民共和国(北朝鮮)との合意を得ようとする試みが北京に完全に受け入れられなかった場合、モスクワは地政学的秩序におけるワシントンのレベルに対する脅威ではないと考えられる朝鮮半島の確かに、朝鮮半島の単一の国がアメリカの影響力の範囲内に入るので、まだ分割された朝鮮はロシアにとっても中国にとっても有利になるでしょう。明らかに、北京にとっては、その国境における米国の存在を容認することは不可能であろうが、北朝鮮から数キロ離れたロシアにとっても、危険なほどアメリカ人を親密にすることになるだろう。したがって、中国とロシアは北朝鮮に関して共通の利益を持っていると理解されています。どちらも平壌の状態が存在し続けるという既得権を持っています。確かに北朝鮮との関係を持つための最善の質問は国の非核化の問題であり、そして対話の分野を見つけるというこの動機を通して、それは特定の問題を超えて行くことができます。キム・ジョンウンの主な恐れの一つは、トランプが保証したが、合意に達するのに十分ではなかったという、彼自身の安全を恐れて力を維持する保証を持つことである。プーチン大統領は核問題から北朝鮮の独裁者と対話を始め、解決策がなければ話題になり続けることを十分に認識している。しかし、ロシアの大統領は、クリミアの侵略後にペナルティを科されたクレムリン外交を世界の重要性に復活させた結果を達成するために、金正恩の闘いにあった。ロシアは北朝鮮への制裁措置の縮小を求めて、北朝鮮への制裁措置を縮小するために、中国の支持を受けて国連安全保障理事会に介入することができた。朝鮮半島の安定性が高い。経済的観点から、ロシアは北朝鮮国への穀物供給、メタンパイプラインの建設、そして韓国を対象とする鉄道を提供しています。しかし、これらのインフラストラクチャーは、北朝鮮経済にとって、通行料からその地域を超えるまでには、年間約2億ドルと推計される推進力となる可能性もあります。ロシアの外交官によると、北朝鮮の核問題は、オバマ大統領とトランプ首相の両方を管理しようとしたアメリカ大統領が任務を遂行していなかったため、未解決のままである。この判断はアメリカの外交を減らしたいという理由で理解できるが、ロシアの国会議員でさえ状況を解決することは不可能であるように思われる。北朝鮮の核兵器を打ち破ることはできません。すでに述べたように、それは平壌を注目の的にすることができる唯一の政治的武器であるからです。以下のすべての利点を備えた国際的なさらに、中国が半島の再統一に関心を持っている限り、状況はほぼ変わりません。

اللقاء بين روسيا وكوريا الشمالية

يمثل الاجتماع بين بوتين وكيم يونغ أون تطوراً لمسألة كوريا الشمالية. بالنسبة لسيول ، بعد الاجتماعات مع الولايات المتحدة الأمريكية ، فإن هذا يعني كسر العزلة التي ميزت بها كوريا الشمالية سياستها الخارجية ، وتستحق الكثير لقب الأمة. لذلك ، لم تعد الصين تمثل المحاور الدبلوماسي الوحيد ، على الرغم من أنها لا تزال الممثلة. بالنسبة لروسيا ، فإن المعنى هو الدخول في مسألة نزع السلاح النووي من شبه الجزيرة الكورية ، والاستفادة من المساحة التي خلفتها محاولات الولايات المتحدة الفاشلة. حتى بالنسبة لموسكو ، هناك اهتمام بالقضاء على الخطر النووي القريب من أراضيها ، ولكن أكثر من ذلك ، هناك نية للعب دور قيادي في هذه المسألة ، ودور بديل وتنافسي مع الولايات المتحدة الأمريكية. يجب تحديد أنه إذا كانت المحاولة الأمريكية للتوصل إلى اتفاق مع كوريا الشمالية غير مقبولة تمامًا بالنسبة لبكين ، فإن الصين تجاه روسيا لديها موقف أكثر إيجابية ، لأنها لا تعتبر موسكو تهديدًا لمستوى واشنطن في النظام الجيوسياسي شبه الجزيرة الكورية في الواقع ، ستكون كوريا المنقسمة أيضًا ميزة بالنسبة لروسيا ، وكذلك للصين ، لأن دولة واحدة في شبه الجزيرة الكورية ستقع في منطقة النفوذ الأمريكي. من الواضح بالنسبة لبكين أنه سيكون من المستحيل التسامح مع الوجود الأمريكي على حدودها ، وكذلك بالنسبة لروسيا ، على بعد بضعة كيلومترات من كوريا الشمالية ، سيكون من الضروري إغلاق الأمريكيين بشكل خطير. من المفهوم إذن أن الصين وروسيا لديهما مصالح مشتركة فيما يتعلق بكوريا الشمالية: كلاهما لهما مصلحة خاصة في أن تظل دولة بيونغ يانغ قائمة. من المؤكد أن أفضل سؤال لإقامة علاقات مع الكوريين الشماليين هو مسألة إخلاء البلد من السلاح النووي ومن خلال هذا الدافع لإيجاد مجال للحوار ، يمكن أن يتجاوز السؤال المحدد. أحد المخاوف الرئيسية لكيم جونغ أون هو الخوف على سلامته والحصول على تأكيدات بالبقاء في السلطة ، الحجج التي أكد عليها ترامب ، لكنها لم تكن كافية للتوصل إلى اتفاق. يدخل بوتين في حوار مع الديكتاتور الكوري الشمالي يبدأ من القضية النووية ، مع العلم تمامًا أنه سيبقى موضوعًا بدون حل ، لأنه الوسيلة الوحيدة للضغط المتاحة لبيونغ يانغ ؛ لكن الرئيس الروسي كان في لعبة كيم جونغ أون لتحقيق نتيجة لاستعادة دبلوماسية الكرملين ، التي عوقبت بعد غزو القرم ، إلى أهمية عالمية. يمكن لروسيا أن تتدخل في مجلس الأمن التابع للأمم المتحدة ، بدعم من الصين ، لخفض العقوبات المفروضة على بيونج يانج ، وهو حل موات أيضاً لسيول ، التي تأمل دائمًا في انفراج تجاه كوريا الشمالية ، والتي قد تفتح مرحلة لمزيد من الاستقرار في شبه الجزيرة الكورية. من وجهة نظر اقتصادية ، عرضت روسيا إمدادات الحبوب إلى الدولة الكورية الشمالية ، وبناء خط أنابيب الميثان وخط السكة الحديدية ، الذي سيستهدف كوريا الجنوبية ، التي تحتاج إلى طرق بديلة إلى البحر لمنتجاتها ؛ ومع ذلك ، يمكن أن تكون هذه البنى التحتية حافزًا للاقتصاد الكوري الشمالي ، بدءًا من الرسوم لعبور أراضيها ، والتي تقدر بنحو مائتي مليون دولار سنويًا. وفقًا للدبلوماسيين الروس ، لا تزال القضية النووية لكوريا الشمالية مفتوحة لأن الرؤساء الأمريكيين الذين حاولوا إدارتها ، أوباما وترامب ، لم يكونوا على مستوى المهمة ؛ هذا الحكم مفهوم لأنه يريد تقليص الدبلوماسية الأمريكية ، لكن لا يبدو من الممكن أنه حتى الروسي يمكن أن يحل الموقف: الاجتماع الثنائي والرؤوس التي ستأتي في النهاية ، وظيفتان لكلا الجانبين للحصول على مزايا رائعة للصورة مع القليل من الجهد وبدون أي التزام رسمي ويمكن أن يؤدي إلى بعض المزايا الاقتصادية ، وقبل كل شيء بالنسبة للاقتصاد الكوري الشمالي الكارثي ، لكنهم لا يستطيعون إلغاء السلاح النووي الكوري الشمالي لأنه ، كما قيل من قبل ، يمثل السلاح السياسي الوحيد القادر على جلب بيونج يانج إلى مركز الاهتمام الدولية ، مع كل المزايا التي تتبع. علاوة على ذلك ، طالما أن الصين لديها مصلحة في إعادة توحيد شبه الجزيرة ، فإن الوضع سيظل على حاله تقريبًا.

mercoledì 24 aprile 2019

Gli Stati Uniti sospendono le esenzioni per l'acquisto di petrolio iraniano

L’intenzione dell’amministrazione americana di aumentare la pressione sull’Iran, attraverso l’interruzione della deroga alle sanzioni per l’acquisto di greggio da Teheran, che valeva soltanto per alcuni paesi, rischia di avere delle conseguenze politiche ed economiche molto rilevanti. Intanto il preavviso concesso è molto ristretto, infatti le deroghe dovranno cessare dal due maggio prossimo. La ragione di questa accelerazione viene individuata nella necessità di limitare l’azione geopolitica della repubblica islamica nella regione mediorientale a favore degli sciiti ed anche ridurre l’influenza iraniana in Siria. Per questi obiettivi, la Casa Bianca ritiene che siano stati impiegati notevoli sforzi finanziari derivanti proprio dalla vendita del greggio. Gli USA devono però limitare che la diminuzione del greggio disponibile provochi un aumento per barile, in un contesto internazionale che ha già registrato l’innalzamento del prezzo del tre per cento sul prezzo totale del barile. Chi può sostenere la manovra è soltanto l’Arabia Saudita, con la collaborazione degli Emirati Arabi Uniti, che si sono impegnati ad immettere sul mercato il quantitativo di greggio necessario a compensare quello iraniano. L’interesse delle monarchie sunnite è doppio, da una parte si dovrebbe registrare l’aumento degli introiti economici, ma, sopratutto, soddisfare gli aspetti geostrategici funzionali a questi paesi, tradizionalmente nemici dell’Iran, mentre sullo sfondo ci sarà anche la soddisfazione di Israele, ormai al fianco dei paesi sunniti contro Teheran.  I paesi interessati dalla manovra statunitense sono Giappone, Corea del Sud, Turchia, Cina, India, Italia, Grecia e Taiwan. La minaccia americana è quella di sanzionare le merci di questi paesi verso gli Stati Uniti, se continueranno ad acquistare il greggio iraniano. La ragione ufficiale è il ritiro unilaterale degli Stati Uniti dal trattato sul nucleare iraniano, mai disconosciuto dai paesi europei e dell’Unione Europea, che hanno partecipato al difficile negoziato. Trump teme che il paese iraniano possa dotarsi dell’arma atomica ed, attraverso di essa, alterare gli equilibri regionali e minacciare Israele; tuttavia questa forma di pressione incide su di una economia messa già in grande difficoltà dalle sanzioni già in essere e che influenza in maniera fortemente negativa la vita della popolazione del paese; ma se la speranza di Trump è quella di ottenere delle ribellioni da parte della popolazione verso il regime, ciò non sembra possibile che si avveri: i cittadini iraniani sembrano rivolgere il loro risentimento verso gli eterni nemici statunitensi, i paesi sunniti ed Israele, che ritengono responsabili del mancato rispetto sull’accordo del nucleare, che ha causato le sanzioni e la compressione dell’economia nazionale. Verso gli USA vi è ancheil risentimento di quegli stati che avevano stipulato contratti con l’Iran e che ora si trovano davanti ad una scelta praticamente obbligata. Una questione centrale è l’intrusione nell’economia di stati sovrani che Washington adopera come strumento per raggiungere la proprie finalità in politica estera: viene, cioè, imposta una prospettiva sostanzialmente non condivisa da quegli stati che subiscono il ricatto dell’interruzione dei rapporti con il paese iraniano. Non vale neppure l’argomentazione, che l’Iran è un regime liberticida, che sopprime l’opposizione e non garantisce i diritti ai suoi cittadini, cosa certamente vera, perchè l’Arabia Saudita è una dittatura altrettanto liberticida. Quindi resta soltanto l’obbligo di adeguarsi alle ragioni americane. Questa strategia rientra nella dottrina Trump e nel suo modo di rapportarsi con nemici ed alleati interpretato soltanto in direzione univoca e che rappresenta una delle maggiori ragioni dell’allontanemento dagli USA da parte dell’Europa e dalla crescente diffidenza verso il presidente americano. Se la questione dei dazi tra Cina e Stati Uniti sembra avviarsi ad una soluzione positiva, il fatto del divisto di acquisto del petrolio iraniano potrebbe diventare ancora più pericoloso dal punto di vista politico, perchè investe un aspetto dove gli USA non sono direttamente coinvolti e sul quale esercitano un arbitrio. 

The United States suspend exemptions for the purchase of Iranian oil

The US administration's intention to increase pressure on Iran, through the interruption of the exemption from the sanctions for the purchase of crude oil from Tehran, which was valid only for some countries, risks having very significant political and economic consequences. Meanwhile, the notice given is very limited, in fact the exceptions will have to cease from the next two May. The reason for this acceleration is identified in the need to limit the geopolitical action of the Islamic republic in the Middle Eastern region in favor of the Shiites and also to reduce Iranian influence in Syria. For these objectives, the White House believes that considerable financial efforts have been made, deriving precisely from the sale of crude oil. However, the US must limit that the decrease in available crude oil causes an increase per barrel, in an international context that has already registered a price increase of three percent on the total price of the barrel. Who can support the maneuver is only Saudi Arabia, with the collaboration of the United Arab Emirates, which have pledged to put on the market the quantity of crude oil needed to offset the Iranian one. The interest of the Sunni monarchies is double, on the one hand the increase in economic income should be recorded, but above all, to satisfy the functional geostrategic aspects of these countries, traditionally enemies of Iran, while in the background there will also be the satisfaction of Israel, now on the side of the Sunni countries against Tehran. The countries affected by the US maneuver are Japan, South Korea, Turkey, China, India, Italy, Greece and Taiwan. The American threat is to sanction the goods of these countries to the United States, if they continue to buy Iranian crude. The official reason is the unilateral withdrawal of the United States from the Iranian nuclear treaty, never disregarded by European and European Union countries, which participated in the difficult negotiations. Trump fears that the Iranian country could equip itself with an atomic weapon and, through it, alter the regional balance and threaten Israel; however, this form of pressure affects an economy already in great difficulty due to the sanctions already in place and which strongly influences the life of the population of the country; but if Trump's hope is to get rebellions from the population towards the regime, it does not seem possible that it will come true: Iranian citizens seem to turn their resentment towards the eternal American enemies, the Sunni countries and Israel, which they believe responsible for the failure to comply with the nuclear agreement, which caused the sanctions and the compression of the national economy. Towards the USA there is also resentment of those states that had entered into contracts with Iran and are now faced with a practically forced choice. A central issue is the intrusion into the economy of sovereign states that Washington uses as a tool to achieve its goals in foreign policy: that is, it sets up a perspective substantially not shared by those states that suffer the blackmail of the interruption of relations with the Iranian country. The argument is not even valid, that Iran is a liberticidal regime, which suppresses the opposition and does not guarantee the rights of its citizens, which is certainly true, because Saudi Arabia is an equally liberticidal dictatorship. So there remains only the obligation to adapt to the American reasons. This strategy is part of the Trump doctrine and its way of relating to enemies and allies interpreted only in a single direction and which represents one of the major reasons for the alienation from the USA by Europe and the growing distrust of the American president. If the question of duties between China and the United States seems to be moving towards a positive solution, the fact of the purchase of Iranian oil could become even more dangerous from a political point of view, because it involves an aspect where the US is not directly involved and on the which exercise arbitrariness.

Los Estados Unidos suspenden las exenciones para la compra de petróleo iraní.

La intención de la administración estadounidense de aumentar la presión sobre Irán, a través de la interrupción de la exención de las sanciones por la compra de petróleo crudo a Teherán, que era válida solo para algunos países, podría tener consecuencias políticas y económicas muy importantes. Mientras tanto, el aviso dado es muy limitado, de hecho, las excepciones tendrán que cesar a partir del próximo dos de mayo. La razón de esta aceleración se identifica en la necesidad de limitar la acción geopolítica de la república islámica en la región del Medio Oriente a favor de los chiítas y también de reducir la influencia iraní en Siria. Para estos objetivos, la Casa Blanca cree que se han realizado considerables esfuerzos financieros, derivados precisamente de la venta de petróleo crudo. Sin embargo, los EE. UU. Deben limitar que la disminución del petróleo crudo disponible cause un aumento por barril, en un contexto internacional que ya ha registrado un aumento de los precios del tres por ciento sobre el precio total del barril. Quien puede apoyar la maniobra es solo Arabia Saudita, con la colaboración de los Emiratos Árabes Unidos, que se han comprometido a poner en el mercado la cantidad de petróleo crudo necesaria para compensar al iraní. El interés de las monarquías sunitas es doble, por un lado, el aumento en el ingreso económico debe registrarse, pero sobre todo, para satisfacer los aspectos geoestratégicos funcionales de estos países, tradicionalmente enemigos de Irán, mientras que en el fondo también habrá satisfacción. Israel, ahora del lado de los países sunitas contra Teherán. Los países afectados por la maniobra de Estados Unidos son Japón, Corea del Sur, Turquía, China, India, Italia, Grecia y Taiwán. La amenaza estadounidense es sancionar los bienes de estos países a los Estados Unidos, si continúan comprando crudo iraní. La razón oficial es el retiro unilateral de los Estados Unidos del tratado nuclear iraní, nunca ignorado por los países europeos y de la Unión Europea, que participaron en las difíciles negociaciones. Trump teme que el país iraní pueda equiparse con un arma atómica y, a través de él, alterar el equilibrio regional y amenazar a Israel; sin embargo, esta forma de presión afecta a una economía que ya se encuentra en una gran dificultad debido a las sanciones existentes y que influye fuertemente en la vida de la población del país; pero si la esperanza de Trump es hacer que las rebeliones de la población se dirijan al régimen, no parece posible que se haga realidad: los ciudadanos iraníes parecen volcar su resentimiento hacia los eternos enemigos estadounidenses, los países sunitas e Israel, que creen Responsable por el incumplimiento del acuerdo nuclear, que provocó las sanciones y la compresión de la economía nacional. Hacia los Estados Unidos también hay resentimiento hacia aquellos estados que habían firmado contratos con Irán y ahora enfrentan una opción prácticamente forzada. Un tema central es la intrusión en la economía de los estados soberanos que Washington utiliza como herramienta para lograr sus objetivos en política exterior: es decir, establece una perspectiva sustancialmente no compartida por aquellos estados que sufren el chantaje de la interrupción de las relaciones con El país iraní. El argumento ni siquiera es válido, que Irán es un régimen liberticida, que suprime a la oposición y no garantiza los derechos de sus ciudadanos, lo que es ciertamente cierto, porque Arabia Saudita es una dictadura igualmente liberticida. Así que solo queda la obligación de adaptarse a las razones americanas. Esta estrategia es parte de la doctrina Trump y su forma de relacionarse con enemigos y aliados se interpreta solo en una sola dirección y representa una de las principales razones de la alienación de los Estados Unidos por parte de Europa y la creciente desconfianza del presidente estadounidense. Si la cuestión de los deberes entre China y los Estados Unidos parece estar avanzando hacia una solución positiva, el hecho de comprar petróleo iraní podría volverse aún más peligroso desde un punto de vista político, porque involucra un aspecto en el que Estados Unidos no está directamente involucrado y en general que ejercen la arbitrariedad.

Die Vereinigten Staaten setzen Ausnahmen für den Kauf von iranischem Öl aus

Die Absicht der US-Regierung, den Druck auf den Iran durch die Unterbrechung der Befreiung von den Sanktionen für den Einkauf von Rohöl aus Teheran, die nur für einige Länder galt, zu unterbinden, kann erhebliche politische und wirtschaftliche Folgen haben. Mittlerweile ist die Bekanntmachung sehr begrenzt, tatsächlich müssen die Ausnahmen ab den nächsten zwei Mai eingestellt werden. Der Grund für diese Beschleunigung liegt in der Notwendigkeit, die geopolitischen Maßnahmen der Islamischen Republik im Nahen Osten zugunsten der Schiiten einzuschränken und den Einfluss Irans in Syrien zu reduzieren. Für diese Ziele ist das Weiße Haus der Ansicht, dass erhebliche finanzielle Anstrengungen unternommen wurden, die sich genau aus dem Verkauf von Rohöl ergeben. Die USA müssen jedoch einschränken, dass der Rückgang des verfügbaren Rohöls zu einer Erhöhung pro Barrel führt, in einem internationalen Kontext, der bereits eine Preissteigerung von drei Prozent gegenüber dem Gesamtpreis des Barrels verzeichnet hat. Wer das Manöver unterstützen kann, ist nur Saudi-Arabien, in Zusammenarbeit mit den Vereinigten Arabischen Emiraten, die sich verpflichtet haben, die Menge Erdöl auf den Markt zu bringen, die zum Ausgleich des iranischen benötigt wird. Das Interesse der sunnitischen Monarchien ist doppelt so groß, einerseits sollte die Steigerung des Wirtschaftseinkommens verzeichnet werden, vor allem aber, um die funktionalen geostrategischen Aspekte dieser traditionell iranischen Länder zu befriedigen, während im Hintergrund auch die Befriedigung von Israel, jetzt auf der Seite der sunnitischen Länder gegen Teheran. Die von den US-Manövern betroffenen Länder sind Japan, Südkorea, die Türkei, China, Indien, Italien, Griechenland und Taiwan. Die amerikanische Bedrohung besteht darin, die Waren dieser Länder den Vereinigten Staaten zu genehmigen, wenn sie weiterhin iranisches Rohöl kaufen. Der offizielle Grund ist der einseitige Rückzug der Vereinigten Staaten aus dem iranischen Atomabkommen, der niemals von den Ländern der Europäischen Union und der Europäischen Union missachtet wurde, die an den schwierigen Verhandlungen teilgenommen hatten. Trump befürchtet, das iranische Land könnte sich mit einer Atomwaffe ausrüsten und dadurch das regionale Gleichgewicht verändern und Israel bedrohen; Diese Form des Drucks wirkt sich jedoch auf eine Wirtschaft aus, die aufgrund der bereits bestehenden Sanktionen bereits in großen Schwierigkeiten ist und die das Leben der Bevölkerung des Landes stark beeinflusst. Wenn Trump jedoch die Hoffnung hat, dass die Bevölkerung sich gegen das Regime rebelliert, scheint es nicht möglich zu sein, dass es wahr wird: Die iranischen Bürger scheinen ihre Ressentiments gegen die ewigen amerikanischen Feinde, die sunnitischen Länder und Israel, die sie glauben, zu richten verantwortlich für die Nichteinhaltung des Atomabkommens, das die Sanktionen und die Kompression der Volkswirtschaft verursacht hat. Gegenüber den USA gibt es auch Ressentiments über die Staaten, die Verträge mit dem Iran geschlossen haben und nun mit einer praktisch erzwungenen Entscheidung konfrontiert sind. Ein zentrales Thema ist das Eindringen souveräner Staaten in die Wirtschaft, die Washington als Instrument für die Erreichung seiner außenpolitischen Ziele verwendet: Das heißt, es wird eine Perspektive geschaffen, die im Wesentlichen nicht den Staaten entspricht, die unter der Erpressung der Unterbrechung der Beziehungen leiden das iranische Land. Das Argument ist nicht einmal zutreffend, dass der Iran ein libertizides Regime ist, das die Opposition unterdrückt und nicht die Rechte seiner Bürger garantiert, was sicherlich wahr ist, weil Saudi-Arabien eine ebenso libertizide Diktatur ist. Es bleibt also nur die Verpflichtung, sich an die amerikanischen Gründe anzupassen. Diese Strategie ist Teil der Trump-Doktrin und ihre Beziehung zu Feinden und Verbündeten, die nur in eine Richtung interpretiert wird und die einen der Hauptgründe für die Entfremdung der USA durch Europa und das wachsende Misstrauen des amerikanischen Präsidenten darstellt. Wenn sich die Frage der Zölle zwischen China und den Vereinigten Staaten in Richtung einer positiven Lösung zu bewegen scheint, könnte die Tatsache, dass iranisches Öl gekauft wird, aus politischer Sicht sogar noch gefährlicher werden, da es sich um einen Aspekt handelt, an dem die USA nicht direkt beteiligt sind die Willkür ausüben.

Les États-Unis suspendent des exemptions pour l'achat de pétrole iranien

L'intention de l'administration américaine d'accroître la pression sur l'Iran en interrompant l'exemption des sanctions pour l'achat de pétrole brut de Téhéran, qui n'est valable que pour certains pays, risque d'avoir des conséquences politiques et économiques très importantes. En attendant, la notification est très limitée. En fait, les exceptions devront cesser à partir du deux mai. La raison de cette accélération est identifiée par la nécessité de limiter l'action géopolitique de la république islamique au Moyen-Orient en faveur des chiites et de réduire l'influence iranienne en Syrie. Pour ces objectifs, la Maison Blanche estime que des efforts financiers considérables ont été consentis, qui découlent précisément de la vente de pétrole brut. Cependant, les États-Unis doivent limiter le fait que la diminution du pétrole brut disponible entraîne une augmentation du baril, dans un contexte international qui a déjà enregistré une augmentation de trois pour cent du prix total du baril. Seule l’Arabie saoudite, avec la collaboration des Émirats arabes unis, qui s’est engagée à mettre sur le marché la quantité de pétrole brut nécessaire pour contrebalancer celle de l’Iran peut soutenir la manœuvre. L’intérêt des monarchies sunnites est double. L’augmentation des revenus économiques doit certes être enregistrée, mais avant tout pour satisfaire les aspects fonctionnels géostratégiques de ces pays, traditionnellement ennemis de l’Iran, tandis Israël, maintenant du côté des pays sunnites contre Téhéran. Les pays concernés par la manœuvre des États-Unis sont le Japon, la Corée du Sud, la Turquie, la Chine, l'Inde, l'Italie, la Grèce et Taiwan. La menace américaine est de sanctionner les produits de ces pays aux États-Unis s’ils continuent à acheter du brut iranien. La raison officielle en est le retrait unilatéral des États-Unis du traité nucléaire iranien, jamais négligé par les pays de l'Union européenne et de l'Union européenne, qui ont participé aux négociations difficiles. Trump craint que le pays iranien puisse se doter d'une arme atomique et, à travers elle, modifier l'équilibre régional et menacer Israël; toutefois, cette forme de pression affecte une économie déjà en grande difficulté en raison des sanctions déjà en place et qui influence fortement la vie de la population du pays; mais si l'espoir de Trump est d'obtenir des rébellions de la population contre le régime, il ne semble pas possible que cela se réalise: les citoyens iraniens semblent tourner leur ressentiment vers les éternels ennemis américains, les pays sunnites et Israël, qu'ils croient responsable du non-respect de l'accord nucléaire, qui a entraîné les sanctions et la compression de l'économie nationale. À l’égard des États-Unis, les États qui ont passé des contrats avec l’Iran et qui font maintenant face à un choix pratiquement forcé éprouvent également du ressentiment. L’intrusion dans l’économie des États souverains que Washington utilise comme un moyen d’atteindre ses objectifs en matière de politique étrangère constitue un problème central: c’est-à-dire qu’elle instaure une perspective en grande partie non partagée par les États qui subissent le chantage de la rupture des relations avec le pays iranien. L’argument n’est même pas valable, à savoir que l’Iran est un régime liberticide, qui réprime l’opposition et ne garantit pas les droits de ses citoyens, ce qui est certainement vrai, car l’Arabie saoudite est une dictature tout aussi liberticide. Il ne reste donc que l'obligation de s'adapter aux raisons américaines. Cette stratégie fait partie de la doctrine Trump et de sa relation avec les ennemis et les alliés interprétée dans un seul sens et qui constitue l’une des principales raisons de l’aliénation des États-Unis par l’Europe et de la méfiance croissante à l’égard du président américain. Si la question des devoirs entre la Chine et les États-Unis semble évoluer vers une solution positive, le fait d'acheter du pétrole iranien pourrait devenir encore plus dangereux d'un point de vue politique, car il s'agit d'un aspect où les États-Unis ne sont pas directement impliqués et sur la qui exercent l'arbitraire.

Os Estados Unidos suspendem isenções para a compra de petróleo iraniano

A intenção da administração dos EUA de aumentar a pressão sobre o Irã, através da interrupção da isenção das sanções pela compra de petróleo bruto de Teerã, que era válida apenas para alguns países, corre o risco de ter consequências políticas e econômicas muito significativas. Enquanto isso, o aviso dado é muito limitado, de fato, as exceções terão que cessar a partir do próximo dia 2 de maio. A razão para essa aceleração é identificada na necessidade de limitar a ação geopolítica da república islâmica na região do Oriente Médio em favor dos xiitas e também para reduzir a influência iraniana na Síria. Para estes objetivos, a Casa Branca acredita que esforços financeiros consideráveis ​​foram feitos, derivados precisamente da venda de petróleo bruto. No entanto, os EUA devem limitar que a diminuição do petróleo disponível provoca um aumento por barril, em um contexto internacional que já registrou um aumento de preço de três por cento sobre o preço total do barril. Quem pode apoiar a manobra é apenas a Arábia Saudita, com a colaboração dos Emirados Árabes Unidos, que se comprometeram a colocar no mercado a quantidade de petróleo bruto necessário para compensar o petróleo iraniano. O interesse das monarquias sunitas é o dobro, por um lado, o aumento da renda econômica deve ser registrado, mas acima de tudo, para satisfazer os aspectos geoestratégicos funcionais desses países, tradicionalmente inimigos do Irã, enquanto no fundo também haverá a satisfação de Israel, agora do lado dos países sunitas contra Teerã. Os países afetados pela manobra norte-americana são o Japão, a Coréia do Sul, a Turquia, a China, a Índia, a Itália, a Grécia e Taiwan. A ameaça americana é sancionar os bens desses países nos Estados Unidos, se continuarem a comprar petróleo bruto iraniano. A razão oficial é a retirada unilateral dos Estados Unidos do tratado nuclear iraniano, nunca desconsiderada pelos países europeus e da União Européia, que participaram das difíceis negociações. Trump teme que o país iraniano possa se equipar com uma arma atômica e, por meio dela, alterar o equilíbrio regional e ameaçar Israel; no entanto, esta forma de pressão afeta uma economia já em grande dificuldade devido às sanções já em vigor e que influencia fortemente a vida da população do país; mas se a esperança de Trump é conseguir rebeliões da população em relação ao regime, não parece possível que isso se concretize: os cidadãos iranianos parecem transformar seu ressentimento em relação aos eternos inimigos americanos, os países sunitas e Israel, que eles acreditam responsável pelo descumprimento do acordo nuclear, que provocou as sanções e a compressão da economia nacional. Em direção aos EUA, há também ressentimentos com os Estados que entraram em contratos com o Irã e agora enfrentam uma escolha praticamente forçada. Uma questão central é a intrusão na economia dos Estados soberanos que Washington utiliza como ferramenta para atingir seus objetivos na política externa: isto é, configura uma perspectiva substancialmente não compartilhada pelos estados que sofrem a chantagem da interrupção das relações com os países. o país iraniano. O argumento nem é válido, que o Irã é um regime liberticida, que suprime a oposição e não garante os direitos de seus cidadãos, o que certamente é verdade, porque a Arábia Saudita é uma ditadura igualmente liberticida. Portanto, resta apenas a obrigação de se adaptar às razões americanas. Essa estratégia faz parte da doutrina Trump e de sua maneira de se relacionar com inimigos e aliados interpretados apenas em uma única direção e que representa uma das principais razões para a alienação dos EUA pela Europa e a crescente desconfiança do presidente americano. Se a questão dos deveres entre a China e os Estados Unidos parece estar caminhando para uma solução positiva, o fato da compra do petróleo iraniano poderia se tornar ainda mais perigoso do ponto de vista político, porque envolve um aspecto em que os EUA não estão diretamente envolvidos e qual exercício arbitrariedade.

США приостановили льготы на покупку иранской нефти

Намерение администрации США усилить давление на Иран через прерывание освобождения от санкций за закупку сырой нефти у Тегерана, которое было действительно только для некоторых стран, может иметь очень серьезные политические и экономические последствия. Между тем, данное уведомление очень ограничено, на самом деле исключения должны прекратиться со следующих двух мая. Причина этого ускорения определяется необходимостью ограничить геополитические действия исламской республики в ближневосточном регионе в пользу шиитов, а также уменьшить влияние Ирана в Сирии. Для этих целей Белый дом считает, что были предприняты значительные финансовые усилия, связанные именно с продажей сырой нефти. Тем не менее, США должны ограничить то, что уменьшение доступной сырой нефти вызывает увеличение на баррель, в международном контексте, который уже зарегистрировал повышение цены на три процента от общей цены барреля. Поддержать маневр может только Саудовская Аравия в сотрудничестве с Объединенными Арабскими Эмиратами, которые обязались вывести на рынок количество сырой нефти, необходимое для компенсации иранской нефти. Интерес суннитских монархий двойной, с одной стороны, следует зафиксировать увеличение экономических доходов, но, прежде всего, для удовлетворения функциональных геостратегических аспектов этих стран, традиционно являющихся врагами Ирана, тогда как на заднем плане также будет удовлетворение Израиль теперь на стороне суннитских стран против Тегерана. Страны, пострадавшие от маневра США, - это Япония, Южная Корея, Турция, Китай, Индия, Италия, Греция и Тайвань. Американская угроза состоит в том, чтобы санкционировать товары этих стран для Соединенных Штатов, если они продолжат покупать иранскую нефть. Официальная причина - односторонний выход Соединенных Штатов из иранского ядерного договора, никогда не игнорируемый странами Европы и Европейского союза, которые участвовали в трудных переговорах. Трамп опасается, что иранская страна сможет вооружиться атомным оружием и через него изменить региональный баланс и угрожать Израилю; тем не менее, эта форма давления влияет на экономику, которая уже испытывает большие трудности из-за уже введенных санкций и которая сильно влияет на жизнь населения страны; но если надежда Трампа состоит в том, чтобы добиться от населения восстаний по отношению к режиму, то вряд ли это сбудется: иранские граждане, похоже, обращают свое негодование по отношению к вечным американским врагам, суннитским странам и Израилю, которому они верят несут ответственность за невыполнение ядерного соглашения, что вызвало санкции и сжатие национальной экономики. В отношении США наблюдается также недовольство тех государств, которые заключили контракты с Ираном и теперь сталкиваются с практически вынужденным выбором. Центральным вопросом является вторжение в экономику суверенных государств, которую Вашингтон использует в качестве инструмента для достижения своих целей во внешней политике: то есть он создает перспективу, по существу, не разделяемую теми государствами, которые страдают от шантажа из-за разрыва отношений с иранская страна. Аргумент даже не действителен, что Иран является либертицидным режимом, который подавляет оппозицию и не гарантирует права своих граждан, что, безусловно, верно, потому что Саудовская Аравия является в равной степени либертицидной диктатурой. Таким образом, остается только обязательство приспособиться к американским причинам. Эта стратегия является частью доктрины Трампа и ее отношения с врагами и союзниками, интерпретируемыми только в одном направлении и представляющих одну из основных причин отчуждения Европы от США и растущего недоверия к американскому президенту. Если вопрос о пошлинах между Китаем и Соединенными Штатами, кажется, движется к положительному решению, факт покупки иранской нефти может стать еще более опасным с политической точки зрения, поскольку он затрагивает аспект, в котором США не участвуют напрямую, которые осуществляют произвольность.

美國暫停購買伊朗石油的豁免

美國政府打算通過中斷從德黑蘭購買原油的製裁豁免來增加對伊朗的壓力,該制度僅對一些國家有效,可能會產生非常重大的政治和經濟後果。與此同時,所發出的通知非常有限,事實上,例外情況必須在5月下旬停止。這種加速的原因在於需要限制伊斯蘭共和國在中東地區的地緣政治行動,有利於什葉派,並減少伊朗在敘利亞的影響力。為了實現這些目標,白宮認為已經做出了相當大的財政努力,這恰恰源於原油的銷售。然而,美國必須限制可用原油的減少導致每桶增加,在國際範圍內已經使油價總價格上漲了3%。在阿拉伯聯合酋長國的合作下,誰能夠支持這一策略只是沙特阿拉伯,它承諾向市場投放抵消伊朗原油所需的原油數量。遜尼派君主制的利益是雙重的,一方面應該記錄經濟收入的增長,但最重要的是,要滿足這些國家的功能性地緣戰略方面,傳統上是伊朗的敵人,而在背景中也會滿足以色列,現在站在遜尼派國家一邊反對德黑蘭。受美國影響的國家是日本,韓國,土耳其,中國,印度,意大利,希臘和台灣。如果他們繼續購買伊朗原油,美國的威脅是製裁這些國家的貨物到美國。官方的原因是美國單方面退出伊朗核條約,歐洲和歐盟國家從未無視這些條約參與艱難的談判。特朗普擔心伊朗國家可能裝備原子武器,並通過它改變區域平衡並威脅以色列;然而,這種形式的壓力影響了一個已經存在很大困難的經濟體,因為製裁已經存在,並且對該國人民的生活產生了重大影響;但如果特朗普希望從民眾中獲得反抗政權,那麼它似乎不可能實現:伊朗公民似乎將他們的怨恨轉向他們認為永恆的美國敵人,遜尼派國家和以色列負責不遵守核協議,這導致制裁和國民經濟的壓縮。對美國而言,與伊朗簽訂合同並且現在面臨實際強制選擇的國家也感到不滿。一個核心問題是主權國家對經濟的侵入,華盛頓將其作為實現其外交政策目標的工具:也就是說,它建立了一個基本上不被遭受與中斷關係訛詐的國家所共享的觀點。伊朗國家。這個論點甚至不是有效的,伊朗是一個自由主義政權,它壓制反對派並且不保證其公民的權利,這當然是正確的,因為沙特阿拉伯是一個同樣自由的獨裁政權。因此,只有義務適應美國的原因。這一策略是特朗普學說的一部分,也是與敵人和盟友聯繫的方式,只能在一個方向上解釋,這是歐洲與美國疏遠的主要原因之一,也是對美國總統越來越不信任的原因之一。如果中國和美國之間的關稅問題似乎正朝著積極的方向發展,那麼從政治的角度來看,購買伊朗石油的事實可能變得更加危險,因為它涉及美國沒有直接參與的一個方面。哪些行使任意性。

米国はイランの石油の購入のための免除を中断します

一部の国でのみ有効であったテヘランからの原油購入に対する制裁措置の免除を中断することにより、イランへの圧力を増大させるという米国政府の意図は、非常に重大な政治的および経済的影響をもたらす危険があります。その間、与えられた通知は非常に限られている、実際には例外は次の5月2日から中止しなければならないでしょう。この加速の理由は、シーア派を支持して中東地域におけるイスラム共和国の地政学的行動を制限し、またシリアでのイランの影響を減らす必要があることからも明らかです。これらの目的のために、ホワイトハウスは、原油の販売から正確に派生して、かなりの財政的努力がなされたと信じています。しかし、米国は、利用可能な原油の減少が1バレル当たりの増加を引き起こすことを制限しなければなりません。国際的には、1バレルの総価格に対して3パーセントの値上げが登録されています。操縦を支援できるのはサウジアラビアだけで、アラブ首長国連邦の協力により、イラン原油を相殺するのに必要な量の原油を市場に出すことを約束しました。スンニ派君主国の利益は2倍であり、一方では経済所得の増加を記録すべきであるが、とりわけこれらの国々の機能的な地政学的側面、伝統的にはイランの敵を満たすためにイスラエルは今テヘランに対してスンニ派の国の側にあります。米国の作戦の影響を受けた国は日本、韓国、トルコ、中国、インド、イタリア、ギリシャ、台湾です。アメリカの脅威は、これらの国々がイラン原油を購入し続けるのであれば、これらの国の商品をアメリカに制裁することです。公式の理由は、イランの核条約からの一方的な米国の撤退であり、困難な交渉に参加した欧州および欧州連合諸国によって決して無視されていません。イランの国はそれ自体で、核兵器を装備し、それによって地域のバランスを変え、イスラエルを脅かすことができるのではないかと、トランプは恐れている。しかし、このような圧力は、制裁措置がすでに実施されており、国民の生活に大きな影響を与えるため、すでに非常に困難な経済に影響を及ぼします。しかし、トランプの希望が人口から政権に向かって反乱を起こすことであるならば、それが実現することは可能ではないようです:イラン国民は彼らが信じる永遠のアメリカの敵、スンニ派の国とイスラエルに憤りを向けているようです制裁と国民経済の圧縮を引き起こした核合意を遵守しなかったことに対する責任。アメリカに向かってもイランとの契約を締結し、現在は実質的に強制的な選択に直面しているそれらの州の憤りもあります。中心的な問題は、ワシントンが外交政策の目標を達成するためのツールとして使用している主権国家の経済への侵入である。すなわち、それは関係の中断の脅迫を被るそれらの国によって実質的に共有されない見方を設定する。イランの国。イランは反対勢力を抑圧し、その市民の権利を保証するものではないという自由論的政権であるという主張は、正当ではない。サウジアラビアも同様に自由な独裁者であるため、確かにそうである。それで、アメリカの理由に適応する義務だけが残ります。この戦略はトランプの教義の一部であり、敵と同盟国に関係するその方法が一方向にしか解釈されず、それがヨーロッパによるアメリカからの疎外とアメリカ大統領の不信の増大の主な理由の一つを表しています。中国と米国の間の義務の問題が前向きな解決策に向かっているように思われるならば、それは米国が直接関与していないという側面を含み、政治的観点からイランの石油の購入の事実はさらに危険になるかもしれません。それは任意性を行使する。

الولايات المتحدة تعلق الإعفاءات لشراء النفط الإيراني

إن نية الإدارة الأمريكية لزيادة الضغط على إيران ، من خلال توقف الإعفاء من العقوبات المفروضة على شراء النفط الخام من طهران ، والذي كان ساريًا فقط على بعض البلدان ، ينطوي على مخاطر تترتب عليها عواقب سياسية واقتصادية كبيرة للغاية. وفي الوقت نفسه ، فإن الإشعار المقدم محدود للغاية ، في الواقع يجب أن تتوقف الاستثناءات من مايو المقبل. يتم تحديد سبب هذا التسارع في الحاجة إلى الحد من العمل الجيوسياسي للجمهورية الإسلامية في منطقة الشرق الأوسط لصالح الشيعة وكذلك للحد من النفوذ الإيراني في سوريا. لتحقيق هذه الأهداف ، يعتقد البيت الأبيض أنه قد تم بذل جهود مالية كبيرة مستمدة على وجه التحديد من بيع النفط الخام. ومع ذلك ، يجب أن تحد الولايات المتحدة من أن الانخفاض في النفط الخام المتاح يؤدي إلى زيادة البرميل ، في سياق دولي سجل بالفعل زيادة في الأسعار بنسبة 3 في المائة على السعر الإجمالي للبرميل. من يستطيع دعم المناورة هو المملكة العربية السعودية فقط ، بالتعاون مع دولة الإمارات العربية المتحدة ، التي تعهدت بأن تطرح في السوق كمية النفط الخام اللازمة لتعويض النفط الإيراني. مصلحة الملكية السنية مضاعفة ، فمن ناحية ، يجب تسجيل الزيادة في الدخل الاقتصادي ، ولكن قبل كل شيء ، لتلبية الجوانب الجيواستراتيجية الوظيفية لهذه البلدان ، أعداء إيران التقليديون ، بينما في الخلفية سيكون هناك ما يرضي إسرائيل ، الآن إلى جانب الدول السنية ضد طهران. البلدان المتأثرة بالمناورة الأمريكية هي اليابان وكوريا الجنوبية وتركيا والصين والهند وإيطاليا واليونان وتايوان. التهديد الأمريكي هو فرض عقوبات على هذه الدول إلى الولايات المتحدة ، إذا استمرت في شراء النفط الإيراني. السبب الرسمي هو انسحاب الولايات المتحدة من جانب واحد من المعاهدة النووية الإيرانية ، والتي لم تتجاهلها أبداً دول الاتحاد الأوروبي ، التي شاركت في المفاوضات الصعبة. يخشى ترامب أن يجهز البلد الإيراني سلاحًا نوويًا ، ومن خلاله ، يغير التوازن الإقليمي ويهدد إسرائيل ؛ ومع ذلك ، فإن هذا الشكل من الضغط يؤثر على الاقتصاد الذي يواجه بالفعل صعوبات كبيرة بسبب العقوبات القائمة بالفعل والتي تؤثر بشدة على حياة سكان البلد ؛ ولكن إذا كان أمل ترامب هو الحصول على تمردات من السكان نحو النظام ، فلا يبدو من الممكن أن يتحقق ذلك: يبدو أن المواطنين الإيرانيين يوجهون استياءهم تجاه الأعداء الأمريكيين الأبديين ، والدول السنية وإسرائيل ، الذين يعتقدون أنهم مسؤولة عن عدم الامتثال للاتفاقية النووية ، التي تسببت في العقوبات وضغط الاقتصاد الوطني. تجاه الولايات المتحدة الأمريكية ، هناك أيضًا استياء من تلك الدول التي أبرمت عقودًا مع إيران وتواجه الآن خيارًا قسريًا من الناحية العملية. تتمثل القضية المركزية في اقتحام اقتصاد الدول ذات السيادة والذي تستخدمه واشنطن كأداة لتحقيق أهدافها في السياسة الخارجية: أي أنها تضع منظوراً لا تتقاسمه بشكل كبير تلك الدول التي تعاني من الابتزاز بقطع العلاقات مع الدولة الإيرانية. ليست الحجة صحيحة ، وهي أن إيران نظام حربي ، يقمع المعارضة ولا يضمن حقوق مواطنيها ، وهذا صحيح بالتأكيد ، لأن المملكة العربية السعودية ديكتاتورية تحررية بنفس القدر. لذلك يبقى فقط الالتزام بالتكيف مع الأسباب الأمريكية. هذه الإستراتيجية جزء من عقيدة ترامب وطريقة ارتباطها بالأعداء والحلفاء الذين يتم تفسيرهم فقط في اتجاه واحد والذي يمثل أحد الأسباب الرئيسية لعزلة أوروبا عن الولايات المتحدة الأمريكية وعدم ثقة الرئيس الأمريكي المتزايد. إذا بدا أن مسألة الواجبات بين الصين والولايات المتحدة تتجه نحو حل إيجابي ، فإن حقيقة شراء النفط الإيراني قد تصبح أكثر خطورة من وجهة نظر سياسية ، لأنها تنطوي على جانب لا تشارك فيه الولايات المتحدة بشكل مباشر وعلى التي تمارس التعسف.

mercoledì 17 aprile 2019

Guerra commerciale tra Europa e Stati Uniti

Se la Commissione europea renderà operative le sanzioni contro gli Stati Uniti, la battaglia commerciale tra Washington e Bruxelles aumenterà di livello ed andrà ad investire ancora di più gli aspetti politici e le relazioni tra le due parti. In Europa si ritiene che gli Usa abbiano fornito aiuti di stato per la società Boing e la controversia è già davanti all’Organizzazione mondiale del commercio, l’Unione Europea ha chiesto un risarcimento che deve avvenire attraverso sanzioni contro merci statunitensi per un importo equivalente a dodici miliardi di dollari, che potrebbe essere aumentato fino a venti miliardi di valuta americana per allargare la potenziale platea di produttori da colpire. Questo schema si inserisce nel contrasto che il presidente americano ha inaugurato con la sua politica commerciale, impostata sull’introduzione di dazi anche sui beni e servizi provenienti da paesi alleati. I settori merceologici che l’Unione Europea vuole colpire appartengono alle zone di produzione nei cui territori sono presenti in maggiore numero gli elettori di Trump. Questo fatto segnala come il contrasto sia diventato forte ed anche come le due parti stiano procedendo in un allontanamento reciproco e progressivo. Se l’intenzione europea dovesse concretizzarsi avrebbe il rilievo di una dichiarazioned i guerra agli Stati Uniti; peraltro la manovra è giustificata dall’atteggiamento americano, fino ad ora insensibile ad una risoluzione negoziata della questione commerciale. Trump è venuto a patti con la Cina, con reciproco vantaggio, ma con l’Europa c’è un irrigidimento dovuto al fatto che la Casa Bianca  ritiene che l’Europa sia in debito con gli Stati Uniti, sia dal lato del commercio, che da quello dei contributi militari per la difesa. Trump ha già pensato alcune ritorsioni, come quella di inasprire la lotta speculare a quella europea sul settore aereo, accusando Bruxelles di aiutare la propria industria aeronautica e, su questa base,  di inserire dazi per circa undici miliardi di dollari su prodotti europei, che andranno a colpire sopratutto i beni alimentari. Quella sui prodotti agricoli è una battaglia che ha valenza molto politica proprio perchè le sanzioni sono applicate in entrambi i sensi: Trump vede colpito il suo elettorato e lo protegge in maniera analoga, tuttavia non si tratta della stessa tipologia di prodotti e questo confronto rischia di procurare soltanto danni per le due parti, senza i guadagni che una guerra commerciale dovrebbe anche procurare. Senza dubbio l’errore iniziale è stato di Trump, ma l’Europa si è adeguata, anche se dopo inutili tentativi per cercare di fare cambiare idea agli americani, ed ora l’escalation della guerra commerciale sembra irrisolvibile. Le relazioni transatlantiche sono ai minimi storici e ciò non può favorire alcuno dei due contendenti: cattivi rapporti non favoriscono collaborazioni sia in ambito commerciale, che militare o di poltica estera; si assite, cioè, ad uno sganciamento reciproco dai rispettivi doveri di alleanza, che può arrivare a giustificare una dialettica in costrante peggioramento. Occorrerebbe considerare che questo stato di cose, oltre che gravare sui rispettivi vantaggi di un rapporto tra soggetti internazionali, favorisce gli avversari, che si chiamino Cina o Russia. La minore coesione occidentale favorisce le politiche contrarie tanto agli Usa come all’Europa e l’avvicinamento tra Bruxelles e Pechino ne è una diretta conseguenza. Il limite europeo è risaputo: troppa concentrazione sull’aspetto economico a discapito di quello di politica estera e di quello della difesa: la valutazione è oltre modo miope, giacchè i tre temi sono complementari e non possono essere disgiunti. Guardare soltanto al risultato commerciale su breve o medio periodo non mette al riparo l’Europa da possibile terreno di conquista, d’altra parte se si vuole affrontere Trump sul suo piano, alla lunga, occorre disporre di autonomia politica e militare: condizione ormai necessaria, anche in funzione del progressivo isolazionismo imposto da Trump. L’Europa deve, perciò, organizzarsi e non aspettare l’elezione di un nuovo presidente a lei favorevole.

Trade war between Europe and the United States

If the European Commission makes the sanctions against the United States operational, the trade battle between Washington and Brussels will increase and will invest even more in the political aspects and relations between the two parties. In Europe it is believed that the US has provided state aid to the Boing company and the controversy is already before the World Trade Organization, the European Union has demanded compensation that must take place through sanctions against US goods for an amount equivalent to twelve billion dollars, which could be increased to twenty billion US dollars to widen the potential number of producers to hit. This scheme is part of the contrast that the American president has inaugurated with his trade policy, based on the introduction of duties also on goods and services from allied countries. The merchandise sectors that the European Union wants to hit belong to the production areas in which the Trump voters are present in greater numbers. This fact shows how the contrast has become strong and also how the two parties are proceeding in a reciprocal and progressive distancing. If the European intention were to materialize it would have the significance of a declaration of war on the United States; moreover the maneuver is justified by the American attitude, until now insensitive to a negotiated resolution of the commercial question. Trump has come to terms with China, with mutual benefit, but with Europe there is a tightening up due to the fact that the White House believes that Europe is in debt to the United States, both on the trade side and from that of military defense contributions. Trump has already thought of some retaliation, such as that of exacerbating the specular struggle with the European one on the air sector, accusing Brussels of helping its aeronautical industry and, on this basis, of inserting duties for about eleven billion dollars on European products, which will go to hit above all foodstuffs. That on agricultural products is a battle that has a very political value precisely because the sanctions are applied in both directions: Trump sees his electorate hit and protects it in a similar way, however it is not the same type of products and this comparison risks provide only damage to the two parties, without the gains that a trade war should also provide. Undoubtedly the initial mistake was Trump, but Europe has adapted, even if after useless attempts to try to change the mind of the Americans, and now the escalation of the commercial war seems irresolvable. Transatlantic relations are at historic lows and this cannot favor any of the two contenders: bad relationships do not favor collaborations both in commercial, military or foreign policy; that is, one assists, that is, in a reciprocal decoupling from the respective duties of an alliance, which can go as far as to justify a dialectic in constructive deterioration. It should be considered that this state of affairs, besides weighing on the respective advantages of a relationship between international subjects, favors the adversaries, whether they are called China or Russia. The lesser western cohesion favors policies contrary to both the US and Europe and the rapprochement between Brussels and Beijing is a direct consequence of it. The European limit is well known: too much concentration on the economic aspect to the detriment of foreign and defense policy: the evaluation is beyond myopic, as the three themes are complementary and cannot be separated. Looking only at the commercial result in the short or medium term does not shelter Europe from possible conquest, on the other hand if we want to face Trump on his plan, in the long run, we must have political and military autonomy: a condition now necessary , also in function of the progressive isolationism imposed by Trump. Europe must therefore organize itself and not wait for the election of a new president in favor of it.

Guerra comercial entre Europa y los Estados Unidos

Si la Comisión Europea hace operativas las sanciones contra los Estados Unidos, la batalla comercial entre Washington y Bruselas aumentará e invertirá aún más en los aspectos políticos y las relaciones entre las dos partes. En Europa se cree que EE. UU. Ha proporcionado ayuda estatal a la compañía Boing y la controversia ya se ha presentado ante la Organización Mundial del Comercio, la Unión Europea ha exigido una compensación que debe realizarse mediante sanciones contra los bienes de los EE. UU. Por un monto equivalente a doce mil millones de dólares, que podrían incrementarse a veinte mil millones de dólares para ampliar el número potencial de productores a los que atacar. Este esquema es parte del contraste que el presidente estadounidense ha inaugurado con su política comercial, basado en la introducción de deberes también sobre bienes y servicios de países aliados. Los sectores de mercancías que la Unión Europea quiere golpear pertenecen a las áreas de producción en las que los votantes de Trump están presentes en mayor número. Este hecho muestra cómo el contraste se ha vuelto fuerte y también cómo las dos partes están avanzando en un distanciamiento recíproco y progresivo. Si la intención europea se materializara, tendría el significado de una declaración de guerra en los Estados Unidos; además, la maniobra está justificada por la actitud estadounidense, hasta ahora insensible a una resolución negociada de la cuestión comercial. Trump ha llegado a un acuerdo con China, con beneficios mutuos, pero con Europa se está estrechando debido al hecho de que la Casa Blanca cree que Europa está en deuda con los Estados Unidos, tanto en el aspecto comercial como en el de China. A partir de la contribución de la defensa militar. Trump ya ha pensado en algunas represalias, como la de exacerbar la lucha especular con la europea en el sector aéreo, acusando a Bruselas de ayudar a su industria aeronáutica y, sobre esta base, de insertar aranceles por cerca de once mil millones de dólares en productos europeos. Para golpear por encima de todos los alimentos. Que en productos agrícolas es una batalla que tiene un valor muy político precisamente porque las sanciones se aplican en ambas direcciones: Trump ve a su electorado golpeado y lo protege de una manera similar, sin embargo, no es el mismo tipo de productos y esta comparación corre el riesgo. solo proporcionan daños a las dos partes, sin los beneficios que una guerra comercial también debería proporcionar. Sin duda, el error inicial fue Trump, pero Europa se ha adaptado, incluso después de intentos inútiles de intentar cambiar la mentalidad de los estadounidenses, y ahora la escalada de la guerra comercial parece irresoluble. Las relaciones transatlánticas se encuentran en mínimos históricos y esto no puede favorecer a ninguno de los dos contendientes: las malas relaciones no favorecen las colaboraciones tanto en política comercial, militar o exterior; es decir, uno asiste, es decir, en un desacoplamiento recíproco de los deberes respectivos de una alianza, que puede ir tan lejos como para justificar una dialéctica en deterioro constructivo. Debe considerarse que este estado de cosas, además de tener en cuenta las ventajas respectivas de una relación entre sujetos internacionales, favorece a los adversarios, ya se llamen China o Rusia. La menor cohesión occidental favorece las políticas contrarias tanto a los Estados Unidos como a Europa, y el acercamiento entre Bruselas y Pekín es una consecuencia directa de ello. El límite europeo es bien conocido: demasiada concentración en el aspecto económico en detrimento de la política exterior y de defensa: la evaluación está más allá de lo miope, ya que los tres temas son complementarios y no pueden separarse. Mirar solo el resultado comercial a corto o mediano plazo no protege a Europa de una posible conquista, por otra parte, si queremos enfrentar a Trump en su plan, a largo plazo, debemos tener autonomía política y militar: una condición ahora necesaria , también en función del progresismo aislacionista impuesto por Trump. Por lo tanto, Europa debe organizarse y no esperar la elección de un nuevo presidente a favor de ella.

Handelskrieg zwischen Europa und den Vereinigten Staaten

Wenn die Europäische Kommission Sanktionen gegen die Vereinigten Staaten verhängt, wird der Handelskampf zwischen Washington und Brüssel zunehmen und noch mehr in die politischen Aspekte und die Beziehungen zwischen den beiden Parteien investieren. In Europa wird davon ausgegangen, dass die USA der Boing-Gesellschaft staatliche Beihilfen gewährt haben und die Kontroverse bereits vor der Welthandelsorganisation (WTO) besteht. Die Europäische Union hat eine Entschädigung gefordert, die durch Sanktionen gegen US-amerikanische Waren in Höhe eines Betrags erfolgen muss Zwölf Milliarden US-Dollar, die auf zwanzig Milliarden US-Dollar erhöht werden könnten, um die potenzielle Anzahl von Herstellern zu erhöhen. Diese Regelung ist Teil des Gegensatzes, den der amerikanische Präsident mit seiner Handelspolitik eingeleitet hat, die auf der Einführung von Zöllen auch auf Waren und Dienstleistungen aus alliierten Ländern beruht. Die Warenbranchen, die die Europäische Union treffen möchte, gehören zu den Produktionsgebieten, in denen die Trump-Wähler in größerer Zahl vertreten sind. Diese Tatsache zeigt, wie stark der Kontrast geworden ist und wie sich beide Parteien in einer wechselseitigen und fortschreitenden Distanzierung bewegen. Wenn die europäische Absicht verwirklicht werden sollte, hätte dies die Bedeutung einer Kriegserklärung an die Vereinigten Staaten. Darüber hinaus ist das Manöver durch die amerikanische Haltung gerechtfertigt, die bisher für eine Verhandlungslösung der kommerziellen Frage unempfindlich war. Trump hat sich mit China zu einem gegenseitigen Nutzen geeinigt, aber mit Europa kommt es zu einer Verschärfung, weil das Weiße Haus der Ansicht ist, dass Europa gegenüber den Vereinigten Staaten sowohl auf der Handelsseite als auch gegenüber den USA verschuldet ist von dem der militärischen Verteidigungsbeiträge. Trump hat bereits an einige Vergeltungsmaßnahmen gedacht, etwa die Verschärfung des Spekulationskampfs mit dem europäischen im Luftverkehrssektor. Brüssel wird vorgeworfen, der Luftfahrtindustrie zu helfen, und auf dieser Grundlage wurden Zölle für europäische Produkte in Höhe von rund elf Milliarden Dollar eingeführt, die gehen werden vor allem Lebensmittel treffen. Das ist bei landwirtschaftlichen Produkten ein Kampf, der gerade deshalb einen sehr politischen Wert hat, weil die Sanktionen in beide Richtungen angewandt werden: Trump sieht, dass seine Wähler getroffen werden und schützt sie auf ähnliche Weise, jedoch handelt es sich nicht um die gleiche Art von Produkten, und dieser Vergleich birgt Risiken nur den beiden Parteien Schaden zufügen, ohne die Gewinne, die ein Handelskrieg auch bringen sollte. Zweifellos war der erste Fehler Trump, aber Europa hat sich angepasst, auch wenn nach nutzlosen Versuchen, die Einstellung der Amerikaner zu ändern, jetzt die Eskalation des Handelskrieges unlösbar erscheint. Die transatlantischen Beziehungen befinden sich auf historischen Tiefstständen, und dies kann keinen der beiden Konkurrenten begünstigen: schlechte Beziehungen begünstigen keine Zusammenarbeit sowohl in der Handels- als auch in der Militär- oder Außenpolitik. das heißt, man hilft, das heißt in einer wechselseitigen Entkopplung von den jeweiligen Pflichten eines Bündnisses, die so weit gehen kann, eine Dialektik in konstruktiver Verschlechterung zu rechtfertigen. Es sollte beachtet werden, dass dieser Zustand neben dem Abwägen der jeweiligen Vorteile einer Beziehung zwischen internationalen Subjekten die Gegner bevorzugt, ob sie nun China oder Russland heißen. Der geringere westliche Zusammenhalt begünstigt eine Politik, die sowohl den USA als auch Europa zuwiderläuft, und die Annäherung zwischen Brüssel und Peking ist eine direkte Folge davon. Die europäische Grenze ist allgemein bekannt: zu viel Konzentration auf den wirtschaftlichen Aspekt zu Lasten der Außen- und Verteidigungspolitik: Die Bewertung ist jenseits von Kurzsichtigkeit, da sich die drei Themen ergänzen und nicht voneinander getrennt werden können. Ein kurz- oder mittelfristiger Blick auf das kommerzielle Ergebnis schützt Europa nicht vor einer möglichen Eroberung. Andererseits müssen wir, wenn wir Trump nach seinem Plan stellen wollen, langfristig politische und militärische Autonomie haben: eine Bedingung, die jetzt notwendig ist auch in Funktion des von Trump auferlegten progressiven Isolationismus. Europa muss sich daher organisieren und darf nicht auf die Wahl eines neuen Präsidenten warten.

Guerre commerciale entre l'Europe et les États-Unis

Si la Commission européenne rend opérationnelles les sanctions contre les États-Unis, la lutte commerciale entre Washington et Bruxelles va s'intensifier et investir davantage dans les aspects politiques et dans les relations entre les deux parties. En Europe, on pense que les États-Unis ont fourni une aide d’État à la société Boing et que l’Organisation mondiale du commerce avait déjà fait l’objet de la controverse. L’Union européenne a exigé une indemnisation sous la forme de sanctions à l’encontre de marchandises américaines pour un montant équivalent à douze milliards de dollars, qui pourraient être portés à vingt milliards de dollars pour élargir le nombre potentiel de producteurs à toucher. Ce schéma fait partie du contraste que le président américain a inauguré avec sa politique commerciale, basée sur l'introduction de droits également sur les biens et services en provenance des pays alliés. Les secteurs de marchandises que l’Union européenne veut exploiter appartiennent aux zones de production dans lesquelles les électeurs de Trump sont présents en plus grand nombre. Ce fait montre à quel point le contraste est devenu fort et comment les deux parties procèdent dans une distanciation réciproque et progressive. Si l’intention européenne se matérialisait, elle aurait le sens d’une déclaration de guerre aux États-Unis; de plus, la manœuvre est justifiée par l'attitude américaine, jusqu'ici insensible à une résolution négociée de la question commerciale. Trump a conclu un accord avec la Chine, avec des avantages mutuels, mais avec l'Europe, il y a un resserrement car la Maison Blanche croit que l'Europe est endettée vis-à-vis des États-Unis, tant du point de vue commercial que commercial. de celle des contributions de défense militaire. Trump a déjà pensé à des représailles, comme celle d’exacerber la lutte spéculaire avec le secteur aérien européen, accusant Bruxelles d’aider son industrie aéronautique et, sur cette base, d’imposer des droits de douane d’environ onze milliards de dollars sur les produits européens. frapper par-dessus tous les produits alimentaires. Celle sur les produits agricoles est une bataille qui a une valeur très politique précisément parce que les sanctions sont appliquées dans les deux sens: Trump voit son électorat touché et le protège de la même manière, mais ce n'est pas le même type de produits et cette comparaison risque de n'endommagent que les deux parties, sans les gains qu'une guerre commerciale devrait également apporter. Certes, l'erreur initiale était sans aucun doute Trump, mais l'Europe s'est adaptée, même si après des tentatives infructueuses pour tenter de changer les idées des Américains, et maintenant, l'escalade de la guerre commerciale semble insoluble. Les relations transatlantiques sont au plus bas historique et cela ne peut favoriser aucun des deux prétendants: les mauvaises relations ne favorisent pas les collaborations dans les domaines commercial, militaire ou étranger; c'est-à-dire que l'on assiste, c'est-à-dire à un découplage réciproque des devoirs respectifs d'une alliance, ce qui peut aller jusqu'à justifier une dialectique en détérioration constructive. Il faut considérer que cette situation, outre qu'elle pèse sur les avantages respectifs d'une relation entre sujets internationaux, favorise les adversaires, qu'ils s'appellent la Chine ou la Russie. La moindre cohésion occidentale favorise des politiques contraires à la fois aux Etats-Unis et à l'Europe et le rapprochement entre Bruxelles et Beijing en est une conséquence directe. La limite européenne est bien connue: trop de concentration sur l'aspect économique au détriment de la politique étrangère et de défense: l'évaluation dépasse le cadre myope, les trois thèmes étant complémentaires et indissociables. Ne considérer que le résultat commercial à court ou moyen terme ne met pas l'Europe à l'abri d'une éventuelle conquête, mais si l'on veut faire face à Trump sur son plan, il faut à terme une autonomie politique et militaire: une condition désormais nécessaire , également en fonction de l’isolationnisme progressif imposé par Trump. L’Europe doit donc s’organiser et ne pas attendre l’élection d’un nouveau président en sa faveur.

Guerra comercial entre a Europa e os Estados Unidos

Se a Comissão Européia tornar operacionais as sanções contra os Estados Unidos, a batalha comercial entre Washington e Bruxelas aumentará e investirá ainda mais nos aspectos políticos e nas relações entre as duas partes. Na Europa, acredita-se que os EUA tenham fornecido ajuda estatal à empresa Boing e que a controvérsia já está diante da Organização Mundial do Comércio, a União Europeia exigiu compensação que deve ocorrer através de sanções contra produtos norte-americanos por um montante equivalente a 12 bilhões de dólares, que poderiam ser aumentados para 20 bilhões de dólares para ampliar o potencial número de produtores a serem atingidos. Esse esquema faz parte do contraste que o presidente americano inaugurou com sua política comercial, baseada na introdução de tarifas também sobre bens e serviços de países aliados. Os sectores de mercadorias que a União Europeia quer atingir pertencem às áreas de produção em que os eleitores do Trump estão presentes em maior número. Esse fato mostra como o contraste se fortaleceu e também como as duas partes estão procedendo em um distanciamento recíproco e progressivo. Se a intenção européia fosse se materializar, teria o significado de uma declaração de guerra aos Estados Unidos; além disso, a manobra é justificada pela atitude americana, até agora insensível a uma solução negociada da questão comercial. Trump chegou a um acordo com a China, com benefício mútuo, mas com a Europa há um aperto devido ao fato de que a Casa Branca acredita que a Europa está em dívida com os Estados Unidos, tanto do lado comercial quanto das contribuições de defesa militar. Trump já pensou em alguma retaliação, como a exacerbação da luta especular com a européia no setor aéreo, acusando Bruxelas de ajudar sua indústria aeronáutica e, com base nisso, de inserir tarifas de cerca de 11 bilhões de dólares em produtos europeus, que irão para bater acima de todos os alimentos. Que nos produtos agrícolas é uma batalha que tem um valor muito político justamente porque as sanções são aplicadas em ambos os sentidos: Trump vê seu eleitorado atingido e o protege de maneira semelhante, porém não é o mesmo tipo de produtos e essa comparação se arrisca fornecer apenas danos às duas partes, sem os ganhos que uma guerra comercial também deve proporcionar. Sem dúvida, o erro inicial foi Trump, mas a Europa se adaptou, mesmo depois de tentativas inúteis de tentar mudar a mentalidade dos americanos, e agora a escalada da guerra comercial parece insolúvel. As relações transatlânticas estão em patamares históricos e isso não pode favorecer nenhum dos dois contendores: as más relações não favorecem colaborações tanto na política comercial, militar ou externa; isto é, auxilia-se, isto é, num desacoplamento recíproco dos respectivos deveres de uma aliança, que pode chegar a justificar uma dialética na deterioração construtiva. Deve-se considerar que esse estado de coisas, além de pesar sobre as respectivas vantagens de uma relação entre assuntos internacionais, favorece os adversários, sejam eles chamados China ou Rússia. A menor coesão ocidental favorece políticas contrárias aos EUA e à Europa e a aproximação entre Bruxelas e Pequim é uma conseqüência direta da mesma. O limite europeu é bem conhecido: muita concentração no aspecto econômico em detrimento da política externa e de defesa: a avaliação está além do míope, pois os três temas são complementares e não podem ser separados. Olhando apenas para o resultado comercial a curto ou médio prazo não protege a Europa de uma possível conquista, por outro lado, se quisermos enfrentar Trump em seu plano, a longo prazo, devemos ter autonomia política e militar: uma condição agora necessária , também em função do isolacionismo progressivo imposto por Trump. A Europa deve, portanto, organizar-se e não esperar pela eleição de um novo presidente a favor.

Торговая война между Европой и США

Если Европейская комиссия введет в действие санкции против Соединенных Штатов, торговая битва между Вашингтоном и Брюсселем усилится и будет вкладывать еще больше средств в политические аспекты и отношения между двумя сторонами. В Европе считается, что США предоставили государственную помощь компании Boing, и спор уже перед Всемирной торговой организацией, Европейский союз потребовал компенсацию, которая должна быть получена посредством санкций против товаров США на сумму, эквивалентную двенадцать миллиардов долларов, которые могут быть увеличены до двадцати миллиардов долларов США, чтобы увеличить число потенциальных производителей. Эта схема является частью контраста, который американский президент объявил своей торговой политикой, основанной на введении пошлин также на товары и услуги из союзных стран. Секторы товаров, которые Европейский Союз хочет поразить, относятся к производственным областям, в которых избиратели Трампа присутствуют в большем количестве. Этот факт показывает, как контраст стал сильным, а также как обе стороны идут на взаимной и прогрессивной дистанции. Если бы европейское намерение было осуществлено, это имело бы значение объявления войны США; Более того, этот маневр оправдан американской позицией, которая до сих пор нечувствительна к согласованному решению коммерческого вопроса. Трамп примирился с Китаем с обоюдной выгодой, но с Европой происходит ужесточение из-за того, что Белый дом считает, что Европа в долгу перед США, как с точки зрения торговли, так и с точки зрения торговли. от этого военного вклада обороны. Трамп уже думал о некотором возмездии, таком как обострение зеркальной борьбы с европейским в авиационном секторе, обвинение Брюсселя в помощи его авиационной промышленности и, на этой основе, введение пошлин на европейские товары на сумму около одиннадцати миллиардов долларов, которые пойдут на бить над всеми продуктами питания. То, что в отношении сельскохозяйственных продуктов - это битва, которая имеет очень политическую ценность именно потому, что санкции применяются в обоих направлениях: Трамп видит, как его электорат поражает, и защищает его аналогичным образом, однако это не тот же тип продуктов, и это сравнение рисков нанести только ущерб обеим сторонам без выгоды, которую также должна обеспечить торговая война. Несомненно, первоначальной ошибкой был Трамп, но Европа адаптировалась, даже если после бесполезных попыток изменить мнение американцев, и теперь эскалация коммерческой войны кажется неразрешимой. Трансатлантические отношения находятся на историческом минимуме, и это не может способствовать ни одному из двух претендентов: плохие отношения не способствуют сотрудничеству как в коммерческой, военной или внешней политике; то есть, кто-то помогает, то есть во взаимном отделении от соответствующих обязанностей альянса, который может зайти так далеко, чтобы оправдать диалектику в конструктивном ухудшении. Следует учитывать, что такое положение дел, помимо оценки соответствующих преимуществ отношений между международными субъектами, благоприятствует противникам, независимо от того, называют ли они их Китаем или Россией. Меньшая сплоченность Запада способствует политике, противоречащей как США, так и Европе, и прямое следствие этого - сближение Брюсселя и Пекина. Европейский предел хорошо известен: слишком большая концентрация на экономическом аспекте в ущерб внешней и оборонной политике: оценка находится за пределами близорукости, поскольку эти три темы дополняют друг друга и не могут быть разделены. Взгляд только на коммерческий результат в краткосрочной или среднесрочной перспективе не защищает Европу от возможного завоевания, с другой стороны, если мы хотим столкнуться с Трампом по его плану, в конечном счете, мы должны иметь политическую и военную автономию: условие, которое теперь необходимо также в функции прогрессивного изоляционизма, навязанного Трампом. Поэтому Европа должна организовать себя и не ждать выборов нового президента в ее пользу.

歐洲和美國之間的貿易戰

如果歐盟委員會對美國實施制裁,華盛頓與布魯塞爾之間的貿易爭端將會增加,並將在政黨和雙方關係中投入更多。在歐洲,據信美國向Boing公司提供了國家援助,爭議已經在世界貿易組織面前,歐盟要求通過對美國貨物的製裁必須進行賠償,金額相當於12億美元,可能增加到200億美元,以擴大潛在的生產者數量。這一計劃是美國總統根據其對貿易政策開展的對比的一部分,其基礎是對盟國的商品和服務徵收關稅。歐盟希望打擊的商品部門屬於特朗普選民所在的生產區域。這一事實表明了對比如何變得強烈,以及雙方如何在互惠和漸進的距離中進行。如果歐洲的意圖實現,它將具有向美國宣戰的重要性;此外,這種策略是由美國人的態度所證明的,直到現在對通過談判解決商業問題不敏感。特朗普已經與中國達成協議,互利互惠,但由於白宮認為歐洲在貿易方面和歐洲都對美國負債,因此歐洲出現緊縮局面。從軍事防禦貢獻。特朗普已經考慮過一些報復行為,例如加劇與歐洲航空業的鏡面鬥爭,指責布魯塞爾幫助其航空業,並在此基礎上,向歐洲產品徵收約1,100億美元的關稅。超過所有食品。關於農產品的這場戰鬥具有非常政治價值,恰恰是因為製裁是雙向的:特朗普認為他的選民以類似的方式擊中並保護它,但它不是同一類型的產品和這種比較風險在沒有貿易戰也應該提供的收益的情況下,只對雙方提供損害。毫無疑問,最初的錯誤是特朗普,但歐洲已經適應了,即使經過無用的嘗試改變美國人的思想,現在商業戰爭的升級似乎無法解決。跨大西洋關係處於歷史低位,這不利於兩個競爭者中的任何一個:不良關係不利於商業,軍事或外交政策的合作;也就是說,一個人可以協助,即與聯盟的各自職責相互脫鉤,這可以證明建設性惡化的辯證法是正當的。應該考慮到這種狀況,除了權衡國際主體之間關係的各自優勢外,還有利於對手,無論他們被稱為中國還是俄羅斯。較小的西方凝聚力有利於與美國和歐洲相反的政策,布魯塞爾與北京之間的和解是其直接後果。歐洲的限制是眾所周知的:過分集中在經濟方面而不利於外交和國防政策:評價超出了近視,因為這三個主題是互補的,不可分割。僅考慮短期或中期的商業結果並不能使歐洲避免可能的征服,另一方面如果我們想要在特朗普的計劃中面對特朗普,那麼從長遠來看,我們必須擁有政治和軍事自治權:現在必要的條件,也是特朗普強加的漸進式孤立主義的功能。因此,歐洲必須組織起來,而不是等待新總統選舉而支持它。