Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

lunedì 8 maggio 2023

La difficile situazione mondiale e regionale provoca il riavvicinamento tra Corea del Sud e Giappone

 Storicamente i rapporti tra Giappone e Corea del Sud sono stati difficili a causa delle questioni che si sono verificate con l’occupazione nipponica della penisola coreana dal 1910 al 1945 e per avere reso in schiavitù più di ottocentomila coreani, come lavoratori forzati nelle aziende di Tokyo ed avere obbligato almeno duecentomila donne a diventare oggetto di abusi sessuali a favore dei soldati di occupazione giapponese; inoltre vi sono state dispute su alcuni isolotti, controllati da Seul dopo la sconfitta dell’impero del Sol levante. La corte suprema coreana ha riportato alla ribalta queste questioni quando nel 2018 ha sancito che le aziende giapponesi coinvolte avrebbero dovuto risarcire le persone coreane vittime della schiavitù, ciò ha provocato delle restrizioni da parte di Tokyo sulle importazioni di prodotti coreani, che hanno pregiudicato i rapporti tra i due stati fino a bloccarne il dialogo. Uno dei punti del programma di Shinzo Abe è stato quello di cambiare la costituzione pacifista, come primo passo verso un approccio che potesse permettere un contenimento della Cina, in questa ottica anche il rapporto con la Corea del Sud doveva diventare collaborativo, sia dal punto di vista diplomatico, che da quello economico, proprio per combattere Pechino anche sul piano della produzione. Quello di Abe è stato un lavoro soltanto avviato, ma che, per i rapporti tra i due paesi è stato fondamentale e che, nello scenario attuale, ha permesso l’avvio di una riconciliazione tra le due nazioni. In questo quadro si svolge la prima visita ufficiale di un capo di governo giapponese, dal 2011, in terra sudcoreana. Certo la minaccia di Pyongyang è la prima urgenza delle discussioni, perché la minaccia atomica non stata disinnescata, ma altri temi saranno sul tavolo della riunione. Per favorire ulteriormente la ripresa dei contatti il governo di Tokyo ha pianificato un progetto per risarcire i lavoratori schiavizzati, come chiesto dalla Corte suprema coreana e ciò ha determinato il nuovo giudizio di Seul, che ha definito lo stato nipponico da aggressore militarista a partner che condivide i valori universali dal paese sudcoreano. Questo clima sempre più disteso aveva già favorito la visita del presidente di Seul in Giappone, avvenuta lo scorso marzo e dopo ben dodici anni di assenza. La normalizzazione dei rapporti diplomatici ha permesso di affrontare temi di sviluppo comune quali la difesa, l’economia e la finanza. In questo momento quello che preoccupa di più i due esecutivi è la reciproca sicurezza, data la minaccia della crescente capacità balistica e nucleare della Corea del Nord, ma anche l’atteggiamento di Mosca e l’espansionismo della Cina, che ha compiuto grandi investimenti nel settore militare per rinforzare il suo apparato bellico. Dietro questo riavvicinamento, oltre che le ragioni già enunciate, vi è l’azione diplomatica di Washington, che ha da tempo messo al centro del suo interesse internazionale il contrasto alla Cina per la supremazia dei mari orientali, sia per Giappone, che per Corea del Sud, gli USA rappresentano il maggiore alleato, ma la distanza tra Seul e Tokyo non ha finora consentito una sinergia per sviluppare un rapporto trilaterale più stretto, soprattutto nei confronti della minaccia più immediata rappresentata da Pyongyang; ma anche gli sviluppi della guerra ucraina, con la Russia dichiaratamente contro il blocco occidentale costituisce un serio motivo di preoccupazione, considerando il progressivo avvicinamento di Mosca a Pechino. Se la Corea del Nord è la minaccia più prossima, il vero spauracchio sono le ambizioni cinesi, che con una potenziale azione contro Taiwan metterebbero a rischio i già fragili equilibri regionali, rischiando di trascinare in un conflitto i due paesi; aldilà di queste minacce concrete l’atteggiamento generale di Pechino, sempre più deciso a stabilire una zona di influenza sotto il proprio controllo, deve essere l’argomento decisivo per mettere da parte le distanze tra i due paesi e convincerli ad allacciare rapporti sempre più stretti per unificare gli sforzi per salvaguardare la loro sicurezza reciproca. Dal punto di vista della Cina la ripresa del dialogo tra i due paesi non sarà vista in maniera positiva, perché favoriva la sua politica nell’area, anche se in maniera indiretta, al contrario ora, Pechino dovrà affrontare anche la sinergia con gli Stati Uniti e non sarà certamente cosa gradita: ciò potrebbe provocare esibizioni di forza nei mari orientali, alzando il livello di guardia in una regione più volte in bilico a causa di possibili incidenti tra forze armate di paesi con interessi contrapposti.

The difficult world and regional situation causes rapprochement between South Korea and Japan

 Historically, relations between Japan and South Korea have been difficult due to the issues that occurred with Japan's occupation of the Korean peninsula from 1910 to 1945 and the enslavement of more than 800,000 Koreans as forced laborers in Tokyo factories. and forcing at least 200,000 women to become sexually abused on behalf of Japanese occupation soldiers; moreover there have been disputes over some islets, controlled by Seoul after the defeat of the empire of the rising sun. The Korean Supreme Court brought these issues back to the fore when it ruled in 2018 that the Japanese companies involved should compensate Korean people who are victims of slavery, which resulted in Tokyo's restrictions on imports of Korean products, which undermined relations between the two states until the dialogue is blocked. One of the points of Shinzo Abe's program was to change the pacifist constitution, as a first step towards an approach that could allow China to be contained, in this perspective also the relationship with South Korea had to become collaborative, both from the point of diplomatic point of view, and from the economic one, precisely to fight Beijing also on the production level. Abe's work was only started, but which, for relations between the two countries, was fundamental and which, in the current scenario, allowed the start of a reconciliation between the two nations. In this context, the first official visit of a Japanese head of government, since 2011, to South Korean soil takes place. Of course, the threat from Pyongyang is the primary urgency of the discussions, because the atomic threat has not been defused, but other topics will be on the table at the meeting. To further facilitate the resumption of contacts, the Tokyo government has planned a project to compensate enslaved workers, as requested by the Korean Supreme Court and this has determined the new judgment of Seoul, which has defined the Japanese state from a militaristic aggressor to a partner who shares universal values from south korean country. This increasingly relaxed atmosphere had already favored the visit of the president of Seoul to Japan, which took place last March and after twelve years of absence. The normalization of diplomatic relations has made it possible to address issues of common development such as defence, the economy and finance. At the moment, what worries the two executives the most is mutual security, given the threat of North Korea's growing ballistic and nuclear capability, but also the attitude of Moscow and the expansionism of China, which has made large investments in military sector to strengthen its war apparatus. Behind this rapprochement, as well as the reasons already stated, there is the diplomatic action of Washington, which has for some time placed the contrast to China for the supremacy of the eastern seas at the center of its international interest, both for Japan and Korea South, the USA represents the major ally, but the distance between Seoul and Tokyo has not so far allowed a synergy to develop a closer trilateral relationship, especially against the more immediate threat represented by Pyongyang; but also the developments of the Ukrainian war, with Russia openly against the Western bloc, is a serious cause for concern, considering Moscow's progressive rapprochement with Beijing. If North Korea is the closest threat, the real bogeyman are Chinese ambitions, which with a potential action against Taiwan would jeopardize the already fragile regional balances, risking dragging the two countries into a conflict; beyond these concrete threats, the general attitude of Beijing, increasingly determined to establish a zone of influence under its control, must be the decisive argument for putting aside the distances between the two countries and convincing them to establish ever closer relations to unify efforts to safeguard their mutual safety. From China's point of view, the resumption of dialogue between the two countries will not be seen in a positive way, because it favored its policy in the area, even if indirectly, on the contrary now, Beijing will also have to deal with the synergy with the United States and it will certainly not be welcome: this could cause displays of force in the eastern seas, raising the level of guard in a region repeatedly in the balance due to possible incidents between the armed forces of countries with opposing interests.

La difícil situación mundial y regional provoca acercamiento entre Corea del Sur y Japón

 Históricamente, las relaciones entre Japón y Corea del Sur han sido difíciles debido a los problemas que ocurrieron con la ocupación japonesa de la península de Corea de 1910 a 1945 y la esclavitud de más de 800.000 coreanos como trabajadores forzados en las fábricas de Tokio y obligando a al menos 200.000 mujeres a trabajar. sufrir abusos sexuales en nombre de los soldados de ocupación japoneses; además ha habido disputas por algunos islotes, controlados por Seúl tras la derrota del imperio del sol naciente. La Corte Suprema de Corea volvió a poner estos temas en primer plano cuando dictaminó en 2018 que las empresas japonesas involucradas deberían compensar a los coreanos que son víctimas de la esclavitud, lo que resultó en las restricciones de Tokio a las importaciones de productos coreanos, que socavaron las relaciones entre los dos estados hasta el diálogo está bloqueado. Uno de los puntos del programa de Shinzo Abe era cambiar la constitución pacifista, como primer paso hacia un enfoque que permitiera contener a China, en esta perspectiva también la relación con Corea del Sur tenía que volverse colaborativa, tanto desde el punto de vista diplomático punto de vista, y desde el económico, precisamente para combatir a Beijing también a nivel de producción. La obra de Abe apenas se iniciaba, pero que, para las relaciones entre los dos países, era fundamental y que, en el escenario actual, permitía el inicio de una reconciliación entre las dos naciones. En este contexto, se produce la primera visita oficial de un jefe de gobierno japonés, desde 2011, a suelo surcoreano. Por supuesto, la amenaza de Pyongyang es la principal urgencia de las discusiones, porque la amenaza atómica no ha sido desactivada, pero otros temas estarán sobre la mesa en la reunión. Para facilitar aún más la reanudación de los contactos, el gobierno de Tokio ha planificado un proyecto para indemnizar a los trabajadores esclavizados, tal y como ha pedido el Tribunal Supremo de Corea y así ha determinado la nueva sentencia de Seúl, que ha definido al Estado japonés de agresor militarista a socio. quien comparte valores universales del país surcoreano. Este ambiente cada vez más distendido ya había favorecido la visita del presidente de Seúl a Japón, que tuvo lugar el pasado mes de marzo y tras doce años de ausencia. La normalización de las relaciones diplomáticas ha permitido abordar temas de desarrollo común como la defensa, la economía y las finanzas. De momento, lo que más preocupa a los dos ejecutivos es la seguridad mutua, ante la amenaza de la creciente capacidad balística y nuclear de Corea del Norte, pero también la actitud de Moscú y el expansionismo de China, que ha realizado grandes inversiones en el sector militar para reforzar su aparato de guerra. Detrás de este acercamiento, además de las razones ya expuestas, se encuentra la acción diplomática de Washington, que desde hace tiempo sitúa el contraste con China por la supremacía de los mares orientales en el centro de sus intereses internacionales, tanto para Japón como para Corea. En el sur, EE. UU. representa el principal aliado, pero la distancia entre Seúl y Tokio no ha permitido hasta ahora una sinergia para desarrollar una relación trilateral más estrecha, especialmente frente a la amenaza más inmediata que representa Pyongyang; pero también la evolución de la guerra de Ucrania, con Rusia abiertamente contra el bloque occidental, es motivo de grave preocupación, considerando el progresivo acercamiento de Moscú a Pekín. Si Corea del Norte es la amenaza más cercana, el verdadero coco son las ambiciones chinas, que con una posible acción contra Taiwán pondrían en peligro los ya frágiles equilibrios regionales, con el riesgo de arrastrar a los dos países a un conflicto; Más allá de estas amenazas concretas, la actitud general de Pekín, cada vez más decidida a establecer una zona de influencia bajo su control, debe ser el argumento decisivo para dejar de lado las distancias entre los dos países y convencerlos de establecer relaciones cada vez más estrechas para unificar esfuerzos para salvaguardar su mutua seguridad. Desde el punto de vista de China, la reanudación del diálogo entre ambos países no será vista de manera positiva, pues favoreció su política en la zona, aunque sea indirectamente, al contrario ahora, Pekín también tendrá que lidiar con la sinergia. con Estados Unidos y seguramente no será bienvenido: esto podría provocar despliegues de fuerza en los mares del este, elevando el nivel de guardia en una región repetidamente en la balanza por posibles incidentes entre fuerzas armadas de países con intereses opuestos.

Die schwierige Welt- und Regionalsituation führt zu einer Annäherung zwischen Südkorea und Japan

 Historisch gesehen waren die Beziehungen zwischen Japan und Südkorea schwierig aufgrund der Probleme, die mit Japans Besetzung der koreanischen Halbinsel von 1910 bis 1945 und der Versklavung von mehr als 800.000 Koreanern als Zwangsarbeiter in Fabriken in Tokio auftraten und mindestens 200.000 Frauen dazu zwangen im Auftrag japanischer Besatzungssoldaten sexuell missbraucht werden; Darüber hinaus gab es Streitigkeiten über einige Inseln, die nach der Niederlage des Reiches der aufgehenden Sonne von Seoul kontrolliert wurden. Der Oberste Gerichtshof Koreas brachte diese Probleme wieder in den Vordergrund, als er 2018 entschied, dass die beteiligten japanischen Unternehmen koreanische Menschen, die Opfer von Sklaverei sind, entschädigen sollten, was zu Tokios Beschränkungen der Einfuhr koreanischer Produkte führte, die die Beziehungen zwischen den beiden Staaten bis dahin untergruben Der Dialog ist blockiert. Einer der Punkte des Programms von Shinzo Abe war die Änderung der pazifistischen Verfassung als erster Schritt in Richtung eines Ansatzes, der es ermöglichen könnte, China einzudämmen, in dieser Perspektive musste auch die Beziehung zu Südkorea kooperativ werden, beides aus diplomatischer Sicht aus wirtschaftlicher Sicht genau um Peking auch auf Produktionsebene zu bekämpfen. Abes Arbeit wurde erst begonnen, die aber für die Beziehungen zwischen den beiden Ländern von grundlegender Bedeutung war und im aktuellen Szenario den Beginn einer Aussöhnung zwischen den beiden Nationen ermöglichte. In diesem Zusammenhang findet der erste offizielle Besuch eines japanischen Regierungschefs seit 2011 auf südkoreanischem Boden statt. Natürlich ist die Bedrohung aus Pjöngjang die primäre Dringlichkeit der Diskussionen, weil die atomare Bedrohung nicht entschärft wurde, aber andere Themen werden bei dem Treffen auf den Tisch kommen. Um die Wiederaufnahme der Kontakte weiter zu erleichtern, hat die Regierung von Tokio ein Projekt zur Entschädigung versklavter Arbeiter geplant, wie vom Obersten Gerichtshof Koreas gefordert, und dies hat das neue Urteil von Seoul bestimmt, das den japanischen Staat von einem militaristischen Angreifer zu einem Partner definiert der universelle Werte aus dem südkoreanischen Land teilt. Diese zunehmend entspannte Atmosphäre hatte bereits den Besuch des Präsidenten von Seoul in Japan begünstigt, der im vergangenen März nach zwölfjähriger Abwesenheit stattfand. Die Normalisierung der diplomatischen Beziehungen hat es ermöglicht, Fragen der gemeinsamen Entwicklung wie Verteidigung, Wirtschaft und Finanzen anzugehen. Was die beiden Führungskräfte derzeit am meisten beunruhigt, ist die gegenseitige Sicherheit angesichts der Bedrohung durch Nordkoreas wachsende ballistische und nukleare Fähigkeiten, aber auch die Haltung Moskaus und der Expansionismus Chinas, das große Investitionen in den Militärsektor getätigt hat, um ihn zu stärken Kriegsgerät. Hinter dieser Annäherung steht neben den bereits genannten Gründen das diplomatische Vorgehen Washingtons, das seit einiger Zeit sowohl für Japan als auch für Korea den Gegensatz zu China um die Vorherrschaft der östlichen Meere in den Mittelpunkt seines internationalen Interesses stellt Im Süden stellen die USA den wichtigsten Verbündeten dar, aber die Entfernung zwischen Seoul und Tokio hat bisher keine Synergie zur Entwicklung engerer trilateraler Beziehungen ermöglicht, insbesondere gegen die unmittelbarere Bedrohung durch Pjöngjang; aber auch die Entwicklung des Ukraine-Krieges, mit Russland offen gegen den Westblock, gibt angesichts der fortschreitenden Annäherung Moskaus an Peking Anlass zu ernsthafter Sorge. Wenn Nordkorea die größte Bedrohung darstellt, sind die chinesischen Ambitionen das eigentliche Schreckgespenst, das mit einem möglichen Vorgehen gegen Taiwan die ohnehin fragilen regionalen Gleichgewichte gefährden und riskieren würde, die beiden Länder in einen Konflikt zu ziehen; Abgesehen von diesen konkreten Bedrohungen muss die allgemeine Haltung Pekings, die zunehmend entschlossen ist, eine Einflusszone unter seiner Kontrolle zu errichten, das entscheidende Argument dafür sein, die Distanzen zwischen den beiden Ländern zu überwinden und sie davon zu überzeugen, immer engere Beziehungen aufzubauen, um die Bemühungen um Schutz zu vereinen ihre gegenseitige Sicherheit. Aus chinesischer Sicht wird die Wiederaufnahme des Dialogs zwischen den beiden Ländern nicht positiv gewertet, weil es seine Politik in dem Bereich, wenn auch indirekt, begünstigt hat, im Gegenteil, Peking wird sich jetzt auch mit der Synergie auseinandersetzen müssen mit den Vereinigten Staaten und wird sicherlich nicht erwünscht sein: Dies könnte zu Gewaltdemonstrationen in den östlichen Meeren führen, die Erhöhung des Wachniveaus in einer Region, die aufgrund möglicher Zwischenfälle zwischen den Streitkräften von Ländern mit gegensätzlichen Interessen immer wieder auf der Kippe steht.

La situation mondiale et régionale difficile provoque un rapprochement entre la Corée du Sud et le Japon

 Historiquement, les relations entre le Japon et la Corée du Sud ont été difficiles en raison des problèmes survenus avec l'occupation par le Japon de la péninsule coréenne de 1910 à 1945 et l'asservissement de plus de 800 000 Coréens comme travailleurs forcés dans les usines de Tokyo et forçant au moins 200 000 femmes à devenir sexuellement abusé au nom des soldats de l'occupation japonaise ; de plus, il y a eu des disputes sur certains îlots, contrôlés par Séoul après la défaite de l'empire du soleil levant. La Cour suprême coréenne a remis ces questions sur le devant de la scène lorsqu'elle a statué en 2018 que les entreprises japonaises impliquées devaient indemniser les Coréens victimes d'esclavage, ce qui a entraîné les restrictions imposées par Tokyo sur les importations de produits coréens, qui ont miné les relations entre les deux États jusqu'à le dialogue est bloqué. L'un des points du programme de Shinzo Abe était de changer la constitution pacifiste, comme un premier pas vers une approche qui pourrait permettre de contenir la Chine, dans cette perspective aussi la relation avec la Corée du Sud devait devenir collaborative, tant du point de vue diplomatique point de vue, et du point de vue économique, justement pour combattre Pékin aussi au niveau de la production. Le travail d'Abe n'était que commencé, mais qui, pour les relations entre les deux pays, était fondamental et qui, dans le scénario actuel, a permis le début d'une réconciliation entre les deux nations. Dans ce contexte, a lieu la première visite officielle d'un chef de gouvernement japonais, depuis 2011, sur le sol sud-coréen. Bien sûr, la menace de Pyongyang est la première urgence des discussions, car la menace atomique n'est pas désamorcée, mais d'autres sujets seront sur la table lors de la réunion. Pour faciliter davantage la reprise des contacts, le gouvernement de Tokyo a prévu un projet d'indemnisation des travailleurs réduits en esclavage, comme l'a demandé la Cour suprême coréenne et cela a déterminé le nouveau jugement de Séoul, qui a défini l'État japonais d'agresseur militariste à partenaire qui partage les valeurs universelles du pays sud-coréen. Cette ambiance de plus en plus détendue avait déjà favorisé la visite du président de Séoul au Japon, qui a eu lieu en mars dernier et après douze ans d'absence. La normalisation des relations diplomatiques a permis d'aborder des questions de développement commun telles que la défense, l'économie et les finances. Pour le moment, ce qui inquiète le plus les deux dirigeants, c'est la sécurité mutuelle, compte tenu de la menace de la capacité balistique et nucléaire croissante de la Corée du Nord, mais aussi de l'attitude de Moscou et de l'expansionnisme de la Chine, qui a fait d'importants investissements dans le secteur militaire pour renforcer son appareil de guerre. Derrière ce rapprochement, ainsi que les raisons déjà évoquées, il y a l'action diplomatique de Washington, qui place depuis quelque temps le contraste avec la Chine pour la suprématie des mers orientales au centre de son intérêt international, tant pour le Japon que pour la Corée. Au sud, les USA représentent l'allié majeur, mais la distance entre Séoul et Tokyo n'a pas permis jusqu'à présent une synergie pour développer une relation trilatérale plus étroite, notamment face à la menace plus immédiate que représente Pyongyang ; mais aussi l'évolution de la guerre ukrainienne, avec la Russie ouvertement contre le bloc occidental, est une sérieuse source d'inquiétude, compte tenu du rapprochement progressif de Moscou avec Pékin. Si la Corée du Nord est la menace la plus proche, le vrai croque-mitaine ce sont les ambitions chinoises qui, avec une action potentielle contre Taïwan, mettraient en péril les équilibres régionaux déjà fragiles, risquant d'entraîner les deux pays dans un conflit ; au-delà de ces menaces concrètes, l'attitude générale de Pékin, de plus en plus déterminé à établir une zone d'influence sous son contrôle, doit être l'argument décisif pour mettre de côté les distances entre les deux pays et les convaincre d'établir des relations toujours plus étroites pour unifier les efforts de sauvegarde leur sécurité mutuelle. Du point de vue de la Chine, la reprise du dialogue entre les deux pays ne sera pas vue de manière positive, car elle a favorisé sa politique en la matière, même si indirectement, au contraire désormais, Pékin devra aussi composer avec la synergie avec les États-Unis et ce ne sera certainement pas le bienvenu : cela pourrait provoquer des démonstrations de force dans les mers de l'Est, élever le niveau de garde dans une région à plusieurs reprises dans la balance en raison d'éventuels incidents entre les forces armées de pays aux intérêts opposés.

A difícil situação mundial e regional causa reaproximação entre Coreia do Sul e Japão

 Historicamente, as relações entre o Japão e a Coreia do Sul têm sido difíceis devido aos problemas ocorridos com a ocupação japonesa da península coreana de 1910 a 1945 e a escravização de mais de 800.000 coreanos como trabalhadores forçados nas fábricas de Tóquio e forçando pelo menos 200.000 mulheres a tornar-se abusado sexualmente em nome dos soldados da ocupação japonesa; além disso, houve disputas sobre algumas ilhotas, controladas por Seul após a derrota do império do sol nascente. A Suprema Corte coreana trouxe essas questões de volta à tona quando decidiu em 2018 que as empresas japonesas envolvidas deveriam compensar os coreanos vítimas da escravidão, o que resultou nas restrições de Tóquio às importações de produtos coreanos, o que prejudicou as relações entre os dois estados até o diálogo é bloqueado. Um dos pontos do programa de Shinzo Abe era mudar a constituição pacifista, como primeiro passo para uma abordagem que permitisse a contenção da China, nesta perspectiva também a relação com a Coreia do Sul tinha de se tornar colaborativa, tanto do ponto de vista diplomático ponto de vista, e do ponto de vista econômico, justamente para combater Pequim também no nível da produção. O trabalho de Abe estava apenas iniciado, mas que, para as relações entre os dois países, foi fundamental e que, no atual cenário, permitiu o início de uma reconciliação entre as duas nações. Nesse contexto, ocorre a primeira visita oficial de um chefe de governo japonês, desde 2011, a solo sul-coreano. Claro, a ameaça de Pyongyang é a principal urgência das discussões, porque a ameaça atômica não foi neutralizada, mas outros tópicos estarão na mesa da reunião. Para facilitar ainda mais a retomada dos contatos, o governo de Tóquio planejou um projeto para indenizar os trabalhadores escravizados, conforme solicitado pela Suprema Corte da Coreia e isso determinou o novo julgamento de Seul, que definiu o Estado japonês de agressor militarista a parceiro que compartilha valores universais do país sul-coreano. Esse clima cada vez mais descontraído já havia favorecido a visita do presidente de Seul ao Japão, ocorrida em março passado e após doze anos de ausência. A normalização das relações diplomáticas permitiu abordar questões de desenvolvimento comum como a defesa, a economia e as finanças. No momento, o que mais preocupa os dois executivos é a segurança mútua, dada a ameaça da crescente capacidade balística e nuclear da Coreia do Norte, mas também a atitude de Moscou e o expansionismo da China, que tem feito grandes investimentos no setor militar para fortalecer sua aparato de guerra. Por detrás desta aproximação, bem como pelas razões já apontadas, está a ação diplomática de Washington, que há algum tempo colocou no centro do seu interesse internacional, tanto para o Japão como para a Coreia, a oposição à China pela supremacia dos mares orientais Ao sul, os EUA representam o principal aliado, mas a distância entre Seul e Tóquio não permitiu até agora uma sinergia para desenvolver uma relação trilateral mais próxima, especialmente contra a ameaça mais imediata representada por Pyongyang; mas também os desdobramentos da guerra ucraniana, com a Rússia abertamente contra o bloco ocidental, é um sério motivo de preocupação, considerando a aproximação progressiva de Moscou com Pequim. Se a Coreia do Norte é a ameaça mais próxima, o verdadeiro bicho-papão são as ambições chinesas, que com uma potencial ação contra Taiwan poriam em risco os já frágeis equilíbrios regionais, arriscando arrastar os dois países para um conflito; além dessas ameaças concretas, a atitude geral de Pequim, cada vez mais determinada a estabelecer uma zona de influência sob seu controle, deve ser o argumento decisivo para superar as distâncias entre os dois países e convencê-los a estabelecer relações cada vez mais estreitas para unificar esforços para salvaguardar sua segurança mútua. Do ponto de vista da China, a retomada do diálogo entre os dois países não será vista de forma positiva, pois favoreceu sua política na área, mesmo que indiretamente, pelo contrário agora, Pequim também terá que lidar com a sinergia com os Estados Unidos e certamente não será bem-vindo: isso pode provocar demonstrações de força nos mares do leste, elevando o nível de guarda em uma região repetidamente em jogo devido a possíveis incidentes entre as forças armadas de países com interesses opostos.

Сложная мировая и региональная ситуация вызывает сближение Южной Кореи и Японии

 Исторически отношения между Японией и Южной Кореей были сложными из-за проблем, возникших в связи с оккупацией Японией Корейского полуострова с 1910 по 1945 год и порабощением более 800 000 корейцев в качестве подневольных рабочих на токийских фабриках, а также принуждением не менее 200 000 женщин к подвергаться сексуальному насилию со стороны японских оккупационных солдат; кроме того, были споры по поводу некоторых островков, контролируемых Сеулом после поражения империи восходящего солнца. Верховный суд Кореи вновь поднял эти вопросы на первый план, когда в 2018 году постановил, что вовлеченные японские компании должны компенсировать корейцам, ставшим жертвами рабства, что привело к ограничениям Токио на импорт корейских товаров, что подорвало отношения между двумя государствами до тех пор, пока диалог заблокирован. Одним из пунктов программы Синдзо Абэ было изменение пацифистской конституции в качестве первого шага к подходу, который мог бы позволить сдерживать Китай. точки зрения, а с экономической именно бороться с Пекином еще и на производственном уровне. Работа Абэ была только начата, но она была фундаментальной для отношений между двумя странами и которая в нынешнем сценарии позволила начать примирение между двумя народами. В этом контексте имеет место первый с 2011 года официальный визит главы японского правительства на территорию Южной Кореи. Конечно, угроза со стороны Пхеньяна является первостепенной актуальностью дискуссий, потому что атомная угроза не обезврежена, но на встрече будут обсуждаться и другие темы. Чтобы еще больше облегчить возобновление контактов, правительство Токио запланировало проект по компенсации порабощенным рабочим, как того требует Верховный суд Кореи, и это определило новое решение Сеула, которое определило японское государство от милитаристского агрессора до партнера. кто разделяет общечеловеческие ценности из южнокорейской страны. Эта все более спокойная атмосфера уже благоприятствовала визиту президента Сеула в Японию, который состоялся в марте прошлого года и после двенадцати лет отсутствия. Нормализация дипломатических отношений позволила решить вопросы общего развития, такие как оборона, экономика и финансы. На данный момент двух руководителей больше всего беспокоит взаимная безопасность, учитывая угрозу растущего баллистического и ядерного потенциала Северной Кореи, а также позицию Москвы и экспансионизм Китая, который сделал крупные инвестиции в военный сектор для укрепления своей боевой аппарат. За этим сближением, а также за уже изложенными причинами стоят дипломатические действия Вашингтона, который на некоторое время поставил контраст с Китаем за господство в восточных морях в центр своих международных интересов как для Японии, так и для Кореи. Юг, США представляют собой главного союзника, но расстояние между Сеулом и Токио до сих пор не позволяло синергии развивать более тесные трехсторонние отношения, особенно против более непосредственной угрозы, которую представляет Пхеньян; но и развитие украинской войны, когда Россия открыто выступает против западного блока, является серьезным поводом для беспокойства, учитывая постепенное сближение Москвы с Пекином. Если Северная Корея представляет собой наибольшую угрозу, то реальным пугалом являются китайские амбиции, которые при возможных действиях против Тайваня поставят под угрозу и без того хрупкий региональный баланс, рискуя втянуть две страны в конфликт; Помимо этих конкретных угроз, общая позиция Пекина, все более решительно настроенного на создание зоны влияния под своим контролем, должна стать решающим аргументом в пользу преодоления дистанции между двумя странами и убеждения их в установлении еще более тесных отношений для объединения усилий по защите их взаимная безопасность. С точки зрения Китая, возобновление диалога между двумя странами не будет воспринято в позитивном ключе, поскольку он благоволил к своей политике в этой области, пусть и косвенно, наоборот, сейчас Пекину также придется заниматься синергией с США и уж точно не будет приветствоваться: это может вызвать демонстрации силы в восточных морях, многократно подняв уровень бдительности в регионе на балансе из-за возможных инцидентов между вооруженными силами стран с противоположными интересами.

艱難的世界和地區形勢促使韓日和解

 從歷史上看,日本和韓國之間的關係一直很困難,原因是日本在 1910 年至 1945 年佔領朝鮮半島,並在東京工廠奴役了超過 80 萬韓國人作為強迫勞工,並強迫至少 20 萬婦女從事勞動。代表日本佔領軍遭受性虐待; 此外,在朝陽帝國戰敗後,首爾控制的一些小島一直存在爭議。 韓國最高法院在 2018 年裁定所涉日本公司應對遭受奴役的韓國人進行賠償時將這些問題重新推向了前台,這導致東京限制韓國產品的進口,這破壞了兩國之間的關係,直到對話被阻止。 安倍晉三計劃的要點之一是修改和平憲法,作為遏制中國的第一步,從這個角度來看,與韓國的關係也必須從外交的角度來看是合作的而從經濟上來看,恰恰是要在生產層面上拼北京。 安倍的工作才剛剛開始,但對於兩國關係來說,這是根本性的,在目前的情況下,這讓兩國開始了和解。 在此背景下,日本政府首腦自 2011 年以來首次正式訪問韓國。 當然,來自平壤的威脅是討論的首要緊迫性,因為核威脅還沒有化解,但會議上還會討論其他話題。 為了進一步促進恢復聯繫,東京政府應韓國最高法院的要求,計劃了一個補償被奴役工人的項目,這決定了首爾的新判決,該判決將日本從軍國主義侵略者定義為合作夥伴誰擁有來自韓國國家的普世價值觀。 這種日益輕鬆的氣氛已經有利於首爾總統在去年三月對日本進行訪問,這是在缺席 12 年之後進行的。 邦交正常化使解決國防、經濟、金融等共同發展問題成為可能。 目前,鑑於朝鮮彈道和核能力不斷增強的威脅,兩位高管最擔心的是相互安全,還有莫斯科的態度和中國的擴張主義,中國在軍事領域進行了大量投資以加強其實力戰爭機器。 在這種和解的背後,以及已經闡明的原因,是華盛頓的外交行動,一段時間以來,華盛頓一直將與中國在東部海域至高無上的對比置於其國際利益的中心,對日本和韓國都是如此在南方,美國是主要盟友,但首爾和東京之間的距離到目前為止還不允許協同作用發展更緊密的三邊關係,尤其是在應對以平壤為代表的更直接威脅時; 考慮到莫斯科與北京的逐漸和解,俄羅斯公開反對西方集團的烏克蘭戰爭的發展也令人嚴重擔憂。 如果朝鮮是最接近的威脅,那麼真正的惡魔是中國的野心,如果對台灣採取潛在行動,將危及本已脆弱的地區平衡,有可能將兩國拖入衝突; 除了這些具體的威脅之外,北京日益決心建立其控制下的影響區的總體態度,必須成為擱置兩國之間距離並說服它們建立更密切關係以統一維護的決定性論據他們的相互安全。 從中國的角度來看,不會以積極的方式看待兩國之間恢復對話,因為它有利於其在該地區的政策,即使是間接的,相反,現在北京也將不得不處理協同效應與美國合作,這肯定不會受到歡迎:這可能會導致在東部海域展示武力,由於利益對立國家的武裝部隊之間可能發生的事件,該地區的警衛水平反复上升。

世界と地域の困難な状況は、韓国と日本の間の和解を引き起こします

 歴史的に、日本と韓国の関係は、1910 年から 1945 年までの日本による朝鮮半島の占領と、東京の工場で 80 万人以上の韓国人が強制労働として奴隷にされ、少なくとも 20 万人の女性が日本の占領軍のために性的虐待を受ける。 さらに、日出ずる帝国の敗北後、ソウルが支配するいくつかの小島をめぐる論争がありました。 韓国最高裁判所は、2018 年に関係する日本企業が奴隷制の被害者である韓国人に補償すべきであるとの判決を下し、これらの問題を再び前面に押し出しました。ダイアログがブロックされます。 安倍晋三のプログラムの要点の 1 つは、中国を封じ込めることができるアプローチへの第一歩として、平和憲法を変更することでした。この観点からも、韓国との関係は、外交の両方の観点から、協力的にならなければなりませんでした。経済的な観点から、正確には生産レベルでも北京と戦うことです。 安倍首相の取り組みはまだ始まったばかりですが、両国関係にとって根本的なものであり、現在のシナリオでは、両国間の和解の開始を可能にしました。 これに関連して、2011年以来、日本の政府元首の韓国への公式訪問が行われる。 もちろん、核の脅威は解決されていないため、北朝鮮からの脅威は議論の第一の緊急性ですが、会議では他のトピックがテーブルに上ります。 接触の再開をさらに促進するために、東京政府は、韓国最高裁判所の要求に応じて、奴隷労働者に補償するプロジェクトを計画しており、これにより、日本の国家を軍国主義的侵略者からパートナーに定義したソウルの新しい判決が決定されました。韓国の国からの普遍的な価値観を共有する人。 このますますリラックスした雰囲気は、昨年 3 月に 12 年ぶりに行われた韓国大統領の日本訪問に有利に働いていた。 国交正常化により、防衛、経済、金融など共通の発展課題に取り組むことが可能になりました。 現時点で両幹部が最も懸念しているのは、北朝鮮の弾道および核能力の増大の脅威だけでなく、ロシアの態度と、軍事部門を強化するために軍事部門に多額の投資を行ってきた中国の拡張主義を考えると、相互の安全保障です。戦争装置。 この和解の背後には、すでに述べた理由と同様に、ワシントンの外交行動があり、日本と韓国の両方にとって、東方海域の覇権について中国との対比を国際的関心の中心に置いてきた。南では、アメリカが主要な同盟国であるが、ソウルと東京の間の距離は、特に北朝鮮に代表されるより差し迫った脅威に対して、より緊密な三国間関係を発展させるための相乗効果をこれまでのところ可能にしていない。 しかし、ロシアが西側諸国に対して公然と反対しているウクライナ戦争の進展は、モスクワと北京との漸進的な和解を考えると、重大な懸念の原因である. 北朝鮮が最も近い脅威であるとすれば、本当の怪物は中国の野心であり、台湾に対する潜在的な行動により、すでに脆弱な地域のバランスを危険にさらし、両国を紛争に引きずり込む危険性があります。 これらの具体的な脅威を超えて、北京の一般的な態度は、その支配下に影響力のあるゾーンを確立することをますます決意しており、両国間の距離を脇に置き、より緊密な関係を確立して保護への取り組みを統一するよう説得するための決定的な議論でなければなりません。彼らの相互の安全。 中国の観点からは、両国間の対話の再開は肯定的には見られません。なぜなら、それは間接的であっても、その地域での政策を支持していたからです。これは、東方海域で武力行使を引き起こし、利益相反する国々の軍隊間の事件の可能性により、地域の警戒レベルを繰り返し引き上げる可能性があります。

يتسبب الوضع العالمي والإقليمي الصعب في التقارب بين كوريا الجنوبية واليابان

 تاريخيًا ، كانت العلاقات بين اليابان وكوريا الجنوبية صعبة بسبب المشكلات التي حدثت مع احتلال اليابان لشبه الجزيرة الكورية من عام 1910 إلى عام 1945 واستعباد أكثر من 800 ألف كوري كعمال قسريين في مصانع طوكيو ، وإجبار ما لا يقل عن 200000 امرأة على ذلك. تعرضوا للإيذاء الجنسي لصالح جنود الاحتلال الياباني ؛ علاوة على ذلك ، كانت هناك خلافات حول بعض الجزر التي سيطرت عليها سيول بعد هزيمة إمبراطورية الشمس المشرقة. أعادت المحكمة العليا الكورية هذه القضايا إلى الواجهة عندما قضت في 2018 بأن الشركات اليابانية المعنية يجب أن تعوض الكوريين ضحايا العبودية ، مما أدى إلى قيود طوكيو على واردات المنتجات الكورية ، مما قوض العلاقات بين البلدين حتى الحوار مسدود. كانت إحدى نقاط برنامج شينزو آبي تغيير الدستور السلمي ، كخطوة أولى نحو نهج يمكن أن يسمح باحتواء الصين ، ومن هذا المنظور أيضًا ، يجب أن تصبح العلاقة مع كوريا الجنوبية تعاونية ، سواء من الناحية الدبلوماسية. وجهة نظر ، ومن الناحية الاقتصادية ، على وجه التحديد لمحاربة بكين أيضا على مستوى الإنتاج. كان عمل آبي قد بدأ للتو ، ولكنه كان أساسيًا بالنسبة للعلاقات بين البلدين ، والذي سمح ، في السيناريو الحالي ، ببدء المصالحة بين البلدين. في هذا السياق ، تتم أول زيارة رسمية لرئيس حكومة ياباني ، منذ عام 2011 ، إلى الأراضي الكورية الجنوبية. وبطبيعة الحال ، فإن التهديد من بيونغ يانغ هو الضرورة الملحة للمناقشات ، لأنه لم يتم نزع فتيل التهديد النووي ، ولكن ستطرح مواضيع أخرى على طاولة الاجتماع. لتسهيل استئناف الاتصالات ، خططت حكومة طوكيو مشروعًا لتعويض العمال المستعبدين ، بناءً على طلب المحكمة العليا الكورية ، وقد حدد هذا الحكم الجديد في سيول ، والذي حدد الدولة اليابانية من معتد عسكري إلى شريك. الذي يشارك القيم العالمية من بلد كوريا الجنوبية. كان هذا الجو المريح على نحو متزايد قد فضل بالفعل زيارة رئيس سيول إلى اليابان ، والتي تمت في مارس الماضي وبعد اثني عشر عامًا من الغياب. أتاح تطبيع العلاقات الدبلوماسية معالجة قضايا التنمية المشتركة مثل الدفاع والاقتصاد والمالية. في الوقت الحالي ، أكثر ما يقلق المديرين التنفيذيين هو الأمن المتبادل ، نظرًا لتهديد القدرات الباليستية والنووية المتزايدة لكوريا الشمالية ، ولكن أيضًا موقف موسكو والتوسع الصيني ، التي قامت باستثمارات كبيرة في القطاع العسكري لتعزيز قدراتها. جهاز الحرب. وراء هذا التقارب ، بالإضافة إلى الأسباب التي سبق ذكرها ، هناك العمل الدبلوماسي لواشنطن ، التي وضعت لبعض الوقت التناقض مع الصين لتفوق البحار الشرقية في مركز اهتمامها الدولي ، لكل من اليابان وكوريا. تمثل الولايات المتحدة الأمريكية الجنوبية الحليف الرئيسي ، لكن المسافة بين سيول وطوكيو لم تسمح حتى الآن بالتآزر لتطوير علاقة ثلاثية أوثق ، خاصة ضد التهديد الأكثر إلحاحًا الذي تمثله بيونغ يانغ ؛ ولكن أيضًا تطورات الحرب الأوكرانية ، مع روسيا علنًا ضد الكتلة الغربية ، هي سبب خطير للقلق ، بالنظر إلى التقارب التقدمي بين موسكو وبكين. إذا كانت كوريا الشمالية هي التهديد الأقرب ، فإن البعبع الحقيقي هو الطموحات الصينية ، والتي من شأنها أن تعرض التوازنات الإقليمية الهشة بالفعل للخطر ، مع اتخاذ إجراء محتمل ضد تايوان ، مما يهدد بجر البلدين إلى صراع ؛ إلى جانب هذه التهديدات الملموسة ، يجب أن يكون الموقف العام لبكين ، المصمم بشكل متزايد على إنشاء منطقة نفوذ تحت سيطرتها ، هو الحجة الحاسمة لتنحية المسافات بين البلدين جانباً وإقناعهما بإقامة علاقات أوثق من أي وقت مضى لتوحيد الجهود لحماية سلامتهم المتبادلة. من وجهة نظر الصين ، لن يُنظر إلى استئناف الحوار بين البلدين بطريقة إيجابية ، لأنها فضلت سياستها في المنطقة ، حتى لو بشكل غير مباشر ، على العكس الآن ، سيتعين على بكين أيضًا التعامل مع التآزر. مع الولايات المتحدة ولن يكون مرحبًا به بالتأكيد: قد يتسبب ذلك في استعراض القوة في البحار الشرقية ، ورفع مستوى الحراسة في منطقة مرارًا وتكرارًا في الميزان بسبب الحوادث المحتملة بين القوات المسلحة لدول ذات مصالح متعارضة.

martedì 2 maggio 2023

Per contrastare i piani della Cina occorre riconoscere Taiwan

 L’attivismo cinese circa il conflitto tra Russia ed Ucraina, dimostra come Pechino sia interessata ad essere riconosciuta come una protagonista della vicenda, ufficialmente in nome della pacificazione tra le parti. In realtà il piano di pace cinese non è fatto per essere preso sul serio da entrambe le parti contrapposte ed è, quindi, una strategia che, dietro la volontà di rappresentare una azione pacificatrice, nasconde altri obiettivi. Certamente ci sta anche la volontà di essere una parte attiva in un eventuale stop delle ostilità, la certificazione di un ruolo attivo nella ricerca della pace, ma ciò è solo l’aspetto esteriore, che nasconde un piano ben congegnato, che rientra nella contrapposizione con gli USA e con l’occidente, più in generale. Le ragioni sono diverse ed il tentativo di individuarle può rappresentare soltanto una semplice congettura, tuttavia, ci sono diversi fatti concreti che possono supportare queste teorie. La necessità di creare una maggiore selezione della polarizzazione dello scontro, per evitare l’attuale situazione multipolare dello scenario internazionale, ha provocato a Pechino il progetto di rendere Mosca in una situazione di vassallaggio della Cina, compito facilitato della necessità della Russia di rompere l’isolamento, politico ed economico, in cui si trova. L’azione cinese potrebbe servire a consentire al Cremlino di guadagnare tempo per la propria riorganizzazione, soprattutto militare, fattore da pagare a caro prezzo, con una sorta di sottomissione non dichiarata ai voleri cinesi. Questo fatto consentirebbe alla Cina di allargare la propria zona di influenza mondiale con un partner dotato di forza atomica: un deterrente consistente nel futuro dei rapporti con Washington. Se questo fattore è di ordine internazionale, ne esiste, forse, uno più preoccupante di ordine, per la Cina, interno, costituito dalla questione di Taiwan. L’ambiguità cinese sull’Ucraina, malgrado il disastro per le esportazioni di Pechino ed il peggioramento dell’economia mondiale, è dovuta proprio al precedente dell’attuale conflitto intrapreso da Mosca per riprendere territori che ha sempre considerato parte della propria nazione. Aldilà di qualche esternazione estemporanea ed estremista da parte di funzionari cinesi sulla legittimità dell’azione russa, il presidente Xi Jinping ha cercato di tenere ufficialmente un atteggiamento cauto sul conflitto, pur non gradendo l’espansione dell’Alleanza Atlantica fino sulla frontiera di Mosca, ma ha avvertito più volte, che la questione di Taiwan non potrà essere trattata allo stesso modo dall’occidente, perché l’isola di Formosa è considerata parte integrante del territorio cinese, malgrado non abbia mai fatto parte della Repubblica Popolare cinese; nello stesso tempo ha intensificato le esercitazioni militari  e le prove di forza, quali vere e proprie minacce, contro Taipei e contro eventuali velleità occidentali. L’Alleanza Atlantica si è attivata rispondendo con la presenza di navi, oltre americane, anche francesi, inglesi ed italiane, ma si comprende che questa strategia puramente militare non è sufficiente se non sostenuta da una ben più forte azione politica. Nonostante tutti i rischi che ciò potrà comportare è venuto il momento di riconoscere ufficialmente Taiwan come stato sovrano ed aprire presso di esso rappresentanze diplomatiche, non solo come strumento dell’instaurazione di rapporti ufficiali e concreti, ma come presidio contro ogni forma di violenza possibile contro Taipei. Sicuramente se si verificasse questa possibilità la Cina protesterebbe in maniera molto pesante ed aumenterebbe la sua politica a favore della Russia, per minacciare l’occidente, ma non potrebbe spingersi troppo avanti nelle ritorsioni, perché la preoccupazione principale, sopra ogni altra, di Pechino è la crescita economica che viene usata come strumento per evitare derive contro il governo del paese e mantenere il dissenso ad un livello molto basso. Perdere i mercati più ricchi del pianeta sarebbe un contraccolpo in grado di mettere in difficoltà il regime, ben più grave che non riuscire ad annettere Taiwan; certamente il riconoscimento di Taiwan potrà creare problemi diplomatici con la Cina, ma se sarà effettuato in blocco da tutta l’Unione Europea, insieme con USA, il Regno Unito ed altri membri dell’occidente, come Australia e Giappone, per la Repubblica Popolare Cinese sarà ben difficile controbattere sul piano diplomatico ed anche la mobilità militare e, di conseguenza, le minacce a Taiwan dovrebbero ridursi e le velleità cinesi potrebbero finire. Viceversa una mossa del genere potrebbe accelerare e scatenare una escalation militare contro Taipei, ma in quel caso l’economia cinese resterebbe di fatto isolata immediatamente, senza più la possibilità di vedere crescere il suo prodotto interno lordo alle cifre necessarie per continuare a contenere il dissenso.

To thwart China's plans, Taiwan must be recognized

 Chinese activism regarding the conflict between Russia and Ukraine demonstrates how Beijing is interested in being recognized as a protagonist in the affair, officially in the name of reconciliation between the parties. In reality, the Chinese peace plan is not made to be taken seriously by both opposing parties and is therefore a strategy which hides other objectives behind the desire to represent a peacemaking action. Certainly there is also the will to be an active part in a possible halt to hostilities, the certification of an active role in the search for peace, but this is only the outward appearance, which hides a well thought-out plan, which falls within the opposition with the USA and with the West, more generally. The reasons are different and the attempt to identify them can only represent a simple conjecture, however, there are several concrete facts that can support these theories. The need to create a greater selection of the polarization of the confrontation, to avoid the current multipolar situation on the international scene, prompted Beijing to plan to make Moscow in a situation of vassalage of China, a task facilitated by Russia's need to break the isolation, political and economic, in which it finds itself. The Chinese action could serve to allow the Kremlin to buy time for its own reorganization, above all military, a factor to be paid dearly, with a sort of undeclared submission to Chinese wishes. This fact would allow China to expand its zone of global influence with a partner equipped with atomic strength: a significant deterrent in the future of relations with Washington. If this factor is of an international order, there is perhaps a more worrying one of an internal order, for China, constituted by the question of Taiwan. The Chinese ambiguity on Ukraine, despite the disaster for Beijing's exports and the worsening of the world economy, is due precisely to the precedent of the current conflict undertaken by Moscow to regain territories that it has always considered part of its nation. Beyond some impromptu and extremist utterances by Chinese officials on the legitimacy of the Russian action, President Xi Jinping has tried to officially maintain a cautious attitude on the conflict, while not liking the expansion of the Atlantic Alliance up to the Moscow border, but he has repeatedly warned that the question of Taiwan cannot be treated in the same way by the West, because the island of Formosa is considered an integral part of Chinese territory, despite having never been part of the People's Republic of China; at the same time he has intensified military exercises and trials of strength, as real threats, against Taipei and against any Western ambitions. The Atlantic Alliance took action by responding with the presence of ships, as well as American, also French, English and Italian, but it is understood that this purely military strategy is not sufficient if not supported by a much stronger political action. Despite all the risks that this may involve, the time has come to officially recognize Taiwan as a sovereign state and to open diplomatic representations with it, not only as a tool for establishing official and concrete relations, but as a defense against all possible forms of violence against Taipei. Surely if this possibility were to occur, China would protest very heavily and increase its policy in favor of Russia, to threaten the West, but it could not go too far in retaliating, because Beijing's main concern, above all others, is economic growth which is used as a tool to avoid drifts against the government of the country and to keep dissent at a very low level. Losing the richest markets on the planet would be a backlash capable of putting the regime in difficulty, much more serious than failing to annex Taiwan; certainly the recognition of Taiwan could create diplomatic problems with China, but if it is carried out en bloc by the whole European Union, together with the USA, the United Kingdom and other Western members, such as Australia and Japan, for the People's Republic of China it will be very difficult to counter diplomatically and also military mobility and, consequently, the threats to Taiwan should be reduced and Chinese ambitions could end. Conversely, such a move could accelerate and unleash a military escalation against Taipei, but in that case the Chinese economy would effectively remain isolated immediately, with no longer the possibility of seeing its gross domestic product grow to the figures necessary to continue to contain dissent .

Para frustrar los planes de China, Taiwán debe ser reconocido

 El activismo chino respecto al conflicto entre Rusia y Ucrania demuestra cómo Pekín está interesado en ser reconocido como protagonista en el asunto, oficialmente en nombre de la reconciliación entre las partes. En realidad, el plan de paz chino no está hecho para ser tomado en serio por ambas partes enfrentadas y, por lo tanto, es una estrategia que esconde otros objetivos detrás del deseo de representar una acción de pacificación. Ciertamente también está la voluntad de ser parte activa en un posible cese de hostilidades, la certificación de un papel activo en la búsqueda de la paz, pero esto es sólo la apariencia exterior, que esconde un plan bien pensado, que entra dentro la oposición con los EE.UU. y con Occidente, en general. Las razones son diferentes y el intento de identificarlas solo puede representar una simple conjetura, sin embargo, existen varios hechos concretos que pueden sustentar estas teorías. La necesidad de crear una mayor selección de la polarización del enfrentamiento, para evitar la actual situación multipolar en el escenario internacional, llevó a Pekín a planificar convertir a Moscú en una situación de vasallaje de China, tarea facilitada por la necesidad de Rusia de romper el aislamiento. , político y económico, en el que se encuentra. La acción china podría servir para que el Kremlin ganara tiempo para su propia reorganización, sobre todo militar, un factor que se pagará muy caro, con una especie de sumisión no declarada a los deseos chinos. Este hecho permitiría a China ampliar su zona de influencia global con un socio dotado de fuerza atómica: un importante elemento disuasorio en el futuro de las relaciones con Washington. Si este factor es de orden internacional, quizás haya uno más preocupante de orden interno, para China, constituido por la cuestión de Taiwán. La ambigüedad china sobre Ucrania, a pesar del desastre para las exportaciones de Pekín y el empeoramiento de la economía mundial, se debe precisamente al precedente del actual conflicto emprendido por Moscú para recuperar territorios que siempre ha considerado parte de su nación. Más allá de algunas declaraciones improvisadas y extremistas de funcionarios chinos sobre la legitimidad de la acción rusa, el presidente Xi Jinping ha tratado de mantener oficialmente una actitud cautelosa sobre el conflicto, aunque no le gusta la expansión de la Alianza Atlántica hasta la frontera de Moscú, pero ha advirtió reiteradamente que la cuestión de Taiwán no puede ser tratada de la misma manera por Occidente, porque la isla de Formosa es considerada parte integrante del territorio chino, a pesar de no haber sido nunca parte de la República Popular China; al mismo tiempo ha intensificado los ejercicios militares y las pruebas de fuerza, como amenazas reales, contra Taipei y contra cualquier ambición occidental. La Alianza Atlántica entró en acción respondiendo con la presencia de barcos, además de estadounidenses, también franceses, ingleses e italianos, pero se entiende que esta estrategia puramente militar no es suficiente si no se apoya en una acción política mucho más fuerte. A pesar de todos los riesgos que esto puede implicar, ha llegado el momento de reconocer oficialmente a Taiwán como un estado soberano y de abrir representaciones diplomáticas con él, no solo como una herramienta para establecer relaciones oficiales y concretas, sino como una defensa contra todas las formas posibles de violencia contra Taipéi. Seguramente si se diera esta posibilidad, China protestaría muy fuerte y aumentaría su política a favor de Rusia, para amenazar a Occidente, pero no podría ir demasiado lejos en la represalia, porque la principal preocupación de Beijing, por encima de todas las demás, es el crecimiento económico que se utiliza como herramienta para evitar derivas contra el gobierno del país y mantener la disidencia en un nivel muy bajo. Perder los mercados más ricos del planeta sería un contragolpe capaz de poner en aprietos al régimen, mucho más grave que no anexar Taiwán; ciertamente el reconocimiento de Taiwán podría crear problemas diplomáticos con China, pero si se lleva a cabo en bloque por toda la Unión Europea, junto con los EE.UU., el Reino Unido y otros miembros occidentales, como Australia y Japón, para la República Popular de China será muy difícil de contrarrestar diplomáticamente y también la movilidad militar y, en consecuencia, las amenazas a Taiwán deben reducirse y las ambiciones chinas podrían terminar. Por el contrario, tal movimiento podría acelerar y desencadenar una escalada militar contra Taipéi, pero en ese caso la economía china quedaría efectivamente aislada de inmediato, sin posibilidad de ver crecer su producto interno bruto a las cifras necesarias para continuar conteniendo la disidencia.

Um Chinas Pläne zu durchkreuzen, muss Taiwan anerkannt werden

 Der chinesische Aktivismus im Konflikt zwischen Russland und der Ukraine zeigt, wie sehr Peking daran interessiert ist, als Protagonist in der Affäre anerkannt zu werden, offiziell im Namen der Versöhnung zwischen den Parteien. In Wirklichkeit ist der chinesische Friedensplan nicht darauf angelegt, von beiden Gegenparteien ernst genommen zu werden und ist daher eine Strategie, die andere Ziele hinter dem Wunsch verbirgt, eine friedensstiftende Aktion darzustellen. Sicherlich gibt es auch den Willen, sich aktiv an einer möglichen Einstellung der Feindseligkeiten zu beteiligen, die Bescheinigung einer aktiven Rolle bei der Suche nach Frieden, aber das ist nur der äußere Schein, hinter dem sich ein gut durchdachter Plan verbirgt, der hineinfällt die Opposition mit den USA und mit dem Westen im Allgemeinen. Die Gründe sind unterschiedlich und der Versuch, sie zu identifizieren, kann nur eine einfache Vermutung darstellen, es gibt jedoch mehrere konkrete Fakten, die diese Theorien stützen können. Die Notwendigkeit, eine größere Auswahl der Polarisierung der Konfrontation zu schaffen, um die derzeitige multipolare Situation auf der internationalen Bühne zu vermeiden, veranlasste Peking zu der Planung, Moskau in eine Situation der Vasallenschaft Chinas zu versetzen, eine Aufgabe, die durch die Notwendigkeit Russlands erleichtert wird, die Isolation zu durchbrechen , politisch und wirtschaftlich, in dem es sich befindet. Die chinesische Aktion könnte dazu dienen, dem Kreml Zeit für seine eigene Umstrukturierung zu verschaffen, vor allem für die militärische, ein Faktor, der teuer zu bezahlen ist, mit einer Art unausgesprochener Unterwerfung unter chinesische Wünsche. Diese Tatsache würde es China ermöglichen, seine globale Einflusszone mit einem Partner zu erweitern, der mit Atomkraft ausgestattet ist: eine erhebliche Abschreckung in der Zukunft der Beziehungen zu Washington. Wenn dieser Faktor internationaler Ordnung ist, gibt es für China vielleicht einen besorgniserregenderen inneren Ordnungsgrund, der durch die Taiwan-Frage begründet wird. Die chinesische Zweideutigkeit gegenüber der Ukraine ist trotz der Katastrophe für Pekings Exporte und der Verschlechterung der Weltwirtschaft genau auf den Präzedenzfall des aktuellen Konflikts zurückzuführen, den Moskau unternommen hat, um Gebiete zurückzugewinnen, die es immer als Teil seiner Nation betrachtet hat. Abgesehen von einigen spontanen und extremistischen Äußerungen chinesischer Beamter zur Legitimität der russischen Aktion hat Präsident Xi Jinping versucht, offiziell eine vorsichtige Haltung gegenüber dem Konflikt aufrechtzuerhalten, obwohl er die Erweiterung des Atlantischen Bündnisses bis zur Moskauer Grenze nicht mochte, aber er hat es getan wiederholt davor gewarnt, dass die Taiwan-Frage vom Westen nicht in gleicher Weise behandelt werden kann, da die Insel Formosa als integraler Bestandteil des chinesischen Territoriums betrachtet wird, obwohl sie nie Teil der Volksrepublik China war; Gleichzeitig hat es Militärübungen und Kraftproben als echte Drohungen gegen Taipei und gegen alle westlichen Ambitionen intensiviert. Das Atlantische Bündnis ergriff Maßnahmen, indem es mit der Anwesenheit von Schiffen sowie amerikanischen, auch französischen, englischen und italienischen Schiffen reagierte, aber es wird davon ausgegangen, dass diese rein militärische Strategie nicht ausreicht, wenn sie nicht durch eine viel stärkere politische Aktion unterstützt wird. Trotz aller damit verbundenen Risiken ist es an der Zeit, Taiwan offiziell als souveränen Staat anzuerkennen und mit ihm diplomatische Vertretungen zu eröffnen, nicht nur als Instrument zur Aufnahme offizieller und konkreter Beziehungen, sondern auch als Verteidigung gegen alle möglichen Formen von Gewalt gegen Taipeh. Wenn diese Möglichkeit eintreten sollte, würde China sicherlich sehr heftig protestieren und seine Politik zugunsten Russlands verstärken, um den Westen zu bedrohen, aber es könnte nicht zu weit gehen, um Vergeltung zu üben, weil Pekings Hauptanliegen vor allem das Wirtschaftswachstum ist wird als Instrument verwendet, um Abdriften gegen die Regierung des Landes zu vermeiden und Dissens auf einem sehr niedrigen Niveau zu halten. Der Verlust der reichsten Märkte auf dem Planeten wäre eine Gegenreaktion, die das Regime in Schwierigkeiten bringen könnte, viel schwerwiegender als das Scheitern der Annexion Taiwans; sicherlich könnte die Anerkennung Taiwans diplomatische Probleme mit China schaffen, aber wenn sie en bloc von der gesamten Europäischen Union zusammen mit den USA, dem Vereinigten Königreich und anderen westlichen Mitgliedern wie Australien und Japan für die Volksrepublik durchgeführt wird China wird es sehr schwer sein, der diplomatischen und auch militärischen Mobilität entgegenzuwirken, und folglich sollten die Bedrohungen für Taiwan verringert werden und die chinesischen Ambitionen könnten enden. Umgekehrt könnte ein solcher Schritt eine militärische Eskalation gegen Taipeh beschleunigen und auslösen, aber in diesem Fall würde die chinesische Wirtschaft effektiv sofort isoliert bleiben und nicht länger die Möglichkeit haben, ihr Bruttoinlandsprodukt auf die Zahlen wachsen zu sehen, die notwendig sind, um Dissens weiterhin einzudämmen.

Pour contrecarrer les plans de la Chine, Taïwan doit être reconnu

 L'activisme chinois autour du conflit russo-ukrainien montre à quel point Pékin a intérêt à être reconnu comme protagoniste de l'affaire, officiellement au nom de la réconciliation entre les parties. En réalité, le plan de paix chinois n'est pas fait pour être pris au sérieux par les deux parties adverses et est donc une stratégie qui cache d'autres objectifs derrière la volonté de représenter une action pacificatrice. Certes, il y a aussi la volonté de participer activement à un éventuel arrêt des hostilités, la certification d'un rôle actif dans la recherche de la paix, mais ce n'est que l'apparence extérieure, qui cache un plan mûrement réfléchi, qui s'inscrit dans l'opposition avec les USA et avec l'Occident, plus généralement. Les raisons sont différentes et la tentative de les identifier ne peut représenter qu'une simple conjecture, cependant, il existe plusieurs faits concrets qui peuvent soutenir ces théories. La nécessité de créer une plus grande sélection de la polarisation de l'affrontement, pour éviter la situation multipolaire actuelle sur la scène internationale, a poussé Pékin à envisager de mettre Moscou en situation de vassalité de la Chine, une tâche facilitée par le besoin de la Russie de briser l'isolement. , politique et économique, dans lequel il se trouve. L'action chinoise pourrait servir à permettre au Kremlin de gagner du temps pour sa propre réorganisation, avant tout militaire, un facteur à payer cher, avec une sorte de soumission non déclarée aux volontés chinoises. Ce fait permettrait à la Chine d'étendre sa zone d'influence mondiale avec un partenaire doté de la force atomique : un élément dissuasif important dans l'avenir des relations avec Washington. Si ce facteur est d'ordre international, il en est peut-être un plus inquiétant d'ordre interne, pour la Chine, constitué par la question de Taiwan. L'ambiguïté chinoise sur l'Ukraine, malgré le désastre pour les exportations de Pékin et la dégradation de l'économie mondiale, tient précisément au précédent du conflit actuel entrepris par Moscou pour reconquérir des territoires qu'elle a toujours considérés comme faisant partie de sa nation. Au-delà de quelques déclarations impromptues et extrémistes d'officiels chinois sur la légitimité de l'action russe, le président Xi Jinping a essayé de maintenir officiellement une attitude prudente sur le conflit, tout en n'aimant pas l'élargissement de l'Alliance atlantique jusqu'à la frontière de Moscou, mais il a averti à plusieurs reprises que la question de Taiwan ne peut être traitée de la même manière par l'Occident, car l'île de Formose est considérée comme faisant partie intégrante du territoire chinois, bien qu'elle n'ait jamais fait partie de la République populaire de Chine ; dans le même temps, il a intensifié les exercices militaires et les épreuves de force, véritables menaces, contre Taipei et contre toutes les ambitions occidentales. L'Alliance atlantique a réagi en ripostant par la présence de navires, aussi bien américains, français, anglais et italiens, mais il est entendu que cette stratégie purement militaire n'est pas suffisante si elle n'est pas appuyée par une action politique beaucoup plus forte. Malgré tous les risques que cela peut comporter, le moment est venu de reconnaître officiellement Taïwan comme État souverain et d'ouvrir des représentations diplomatiques auprès de lui, non seulement comme un outil pour établir des relations officielles et concrètes, mais comme une défense contre toutes les formes possibles de violence contre Taipei. Certes, si cette éventualité devait se concrétiser, la Chine protesterait très fortement et intensifierait sa politique en faveur de la Russie, pour menacer l'Occident, mais elle ne pourrait pas aller trop loin dans la riposte, car la principale préoccupation de Pékin, avant toutes les autres, est la croissance économique qui est utilisé comme un outil pour éviter les dérives contre le gouvernement du pays et pour maintenir la dissidence à un niveau très bas. Perdre les marchés les plus riches de la planète serait un retour de bâton susceptible de mettre le régime en difficulté, bien plus grave que de ne pas annexer Taïwan ; certes, la reconnaissance de Taïwan pourrait créer des problèmes diplomatiques avec la Chine, mais si elle est réalisée en bloc par l'ensemble de l'Union européenne, avec les États-Unis, le Royaume-Uni et d'autres membres occidentaux, comme l'Australie et le Japon, pour la République populaire de La Chine il sera très difficile de contrer diplomatiquement et aussi la mobilité militaire et, par conséquent, les menaces sur Taïwan devraient être réduites et les ambitions chinoises pourraient prendre fin. À l'inverse, une telle démarche pourrait accélérer et déclencher une escalade militaire contre Taipei, mais dans ce cas, l'économie chinoise resterait effectivement isolée immédiatement, sans plus la possibilité de voir son produit intérieur brut croître jusqu'aux chiffres nécessaires pour continuer à contenir la dissidence.

Para frustrar os planos da China, Taiwan deve ser reconhecido

 O ativismo chinês em relação ao conflito entre a Rússia e a Ucrânia demonstra como Pequim está interessada em ser reconhecida como protagonista do caso, oficialmente em nome da reconciliação entre as partes. Na realidade, o plano de paz chinês não é feito para ser levado a sério por ambas as partes opostas e, portanto, é uma estratégia que esconde outros objetivos por trás do desejo de representar uma ação pacificadora. Certamente há também a vontade de ser parte activa numa eventual paragem das hostilidades, a certificação de um papel activo na busca da paz, mas esta é apenas a aparência exterior, que esconde um plano bem pensado, que se enquadra a oposição com os EUA e com o Ocidente, em geral. As razões são diversas e a tentativa de identificá-las pode representar apenas uma simples conjectura, porém, existem vários fatos concretos que podem sustentar essas teorias. A necessidade de criar uma maior seleção da polarização do confronto, para evitar a atual situação multipolar no cenário internacional, levou Pequim a planejar tornar Moscou em situação de vassalagem da China, tarefa facilitada pela necessidade da Rússia de romper o isolamento , político e econômico, em que se encontra. A ação chinesa poderia servir para permitir que o Kremlin ganhasse tempo para sua própria reorganização, sobretudo militar, fator a ser pago caro, com uma espécie de submissão não declarada aos desejos chineses. Esse fato permitiria à China expandir sua zona de influência global com um parceiro dotado de força atômica: um impedimento significativo no futuro das relações com Washington. Se esse fator é de ordem internacional, talvez haja um mais preocupante de ordem interna, para a China, constituído pela questão de Taiwan. A ambigüidade chinesa sobre a Ucrânia, apesar do desastre para as exportações de Pequim e da piora da economia mundial, se deve justamente ao precedente do atual conflito empreendido por Moscou para reconquistar territórios que sempre considerou parte de sua nação. Além de algumas declarações improvisadas e extremistas de autoridades chinesas sobre a legitimidade da ação russa, o presidente Xi Jinping tentou manter oficialmente uma atitude cautelosa sobre o conflito, embora não gostasse da expansão da Aliança Atlântica até a fronteira de Moscou, mas advertiu repetidamente que a questão de Taiwan não pode ser tratada da mesma forma pelo Ocidente, porque a ilha de Formosa é considerada parte integrante do território chinês, apesar de nunca ter feito parte da República Popular da China; ao mesmo tempo, intensificou exercícios militares e provas de força, como ameaças reais, contra Taipei e contra quaisquer ambições ocidentais. A Aliança Atlântica atuou respondendo com a presença de navios, além de americanos, também franceses, ingleses e italianos, mas entende-se que esta estratégia puramente militar não é suficiente se não for apoiada por uma ação política muito mais forte. Apesar de todos os riscos que isso possa acarretar, chegou o momento de reconhecer oficialmente Taiwan como Estado soberano e de abrir representações diplomáticas com ele, não só como instrumento de estabelecimento de relações oficiais e concretas, mas como defesa contra todas as formas possíveis de violência contra Taipé. Certamente se essa possibilidade ocorresse, a China protestaria muito e aumentaria sua política em favor da Rússia, para ameaçar o Ocidente, mas não poderia ir muito longe na retaliação, porque a principal preocupação de Pequim, acima de todas as outras, é o crescimento econômico que é usado como uma ferramenta para evitar desvios contra o governo do país e para manter a dissidência em um nível muito baixo. Perder os mercados mais ricos do planeta seria uma reação capaz de colocar o regime em dificuldades, muito mais graves do que não anexar Taiwan; certamente o reconhecimento de Taiwan poderia criar problemas diplomáticos com a China, mas se for feito em bloco por toda a União Européia, juntamente com os EUA, o Reino Unido e outros membros ocidentais, como Austrália e Japão, pela República Popular da China será muito difícil contrariar diplomaticamente e também a mobilidade militar e, consequentemente, as ameaças a Taiwan deverão ser reduzidas e as ambições chinesas poderão acabar. Por outro lado, tal movimento poderia acelerar e desencadear uma escalada militar contra Taipei, mas nesse caso a economia chinesa ficaria efectivamente isolada de imediato, sem mais possibilidade de ver o seu produto interno bruto crescer para os números necessários para continuar a conter a dissidência.

Чтобы помешать планам Китая, Тайвань должен быть признан

 Активность Китая в отношении конфликта между Россией и Украиной демонстрирует, насколько Пекин заинтересован в том, чтобы его признали главным действующим лицом в этом деле, официально во имя примирения сторон. На самом деле китайский мирный план не рассчитан на то, чтобы обе противоборствующие стороны воспринимали его всерьез, и поэтому он является стратегией, которая скрывает другие цели за стремлением представить миротворческую акцию. Конечно, есть и воля к активному участию в возможном прекращении военных действий, подтверждение активной роли в поисках мира, но это только внешняя видимость, за которой скрывается хорошо продуманный план, укладывающийся в противостояние с США и с Западом в целом. Причины разные и попытка их выявления может представлять собой лишь простую догадку, однако есть несколько конкретных фактов, которые могут поддержать эти теории. Необходимость создать большую селекцию поляризации противостояния, избежать сложившейся многополярной ситуации на международной арене, подтолкнула Пекин к плану поставить Москву в положение вассалитета Китая, задача, облегчаемая необходимостью выхода России из изоляции. политическую и экономическую, в которой она находится. Действия Китая могут позволить Кремлю выиграть время для собственной реорганизации, прежде всего военной, фактор, за который придется дорого заплатить, своего рода необъявленное подчинение желаниям Китая. Этот факт позволил бы Китаю расширить зону своего глобального влияния с партнером, обладающим ядерной мощью: существенный сдерживающий фактор в будущих отношениях с Вашингтоном. Если этот фактор относится к международному порядку, то, возможно, есть более тревожный фактор внутреннего порядка для Китая, определяемый вопросом о Тайване. Двусмысленность Китая в отношении Украины, несмотря на катастрофу для экспорта Пекина и ухудшение состояния мировой экономики, обусловлена ​​именно прецедентом нынешнего конфликта, предпринятого Москвой для возвращения территорий, которые она всегда считала частью своей нации. Помимо некоторых импровизированных и экстремистских заявлений китайских официальных лиц о легитимности действий России, президент Си Цзиньпин пытался официально сохранять осторожное отношение к конфликту, не одобряя расширение Атлантического альянса до границы с Москвой, но он неоднократно предупреждал, что вопрос о Тайване не может рассматриваться Западом таким же образом, потому что остров Формоза считается неотъемлемой частью территории Китая, несмотря на то, что он никогда не был частью Китайской Народной Республики; в то же время он активизировал военные учения и испытания силы, как реальную угрозу Тайбэю и любым западным амбициям. Атлантический альянс принял меры, ответив присутствием кораблей, а также американских, французских, английских и итальянских, но понятно, что этой чисто военной стратегии недостаточно, если она не поддерживается гораздо более сильными политическими действиями. Несмотря на все связанные с этим риски, пришло время официально признать Тайвань суверенным государством и открыть с ним дипломатические представительства не только в качестве инструмента установления официальных и конкретных отношений, но и в качестве защиты от всех возможных форм насилие против Тайбэя. Конечно, если бы такая возможность возникла, Китай бы очень сильно протестовал и усилил бы свою политику в пользу России, чтобы угрожать Западу, но он не мог бы зайти слишком далеко в ответных действиях, потому что главная забота Пекина, прежде всего, это экономический рост, который используется как инструмент, позволяющий избежать дрейфа против правительства страны и сдерживать инакомыслие на очень низком уровне. Потеря самых богатых рынков на планете была бы негативной реакцией, способной поставить режим в затруднительное положение, гораздо более серьезное, чем неспособность аннексировать Тайвань; безусловно, признание Тайваня могло бы создать дипломатические проблемы с Китаем, но если оно будет осуществляться единым блоком всего Евросоюза вместе с США, Великобританией и другими западными членами, такими как Австралия и Япония, для КНР Китаю будет очень трудно противостоять дипломатически, а также военной мобильности и, следовательно, угрозы Тайваню должны быть уменьшены, а китайские амбиции могут закончиться. И наоборот, такой шаг может ускорить и спровоцировать военную эскалацию против Тайбэя, но в этом случае китайская экономика фактически немедленно останется изолированной, и больше не будет возможности увидеть, как ее валовой внутренний продукт вырастет до цифр, необходимых для продолжения сдерживания инакомыслия.

為了阻撓中國的計劃,必須承認台灣

 中國對俄羅斯和烏克蘭衝突的積極態度表明,北京有興趣以雙方和解的名義正式被承認為該事件的主角。 事實上,中國的和平計劃並沒有被對立雙方認真對待,因此是一種在代表和平行動的願望背後隱藏其他目標的戰略。 當然,也有積極參與可能停止敵對行動的意願,證明在尋求和平中發揮積極作用,但這只是表面現象,隱藏著深思熟慮的計劃,這屬於內在更普遍地反對美國和西方。 原因各不相同,試圖確定它們只能代表一個簡單的猜想,但是,有幾個具體的事實可以支持這些理論。 為避免當前國際多極化局面,需要創造更多的兩極化對抗局面,促使北京計劃讓莫斯科處於中國附庸的境地,俄羅斯打破孤立的需要促成了這一任務,政治和經濟,它發現自己。 中國的行動可能有助於讓克里姆林宮為自己的重組爭取時間,尤其是軍事重組,這是一個需要付出高昂代價的因素,而且是一種對中國意願的不言而喻的屈服。 這一事實將使中國能夠通過擁有核力量的合作夥伴擴大其全球影響力區域:這是未來與華盛頓關係的重要威懾力量。 如果這個因素是國際秩序的因素,那麼對中國來說,可能還有一個更令人擔憂的內部秩序因素,即台灣問題。 中國在烏克蘭問題上的模棱兩可,儘管北京的出口遭受了災難,世界經濟也在惡化,這恰恰是由於莫斯科為收復其一直認為屬於其國家的領土而進行的當前衝突的先例。 除了中國官員就俄羅斯行動的合法性發表一些即興和極端的言論外,習近平主席還試圖在官方上對沖突保持謹慎態度,雖然不喜歡大西洋聯盟擴大到莫斯科邊界,但他已經多次警告西方不能以同樣的方式對待台灣問題,因為台灣被認為是中國領土不可分割的一部分,儘管它從未成為中華人民共和國的一部分; 與此同時,它加強了軍事演習和力量較量,作為對台北和任何西方野心的真正威脅。 大西洋聯盟採取行動作出回應,派出船隻,還有美國、法國、英國和意大利的船隻,但據了解,如果沒有更強大的政治行動支持,這種純粹的軍事戰略是不夠的。 儘管這可能涉及各種風險,但現在是正式承認台灣為主權國家並與其開放外交交涉的時候了,這不僅是建立官方和具體關係的工具,而且是抵御所有可能形式的威脅的手段。對台北的暴力。 如果這種可能性發生,中國肯定會強烈抗議並加強其支持俄羅斯的政策,以威脅西方,但它不能在報復上走得太遠,因為北京最關心的是經濟增長被用作避免對國家政府的漂移並將異議保持在非常低的水平的工具。 失去這個星球上最富有的市場將是一種強烈抵制,能夠使該政權陷入困境,這比未能吞併台灣嚴重得多; 承認台灣當然會造成與中國的外交問題,但如果整個歐盟與美國、英國和其他西方成員(如澳大利亞和日本)一起為中華人民共和國中國將很難通過外交和軍事行動來應對,因此,對台灣的威脅應該減少,中國的野心可能會結束。 相反,這樣的舉動可能會加速並引發針對台北的軍事升級,但在這種情況下,中國經濟實際上將立即保持孤立,不再有可能看到其國內生產總值增長到繼續遏制異議所必需的數字。

中国の計画を阻止するには、台湾を認めなければならない

 ロシアとウクライナの紛争に関する中国の活動は、公式には両当事者間の和解という名目で、この問題の主役として認められることに北京がいかに関心を持っているかを示している。 実際には、中国の和平計画は両当事者によって真剣に受け止められるように作成されたものではなく、したがって、平和構築行動を表明したいという願望の背後に他の目的を隠す戦略です. 確かに、敵対行為の停止の可能性において積極的な役割を果たしたいという意志、平和の探求における積極的な役割の証明もありますが、これは外見にすぎず、よく考え抜かれた計画を隠しています。より一般的には、米国および西側との反対。 理由はさまざまであり、それらを特定する試みは単純な推測にすぎませんが、これらの理論を裏付ける具体的な事実がいくつかあります。 国際舞台における現在の多極化状況を回避するために、対立の二極化のより大きな選択を作成する必要性により、北京はモスクワを中国の属国の状況に置く計画を立てるようになりました。 、政治的および経済的であり、その中で自分自身を見つけます。 中国の行動は、クレムリンが自らの再編のための時間を稼ぐのに役立つ可能性があり、何よりも軍事的であり、中国の意向への宣言されていない服従のようなものである。 この事実により、中国は核兵器を備えたパートナーと共に世界的な影響力のゾーンを拡大することができ、ワシントンとの将来の関係における重大な抑止力となる。 この要因が国際秩序の要因であるとすれば、台湾問題によって構成された中国にとっては、おそらくより憂慮すべき国内秩序の要因があるだろう。 ウクライナに関する中国のあいまいさは、北京の輸出の災難と世界経済の悪化にもかかわらず、ロシアが常に自国の一部と考えてきた領土を取り戻すために現在行われている紛争の前例に正確に起因している. 習近平国家主席は、大西洋同盟がモスクワ国境まで拡大することを好まない一方で、中国当局者によるロシアの行動の正当性に関する即興的で過激な発言を超えて、紛争に対して慎重な態度を公式に維持しようとしてきたが、中華人民共和国の一部ではなかったにもかかわらず、フォルモサ島は中国の領土の不可欠な部分と見なされているため、台湾の問題を西側が同じように扱うことはできないと繰り返し警告した。 同時に、軍事演習や軍事力の試練を強化し、台北やあらゆる西側の野望に対する真の脅威となっている。 大西洋同盟は、アメリカ、フランス、イギリス、イタリアの船の存在で対応することで行動を起こしましたが、この純粋な軍事戦略は、より強力な政治的行動に支えられていなければ十分ではないことが理解されています. これにはあらゆるリスクが伴いますが、公式かつ具体的な関係を確立するためのツールとしてだけでなく、考えられるあらゆる形態の脅威に対する防御として、台湾を主権国家として公式に認め、台湾との外交的代表を開始する時が来ました。台北に対する暴力。 確かに、この可能性が発生した場合、中国は非常に激しく抗議し、ロシアに有利な政策を強化して西側諸国を脅かすだろうが、中国政府の主な関心事は何よりも経済成長であるため、報復に行き過ぎることはできない。国の政府に対する偏見を回避し、反対意見を非常に低いレベルに保つためのツールとして使用されます。 地球上で最も裕福な市場を失うことは、政権を困難に陥れる可能性のある反発であり、台湾の併合に失敗するよりもはるかに深刻です。 確かに、台湾の承認は中国との外交問題を引き起こす可能性がありますが、それが欧州連合全体によって、米国、英国、およびオーストラリアや日本などの他の西側諸国とともに、中華人民共和国のために一括して実行される場合。中国に外交的に対抗することは非常に困難であり、軍事的機動性も備えているため、台湾への脅威は減少し、中国の野望は終焉を迎える可能性があります。 逆に、そのような動きは、台北に対する軍事的エスカレーションを加速し、解き放つ可能性がありますが、その場合、中国経済は事実上、即座に孤立したままになり、国内総生産が反対意見を封じ込め続けるのに必要な数値にまで成長する可能性はなくなります.

لإحباط خطط الصين ، يجب الاعتراف بتايوان

 يوضح النشاط الصيني فيما يتعلق بالصراع بين روسيا وأوكرانيا مدى اهتمام بكين بالاعتراف بها كبطل في القضية ، رسميًا باسم المصالحة بين الطرفين. في الواقع ، لا يتم أخذ خطة السلام الصينية على محمل الجد من قبل الطرفين المتعارضين ، وبالتالي فهي استراتيجية تخفي أهدافًا أخرى وراء الرغبة في تمثيل عملية صنع السلام. من المؤكد أن هناك أيضًا الرغبة في أن تكون جزءًا نشطًا في وقف محتمل للأعمال العدائية ، شهادة على دور فعال في البحث عن السلام ، ولكن هذا ليس سوى المظهر الخارجي ، الذي يخفي خطة مدروسة جيدًا ، والتي تقع ضمن معارضة الولايات المتحدة والغرب بشكل عام. الأسباب مختلفة ومحاولة التعرف عليها يمكن أن تمثل مجرد تخمين بسيط ، ومع ذلك ، هناك العديد من الحقائق الملموسة التي يمكن أن تدعم هذه النظريات. إن الحاجة إلى خلق مجموعة أكبر من استقطاب المواجهة ، لتجنب الوضع الحالي متعدد الأقطاب على الساحة الدولية ، دفعت بكين إلى التخطيط لجعل موسكو في حالة تبعية للصين ، وهي مهمة سهلت ذلك حاجة روسيا لكسر العزلة. السياسية والاقتصادية التي تجد نفسها فيها. يمكن أن يعمل الإجراء الصيني على السماح للكرملين بكسب الوقت لإعادة تنظيمه ، وقبل كل شيء عسكريًا ، وهو عامل يجب دفعه غالياً ، مع نوع من الخضوع غير المعلن لرغبات الصين. ستسمح هذه الحقيقة للصين بتوسيع منطقة نفوذها العالمي بشريك مجهز بقوة ذرية: رادع مهم في مستقبل العلاقات مع واشنطن. إذا كان هذا العامل يتعلق بنظام دولي ، فربما يكون هناك عامل أكثر إثارة للقلق فيما يتعلق بالنظام الداخلي ، بالنسبة للصين ، المكون من مسألة تايوان. الغموض الصيني بشأن أوكرانيا ، على الرغم من كارثة صادرات بكين وتدهور الاقتصاد العالمي ، يرجع تحديدًا إلى سابقة الصراع الحالي الذي قامت به موسكو لاستعادة الأراضي التي طالما كانت تعتبرها جزءًا من أمتها. إلى جانب بعض التصريحات المرتجلة والمتطرفة من قبل المسؤولين الصينيين حول شرعية الإجراء الروسي ، حاول الرئيس شي جين بينغ الحفاظ رسميًا على موقف حذر بشأن الصراع ، بينما لم يعجبه توسع الحلف الأطلسي حتى حدود موسكو ، لكنه فعل ذلك. حذر مرارًا وتكرارًا من أن مسألة تايوان لا يمكن أن يعالجها الغرب بنفس الطريقة ، لأن جزيرة فورموزا تعتبر جزءًا لا يتجزأ من الأراضي الصينية ، على الرغم من أنها لم تكن أبدًا جزءًا من جمهورية الصين الشعبية ؛ وفي نفس الوقت كثفت التدريبات العسكرية ومحاكمات القوة كتهديدات حقيقية ضد تايبيه وضد أي طموحات غربية. اتخذ الحلف الأطلسي الإجراءات من خلال الرد بوجود السفن الأمريكية ، وكذلك الفرنسية والإنجليزية والإيطالية ، لكن من المفهوم أن هذه الإستراتيجية العسكرية البحتة ليست كافية إذا لم يتم دعمها بعمل سياسي أقوى بكثير. على الرغم من كل المخاطر التي قد ينطوي عليها ذلك ، فقد حان الوقت للاعتراف رسميًا بتايوان كدولة ذات سيادة وفتح تمثيل دبلوماسي معها ، ليس فقط كأداة لإقامة علاقات رسمية وملموسة ، ولكن كدفاع ضد جميع الأشكال الممكنة من العنف ضد تايبيه. بالتأكيد إذا حدث هذا الاحتمال ، فستحتج الصين بشدة وتزيد من سياستها لصالح روسيا ، لتهديد الغرب ، لكنها لن تستطيع الذهاب بعيدًا في الرد ، لأن شاغل بكين الرئيسي ، قبل كل شيء آخر ، هو النمو الاقتصادي الذي كأداة لتجنب الانجرافات ضد حكومة البلاد وللحفاظ على المعارضة عند مستوى منخفض للغاية. إن خسارة أغنى الأسواق على هذا الكوكب ستكون بمثابة رد فعل عنيف قادر على وضع النظام في مأزق ، وهو أمر أكثر خطورة بكثير من الفشل في ضم تايوان ؛ من المؤكد أن الاعتراف بتايوان يمكن أن يخلق مشاكل دبلوماسية مع الصين ، ولكن إذا تم تنفيذه بشكل جماعي من قبل الاتحاد الأوروبي بأكمله ، جنبًا إلى جنب مع الولايات المتحدة والمملكة المتحدة والأعضاء الغربيين الآخرين ، مثل أستراليا واليابان ، لجمهورية الصين الشعبية. الصين سيكون من الصعب للغاية مواجهة الحراك الدبلوماسي والعسكري أيضًا ، وبالتالي ، يجب تقليل التهديدات لتايوان ويمكن أن تنتهي الطموحات الصينية. على العكس من ذلك ، يمكن لمثل هذه الخطوة أن تسرع وتطلق العنان للتصعيد العسكري ضد تايبيه ، ولكن في هذه الحالة سيظل الاقتصاد الصيني منعزلاً فعليًا على الفور ، مع عدم إمكانية رؤية الناتج المحلي الإجمالي ينمو إلى الأرقام اللازمة لمواصلة احتواء المعارضة.