Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

venerdì 20 dicembre 2019

Il processo a Trump simbolo della divisione degli USA

La vicenda dell’impeachement contro Donald Trump, aldilà della gravità delle accuse e del contesto politico generale, impone delle riflessioni sullo stato del corpo elettorale statunitense e della profonda divisione politica che caratterizza ilpaese in questo momento storico. Secondo uno studio del centro di ricerca sociologica più importante degli Stati Uniti c’è stata una progressione molto ampia circa il giudizio negativo dei democratici verso i repubblicani e dei repubblicani verso i democratici. I dati numerici parlano, nel primo caso, di una percezione molto negativa che i democratici avvertono dei repubblicani, passata dal 16% del 1994 al 38% del 2014, mentre nel caso contrario si è passati dal 17% al 43%.  La condizione normale, storicamente, negli Stati Uniti è sempre stata di una relativa vicinanza dei programmi politici dei due partiti, ciò ha contribuito ha determinare una sorta di pace politica, che non ha permesso divisioni molto forti nella società. La ricerca, al contrario, segnala che già dal 2014 si stava affermando la tendenza contraria, dovuta, probabilmente alla presenza contemporanea del primo presidente afro americano, Barack Obama, e dell’affermazione, nel campo repubblicano del tea party. Un ulteriore fattore che ha inciso sulla distanza tra i due elettorati è stata la crisi finanziaria, che ha favorito la crescita del fenomeno populista, dal quale neppure gli Stati Uniti hanno potuto evitare. Alla fine l’elezione di una figura di presidente come Trump sembra essere stato lo sbocco naturale di una situazione contingente, sommata ai tanti errori del partito democratico. Questo fatto, però, ha acuito le distanze tra i due elettorati e polarizzato ulteriormente il confronto tra i due schieramenti. Del resto la crescita di parti consistenti del partito democratico di tendenza  verso la sinistra è anch’esso un aspetto nuovo nella politica americana, proprio per le sue dimensioni,  ed è dovuuto ad un insieme di esigenze sociali, come la lotta alla diseguaglianza, unito alla profonda avversione all’attuale inquilino della Casa Bianca. Il comportamento di Trump, peraltro inviso a settori consistenti dello stesso partito repubblicano, profondamente irrispettoso delle convenzioni politiche e, sopratutto, nella mancanza di rispetto degli avversari, sia interni, che internazionali, tramite un linguaggio offensivo e quindi inadatto per il ruolo che ricopre, è diventato il simbolo della divisione della società americana. Dal lato isituzionale il processo dell’impeachement dimostra come la partigianeria sia diventata evidente e senza ritegno. Se appare normale che ha determinare la vittoria in entrambi i rami del parlamento, sia la provenienza politica di deputati e senatori, è senz’altro meno consueto che chi deve istruire il processo nel senato, seppure di appartenenza repubblicana, si coordini in maniera così evidente direttamente con l’imputato, affermando che l’esito processuale sarà comunque scontato. Ciò denota una degenerazione evidente della politica americana, irrispettosa, ormai, delle stesse sue regole. Il fatto che Trump non sarà o meno condannato appare secondario, rispetto a come sarà giudicato. Il significato è quello di un paese con un sistema profondamente inaffidabile, che non può, quindi che generare una profonda divisione, ma, del resto, in questo caso specifico rappresenta l’essenza stessa del populismo, che vince perchè  non rispetta le regole e che piace proprio per questo Dal punto di vista dell apolitica internazionale la questione appare sempre più preoccupante perchè esprime che il paese più importante del mondo e, piaccia o meno simbolo dei valori occidentali, si è avviato su di una strada che ne certifica la scarsa attendibilità e la sempre minore affidabilità verso i valori che ha sempre affermato di difendere. Se parte del popolo americano è sicuramente contraria a queste modalità di esercizio del potere, dobbiamo attendere fino alle prossime elezioni presidenziali per sapere se sarà la maggioranza e quindi in grado di invertire la direzione degli Stati Uniti.  In ogni caso chi vincerà lo farà con uno scarto minimo, lasciando il paese in preda a profonde lacerazioni con non potranno che influire sugli equilibri e gli assetti globali, sopratutto dal punto di vista occidentale.    

Trump trial symbol of US division

The story of the impeachement against Donald Trump, beyond the seriousness of the accusations and the general political context, imposes reflections on the state of the American electorate and of the profound political division that characterizes the country in this historical moment. According to a study by the most important sociological research center in the United States there has been a very large progression about the negative judgment of the Democrats towards the Republicans and the Republicans towards the Democrats. The numerical data speak, in the first case, of a very negative perception that the Democrats warn of the Republicans, passing from 16% in 1994 to 38% in 2014, while in the opposite case it has gone from 17% to 43%. The normal condition, historically, in the United States has always been of a relative proximity of the political programs of the two parties, this has contributed to determining a sort of political peace, which has not allowed very strong divisions in society. The research, on the contrary, indicates that since 2014 the opposite trend was emerging, probably due to the simultaneous presence of the first African American president, Barack Obama, and the affirmation, in the republican field of tea party. A further factor that affected the distance between the two electorates was the financial crisis, which favored the growth of the populist phenomenon, from which not even the United States could have avoided. In the end, the election of a president like Trump seems to have been the natural outcome of a contingent situation, added to the many errors of the Democratic Party. This fact, however, has sharpened the distances between the two electorates and further polarized the confrontation between the two sides. Moreover, the growth of substantial parts of the trend-setting democratic party towards the left is also a new aspect in American politics, precisely because of its size, and is due to a set of social needs, such as the fight against inequality, combined with the profound aversion to the current White House tenant. Trump's behavior, however unpopular with consistent sectors of the same Republican party, profoundly disrespectful of political conventions and, above all, in the lack of respect for the adversaries, both internal and international, through an offensive language and therefore unsuitable for the role he holds, has become the symbol of the division of American society. On the institutional side, the process of impeachement demonstrates how partisanship has become evident and without restraint. If it appears normal that it determines the victory in both branches of parliament, both the political provenance of deputies and senators, it is certainly less customary that those who must instruct the trial in the Senate, even if belonging to the Republican, should coordinate so clearly directly with the accused, stating that the trial outcome will still be discounted. This denotes an evident degeneration of American politics, now disregarding its own rules. The fact that Trump will not be condemned or not appears secondary, compared to how he will be judged. The meaning is that of a country with a profoundly unreliable system, which cannot, then generate a profound division, but, moreover, in this specific case it represents the very essence of populism, which wins because it does not respect the rules and that really likes it for this reason From the point of view of the international apolitics the question appears more and more worrying because it expresses that the most important country in the world and, like it or not a symbol of western values, has started on a road that certifies its lack of reliability and the ever lower reliability towards the values ​​that he has always claimed to defend. If part of the American people is certainly opposed to these modes of exercising power, we must wait until the next presidential election to see if it will be the majority and therefore able to reverse the direction of the United States. In any case, whoever wins will do so with a minimum gap, leaving the country in the throes of profound lacerations that can only influence the balance and the global arrangements, especially from the Western point of view.

Símbolo de juicio de Trump de la división estadounidense

La historia del juicio político contra Donald Trump, más allá de la seriedad de las acusaciones y el contexto político general, impone reflexiones sobre el estado del electorado estadounidense y la profunda división política que caracteriza al país en este momento histórico. Según un estudio realizado por el centro de investigación sociológica más importante de los Estados Unidos, ha habido una gran progresión sobre el juicio negativo de los demócratas hacia los republicanos y los republicanos hacia los demócratas. Los datos numéricos hablan, en el primer caso, de una percepción muy negativa de que los demócratas advierten a los republicanos, pasando del 16% en 1994 al 38% en 2014, mientras que en el caso contrario ha pasado del 17% al 43%. La condición normal, históricamente, en los Estados Unidos siempre ha sido una relativa proximidad de los programas políticos de los dos partidos, esto ha contribuido a determinar una especie de paz política, que no ha permitido divisiones muy fuertes en la sociedad. La investigación, por el contrario, indica que desde 2014 estaba emergiendo la tendencia opuesta, probablemente debido a la presencia simultánea del primer presidente afroamericano, Barack Obama, y ​​la afirmación, en el campo republicano de la fiesta del té. Otro factor que afectó la distancia entre los dos electorados fue la crisis financiera, que favoreció el crecimiento del fenómeno populista, del cual ni siquiera Estados Unidos podría haber evitado. Al final, la elección de un presidente como Trump parece haber sido el resultado natural de una situación contingente, agregada a los muchos errores del Partido Demócrata. Este hecho, sin embargo, ha agudizado las distancias entre los dos electorados y ha polarizado aún más la confrontación entre las dos partes. Además, el crecimiento de partes sustanciales del partido democrático que marca tendencias hacia la izquierda también es un aspecto nuevo en la política estadounidense, precisamente por su tamaño, y se debe a un conjunto de necesidades sociales, como la lucha contra la desigualdad, combinada con la profunda aversión al actual inquilino de la Casa Blanca. El comportamiento de Trump, aunque impopular con sectores consistentes del mismo partido republicano, profundamente irrespetuoso de las convenciones políticas y, sobre todo, en la falta de respeto a los adversarios, tanto internos como internacionales, a través de un lenguaje ofensivo y, por lo tanto, inadecuado para el papel que desempeña, se ha convertido en el símbolo de la división de la sociedad estadounidense. En el aspecto institucional, el proceso de destitución demuestra cómo el partidismo se ha hecho evidente y sin restricciones. Si parece normal que determine la victoria en ambas ramas del parlamento, tanto en la procedencia política de los diputados como de los senadores, ciertamente es menos habitual que quienes deben instruir el juicio en el Senado, incluso si pertenecen al republicano, se coordinen tan claramente directamente con el acusado, declarando que el resultado del juicio aún se descontará. Esto denota una evidente degeneración de la política estadounidense, ahora sin tener en cuenta sus propias reglas. El hecho de que Trump no sea condenado o no parezca secundario, en comparación con cómo será juzgado. El significado es el de un país con un sistema profundamente poco confiable, que no puede generar una división profunda, pero, además, en este caso específico representa la esencia misma del populismo, que gana porque no respeta las reglas y eso Realmente le gusta por esta razón. Desde el punto de vista de la apolítica internacional, la pregunta parece cada vez más preocupante porque expresa que el país más importante del mundo y, nos guste o no un símbolo de los valores occidentales, ha comenzado un camino que certifica su falta de fiabilidad y la confiabilidad cada vez menor hacia los valores que siempre ha afirmado defender. Si parte del pueblo estadounidense ciertamente se opone a estos modos de ejercer el poder, debemos esperar hasta la próxima elección presidencial para ver si será la mayoría y, por lo tanto, capaz de revertir la dirección de los Estados Unidos. En cualquier caso, quien gane lo hará con una brecha mínima, dejando al país en medio de profundas laceraciones que solo pueden influir en el equilibrio y los arreglos globales, especialmente desde el punto de vista occidental.

Trumpfversuchssymbol der US-Abteilung

Die Geschichte der Amtsenthebung gegen Donald Trump über den Ernst der Anschuldigungen und den allgemeinen politischen Kontext hinaus reflektiert den Zustand der amerikanischen Wählerschaft und die tiefe politische Spaltung, die das Land in diesem historischen Moment kennzeichnet. Laut einer Studie des wichtigsten soziologischen Forschungszentrums in den Vereinigten Staaten ist die negative Beurteilung der Demokraten gegenüber den Republikanern und der Republikaner gegenüber den Demokraten sehr weit fortgeschritten. Die numerischen Daten sprechen im ersten Fall von einer sehr negativen Wahrnehmung, die die Demokraten vor den Republikanern warnen. Sie gingen von 16% im Jahr 1994 auf 38% im Jahr 2014 zurück, während sie im gegenteiligen Fall von 17% auf 43% zurückgingen. Historisch gesehen war es in den Vereinigten Staaten immer normal, dass die politischen Programme der beiden Parteien relativ nahe beieinander lagen. Dies hat zu einer Art politischem Frieden beigetragen, der keine sehr starken Spaltungen in der Gesellschaft zuließ. Die Forschung zeigt im Gegenteil, dass sich seit 2014 der entgegengesetzte Trend abzeichnete, wahrscheinlich aufgrund der gleichzeitigen Anwesenheit des ersten afroamerikanischen Präsidenten, Barack Obama, und der Bestätigung im republikanischen Bereich der Teeparty. Ein weiterer Faktor, der die Distanz zwischen den beiden Wählern beeinflusste, war die Finanzkrise, die das Anwachsen des populistischen Phänomens begünstigte, vor dem nicht einmal die USA hätte ausweichen können. Letztendlich scheint die Wahl eines Präsidenten wie Trump das natürliche Ergebnis einer zufälligen Situation zu sein, die zu den vielen Fehlern der Demokratischen Partei hinzukommt. Diese Tatsache hat jedoch die Distanz zwischen den beiden Wählern verschärft und die Konfrontation zwischen den beiden Seiten weiter polarisiert. Darüber hinaus ist das Anwachsen wesentlicher Teile der zukunftsweisenden demokratischen Partei nach links auch aufgrund ihrer Größe ein neuer Aspekt in der amerikanischen Politik und beruht auf einer Reihe sozialer Bedürfnisse wie der Bekämpfung der Ungleichheit in Verbindung mit der tiefgreifende Abneigung gegen den derzeitigen Mieter im Weißen Haus. Trumps Verhalten, so unbeliebt es auch bei konsistenten Sektoren der gleichen republikanischen Partei ist, das zutiefst gegen politische Konventionen verstößt und vor allem die mangelnde Achtung der internen und internationalen Gegner durch eine beleidigende Sprache und daher für seine Rolle ungeeignet ist, ist zum Symbol der Spaltung der amerikanischen Gesellschaft geworden. Auf der institutionellen Seite zeigt der Prozess der Amtsenthebung, wie Parteilichkeit offensichtlich und ohne Zurückhaltung geworden ist. Wenn es normal erscheint, dass es den Sieg in beiden Teilen des Parlaments bestimmt, sowohl die politische Herkunft der Abgeordneten als auch der Senatoren, ist es sicherlich weniger üblich, dass diejenigen, die den Prozess im Senat anweisen müssen, auch wenn sie dem Republikaner angehören, sich so klar abstimmen direkt mit dem Angeklagten, dass das Verhandlungsergebnis noch abgezinst wird. Dies deutet auf eine offensichtliche Degeneration der amerikanischen Politik hin, die ihre eigenen Regeln missachtet. Die Tatsache, dass Trump nicht verurteilt oder nicht verurteilt wird, erscheint im Vergleich zu seiner Beurteilung zweitrangig. Die Bedeutung ist die eines Landes mit einem zutiefst unzuverlässigen System, das dann keine tiefgreifende Spaltung hervorrufen kann, aber darüber hinaus in diesem speziellen Fall das Wesen des Populismus darstellt, der gewinnt, weil er die Regeln nicht respektiert und das gefällt es wirklich aus diesem Grund Aus der Sicht der internationalen Apolitik erscheint die Frage immer beunruhigender, weil sie zum Ausdruck bringt, dass das wichtigste Land der Welt und, wie es oder nicht das Symbol westlicher Werte ist, auf einem Weg begonnen hat, der seine mangelnde Zuverlässigkeit und Zuverlässigkeit bescheinigt die immer geringere Zuverlässigkeit gegenüber den Werten, die er immer zu verteidigen behauptete. Wenn ein Teil des amerikanischen Volkes mit Sicherheit gegen diese Arten der Machtausübung ist, müssen wir bis zu den nächsten Präsidentschaftswahlen warten, um zu sehen, ob es die Mehrheit sein wird und daher in der Lage ist, die Richtung der Vereinigten Staaten umzukehren. Auf jeden Fall wird jeder, der gewinnt, dies mit einer minimalen Lücke tun und das Land in die Krise stürzen, die nur das Gleichgewicht und die globalen Arrangements beeinflussen kann, insbesondere aus westlicher Sicht.

Le procès de Trump symbolise la division américaine

L'histoire de la destitution contre Donald Trump, au-delà de la gravité des accusations et du contexte politique général, impose des réflexions sur l'état de l'électorat américain et sur la profonde division politique qui caractérise le pays en ce moment historique. Selon une étude du plus important centre de recherche sociologique des États-Unis, il y a eu une très grande progression concernant le jugement négatif des démocrates envers les républicains et des républicains envers les démocrates. Les données numériques parlent, dans le premier cas, d'une perception très négative que les démocrates mettent en garde contre les républicains, passant de 16% en 1994 à 38% en 2014, alors que dans le cas contraire elle est passée de 17% à 43%. La condition normale, historiquement, aux États-Unis a toujours été une relative proximité des programmes politiques des deux partis, ce qui a contribué à déterminer une sorte de paix politique, qui n'a pas permis de divisions très fortes dans la société. La recherche, au contraire, indique que depuis 2014, la tendance inverse émergeait, probablement en raison de la présence simultanée du premier président afro-américain, Barack Obama, et de l'affirmation, dans le domaine républicain du tea party. Un autre facteur qui a affecté la distance entre les deux électorats a été la crise financière, qui a favorisé la croissance du phénomène populiste, dont même les États-Unis n'auraient pas pu se soustraire. Au final, l'élection d'un président comme Trump semble avoir été le résultat naturel d'une situation contingente, s'ajoutant aux nombreuses erreurs du Parti démocrate. Ce fait a cependant accentué les distances entre les deux électorats et polarisé davantage la confrontation entre les deux parties. De plus, la croissance de parties substantielles du parti démocratique pionnier vers la gauche est également un nouvel aspect de la politique américaine, précisément en raison de sa taille, et est due à un ensemble de besoins sociaux, tels que la lutte contre les inégalités, combinés à la profonde aversion pour le locataire actuel de la Maison Blanche. Le comportement de Trump, bien qu'impopulaire auprès des secteurs cohérents du même parti républicain, profondément irrespectueux des conventions politiques et, surtout, dans le manque de respect pour les adversaires, tant internes qu'internationaux, à travers un langage offensant et donc inadapté au rôle qu'il tient, est devenu le symbole de la division de la société américaine. Sur le plan institutionnel, le processus de mise en accusation montre comment la partisanerie est devenue évidente et sans retenue. S'il apparaît normal qu'il détermine la victoire dans les deux branches du parlement, à la fois la provenance politique des députés et des sénateurs, il est certainement moins habituel que ceux qui doivent instruire le procès au Sénat, même s'ils appartiennent au républicain, se coordonnent si clairement directement avec l'accusé, indiquant que le résultat du procès sera toujours escompté. Cela dénote une dégénérescence évidente de la politique américaine, au mépris de ses propres règles. Le fait que Trump ne sera pas condamné ou ne semble pas secondaire, par rapport à la façon dont il sera jugé. La signification est celle d'un pays avec un système profondément peu fiable, qui ne peut alors pas générer une division profonde, mais, de plus, dans ce cas précis, il représente l'essence même du populisme, qui gagne parce qu'il ne respecte pas les règles et que aime vraiment pour cette raison Du point de vue de l'apolitique internationale, la question apparaît de plus en plus inquiétante car elle exprime que le pays le plus important du monde et, qu'il le veuille ou non un symbole des valeurs occidentales, a commencé sur une route qui certifie son manque de fiabilité et la fiabilité toujours plus faible envers les valeurs qu'il a toujours prétendu défendre. Si une partie du peuple américain est certainement opposée à ces modes d'exercice du pouvoir, il faut attendre la prochaine élection présidentielle pour voir si ce sera la majorité et donc pouvoir inverser la direction des États-Unis. Dans tous les cas, celui qui gagne le fera avec un écart minimum, laissant le pays en proie à de profondes lacérations qui ne peuvent qu’influencer l’équilibre et les arrangements mondiaux, en particulier du point de vue occidental.

Símbolo de julgamento de Trump da divisão dos EUA

A história do impasse contra Donald Trump, além da seriedade das acusações e do contexto político geral, impõe reflexões sobre o estado do eleitorado americano e a profunda divisão política que caracteriza o país nesse momento histórico. De acordo com um estudo do mais importante centro de pesquisa sociológica dos Estados Unidos, houve uma progressão muito grande sobre o julgamento negativo dos democratas em relação aos republicanos e dos republicanos em relação aos democratas. Os dados numéricos falam, no primeiro caso, de uma percepção muito negativa de que os democratas alertam para os republicanos, passando de 16% em 1994 para 38% em 2014, enquanto no caso oposto passou de 17% para 43%. A condição normal, historicamente, nos Estados Unidos sempre foi de relativa proximidade dos programas políticos dos dois partidos, o que contribuiu para determinar um tipo de paz política, que não permitiu divisões muito fortes na sociedade. A pesquisa, pelo contrário, indica que desde 2014 a tendência oposta estava surgindo, provavelmente devido à presença simultânea do primeiro presidente afro-americano, Barack Obama, e a afirmação, no campo republicano do tea party. Outro fator que afetou a distância entre os dois eleitores foi a crise financeira, que favoreceu o crescimento do fenômeno populista, do qual nem os Estados Unidos poderiam ter evitado. No final, a eleição de um presidente como Trump parece ter sido o resultado natural de uma situação contingente, adicionada aos muitos erros do Partido Democrata. Este fato, no entanto, aumentou as distâncias entre os dois eleitores e polarizou ainda mais o confronto entre os dois lados. Além disso, o crescimento de partes substanciais do partido democrático que define tendências para a esquerda também é um novo aspecto na política americana, precisamente por causa de seu tamanho, e deve-se a um conjunto de necessidades sociais, como a luta contra a desigualdade, combinadas com a aversão profunda ao atual inquilino da Casa Branca. O comportamento de Trump, embora impopular com setores consistentes do mesmo partido republicano, desrespeita profundamente as convenções políticas e, acima de tudo, na falta de respeito pelos adversários, tanto internos quanto internacionais, por meio de uma linguagem ofensiva e, portanto, inadequado para o cargo que ocupa, tornou-se o símbolo da divisão da sociedade americana. No lado institucional, o processo de impeachement demonstra como o partidarismo se tornou evidente e sem restrições. Se parece normal que determine a vitória em ambos os ramos do parlamento, tanto na proveniência política de deputados quanto senadores, certamente é menos habitual que aqueles que devem instruir o julgamento no Senado, mesmo que pertencendo ao republicano, coordenem tão claramente diretamente com o acusado, afirmando que o resultado do julgamento ainda será descontado. Isso denota uma evidente degeneração da política americana, agora desconsiderando suas próprias regras. O fato de Trump não ser condenado ou não parecer secundário, em comparação com a forma como ele será julgado. O significado é o de um país com um sistema profundamente não confiável, que não pode, então, gerar uma divisão profunda, mas, além disso, neste caso específico, representa a própria essência do populismo, que vence porque não respeita as regras e que realmente gosta disso por esse motivo Do ponto de vista da apolítica internacional, a questão parece cada vez mais preocupante, porque expressa que o país mais importante do mundo e, goste ou não de um símbolo dos valores ocidentais, começou uma estrada que atesta sua falta de confiabilidade e a confiabilidade cada vez menor em relação aos valores que ele sempre afirmou defender. Se parte do povo americano certamente se opõe a esses modos de exercer poder, devemos esperar até a próxima eleição presidencial para ver se será a maioria e, portanto, capaz de reverter a direção dos Estados Unidos. De qualquer forma, quem vencer vencerá com uma diferença mínima, deixando o país em meio a profundas lacerações que só podem influenciar o equilíbrio e os arranjos globais, especialmente do ponto de vista ocidental.

Пробный символ Трампа американской дивизии

История импичмента против Дональда Трампа, вне всякой тяжести обвинений и общего политического контекста, наводит на размышления о состоянии американского электората и глубоком политическом расколе, который характеризует страну в этот исторический момент. Согласно исследованию, проведенному крупнейшим социологическим исследовательским центром в Соединенных Штатах, наблюдается очень большой прогресс в отношении негативного суждения демократов по отношению к республиканцам и республиканцев по отношению к демократам. Числовые данные говорят, в первом случае, об очень негативном восприятии, которое демократы предупреждают о республиканцах: оно выросло с 16% в 1994 году до 38% в 2014 году, тогда как в противоположном случае оно снизилось с 17% до 43%. Исторически нормальным состоянием в Соединенных Штатах всегда была относительная близость политических программ двух партий, что способствовало определению своего рода политического мира, который не допускал очень сильных разногласий в обществе. Исследование, напротив, указывает на то, что с 2014 года наметилась противоположная тенденция, вероятно, из-за одновременного присутствия первого афроамериканского президента Барака Обамы и утверждения в республиканском поле чаепития. Еще одним фактором, повлиявшим на расстояние между двумя электоратами, стал финансовый кризис, который способствовал росту популистского явления, от которого не смогли бы избежать даже Соединенные Штаты. В конце концов, избрание такого президента, как Трамп, похоже, стало естественным результатом непредвиденной ситуации, дополняемой многими ошибками Демократической партии. Этот факт, однако, обострил расстояния между двумя электоратами и еще больше поляризовал противостояние между двумя сторонами. Более того, рост значительных частей демократической партии, устанавливающей тенденции, влево также является новым аспектом американской политики именно благодаря ее размеру и обусловлен рядом социальных потребностей, таких как борьба с неравенством в сочетании с глубокое отвращение к нынешнему арендатору Белого дома. Поведение Трампа, хотя и непопулярное в последовательных секторах одной и той же республиканской партии, глубоко неуважительно по отношению к политическим конвенциям и, прежде всего, из-за отсутствия уважения к противникам, как внутренним, так и международным, через оскорбительные выражения и, следовательно, не подходит для роли, которую он играет, стал символом разделения американского общества. С институциональной стороны процесс импичмента демонстрирует, как пристрастие стало очевидным и без ограничений. Если кажется нормальным, что он определяет победу в обеих ветвях парламента, как политическое происхождение депутатов, так и сенаторов, то, безусловно, менее обычным является то, что те, кто должен давать указания на процесс в Сенате, даже если он принадлежит к республиканцам, должны координировать свои действия столь четко непосредственно с обвиняемым, заявив, что результаты судебного разбирательства все равно будут обесценены. Это указывает на очевидное вырождение американской политики, теперь игнорируя ее собственные правила. Тот факт, что Трамп не будет осужден или нет, представляется второстепенным по сравнению с тем, как его будут судить. Смысл в том, что страна с глубоко ненадежной системой, которая не может, порождает глубокое разделение, но, более того, в данном конкретном случае она представляет собой самую суть популизма, который выигрывает, потому что не уважает правила и что По этой причине он действительно нравится. С точки зрения международной аполитичности, этот вопрос становится все более и более тревожным, поскольку в нем выражается то, что самая важная страна в мире, и, как она или нет, символ западных ценностей, вступила на путь, свидетельствующий о ее недостаточной надежности и все более низкая надежность по отношению к ценностям, которые он всегда утверждал защищать. Если часть американского народа, безусловно, выступает против этих способов осуществления власти, мы должны подождать до следующих президентских выборов, чтобы узнать, будет ли она большинством и, следовательно, сможет ли изменить направление Соединенных Штатов. В любом случае, кто бы ни победил, он сделает это с минимальным разрывом, оставив страну в муках глубоких разрывов, которые могут повлиять только на баланс и глобальные договоренности, особенно с западной точки зрения.

特朗普審判美國分裂的象徵

除了指控的嚴重性和一般政治背景外,彈唐納德·特朗普的故事還反映了美國選民的狀況以及這一歷史時刻代表該國的深刻政治分歧。根據美國最重要的社會學研究中心的一項研究,關於民主黨人對共和黨人和共和黨人對民主黨人的否定判斷,已經有了很大的進步。在第一種情況下,數字數據令人非常否定地認為民主黨警告共和黨人,從1994年的16%上升到2014年的38%,反之則從17%上升到43%。從歷史上看,美國的正常狀況一直與兩黨的政治綱領相對接近,這有助於確定某種政治和平,這不允許社會出現非常強烈的分歧。相反,該研究表明,自2014年以來,出現了相反的趨勢,這可能是由於第一任非裔美國總統巴拉克·奧巴馬(Barack Obama)同時在共和黨茶黨中得到肯定的緣故。影響兩個選民之間距離的另一個因素是金融危機,這有利於民粹主義現象的發展,甚至美國也無法避免。最後,像特朗普這樣的總統選舉似乎是偶然情況的自然結果,這加重了民主黨的許多錯誤。但是,這一事實使兩個選民之間的距離更加尖銳,使兩派之間的對抗更加兩極化。此外,引領潮流的民主黨派向左派的重要組成部分的增長,也是美國政治的一個新方面,這恰恰是由於其規模之大,並且是由於一系列社會需求,例如與不平等現象的鬥爭,以及對目前的白宮租戶深表反感。特朗普的舉動,無論在同一個共和黨的一貫部門中為何不受歡迎,都極其不尊重政治慣例,最重要的是,他缺乏通過冒犯性的語言尊重國內外的對手的能力,因此不適合他擔任的職務,已經成為美國社會分裂的象徵。在體制方面,彈imp過程表明黨派關係如何變得顯而易見而不受限制。如果決定國會兩院,議員和參議員的政治出身的勝利似乎正常,那當然不是那麼習慣,那些必須在參議院進行審判的人,即使是共和黨人,也應該如此清晰地進行協調。直接與被告人說,審判結果仍將被扣減。這表明美國政治已明顯退化,現在無視自己的規則。與如何評判特朗普相比,特朗普不會受到譴責或不受到譴責這一事實似乎是次要的。意思是說一個國家的製度極其不可靠,它不能再產生深刻的分裂,但是,在這種特定情況下,它代表了民粹主義的本質,之所以勝利是因為它不遵守規則,而且出於這個原因,我真的很喜歡它。從國際政治學的角度來看,這個問題變得越來越令人擔憂,因為它表明,世界上最重要的國家,無論是否作為西方價值觀的象徵,都已經開始證明自己缺乏可靠性和可靠性。對他一直聲稱捍衛的價值觀的可靠性越來越低。如果一部分美國人民肯定反對這種行使權力的方式,我們必須等到下屆總統選舉來看看是否將是多數,從而能夠扭轉美國的方向。無論如何,無論誰獲勝,都會以最小的差距做到這一點,使該國陷入深刻的割裂之痛,這只會影響平衡和全球安排,尤其是從西方的角度來看。

米国部門のトランプ裁判シンボル

告発と一般的な政治的文脈の深刻さを超えて、ドナルド・トランプに対する弾impの物語は、この歴史的瞬間にその国を特徴付けるアメリカの有権者と深遠な政治的分裂の状態に反映している。米国で最も重要な社会学的研究センターによる調査によると、共和党員に対する民主党員の否定的な判断と民主党員に対する共和党員の非常に大きな進展があった。数値データは、最初のケースでは、民主党が共和党に警告するという非常に否定的な認識を示しており、1994年の16%から2014年の38%に移り、反対の場合は17%から43%になりました。歴史的に、米国の通常の状態は、常に両政党の政治プログラムに比較的近接しており、これは一種の政治的平和の決定に貢献しており、社会の非常に強力な分裂を許可していません。それどころか、2014年以降、おそらくアフリカ系アメリカ人初代大統領バラク・オバマが共和党のティーパーティーに参加したことと、肯定があったことにより、2014年以降、逆の傾向が生じたことが調査により示されています。 2人の有権者間の距離に影響を及ぼしたさらなる要因は、ポピュリスト現象の成長を助長する金融危機であり、それによって米国さえも回避できなかった。結局、トランプのような大統領の選挙は、民主党の多くの過ちに加えて、偶発的な状況の自然な結果であったようです。しかし、この事実は2人の選挙人の間の距離を鋭くし、2つの側の間の対立をさらに二極化した。さらに、傾向を決定する左派の民主党の実質的な部分の成長も、まさにその規模のために、アメリカの政治における新しい側面であり、不平等との戦いなどの社会的ニーズのセットによるものです。現在のホワイトハウステナントに対する深い嫌悪。トランプの行動は、共和党の一貫したセクターでは不人気であるが、政治的な慣習に深く敬意を払わず、とりわけ、攻撃的な言語を介して、内外の敵対者を尊重しないため、彼の役割にふさわしくない、アメリカ社会の分裂の象徴となっています。制度面では、弾impのプロセスは、党派性がいかに抑制されずに明らかになったかを示しています。下院と上院議員の両方の政治的出所である議会の両方の支部での勝利を決定することが正常に見える場合、共和党に属していても、上院で裁判を指示しなければならない人々がそれほど明確に調整することは確かに慣習的ではありません被告人と直接、裁判の結果はまだ割引されると述べている。これは、アメリカの政治の明らかな退化を示しており、現在では独自のルールを無視しています。トランプが非難されない、またはトランプが非難されないという事実は、彼がどのように判断されるかに比べて二次的に見える。意味は、非常に信頼性の低いシステムを備えた国のことであり、それは、その後、深遠な区分を生成することはできませんが、さらに、この特定のケースでは、ポピュリズムの本質を表し、ルールを尊重しないために勝ちますこの理由で本当にそれが好きです国際政治の観点から、世界で最も重要な国が、そしてそれが西洋の価値の象徴であるかどうかにかかわらず、信頼性の欠如を証明する道から始まったので、問題はますます心配になります彼が常に擁護していると主張していた価値に対する信頼性の低下。もしアメリカ国民の一部がこれらの運動権力に確かに反対しているのなら、次の大統領選挙までにそれが過半数であり、それ故にアメリカの方向を逆転できるかどうかを確かめなければならない。いずれにせよ、勝者は最小のギャップでそれを行い、特に西側の観点から、バランスと世界的な取り決めにのみ影響を与えることができる深刻な裂傷の苦痛に国を残します。

ترامب رمز محاكمة الانقسام الأمريكي

إن قصة الاتهام ضد دونالد ترامب ، إلى جانب جدية الاتهامات والسياق السياسي العام ، تفرض انعكاسات على حالة الناخبين الأمريكيين والانقسام السياسي العميق الذي يميز البلد في هذه اللحظة التاريخية. وفقًا لدراسة أجراها مركز الأبحاث الاجتماعية الأكثر أهمية في الولايات المتحدة ، كان هناك تقدم كبير للغاية بشأن الحكم السلبي للديمقراطيين تجاه الجمهوريين والجمهوريين تجاه الديمقراطيين. تتحدث البيانات العددية ، في الحالة الأولى ، عن تصور سلبي للغاية بأن الديمقراطيين يحذرون من الجمهوريين ، حيث انتقلوا من 16 ٪ في عام 1994 إلى 38 ٪ في عام 2014 ، في حين أنه في الحالة المقابلة ارتفع من 17 ٪ إلى 43 ٪. كان الوضع الطبيعي ، تاريخياً ، في الولايات المتحدة دائمًا هو القرب النسبي من البرامج السياسية للحزبين ، وقد ساهم ذلك في تحديد نوع من السلام السياسي ، والذي لم يسمح بانقسامات قوية جدًا في المجتمع. يشير البحث ، على العكس من ذلك ، إلى أن الاتجاه المعاكس بدأ منذ عام 2014 ، ربما بسبب الوجود المتزامن لأول رئيس أمريكي من أصل أفريقي ، باراك أوباما ، والتأكيد ، في المجال الجمهوري لحفل الشاي. من بين العوامل الأخرى التي أثرت على المسافة بين الناخبين ، الأزمة المالية ، التي فضلت نمو الظاهرة الشعوبية ، والتي لم يكن بإمكان الولايات المتحدة حتى تجنبها. في النهاية ، يبدو أن انتخاب رئيس مثل ترامب كان النتيجة الطبيعية لحالة طارئة ، إضافة إلى العديد من أخطاء الحزب الديمقراطي. هذه الحقيقة ، مع ذلك ، شحذت المسافات بين الناخبين وازدادت استقطاب المواجهة بين الجانبين. علاوة على ذلك ، فإن نمو أجزاء كبيرة من الحزب الديمقراطي الذي يحدد اتجاهًا نحو اليسار هو أيضًا جانب جديد في السياسة الأمريكية ، وذلك بسبب حجمه على وجه التحديد ، ويرجع ذلك إلى مجموعة من الاحتياجات الاجتماعية ، مثل مكافحة عدم المساواة ، بالإضافة إلى النفور العميق من مستأجر البيت الأبيض الحالي. سلوك ترامب ، رغم عدم شعبيته مع قطاعات متسقة من الحزب الجمهوري نفسه ، عدم احترام عميق للاتفاقيات السياسية ، وقبل كل شيء ، في عدم احترام الخصوم ، الداخليين والدوليين على السواء ، من خلال لغة مسيئة وبالتالي غير مناسبة للدور الذي يلعبه ، أصبح رمزا لتقسيم المجتمع الأمريكي. على الجانب المؤسسي ، توضح عملية الإهمال كيف أصبحت الحزبية واضحة وبدون ضبط. إذا بدا من الطبيعي أنه يحدد النصر في كلا فرعي البرلمان ، سواء كان الأصل السياسي للنواب أو أعضاء مجلس الشيوخ ، فمن المؤكد أنه ليس من المعتاد أن يقوم أولئك الذين يتعين عليهم توجيه المحاكمة في مجلس الشيوخ ، حتى إذا كانوا ينتمون إلى الجمهوري ، بالتنسيق بشكل واضح مباشرة مع المتهم ، مشيرا إلى أن نتيجة المحاكمة ستظل مخفضة. هذا يدل على تدهور واضح للسياسة الأمريكية ، متجاهلاً الآن قواعدها. حقيقة أن ترامب لن يتم إدانته أو عدمه يبدو ثانويًا ، مقارنة بكيفية الحكم عليه. المعنى هو بلد ذو نظام غير موثوق به عميقًا ، لا يستطيع ، ثم يخلق انقسامًا عميقًا ، لكنه علاوة على ذلك ، يمثل في جوهره الحالة الجوهرية للشعبية ، التي تفوز لأنها لا تحترم القواعد وهذا يعجبني حقًا لهذا السبب من وجهة نظر السياسة الدولية ، يبدو السؤال مقلقًا أكثر فأكثر لأنه يعبر عن أن البلد الأكثر أهمية في العالم ، ومثل ذلك أو لا يمثل رمزًا للقيم الغربية ، قد بدأ على طريق يشهد على عدم موثوقيته و الموثوقية المنخفضة باستمرار تجاه القيم التي ادعى دائمًا الدفاع عنها. إذا كان جزء من الشعب الأمريكي يعارض بالتأكيد أنماط ممارسة السلطة هذه ، فيجب علينا الانتظار حتى الانتخابات الرئاسية القادمة لنرى ما إذا كانت ستكون الأغلبية وبالتالي نستطيع عكس اتجاه الولايات المتحدة. على أي حال ، فإن أي شخص سيفوز بذلك سيكون لديه فجوة دنيا ، تاركًا البلاد في خضم تمزق عميق لا يمكن أن يؤثر إلا على التوازن والترتيبات العالمية ، خاصة من وجهة النظر الغربية.

mercoledì 18 dicembre 2019

Le ragioni della fretta di Johnson per uscire dall'Europa

Boris Johnson dopo l’affermazione elettorale vuole raggiungere il suo obiettivo politico principale, dichiarato nella campagna elettorale. Un emendamento dell’esecutivo inglese impedisce qualsiasi rinvio del periodo transitorio per uscire dall’Unione Europea, fissato per il 31 dicembre 2020. In sostanza entro un anno il Regno Unito (sempre che rimanga tale per una possibile devoluzione della Scozia) si dovrà separare da Bruxelles con un accordo o senza un accordo. Questo intendimento, però, è a senso unico, date le note difficoltà di raggiungere questo termine per la vastità delle materie sulle quali raggiungere un accordo e la conseguente complessità della stesura delle modalità di rapportarsi tra Unione e Regno Unito.L’interrogativo principale è se il leader dei conservatori, tramite questo intendimento, vuole mantenere la sua popolarità conquistata nei seggi tradizionalmente avversi e conquistati proprio grazie al programma politico di uscire dall’Unione o se si tratta di una convizione reale, che non tiene conto delle difficoltà che ora dovrà affrontare in prima persona. Il modello di accordo internazionale, che Johnson vede come soluzione è quello del trattato di libero scambio tra Stati Uniti e Canada, visto che per Londra sarà impossibile trattare singolarmente con ognuno degli stati europei. L’obiezione più ovvia, al riguardo, al leader inglese non può che essere la durata delle trattative tra Washington ed Ottawa, che arrivarono alla firma del trattato dopo sette anni, proprio per la vastità delle materie trattate. Come si vede bene, su queste basi, la volontà di terminare il processo tra ldue parti in un anno è puramente velleitaria e nasconde, ancora una volta la verità al corpo elettorale del paese. Boris Johnson sembra prendere tempo, come chi lo ha preceduto, pronto ad attribuire il mancato raggiungimento dell’obiettivo alla farraginosa burocrazia europea. Si tratta di uno schema facilmente prevedibile, che gli consentirà di fare passare il Regno Unito, ancora una volta come la vittima dell’Europa, di fronte ad un elettorato disinformato e parziale: quello che lo ha sostenuto. Del resto, che alla data del 31 dicembre 2020 sia impossibile mettere la firma sul trattato da parte dell’Europa è stata la stessa presidente della Commissione europea ad affermarlo, sottolineando che su materie come aviazione, accordi finanziari e standard ambientali il periodo di un anno è largamente insufficiente. Tuttavia durante il regme transitorio previsto, cioè la data del 31 dicembre 2020, la Gran Bretagna continuerà a seguire le regole dell’Unione, senza però avere diritto di voto nelle istituzioni di Bruxelles: questa condizione potrebbe favorire un ulteriore risentimento dei sostenitori di Johnson, che avrà così gioco facile nell’orientare gli umori delle piazze inglesi, rendendoli ancora più contrari all’Europa, nonostante le prevedibili conseguenze che questa decisione avrà sull’economia del paese. Al riguardo una piccola avvisaglia è già arrivata in corrispondenza proprio dell’emendamento che esclude per la fine del 2020 il periodo transitorio con Bruxelles: la moneta britannica, la sterlina, ha perso subito oltre l’uno per cento del valore. I sentori della finanza, come si poteva prevedere, sono, quindi, tutt’altro che favorevoli ad una uscita mediante accordi ritenuti insufficienti o peggio all’assenza di un accordo. La sensazione è che Johnson ed il suo entourage siano consapevoli dlle difficoltà ed intendano preparare le condizioni per scaricare le responsabilità sull’Europa. Se questa ipotesi sarà vera i rapporti tra Londra e Bruxelles andranno ancora in peggioramento, mettendo finalmente in risalto l’opportunismo inglese. Entrambe le parti perderanno molto, ma Londra dovrà gestire una situazione molto complicata, la cui unica via di uscita potrà essere un rapporto di subalternità con gli Stati Uniti: a quel punto più di un elettore di Johnson si pentirà ma potrebbe essere troppo tardi.

The reasons for Johnson's haste to leave Europe

Boris Johnson after the election statement wants to achieve his main political goal, declared in the election campaign. An amendment by the British executive prevents any postponement of the transitional period to leave the European Union, set for 31 December 2020. Essentially, within a year the United Kingdom (if it remains so for a possible devolution of Scotland) will have to be separated from Brussels with an agreement or without an agreement. This understanding, however, is one-sided, given the known difficulties of reaching this term due to the vastness of the subjects on which to reach an agreement and the consequent complexity of drawing up the methods of relating between the Union and the United Kingdom. The main question is whether the leader of the conservatives, through this understanding, wants to maintain his popularity gained in the traditionally adverse and conquered seats thanks to the political program to leave the Union or if it is a real conviction, which does not take into account the difficulties that will now face in first person. The model of international agreement, which Johnson sees as a solution is that of the free trade agreement between the United States and Canada, given that for London it will be impossible to deal with each of the European states individually. The most obvious objection in this regard to the British leader can only be the length of the negotiations between Washington and Ottawa, which came to the signing of the treaty after seven years, precisely because of the vastness of the subjects dealt with. As one can clearly see, on this basis, the desire to end the process between two parties in a year is purely unrealistic and hides, once again, the truth from the electoral body of the country. Boris Johnson seems to be taking time, like those who preceded him, ready to attribute the failure to achieve the objective of the cumbersome European bureaucracy. It is an easily predictable scheme, which will allow him to make the United Kingdom, once again the victim of Europe, face an uninformed and partial electorate: the one that supported him. Moreover, that on 31 December 2020 it is impossible to put the signature on the treaty by Europe, it was the president of the European Commission who affirmed it, stressing that on matters such as aviation, financial agreements and environmental standards, the period of one year it is largely insufficient. However, during the transitional period foreseen, that is December 31st 2020, Great Britain will continue to follow the rules of the Union, without however having the right to vote in the institutions of Brussels: this condition could favor a further resentment of Johnson's supporters, which will thus have an easy game in orienting the moods of English squares, making them even more opposed to Europe, despite the foreseeable consequences that this decision will have on the economy of the country. In this regard, a small hint has already arrived in correspondence with the amendment that excludes the transitional period with Brussels by the end of 2020: the British currency, the pound, immediately lost more than one percent of the value. The scents of finance, as could have been foreseen, are, therefore, far from being favorable to an exit through agreements deemed insufficient or worse to the absence of an agreement. The feeling is that Johnson and his entourage are aware of the difficulties and intend to prepare the conditions to discharge the responsibilities on Europe. If this hypothesis is true, relations between London and Brussels will still worsen, finally highlighting English opportunism. Both sides will lose a lot, but London will have to deal with a very complicated situation, whose only way out could be a relationship of subordination with the United States: at that point more than one Johnson voter will regret but it may be too late.

Los motivos de la prisa de Johnson por abandonar Europa

Boris Johnson después de la declaración electoral quiere lograr su principal objetivo político, declarado en la campaña electoral. Una enmienda del ejecutivo británico evita cualquier aplazamiento del período de transición para abandonar la Unión Europea, fijado para el 31 de diciembre de 2020. Esencialmente, dentro de un año, el Reino Unido (si es así para una posible devolución de Escocia) tendrá que separarse de Bruselas con acuerdo o sin acuerdo. Esta comprensión, sin embargo, es unilateral, dadas las dificultades conocidas para alcanzar este término debido a la inmensidad de los temas sobre los cuales llegar a un acuerdo y la consiguiente complejidad de elaborar los métodos de relación entre la Unión y el Reino Unido. La pregunta principal es si El líder de los conservadores, a través de este entendimiento, quiere mantener su popularidad ganada en los escaños tradicionalmente adversos y conquistados gracias al programa político para abandonar la Unión o si es una verdadera convicción, que no tiene en cuenta las dificultades que ahora enfrentará. en primera persona El modelo de acuerdo internacional, que Johnson ve como una solución, es el del acuerdo de libre comercio entre Estados Unidos y Canadá, dado que para Londres será imposible tratar con cada uno de los estados europeos individualmente. La objeción más obvia a este respecto al líder británico solo puede ser la duración de las negociaciones entre Washington y Ottawa, que llegaron a la firma del tratado después de siete años, precisamente debido a la inmensidad de los temas tratados. Como se puede ver claramente, sobre esta base, el deseo de terminar el proceso entre dos partidos en un año es puramente poco realista y oculta, una vez más, la verdad del organismo electoral del país. Boris Johnson parece estar tomando tiempo, como aquellos que lo precedieron, listo para atribuir el fracaso para lograr el objetivo de la engorrosa burocracia europea. Es un esquema fácilmente predecible, que le permitirá hacer que el Reino Unido, una vez más víctima de Europa, se enfrente a un electorado desinformado y parcial: el que lo apoyó. Además, el 31 de diciembre de 2020 es imposible poner la firma del tratado por parte de Europa, fue el presidente de la Comisión Europea quien lo afirmó, subrayando que en asuntos como la aviación, los acuerdos financieros y las normas medioambientales, el período de un año Es en gran medida insuficiente. Sin embargo, durante el período de transición previsto, es decir, el 31 de diciembre de 2020, Gran Bretaña continuará siguiendo las reglas de la Unión, sin tener derecho a votar en las instituciones de Bruselas: esta condición podría favorecer un mayor resentimiento de los partidarios de Johnson, lo que tendrá un juego fácil para orientar el estado de ánimo de las plazas inglesas, haciéndolas aún más opuestas a Europa, a pesar de las previsibles consecuencias que tendrá esta decisión en la economía del país. A este respecto, ya llegó una pequeña pista en correspondencia con la enmienda que excluye el período de transición con Bruselas a fines de 2020: la moneda británica, la libra, perdió inmediatamente más del uno por ciento del valor. Los olores de las finanzas, como podría haberse previsto, están, por lo tanto, lejos de ser favorables a una salida a través de acuerdos considerados insuficientes o peores ante la ausencia de un acuerdo. La sensación es que Johnson y su séquito son conscientes de las dificultades y tienen la intención de preparar las condiciones para cumplir con las responsabilidades en Europa. Si esta hipótesis es cierta, las relaciones entre Londres y Bruselas seguirán empeorando, destacando finalmente el oportunismo inglés. Ambas partes perderán mucho, pero Londres tendrá que lidiar con una situación muy complicada, cuya única salida podría ser una relación de subordinación con los Estados Unidos: en ese momento, más de un votante de Johnson lamentará, pero puede ser demasiado tarde.

Die Gründe für Johnsons Eile, Europa zu verlassen

Boris Johnson will nach der Wahlerklärung sein im Wahlkampf erklärtes politisches Hauptziel erreichen. Eine Änderung der britischen Exekutive verhindert, dass die für den 31. Dezember 2020 festgelegte Übergangszeit für den Austritt aus der Europäischen Union verschoben wird. Innerhalb eines Jahres muss das Vereinigte Königreich (falls dies für eine mögliche Auflösung Schottlands so bleibt) von der EU getrennt werden Brüssel mit einer Vereinbarung oder ohne Vereinbarung. Dieses Verständnis ist jedoch einseitig, da bekannt ist, dass es schwierig ist, diesen Begriff zu erreichen, da es eine Vielzahl von Themen gibt, über die eine Einigung erzielt werden kann, und die damit verbundene Komplexität bei der Ausarbeitung der Methoden für die Beziehungen zwischen der Union und dem Vereinigten Königreich Der Führer der Konservativen möchte durch dieses Verständnis seine Popularität, die er auf den traditionell ungünstigen und eroberten Plätzen erlangt hat, dank des politischen Programms zum Austritt aus der Union aufrechterhalten, oder wenn es sich um eine echte Überzeugung handelt, die die Schwierigkeiten nicht berücksichtigt, denen er sich jetzt gegenübersieht in der ersten Person. Das Modell des internationalen Abkommens, das Johnson als Lösung ansieht, ist das des Freihandelsabkommens zwischen den Vereinigten Staaten und Kanada, da es für London unmöglich sein wird, mit jedem der europäischen Staaten einzeln umzugehen. Der offensichtlichste Einwand in dieser Hinsicht gegen den britischen Staatschef kann nur die Länge der Verhandlungen zwischen Washington und Ottawa sein, die nach sieben Jahren zur Unterzeichnung des Vertrags geführt haben, und zwar gerade wegen der Fülle der behandelten Themen. Wie man auf dieser Grundlage deutlich sehen kann, ist der Wunsch, den Prozess zwischen zwei Parteien in einem Jahr zu beenden, rein unrealistisch und verbirgt erneut die Wahrheit vor dem Wahlgremium des Landes. Boris Johnson scheint sich die Zeit zu nehmen, wie diejenigen, die ihm vorausgegangen sind, bereit zu sein, das Versäumnis zuzuschreiben, das Ziel der schwerfälligen europäischen Bürokratie zu erreichen. Es ist ein leicht vorhersehbarer Plan, der es ihm ermöglicht, das Vereinigte Königreich erneut zum Opfer Europas zu machen und sich einer uninformierten und teilweisen Wählerschaft zu stellen, die ihn unterstützt hat. Da es am 31. Dezember 2020 unmöglich ist, den Vertrag von Europa zu unterzeichnen, bestätigte dies der Präsident der Europäischen Kommission, wobei er betonte, dass es sich bei Fragen wie Luftfahrt, Finanzabkommen und Umweltstandards um einen Zeitraum von einem Jahr handele es ist weitgehend unzureichend. Während der vorgesehenen Übergangszeit, dem 31. Dezember 2020, wird Großbritannien jedoch weiterhin die Regeln der Union einhalten, ohne jedoch das Stimmrecht in den Brüsseler Institutionen zu haben: Diese Bedingung könnte eine weitere Ablehnung von Johnsons Anhängern begünstigen. Dies wird ein leichtes Spiel für die Orientierung der Stimmungen auf englischen Plätzen sein, was sie noch mehr gegen Europa macht, trotz der absehbaren Konsequenzen, die diese Entscheidung für die Wirtschaft des Landes haben wird. In dieser Hinsicht ist bereits ein kleiner Hinweis in Übereinstimmung mit dem Änderungsantrag eingegangen, der die Übergangszeit mit Brüssel bis Ende 2020 ausschließt: Die britische Währung, das Pfund, verlor sofort mehr als ein Prozent des Wertes. Die erwarteten Finanzgerüche sind daher keineswegs günstig für einen Ausstieg aus Vereinbarungen, die mangels einer Vereinbarung als unzureichend oder noch schlimmer erachtet werden. Das Gefühl ist, dass Johnson und sein Umfeld sich der Schwierigkeiten bewusst sind und beabsichtigen, die Bedingungen vorzubereiten, um die Verantwortung für Europa zu übernehmen. Wenn diese Hypothese zutrifft, werden sich die Beziehungen zwischen London und Brüssel weiter verschlechtern, was schließlich den englischen Opportunismus unterstreicht. Beide Seiten werden viel verlieren, aber London wird sich mit einer sehr komplizierten Situation auseinandersetzen müssen, deren einziger Ausweg ein Unterordnungsverhältnis mit den Vereinigten Staaten sein könnte: Zu diesem Zeitpunkt werden mehr als ein Johnson-Wähler es bereuen, aber es könnte zu spät sein.

Les raisons de la hâte de Johnson de quitter l'Europe

Boris Johnson après la déclaration électorale veut atteindre son principal objectif politique, déclaré lors de la campagne électorale. Un amendement de l'exécutif britannique interdit tout report de la période de transition pour quitter l'Union européenne, fixée au 31 décembre 2020. Essentiellement, dans un délai d'un an, le Royaume-Uni (s'il le reste pour une éventuelle dévolution de l'Écosse) devra être séparé de Bruxelles avec ou sans accord. Cette compréhension est toutefois unilatérale, étant donné les difficultés connues pour parvenir à ce terme en raison de l’immensité des sujets sur lesquels parvenir à un accord et de la complexité qui en résulte pour l’élaboration des modalités des relations entre l’Union et le Royaume-Uni. La question principale est de le chef des conservateurs, à travers cette entente, veut maintenir sa popularité acquise dans les sièges traditionnellement adverses et conquis grâce au programme politique de sortie de l'Union ou s'il s'agit d'une véritable conviction, qui ne prend pas en compte les difficultés qui vont à présent faire face à la première personne. Le modèle d'accord international, que Johnson considère comme une solution, est celui de l'accord de libre-échange entre les États-Unis et le Canada, étant donné que pour Londres, il sera impossible de traiter individuellement avec chacun des États européens. L'objection la plus évidente à cet égard au dirigeant britannique ne peut être que la longueur des négociations entre Washington et Ottawa, qui ont abouti à la signature du traité après sept ans, précisément en raison de l'immensité des sujets traités. Comme on peut le voir clairement, sur cette base, la volonté de mettre fin au processus entre deux partis en un an est purement irréaliste et cache, une fois de plus, la vérité au corps électoral du pays. Boris Johnson semble prendre du temps, comme ceux qui l'ont précédé, prêt à attribuer l'échec à atteindre l'objectif de la lourde bureaucratie européenne. C'est un schéma facilement prévisible, qui lui permettra de faire du Royaume-Uni, une fois de plus victime de l'Europe, face à un électorat non informé et partiel: celui qui l'a soutenu. Par ailleurs, qu'au 31 décembre 2020, il est impossible de mettre la signature du traité par l'Europe, c'est le président de la Commission européenne qui l'a affirmé, soulignant que sur des questions telles que l'aviation, les accords financiers et les normes environnementales, la période d'un an c'est largement insuffisant. Cependant, pendant la période transitoire prévue, soit le 31 décembre 2020, la Grande-Bretagne continuera à suivre les règles de l'Union, sans toutefois avoir le droit de vote dans les institutions de Bruxelles: cette condition pourrait favoriser un nouveau ressentiment des partisans de Johnson, qui aura ainsi un jeu facile à orienter les humeurs des places anglaises, les rendant encore plus opposées à l'Europe, malgré les conséquences prévisibles que cette décision aura sur l'économie du pays. À cet égard, un petit indice est déjà arrivé en correspondance avec l'amendement qui exclut la période de transition avec Bruxelles d'ici la fin de 2020: la monnaie britannique, la livre sterling, a immédiatement perdu plus d'un pour cent de la valeur. Les senteurs de la finance, comme on aurait pu le prévoir, sont donc loin d'être favorables à une sortie par des accords jugés insuffisants ou pire à l'absence d'accord. Le sentiment est que Johnson et son entourage sont conscients des difficultés et entendent préparer les conditions pour s'acquitter des responsabilités sur l'Europe. Si cette hypothèse est vraie, les relations entre Londres et Bruxelles vont encore empirer, mettant enfin en évidence l'opportunisme anglais. Les deux parties perdront beaucoup, mais Londres devra faire face à une situation très compliquée, dont la seule issue pourrait être une relation de subordination avec les États-Unis: à ce stade, plus d'un électeur Johnson regrettera, mais il est peut-être trop tard.

As razões da pressa de Johnson em deixar a Europa

Boris Johnson após a declaração eleitoral quer alcançar seu principal objetivo político, declarado na campanha eleitoral. Uma emenda do executivo britânico impede que qualquer adiamento do período de transição saia da União Européia, previsto para 31 de dezembro de 2020. Em essência, dentro de um ano, o Reino Unido (se assim for para uma possível devolução da Escócia) terá que se separar de Bruxelas com ou sem acordo. Esse entendimento, no entanto, é unilateral, dadas as dificuldades conhecidas de se chegar a esse termo, devido à vastidão dos assuntos para chegar a um acordo e à conseqüente complexidade de elaborar os métodos de relacionamento entre a União e o Reino Unido. A principal questão é se o líder dos conservadores, através deste entendimento, quer manter sua popularidade conquistada nos assentos tradicionalmente adversos e conquistados, graças ao programa político de saída da União ou se é uma convicção real, que não leva em conta as dificuldades que agora enfrentarão em primeira pessoa. O modelo de acordo internacional, que Johnson vê como solução é o do acordo de livre comércio entre os Estados Unidos e o Canadá, já que para Londres será impossível lidar com cada um dos estados europeus individualmente. A objeção mais óbvia a esse respeito ao líder britânico pode ser apenas a duração das negociações entre Washington e Ottawa, que chegaram à assinatura do tratado após sete anos, justamente por causa da vastidão dos assuntos tratados. Como você pode ver, com base nisso, o desejo de encerrar o processo entre os dois partidos em um ano é puramente irrealista e mais uma vez esconde a verdade do corpo eleitoral do país. Boris Johnson parece levar tempo, como aqueles que o precederam, pronto para atribuir o fracasso em alcançar o objetivo da pesada burocracia européia. Este é um esquema facilmente previsível, que lhe permitirá deixar o Reino Unido passar, mais uma vez como vítima da Europa, perante um eleitorado desinformado e parcial: aquele que o apoiou. Além disso, que em 31 de dezembro de 2020 era impossível atribuir a assinatura ao tratado pela Europa, foi o Presidente da Comissão Europeia quem o afirmou, sublinhando que o período de um ano em questões como aviação, acordos financeiros e normas ambientais é em grande parte insuficiente. No entanto, durante o regime de transição previsto, ou seja, a data de 31 de dezembro de 2020, a Grã-Bretanha continuará a seguir as regras da União, sem, no entanto, ter direito a voto nas instituições de Bruxelas: essa condição poderia favorecer ainda mais o ressentimento dos apoiadores de Johnson, que, portanto, terá um jogo fácil em orientar o humor das praças inglesas, tornando-as ainda mais opostas à Europa, apesar das consequências previsíveis que essa decisão terá sobre a economia do país. A esse respeito, um pequeno aviso já chegou em correspondência com a emenda que exclui o período de transição com Bruxelas para o final de 2020: a moeda britânica, a libra, perdeu imediatamente mais de um por cento de seu valor. Os aromas das finanças, como poderia ter sido previsto, estão, portanto, longe de favorecer uma saída através de acordos considerados insuficientes ou piores para a ausência de um acordo. O sentimento é que Johnson e sua comitiva estão cientes das dificuldades e pretendem preparar as condições para cumprir as responsabilidades na Europa. Se essa hipótese for verdadeira, as relações entre Londres e Bruxelas ainda piorarão, finalmente destacando o oportunismo inglês. Os dois lados perderão muito, mas Londres terá que lidar com uma situação muito complicada, cuja única saída poderia ser uma relação de subordinação com os Estados Unidos: nesse ponto, mais de um eleitor de Johnson se arrependerá, mas pode ser tarde demais.

Причины спешки Джонсона покинуть Европу

Борис Джонсон после предвыборного заявления хочет добиться своей главной политической цели, заявленной в избирательной кампании. Поправка британской исполнительной власти не позволяет откладывать переходный период для выхода из Европейского Союза, установленный на 31 декабря 2020 года. По существу, в течение года Соединенное Королевство (если оно останется таковым для возможной передачи Шотландии) должно быть отделено от Брюссель с соглашением или без соглашения. Это понимание, однако, является односторонним, учитывая известные трудности в достижении этого термина из-за обширности вопросов, по которым необходимо достичь соглашения, и вытекающей из этого сложности разработки методов взаимоотношений между Союзом и Соединенным Королевством. Лидер консерваторов, исходя из этого понимания, хочет сохранить свою популярность, завоеванную в традиционно неблагоприятных и завоеванных местах, благодаря политической программе выхода из Союза или, если это реальное убеждение, которое не учитывает трудности, с которыми теперь сталкиваются от первого лица Модель международного соглашения, которую Джонсон видит в качестве решения, - это соглашение о свободной торговле между Соединенными Штатами и Канадой, учитывая, что для Лондона будет невозможно иметь дело с каждым из европейских государств в отдельности. Наиболее очевидным возражением в этом отношении британскому лидеру может быть только длительность переговоров между Вашингтоном и Оттавой, которая пришла к подписанию договора через семь лет именно из-за обширности рассматриваемых вопросов. Как можно ясно видеть, на этом основании желание завершить процесс между двумя партиями в год является чисто нереальным и вновь скрывает правду от избирательного органа страны. Борис Джонсон, похоже, не торопится, как и те, кто предшествовал ему, готов объяснить неудачу в достижении цели громоздкой европейской бюрократии. Это легко предсказуемая схема, которая позволит ему заставить Великобританию, вновь ставшую жертвой Европы, предстать перед неосведомленным и частичным электоратом: тем, который поддерживал его. Более того, что 31 декабря 2020 года Европой невозможно поставить подпись на договоре, ее подтвердил президент Европейской комиссии, подчеркнув, что по таким вопросам, как авиация, финансовые соглашения и экологические стандарты, срок составляет один год. это в значительной степени недостаточно. Однако в течение предусмотренного переходного периода, то есть 31 декабря 2020 года, Великобритания продолжит следовать правилам Союза, не имея при этом права голоса в учреждениях Брюсселя: это условие может способствовать дальнейшему возмущению сторонников Джонсона, что позволит легко ориентироваться в настроениях английских квадратов, что сделает их еще более противостоящими Европе, несмотря на предсказуемые последствия этого решения для экономики страны. В связи с этим уже поступил небольшой намек в соответствии с поправкой, которая исключает переходный период с Брюсселем к концу 2020 года: британская валюта, фунт, сразу потеряла более одного процента от стоимости. Таким образом, запахи финансов, как можно было предвидеть, далеко не благоприятны для выхода по соглашениям, которые считаются недостаточными или еще хуже из-за отсутствия соглашения. Такое ощущение, что Джонсон и его окружение знают о трудностях и намерены подготовить условия для выполнения обязанностей по Европе. Если эта гипотеза верна, отношения между Лондоном и Брюсселем все еще будут ухудшаться, что в конечном итоге подчеркивает английский оппортунизм. Обе стороны многое потеряют, но Лондону придется столкнуться с очень сложной ситуацией, единственным выходом которой могут стать отношения подчинения с Соединенными Штатами: в этот момент более одного избирателя Джонсона пожалеют, но может быть уже слишком поздно.

約翰遜倉促離開歐洲的原因

鮑里斯·約翰遜(Boris Johnson)在大選聲明後希望實現他在競選中宣布的主要政治目標。英國行政當局的修正案禁止將過渡期推遲到2020年12月31日離開歐盟。從本質上講,英國(如果仍然如此,則可能是蘇格蘭的權力下放)將必須與英國分開。布魯塞爾達成協議或未達成協議。然而,鑑於達成此任期的已知困難是由於達成共識的主題的廣泛性以及製定聯盟與聯合王國之間的聯繫方法所導致的複雜性,因此這種理解是單方面的。保守派領導人通過這種理解,希望保持自己在傳統上不利和被征服的席位中獲得的聲望,這要歸功於離開聯邦的政治計劃,或者如果這是真正的信念,而這並未考慮到現在將面臨的困難第一人稱視角。約翰遜認為,國際協議的模式是美國和加拿大之間的自由貿易協議的模式,因為對於倫敦來說,不可能單獨與每個歐洲國家打交道。在這方面,對英國領導人的最明顯的反對只能是華盛頓和渥太華之間的談判時間的長短,正是由於所涉議題的廣泛性,才在七年後簽署了該條約。可以清楚地看到,在此基礎上,一年結束兩黨之間進程的願望是完全不現實的,再次掩蓋了該國選舉機構的真相。鮑里斯·約翰遜(Boris Johnson)似乎像在他之前的那些人一樣花費時間,準備將失敗歸因於實現繁瑣的歐洲官僚主義的目標。這是一個容易預料的計劃,這將使他使英國再次成為歐洲的受害者,面對一個消息不靈和偏partial的選民:一個支持他的選民。此外,到2020年12月31日,不可能在歐洲條約上簽字,只有歐洲委員會主席對此予以肯定,並強調在航空,金融協定和環境標準等問題上,期限為一年這在很大程度上是不夠的。但是,在預見的過渡期內,即2020年12月31日,英國將繼續遵守國際電聯的規則,但無權在布魯塞爾的機構中投票:這種情況可能會加劇約翰遜的支持者的不滿,因此,儘管此決定將對國家經濟產生可預見的後果,但在定位英語廣場的情緒方面將是一個輕鬆的遊戲,使它們更加反對歐洲。在這方面,與修正案相對應的一個小暗示已經出現,該修正案排除了到2020年底與布魯塞爾的過渡時期:英鎊立即貶值了百分之一以上。因此,正如可以預見的那樣,財務氣味遠非有利於通過被認為不足或不存在協議的協議退出。感覺是約翰遜及其隨行人員都知道困難所在,並打算為履行對歐洲的責任準備條件。如果這個假設是正確的,倫敦和布魯塞爾之間的關係仍然會惡化,最終凸顯了英國的機會主義。雙方都將蒙受很多損失,但倫敦將不得不處理一個非常複雜的局勢,其唯一出路可能是與美國的從屬關係:到那時,不止一位約翰遜選民會後悔,但為時已晚。

ジョンソンが急いでヨーロッパを去る理由

選挙声明の後のボリス・ジョンソンは、選挙運動で宣言された彼の主要な政治目標を達成したいと考えています。英国の重役による改正は、2020年12月31日に設定された、EUを離れる移行期間の延期を防止します。基本的に、1年以内に英国(スコットランドの可能性のあるデボリューションのために残る場合)は、合意のある、または合意のないブリュッセル。しかし、合意に達する対象の広大さとその結果としての連合と英国の間の関係の方法を作成する複雑さのために、この用語に到達する既知の困難を考えると、この理解は一方的なものです。保守派のリーダーは、この理解を通じて、連合を去る政治的プログラムのおかげで、または現在直面している困難を考慮していない真の信念である場合、伝統的に不利で征服された席で獲得した人気を維持したい一人称で。ジョンソンが解決策と見なしている国際協定のモデルは、ロンドンでは欧州の各州と個別に対処することは不可能であることを考えると、米国とカナダ間の自由貿易協定のモデルです。この点に関する英国の指導者に対する最も明白な異議は、ワシントンとオタワの間の交渉の長さだけであり、それは取り扱われた主題の広大さのために、7年後に条約の調印に至った。このことから明らかなように、1年で2者間のプロセスを終了させたいという願望は純粋に非現実的であり、国の選挙機関の真実を隠しています。ボリス・ジョンソンは、彼の前にいた人たちと同じように、面倒なヨーロッパの官僚主義の目的を達成できなかったと考える準備をしているようです。これは容易に予測可能な計画であり、これにより、彼は再びヨーロッパの犠牲者であるイギリスを、知識のない部分的な選挙人に直面させることができます。さらに、2020年12月31日に欧州の条約に署名することは不可能であり、それを承認したのは欧州委員会の議長であり、航空、財政協定、環境基準などの問題については1年間それは主に不十分です。ただし、2020年12月31日に予定されている移行期間中、イギリスは引き続き連邦の規則に従いますが、ブリュッセルの機関で投票する権利はありません。この条件はジョンソンの支持者のさらなるresりを助長する可能性があります。したがって、この決定が国の経済に及ぼす予見可能な結果にもかかわらず、英国広場の雰囲気を方向づけるのに簡単なゲームを持ち、それらをヨーロッパに対してさらに反対にします。この点で、2020年末までにブリュッセルとの移行期間を除外する改正に対応して、小さなヒントがすでに到着しています。英国通貨、ポンドはすぐに価値の1%以上を失いました。したがって、予見される可能性のある金融の香りは、不十分であるとか、合意が存在しないことを悪化させると思われる合意を通じて、出口に有利とはほど遠い。ジョンソンと彼の側近たちは困難を認識しており、ヨーロッパに対する責任を果たすための条件を整えようとしていると感じています。この仮説が正しい場合、ロンドンとブリュッセルの関係はさらに悪化し、最終的に英語の日和見主義が浮き彫りになります。双方は多くを失いますが、ロンドンは非常に複雑な状況に対処する必要があり、その唯一の方法は米国との従属関係である可能性があります:その時点で複数のジョンソン有権者が後悔しますが、遅すぎるかもしれません。

أسباب تسرع جونسون في مغادرة أوروبا

بوريس جونسون بعد بيان الانتخابات يريد تحقيق هدفه السياسي الرئيسي ، المعلن في الحملة الانتخابية. يمنع أي تعديل صادر عن السلطة التنفيذية البريطانية أي تأجيل لفترة انتقالية لمغادرة الاتحاد الأوروبي ، المقرر في 31 ديسمبر 2020. وبشكل أساسي ، في غضون عام ، سيتعين فصل المملكة المتحدة (إذا بقيت كذلك لنقل إسكتلندا ممكن) عن بروكسل باتفاق أو بدون اتفاق. ومع ذلك ، فإن هذا الفهم أحادي الجانب ، بالنظر إلى الصعوبات المعروفة في الوصول إلى هذا المصطلح بسبب اتساع الموضوعات التي يمكن التوصل إليها للتوصل إلى اتفاق وما يترتب على ذلك من تعقيد صياغة أساليب العلاقة بين الاتحاد والمملكة المتحدة. يريد زعيم المحافظين ، من خلال هذا الفهم ، الحفاظ على شعبيته المكتسبة في المقاعد المعتادة والمحتلّة تقليديًا بفضل البرنامج السياسي لمغادرة الاتحاد أو إذا كان ذلك قناعة حقيقية لا تأخذ في الاعتبار الصعوبات التي ستواجهها الآن في أول شخص. إن نموذج الاتفاق الدولي ، الذي يراه جونسون كحل هو نموذج اتفاقية التجارة الحرة بين الولايات المتحدة وكندا ، بالنظر إلى أنه سيكون من المستحيل بالنسبة إلى لندن التعامل مع كل من الدول الأوروبية بشكل فردي. الاعتراض الأكثر وضوحا في هذا الصدد للزعيم البريطاني لا يمكن إلا أن يكون طول المفاوضات بين واشنطن وأوتاوا ، والتي جاءت لتوقيع المعاهدة بعد سبع سنوات ، وتحديدا بسبب اتساع الموضوعات التي تم التعامل معها. كما يمكن للمرء أن يرى بوضوح ، على هذا الأساس ، فإن الرغبة في إنهاء العملية بين حزبين في السنة غير واقعية بحتة وتخفي ، مرة أخرى ، الحقيقة من الهيئة الانتخابية في البلاد. يبدو أن بوريس جونسون يستغرق وقتًا ، مثل أولئك الذين سبقوه ، على استعداد لنسب الفشل في تحقيق هدف البيروقراطية الأوروبية المرهقة. إنه مخطط يمكن التنبؤ به بسهولة ، والذي سيتيح له جعل المملكة المتحدة ، مرة أخرى ضحية أوروبا ، تواجه ناخبين غير مدركين وجزئيًا: النظام الذي دعمه. علاوة على ذلك ، أنه في 31 ديسمبر 2020 ، كان من المستحيل وضع التوقيع على المعاهدة من قبل أوروبا ، وكان رئيس المفوضية الأوروبية هو الذي أكد عليها ، مشددًا على أنه في مسائل مثل الطيران والاتفاقيات المالية والمعايير البيئية ، فترة عام واحد انها غير كافية الى حد كبير. ومع ذلك ، خلال الفترة الانتقالية المتوقعة ، أي 31 ديسمبر 2020 ، ستواصل بريطانيا العظمى اتباع قواعد الاتحاد ، دون أن يكون لها الحق في التصويت في مؤسسات بروكسل: هذا الشرط قد يفضل المزيد من استياء مؤيدي جونسون ، التي ستكون بالتالي لعبة سهلة في توجيه مزاج المربعات الإنجليزية ، مما يجعلها أكثر معارضة لأوروبا ، على الرغم من العواقب المتوقعة التي سيحدثها هذا القرار على اقتصاد البلاد. في هذا الصدد ، وصل بالفعل تلميح صغير يتوافق مع التعديل الذي يستبعد الفترة الانتقالية مع بروكسل بحلول نهاية عام 2020: فقدت العملة البريطانية ، الجنيه ، على الفور أكثر من واحد في المئة من القيمة. إن الروائح المالية ، كما كان متوقعًا ، بعيدة كل البعد عن أن تكون مواتية للخروج من خلال اتفاقيات تعتبر غير كافية أو أسوأ من عدم وجود اتفاق. الشعور هو أن جونسون والوفد المرافق له يدركون الصعوبات ويعتزمون تهيئة الظروف للاضطلاع بالمسؤوليات في أوروبا. إذا كانت هذه الفرضية صحيحة ، فإن العلاقات بين لندن وبروكسل سوف تستمر في التدهور ، مما يبرز في النهاية الانتهازية الإنجليزية. سيخسر الجانبان الكثير ، ولكن سيتعين على لندن التعامل مع موقف معقد للغاية ، والذي قد يكون مخرجه الوحيد هو علاقة التبعية مع الولايات المتحدة: عند هذه النقطة ، سيكون هناك أكثر من ناخب جونسون يندم ، لكن قد يكون الأوان قد فات.

lunedì 9 dicembre 2019

La strategia russa nel Mediterraneo

La Russia deve tenere fede alle sue ambizioni geopolitiche, per compensare alle distanze che Mosca ha nei confronti di USA e Cina in termini di potenza economica e peso politico internazionale. Putin ha da tempo imbastito una strategia di intervento in crisi regionali di interesse mondiale, che hanno riportato la Russia al centro dell’attenzione diplomatica. Il Cremlino ha individuato l’area del Mediterraneo come interesse primario nel qualeesplicare la propria azione. Una delle possibili ragioni è la debolezza politica dell’Europa e la sua alta ricattabilità, attraverso la gestione dei flussi migratori. Ma ancora prima diqueste ragioni vi è la necessità di una presenza militare, ritenuta essenziale fin dai tempi dell’Unione Sovietica all’interno del Mediterraneo, visto come fattore strategico per azioni di disturbo agli avversari americani. Un dei motivi iniziali dell’appoggio ad Assad, nella questione siriana, è stata la certezza di potere disporre del porto di Tartus, da anni base nel mediterraneo della marina russa. Il progressivo ritiro americano dal suo ruolo di prima potenza mondiale ha favorito l’ingresso in Siria delle truppe russe e l’esercizio della strategia di Putin di accreditare Mosca nel ruolo di grande potenza, anche senza avere tutte le prerogative del caso; tuttavia l’azione in Siria ha dato alla Russia solidi fondamenti per giocare un ruolo primario nella crisi mediorientale, spesso alternando azioni militari con iniziative diplomatiche e permettendo di conseguire l’obiettivo principale, che era il mantenimento al potere di Assad, ormai dipendente in tutto e per tutto dal Cremlino. Ciò ha permesso anche una vicinanza più stretta con l’Iran, basata sulla comune avversione agli Stati Uniti e sull’interesse reciproco di mantenere lo status quo in Siria.  Ora lil raggio di azione si sposta sulla Libia; da tempo l’influenza italiana è notevolmente ridotta, nel paese nordafricano è in corso una guerra civile, favorita anche dall’ambiguo comportamento francese, che ha da tempo, a sua volta, ambizioni sulle riserve petrolifere libiche: situazione che denota la presenza di interessi contrastanti all’interno dell’Unione Europea, con Bruxelles che non si adopera per dirimere la questione, ne per creare i presupposti di un intervento essenziale, sopratutto in materia di immigrazione. Un quadro dove la Russia individua delle opportunità per la sua politica estera. In pratica le modalità di Mosca per entrare sullo scenario libico assomigliano ad uno schema già collaudato: l’entrata sul campo di battaglia di mercenari senza insegne al fianco del governo non legittimo, per rovesciare l’esecutivo appoggiato dall’opinione pubblica internazionale. In un caso di sostanziale equilibrio l’ingresso dei mercenari russi, che non si muovono certo senza l’assenso del Cremlino, sbilancerebbe la situazione a sfavore del governo di Tripoli; in parallelo il ministro degli affari esteri russo ha intrapreso una azione diplomatica dove asserisce il contrario del potenziale risultato dell’intervento, attuando una classica tattica basata sull’ambiguità per consentire alle forze russe di agire indisturbate sullo scenario libico; si tratterebbe dell’obiettivo di guadagnare tempo per presentare all’opinione pubblica la nuova situazione ormai definita. Una influenza russa sulla sponda meridionale del Mediterraneo, sarebbe ancora più negativa per le ripercussioni sulla gestione dei flussi migratori, che sulla questione energetica. Potrebbe significare la presenza costante di navi  militari russe pericolosamente vicine alle basi dell’Alleanza Atlantica, oltre che una vicinanza troppo contigua con i paesi europei, nei confronti dei quali Mosca ha cercato di usare in maniera subdola la propria influenza, attraverso mezzi cibernetici in occasione di appuntamenti elettorali. L’immagine che Mosca fornisce di se, sul piano internazionale è una sostanziale conferma di un giocatore che non rispetta le regole e che si fa sempre più intraprendente nel cercare di entrare in zone abitualmente sotto l’influenza di altri stati. Questo aspetto non è da sottovalutare per potere prevedere e prevenire scenari futuri, un aspetto che arriva quasi sui confini europei e che dovrebbe provocare una adeguata risposta europea da parte di Bruxelles ed accelerare quei processi necessari a gestire in maniera immediata situazioni come questa; ma ancheper gli USA deve scattare un allarme da non sottovalutare: ripetere l’errore siriano significherebbe ridurre la credibilità di Washignton ed il suo peso specifico su ambiti regionali, che, in qualche modo erano controllati dalla potenza americana.  

The Russian strategy in the Mediterranean

Russia must live up to its geopolitical ambitions, to compensate for the distances that Moscow has towards the USA and China in terms of economic power and international political weight. Putin has for a long time set up an intervention strategy in regional crises of global interest, which have brought Russia back to the center of diplomatic attention. The Kremlin has identified the Mediterranean area as a primary interest in which to explain its action. One of the possible reasons is the political weakness of Europe and its high blackmail, through the management of migratory flows. But even before these reasons there is the need for a military presence, considered essential since the times of the Soviet Union within the Mediterranean, seen as a strategic factor for disturbing actions to American adversaries. One of the initial reasons for supporting Assad, in the Syrian issue, was the certainty of being able to dispose of the port of Tartus, for years based in the Mediterranean of the Russian navy. The progressive American withdrawal from its role as the first world power has favored the entry of Russian troops into Syria and the exercise of Putin's strategy of accrediting Moscow in the role of great power, even without having all the prerogatives of the case; however the action in Syria has given Russia solid foundations to play a primary role in the Middle East crisis, often alternating military actions with diplomatic initiatives and allowing to achieve the main objective, which was the maintenance of Assad, now dependent in all and for everything from the Kremlin. This also allowed a closer proximity to Iran, based on a common aversion to the United States and a mutual interest in maintaining the status quo in Syria. Now the range of action shifts to Libya; for some time the Italian influence has been greatly reduced, in the North African country a civil war is underway, also favored by the ambiguous French behavior, which has long had ambitions in Libyan oil reserves: a situation that denotes the presence of interests conflicting within the European Union, with Brussels not working to settle the issue, nor to create the conditions for an essential intervention, especially in the field of immigration. A framework where Russia identifies opportunities for its foreign policy. In practice, Moscow's ways of entering the Libyan scenario resemble an already proven scheme: the entry of mercenaries without insignia onto the battlefield alongside the non-legitimate government, to overthrow the executive supported by international public opinion. In a case of substantial equilibrium the entry of Russian mercenaries, who certainly do not move without the agreement of the Kremlin, would unbalance the situation against the Tripoli government; in parallel the Russian foreign minister undertook a diplomatic action where he asserts the opposite of the potential result of the intervention, implementing a classic tactic based on ambiguity to allow Russian forces to act undisturbed on the Libyan scenario; this would be the objective of gaining time to present the new situation now defined to the public. A Russian influence on the southern shore of the Mediterranean would be even more negative for the repercussions on the management of migration flows than on the energy issue. It could mean the constant presence of Russian military ships dangerously close to the bases of the Atlantic Alliance, as well as a proximity too contiguous with European countries, against which Moscow has tried to use its influence subtly, through cybernetic means on the occasion of electoral appointments. The image that Moscow provides of itself, internationally, is a substantial confirmation of a player who does not respect the rules and who becomes more and more enterprising in trying to enter areas usually under the influence of other states. This aspect should not be underestimated in order to be able to foresee and prevent future scenarios, an aspect that reaches almost the European borders and that should provoke an adequate European response from Brussels and accelerate those processes necessary to immediately manage situations like this; but also for the USA an alarm should be triggered that should not be underestimated: repeating the Syrian mistake would reduce the credibility of Washignton and its specific weight on regional areas, which, in some way, were controlled by American power.

La estrategia rusa en el mediterráneo

Rusia debe estar a la altura de sus ambiciones geopolíticas, para compensar las distancias que Moscú tiene hacia Estados Unidos y China en términos de poder económico y peso político internacional. Putin ha establecido durante mucho tiempo una estrategia de intervención en crisis regionales de interés mundial, que han llevado a Rusia de nuevo al centro de la atención diplomática. El Kremlin ha identificado el área mediterránea como un interés primario para explicar su acción. Una de las posibles razones es la debilidad política de Europa y su alto chantaje, a través de la gestión de los flujos migratorios. Pero incluso antes de estas razones existe la necesidad de una presencia militar, considerada esencial desde los tiempos de la Unión Soviética dentro del Mediterráneo, vista como un factor estratégico para acciones perturbadoras contra los adversarios estadounidenses. Una de las razones iniciales para apoyar a Assad, en el tema sirio, fue la certeza de poder disponer del puerto de Tartus, durante años con base en el Mediterráneo de la armada rusa. La progresiva retirada estadounidense de su papel como primera potencia mundial ha favorecido la entrada de tropas rusas en Siria y el ejercicio de la estrategia de Putin de acreditar a Moscú en el papel de gran poder, incluso sin tener todas las prerrogativas del caso; Sin embargo, la acción en Siria ha dado a Rusia bases sólidas para desempeñar un papel principal en la crisis de Oriente Medio, alternando a menudo las acciones militares con iniciativas diplomáticas y permitiendo alcanzar el objetivo principal, que era el mantenimiento de Assad, ahora dependiente de todos. y para todo desde el Kremlin. Esto también permitió una proximidad más cercana a Irán, basada en una aversión común a los Estados Unidos y un interés mutuo en mantener el status quo en Siria. Ahora el rango de acción cambia a Libia; Durante algún tiempo, la influencia italiana se ha reducido considerablemente, en el país del norte de África está en marcha una guerra civil, también favorecida por el comportamiento ambiguo francés, que durante mucho tiempo ha tenido ambiciones en las reservas de petróleo de Libia: una situación que denota la presencia de intereses. en conflicto dentro de la Unión Europea, con Bruselas no trabajando para resolver el problema, ni para crear las condiciones para una intervención esencial, especialmente en el campo de la inmigración. Un marco donde Rusia identifica oportunidades para su política exterior. En la práctica, las formas de Moscú de entrar en el escenario libio se asemejan a un esquema ya probado: la entrada de mercenarios sin insignia en el campo de batalla junto con el gobierno no legítimo, para derrocar al ejecutivo apoyado por la opinión pública internacional. En un caso de equilibrio sustancial, la entrada de mercenarios rusos, que ciertamente no se mueven sin el acuerdo del Kremlin, desequilibraría la situación contra el gobierno de Trípoli; Paralelamente, el canciller ruso emprendió una acción diplomática en la que afirma lo contrario del resultado potencial de la intervención, implementando una táctica clásica basada en la ambigüedad para permitir que las fuerzas rusas actúen sin perturbaciones en el escenario libio; este sería el objetivo de ganar tiempo para presentar la nueva situación ahora definida al público. Una influencia rusa en la costa sur del Mediterráneo sería aún más negativa por las repercusiones en la gestión de los flujos migratorios que en el tema de la energía. Podría significar la presencia constante de barcos militares rusos peligrosamente cerca de las bases de la Alianza Atlántica, así como una proximidad demasiado contigua a los países europeos, contra los cuales Moscú ha tratado de usar su influencia sutilmente, a través de medios cibernéticos en la ocasión. de nombramientos electorales. La imagen que Moscú proporciona de sí misma, internacionalmente, es una confirmación sustancial de un jugador que no respeta las reglas y que se vuelve cada vez más emprendedor al tratar de ingresar a áreas generalmente bajo la influencia de otros estados. Este aspecto no debe subestimarse para poder prever y prevenir escenarios futuros, un aspecto que llega casi a las fronteras europeas y que debe provocar una respuesta europea adecuada de Bruselas y acelerar los procesos necesarios para gestionar inmediatamente situaciones como esta; pero también para los EE. UU. se debe activar una alarma que no se debe subestimar: repetir el error sirio reduciría la credibilidad de Washignton y su peso específico en las áreas regionales, que, de alguna manera, estaban controladas por el poder estadounidense.

Die russische Strategie im Mittelmeerraum

Russland muss seinen geopolitischen Ambitionen gerecht werden, um die Distanz zu den USA und China in Bezug auf Wirtschaftskraft und internationales politisches Gewicht zu kompensieren. Putin hat seit einiger Zeit eine Interventionsstrategie für regionale Krisen von globalem Interesse ausgearbeitet, die Russland wieder in den Mittelpunkt der diplomatischen Aufmerksamkeit gerückt hat. Der Kreml hat den Mittelmeerraum als ein Hauptinteresse identifiziert, um seine Aktion zu erklären. Einer der möglichen Gründe ist die politische Schwäche Europas und seine starke Erpressung durch die Steuerung der Migrationsströme. Aber schon vor diesen Gründen besteht die Notwendigkeit einer militärischen Präsenz, die seit den Zeiten der Sowjetunion im Mittelmeerraum als ein strategischer Faktor für die Beeinträchtigung amerikanischer Gegner angesehen wird. Einer der ersten Gründe, Assad in der syrischen Frage zu unterstützen, war die Gewissheit, den Hafen von Tartus, der jahrelang im Mittelmeer der russischen Marine stationiert war, veräußern zu können. Der fortschreitende Rückzug der USA aus ihrer Rolle als erste Weltmacht hat den Einmarsch russischer Truppen in Syrien und die Ausübung der Strategie Putins begünstigt, Moskau als Großmacht zu bezeichnen, auch ohne alle Befugnisse des Falls zu haben. Die Aktion in Syrien hat Russland jedoch ein solides Fundament gegeben, um eine wichtige Rolle in der Nahostkrise zu spielen. Oft wechselten Militäraktionen mit diplomatischen Initiativen und ermöglichten es, das Hauptziel zu erreichen, nämlich die Aufrechterhaltung von Assad, das nun in allen Ländern abhängig ist und für alles aus dem Kreml. Dies ermöglichte auch eine engere Nähe zum Iran, die auf einer gemeinsamen Abneigung gegen die Vereinigten Staaten und einem gegenseitigen Interesse an der Aufrechterhaltung des Status quo in Syrien beruhte. Jetzt verlagert sich das Aktionsspektrum nach Libyen. seit einiger Zeit ist der italienische Einfluss stark zurückgegangen, im nordafrikanischen Land ist ein Bürgerkrieg im Gange, der auch durch das mehrdeutige französische Verhalten begünstigt wird, das seit langem Ambitionen in libyschen Ölreserven hat: eine Situation, die das Vorhandensein von Interessen anzeigt Konflikte innerhalb der Europäischen Union, wobei Brüssel weder daran arbeitet, das Problem zu lösen, noch die Bedingungen für ein wesentliches Eingreifen zu schaffen, insbesondere im Bereich der Einwanderung. Ein Rahmen, in dem Russland Chancen für seine Außenpolitik identifiziert. In der Praxis ähnelt die Art und Weise, wie Moskau in das libysche Szenario eintritt, einem bereits bewährten Schema: Der Eintritt von Söldnern ohne Insignien auf das Schlachtfeld neben der nicht legitimen Regierung, um die von der internationalen Öffentlichkeit unterstützte Exekutive zu stürzen. Im Falle eines erheblichen Gleichgewichts würde der Zutritt russischer Söldner, die sich ohne Zustimmung des Kremls sicherlich nicht bewegen, die Lage gegenüber der Regierung von Tripolis aus dem Gleichgewicht bringen. Parallel dazu unternahm der russische Außenminister eine diplomatische Aktion, in der er das Gegenteil des potenziellen Ergebnisses der Intervention geltend machte und eine klassische Taktik umsetzte, die auf Zweideutigkeiten beruhte, damit die russischen Streitkräfte ungestört auf das libysche Szenario einwirken konnten. dies wäre das Ziel, Zeit zu gewinnen, um der Öffentlichkeit die jetzt definierte neue Situation vorzustellen. Ein russischer Einfluss auf die südliche Mittelmeerküste wäre für die Steuerung der Migrationsströme noch negativer als für die Energiefrage. Dies könnte die ständige Präsenz russischer Militärschiffe in gefährlicher Nähe der Stützpunkte des Atlantischen Bündnisses sowie eine zu enge Nachbarschaft zu europäischen Ländern bedeuten, gegen die Moskau versucht hat, seinen Einfluss auf subtile Weise mit kybernetischen Mitteln geltend zu machen von Wahlterminen. Das Bild, das Moskau von sich selbst auf internationaler Ebene vermittelt, ist eine wesentliche Bestätigung für einen Spieler, der die Regeln nicht einhält und immer unternehmerischer versucht, Gebiete zu betreten, die normalerweise unter dem Einfluss anderer Staaten stehen. Dieser Aspekt sollte nicht unterschätzt werden, um zukünftige Szenarien voraussehen und verhindern zu können, ein Aspekt, der fast an die europäischen Grenzen reicht und der eine angemessene europäische Reaktion aus Brüssel hervorrufen und die Prozesse beschleunigen sollte, die zur sofortigen Bewältigung solcher Situationen erforderlich sind. aber auch für die USA sollte ein nicht zu unterschätzender Alarm ausgelöst werden: Die Wiederholung des syrischen Fehlers würde die Glaubwürdigkeit von Washignton und sein spezifisches Gewicht für regionale Gebiete, die in gewisser Weise von der amerikanischen Macht kontrolliert wurden, verringern.

La stratégie russe en Méditerranée

La Russie doit être à la hauteur de ses ambitions géopolitiques, pour compenser les distances que Moscou a avec les États-Unis et la Chine en termes de puissance économique et de poids politique international. Poutine a depuis longtemps mis en place une stratégie d'intervention dans les crises régionales d'intérêt mondial qui ont ramené la Russie au centre de l'attention diplomatique. Le Kremlin a identifié la région méditerranéenne comme un intérêt primordial pour expliquer son action. L'une des raisons possibles est la faiblesse politique de l'Europe et son fort chantage, à travers la gestion des flux migratoires. Mais même avant ces raisons, il y a la nécessité d'une présence militaire, considérée comme essentielle depuis l'époque de l'Union soviétique en Méditerranée, considérée comme un facteur stratégique pour perturber les actions des adversaires américains. L'une des premières raisons de soutenir Assad, dans le dossier syrien, était la certitude de pouvoir disposer du port de Tartous, pendant des années basé dans la Méditerranée de la marine russe. Le retrait progressif américain de son rôle de première puissance mondiale a favorisé l'entrée des troupes russes en Syrie et l'exercice de la stratégie de Poutine d'accréditer Moscou dans le rôle de grande puissance, même sans avoir toutes les prérogatives de l'affaire; mais l'action en Syrie a donné à la Russie des bases solides pour jouer un rôle primordial dans la crise du Moyen-Orient, alternant souvent actions militaires et initiatives diplomatiques et permettant d'atteindre l'objectif principal, qui était le maintien d'Assad, désormais dépendant de tous et pour tout depuis le Kremlin. Cela a également permis une proximité plus étroite avec l'Iran, fondée sur une aversion commune pour les États-Unis et un intérêt mutuel à maintenir le statu quo en Syrie. Désormais, le champ d'action se déplace vers la Libye; depuis quelque temps l'influence italienne s'est fortement réduite, dans le pays d'Afrique du Nord une guerre civile est en cours, également favorisée par le comportement ambigu de la France, qui a depuis longtemps des ambitions dans les réserves pétrolières libyennes: une situation qui dénote la présence d'intérêts conflictuelle au sein de l'Union européenne, Bruxelles ne travaillant pas à régler le problème, ni à créer les conditions d'une intervention essentielle, notamment dans le domaine de l'immigration. Un cadre où la Russie identifie les opportunités de sa politique étrangère. Dans la pratique, les moyens utilisés par Moscou pour entrer dans le scénario libyen ressemblent à un schéma déjà éprouvé: l'entrée de mercenaires sans insigne sur le champ de bataille aux côtés du gouvernement non légitime, pour renverser l'exécutif soutenu par l'opinion publique internationale. Dans un cas d'équilibre substantiel, l'entrée de mercenaires russes, qui ne se déplacent certainement pas sans l'accord du Kremlin, déséquilibrerait la situation contre le gouvernement de Tripoli; en parallèle, le ministre russe des Affaires étrangères a engagé une action diplomatique dans laquelle il affirme le contraire du résultat potentiel de l'intervention, mettant en œuvre une tactique classique basée sur l'ambiguïté pour permettre aux forces russes d'agir en toute tranquillité sur le scénario libyen; ce serait l'objectif de gagner du temps pour présenter au public la nouvelle situation désormais définie. Une influence russe sur la rive sud de la Méditerranée serait encore plus négative pour les répercussions sur la gestion des flux migratoires que sur la question énergétique. Cela pourrait signifier la présence constante de navires militaires russes dangereusement proches des bases de l'Alliance atlantique, ainsi qu'une proximité trop contiguë avec les pays européens, contre laquelle Moscou a tenté d'exercer subtilement son influence, par des moyens cybernétiques à l'occasion des nominations électorales. L'image que Moscou se donne d'elle-même, au niveau international, est une confirmation substantielle d'un joueur qui ne respecte pas les règles et qui devient de plus en plus entreprenant en essayant d'entrer dans des zones généralement sous l'influence d'autres États. Cet aspect ne doit pas être sous-estimé afin de pouvoir prévoir et empêcher de futurs scénarios, un aspect qui atteint presque les frontières européennes et qui devrait provoquer une réponse européenne adéquate de Bruxelles et accélérer les processus nécessaires pour gérer immédiatement des situations comme celle-ci; mais aussi pour les États-Unis, une alarme doit être déclenchée qui ne doit pas être sous-estimée: la répétition de l'erreur syrienne réduirait la crédibilité de Washignton et son poids spécifique sur les zones régionales, qui, en quelque sorte, étaient contrôlées par la puissance américaine.

A estratégia russa no Mediterrâneo

A Rússia deve cumprir suas ambições geopolíticas, para compensar as distâncias que Moscou tem em relação aos EUA e à China em termos de poder econômico e peso político internacional. Durante muito tempo, Putin estabeleceu uma estratégia de intervenção em crises regionais de interesse global, que trouxeram a Rússia de volta ao centro das atenções diplomáticas. O Kremlin identificou a área do Mediterrâneo como um interesse primário para explicar sua ação. Uma das razões possíveis é a fraqueza política da Europa e sua alta chantagem, através da gestão dos fluxos migratórios. Mas, mesmo diante desses motivos, é necessária a presença militar, considerada essencial desde os tempos da União Soviética no Mediterrâneo, vista como um fator estratégico para perturbar as ações dos adversários americanos. Uma das razões iniciais para apoiar Assad, na questão síria, foi a certeza de poder descartar o porto de Tartus, por anos sediados no Mediterrâneo da marinha russa. A progressiva retirada americana de seu papel como primeira potência mundial favoreceu a entrada de tropas russas na Síria e o exercício da estratégia de Putin de creditar Moscou no papel de grande potência, mesmo sem todas as prerrogativas do caso; no entanto, a ação na Síria deu à Rússia bases sólidas para desempenhar um papel primordial na crise do Oriente Médio, alternando frequentemente ações militares com iniciativas diplomáticas e permitindo alcançar o objetivo principal, que era a manutenção de Assad, agora dependente de todas as e por tudo, desde o Kremlin. Isso também permitiu uma maior proximidade com o Irã, com base em uma aversão comum aos Estados Unidos e um interesse mútuo em manter o status quo na Síria. Agora, o leque de ações muda para a Líbia; por algum tempo a influência italiana foi bastante reduzida, no país do norte da África está em andamento uma guerra civil, também favorecida pelo comportamento ambíguo da França, que há muito tem ambições nas reservas de petróleo da Líbia: uma situação que denota a presença de interesses conflitantes na União Europeia, com Bruxelas não trabalhando para resolver o problema, nem para criar as condições para uma intervenção essencial, especialmente no campo da imigração. Uma estrutura em que a Rússia identifica oportunidades para sua política externa. Na prática, as maneiras de Moscou de entrar no cenário líbio se assemelham a um esquema já testado e comprovado: a entrada de mercenários sem insígnias no campo de batalha ao lado do governo não legítimo, para derrubar o executivo apoiado pela opinião pública internacional. Em um caso de equilíbrio substancial, a entrada de mercenários russos, que certamente não se mudam sem o acordo do Kremlin, desequilibraria a situação contra o governo de Trípoli; paralelamente, o ministro das Relações Exteriores russo empreendeu uma ação diplomática em que afirma o oposto do resultado potencial da intervenção, implementando uma tática clássica baseada na ambiguidade para permitir que as forças russas atuem imperturbáveis ​​no cenário líbio; esse seria o objetivo de ganhar tempo para apresentar a nova situação agora definida ao público. Uma influência russa na costa sul do Mediterrâneo seria ainda mais negativa pelas repercussões na gestão dos fluxos migratórios do que na questão energética. Isso poderia significar a presença constante de navios militares russos perigosamente próximos às bases da Aliança Atlântica, bem como uma proximidade muito contígua com os países europeus, contra os quais Moscou tentou usar sua influência sutilmente, por meios cibernéticos na ocasião. de nomeações eleitorais. A imagem que Moscou fornece de si mesma, internacionalmente, é uma confirmação substancial de um jogador que não respeita as regras e que se torna cada vez mais empreendedor ao tentar entrar em áreas geralmente sob a influência de outros estados. Esse aspecto não deve ser subestimado para prever e evitar cenários futuros, um aspecto que chega quase nas fronteiras europeias e que deve provocar uma resposta européia adequada de Bruxelas e acelerar os processos necessários para gerenciar imediatamente situações como essa; mas também para os EUA deve ser acionado um alarme que não deve ser subestimado: repetir o erro sírio reduziria a credibilidade de Washignton e seu peso específico em áreas regionais, que de alguma forma eram controladas pelo poder americano.

Русская стратегия в Средиземноморье

Россия должна соответствовать своим геополитическим амбициям, чтобы компенсировать расстояния, которые Москва имеет по отношению к США и Китаю, с точки зрения экономической мощи и международного политического веса. Путин давно разработал стратегию вмешательства в региональные кризисы, представляющие глобальный интерес, которые вернули Россию в центр дипломатического внимания. Кремль определил район Средиземноморья в качестве основного интереса для объяснения своих действий. Одна из возможных причин - политическая слабость Европы и ее высокий шантаж из-за управления миграционными потоками. Но даже до этих причин существует необходимость в военном присутствии, которое считается существенным со времен Советского Союза в Средиземноморье и рассматривается как стратегический фактор, мешающий действиям американских противников. Одной из первоначальных причин поддержки Асада в сирийском вопросе была уверенность в возможности распоряжаться портом Тартус в течение многих лет, базирующихся в Средиземном море российского флота. Постепенное прекращение американской роли первой мировой державы способствовало вводу российских войск в Сирию и осуществлению путинской стратегии по аккредитации Москвы на роль великой державы, даже не имея всех прерогатив этого случая; однако действия в Сирии дали России прочную основу для того, чтобы играть первостепенную роль в ближневосточном кризисе, часто чередуя военные действия с дипломатическими инициативами и позволяя достичь главной цели, которая заключалась в поддержании Асада, который теперь зависит от всех. и за все из кремля. Это также позволило приблизиться к Ирану на основе общей неприязни к Соединенным Штатам и взаимной заинтересованности в сохранении статус-кво в Сирии. Теперь диапазон действия перемещается в Ливию; в течение некоторого времени итальянское влияние значительно уменьшилось, в северноафриканской стране идет гражданская война, чему также способствует неоднозначное поведение Франции, которое давно имеет амбиции в ливийских нефтяных запасах: ситуация, которая обозначает наличие интересов конфликт в рамках Европейского союза, с Брюсселем, не работающим ни для решения проблемы, ни для создания условий для существенного вмешательства, особенно в области иммиграции. Рамки, в которых Россия определяет возможности для своей внешней политики. На практике московские способы вступления в ливийский сценарий напоминают уже опробованную и проверенную схему: выход наемников без знаков различия на поле боя рядом с нелегитимным правительством, чтобы свергнуть исполнительную власть, поддерживаемую международным общественным мнением. В случае существенного равновесия вступление российских наемников, которые, конечно, не двигаются без согласия Кремля, приведет к дисбалансу ситуации против правительства Триполи; параллельно российский министр иностранных дел предпринял дипломатическую акцию, в которой он утверждает противоположность потенциального результата интервенции, применяя классическую тактику, основанную на двусмысленности, чтобы позволить российским силам действовать беспрепятственно по ливийскому сценарию; это было бы целью выиграть время, чтобы представить новую ситуацию, которая сейчас определена для общественности. Влияние России на южном берегу Средиземного моря будет даже более негативным для последствий для управления миграционными потоками, чем для энергетического вопроса. Это может означать постоянное присутствие российских военных кораблей в опасной близости от баз Атлантического альянса, а также слишком близкое соседство с европейскими странами, против которых Москва пыталась тонко использовать свое влияние, используя при этом кибернетические средства. предвыборных назначений. Представление, которое Москва создает для себя на международном уровне, является существенным подтверждением игрока, который не уважает правила и который становится все более и более предприимчивым в попытке проникнуть в районы, обычно находящиеся под влиянием других государств. Этот аспект не следует недооценивать, чтобы иметь возможность предвидеть и предотвращать будущие сценарии, аспект, который достигает почти европейских границ и который должен спровоцировать адекватный европейский ответ из Брюсселя и ускорить те процессы, которые необходимы для немедленного управления такими ситуациями; но также и для США должна быть вызвана тревога, которую нельзя недооценивать: повторение сирийской ошибки уменьшит доверие к Вашингтону и его удельному весу в региональных регионах, которые, в некотором роде, контролируются американской властью.