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mercoledì 31 marzo 2021

La Polonia deferita per la sua riforma giudiziaria, per l'Unione Europea è tempo di pensare a sanzioni anche estreme

 La questione dell’indipendenza della magistratura polacca, diventa ufficialmente materia di contenzioso tra Bruxelles e Varsavia; infatti la Commissione europea ha deferito la Polonia alla Corte di giustizia dell’Unione Europea, con lo scopo di tutelare l’indipendenza dei giudici della nazione polacca. L’argomento centrale della disputa è costituito dalla legge entrata in vigore in Polonia il 14 febbraio del 2020, che, secondo la Commissione europea, risulta essere incompatibile con il primato del diritto dell’Unione, perché influisce sulla necessaria indipendenza dei giudici dall’esecutivo. Particolare aggravante della norma legale in discussione è anche il divieto, per i giudici di applicare in maniera diretta le disposizioni del diritto europeo, che proprio vogliono tutelare l’indipendenza della magistratura, mediante l’attivazione di procedure disciplinari a carico dei giudici, inoltre viene previsto il divieto di demandare alla Corte del Lussemburgo le decisioni preliminari sugli argomenti dell’indipendenza della magistratura, secondo quanto previsto dai trattati sottoscritti anche da Varsavia. Se il ricorso della Commissione europea dovesse venire accolto per il governo polacco sarebbe la seconda condanna, dopo che le modalità sulla nomina dei giudici della Corte suprema della Polonia sono state ritenute in contrasto con il diritto europeo. Le giustificazioni dell’esecutivo di Varsavia vertono sul fatto di avere una maggiore efficienza nel sistema giudiziario, anche per eliminare le tracce ancora presenti della legislazione antecedente al 1989, quando il paese era governato dalla dittatura comunista. La scusa, tuttavia, appare incoerente giacché il governo in carica si appella all’eliminazione di norme vigenti sotto un regime dittatoriale, volendo sostituirle con una legge che non rispetta l’indipendenza dei magistrati, un comportamento, quindi analogo a quello che si vuole combattere. L’indipendenza dei giudici è un requisito fondamentale del diritto europeo che Varsavia ha accettato in modo volontario e non è negoziabile per Bruxelles. Ancora più grave che la violazione sullo stesso argomento sia ripetuta per la seconda volta ed a così breve distanza, visto che la prima sanzione risale soltanto al 2 marzo scorso. Una nuova condanna allontanerebbe ancora di più la Polonia ed il suo governo reazionario dai principi fondativi dell’Unione e confermerebbe, se ce ne fosse bisogno, una adesione del paese polacco dovuta al solo scopo di ottenere i vantaggi economici provenienti dall’Unione, che tanto pesano sul bilancio del paese. Il problema è risaputo: i paesi del Patto di Visegrad  non sembrano essersi ancora abituati agli ideali occidentali e sono governati da esecutivi di destra che esercitano il potere ancora con i modi e le forme comuniste in vigore quando erano sotto l’influenza dell’Unione Sovietica. Nelle istituzioni dei paesi ex socialisti, in particolare Polonia ed Ungheria, non vi è stata una adeguata maturazione verso il rispetto democratico dell’esercizio di governo e delle opposizioni; in pratica non solo non è stato costruito quel sistema di pesi e contrappesi, che deve garantire il confronto democratico, ma, anzi, è stata presa la direzione di distruggere tutti quei poteri che possono contrastare una azione governativa univoca, sia esso il potere giudiziario, con la sua necessaria indipendenza, sia la libertà di stampa, sempre più compressa, con la conseguente diminuzione della garanzia dei diritti civili. La domanda è se può essere tollerabile avere come membri dell’Unione Europea, nazioni così indietro nei diritti, che l’ingresso e la permanenza in Europa avrebbe dovuto, invece fare progredire e garantire. La presenza di stati nazionali che rifiutano ogni obbligo e applicazione di norme che loro stessi hanno firmato liberamente e che troppo liberamente trasgrediscono non appare più tollerabile in un consesso sovranazionale che vuole aspirare a realizzare, prima o poi, una unione politica caratterizzata dalla garanzia del diritto. Se non  si accettano queste regole minime non deve essere consentito neanche accedere ai vantaggi che l’Unione garantisce e non basta comminare multe e non permettere l’accesso ai bilanci europei, perché un ravvedimento di fronte a queste minacce è soltanto un ravvedimento non sincero, che favorisce la ripetizione della violazione alla prima occasione disponibile. Occorre avere il coraggio di definire questi paesi come pesi inutili al processo di integrazione europea e, di conseguenza, avere il coraggio di azioni drastiche come l’espulsione dall’Unione: almeno non si dilapideranno inutilmente i fondi europei in finanziamenti senza scopo alcuno.

Poland referred for its judicial reform, it is time for the European Union to think about even extreme sanctions

 The question of the independence of the Polish judiciary officially becomes a matter of dispute between Brussels and Warsaw; in fact, the European Commission has referred Poland to the Court of Justice of the European Union, with the aim of protecting the independence of the judges of the Polish nation. The central argument of the dispute is the law that entered into force in Poland on February 14, 2020, which, according to the European Commission, appears to be incompatible with the primacy of EU law, because it affects the necessary independence of judges from the executive . A particular aggravating factor of the legal provision under discussion is also the prohibition, for judges to directly apply the provisions of European law, which precisely want to protect the independence of the judiciary, by activating disciplinary procedures against judges. provision is made for the prohibition on delegating preliminary decisions on the issues of the independence of the judiciary to the Luxembourg Court, in accordance with the provisions of the treaties also signed by Warsaw. If the appeal of the European Commission were to be accepted for the Polish government it would be the second sentence, after the modalities on the appointment of the judges of the Supreme Court of Poland were found to be contrary to European law. The justifications of the Warsaw executive concern the fact of having greater efficiency in the judicial system, also to eliminate the traces still present of the legislation prior to 1989, when the country was governed by the communist dictatorship. The excuse, however, appears inconsistent since the government in office appeals to the elimination of rules in force under a dictatorial regime, wanting to replace them with a law that does not respect the independence of the magistrates, a behavior, therefore similar to what one wants to fight . The independence of judges is a fundamental requirement of European law that Warsaw has voluntarily accepted and is not negotiable for Brussels. Even more serious is that the violation on the same subject is repeated for the second time and at such a short distance, given that the first sanction dates back only to last March 2. A new condemnation would further distance Poland and its reactionary government from the founding principles of the Union and would confirm, if needed, an accession of the Polish country due to the sole purpose of obtaining the economic advantages coming from the Union, which both weigh on the country's budget. The problem is well known: the countries of the Visegrad Pact do not yet seem to have accustomed themselves to Western ideals and are governed by right-wing executives who still exercise power with the communist ways and forms in force when they were under the influence of the Soviet Union. . In the institutions of the former socialist countries, in particular Poland and Hungary, there has not been an adequate maturation towards democratic respect for the exercise of government and the opposition; in practice, not only was that system of checks and balances not built, which must guarantee democratic confrontation, but, on the contrary, the direction was taken to destroy all those powers that can oppose a single governmental action, be it the judiciary, with its necessary independence, and the freedom of the press, increasingly compressed, with the consequent decrease in the guarantee of civil rights. The question is whether it can be tolerable to have as members of the European Union nations so far behind in their rights that entry and stay in Europe should instead have progressed and guaranteed. The presence of nation states that reject any obligation and application of norms that they themselves have freely signed and that too freely transgress no longer appears tolerable in a supranational forum that wants to aspire to achieve, sooner or later, a political union characterized by the guarantee of law . If these minimum rules are not accepted, access to the advantages that the Union guarantees is also not allowed and it is not enough to impose fines and not allow access to European budgets, because a repentance in the face of these threats is only an insincere repentance, which favors the repetition of the violation at the first available opportunity. It is necessary to have the courage to define these countries as unnecessary burdens to the process of European integration and, consequently, to have the courage to take drastic actions such as expulsion from the Union: at least, European funds will not be squandered unnecessarily in financing without any purpose.

Polonia se refirió a su reforma judicial, es hora de que la Unión Europea piense incluso en sanciones extremas

 La cuestión de la independencia del poder judicial polaco se convierte oficialmente en un tema de disputa entre Bruselas y Varsovia; de hecho, la Comisión Europea ha remitido a Polonia ante el Tribunal de Justicia de la Unión Europea, con el objetivo de proteger la independencia de los jueces de la nación polaca. El argumento central de la controversia es la ley que entró en vigor en Polonia el 14 de febrero de 2020, que, según la Comisión Europea, parece ser incompatible con la primacía del derecho de la UE, porque afecta a la necesaria independencia de los jueces del ejecutivo. Un agravante particular de la disposición legal en discusión es también la prohibición de que los jueces apliquen directamente las disposiciones de la ley europea, que precisamente quieren proteger la independencia del poder judicial, mediante la activación de procedimientos disciplinarios contra los jueces. de delegar decisiones preliminares sobre cuestiones de independencia judicial en el Tribunal de Luxemburgo, de conformidad con las disposiciones de los tratados también firmados por Varsovia. Si la apelación de la Comisión Europea fuera confirmada para el gobierno polaco sería la segunda oración, después de que se determinara que las modalidades sobre el nombramiento de los jueces del Tribunal Supremo de Polonia estaban en conflicto con la ley europea. Las justificaciones del ejecutivo de Varsovia se refieren al hecho de tener una mayor eficiencia en el sistema judicial, también para eliminar los rastros aún presentes de la legislación anterior a 1989, cuando el país estaba gobernado por la dictadura comunista. La excusa, sin embargo, parece inconsistente ya que el gobierno de turno apela a la eliminación de las normas vigentes bajo un régimen dictatorial, queriendo reemplazarlas por una ley que no respete la independencia de los magistrados, comportamiento, por tanto, similar al que usted quiero pelear. La independencia de los jueces es un requisito fundamental del derecho europeo que Varsovia ha aceptado voluntariamente y no es negociable para Bruselas. Más grave aún es que la infracción sobre el mismo tema se repite por segunda vez y a tan corta distancia, dado que la primera sanción se remonta solo al pasado 2 de marzo. Una nueva condena alejaría aún más a Polonia y su gobierno reaccionario de los principios fundacionales de la Unión y confirmaría, en caso necesario, una adhesión del país polaco con el único propósito de obtener las ventajas económicas provenientes de la Unión, que pesan sobre el presupuesto del país. El problema es bien conocido: los países del Pacto de Visegrad no parecen haberse acostumbrado todavía a los ideales occidentales y están gobernados por ejecutivos de derecha que aún ejercen el poder con los modos y formas comunistas vigentes cuando estaban bajo la influencia de la Unión Soviética. En las instituciones de los antiguos países socialistas, en particular Polonia y Hungría, no ha habido una maduración adecuada hacia el respeto democrático por el ejercicio del gobierno y la oposición; En la práctica, no solo no se construyó ese sistema de frenos y contrapesos, que debe garantizar el enfrentamiento democrático, sino que, por el contrario, se tomó la dirección de destruir todos aquellos poderes que pueden oponerse a una sola acción gubernamental, ya sea la judicial, con su necesaria independencia, y la libertad de prensa, cada vez más comprimida, con la consecuente disminución de la garantía de los derechos civiles. La pregunta es si puede ser tolerable tener como miembros de la Unión Europea a naciones tan rezagadas en sus derechos que la entrada y permanencia en Europa debería haber progresado y garantizado. La presencia de Estados nación que rechazan cualquier obligación y aplicación de normas que ellos mismos han firmado libremente y que transgredir con demasiada libertad ya no parece tolerable en un foro supranacional que quiere aspirar a lograr, tarde o temprano, una unión política caracterizada por la garantía. de la ley. Si no se aceptan estas reglas mínimas, no se debe permitir ni siquiera acceder a las ventajas que garantiza la Unión y no basta con imponer multas y no permitir el acceso a los presupuestos europeos, porque un arrepentimiento ante estas amenazas es solo un arrepentimiento poco sincero, que favorece la repetición de la violación a la primera oportunidad disponible. Es necesario tener el coraje de definir a estos países como cargas innecesarias para el proceso de integración europea y, en consecuencia, tener el coraje de emprender acciones drásticas como la expulsión de la Unión: al menos, los fondos europeos no se malgastarán innecesariamente en Financiamiento sin finalidad alguna.

Polen verwies auf seine Justizreform, es ist Zeit für die Europäische Union, über selbst extreme Sanktionen nachzudenken

 Die Frage der Unabhängigkeit der polnischen Justiz wird offiziell zu einem Streitpunkt zwischen Brüssel und Warschau. Tatsächlich hat die Europäische Kommission Polen an den Gerichtshof der Europäischen Union verwiesen, um die Unabhängigkeit der Richter der polnischen Nation zu schützen. Das zentrale Argument des Streits ist das am 14. Februar 2020 in Polen in Kraft getretene Gesetz, das nach Angaben der Europäischen Kommission mit dem Vorrang des EU-Rechts unvereinbar zu sein scheint, da es die notwendige Unabhängigkeit der Richter von der EU beeinträchtigt Exekutive. Ein besonderer erschwerender Faktor der diskutierten Rechtsvorschrift ist auch das Verbot, dass Richter die Bestimmungen des europäischen Rechts, die genau die Unabhängigkeit der Justiz schützen wollen, direkt anwenden, indem sie Disziplinarverfahren gegen Richter aktivieren. Das Verbot ist vorgesehen vorläufige Entscheidungen zu Fragen der Unabhängigkeit der Justiz gemäß den Bestimmungen der ebenfalls von Warschau unterzeichneten Verträge an den luxemburgischen Gerichtshof zu delegieren. Wenn der Berufung der Europäischen Kommission für die polnische Regierung stattgegeben würde, wäre dies der zweite Satz, nachdem festgestellt wurde, dass die Modalitäten für die Ernennung der Richter des Obersten Gerichtshofs von Polen im Widerspruch zum europäischen Recht stehen. Die Rechtfertigungen der Warschauer Exekutive betreffen die Tatsache, dass das Justizsystem effizienter ist und auch die Spuren der Gesetzgebung vor 1989 beseitigt werden, als das Land von der kommunistischen Diktatur regiert wurde. Die Entschuldigung erscheint jedoch widersprüchlich, da die amtierende Regierung die Beseitigung der unter einem diktatorischen Regime geltenden Regeln fordert und sie durch ein Gesetz ersetzen möchte, das die Unabhängigkeit der Richter nicht respektiert, ein Verhalten, das daher Ihrem Verhalten ähnelt will kämpfen. Die Unabhängigkeit der Richter ist eine Grundvoraussetzung des europäischen Rechts, die Warschau freiwillig akzeptiert hat und für Brüssel nicht verhandelbar ist. Noch schwerwiegender ist, dass der Verstoß gegen dasselbe Thema zum zweiten Mal und in so kurzer Entfernung wiederholt wird, da die erste Sanktion erst auf den 2. März zurückgeht. Eine neue Verurteilung würde Polen und seine reaktionäre Regierung weiter von den Gründungsprinzipien der Union distanzieren und erforderlichenfalls einen Beitritt des polnischen Landes bestätigen, um die wirtschaftlichen Vorteile der Union zu erzielen, die beide belasten das Budget des Landes. Das Problem ist bekannt: Die Länder des Visegrad-Pakts scheinen sich noch nicht an westliche Ideale gewöhnt zu haben und werden von rechten Führungskräften regiert, die immer noch Macht mit den kommunistischen Wegen und Formen ausüben, die in Kraft waren, als sie unter dem Einfluss von standen die Sowjetunion. In den Institutionen der ehemaligen sozialistischen Länder, insbesondere in Polen und Ungarn, gab es keine angemessene Reifung hin zu demokratischem Respekt für die Ausübung von Regierung und Opposition. In der Praxis wurde nicht nur dieses System der gegenseitigen Kontrolle nicht aufgebaut, das eine demokratische Konfrontation gewährleisten muss, sondern im Gegenteil, es wurde die Richtung eingeschlagen, alle Mächte zu zerstören, die sich einer einzigen Regierungsmaßnahme widersetzen können, sei es der Justiz Die notwendige Unabhängigkeit und die Pressefreiheit werden zunehmend komprimiert, was zu einer Verringerung der Garantie der Bürgerrechte führt. Die Frage ist, ob es erträglich sein kann, als Mitglieder der EU-Staaten so weit hinter ihren Rechten zurückzubleiben, dass die Einreise und der Aufenthalt in Europa stattdessen Fortschritte gemacht und garantiert haben sollten. Die Anwesenheit von Nationalstaaten, die jegliche Verpflichtung und Anwendung von Normen ablehnen, die sie selbst frei unterzeichnet haben und die zu frei übertreten, erscheint in einem supranationalen Forum, das früher oder später eine von der Garantie geprägte politische Union anstreben will, nicht mehr erträglich des Gesetzes. Wenn diese Mindestvorschriften nicht akzeptiert werden, darf nicht einmal auf die von der Union garantierten Vorteile zugegriffen werden, und es reicht nicht aus, Geldbußen zu verhängen und keinen Zugang zu europäischen Haushalten zu gewähren, da eine Reue angesichts dieser Bedrohungen nur eine ist unaufrichtige Reue, die die Wiederholung des Verstoßes bei der ersten verfügbaren Gelegenheit begünstigt. Es ist notwendig, den Mut zu haben, diese Länder als unnötige Belastungen für den Prozess der europäischen Integration zu definieren und folglich den Mut zu haben, drastische Maßnahmen wie den Ausschluss aus der Union zu ergreifen: Zumindest werden europäische Mittel nicht unnötig verschwendet Finanzierung ohne Zweck.

La Pologne a évoqué sa réforme judiciaire, il est temps pour l'Union européenne de réfléchir à des sanctions même extrêmes

 La question de l'indépendance de la justice polonaise devient officiellement un sujet de différend entre Bruxelles et Varsovie; en fait, la Commission européenne a renvoyé la Pologne devant la Cour de justice de l'Union européenne, dans le but de protéger l'indépendance des juges de la nation polonaise. L'argument central du litige est la loi entrée en vigueur en Pologne le 14 février 2020, qui, selon la Commission européenne, semble incompatible avec la primauté du droit de l'UE, car elle affecte la nécessaire indépendance des juges vis-à-vis de la exécutif. L'interdiction pour les juges d'appliquer directement les dispositions du droit européen, qui veulent précisément protéger l'indépendance du pouvoir judiciaire, en engageant des procédures disciplinaires à l'encontre des juges, est également un facteur aggravant particulier de la disposition légale en discussion. de déléguer des décisions préliminaires sur les questions d'indépendance judiciaire à la Cour luxembourgeoise, conformément aux dispositions des traités également signés par Varsovie. Si l'appel de la Commission européenne devait être accueilli pour le gouvernement polonais, ce serait la deuxième phrase, après que les modalités de nomination des juges de la Cour suprême de Pologne se soient avérées en contradiction avec le droit européen. Les justifications de l'exécutif de Varsovie concernent le fait d'avoir une plus grande efficacité dans le système judiciaire, aussi pour éliminer les traces encore présentes de la législation antérieure à 1989, lorsque le pays était gouverné par la dictature communiste. L'excuse paraît cependant incohérente puisque le gouvernement en exercice fait appel à l'élimination des règles en vigueur sous un régime dictatorial, voulant les remplacer par une loi qui ne respecte pas l'indépendance des magistrats, un comportement donc similaire à ce que vous veux se battre. L'indépendance des juges est une exigence fondamentale du droit européen que Varsovie a volontairement acceptée et n'est pas négociable pour Bruxelles. Plus grave encore, la violation sur le même sujet se répète pour la deuxième fois et à une distance si courte, étant donné que la première sanction ne date que du 2 mars dernier. Une nouvelle condamnation éloignerait davantage la Pologne et son gouvernement réactionnaire des principes fondateurs de l'Union et confirmerait, si nécessaire, une adhésion du pays polonais dans le seul but d'obtenir les avantages économiques provenant de l'Union, qui pèsent tous deux sur le budget du pays. Le problème est bien connu: les pays du pacte de Visegrad ne semblent pas encore s'être habitués aux idéaux occidentaux et sont gouvernés par des cadres de droite qui exercent encore le pouvoir avec les voies et formes communistes en vigueur lorsqu'ils étaient sous l'influence de l'Union soviétique. Dans les institutions des anciens pays socialistes, en particulier la Pologne et la Hongrie, il n'y a pas eu de maturation adéquate vers le respect démocratique de l'exercice du gouvernement et de l'opposition; dans la pratique, non seulement ce système de freins et contrepoids n'a pas été construit, qui doit garantir la confrontation démocratique, mais, au contraire, la direction a été prise pour détruire tous les pouvoirs qui peuvent s'opposer à une seule action gouvernementale, que ce soit le pouvoir judiciaire, avec sa nécessaire indépendance, et la liberté de la presse, de plus en plus comprimée, avec la diminution conséquente de la garantie des droits civils. La question est de savoir s’il peut être tolérable d’avoir en tant que membres de l’Union européenne des pays si en retard dans leurs droits que l’entrée et le séjour en Europe auraient plutôt dû progresser et être garantis. La présence d'États-nations qui rejettent toute obligation et application de normes qu'ils ont eux-mêmes librement signées et qui transgressent trop librement n'apparaît plus tolérable dans un forum supranational qui veut aspirer à réaliser, tôt ou tard, une union politique caractérisée par la garantie de la loi. Si ces règles minimales ne sont pas acceptées, il ne faut même pas lui permettre d'accéder aux avantages que garantit l'Union et il ne suffit pas d'imposer des amendes et de ne pas permettre l'accès aux budgets européens, car un repentir face à ces menaces n'est qu'un repentir non sincère, qui favorise la répétition de la violation à la première occasion disponible. Il est nécessaire d'avoir le courage de définir ces pays comme des charges inutiles pour le processus d'intégration européenne et, par conséquent, d'avoir le courage de prendre des mesures drastiques telles que l'expulsion de l'Union: au moins, les fonds européens ne seront pas gaspillés inutilement en financement sans aucun but.

A Polónia referiu-se à sua reforma judicial, é altura de a União Europeia pensar mesmo em sanções extremas

 A questão da independência do judiciário polonês torna-se oficialmente uma questão de disputa entre Bruxelas e Varsóvia; na verdade, a Comissão Europeia remeteu a Polónia para o Tribunal de Justiça da União Europeia, com o objectivo de proteger a independência dos juízes da nação polaca. O argumento central da disputa é a lei que entrou em vigor na Polônia em 14 de fevereiro de 2020, que, segundo a Comissão Europeia, parece ser incompatível com o primado do direito da UE, pois afeta a necessária independência dos juízes em relação ao executivo. Um agravante particular da disposição legal em discussão é também a proibição de os juízes aplicarem diretamente as disposições do direito europeu, que pretendem precisamente proteger a independência do poder judicial, acionando procedimentos disciplinares contra os juízes. de delegar decisões preliminares sobre questões de independência judicial ao Tribunal do Luxemburgo, em conformidade com as disposições dos tratados também assinados por Varsóvia. Se o recurso da Comissão Europeia fosse julgado procedente para o governo polaco, seria a segunda sentença, depois de as modalidades de nomeação dos juízes do Supremo Tribunal da Polónia serem consideradas em conflito com o direito europeu. As justificativas do executivo de Varsóvia dizem respeito ao fato de ter maior eficiência no sistema judiciário, inclusive para eliminar os vestígios ainda presentes da legislação anterior a 1989, quando o país era governado pela ditadura comunista. A desculpa, porém, parece incoerente uma vez que o governo em exercício apela à eliminação das normas em vigor sob regime ditatorial, querendo substituí-las por uma lei que não respeite a independência dos magistrados, comportamento, portanto, semelhante ao que você quer lutar. A independência dos juízes é um requisito fundamental do direito europeu que Varsóvia aceitou voluntariamente e não é negociável para Bruxelas. Mais grave ainda é que a violação sobre o mesmo assunto se repete pela segunda vez e a tão curta distância, visto que a primeira sanção data apenas de 2 de março passado. Uma nova condenação distanciaria ainda mais a Polónia e o seu governo reaccionário dos princípios fundadores da União e confirmaria, se necessário, uma adesão do país polaco com o único objectivo de obter as vantagens económicas provenientes da União, que tanto pesam orçamento do país. O problema é bem conhecido: os países do Pacto de Visegrado não parecem ter se acostumado aos ideais ocidentais e são governados por executivos de direita que ainda exercem o poder com os modos e formas comunistas vigentes quando estavam sob a influência de a União Soviética. Nas instituições dos antigos países socialistas, em particular a Polónia e a Hungria, não tem havido um amadurecimento adequado no sentido do respeito democrático pelo exercício do governo e da oposição; na prática, não só não se construiu aquele sistema de freios e contrapesos, que deve garantir o confronto democrático, mas, ao contrário, se dirigiu a destruição de todos os poderes que podem opor-se a uma mesma ação governamental, seja o judiciário, a sua necessária independência, e a liberdade de imprensa, cada vez mais comprimida, com a consequente diminuição da garantia dos direitos civis. A questão é se pode ser tolerável ter como membros da União Europeia nações tão atrasadas em seus direitos que a entrada e a permanência na Europa deveriam ter progredido e garantido. A presença de Estados nacionais que rejeitem qualquer obrigação e aplicação de normas que eles próprios tenham livremente assinado e que transgridam livremente já não se afigura tolerável num foro supranacional que pretende alcançar, mais cedo ou mais tarde, uma união política caracterizada pela garantia da lei. Se estas regras mínimas não forem aceites, não deve sequer ser permitido o acesso às vantagens que a União garante e não basta impor multas e não permitir o acesso aos orçamentos europeus, porque o arrependimento face a estas ameaças é apenas um arrependimento insincero, que favorece a repetição da violação na primeira oportunidade disponível. É necessário ter a coragem de definir estes países como fardos desnecessários ao processo de integração europeia e, consequentemente, ter a coragem de tomar medidas drásticas como a expulsão da União: pelo menos, os fundos europeus não serão desperdiçados desnecessariamente em financiamento sem qualquer finalidade.

Польша сослалась на судебную реформу, Евросоюзу пора подумать даже о крайних санкциях

 Вопрос о независимости польской судебной системы официально становится предметом спора между Брюсселем и Варшавой; Фактически, Европейская Комиссия передала Польшу в Суд Европейского Союза с целью защиты независимости судей польского народа. Центральным аргументом в споре является закон, вступивший в силу в Польше 14 февраля 2020 года, который, по мнению Европейской комиссии, кажется несовместимым с верховенством права ЕС, поскольку затрагивает необходимую независимость судей от исполнительный. Особым отягчающим фактором обсуждаемой правовой нормы также является запрет судьям напрямую применять положения европейского права, которые как раз и хотят защитить независимость судебной власти, путем активации дисциплинарных процедур в отношении судей. Предусмотрен запрет о передаче предварительных решений по вопросам судебной независимости в Люксембургский суд в соответствии с положениями договоров, также подписанных Варшавой. Если апелляция Европейской комиссии будет поддержана в пользу правительства Польши, это будет второй приговор после того, как условия назначения судей Верховного суда Польши будут признаны противоречащими европейскому праву. Оправдания варшавской исполнительной власти касаются факта повышения эффективности судебной системы, а также устранения следов законодательства, существовавшего до 1989 года, когда страной управляла коммунистическая диктатура. Оправдание, однако, кажется непоследовательным, поскольку действующее правительство апеллирует к отмене правил, действующих при диктаторском режиме, желая заменить их законом, не уважающим независимость магистратов, - поведение, поэтому похожее на то, что вы хочу воевать. Независимость судей является фундаментальным требованием европейского права, которое Варшава приняла добровольно и не подлежит обсуждению для Брюсселя. Еще более серьезным является то, что нарушение по той же теме повторяется во второй раз и на таком коротком расстоянии, учитывая, что первая санкция была применена только 2 марта прошлого года. Новое осуждение еще больше отдалит Польшу и ее реакционное правительство от основополагающих принципов Союза и подтвердит, в случае необходимости, присоединение польской страны с единственной целью получения экономических преимуществ, исходящих от Союза, которые оба оказывают давление на бюджет страны. Проблема хорошо известна: страны Вышеградского пакта, похоже, еще не привыкли к западным идеалам и управляются правыми руководителями, которые все еще осуществляют власть с коммунистическими методами и формами, действовавшими, когда они находились под влиянием Советский Союз. В институтах бывших социалистических стран, в частности Польши и Венгрии, не произошло адекватного созревания в направлении демократического уважения к деятельности правительства и оппозиции; на практике не только не была построена та система сдержек и противовесов, которая должна гарантировать демократическую конфронтацию, но, напротив, было взято направление на уничтожение всех тех сил, которые могут противодействовать отдельным действиям правительства, будь то судебная система, с помощью его необходимая независимость и свобода прессы, все более ограниченная, с последующим уменьшением гарантии гражданских прав. Вопрос в том, можно ли допустить, чтобы в качестве членов Европейского Союза страны настолько отстали в своих правах, что въезд и пребывание в Европе вместо этого должны были прогрессировать и гарантироваться. Присутствие национальных государств, которые отвергают любое обязательство и применение норм, которые они сами добровольно подписали и которые слишком свободно нарушают, больше не кажется терпимым на наднациональном форуме, который хочет стремиться рано или поздно достичь политического союза, характеризуемого гарантией. закона. Если эти минимальные правила не будут приняты, он не должен даже получить доступ к преимуществам, которые гарантирует Союз, и недостаточно налагать штрафы и не разрешать доступ к европейским бюджетам, потому что раскаяние перед этими угрозами - это только неискреннее раскаяние, которое способствует повторению нарушения при первой же возможности. Необходимо иметь смелость определить эти страны как ненужное бремя для процесса европейской интеграции и, следовательно, иметь смелость предпринять решительные действия, такие как исключение из Союза: по крайней мере, европейские фонды не будут растрачиваться без надобности в финансирование без цели.

波蘭因司法改革而出名,現在是歐盟考慮極端制裁的時候了

 波蘭司法機構的獨立性問題正式成為布魯塞爾和華沙之間的爭端;實際上,歐洲委員會已將波蘭移交給歐洲聯盟法院,以保護波蘭民族法官的獨立性。爭端的中心論據是2020年2月14日在波蘭生效的法律,根據歐洲委員會的說法,這似乎與歐盟法律的首要地位格格不入,因為這影響了法官與司法獨立的必要獨立性。執行員。討論中的法律規定的一個特別惡化的因素也是禁止,因為法官可以通過激活針對法官的紀律程序來直接適用歐洲法律的規定,正是這些規定正是為了保護司法獨立性。根據華沙也簽署的條約規定,將關於司法獨立問題的初步決定下放給盧森堡法院。如果要維持歐洲委員會對波蘭政府的上訴,那將是第二句話,因為波蘭最高法院法官的任命方式被發現與歐洲法律相抵觸。華沙行政長官的辯解涉及一個事實,即司法系統具有更高的效率,也消除了該國在1989年以前由共產主義專政統治時仍然存在的立法痕跡。但是,此藉口似乎前後矛盾,因為政府在任職期間要求廢除獨裁政權下的現行規則,希望以不尊重治安法官獨立性的法律取代這些規則,這是一種行為,因此與您的行為類似想打架。法官的獨立性是歐洲法律的一項基本要求,即華沙已自願接受且布魯塞爾不能與之談判。更為嚴重的是,鑑於第一次製裁的日期可以追溯到去年3月2日,因此對第二次對同一主題的侵權行為又在如此短的距離內再次發生。新的譴責將使波蘭及其反動政府與聯盟的成立原則進一步隔離,並在必要時確認波蘭加入該國,因為其唯一目的是獲得來自聯盟的經濟利益,這兩個方面都令人感到壓力。國家的預算。這個問題是眾所周知的:《維謝格拉德條約》的國家似乎​​還沒有習慣於西方的理想,而是由右翼高管統治的,這些右翼高管仍然在共產黨的影響下仍然以共產主義的方式和形式行使權力。蘇聯在前社會主義國家的機構中,特別是波蘭和匈牙利,在民主尊重政府和反對派方面沒有得到足夠的成熟。實際上,不僅沒有建立必須保證民主對抗的製衡機制,而且相反地,採取了旨在消滅所有可以反對單一政府行動的權力,無論是司法機構,還是司法機構。其必要的獨立性和新聞自由受到越來越多的壓迫,因此對公民權利的保障也隨之減少。問題是,作為歐洲聯盟國家成員,其權利遠遠落後於進入和留在歐洲的權利應該得到進步和保證,是否可以容忍。民族國家的存在拒絕了他們自己自由簽署的任何義務和準則的實施,並且在一個旨在爭取早晚實現一個以擔保為特徵的政治聯盟的超國家論壇中,也不再容忍過於自由的違反行為。法律如果不接受這些最低限度的規則,則甚至不允許它獲得國際電聯所保證的優勢,而且它還不足以處以罰款,也不允許獲得歐洲預算,因為面對這些威脅而悔改只是不真誠的悔改,這有利於在第一個可用的機會上重複違規行為。必須有勇氣將這些國家定義為歐洲一體化進程的不必要負擔,並因此有勇氣採取嚴厲行動,例如將其從歐盟驅逐出境:至少,歐洲資金不會被不必要地浪費在沒有任何目的的融資。

ポーランドは司法改革について言及しました、それは欧州連合が極端な制裁さえ考える時です

 ポーランドの司法の独立性の問題は、公式にはブリュッセルとワルシャワの間の論争の問題になります。実際、欧州委員会は、ポーランド国民の裁判官の独立を保護することを目的として、ポーランドを欧州連合司法裁判所に付託しました。紛争の中心的な議論は、2020年2月14日にポーランドで施行された法律であり、欧州委員会によれば、裁判官の必要な独立性に影響を与えるため、EU法の優位性と両立しないようです。エグゼクティブ。審議中の法規定の特定の悪化要因は、裁判官に対する懲戒手続きを発動することにより、司法の独立を正確に保護したい欧州法の規定を裁判官が直接適用することの禁止でもあります。同じくワルシャワによって署名された条約の規定に従って、司法の独立の問題に関する予備的決定をルクセンブルグ裁判所に委任すること。欧州委員会の控訴がポーランド政府に支持された場合、ポーランド最高裁判所の裁判官の任命に関するモダリティが欧州法と矛盾していることが判明した後、それは2番目の文になります。ワルシャワの行政の正当化は、司法制度の効率が向上しているという事実に関係しており、また、国が共産主義独裁政権によって統治されていた1989年以前の法律の痕跡を排除することにも関わっています。しかし、政権の政府が独裁政権の下で施行されている規則の撤廃を訴え、治安判事の独立を尊重しない法律、つまりあなたと同様の行動に置き換えることを望んでいるため、言い訳は矛盾しているように見えます戦いたい。裁判官の独立は、ワルシャワが自主的に受け入れた欧州法の基本的な要件であり、ブリュッセルでは交渉できません。さらに深刻なのは、最初の制裁が昨年3月2日までさかのぼることを考えると、同じ主題に対する違反が2回目、非常に短い距離で繰り返されることです。新たな非難は、ポーランドとその反動政府を連合の創設原則からさらに遠ざけ、必要に応じて、連合からもたらされる経済的利点を獲得するという唯一の目的のためにポーランド国の加盟を確認するでしょう。国の予算。問題はよく知られています。ヴィシェグラード協定の国々はまだ西洋の理想に慣れていないようであり、共産主義の方法と形態で権力を行使している右翼の幹部によって統治されています。ソビエト連邦。旧社会主義国、特にポーランドとハンガリーの制度では、政府の行使と野党に対する民主的尊重に向けた十分な成熟が見られなかった。実際には、民主的な対立を保証しなければならないチェックとバランスのシステムが構築されなかっただけでなく、逆に、司法であろうと、単一の政府の行動に反対することができるすべての権力を破壊する方向が取られました。その必要な独立性と報道の自由はますます圧縮され、その結果、公民権の保証が減少した。問題は、欧州連合諸国の加盟国として、ヨーロッパへの入国と滞在が代わりに進歩し、保証されるべきであるという権利をはるかに遅れさせることが許容できるかどうかです。自分たちが自由に署名した規範の義務と適用を拒否し、遅かれ早かれ保証を特徴とする政治連合を達成することを熱望したい超国家的なフォーラムでは、あまりにも自由に違反することはもはや許容できないように見える国民国家の存在法の..これらの最低限の規則が受け入れられない場合、連合が保証する利点にアクセスすることさえ許可されてはならず、罰金を課してヨーロッパの予算へのアクセスを許可するだけでは不十分です。これらの脅威に直面した悔い改めは不誠実な悔い改め。これは、利用可能な最初の機会に違反を繰り返すことを支持します。これらの国々を欧州統合のプロセスに対する不必要な負担と定義する勇気が必要であり、その結果、連合からの追放などの抜本的な行動をとる勇気が必要です。少なくとも、欧州の資金が不必要に浪費されることはありません。目的のない資金調達。

أشارت بولندا إلى إصلاحها القضائي ، فقد حان الوقت لأن يفكر الاتحاد الأوروبي في فرض عقوبات شديدة

 أصبحت مسألة استقلال القضاء البولندي رسميًا موضوع نزاع بين بروكسل ووارسو ؛ في الواقع ، أحالت المفوضية الأوروبية بولندا إلى محكمة العدل التابعة للاتحاد الأوروبي ، بهدف حماية استقلال قضاة الأمة البولندية. الحجة المركزية للنزاع هي القانون الذي دخل حيز التنفيذ في بولندا في 14 فبراير 2020 ، والذي يبدو ، وفقًا للمفوضية الأوروبية ، أنه غير متوافق مع أسبقية قانون الاتحاد الأوروبي ، لأنه يؤثر على الاستقلال الضروري للقضاة عن تنفيذي. من العوامل المشددة الخاصة للحكم القانوني قيد المناقشة أيضًا الحظر ، على القضاة أن يطبقوا بشكل مباشر أحكام القانون الأوروبي ، الذي يريد على وجه التحديد حماية استقلال القضاء ، من خلال تفعيل الإجراءات التأديبية ضد القضاة. وقد تم النص على الحظر. تفويض القرارات الأولية بشأن قضايا استقلال القضاء إلى محكمة لوكسمبورغ ، وفقًا لأحكام المعاهدات الموقعة أيضًا من قبل وارسو. إذا تم تأييد استئناف المفوضية الأوروبية للحكومة البولندية ، فسيكون هذا هو الجملة الثانية ، بعد أن تبين أن إجراءات تعيين قضاة المحكمة العليا في بولندا تتعارض مع القانون الأوروبي. تتعلق مبررات السلطة التنفيذية في وارسو بحقيقة وجود كفاءة أكبر في النظام القضائي ، وكذلك لإزالة الآثار التي لا تزال موجودة للتشريع قبل عام 1989 ، عندما كانت الدولة تحكمها الديكتاتورية الشيوعية. ومع ذلك ، فإن العذر يبدو غير متسق لأن الحكومة في المنصب تناشد إلغاء القواعد السارية في ظل نظام ديكتاتوري ، وتريد استبدالها بقانون لا يحترم استقلال القضاة ، وهو سلوك يشبه ما تفعله أنت. تريد القتال. استقلال القضاة هو مطلب أساسي في القانون الأوروبي الذي قبلته وارسو طواعية وغير قابل للتفاوض بالنسبة لبروكسل. والأخطر من ذلك أن الانتهاك على نفس الموضوع تكرر للمرة الثانية وعلى مسافة قصيرة ، بالنظر إلى أن العقوبة الأولى تعود إلى 2 آذار (مارس) الماضي فقط. ستؤدي الإدانة الجديدة إلى إبعاد بولندا وحكومتها الرجعية عن المبادئ التأسيسية للاتحاد وستؤكد ، إذا لزم الأمر ، انضمام البلد البولندي بسبب الغرض الوحيد المتمثل في الحصول على المزايا الاقتصادية القادمة من الاتحاد ، والتي تؤثر على كلاهما. ميزانية الدولة. المشكلة معروفة جيداً: لا يبدو أن بلدان حلف فيزغراد قد اعتادت على المثل الغربية حتى الآن وهي محكومة من قبل التنفيذيين اليمينيين الذين لا يزالون يمارسون السلطة بالطرق والأشكال الشيوعية السارية عندما كانوا تحت تأثير الاتحاد السوفيتي. في مؤسسات البلدان الاشتراكية السابقة ، ولا سيما بولندا والمجر ، لم يكن هناك نضج كافٍ نحو الاحترام الديمقراطي لممارسة الحكومة والمعارضة ؛ في الممارسة العملية ، لم يتم بناء نظام الضوابط والتوازنات هذا فقط ، وهو ما يجب أن يضمن المواجهة الديمقراطية ، ولكن على العكس من ذلك ، تم اتخاذ الاتجاه لتدمير كل تلك السلطات التي يمكن أن تعارض إجراء حكومي واحد ، سواء كان القضاء ، مع استقلالها الضروري ، وضغط حرية الصحافة بشكل متزايد ، مع ما يترتب على ذلك من انخفاض في ضمان الحقوق المدنية. السؤال هو ما إذا كان من المقبول أن يكون أعضاء دول الاتحاد الأوروبي متخلفين حتى الآن في حقوقهم في أن الدخول والبقاء في أوروبا كان يجب أن يتقدم ويضمن بدلاً من ذلك. إن وجود الدول القومية التي ترفض أي التزام وتطبيق للمعايير التي وقعتها بنفسها بحرية والتي تنتهكها بحرية لم يعد يبدو مقبولاً في منتدى فوق وطني يريد أن يطمح إلى تحقيق ، عاجلاً أم آجلاً ، اتحاد سياسي يتميز بالضمان من القانون. إذا لم يتم قبول هذه القواعد الدنيا ، فلا يجب حتى السماح لها بالوصول إلى المزايا التي يضمنها الاتحاد ولا يكفي فرض غرامات وعدم السماح بالوصول إلى الميزانيات الأوروبية ، لأن التوبة في مواجهة هذه التهديدات ليست سوى التوبة غير الصادقة التي تفضي إلى تكرار المخالفة في أول فرصة متاحة. من الضروري التحلي بالشجاعة لتعريف هذه البلدان على أنها أعباء غير ضرورية لعملية التكامل الأوروبي ، وبالتالي ، التحلي بالشجاعة لاتخاذ إجراءات جذرية مثل الطرد من الاتحاد: على الأقل ، لن يتم تبديد الأموال الأوروبية دون داعٍ في التمويل دون أي غرض.

lunedì 29 marzo 2021

Cina e Russia non sono interlocutori affidabili perchè appoggiano la giunta militare del Myanmar

 La repressione in Myanmar sta assumendo dimensioni sempre maggiori, sia per la violenza messa in atto, che per la tragica contabilità delle vittime, tra cui anche bambini e minorenni. L’entità della forza messa in campo dai militari, funzionale ad una repressione, che ha come obiettivo quello di cancellare ogni forma di dissidenza, rivela un timore che ha generato una reazione oltre ogni ragionevole aspettativa soprattutto nei modi. La paura dei militari è senz’altro dovuta al percorso democratico che il paese aveva intrapreso e che minacciava l’autonomia delle forze armate, soprattutto dal punto di vista economico e finanziario; la struttura produttiva dell’ex Birmania, infatti è praticamente totalmente gestita dai militari, che, nelle varie forze armate, si dividono le varie industrie del paese. Si comprende come ciò determini una forte diseguaglianza ed il tessuto produttivo sia condizionato da una burocrazia con alto tasso di corruzione. E’ possibile che anche la piccola cessione di potere politico, avvenuta con il parziale ripristino democratico, abbia avuto, tra le altre, anche la conseguenza di un aumento del controllo sulla gestione dell’economia: ciò è stato vissuto da parte dei militari come una invasione di campo che ne ha provocato la reazione rabbiosa e la cancellazione, mediante futili motivi, degli asseti democratici. L’Unione Europea, tramite l’Alto rappresentante per la politica estera, ha condannato la violenza spietata delle forze armane birmane, contro il proprio stesso popolo, che ha assunto proporzioni ancora maggiori, rispetto ai giorni passati; Bruxelles ha anche detto di stare lavorando per fermare la violenza. Pure il presidente USA, Biden, ha condannato l’esercito del Myanmar per avere provocato morti inutili ed ha preannunciato sanzioni contro l’esercito e la giunta militare della ex Birmania, colpevole anche del colpo di stato che ha destituito il governo legittimamente eletto. Dunque le reazioni occidentali, contro i militari del Myanmar, da parte dei due maggiori soggetti occidentali, sono state veloci e molto rilevanti dal punto di vista diplomatico a cui, sicuramente, seguiranno delle sanzioni che andranno a colpire, dal punto di vista commerciale e finanziario le ricchezze gestite dalle forze armate; tuttavia esiste un motivo di preoccupazione altrettanto grave, perché accentua la sempre maggiore differenza tra la parte occidentale con la Cina e la Russia. L’alto valore simbolico dell’appoggio dichiarato alla giunta militare del Myanmar da parte di Pechino e Mosca, sembra essere un fattore di non ritorno per la Cina e la Russia in relazione alla possibilità di instaurare un dialogo su basi comuni con USA ed Europa. I due paesi, uno ex comunista ed uno dichiaratamente comunista, ma con un particolare apprezzamento al mercato senza diritti per i lavoratori, si avvicinano sempre di più, scoprendo sempre maggiori affinità nella negazione dei diritti civili e riconoscendo meriti anche agli altri soggetti internazionali che intraprendono questo percorso. Appoggiare una dittatura sanguinosa ha un significato particolare, che va oltre l’intenzione di cooptare un paese nella propria zona di influenza, e che vuole affermare il diritto di un governo di reprimere in qualsiasi modo il dissenso interno: una situazione comune sia per la Cina, che per la Russia. Il messaggio che deve arrivare a Washington e Bruxelles è semplicemente questo, ma si deve tenere conto che per la Cina, dal punto di vista della politica estera si tratta di rompere il proprio tabù della non ingerenza negli affari interni: appoggiando in maniera manifesta la giunta golpista, mette in chiaro la propria posizione di ritenere legittima qualsiasi forma di repressione che viene usata per contenere ed annullare il dissenso interno. Se questo è vero, e non vi è alcun elemento per potere ritenere il contrario, sia Pechino, che Mosca, hanno compiuto un avanzamento dal quale non sembra possano ritornare indietro e, a questo punto, l’occidente deve riflettere su qualunque contatto e rapporto intenda tenere e mantenere con questi due paesi. La via diplomatica è sempre la migliore, ma di fronte a provocazioni del genere un deciso allontanamento, anche nelle relazioni commerciali ed economiche, sembra essere la soluzione migliore, anche per sfuggire a qualsiasi forma di contaminazione, seppure apparentemente conveniente economicamente, proveniente dai due paesi. L’uso del soft power cinese e la politica dei vaccini della Russia non devono condizionare il giudizio su due governi che approvano ed appoggiano la repressione violenta come forma di politica contro il dissenso: meglio ricercare una propria autonomia nel campo occidentale e non correre alcun rischio derivante dal rapporto con queste nazioni.

China and Russia are not reliable interlocutors because they support the military junta of Myanmar

 The repression in Myanmar is assuming ever greater dimensions, both for the violence carried out and for the tragic accounting of the victims, including children and minors. The extent of the force deployed by the military, functional to a repression, which aims to erase all forms of dissidence, reveals a fear that has generated a reaction beyond all reasonable expectations, especially in the ways. The fear of the military is undoubtedly due to the democratic path that the country had undertaken and which threatened the autonomy of the armed forces, especially from an economic and financial point of view; the production structure of the former Burma, in fact, is practically totally managed by the military, who divide the various industries of the country into the various armed forces. It is understandable how this leads to a strong inequality and the productive fabric is conditioned by a bureaucracy with a high rate of corruption. It is possible that even the small transfer of political power, which took place with the partial democratic restoration, had, among others, the consequence of an increase in control over the management of the economy: this was experienced by the military as a invasion of the field which provoked an angry reaction and the cancellation, by means of futile reasons, of the democratic threats. The European Union, through the High Representative for Foreign Policy, has condemned the merciless violence of the Burmese armies against their own people, which has assumed even greater proportions than in past days; Brussels also said it was working to stop the violence. The US president, Biden, also condemned the Myanmar army for causing unnecessary deaths and announced sanctions against the army and military junta of the former Burma, also guilty of the coup that dismissed the legitimately elected government. Therefore, the Western reactions against the Myanmar military by the two major Western subjects have been fast and very relevant from a diplomatic point of view, which will certainly be followed by sanctions that will hit, from a commercial and financial point of view. the wealth managed by the armed forces; however, there is an equally serious cause for concern, because it accentuates the growing difference between the western part of China and Russia. The high symbolic value of the declared support for the military junta of Myanmar by Beijing and Moscow seems to be a factor of no return for China and Russia in relation to the possibility of establishing a dialogue on a common basis with the US and Europe. The two countries, one ex-communist and one openly communist, but with a particular appreciation of the market without rights for workers, are getting closer and closer, discovering ever greater affinities in the denial of civil rights and also recognizing merits to the other international subjects who undertake this path. Supporting a bloody dictatorship has a particular significance, which goes beyond the intention of co-opting a country in one's own zone of influence, and which wants to affirm the right of a government to repress internal dissent in any way: a common situation for both China. , which for Russia. The message that must reach Washington and Brussels is simply this, but it must be taken into account that for China, from the point of view of foreign policy, it is a question of breaking its taboo of non-interference in internal affairs: by manifestly supporting the junta putschist, makes clear his position to consider legitimate any form of repression that is used to contain and cancel internal dissent. If this is true, and there is no element to be able to believe the contrary, both Beijing and Moscow have made an advance from which they do not seem to be able to go back and, at this point, the West must reflect on any contact and relationship. intends to keep and maintain with these two countries. The diplomatic path is always the best, but in the face of such provocations, a decisive removal, even in commercial and economic relations, seems to be the best solution, also to escape any form of contamination, albeit apparently economically convenient, coming from the two countries. . The use of Chinese soft power and Russia's vaccine policy must not condition the judgment of two governments that approve and support violent repression as a form of policy against dissent: it is better to seek autonomy in the Western field and not take any risks. resulting from the relationship with these nations.

China y Rusia no son interlocutores confiables porque apoyan a la junta militar de Myanmar

 La represión en Myanmar está adquiriendo dimensiones cada vez mayores, tanto por la violencia ejercida como por el trágico relato de las víctimas, incluidos niños y menores. La amplitud de la fuerza desplegada por los militares, funcional a una represión, que apunta a borrar todas las formas de disidencia, revela un miedo que ha generado una reacción más allá de todas las expectativas razonables, especialmente en las formas. El miedo a los militares se debe sin duda al camino democrático que había emprendido el país y que amenazaba la autonomía de las Fuerzas Armadas, especialmente desde el punto de vista económico y financiero; la estructura de producción de la antigua Birmania, de hecho, está prácticamente totalmente gestionada por los militares, que dividen las diversas industrias del país en las distintas fuerzas armadas. Es comprensible cómo esto conduce a una fuerte desigualdad y el tejido productivo está condicionado por una burocracia con un alto índice de corrupción. Es posible que incluso el pequeño traspaso del poder político, que se produjo con la restauración democrática parcial, también tuvo la consecuencia de un aumento del control sobre la gestión de la economía: invasión del campo que provocó una reacción airada y la cancelación, por razones inútiles, de la sed democrática. La Unión Europea, a través del Alto Representante para Política Exterior, ha condenado la violencia despiadada de los ejércitos birmanos contra su propio pueblo, que ha adquirido proporciones aún mayores que en días pasados; Bruselas también dijo que estaba trabajando para detener la violencia. El presidente estadounidense, Biden, también condenó al ejército de Myanmar por causar muertes innecesarias y anunció sanciones contra el ejército y la junta militar de la ex Birmania, también culpable del golpe que destituyó al gobierno legítimamente elegido. Por lo tanto, las reacciones occidentales contra el ejército de Myanmar por parte de los dos principales sujetos occidentales fueron rápidas y muy relevantes desde el punto de vista diplomático, que sin duda irán seguidas de sanciones que afectarán, desde un punto de vista comercial y financiero. por las fuerzas armadas; sin embargo, existe un motivo de preocupación igualmente grave, porque acentúa la creciente diferencia entre la parte occidental de China y Rusia. El alto valor simbólico del apoyo declarado a la junta militar de Myanmar por parte de Pekín y Moscú parece ser un factor sin retorno para China y Rusia en relación a la posibilidad de entablar un diálogo en común con Estados Unidos y Europa. Los dos países, uno excomunista y otro abiertamente comunista, pero con una particular apreciación del mercado sin derechos para los trabajadores, se están acercando cada vez más, descubriendo afinidades cada vez mayores en la negación de los derechos civiles y reconociendo también los méritos al otro internacional. sujetos que emprenden este camino. Apoyar una dictadura sangrienta tiene un significado particular, que va más allá de la intención de cooptar un país en la propia zona de influencia, y que quiere afirmar el derecho de un gobierno a reprimir la disidencia interna de cualquier forma: una situación común para ambos. China., Que para Rusia. El mensaje que debe llegar a Washington y Bruselas es simplemente este, pero hay que tener en cuenta que para China, desde el punto de vista de la política exterior, se trata de romper su tabú de no injerencia en los asuntos internos: por manifiestamente apoyando al líder golpista de la junta, deja en claro su posición de considerar legítima cualquier forma de represión que se utilice para contener y anular la disidencia interna. Si esto es cierto, y no hay ningún elemento para poder creer lo contrario, tanto Pekín como Moscú han hecho un avance del que no parecen poder retroceder y, a estas alturas, Occidente debe reflexionar sobre cualquier contacto y relación.tiene la intención de mantener y mantener con estos dos países. La vía diplomática es siempre la mejor, pero ante tales provocaciones un alejamiento decisivo, incluso en las relaciones comerciales y económicas, parece ser la mejor solución, también para escapar de cualquier forma de contaminación, aunque aparentemente conveniente económicamente, proveniente de los dos. países. El uso del poder blando chino y la política de vacunas de Rusia no debe condicionar el juicio a dos gobiernos que aprueban y apoyan la represión violenta como una forma de política contra la disidencia: es mejor buscar la autonomía en el campo occidental y no correr riesgos. la relación con estas naciones.

China und Russland sind keine verlässlichen Gesprächspartner, weil sie die Militärjunta von Myanmar unterstützen

 Die Repression in Myanmar nimmt immer größere Dimensionen an, sowohl für die ausgeübte Gewalt als auch für die tragische Bilanzierung der Opfer, einschließlich Kinder und Minderjähriger. Das Ausmaß der vom Militär eingesetzten Streitkräfte, die für eine Unterdrückung eingesetzt werden und darauf abzielen, alle Formen von Meinungsverschiedenheiten zu beseitigen, zeigt eine Angst, die eine Reaktion ausgelöst hat, die alle vernünftigen Erwartungen übertrifft, insbesondere in Bezug auf die Art und Weise. Die Angst vor dem Militär ist zweifellos auf den demokratischen Weg zurückzuführen, den das Land eingeschlagen hatte und der die Autonomie der Streitkräfte bedrohte, insbesondere aus wirtschaftlicher und finanzieller Sicht. Die Produktionsstruktur des ehemaligen Burma wird praktisch vollständig vom Militär verwaltet, das die verschiedenen Industrien des Landes in die verschiedenen Streitkräfte aufteilt. Es ist verständlich, wie dies zu einer starken Ungleichheit führt und das produktive Gefüge von einer Bürokratie mit einer hohen Korruptionsrate bedingt wird. Es ist möglich, dass selbst die geringe Übertragung politischer Macht, die mit der teilweisen demokratischen Wiederherstellung stattfand, auch zu einer zunehmenden Kontrolle über die Verwaltung der Wirtschaft führte: Invasion des Feldes, die eine wütende Reaktion hervorrief, und die Aufhebung, aus vergeblichen Gründen des demokratischen Durstes. Die Europäische Union hat durch den Hohen Vertreter für Außenpolitik die rücksichtslose Gewalt der birmanischen Armeen gegen ihr eigenes Volk verurteilt, die noch größere Ausmaße angenommen hat als in den vergangenen Tagen. Brüssel sagte auch, es arbeite daran, die Gewalt zu stoppen. Der US-Präsident Biden verurteilte auch die myanmarische Armee wegen unnötiger Todesfälle und kündigte Sanktionen gegen die Armee und die Militärjunta des ehemaligen Burma an, die ebenfalls des Staatsstreichs schuldig waren, durch den die rechtmäßig gewählte Regierung entlassen wurde. Daher waren die westlichen Reaktionen der beiden großen westlichen Untertanen gegen das myanmarische Militär aus diplomatischer Sicht schnell und sehr relevant, gefolgt von Sanktionen, die aus kommerzieller und finanzieller Sicht sicherlich getroffen werden. Der verwaltete Reichtum von den Streitkräften; Es gibt jedoch einen ebenso ernsten Grund zur Besorgnis, da dies den wachsenden Unterschied zwischen dem westlichen Teil Chinas und Russland verstärkt. Der hohe symbolische Wert der erklärten Unterstützung der Militärjunta von Myanmar durch Peking und Moskau scheint für China und Russland in Bezug auf die Möglichkeit eines gemeinsamen Dialogs mit den USA und Europa kein Faktor für eine Rückkehr zu sein. Die beiden Länder, ein Ex-Kommunist und ein offen Kommunist, aber mit einer besonderen Wertschätzung des Marktes ohne Arbeitnehmerrechte, kommen sich immer näher, entdecken immer größere Affinitäten bei der Verweigerung von Bürgerrechten und erkennen auch Verdienste gegenüber der anderen Internationale an Themen, die diesen Weg einschlagen. Die Unterstützung einer blutigen Diktatur hat eine besondere Bedeutung, die über die Absicht hinausgeht, ein Land in der eigenen Einflusszone zu kooptieren, und die das Recht einer Regierung bekräftigen will, interne Meinungsverschiedenheiten in irgendeiner Weise zu unterdrücken: eine gemeinsame Situation für beide China., Was für Russland. Die Botschaft, die Washington und Brüssel erreichen muss, ist einfach diese, aber es muss berücksichtigt werden, dass es für China aus außenpolitischer Sicht darum geht, sein Tabu der Nichteinmischung in innere Angelegenheiten zu brechen: offensichtlich Er unterstützt den Putschisten der Junta und macht seine Position klar, jede Form von Unterdrückung, die zur Eindämmung und Aufhebung interner Meinungsverschiedenheiten eingesetzt wird, als legitim zu betrachten. Wenn dies zutrifft und es kein Element gibt, um das Gegenteil glauben zu können, haben sowohl Peking als auch Moskau einen Fortschritt gemacht, von dem sie offenbar nicht zurückkehren können, und an diesem Punkt muss der Westen über jeden nachdenken Kontakt und Beziehung. beabsichtigt, mit diesen beiden Ländern zu halten und zu pflegen. Der diplomatische Weg ist immer der beste, aber angesichts solcher Provokationen scheint eine entscheidende Beseitigung, selbst in den Handels- und Wirtschaftsbeziehungen, die beste Lösung zu sein, um auch jeder Form von Kontamination zu entgehen, wenn auch scheinbar wirtschaftlich zweckmäßig, die von beiden ausgeht Länder. Der Einsatz von chinesischer Soft Power und Russlands Impfpolitik darf nicht das Urteil zweier Regierungen bedingen, die gewaltsame Unterdrückung als eine Form der Politik gegen Dissens billigen und unterstützen: Es ist besser, Autonomie im westlichen Bereich anzustreben und keine Risiken einzugehen die Beziehung zu diesen Nationen.

La Chine et la Russie ne sont pas des interlocuteurs fiables car elles soutiennent la junte militaire du Myanmar

 La répression au Myanmar prend des dimensions de plus en plus grandes, à la fois pour les violences perpétrées et pour le bilan tragique des victimes, y compris des enfants et des mineurs. L'ampleur de la force déployée par les militaires, fonctionnelle à une répression, qui vise à effacer toutes les formes de dissidence, révèle une peur qui a engendré une réaction au-delà de toute attente raisonnable, notamment dans les voies. La peur des militaires est sans doute due à la voie démocratique que le pays avait engagée et qui menaçait l'autonomie des forces armées, notamment d'un point de vue économique et financier; la structure de production de l'ex-Birmanie, en fait, est pratiquement totalement gérée par les militaires, qui divisent les diverses industries du pays en différentes forces armées. On comprend comment cela conduit à une forte inégalité et le tissu productif est conditionné par une bureaucratie avec un taux élevé de corruption. Il est possible que même le petit transfert de pouvoir politique, qui a eu lieu avec la restauration démocratique partielle, ait également eu pour conséquence une augmentation du contrôle sur la gestion de l'économie: invasion du champ qui a provoqué une réaction de colère et l'annulation, au moyen de raisons futiles, de la soif démocratique. L’Union européenne, par l’intermédiaire du Haut Représentant pour la politique étrangère, a condamné la violence impitoyable des armées birmanes contre leur propre peuple, qui a pris des proportions encore plus importantes que ces derniers jours; Bruxelles a également déclaré qu'elle travaillait pour mettre fin à la violence. Le président américain, Biden, a également condamné l'armée birmane pour avoir causé des morts inutiles et a annoncé des sanctions contre l'armée et la junte militaire de l'ex-Birmanie, également coupable du coup d'État qui a limogé le gouvernement légitimement élu. Par conséquent, les réactions occidentales contre l'armée birmane par les deux grands sujets occidentaux ont été rapides et très pertinentes d'un point de vue diplomatique, qui seront certainement suivies de sanctions qui frapperont, d'un point de vue commercial et financier. La richesse gérée par les forces armées; cependant, il y a une source d'inquiétude tout aussi grave, car elle accentue la différence croissante entre la partie occidentale de la Chine et la Russie. La haute valeur symbolique du soutien déclaré à la junte militaire du Myanmar par Pékin et Moscou semble être un facteur de non-retour pour la Chine et la Russie par rapport à la possibilité d'établir un dialogue sur une base commune avec les États-Unis et l'Europe. Les deux pays, un ex-communiste et un ouvertement communiste, mais avec une appréciation particulière du marché sans droits pour les travailleurs, se rapprochent de plus en plus, découvrant des affinités toujours plus grandes dans le déni des droits civils et reconnaissant également les mérites de l'autre international. sujets qui entreprennent ce chemin. Soutenir une dictature sanglante a une signification particulière, qui va au-delà de l'intention de cooptation d'un pays dans sa propre zone d'influence, et qui veut affirmer le droit d'un gouvernement à réprimer de quelque manière que ce soit la dissidence interne: une situation commune pour les deux. Chine., Qui pour la Russie. Le message qui doit parvenir à Washington et à Bruxelles est simplement celui-ci, mais il faut tenir compte du fait que pour la Chine, du point de vue de la politique étrangère, il s'agit de briser son tabou de non-ingérence dans les affaires intérieures: en manifestant soutenant le chef du coup d'État de la junte, il exprime clairement sa position de considérer comme légitime toute forme de répression utilisée pour contenir et annuler la dissidence interne. Si cela est vrai, et qu'il n'y a aucun élément pour pouvoir croire le contraire, Pékin et Moscou ont fait une avancée dont ils ne semblent pas pouvoir revenir et, à ce stade, l'Occident doit réfléchir à tout le contact et les relations. entend se maintenir et entretenir avec ces deux pays. La voie diplomatique est toujours la meilleure, mais face à de telles provocations, une élimination décisive, même dans les relations commerciales et économiques, semble être la meilleure solution, également pour échapper à toute forme de contamination, bien qu'apparemment économiquement commode, venant des deux. pays. L'utilisation du soft power chinois et de la politique vaccinale de la Russie ne doit pas conditionner le jugement de deux gouvernements qui approuvent et soutiennent la répression violente comme forme de politique contre la dissidence: il vaut mieux rechercher l'autonomie dans le domaine occidental et ne pas prendre de risques. la relation avec ces nations.

China e Rússia não são interlocutores confiáveis ​​porque apóiam a junta militar de Mianmar

 A repressão em Mianmar assume dimensões cada vez maiores, tanto pela violência perpetrada como pela trágica prestação de contas das vítimas, incluindo crianças e menores. A extensão da força desdobrada pelos militares, funcional a uma repressão, que visa apagar todas as formas de dissidência, revela um medo que tem gerado uma reação além de todas as expectativas razoáveis, principalmente nas formas. O medo dos militares deve-se, sem dúvida, à trajetória democrática que o país percorreu e que ameaçou a autonomia das Forças Armadas, especialmente do ponto de vista econômico e financeiro; a estrutura produtiva da ex-Birmânia, de fato, é praticamente totalmente administrada pelos militares, que dividem as várias indústrias do país nas várias forças armadas. É compreensível que isso leve a uma forte desigualdade e o tecido produtivo seja condicionado por uma burocracia com alto índice de corrupção. É possível que mesmo a pequena transferência de poder político, ocorrida com a restauração democrática parcial, tenha também como consequência um aumento do controle sobre a gestão da economia: invasão do campo que provocou uma reação irada e o cancelamento, por meio de razões fúteis, da sede democrática. A União Europeia, através do Alto Representante para a Política Externa, condenou a violência implacável dos exércitos birmaneses contra o seu próprio povo, que assumiu proporções ainda maiores do que nos dias anteriores; Bruxelas também disse que está trabalhando para conter a violência. O presidente dos Estados Unidos, Biden, também condenou o exército de Mianmar por causar mortes desnecessárias e anunciou sanções contra o exército e a junta militar da ex-Birmânia, também culpados do golpe que demitiu o governo legitimamente eleito. Portanto, as reações ocidentais contra os militares de Mianmar por parte dos dois principais súditos ocidentais foram rápidas e muito relevantes do ponto de vista diplomático, o que certamente será seguido por sanções que atingirão, do ponto de vista comercial e financeiro. pelas forças armadas; no entanto, há um motivo igualmente sério de preocupação, porque acentua a crescente diferença entre a parte ocidental da China e a Rússia. O alto valor simbólico do apoio declarado à junta militar de Mianmar por Pequim e Moscou parece ser um fator de não retorno para a China e a Rússia em relação à possibilidade de estabelecer um diálogo em uma base comum com os EUA e a Europa. Os dois países, um ex-comunista e outro abertamente comunista, mas com particular valorização do mercado sem direitos dos trabalhadores, aproximam-se cada vez mais, descobrindo afinidades cada vez maiores na negação dos direitos civis e reconhecendo também méritos à outra internacional. sujeitos que empreendem este caminho. Apoiar uma ditadura sangrenta tem um significado particular, que vai além da intenção de cooptar um país em sua própria zona de influência, e que quer afirmar o direito de um governo de reprimir dissidentes internos de qualquer forma: uma situação comum para ambos China., Que para a Rússia. A mensagem que deve chegar a Washington e Bruxelas é simplesmente esta, mas há que ter em conta que para a China, do ponto de vista da política externa, se trata de quebrar o tabu da não ingerência nos assuntos internos: manifestamente apoiando o líder golpista da junta, ele deixa claro sua posição de considerar legítima qualquer forma de repressão usada para conter e cancelar dissidências internas. Se isso for verdade, e se não houver nenhum elemento para se poder acreditar o contrário, tanto Pequim quanto Moscou fizeram um avanço do qual não parecem poder voltar atrás e, neste ponto, o Ocidente deve refletir sobre qualquer contato e relacionamento. pretende manter e manter com estes dois países. A via diplomática é sempre a melhor, mas face a tais provocações um afastamento decisivo, mesmo nas relações comerciais e económicas, parece ser a melhor solução, também para escapar a qualquer forma de contaminação, ainda que aparentemente conveniente do ponto de vista económico, proveniente das duas países. O uso do soft power chinês e a política de vacinas da Rússia não devem condicionar o julgamento de dois governos que aprovam e apóiam a repressão violenta como forma de política contra os dissidentes: é melhor buscar autonomia no campo ocidental e não correr riscos. a relação com essas nações.

Китай и Россия не являются надежными собеседниками, потому что поддерживают военную хунту Мьянмы.

 Репрессии в Мьянме приобретают все более масштабные масштабы как из-за совершенного насилия, так и из-за трагической истории жертв, в том числе детей и несовершеннолетних. Масштабы силы, развернутой военными, действующей в условиях репрессий, которые направлены на искоренение всех форм инакомыслия, выявляют страх, который вызвал реакцию, превосходящую все разумные ожидания, особенно в некотором смысле. Страх перед военными, несомненно, связан с демократическим путем, который страна выбрала и который поставил под угрозу автономию вооруженных сил, особенно с экономической и финансовой точки зрения; Фактически, производственная структура бывшей Бирмы практически полностью управляется военными, которые разделяют различные отрасли страны на различные вооруженные силы. Понятно, как это приводит к сильному неравенству, а производственная структура определяется бюрократией с высоким уровнем коррупции. Возможно, что даже небольшая передача политической власти, которая произошла с частичным восстановлением демократии, также имела следствие усиления контроля над управлением экономикой: вторжение в эту область, которое вызвало гневную реакцию и отмену, по тщетным причинам, из жажды демократии. Европейский Союз через Высокого представителя по внешней политике осудил безжалостное насилие бирманских армий против их собственного народа, которое приняло еще более масштабные масштабы, чем в прошлые дни; Брюссель также заявил, что работает над прекращением насилия. Президент США Байден также осудил армию Мьянмы за причинение ненужных смертей и объявил о санкциях против армии и военной хунты бывшей Бирмы, также виновных в перевороте, в результате которого было отправлено в отставку законно избранное правительство. Таким образом, реакция Запада на вооруженные силы Мьянмы со стороны двух основных западных субъектов была быстрой и очень актуальной с дипломатической точки зрения, за которой, безусловно, последуют санкции, которые нанесут удар с коммерческой и финансовой точки зрения. вооруженными силами; однако есть не менее серьезный повод для беспокойства, поскольку он подчеркивает растущее различие между западной частью Китая и Россией. Высокая символическая ценность заявленной поддержки военной хунты Мьянмы Пекином и Москвой, похоже, является фактором невозврата для Китая и России в отношении возможности установления диалога на общей основе с США и Европой. Две страны, одна бывшая коммунистическая, а другая открыто коммунистическая, но с особым признанием рынка без прав для рабочих, становятся все ближе и ближе, обнаруживая все большее сходство в отрицании гражданских прав, а также признавая заслуги перед другим международным сообществом. субъекты, идущие по этому пути. Поддержка кровавой диктатуры имеет особое значение, выходящее за рамки намерения кооптировать страну в свою зону влияния и стремящееся подтвердить право правительства любым способом подавлять внутреннее инакомыслие: общая ситуация для обоих Китай., Что для России. Послание, которое должно достигнуть Вашингтон и Брюссель, сводится к следующему, но следует учитывать, что для Китая с точки зрения внешней политики речь идет о нарушении табу на невмешательство во внутренние дела: явным образом Поддерживая лидера переворота хунты, он ясно дает понять, что считает законными любые формы репрессий, которые используются для сдерживания и подавления внутреннего инакомыслия. Если это правда, и нет элемента, позволяющего поверить в обратное, то и Пекин, и Москва сделали шаг вперед, от которого они, похоже, не могут вернуться, и на данном этапе Запад должен задуматься над любым контакты и отношения. намерен поддерживать и поддерживать с этими двумя странами. Дипломатический путь всегда лучший, но перед лицом таких провокаций решительное устранение, даже в торговых и экономических отношениях, кажется лучшим решением, также чтобы избежать любой формы заражения, хотя и очевидно экономически выгодной, исходящей от обеих сторон. страны. Использование китайской мягкой силы и политики России в отношении вакцин не должно обусловливать суждение двух правительств, которые одобряют и поддерживают насильственные репрессии как форму политики против инакомыслия: лучше стремиться к автономии на западном поле и не рисковать. отношения с этими народами.

中國和俄羅斯不是可靠的對話者,因為他們支持緬甸軍政府

 緬甸的鎮壓活動無論從暴力活動還是對包括兒童和未成年人在內的受害人的悲慘遭遇而言,都具有更大的壓制範圍。旨在消滅一切形式分歧的旨在鎮壓的軍事力量的規模,揭示了一種恐懼,它引起了超出所有合理預期的反應,特別是在方式上。毫無疑問,對軍事的恐懼是由於該國走過的民主道路,特別是從經濟和金融的角度,它威脅著武裝部隊的自治;實際上,前緬甸的生產結構實際上完全由軍方管理,軍方將該國的各個行業劃分為各種武裝力量。可以理解,這如何導致嚴重的不平等,而生產結構卻受到腐敗率很高的官僚機構的製約。即使在部分恢復民主的情況下發生了很小的政治權力轉移,也可能導致對經濟管理的控制增加:入侵該領域引起了憤怒的反應和取消,出於徒勞的原因,渴望民主。歐洲聯盟通過外交政策高級代表譴責緬甸軍隊對其本國人民的殘酷暴力,這種暴力的發生率比過去更加嚴重。布魯塞爾還表示正在努力製止暴力。美國總統拜登還譴責緬甸軍隊造成不必要的死亡,並宣布對前緬甸軍隊和軍政府的製裁,也對解散合法當選政府的政變有罪。因此,從外交的角度來看,西方兩個主要臣民對緬甸軍方的反應是迅速而非常相關的,從商業和金融的角度來看,制裁肯定會緊隨其後。由武裝部隊;然而,同樣令人擔憂的原因是,它加劇了中國和俄羅斯西部之間日益擴大的差異。北京和莫斯科宣布支持緬甸軍政府的象徵意義很高,對於與美國和歐洲建立共同對話的可能性而言,中國和俄羅斯似乎沒有回報。兩國是一個前共產主義者和一個公開共產主義者,但是他們對沒有工人權利的市場有了特別的了解,它們之間的距離越來越近,發現剝奪公民權利的親和力越來越強,並且也認識到對其他國際社會的好處。承擔這條道路的主體。支持血腥專政具有特殊意義,這超出了將一個國家加入自己的影響區的意圖,而且它想要確認政府有權以任何方式壓制內部異議:兩者的共同處境中國,俄羅斯。必須傳達給華盛頓和布魯塞爾的信息很簡單,但這必須考慮到,對於中國而言,從外交政策的角度來看,這是一個打破其不干涉內政禁忌的問題:他支持軍政府政變領導人,明確表示他的立場是考慮採用任何形式的壓制來遏制和消除內部異議是合法的。如果這是真的,並且沒有理由可以相信相反的話,那麼北京和莫斯科都取得了進步,他們似乎無法退縮,在這一點上,西方必須反思任何聯繫和關係,打算與這兩個國家保持和維持。外交途徑永遠是最好的,但是面對這樣的挑釁,即使是在商業和經濟關係中,果斷地撤離似乎也是最好的解決方案,儘管顯然從經濟上來說是方便的,但這也是避免這兩種污染的兩種方法國家中國軟實力的使用和俄羅斯的疫苗政策決不能以批准和支持暴力鎮壓的兩種政府作為反對異議政策的形式來作出判斷:最好在西方領域尋求自治,不要冒險。與這些國家的關係。

中国とロシアはミャンマーの軍事政権を支持しているため、信頼できる対話者ではありません

 ミャンマーでの弾圧は、実行された暴力と、子供や未成年者を含む犠牲者の悲劇的な会計の両方について、これまで以上に大きな側面を想定しています。あらゆる形態の反体制派を消し去ることを目的とした、弾圧に機能する軍隊によって展開された力の範囲は、特に方法において、すべての合理的な期待を超えた反応を生み出した恐れを明らかにします。軍隊への恐れは、間違いなく、国が着手した民主的な道筋によるものであり、特に経済的および財政的観点から、軍隊の自治を脅かした。実際、旧ビルマの生産構造は、国のさまざまな産業をさまざまな軍隊に分割する軍隊によって実質的に完全に管理されています。これがどのように強い不平等につながり、生産的なファブリックが高い腐敗率の官僚機構によって条件付けられているかは理解できます。部分的な民主主義の回復とともに起こったわずかな政治権力の移転でさえ、経済の管理に対する支配の増加の結果をもたらした可能性があります:怒りの反応とキャンセルを引き起こした分野への侵入、民主的な渇きの無駄な理由によって。欧州連合は、外交政策の上級代表を通じて、ビルマ軍の自国民に対する冷酷な暴力を非難しました。これは、過去数日よりもさらに大きな割合を占めています。ブリュッセルはまた、暴力を阻止するために働いていると述べた。米国大統領のバイデンはまた、不必要な死を引き起こしたとしてミャンマー軍を非難し、合法的に選出された政府を解任したクーデターの罪で、旧ビルマの軍と軍事フンタに対する制裁を発表した。したがって、2つの主要な西側の主題によるミャンマー軍に対する西側の反応は迅速であり、外交の観点から非常に関連性があり、商業的および財政的観点から、制裁が確実に続くでしょう。軍隊によって;しかし、それは中国西部とロシアの間の増大する差異を強調するので、同様に深刻な懸念の原因があります。北京とモスクワがミャンマーの軍事政権を支持すると宣言したことの高い象徴的価値は、米国とヨーロッパとの共通の対話を確立する可能性に関して、中国とロシアにとって利益がない要因のように思われる。元共産主義者と公然と共産主義者であるが、労働者の権利のない市場を特に評価している両国は、ますます近づきつつあり、公民権の否定におけるますます大きな親和性を発見し、他の国際的なものへのメリットも認識しているこの道を歩む被験者。血なまぐさい独裁を支持することは特別な意味を持っており、それは自分の影響力のある国を採用する意図を超えており、何らかの形で内部の異議を抑圧する政府の権利を確認したい:両方の共通の状況中国。、ロシアのために。ワシントンとブリュッセルに届かなければならないメッセージは単にこれですが、外交政策の観点から、中国にとって、それは内政への非干渉のタブーを破る問題であることを考慮に入れなければなりません。軍事フンタのクーデター指導者を支持し、彼は、内部の異議を封じ込め、取り消すために使用されるあらゆる形態の抑圧を合法的に検討するという彼の立場を明らかにしている。これが真実であり、反対を信じることができる要素がない場合、北京とモスクワの両方が前進し、そこから戻ることはできないようであり、この時点で、西側は接触と関係。これらの2つの国との維持と維持を意図しています。外交的な方法は常に最善ですが、そのような挑発に直面して、商業的および経済的関係においてさえ、決定的な除去が最善の解決策であるように思われます。国..中国のソフトパワーとロシアのワクチン政策の使用は、異議申し立てに対する政策の一形態として暴力的弾圧を承認および支持する2つの政府に対する判決を条件付けてはなりません。これらの国々との関係。

الصين وروسيا ليستا محاورين موثوقين لأنهما تدعمان المجلس العسكري في ميانمار

 يتخذ القمع في ميانمار أبعادًا أكبر من أي وقت مضى ، سواء بالنسبة للعنف المرتكب أو للتقرير المأساوي للضحايا ، بمن فيهم الأطفال والقصر. إن مدى القوة التي ينشرها الجيش ، وظيفتها قمع ، والتي تهدف إلى محو كل أشكال الانشقاق ، تكشف عن خوف ولّد رد فعل يفوق كل التوقعات المعقولة ، لا سيما في الطرق. ومما لا شك فيه أن الخوف من العسكريين يعود إلى المسار الديمقراطي الذي سلكته البلاد والذي هدد استقلالية القوات المسلحة ، لا سيما من الناحية الاقتصادية والمالية ؛ في الواقع ، يُدار هيكل الإنتاج في بورما السابقة بشكل كامل من قبل الجيش ، الذي يقسم الصناعات المختلفة في البلاد إلى مختلف القوات المسلحة. من المفهوم كيف يؤدي ذلك إلى عدم مساواة قوية وأن النسيج الإنتاجي مشروط ببيروقراطية مع ارتفاع معدل الفساد. من الممكن أنه حتى النقل البسيط للسلطة السياسية ، الذي حدث مع الاستعادة الجزئية للديمقراطية ، كان له أيضًا نتيجة لزيادة السيطرة على إدارة الاقتصاد: غزو المجال الذي أثار رد فعل غاضبًا وإلغاء ، لأسباب لا طائل من ورائها ، من العطش الديموقراطي. أدان الاتحاد الأوروبي ، من خلال الممثل الأعلى للسياسة الخارجية ، العنف الوحشي للجيوش البورمية ضد شعبها ، والذي اتخذ أبعادًا أكبر مما كانت عليه في الأيام الماضية ؛ وقالت بروكسل أيضا إنها تعمل على وقف العنف. كما أدان الرئيس الأمريكي ، بايدن ، جيش ميانمار لتسببه في وفيات غير ضرورية ، وأعلن فرض عقوبات على الجيش والمجلس العسكري في بورما السابقة ، المدانين أيضًا بالانقلاب الذي أطاح بالحكومة المنتخبة شرعياً. لذلك ، كانت ردود الفعل الغربية ضد جيش ميانمار من قبل الرئيسين الغربيين سريعة وذات صلة كبيرة من وجهة نظر دبلوماسية ، والتي ستتبعها بالتأكيد عقوبات ستفرض ، من وجهة نظر تجارية ومالية. من قبل القوات المسلحة ؛ ومع ذلك ، هناك سبب خطير مماثل للقلق ، لأنه يبرز الاختلاف المتزايد بين الجزء الغربي من الصين وروسيا. يبدو أن القيمة الرمزية العالية للدعم المعلن للمجلس العسكري في ميانمار من قبل بكين وموسكو عامل لا عودة للصين وروسيا فيما يتعلق بإمكانية إقامة حوار على أساس مشترك مع الولايات المتحدة وأوروبا. إن البلدين ، أحدهما شيوعي سابق والآخر شيوعي بشكل علني ، ولكن مع تقدير خاص للسوق بدون حقوق للعمال ، يقتربان أكثر فأكثر ، ويكتشفان تقاربات أكبر في إنكار الحقوق المدنية وأيضًا الاعتراف بمزايا الدول الأخرى الدولية. الأشخاص الذين يسلكون هذا الطريق. إن دعم دكتاتورية دموية له أهمية خاصة ، تتجاوز نية احتواء بلد ما في منطقة نفوذ المرء ، والتي تريد تأكيد حق الحكومة في قمع المعارضة الداخلية بأي شكل من الأشكال: وضع مشترك لكليهما الصين. ، والتي بالنسبة لروسيا. الرسالة التي يجب أن تصل إلى واشنطن وبروكسل هي ببساطة هذه ، ولكن يجب أن يؤخذ في الاعتبار أنه بالنسبة للصين ، من وجهة نظر السياسة الخارجية ، فإن الأمر يتعلق بكسر محرمات عدم التدخل في الشؤون الداخلية: من خلال دعمه لزعيم الانقلاب العسكري ، يوضح موقفه بضرورة اعتبار أي شكل من أشكال القمع شرعية يستخدم لاحتواء وإلغاء المعارضة الداخلية. إذا كان هذا صحيحًا ، ولم يكن هناك أي عنصر يمكن تصديق العكس ، فقد أحرزت كل من بكين وموسكو تقدمًا لا يبدو أنهما قادران على العودة منه ، وفي هذه المرحلة ، يجب على الغرب التفكير في أي شيء. الاتصال والعلاقة - يعتزم الحفاظ عليها والحفاظ عليها مع هذين البلدين. إن الطريقة الدبلوماسية هي الأفضل دائمًا ، ولكن في مواجهة مثل هذه الاستفزازات ، يبدو أن الإزالة الحاسمة ، حتى في العلاقات التجارية والاقتصادية ، هي الحل الأفضل ، وكذلك للهروب من أي شكل من أشكال التلوث ، وإن كان مناسبًا اقتصاديًا على ما يبدو ، الناتج عن الاثنين. البلدان. يجب ألا يشترط استخدام القوة الناعمة الصينية وسياسة اللقاح الروسية الحكم على حكومتين تؤيدان القمع العنيف وتدعمهما كشكل من أشكال السياسة ضد المعارضة: من الأفضل السعي إلى الحكم الذاتي في المجال الغربي وعدم تحمل أي مخاطر ناتجة عن ذلك. العلاقة مع هذه الدول.

giovedì 25 marzo 2021

La via spagnola e olandese per l'autonomia strategica e produttiva dell'Unione Europea, come alternativa alle visioni francese e tedesca

 Dopo i quattro anni di Trump è in corso di miglioramento, per tornare sui livelli precedenti al penultimo inquilino della Casa Bianca, il rapporto tra USA ed Unione Europea, che rappresenta il fulcro della strategia nel campo occidentale di Washington. I ripetuti incontri, quelli già effettuati ed i prossimi, segnalano una volontà comune di entrambe le parti di rinsaldare i rapporti, soprattutto in una fase mondiale molto delicata e segnata dal peggioramento dei rapporti con la Cina, la Russia (che afferma la necessità strategica di tagliare i legami con Bruxelles), la Turchia, l’Iran ed altre situazioni potenzialmente pericolose ed in grado di variare profondamente gli assetti e gli equilibri attuali. Nonostante l’importanza riconosciuta da tutti i membri dell’Unione, circa il rinnovato legame con gli Stati Uniti, in Europa continua il dibattito, già obbligatoriamente iniziato durante la presidenza Trump, della necessità di una maggiore autonomia della principale organizzazione del vecchio continente, per raggiungere lo scopo di incidere in maniera efficace negli scenari mondiali con una capacità autonoma strategica e militare, ma da integrare, soprattutto con l’arrivo della pandemia, in una indipendenza produttiva, sia nella materia della medicina, che delle telecomunicazioni e di altre capacità industriali da conquistare per arrivare ad una posizione di autonomia ed indipendenza da altri soggetti: siano alleati o avversari. La questione non ha facile soluzione, perché la visione dei membri dell’Unione non è univoca e le decisioni, che dovrebbero essere rapide, sono condizionate da meccanismi di unanimità, che costituiscono il mezzo per esercitare veti e reciproci ricatti funzionali all’interesse dei singoli stati a svantaggio dell’interesse comune dell’Unione. Sostanzialmente sono due gli orientamenti maggiori, che si differenziano per il diverso atteggiamento su questo tema, centrale per lo sviluppo dell’Europa. Da una parte quello guidato dalla Germania, che propendono per la continuazione della protezione americana, attraverso l’Alleanza Atlantica e, dall’altra, l’idea francese, che ritiene essenziale trovare una autonomia europea, seppure, sempre all’interno del campo occidentale. La visione tedesca pare condizionata troppo dall’interesse particolare di Berlino, che non vuole cedere sovranità per tutelare la sua indipendenza economica, con la quale condiziona e comanda, come azionista di maggioranza l’Unione. Il parere di Parigi ricalca la grandeur francese e la vuole trasportare in Europa per fare del vecchio continente un protagonista in grado di incidere autonomamente sui temi globali. Occorre anche dire che se con la presidenza Biden si ritorna ad una situazione gradita alla Germania, l’esperienza Trump ha messo in rilievo che non esistono rendite di posizione acquisite e la necessità di una autonomia strategica europea diventa irrinunciabile se Washington adotta comportamenti di isolamento anche dai suoi abituali alleati. Dunque in questa fase la Germania può avere un atteggiamento attendista, ma resta vero, che anche con una situazione ottimale come quella presente, l’Unione si muove senza una propria identità da spendere sullo scenario internazionale, perché sempre sotto la tutela americana e questo vuole dire rinunciare a vantaggi e la possibilità di sottolineare in modo efficace la propria posizione. Di fronte a queste due tendenze i governi di Spagna ed Olanda cercano una via alternativa che possa consentire l’intervento nelle questioni globali, certamente attraverso una forza armata comune, ma anche con una capacità autonoma nel settore industriale, da perseguire non più con l’unanimità, ma con la maggioranza delle adesioni degli stati membri, cioè attraverso una nuova definizione di sovranità, che possa consentire risposte rapide e sganciate dalle organizzazioni sovranazionali in cui l’Europa è inserita, ma che spesso, hanno interessi contrastanti con Bruxelles e funzionali agli interessi del momento dei partner maggiori. Si tratta di una soluzione tutta da percorrere, ma che traccia una via chiara, anche nei confronti di chi rimane in Europa soltanto per avere i finanziamenti, senza condividerne gli scopi. La rinuncia a parti consistenti di sovranità appare un requisito imprescindibile ed in aperto contrasto con le visioni francesi e tedesche ed anche i rapporti tra stati settentrionali con quelli mediterranei sono un ostacolo perché conflittuali nei rispettivi interessi, tuttavia cominciare a discutere di una opportunità che sia anche in grado di sovvertire le gerarchie attuali, appare come una opportunità unica ed irrinunciabile per fare del mercato più ambito del mondo anche un indiscusso protagonista, capace di diffondere ed affermare la propria visione in competizione con i soggetti internazionali che ne hanno ora il monopolio.  

The Spanish and Dutch way for the strategic and productive autonomy of the European Union, as an alternative to the French and German visions

 After Trump's four years, the relationship between the US and the European Union, which represents the fulcrum of the strategy in Washington's western camp, is in the process of improving, to return to the levels prior to the penultimate tenant of the White House. The repeated meetings, those already held and the next ones, signal a common desire of both parties to strengthen relations, especially in a very delicate world phase marked by the worsening of relations with China, Russia (which affirms the strategic need for cut ties with Brussels), Turkey, Iran and other potentially dangerous situations capable of profoundly changing the current structures and balances. Despite the importance recognized by all members of the Union regarding the renewed ties with the United States, the debate in Europe continues, already compulsorily begun during the Trump presidency, of the need for greater autonomy of the main organization of the old continent, in order to achieve the aim of effectively affecting world scenarios with an autonomous strategic and military capacity, but to be integrated, especially with the arrival of the pandemic, in a productive independence, both in the field of medicine, telecommunications and other industrial capacities to be conquered in order to reach a position of autonomy and independence from other subjects: be they allies or adversaries. The question has no easy solution, because the vision of the members of the Union is not univocal and the decisions, which should be rapid, are conditioned by unanimity mechanisms, which constitute the means to exercise vetoes and mutual blackmail functional to the interests of individuals. states to the detriment of the common interest of the Union. There are essentially two major orientations, which differ in the different attitude on this issue, which is central to the development of Europe. On the one hand, the one led by Germany, who lean towards the continuation of American protection, through the Atlantic Alliance and, on the other, the French idea, which considers it essential to find European autonomy, albeit, always within the Western camp. . The German vision seems too conditioned by the particular interest of Berlin, which does not want to give up sovereignty to protect its economic independence, with which it conditions and commands the Union as the majority shareholder. The opinion of Paris follows the French grandeur and wants to transport it to Europe to make the old continent a protagonist capable of autonomously influencing global issues. It must also be said that if with the Biden presidency we return to a situation pleasing to Germany, the Trump experience has highlighted that there are no acquired position rents and the need for European strategic autonomy becomes indispensable if Washington adopts behavior of isolation even from his usual allies. So at this stage Germany can have a wait-and-see attitude, but it remains true that even with an optimal situation like the present one, the Union moves without its own identity to spend on the international scene, because it is always under American protection and this is what it wants. mean giving up on advantages and being able to effectively emphasize your position. Faced with these two trends, the governments of Spain and Holland are looking for an alternative way that can allow intervention in global issues, certainly through a common armed force, but also with an autonomous capacity in the industrial sector, to be pursued no longer with the unanimity, but with the majority of member states' adhesions, that is, through a new definition of sovereignty, which can allow rapid and uncoupled responses from the supranational organizations in which Europe is inserted, but which often have conflicting interests with Brussels and functional to current interests of major partners. This is a solution that needs to be pursued, but which traces a clear path, even for those who remain in Europe only to have the funding, without sharing its aims. The renunciation of substantial parts of sovereignty appears to be an indispensable requirement and in open contrast to the French and German visions and also the relations between northern states with the Mediterranean ones are an obstacle because they conflict with their respective interests. able to subvert the current hierarchies, it appears as a unique and indispensable opportunity to make the most coveted market in the world also an undisputed protagonist, capable of spreading and affirming its own vision in competition with the international subjects who now have the monopoly.

El camino español y holandés para la autonomía estratégica y productiva de la Unión Europea, como alternativa a las visiones francesa y alemana

 Tras los cuatro años de Trump, la relación entre Estados Unidos y la Unión Europea, que representa el eje de la estrategia en el bando occidental de Washington, está en proceso de mejora, para volver a los niveles anteriores al penúltimo inquilino de la Casa Blanca. Las reiteradas reuniones, las ya realizadas y las próximas, señalan un deseo común de ambas partes de fortalecer las relaciones, especialmente en una fase mundial muy delicada marcada por el empeoramiento de las relaciones con China, Rusia (que afirma la necesidad estratégica de cortar lazos). con Bruselas), Turquía, Irán y otras situaciones potencialmente peligrosas capaces de cambiar profundamente las estructuras y equilibrios actuales. Pese a la importancia reconocida por todos los miembros de la Unión en cuanto a los renovados vínculos con Estados Unidos, continúa el debate en Europa, ya iniciado obligatoriamente durante la presidencia de Trump, de la necesidad de una mayor autonomía de la principal organización del viejo continente, para lograr el objetivo de incidir efectivamente en escenarios mundiales con capacidad estratégica y militar autónoma, pero que se integren, sobre todo con la llegada de la pandemia, en una independencia productiva, tanto en el campo de la medicina, las telecomunicaciones y otras capacidades industriales a conquistar en orden alcanzar una posición de autonomía e independencia de otros sujetos: sean aliados o adversarios. La cuestión no tiene fácil solución, porque la visión de los miembros de la Unión no es unívoca y las decisiones, que deben ser rápidas, están condicionadas por mecanismos de unanimidad, que constituyen el medio para ejercer el veto y el chantaje mutuo funcional a los intereses de las personas. .estados en detrimento del interés común de la Unión. Básicamente, hay dos orientaciones principales, que difieren en las diferentes actitudes sobre este tema, que es fundamental para el desarrollo de Europa. Por un lado, el liderado por Alemania, que se inclina por la continuación de la protección estadounidense, a través de la Alianza Atlántica y, por otro, la idea francesa, que considera imprescindible encontrar la autonomía europea, aunque siempre dentro del campo occidental. . La visión alemana parece demasiado condicionada por el interés particular de Berlín, que no quiere ceder soberanía para proteger su independencia económica, con la que condiciona y manda a la Unión como accionista mayoritaria. La opinión de París sigue la grandeza francesa y quiere transportarla a Europa para hacer del viejo continente un protagonista capaz de incidir de forma autónoma en los problemas globales. También hay que decir que si con la presidencia de Biden volvemos a una situación que agrada a Alemania, la experiencia de Trump ha puesto de relieve que no hay rentas de posición adquirida y la necesidad de una autonomía estratégica europea se vuelve indispensable si Washington adopta un comportamiento de aislamiento incluso de su aliados habituales. Entonces, en esta etapa, Alemania puede tener una actitud de esperar y ver qué pasa, pero sigue siendo cierto que incluso en una situación óptima como la actual, la Unión se mueve sin una identidad propia para gastar en el escenario internacional, porque siempre está bajo la supervisión de Estados Unidos. protección y esto es lo que quiere significa renunciar a las ventajas y poder enfatizar eficazmente su posición. Frente a estas dos tendencias, los gobiernos de España y Holanda buscan una vía alternativa que permita intervenir en temas globales, ciertamente a través de una fuerza armada común, pero también con capacidad autónoma en el sector industrial, que ya no se persigue con la unanimidad, pero con la mayoría de las adhesiones de los Estados miembros, es decir, a través de una nueva definición de soberanía, que puede permitir respuestas rápidas y desacopladas de las organizaciones supranacionales en las que Europa está inserta, pero que a menudo tienen intereses en conflicto con Bruselas y funcional a los intereses actuales de los principales socios. Se trata de una solución que debe perseguirse, pero que traza un camino claro, incluso para quienes permanecen en Europa solo para tener la financiación, sin compartir sus objetivos. La renuncia a partes sustanciales de la soberanía parece ser un requisito indispensable y en abierto contraste con las visiones francesa y alemana y también las relaciones entre los estados del norte con los mediterráneos son un obstáculo porque entran en conflicto con sus respectivos intereses, sin embargo, para empezar a discutir una oportunidad que también es capaz de subvertir las jerarquías actuales, se presenta como una oportunidad única e indispensable para hacer del mercado más codiciado del mundo también un protagonista indiscutible, capaz de difundir y afirmar su propia visión en competencia con los sujetos internacionales que ahora tenemos el monopolio.

Der spanische und niederländische Weg für die strategische und produktive Autonomie der Europäischen Union als Alternative zu den französischen und deutschen Visionen

 Nach Trumps vier Jahren verbessert sich das Verhältnis zwischen den USA und der Europäischen Union, das den Dreh- und Angelpunkt der Strategie im westlichen Lager Washingtons darstellt, auf das Niveau vor dem vorletzten Mieter des Weißen Hauses zurück. Die wiederholten, bereits durchgeführten und die nächsten Treffen signalisieren den gemeinsamen Wunsch beider Parteien, die Beziehungen zu stärken, insbesondere in einer sehr heiklen Weltphase, die durch die Verschlechterung der Beziehungen zu China und Russland gekennzeichnet ist (was die strategische Notwendigkeit von Verbindungsabbrüchen bekräftigt) mit Brüssel), der Türkei, dem Iran und anderen potenziell gefährlichen Situationen, die die gegenwärtigen Strukturen und Gleichgewichte grundlegend verändern können. Trotz der von allen Verbandsmitgliedern anerkannten Bedeutung für die erneuten Beziehungen zu den Vereinigten Staaten wird die bereits während der Trump-Präsidentschaft zwangsweise begonnene Debatte in Europa über die Notwendigkeit einer größeren Autonomie der Hauptorganisation des alten Kontinents fortgesetzt das Ziel, Weltszenarien mit einer autonomen strategischen und militärischen Kapazität effektiv zu beeinflussen, aber insbesondere mit dem Ausbruch der Pandemie in eine produktive Unabhängigkeit sowohl im Bereich der Medizin, der Telekommunikation als auch anderer industrieller Kapazitäten zu integrieren, um sie zu erobern eine Position der Autonomie und Unabhängigkeit von anderen Subjekten zu erreichen: seien es Verbündete oder Gegner. Die Frage ist nicht einfach zu lösen, da die Vision der Verbandsmitglieder nicht eindeutig ist und die Entscheidungen, die schnell getroffen werden sollten, durch Einstimmigkeitsmechanismen bedingt sind, die das Mittel zur Ausübung von Vetos und zur gegenseitigen Erpressung darstellen, die den Interessen des Einzelnen dienen Staaten zum Nachteil des gemeinsamen Interesses der Union. Es gibt im Wesentlichen zwei Hauptorientierungen, die sich in der unterschiedlichen Haltung zu diesem Thema unterscheiden, das für die Entwicklung Europas von zentraler Bedeutung ist. Einerseits die von Deutschland angeführte, die sich durch die Atlantikallianz zur Fortsetzung des amerikanischen Schutzes neigt, und andererseits die französische Idee, die es für wesentlich hält, europäische Autonomie zu finden, wenn auch immer innerhalb des westlichen Lagers ... Die deutsche Vision scheint zu stark von dem besonderen Interesse Berlins abhängig zu sein, das die Souveränität nicht aufgeben will, um seine wirtschaftliche Unabhängigkeit zu schützen, mit der es die Union als Mehrheitsaktionär konditioniert und befiehlt. Die Meinung von Paris folgt der französischen Größe und will sie nach Europa transportieren, um den alten Kontinent zu einem Protagonisten zu machen, der in der Lage ist, globale Probleme autonom zu beeinflussen. Es muss auch gesagt werden, dass, wenn wir mit der Präsidentschaft von Biden zu einer für Deutschland erfreulichen Situation zurückkehren, die Erfahrung von Trump gezeigt hat, dass es keine erworbenen Positionsmieten gibt und die Notwendigkeit einer strategischen Autonomie Europas unabdingbar wird, wenn Washington selbst von seiner ein isoliertes Verhalten annimmt übliche Verbündete. In dieser Phase kann Deutschland also eine abwartende Haltung einnehmen, aber es bleibt wahr, dass sich die Union selbst in einer optimalen Situation wie der gegenwärtigen ohne ihre eigene Identität bewegt, um auf der internationalen Bühne Geld auszugeben, weil sie immer unter amerikanischer Kontrolle steht Schutz und das ist es, was es will. bedeutet, Vorteile aufzugeben und in der Lage zu sein, Ihre Position effektiv zu betonen. Angesichts dieser beiden Trends suchen die Regierungen Spaniens und Hollands nach einem alternativen Weg, mit dem Interventionen in globalen Fragen, sicherlich durch eine gemeinsame Streitmacht, aber auch mit einer autonomen Kapazität im Industriesektor, nicht mehr verfolgt werden können die Einstimmigkeit, aber mit der Mehrheit der Adhäsionen der Mitgliedstaaten, dh durch eine neue Definition der Souveränität, die schnelle und ungekoppelte Antworten der supranationalen Organisationen ermöglichen kann, in die Europa eingebunden ist, die jedoch häufig widersprüchliche Interessen mit Brüssel haben und funktional sind auf die aktuellen Interessen der wichtigsten Partner. Dies ist eine Lösung, die verfolgt werden muss, die aber einen klaren Weg einschlägt, selbst für diejenigen, die in Europa bleiben, nur um die Finanzierung zu erhalten, ohne ihre Ziele zu teilen. Der Verzicht auf wesentliche Teile der Souveränität scheint eine unabdingbare Voraussetzung zu sein und steht im offenen Gegensatz zu den französischen und deutschen Visionen, und auch die Beziehungen zwischen Nordstaaten und den Mittelmeerstaaten sind ein Hindernis, da sie ihren jeweiligen Interessen zu widersprechen beginnen eine Gelegenheit zu diskutieren, die auch die gegenwärtigen Hierarchien untergraben kann, erscheint als einzigartige und unverzichtbare Gelegenheit, den begehrtesten Markt der Welt auch zu einem unbestrittenen Protagonisten zu machen, der in der Lage ist, seine eigene Vision im Wettbewerb mit den internationalen Subjekten zu verbreiten und zu bekräftigen Jetzt habe ich das Monopol.

La voie espagnole et néerlandaise pour l'autonomie stratégique et productive de l'Union européenne, comme alternative aux visions française et allemande

 Après les quatre années de Trump, la relation entre les États-Unis et l'Union européenne, qui représente le pivot de la stratégie dans le camp occidental de Washington, est en train de s'améliorer, pour revenir aux niveaux antérieurs à l'avant-dernier locataire de la Maison Blanche. Les rencontres répétées, celles déjà réalisées et les suivantes, signalent une volonté commune des deux parties de renforcer les relations, notamment dans une phase mondiale très délicate marquée par l'aggravation des relations avec la Chine, la Russie (qui affirme la nécessité stratégique de couper les liens avec Bruxelles), la Turquie, l'Iran et d'autres situations potentiellement dangereuses susceptibles de modifier profondément les structures et les équilibres actuels. Malgré l'importance reconnue par tous les membres de l'Union concernant les liens renouvelés avec les États-Unis, le débat en Europe se poursuit, déjà obligatoirement entamé sous la présidence Trump, sur la nécessité d'une plus grande autonomie de la principale organisation du vieux continent, pour parvenir à l'objectif d'affecter efficacement les scénarios mondiaux avec une capacité stratégique et militaire autonome, mais à intégrer, surtout avec l'arrivée de la pandémie, dans une indépendance productive, tant dans le domaine de la médecine, des télécommunications et d'autres capacités industrielles à conquérir dans l'ordre atteindre une position d'autonomie et d'indépendance vis-à-vis des autres sujets: qu'ils soient alliés ou adversaires. La question n'a pas de solution facile, car la vision des membres de l'Union n'est pas univoque et les décisions, qui devraient être rapides, sont conditionnées par des mécanismes d'unanimité, qui constituent les moyens d'exercer vetos et chantage mutuel fonctionnels aux intérêts des individus. .] au détriment de l’intérêt commun de l’Union. Il y a essentiellement deux grandes orientations, qui diffèrent par l'attitude différente sur cette question, qui est au cœur du développement de l'Europe. D'une part, celle menée par l'Allemagne, qui penche vers le maintien de la protection américaine, à travers l'Alliance atlantique et, d'autre part, l'idée française, qui juge indispensable de retrouver l'autonomie européenne, quoique toujours dans le camp occidental. . La vision allemande semble trop conditionnée par l'intérêt particulier de Berlin, qui ne veut pas renoncer à sa souveraineté pour protéger son indépendance économique, avec laquelle elle conditionne et commande l'Union comme actionnaire majoritaire. L'opinion de Paris suit la grandeur française et veut la transporter en Europe pour faire du vieux continent un protagoniste capable d'affecter de manière autonome les enjeux mondiaux. Il faut dire aussi que si avec la présidence Biden on revient à une situation qui plaît à l'Allemagne, l'expérience Trump a mis en évidence qu'il n'y a pas de rentes de position acquises et que la nécessité d'une autonomie stratégique européenne devient indispensable si Washington adopte un comportement d'isolement même de la sienne. alliés habituels. Donc à ce stade l'Allemagne peut avoir une attitude attentiste, mais il reste vrai que même avec une situation optimale comme la situation actuelle, l'Union se déplace sans sa propre identité à dépenser sur la scène internationale, car elle est toujours sous l'américain. la protection et c'est ce qu'elle veut, c'est renoncer à ses avantages et être en mesure de mettre efficacement en valeur sa position. Face à ces deux tendances, les gouvernements espagnol et hollandais recherchent une voie alternative permettant d'intervenir sur des problèmes mondiaux, certes à travers une force armée commune, mais aussi avec une capacité autonome dans le secteur industriel, à ne plus poursuivre avec l'unanimité, mais avec la majorité des adhésions des Etats membres, c'est-à-dire à travers une nouvelle définition de la souveraineté, qui peut permettre des réponses rapides et découplées des organisations supranationales dans lesquelles l'Europe est insérée, mais qui ont souvent des intérêts contradictoires avec Bruxelles et fonctionnels aux intérêts actuels des principaux partenaires. C'est une solution qui doit être poursuivie, mais qui trace un chemin clair, même pour ceux qui ne restent en Europe que pour avoir le financement, sans partager ses objectifs. La renonciation à des parties substantielles de souveraineté apparaît comme une exigence indispensable et en contraste ouvert avec les visions française et allemande et aussi les relations entre les États du Nord avec les États méditerranéens sont un obstacle car ils sont en conflit avec leurs intérêts respectifs, cependant, pour commencer à discuter d'une opportunité qui est également capable de subvertir les hiérarchies actuelles, elle apparaît comme une opportunité unique et indispensable de faire du marché le plus convoité du monde aussi un protagoniste incontesté, capable de diffuser et d'affirmer sa propre vision en concurrence avec les sujets internationaux qui ont maintenant le monopole.