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lunedì 28 febbraio 2011

L'Arabia Saudita circondata dai paesi in protesta

Anche nel sultanato dell'Oman, paese affacciato sul Golfo Persico, si comincia a manifestare per i diritti civili. Il paese è una monarchia assoluta dove non sono ammessi i partiti politici ed il sultano detiene tutti i poteri. La particolarità di questa protesta, oltre al fatto di segnalare la presenza di un'opposizione, è che l'Oman era l'ultimo paese confinante con l'Arabia Saudita a non essere toccato da manifestazioni ostili al regime. Ora la monarchia petrolifera più importante del mondo si trova accerchiata dal malessere sociale presente negli stati confinanti. Il regnante va avanti con un piano timido di riforme politiche e sociali, in uno stato dove il bilancio statale non è diviso dal patrimonio della famiglia reale e dove il diritto di voto è solo per i cittadini maschi di almeno 21 anni. Il controllo pregnante della società assicura il regime contro gli oppositori, tuttavia la presenza di gruppi di manifestanti e di episodi di protesta in ogni paese confinante, con la facilità e la velocità della circolazione delle idee assicurata dalle nuove tecnologie mette apprensione a Riyadh. Da tenere presente la presenza di nutriti gruppi di Al Qaeda sul territorio saudita, che potrebbero soffiare sul fuoco e fomentare lo scontento. Pur essendo su posizioni integraliste, l'Arabia Saudita, è sempre stato un fedele alleato degli USA, nonostante contribuisca con ingenti donazioni allo sviluppo dell'Islam nel mondo, finanziando anche gruppi non proprio moderati. Per il momento non pare probabile l'uscita allo scoperto di una eventuale opposizione, ma non è da credere che la società civile saudita sia impermeabile al vento della protesta.

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