Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

martedì 24 novembre 2020

Arabia Saudita e Israele sempre più vicine

 

What do you want to do ?
New mail
La strategia della diplomazia saudita può segnare un punto a favore o una potenziale sconfitta il vertice, non riconosciuto ufficialmente, con il presidente israeliano ed il Segretario di stato statunitense, ormai alla fine del suo mandato? Che i contatti, ormai divenuti una alleanza ufficiosa, tra Israele ed Arabia Saudita siano cosa nota è risaputo, soprattutto in funzione anti iraniana, tuttavia il viaggio di un capo di stato israeliano accolto nella capitale saudita rappresenta una novità; anche se il segnale di smentire la veridicità dell’evento rappresenta la presenza  di un timore ancora esistente tra i politici arabi a rendere ufficiale  quello che potrebbe essere inteso come un passo ulteriore nei rapporti tra i due stati. Se l’Arabia ha mantenuto una riservatezza abbastanza esplicita, in Israele l’episodio non è stato accolto in maniera favorevole all’interno dello stesso governo in carica, per ragioni analoghe. Netanyahu, ufficialmente non ha comunicato agli altri membri del suo esecutivo, un governo non certo saldo a causa della sua composizione di compromesso, il viaggio in Arabia, peraltro subito individuato, grazie all’analisi di siti specializzati nell’analisi degli spostamenti aerei. Se per l’Arabia Saudita i timori possono coincidere con il mancato rispetto degli accordi della Lega Araba, che subordinano il riconoscimento di Israele alla nascita di uno stato palestinese entro i confini del 1967, per Tel Aviv si può intravvedere una manovra preventiva del presidente Netanyahu per anticipare accordi che la nuova amministrazione americana potrebbe non avvallare. Non è un mistero che sia Israele, che l’Arabia Saudita, avrebbero preferito una riconferma di Trump, sicuramente allineato agli interessi dei due stati e di una visione politica dove gli USA contrastavano l’azione iraniana nella regione. Una convergenza di interessi che potrebbe non coincidere con le intenzioni del nuovo presidente americano, se l’atteggiamento verso Teheran dovesse cambiare e l’accordo sul nucleare iraniano dovesse essere riconfermato, secondo quanto firmato da Obama. Anche la presenza dell’attuale Segretario di stato, non molto comprensibile se inquadrata nella scadenza del suo mandato, sembra volere conferire un valore preventivo di rottura con la politica futura degli Stati Uniti. Se i futuri rapporti diplomatici tra USA, Israele ed Arabia Saudita saranno più problematici, Trump ricorda alle due nazioni la sua personale vicinanza, anche in vista di un possibile ritorno per la competizione alla Casa Bianca tra quattro anni. In ogni caso avvalorare questo incontro, anche con tutte le smentite del caso, ha il significato di volere complicare l’azione politica futura della nuova amministrazione americana, presentando come dato acquisito un rapporto sempre più stretto tra Tel Aviv e Riyad sul quale il nuovo presidente dovrà lavorare, se vorrà dare un indirizzo diverso agli assetti regionali, per potere smorzare gli attuali potenziali pericoli di un confronto con l’Iran. Rendere ancora più pubblico il legame tra Israele ed Arabia Saudita è funzionale a Tel Aviv ad avere un rapporto quasi certificato con il massimo esponente sunnita, per presentarsi come alleato di questa parte di islam, con il duplice intento di avere il più alto numero di interlocutori possibile per tutelare i suoi interessi in patria all’interno delle gestione della questione palestinese e, nel contempo, essere un partner affidabile per gli interessi sunniti a livello regionale contro le manovre degli sciiti, quindi non solo contro l’Iran, ma anche contro Hezbollah in Libano, la Siria ed il troppo potere guadagnato contro i sunniti in Iraq. Per Riyad aumentare la vicinanza con Israele serve, oltre all’interesse comune contro Teheran, avere un sostegno contro l’avanzata della politica espansionista turca nei paesi islamici, in un confronto che si gioca tutto all’interno dell’area sunnita. Per l’Arabia Saudita esiste anche un problema, sempre più pressante, di accreditarsi presso l’opinione pubblica mondiale, dopo tutti gli investimenti e gli sforzi andati falliti a causa di una situazione interna ancora troppo grave per il continuo ricorso alla violenza, alla tortura ed alla repressione, che non permettono una considerazione adeguata di fronte agli altri paesi, se si esclude la potenza economica data dal petrolio. Riyad non può contare sull’esercizio di un proprio soft power, come ad esempio la Cina, e ciò la relega in una posizione di inferiorità e di scarsa considerazione, soprattutto in relazione ai paesi occidentali. Perdere un alleato come Trump aggraverà questa situazione diventando sempre più essenziale allacciare rapporti con più soggetti possibili, anche se scomodi come Israele.

Saudi Arabia and Israel closer and closer

 Could the strategy of Saudi diplomacy mark a point in favor or a potential defeat at the summit, not officially recognized, with the Israeli president and the US Secretary of State, now at the end of his mandate? It is well known that the contacts, which have now become an unofficial alliance, between Israel and Saudi Arabia are known, above all in an anti-Iranian function, however the trip of an Israeli head of state welcomed to the Saudi capital represents a novelty; even if the signal of denying the veracity of the event represents the presence of a fear still existing among Arab politicians to make official what could be understood as a further step in relations between the two states. While Arabia has maintained a fairly explicit confidentiality, in Israel the episode has not been welcomed within the same government in office, for similar reasons. Netanyahu, officially did not communicate to the other members of his executive, a government certainly not solid due to its compromise composition, the trip to Arabia, which was immediately identified, thanks to the analysis of sites specialized in the analysis of air travel. If for Saudi Arabia the fears may coincide with the non-compliance with the agreements of the Arab League, which subordinate the recognition of Israel to the birth of a Palestinian state within the 1967 borders, for Tel Aviv we can glimpse a preventive maneuver by President Netanyahu to anticipate agreements that the new US administration may not endorse. It is no mystery that both Israel and Saudi Arabia would have preferred a reconfirmation of Trump, certainly aligned with the interests of the two states and a political vision where the US opposed Iranian action in the region. A convergence of interests that may not coincide with the intentions of the new American president, if the attitude towards Tehran were to change and the Iranian nuclear deal were to be reconfirmed, as signed by Obama. Even the presence of the current Secretary of State, not very understandable if framed in the expiration of his mandate, seems to want to give a preventive value of breaking with the future policy of the United States. If future diplomatic relations between the US, Israel and Saudi Arabia are more problematic, Trump reminds the two nations of his personal closeness, also in view of a possible return for the competition at the White House in four years. In any case, confirming this meeting, even with all the denials of the case, has the meaning of wanting to complicate the future political action of the new American administration, presenting as an acquired fact an increasingly close relationship between Tel Aviv and Riyadh on which the new president he will have to work, if he wants to give a different direction to regional structures, to be able to dampen the current potential dangers of a confrontation with Iran. Making the link between Israel and Saudi Arabia even more public is functional in Tel Aviv to have an almost certified relationship with the leading Sunni exponent, to present itself as an ally of this part of Islam, with the dual aim of having the highest number of interlocutors possible to protect his interests at home within the management of the Palestinian question and, at the same time, be a reliable partner for Sunni interests at the regional level against the maneuvers of the Shiites, therefore not only against Iran, but also against Hezbollah in Lebanon, Syria and too much power gained against the Sunnis in Iraq. In addition to the common interest against Tehran, Riyadh needs to increase its proximity to Israel to have support against the advance of Turkish expansionist policy in Islamic countries, in a confrontation that is all played out within the Sunni area. For Saudi Arabia there is also an increasingly pressing problem of gaining accreditation with world public opinion, after all the investments and efforts that have failed due to an internal situation that is still too serious for the continued use of violence, torture and repression, which do not allow for an adequate consideration of other countries, if the economic power given by oil is excluded. Riyadh cannot count on the exercise of its own soft power, such as China for example, and this relegates it to a position of inferiority and little consideration, especially in relation to Western countries. Losing an ally like Trump will aggravate this situation becoming more and more essential to establish relationships with as many subjects as possible, even if as uncomfortable as Israel.

What do you want to do ?
New mail

Arabia Saudita e Israel cada vez más cerca

 ¿Podría la estrategia de la diplomacia saudí marcar un punto a favor o una potencial derrota en la cumbre, no reconocida oficialmente, con el presidente israelí y el secretario de Estado de Estados Unidos, ahora al final de su mandato? Es bien sabido que los contactos, que ahora se han convertido en una alianza no oficial, entre Israel y Arabia Saudita son conocidos, sobre todo en una función anti-iraní, sin embargo el viaje de un jefe de Estado israelí recibido a la capital saudí representa una novedad; incluso si la señal para negar la veracidad del hecho representa la presencia de un temor aún existente entre los políticos árabes a oficializar lo que podría entenderse como un paso más en las relaciones entre los dos estados. Si bien Arabia ha mantenido una confidencialidad bastante explícita, en Israel el episodio no ha sido bien recibido dentro del mismo gobierno en funciones, por razones similares. Netanyahu, oficialmente no comunicó a los demás miembros de su ejecutivo, un gobierno ciertamente no sólido por su composición de compromiso, el viaje a Arabia, que fue inmediatamente identificado, gracias al análisis de sitios especializados en el análisis de viajes aéreos. Si para Arabia Saudí los temores pueden coincidir con el incumplimiento de los acuerdos de la Liga Árabe, que subordinan el reconocimiento de Israel al nacimiento de un estado palestino dentro de las fronteras de 1967, para Tel Aviv se vislumbra una maniobra preventiva del presidente Netanyahu. para anticipar acuerdos que la nueva administración de Estados Unidos no puede respaldar. No es ningún misterio que tanto Israel como Arabia Saudita hubieran preferido una reconfirmación de Trump, ciertamente alineado con los intereses de los dos estados y una visión política donde Estados Unidos se opuso a la acción iraní en la región. Una convergencia de intereses que puede no coincidir con las intenciones del nuevo presidente estadounidense, si cambiara la actitud hacia Teherán y se reconfirmara el acuerdo nuclear iraní, firmado por Obama. Incluso la presencia del actual secretario de Estado, poco comprensible si se enmarca en el vencimiento de su mandato, parece querer darle un valor preventivo de ruptura con la futura política estadounidense. Si las futuras relaciones diplomáticas entre Estados Unidos, Israel y Arabia Saudita son más problemáticas, Trump recuerda a las dos naciones su cercanía personal, también en vista de un posible regreso para la competencia en la Casa Blanca en cuatro años. En cualquier caso, confirmar esta reunión, incluso con todas las denegaciones del caso, tiene el sentido de querer complicar la acción política futura de la nueva administración estadounidense, presentando como un hecho adquirido una relación cada vez más estrecha entre Tel Aviv y Riad sobre la que el nuevo presidente Tendrá que trabajar, si quiere dar una dirección diferente a las estructuras regionales, para poder amortiguar los peligros potenciales actuales de un enfrentamiento con Irán. Hacer aún más público el vínculo entre Israel y Arabia Saudita es funcional en Tel Aviv para tener una relación casi certificada con el principal exponente sunita, para presentarse como un aliado de esta parte del Islam, con el doble objetivo de contar con el mayor número de interlocutores. posible proteger sus intereses en casa dentro de la gestión de la cuestión palestina y, al mismo tiempo, ser un socio confiable para los intereses sunitas a nivel regional contra las maniobras de los chiítas, por lo tanto, no solo contra Irán, sino también contra Hezbollah en Líbano, Siria y demasiado poder ganado contra los sunitas en Irak. Para Riad, la creciente proximidad a Israel requiere, además del interés común contra Teherán, contar con apoyo contra el avance de la política expansionista turca en los países islámicos, en un enfrentamiento que se desarrolla en su totalidad dentro del área sunita. Para Arabia Saudita también existe un problema cada vez más acuciante de obtener la acreditación ante la opinión pública mundial, después de todas las inversiones y esfuerzos que han fracasado debido a una situación interna que todavía es demasiado grave para el uso continuado de la violencia, la tortura. y represión, que no permiten una adecuada consideración de otros países, si excluimos el poder económico que da el petróleo. Riad no puede contar con el ejercicio de su propio poder blando, como es el de China, y esto lo relega a una posición de inferioridad y poca consideración, especialmente en relación con los países occidentales. Perder a un aliado como Trump agravará esta situación volviéndose cada vez más imprescindible para entablar relaciones con el mayor número posible de sujetos, aunque sea tan incómodo como Israel.

What do you want to do ?
New mail

Saudi-Arabien und Israel näher und näher

 Könnte die Strategie der saudischen Diplomatie einen Punkt für oder eine mögliche Niederlage auf dem nicht offiziell anerkannten Gipfel mit dem israelischen Präsidenten und dem US-Außenminister bedeuten, der nun am Ende seines Mandats steht? Es ist bekannt, dass die Kontakte, die inzwischen zu einem inoffiziellen Bündnis zwischen Israel und Saudi-Arabien geworden sind, vor allem in einer anti-iranischen Funktion bekannt sind. Die Reise eines israelischen Staatsoberhauptes in die saudische Hauptstadt ist jedoch eine Neuheit. selbst wenn das Signal, die Richtigkeit des Ereignisses zu leugnen, das Vorhandensein einer Angst darstellt, die unter arabischen Politikern immer noch besteht, offiziell zu machen, was als weiterer Schritt in den Beziehungen zwischen den beiden Staaten verstanden werden könnte. Während Arabien eine ziemlich explizite Vertraulichkeit bewahrt hat, wurde die Episode in Israel aus ähnlichen Gründen nicht von derselben amtierenden Regierung begrüßt. Netanjahu kommunizierte offiziell nicht mit den anderen Mitgliedern seiner Exekutive, einer Regierung, die aufgrund ihrer Kompromisszusammensetzung, der Reise nach Arabien, die dank der Analyse von auf die Analyse des Flugverkehrs spezialisierten Standorten sofort identifiziert wurde, sicherlich nicht solide war. Wenn für Saudi-Arabien die Befürchtungen mit der Nichteinhaltung der Abkommen der Arabischen Liga zusammenfallen könnten, die die Anerkennung Israels der Geburt eines palästinensischen Staates innerhalb der Grenzen von 1967 unterordnen, können wir für Tel Aviv ein Präventionsmanöver von Präsident Netanjahu sehen Vereinbarungen vorwegzunehmen, die die neue US-Regierung möglicherweise nicht billigt. Es ist kein Geheimnis, dass sowohl Israel als auch Saudi-Arabien eine Wiederernennung von Trump vorgezogen hätten, die sicherlich im Einklang mit den Interessen der beiden Staaten und einer politischen Vision stand, in der die USA gegen iranische Aktionen in der Region waren. Eine Konvergenz der Interessen, die möglicherweise nicht mit den Absichten des neuen amerikanischen Präsidenten übereinstimmt, wenn sich die Haltung gegenüber Teheran ändern und das iranische Atomabkommen erneut bestätigt werden sollte, wie von Obama unterzeichnet. Selbst die Anwesenheit des derzeitigen Außenministers, die nach Ablauf seines Mandats nicht sehr verständlich ist, scheint einen präventiven Wert für einen Verstoß gegen die künftige Politik der Vereinigten Staaten zu haben. Wenn die künftigen diplomatischen Beziehungen zwischen den USA, Israel und Saudi-Arabien problematischer sind, erinnert Trump die beiden Nationen an seine persönliche Nähe, auch im Hinblick auf eine mögliche Rückkehr zum Wettbewerb im Weißen Haus in vier Jahren. In jedem Fall hat die Bestätigung dieses Treffens trotz aller Ablehnungen des Falles die Bedeutung, das künftige politische Vorgehen der neuen amerikanischen Regierung erschweren zu wollen und als erworbene Tatsache eine zunehmend engere Beziehung zwischen Tel Aviv und Riad darzustellen, zu der der neue Präsident gehört Er muss arbeiten, wenn er den regionalen Strukturen eine andere Richtung geben will, um die gegenwärtigen potenziellen Gefahren einer Konfrontation mit dem Iran dämpfen zu können. Die Verbindung zwischen Israel und Saudi-Arabien noch öffentlicher zu machen, ist in Tel Aviv eine funktionale Beziehung zu dem führenden sunnitischen Exponenten, um sich als Verbündeter dieses Teils des Islam zu präsentieren, mit dem doppelten Ziel, die höchste Anzahl von Gesprächspartnern zu haben möglich, seine Interessen zu Hause innerhalb der Verwaltung der Palästinenserfrage zu schützen und gleichzeitig ein verlässlicher Partner für sunnitische Interessen auf regionaler Ebene gegen die Manöver der Schiiten zu sein, also nicht nur gegen den Iran, sondern auch gegen die Hisbollah im Libanon, Syrien und zu viel Macht gegen die Sunniten im Irak gewonnen. Zusätzlich zum gemeinsamen Interesse gegen Teheran muss Riad seine Nähe zu Israel vergrößern, um Unterstützung gegen den Fortschritt der türkischen Expansionspolitik in islamischen Ländern zu erhalten, in einer Konfrontation, die alle im sunnitischen Raum stattfindet. Für Saudi-Arabien besteht auch ein zunehmend dringendes Problem, nach all den Investitionen und Bemühungen, die aufgrund einer internen Situation gescheitert sind, die für die fortgesetzte Anwendung von Gewalt und Folter immer noch zu ernst ist, eine Akkreditierung bei der Weltöffentlichkeit zu erhalten. und Unterdrückung, die eine angemessene Berücksichtigung anderer Länder nicht zulässt, wenn wir die durch Öl gegebene Wirtschaftskraft ausschließen. Riad kann sich nicht auf die Ausübung seiner eigenen Soft Power verlassen, wie zum Beispiel China, und dies führt es zu einer Position der Minderwertigkeit und wenig Rücksichtnahme, insbesondere in Bezug auf westliche Länder. Der Verlust eines Verbündeten wie Trump wird diese Situation noch verschärfen, um Beziehungen zu so vielen Themen wie möglich aufzubauen, auch wenn dies so unangenehm ist wie in Israel.

What do you want to do ?
New mail

L'Arabie saoudite et Israël de plus en plus proches

 La stratégie de la diplomatie saoudienne pourrait-elle marquer un point en faveur ou une défaite potentielle au sommet, non officiellement reconnue, avec le président israélien et le secrétaire d'État américain, désormais en fin de mandat? Il est bien connu que les contacts, devenus désormais une alliance officieuse, entre Israël et l'Arabie saoudite sont connus, surtout dans une fonction anti-iranienne, mais le voyage d'un chef d'État israélien accueilli dans la capitale saoudienne représente une nouveauté; même si le signal de nier la véracité de l'événement représente la présence d'une peur encore existante parmi les politiciens arabes de rendre officiel ce qui pourrait être compris comme une étape supplémentaire dans les relations entre les deux Etats. Si l'Arabie a maintenu une confidentialité assez explicite, en Israël, l'épisode n'a pas été accueilli favorablement au sein du même gouvernement en place, pour des raisons similaires. Netanyahu, n'a officiellement pas communiqué aux autres membres de son exécutif, un gouvernement certainement pas solide du fait de sa composition de compromis, le voyage en Arabie, qui a été immédiatement identifié, grâce à l'analyse de sites spécialisés dans l'analyse du transport aérien. Si pour l'Arabie saoudite les craintes peuvent coïncider avec le non-respect des accords de la Ligue arabe, qui subordonnent la reconnaissance d'Israël à la naissance d'un État palestinien à l'intérieur des frontières de 1967, pour Tel-Aviv, une manœuvre préventive du président Netanyahu peut être entrevue. d'anticiper les accords que la nouvelle administration américaine pourrait ne pas approuver. Ce n'est un secret pour personne qu'Israël et l'Arabie saoudite auraient préféré un renouvellement du mandat de Trump, certainement aligné sur les intérêts des deux États et une vision politique où les États-Unis se sont opposés à l'action iranienne dans la région. Une convergence d'intérêts qui pourrait ne pas coïncider avec les intentions du nouveau président américain, si l'attitude vis-à-vis de Téhéran venait à changer et l'accord nucléaire iranien devait être reconfirmé, comme signé par Obama. Même la présence de l'actuel secrétaire d'État, peu compréhensible si elle est encadrée à l'expiration de son mandat, semble vouloir donner une valeur préventive de rupture avec la future politique américaine. Si les futures relations diplomatiques entre les États-Unis, Israël et l'Arabie saoudite sont plus problématiques, Trump rappelle aux deux nations sa proximité personnelle, également en vue d'un éventuel retour de la compétition à la Maison Blanche dans quatre ans. En tout cas, confirmer cette rencontre, même avec tous les démentis de l'affaire, a le sens de vouloir compliquer la future action politique de la nouvelle administration américaine, présentant comme un fait acquis une relation de plus en plus étroite entre Tel Aviv et Riyad sur laquelle le nouveau président il devra travailler, s'il veut donner une direction différente aux structures régionales, pour pouvoir amortir les dangers potentiels actuels d'une confrontation avec l'Iran. Rendre le lien entre Israël et l'Arabie saoudite encore plus public est fonctionnel à Tel Aviv pour avoir une relation presque certifiée avec le principal exposant sunnite, pour se présenter comme un allié de cette partie de l'islam, avec le double objectif d'avoir le plus grand nombre d'interlocuteurs. possible de protéger ses intérêts chez lui au sein de la gestion de la question palestinienne et, en même temps, être un partenaire fiable des intérêts sunnites au niveau régional contre les manœuvres des chiites, donc non seulement contre l'Iran, mais aussi contre le Hezbollah au Liban, en Syrie et trop de pouvoir gagné contre les sunnites en Irak. En plus de l'intérêt commun contre Téhéran, Riyad doit accroître sa proximité avec Israël pour avoir un soutien contre l'avancée de la politique expansionniste turque dans les pays islamiques, dans une confrontation qui se joue au sein de la zone sunnite. Pour l'Arabie saoudite, il y a aussi un problème de plus en plus pressant d'accréditation auprès de l'opinion publique mondiale, après tous les investissements et efforts qui ont échoué en raison d'une situation interne encore trop grave pour le recours continu à la violence et à la torture. et la répression, qui ne permet pas une prise en compte adéquate des autres pays, si la puissance économique donnée par le pétrole est exclue. Riyad ne peut pas compter sur l'exercice de son propre soft power, comme la Chine, ce qui la relègue dans une position d'infériorité et de peu de considération, notamment par rapport aux pays occidentaux. Perdre un allié comme Trump aggravera cette situation devenant de plus en plus essentielle pour établir des relations avec le plus de sujets possible, même si elle est aussi inconfortable qu'Israël.

What do you want to do ?
New mail
What do you want to do ?
New mail

Arábia Saudita e Israel cada vez mais perto

 

What do you want to do ?
New mail
A estratégia da diplomacia saudita poderia marcar um ponto a favor ou uma potencial derrota na cúpula, não oficialmente reconhecida, com o presidente israelense e o secretário de Estado dos Estados Unidos, agora no final de seu mandato? É bem sabido que os contactos, que agora se tornaram uma aliança não oficial, entre Israel e Arábia Saudita são conhecidos, sobretudo, numa função anti-iraniana, mas a viagem de um chefe de estado israelita recebido à capital saudita representa uma novidade; ainda que o sinal de negação da veracidade do acontecimento represente a presença de um medo ainda existente entre os políticos árabes de oficializar o que poderia ser entendido como mais um passo nas relações entre os dois estados. Embora a Arábia tenha mantido uma confidencialidade bastante explícita, em Israel o episódio não foi bem-vindo dentro do mesmo governo em exercício, por razões semelhantes. Netanyahu, oficialmente, não comunicou aos demais membros de seu executivo, um governo certamente não sólido devido à sua composição de compromisso, a viagem à Arábia, que foi imediatamente identificada, graças à análise de sites especializados em análise de viagens aéreas. Se para a Arábia Saudita os temores podem coincidir com o descumprimento dos acordos da Liga Árabe, que subordinam o reconhecimento de Israel ao nascimento de um estado palestino dentro das fronteiras de 1967, para Tel Aviv vislumbramos uma manobra preventiva do presidente Netanyahu acordos para antecipar que a nova administração americana não poderia endossar. Não é segredo que tanto Israel quanto a Arábia Saudita teriam preferido uma recondução de Trump, certamente alinhada com os interesses dos dois estados e uma visão política em que os EUA se opunham à ação iraniana na região. Uma convergência de interesses que pode não coincidir com as intenções do novo presidente americano, caso se mude a atitude em relação a Teerão e se reconfirme o acordo nuclear iraniano, assinado por Obama. Mesmo a presença do atual Secretário de Estado, pouco compreensível se enquadrada no termo de seu mandato, parece querer dar um valor preventivo de rompimento com a futura política dos Estados Unidos. Se as futuras relações diplomáticas entre os Estados Unidos, Israel e Arábia Saudita são mais problemáticas, Trump lembra as duas nações de sua proximidade pessoal, também em vista de um possível retorno da competição na Casa Branca em quatro anos. Em todo caso, a confirmação deste encontro, mesmo com todas as negativas do caso, tem o sentido de querer complicar a futura ação política da nova administração americana, apresentando como fato adquirido uma relação cada vez mais estreita entre Tel Aviv e Riad da qual o novo presidente ele terá que trabalhar, se quiser dar uma direção diferente às estruturas regionais, para ser capaz de amortecer os atuais perigos potenciais de um confronto com o Irã. Tornar a ligação entre Israel e Arábia Saudita ainda mais pública é funcional em Tel Aviv ter uma relação quase certificada com o principal expoente sunita, se apresentar como aliada dessa parte do Islã, com o duplo objetivo de ter o maior número de interlocutores possível proteger seus interesses em casa na gestão da questão palestina e, ao mesmo tempo, ser um parceiro confiável dos interesses sunitas em nível regional contra as manobras dos xiitas, portanto não apenas contra o Irã, mas também contra o Hezbollah no Líbano, na Síria e muito poder conquistado contra os sunitas no Iraque. Além do interesse comum contra Teerã, Riade precisa aumentar sua proximidade com Israel para ter apoio contra o avanço da política expansionista turca nos países islâmicos, em um confronto que se desenrola dentro da área sunita. Para a Arábia Saudita, há também um problema cada vez mais premente de obter credenciamento junto à opinião pública mundial, depois de todos os investimentos e esforços que falharam devido a uma situação interna ainda muito grave para o uso continuado da violência, a tortura e a repressão, que não permite uma consideração adequada de outros países, se o poder econômico conferido pelo petróleo for excluído. Riade não pode contar com o exercício de um soft power próprio, como a China, e isso a relega a uma posição de inferioridade e pouca consideração, principalmente em relação aos países ocidentais. A perda de um aliado como Trump agravará esta situação, tornando-se cada vez mais essencial para estabelecer relacionamentos com tantos assuntos quanto possível, mesmo que tão desconfortáveis ​​quanto Israel.
What do you want to do ?
New mail
What do you want to do ?
New mail

Саудовская Аравия и Израиль все ближе и ближе

 Может ли стратегия саудовской дипломатии означать точку в пользу или потенциальное поражение на саммите, официально не признанном, с президентом Израиля и госсекретарем США, которые сейчас заканчивают свои полномочия? Хорошо известно, что контакты, которые теперь стали неофициальным союзом, между Израилем и Саудовской Аравией известны, прежде всего, в антииранской функции, однако поездка главы государства Израиля, которого приветствовали в столице Саудовской Аравии, представляет собой новизну; даже если сигнал отрицания правдивости события представляет собой присутствие страха, все еще существующего среди арабских политиков, чтобы сделать официальным то, что можно было бы понять как дальнейший шаг в отношениях между двумя государствами. В то время как Аравия сохранила довольно явную конфиденциальность, в Израиле этот эпизод не получил одобрения в том же правительстве по тем же причинам. Нетаньяху официально не общался с другими членами своей исполнительной власти, правительство определенно не прочное из-за своего компромиссного состава, поездка в Аравию, которая была немедленно идентифицирована благодаря анализу сайтов, специализирующихся на анализе авиаперелетов. Если для Саудовской Аравии опасения могут совпадать с невыполнением соглашений Лиги арабских государств, которые подчиняют признание Израиля рождению палестинского государства в границах 1967 года, то для Тель-Авива можно увидеть превентивный маневр президента Нетаньяху. ожидать соглашений, которые новая администрация США может не одобрить. Не секрет, что и Израиль, и Саудовская Аравия предпочли бы повторное назначение Трампа, безусловно, в соответствии с интересами двух государств и политическим видением, согласно которому США выступали против действий Ирана в регионе. Совпадение интересов, которое может не совпадать с намерениями нового американского президента, если отношение к Тегерану изменится и ядерная сделка с Ираном будет подтверждена, подписанная Обамой. Даже присутствие нынешнего госсекретаря, не очень понятное, если оформить его как истечение срока его полномочий, похоже, хочет придать превентивное значение разрыву с будущей политикой США. Если будущие дипломатические отношения между США, Израилем и Саудовской Аравией будут более проблематичными, Трамп напоминает двум странам о своей личной близости, в том числе с учетом возможного возобновления конкуренции в Белом доме через четыре года. В любом случае, подтверждение этой встречи, даже несмотря на все отрицания этого дела, означает желание осложнить будущие политические действия новой американской администрации, представляя как приобретенный факт все более тесные отношения между Тель-Авивом и Эр-Риядом, по которым новый президент ему придется поработать, если он хочет изменить направление развития региональных структур, чтобы смягчить нынешние потенциальные опасности конфронтации с Ираном. Сделать связь между Израилем и Саудовской Аравией еще более публичной - это функционально в Тель-Авиве, чтобы иметь почти сертифицированные отношения с ведущим суннитским представителем, представлять себя союзником этой части ислама с двойной целью - иметь как можно больше собеседников. возможно защитить свои интересы дома в рамках управления палестинским вопросом и, в то же время, быть надежным партнером суннитских интересов на региональном уровне против маневров шиитов, следовательно, не только против Ирана, но и против Хезболлы. в Ливане, Сирии и слишком много власти против суннитов в Ираке. В дополнение к общим интересам в отношении Тегерана, Эр-Рияду необходимо увеличить свою близость к Израилю, чтобы иметь поддержку против продвижения турецкой экспансионистской политики в исламских странах в противостоянии, которое разыгрывается внутри суннитского региона. Для Саудовской Аравии также становится все более острой проблема получения аккредитации в мировом общественном мнении после всех инвестиций и усилий, которые потерпели неудачу из-за внутренней ситуации, которая все еще слишком серьезна для продолжающегося применения насилия и пыток. и репрессии, которые не позволяют должным образом учитывать другие страны, если исключить экономическую мощь, которую дает нефть. Эр-Рияд не может рассчитывать на использование собственной мягкой силы, такой как, например, Китай, и это ставит его в положение неполноценности и недостаточного внимания, особенно по отношению к западным странам. Потеря такого союзника, как Трамп, усугубит эту ситуацию, становясь все более важной для установления отношений с максимально возможным количеством субъектов, даже если это столь же неудобно, как Израиль. Саудовская Аравия и Израиль все ближе и ближеСаудовская Аравия и Израиль все ближе и ближе

What do you want to do ?
New mail

沙特阿拉伯和以色列越來越近

 

What do you want to do ?
New mail
沙特的外交戰略是否會標誌著贊成或可能在峰會上遭到挫敗,而這次峰會尚未正式得到承認,而以色列總統和美國國務卿已在任期屆滿?眾所周知,以色列和沙特阿拉伯之間的接觸現已成為非正式的聯盟,尤其是在反伊朗職能方面,眾所周知。然而,以色列國家元首到沙特首都的旅行代表了新奇;即使否認事件真實性的信號表明阿拉伯政客仍然存在恐懼,希望將這件事正式化,這可以理解為兩國之間關係的進一步發展。儘管阿拉伯一直保持相當明確的機密性,但在以色列,由於類似的原因,這一事件在同一任政府中並未受到好評。內塔尼亞胡(Natanyahu)官方沒有與他的高管的其他成員進行溝通,由於其妥協的組成,政府當然不穩固。由於對專門分析航空旅行的地點進行了分析,因此立即確定了阿拉伯之行。如果對沙特阿拉伯的恐懼可能與不遵守阿拉伯聯盟的協定同時發生,阿拉伯協定使以色列的承認服從於1967年邊界內巴勒斯坦國的誕生,那麼對於特拉維夫,我們可以瞥見內塔尼亞胡總統的預防性作法預期美國新政府可能不認可的協議。以色列和沙特阿拉伯都希望再次確認特朗普,這肯定符合兩國的利益,以及美國反對伊朗在該地區採取行動的政治遠見,這並不奇怪。如果改變對德黑蘭的態度,並重申與奧巴馬簽署的伊朗核協議,那麼利益匯合可能與新任美國總統的意圖不一致。即使是現任國務卿的存在,如果在任期屆滿時也無法理解,那似乎也具有打破美國未來政策的預防價值。如果美國,以色列和沙特阿拉伯之間未來的外交關係更成問題,特朗普還提醒兩國兩國之間的親密關係,同時考慮到四年內白宮競賽的可能回報。無論如何,確認本次會議,即使否認所有案件,其含義是希望使新美國政府的未來政治行動複雜化,作為事實,將特拉維夫和利雅得之間的關係日益緊密地呈現為新總統如果他想給區域結構一個不同的方向,他將不得不努力,以減輕當前與伊朗對抗的潛在危險。使以色列和沙特阿拉伯之間的聯繫更加公開,這在特拉維夫具有與領先的遜尼派指數建立幾乎認證的關係的作用,將自己展示為伊斯蘭這一部分的盟友,其雙重目的是擁有最多的對話者在巴勒斯坦問題的管理範圍內,有可能在國內保護他的利益,同時成為遜尼派利益在區域一級的可靠夥伴,以對抗什葉派的迴旋,因此不僅針對伊朗,而且針對真主黨在敘利亞的黎巴嫩,反對伊拉克遜尼派勢力獲得了太多權力。對於利雅得而言,除了與德黑蘭的共同利益外,與以色列的日益親密關係還要求在遜尼派地區內發生的對抗中,支持土耳其在伊斯蘭國家推行擴張主義政策。對於沙特阿拉伯而言,在由於內部局勢仍然嚴重而無法繼續使用暴力,酷刑的所有投資和努力失敗之後,獲得世界輿論認可的問題也日益緊迫如果不考慮石油所賦予的經濟實力,則無法充分考慮其他國家。利雅得不能指望行使自己的軟實力,例如中國,這會使它淪為自卑和很少考慮的立場,特別是在西方國家方面。失去像特朗普這樣的盟友將使這種情況變得越來越重要,即使與以色列人一樣不舒服,與盡可能多的人建立關係也是如此。

サウジアラビアとイスラエルがどんどん近づいています

 サウジ外交の戦略は、公式には認められていないが、現在彼の任務の終わりにあるイスラエル大統領と米国国務長官との首脳会談での賛成または潜在的な敗北を示すことができるでしょうか?現在非公式の同盟となっているイスラエルとサウジアラビアの間の接触は、とりわけ反イランの機能で知られていることはよく知られていますが、サウジの首都に歓迎されたイスラエルの国家主席の旅行は目新しいものです。イベントの信憑性を否定する合図が、アラブの政治家の間で、両国間の関係のさらなるステップとして理解できることを公式にすることへの恐れの存在を表しているとしても。アラビアはかなり明確な機密性を維持していますが、イスラエルでは、同様の理由で、同じ政府内でこのエピソードが好意的に受け取られていません。ネタニヤフは、彼の幹部の他のメンバーと公式に連絡を取りませんでした。政府は、その妥協の構成、航空旅行の分析に特化したサイトの分析のおかげですぐに特定されたアラビアへの旅行のために確かにしっかりしていませんでした。サウジアラビアにとって、1967年の国境内でのパレスチナ国家の誕生にイスラエルの承認を従属させるアラブリーグの合意への違反と恐れが一致する可能性がある場合、テルアビブにとって、ネタニヤフ大統領による予防策を垣間見ることができます。米国の新政権が承認しない可能性のある合意を予測するため。イスラエルとサウジアラビアの両方がトランプの再任を好んだことは周知の事実であり、確かに両国の利益と米国がこの地域でのイランの行動に反対した政治的ビジョンと一致していました。オバマが署名したように、テヘランに対する態度が変化し、イランの核取引が再確認された場合、新しいアメリカ大統領の意図と一致しないかもしれない利益の収束。現在の国務長官の存在でさえ、彼の任務の満了に組み込まれた場合にはあまり理解できないが、将来の米国の政策を破ることの予防的価値を与えたいように思われる。米国、イスラエル、サウジアラビアの間の将来の外交関係がより問題になる場合、トランプは、4年以内にホワイトハウスでの競争に復帰する可能性も考慮して、両国に彼の個人的な親密さを思い出させます。いずれにせよ、この会議を確認することは、事件がすべて否定されたとしても、新しいアメリカ政権の将来の政治的行動を複雑にしたいという意味を持ち、後天的な事実として、テルアビブと新大統領がいるリヤドとの間のますます緊密な関係を提示します彼が地域の構造に異なる方向性を与えたいのであれば、彼はイランとの対立の現在の潜在的な危険を弱めることができるように働かなければならないでしょう。イスラエルとサウジアラビアの間のリンクをさらに公開することは、テルアビブで機能しており、主要なスンニ指数とほぼ認定された関係を持ち、イスラムのこの部分の同盟国としての地位を示し、対話者の数を最大にするという二重の目的を持っていますパレスチナの質問の管理の範囲内で自宅で彼の利益を保護することが可能であると同時に、シーア人の策略に対して、したがってイランだけでなくヘズボラに対しても、地域レベルでスンニの利益のための信頼できるパートナーになることができますレバノン、シリアで、そしてイラクのスニスに対してあまりにも多くの力が得られました。テヘランに対する共通の利益に加えて、リヤドは、すべてスンニ地域内で繰り広げられる対立の中で、イスラム諸国におけるトルコの拡大主義政策の進展に反対するために、イスラエルへの近さを増す必要があります。サウジアラビアにとっては、暴力や拷問の継続的な使用には依然として深刻な内部状況のために失敗したすべての投資と努力の後に、世界の世論で認定を取得するというますます差し迫った問題もあります石油によって与えられる経済力が除外された場合、他の国の適切な考慮を可能にしない抑圧。リヤドは、例えば中国のように独自のソフトパワーの行使を期待することはできず、これは、特に西側諸国との関係において、それを劣った立場に追いやることになります。トランプのような同盟国を失うことは、たとえイスラエルのように不快であったとしても、できるだけ多くの主題との関係を確立するためにますます不可欠になるこの状況を悪化させるでしょう。

What do you want to do ?
New mail

المملكة العربية السعودية وإسرائيل أقرب وأقرب

 هل يمكن أن تشكل استراتيجية الدبلوماسية السعودية نقطة مؤيدة أو هزيمة محتملة في القمة ، غير معترف بها رسميًا ، مع الرئيس الإسرائيلي ووزيرة الخارجية الأمريكية ، الآن في نهاية ولايته؟ من المعروف أن الاتصالات ، التي أصبحت الآن تحالفاً غير رسمي ، بين إسرائيل والمملكة العربية السعودية معروفة ، قبل كل شيء ، في وظيفة مناهضة لإيران ، لكن رحلة رئيس دولة إسرائيلي تم الترحيب به في العاصمة السعودية تمثل شيئاً جديداً. حتى لو كانت الإشارة إلى نفي صحة الحدث تمثل وجود خوف لا يزال قائما بين السياسيين العرب لجعل ما يمكن فهمه على أنه خطوة أخرى في العلاقات بين الدولتين رسميًا. بينما حافظت الجزيرة العربية على سرية صريحة إلى حد ما ، لم يتم الترحيب بالحادثة في إسرائيل داخل نفس الحكومة في السلطة ، لأسباب مماثلة. نتنياهو ، رسمياً ، لم يتواصل مع أعضاء السلطة التنفيذية الآخرين ، وهي حكومة بالتأكيد ليست صلبة بسبب تشكيلتها الوسطية ، الرحلة إلى الجزيرة العربية ، التي تم تحديدها على الفور ، بفضل تحليل المواقع المتخصصة في تحليل السفر الجوي. إذا كانت المخاوف بالنسبة للسعودية قد تتزامن مع عدم الامتثال لاتفاقيات جامعة الدول العربية ، التي تُخضع الاعتراف بإسرائيل لولادة دولة فلسطينية داخل حدود عام 1967 ، فبالنسبة لتل أبيب يمكننا أن نلمح مناورة وقائية من قبل الرئيس نتنياهو لتوقع الاتفاقات التي قد لا تصادق عليها الإدارة الأمريكية الجديدة. لا يخفى على أحد أن كلاً من إسرائيل والسعودية كانا يفضلان إعادة تعيين ترامب ، بما يتوافق بالتأكيد مع مصالح الدولتين والرؤية السياسية حيث تعارض الولايات المتحدة العمل الإيراني في المنطقة. تقارب في المصالح قد لا يتطابق مع نوايا الرئيس الأمريكي الجديد ، في حال تغير الموقف من طهران وإعادة التأكيد على الاتفاق النووي الإيراني كما وقعه أوباما. حتى وجود وزير الخارجية الحالي ، الذي لا يمكن فهمه تمامًا إذا تم تأطيره في انتهاء ولايته ، يبدو أنه يريد إعطاء قيمة وقائية للانفصال عن السياسة المستقبلية للولايات المتحدة. إذا كانت العلاقات الدبلوماسية المستقبلية بين الولايات المتحدة وإسرائيل والمملكة العربية السعودية أكثر إشكالية ، فإن ترامب يذكّر البلدين بقربه الشخصي ، أيضًا في ضوء احتمال عودة المنافسة في البيت الأبيض في غضون أربع سنوات. على أي حال ، فإن تأكيد هذا الاجتماع ، حتى مع كل إنكار للقضية ، له معنى الرغبة في تعقيد العمل السياسي المستقبلي للإدارة الأمريكية الجديدة ، حيث يقدم كحقيقة مكتسبة علاقة وثيقة بشكل متزايد بين تل أبيب والرياض والتي بناء عليها الرئيس الجديد. سيتعين عليه العمل ، إذا كان يريد إعطاء اتجاه مختلف للهياكل الإقليمية ، ليكون قادرًا على كبح الأخطار المحتملة الحالية للمواجهة مع إيران. إن جعل الارتباط بين إسرائيل والمملكة العربية السعودية أكثر عمومية هو أمر وظيفي في تل أبيب للحصول على علاقة مصدق عليها تقريبًا مع الداعية السني الرائد ، لتقديم نفسها كحليف لهذا الجزء من الإسلام ، بهدف مزدوج هو الحصول على أكبر عدد من المحاورين من الممكن أن يحمي مصالحه في الداخل ضمن إدارة القضية الفلسطينية وأن يكون في الوقت نفسه شريكًا موثوقًا به لمصالح السنة على المستوى الإقليمي ضد مناورات الشيعة ، وبالتالي ليس فقط ضد إيران ، ولكن أيضًا ضد حزب الله. في لبنان وسوريا والكثير من القوة المكتسبة ضد السنة في العراق. بالنسبة للرياض ، فإن زيادة القرب من إسرائيل يتطلب ، بالإضافة إلى المصلحة المشتركة ضد طهران ، دعمها ضد تقدم السياسة التركية التوسعية في الدول الإسلامية ، في مواجهة تدور جميعها داخل المنطقة السنية. بالنسبة للمملكة العربية السعودية ، هناك أيضًا مشكلة ملحة بشكل متزايد تتمثل في الحصول على الاعتماد لدى الرأي العام العالمي ، بعد كل الاستثمارات والجهود التي فشلت بسبب الوضع الداخلي الذي لا يزال خطيرًا للغاية لاستمرار استخدام العنف والتعذيب. والقمع ، الذي لا يسمح بالاعتبار الكافي للدول الأخرى ، إذا تم استبعاد القوة الاقتصادية التي يمنحها النفط. لا يمكن للرياض الاعتماد على ممارسة قوتها الناعمة ، مثل الصين على سبيل المثال ، وهذا ينزلها إلى موقع أدنى وقليل من الاعتبار ، خاصة فيما يتعلق بالدول الغربية. ستؤدي خسارة حليف مثل ترامب إلى تفاقم هذا الوضع ليصبح ضروريًا أكثر فأكثر لإقامة علاقات مع أكبر عدد ممكن من الأشخاص ، حتى لو كانت غير مريحة مثل إسرائيل.

What do you want to do ?
New mail

mercoledì 18 novembre 2020

Dalla sconfitta di Trump può partire la lotta al populismo

 La sconfitta di Trump deve essere analizzata su di un panorama più ampio dei confini statunitensi, soprattutto dal punto di vista politico si deve guardare a come il risultato elettorale sfavorevole al campione del populismo possa avere ripercussioni a livello generale ed anche particolare nella vasta corrente mondiale, che si richiama ai valori del populismo, che, pur essendo maggiormente presente nei partiti e movimenti di estrema destra, non è di esclusivo appannaggio di questa parte politica, avendo seguaci anche in alcuni movimenti di estrema sinistra. Il primo interrogativo è se questa sconfitta possa influire, a cascata, sulle tendenze elettorali future. Un tratto distintivo di Trump al potere è stato quello di sdoganare praticamente tutti gli atteggiamenti politicamente scorretti e stigmatizzati dalle forze politiche tradizionali; deve essere però specificato che questa tendenza era già in atto e che Trump ha solo avuto il merito di aumentare a livelli fino ad allora sconosciuti, le modalità con cui superare i tabù politici, liberalizzando idee e comportamenti, che fino ad allora non erano esternate e praticate proprio per i limiti imposti dalla cultura politica vigente. La crescita di un ceto dirigente non sufficientemente preparato e avulso dalla normale dialettica politica, perché cresciuto in settori sociali caratterizzati da una visione limitata e relativa ad interessi particolari, sia di natura economica, che territoriale, ha certamente facilitato l’affermazione del populismo a livello mondiale e questa caratteristica, unita ad una legittima sfiducia nelle forze politiche tradizionali anche da parte degli elettorati che non gradiscono la svolta populista, impedisce di pensare che nel breve periodo, si possa verificare una contrazione significativa del gradimento dei valori populisti. D’altra parte l’aspetto contrario è costituito dalla capacità di mobilitazione delle forze anti populiste dovuto proprio alla profonda avversione suscitata da personaggi come Trump; questo aspetto, però, segnala una debolezza intrinseca che i partiti tradizionali dovranno superare già nell’immediato futuro: l’incapacità di suscitare consenso circa i loro aspetti programmatici, capaci per il momento, di riscuotere consensi ancora inferiori rispetto alla contrarietà al populismo, capace di aggregare e fare ritornare alle urne elettori di idee anche opposte, tipo centro destra unita con la sinistra. Su questo aspetto si evidenzia la necessità che la leadership del nuovo presidente americano non sia limitata agli Stati Uniti, ma possa rappresentare un elemento, a livello mondiale, capace di trainare quelle forze progressiste e che fanno parte dei conservatori classici, che, pur mantenendo le rispettive differenze, arrivino ad essere in grado di fare fronte comune contro l’ideologia populista. In effetti la riflessione deve vertere sulla capacità di rimanere attuali le cause che hanno favorito lo sviluppo del populismo, i cui responsabili sono ben presenti sia nei progressisti, che nei conservatori; il loro operato ha fornito sia ragioni evidenti, che percezioni sostanziali per la comprensibile crescita di movimenti che propugnano idee capaci di attecchire su ceti sociali provati dalla crisi e lasciati al di fuori del processo produttivo e della redistribuzione della ricchezza. L’inganno perpetrato a questi settori della società, purtroppo sempre più vasti, è stato quello di fomentare una lotta tra poveri (spesso con l’immigrazione, certamente non regolata, nel mirino) capace di distogliere l’attenzione della creazione di norme capaci di favorire i grandi capitali a discapito proprio degli elettori dei populisti; si è passati a combattere i grandi agglomerati finanziari per favorire l’incremento della concentrazione della ricchezza. Un altro aspetto è il dispregio dei valori dei diritti civili, che porta ad un indirizzo antidemocratico sempre più marcato nei governi populisti: questo fattore deve diventare un punto di forza nella capacità di aggregazione dei sentimenti anti populisti, ma da solo non è sufficiente per un contrasto efficace ed efficiente se non è unito ad un miglioramento delle condizioni di vita diffuse, sia praticamente che a livello percettivo dei ceti sociali che hanno abbracciato il populismo. Proprio per questo la politica di Biden dovrà essere caratterizzata da riforme in grado di interrompere il gradimento verso Trump, che ha comunque preso 70 milioni di voti, e, nel contempo, di influenzare i programmi politici degli altri leader mondiali. La sfida la populismo è soltanto iniziata.

What do you want to do ?
New mail

The fight against populism can start from the defeat of Trump

 

What do you want to do ?
New mail
Trump's defeat must be analyzed on a broader panorama of the US borders, especially from a political point of view we must look at how the unfavorable electoral result for the populist champion can have repercussions at a general level and also in particular in the vast world current, which refers to the values ​​of populism, which, despite being more present in far-right parties and movements, is not the exclusive prerogative of this political party, having followers even in some far-left movements. The first question is whether this defeat can affect future electoral trends in a cascade. A hallmark of Trump in power was that of clearing through customs practically all the politically incorrect and stigmatized attitudes of traditional political forces; however, it must be specified that this trend was already underway and that Trump only had the merit of increasing to previously unknown levels, the ways in which to overcome political taboos, liberalizing ideas and behaviors, which until then were not externalized and practiced precisely for the limits imposed by the current political culture. The growth of a ruling class not sufficiently prepared and detached from the normal political dialectic, because it grew up in social sectors characterized by a limited vision and relative to particular interests, both of an economic and territorial nature, has certainly facilitated the affirmation of populism at the global and this characteristic, combined with a legitimate distrust in traditional political forces even on the part of the electorates who do not like the populist turn, prevents us from thinking that in the short term, there can be a significant contraction in the appreciation of populist values. On the other hand, the opposite aspect is constituted by the capacity of mobilization of the anti-populist forces due precisely to the profound aversion aroused by people like Trump; this aspect, however, signals an intrinsic weakness that the traditional parties will have to overcome already in the immediate future: the inability to arouse consensus on their programmatic aspects, capable for the moment, of gaining even lower consensus than the opposition to populism, capable of to aggregate and bring back to the polls voters of even opposite ideas, such as center right united with the left. On this aspect, the need is highlighted that the leadership of the new American president is not limited to the United States, but can represent an element, on a global level, capable of pulling those progressive forces and that are part of the classic conservatives, which, while maintaining respective differences, come to be able to form a common front against populist ideology. In fact, the reflection must focus on the ability to remain current the causes that favored the development of populism, whose perpetrators are well present in both progressives and conservatives; their work has provided both evident reasons and substantial perceptions for the understandable growth of movements that advocate ideas capable of taking root in social classes tried by the crisis and left outside the productive process and the redistribution of wealth. The deception perpetrated on these sectors of society, unfortunately increasingly vast, has been to foment a struggle between the poor (often with immigration, certainly not regulated, in the crosshairs) capable of diverting attention from the creation of norms capable of favoring large capital to the detriment of the populist voters; we moved on to fighting the large financial agglomerations to encourage the increase in the concentration of wealth. Another aspect is the contempt for the values ​​of civil rights, which leads to an increasingly marked anti-democratic orientation in populist governments: this factor must become a strength in the ability to aggregate anti-populist sentiments, but alone it is not sufficient for a effective and efficient contrast if it is not combined with an improvement in widespread living conditions, both practically and at the perceptual level of the social classes that have embraced populism. Precisely for this reason, Biden's policy will have to be characterized by reforms capable of interrupting the liking for Trump, who nevertheless took 70 million votes, and, at the same time, influencing the political programs of other world leaders. The challenge of populism has only just begun.

La lucha contra el populismo puede partir de la derrota de Trump

 La derrota de Trump debe ser analizada en un panorama más amplio de las fronteras de Estados Unidos, sobre todo desde un punto de vista político debemos mirar cómo el resultado electoral desfavorable para el campeón populista puede tener repercusiones a nivel general y también en particular en la vasta corriente mundial. que se refiere a los valores del populismo, que, a pesar de estar más presente en partidos y movimientos de extrema derecha, no es prerrogativa exclusiva de este partido político, teniendo adeptos incluso en algunos movimientos de extrema izquierda. La primera pregunta es si esta derrota puede afectar las futuras tendencias electorales en cascada. Un sello distintivo de Trump en el poder fue el de eliminar por las costumbres prácticamente todas las actitudes políticamente incorrectas y estigmatizadas de las fuerzas políticas tradicionales; sin embargo, hay que precisar que esta tendencia ya estaba en marcha y que Trump solo tuvo el mérito de elevar a niveles previamente desconocidos, las formas en las que superar los tabúes políticos, liberalizar ideas y comportamientos, que hasta entonces no se exteriorizaban y practicada precisamente por los límites impuestos por la cultura política actual. El crecimiento de una clase dominante no suficientemente preparada y desvinculada de la dialéctica política normal, por haber crecido en sectores sociales caracterizados por una visión limitada y relativa a intereses particulares, tanto económicos como territoriales, ha facilitado ciertamente la afirmación del populismo a nivel mundial. mundo y esta característica, combinada con una legítima desconfianza en las fuerzas políticas tradicionales incluso por parte de los electorados a quienes no les gusta el giro populista, nos impide pensar que en el corto plazo puede haber una contracción significativa en la apreciación de los valores populistas. Por otro lado, el aspecto opuesto lo constituye la capacidad de movilización de las fuerzas anti-populistas debido precisamente a la profunda aversión que despierta gente como Trump; Este aspecto, sin embargo, señala una debilidad intrínseca que los partidos tradicionales tendrán que superar ya en el futuro inmediato: la incapacidad de suscitar consensos en sus aspectos programáticos, capaces por el momento de obtener un consenso aún menor que la oposición al populismo, capaz de para sumar y traer de vuelta a las urnas votantes de ideas incluso contrarias, como centro-derecha unido a izquierda. Sobre este aspecto, se destaca la necesidad de que el liderazgo del nuevo presidente norteamericano no se limite a Estados Unidos, sino que pueda representar un elemento, a nivel global, capaz de tirar de esas fuerzas progresistas y que forman parte de los clásicos conservadores, que si bien mantienen respectivas diferencias, llegan a poder hacer un frente común contra la ideología populista. De hecho, la reflexión debe centrarse en la capacidad de mantener actualizadas las causas que favorecieron el desarrollo del populismo, cuyos perpetradores están bien presentes tanto en progresistas como en conservadores; su trabajo ha proporcionado tanto razones evidentes como percepciones sustanciales para el comprensible crecimiento de movimientos que abogan por ideas capaces de enraizarse en clases sociales probadas por la crisis y dejadas al margen del proceso productivo y la redistribución de la riqueza. El engaño perpetrado a estos sectores de la sociedad, lamentablemente cada vez más vasto, ha sido fomentar una lucha entre los pobres (muchas veces con la inmigración, ciertamente no regulada, en la mira) capaz de desviar la atención de la creación de reglas capaces de favorecer al gran capital en detrimento de los votantes populistas; pasamos a luchar contra las grandes aglomeraciones financieras para fomentar el aumento de la concentración de la riqueza. Otro aspecto es el desprecio por los valores de los derechos civiles, que conduce a una orientación antidemocrática cada vez más marcada en los gobiernos populistas: este factor debe convertirse en una fuerza en la capacidad de agregar sentimientos antipopulistas, pero por sí solo no es suficiente para una contraste efectivo y eficiente si no se combina con una mejora en las condiciones de vida generalizadas, tanto a nivel práctico como perceptivo de las clases sociales que han abrazado el populismo. Precisamente por eso, la política de Biden tendrá que caracterizarse por reformas capaces de interrumpir el gusto por Trump, que sin embargo se llevó 70 millones de votos, y, al mismo tiempo, incidir en los programas políticos de otros líderes mundiales. El desafío del populismo apenas ha comenzado.

What do you want to do ?
New mail

Der Kampf gegen den Populismus kann mit der Niederlage von Trump beginnen

 Trumps Niederlage muss auf einem breiteren Panorama der US-Grenzen analysiert werden, vor allem aus politischer Sicht müssen wir untersuchen, wie sich das ungünstige Wahlergebnis für den populistischen Champion auf allgemeiner Ebene und insbesondere auf die weite Weltströmung auswirken kann. Dies bezieht sich auf die Werte des Populismus, der, obwohl er in rechtsextremen Parteien und Bewegungen stärker vertreten ist, nicht das ausschließliche Vorrecht dieser politischen Partei ist, die selbst in einigen rechtsextremen Bewegungen Anhänger hat. Die erste Frage ist, ob diese Niederlage zukünftige Wahltrends in einer Kaskade beeinflussen kann. Eine Besonderheit von Trump an der Macht war, dass praktisch alle politisch inkorrekten und stigmatisierten Einstellungen traditioneller politischer Kräfte durch den Zoll geklärt wurden. Es muss jedoch angegeben werden, dass dieser Trend bereits im Gange war und dass Trump nur den Verdienst hatte, auf bisher unbekannte Ebenen zu steigen, die Art und Weise, politische Tabus zu überwinden, Ideen und Verhaltensweisen zu liberalisieren, die bis dahin nicht externalisiert wurden und genau für die Grenzen der gegenwärtigen politischen Kultur praktiziert. Das Wachstum einer herrschenden Klasse, die nicht ausreichend vorbereitet und von der normalen politischen Dialektik losgelöst ist, weil sie in sozialen Sektoren aufgewachsen ist, die durch eine begrenzte Vision und in Bezug auf bestimmte Interessen, sowohl wirtschaftlicher als auch territorialer Natur, gekennzeichnet sind, hat sicherlich die Bestätigung des Populismus an der Die Welt und dieses Merkmal, verbunden mit einem legitimen Misstrauen gegenüber den traditionellen politischen Kräften selbst seitens der Wähler, die die populistische Wende nicht mögen, hindern uns daran zu glauben, dass die Wertschätzung populistischer Werte kurzfristig erheblich schrumpfen kann. Auf der anderen Seite besteht der entgegengesetzte Aspekt in der Fähigkeit zur Mobilisierung der antipopulistischen Kräfte, die gerade auf die tiefe Abneigung zurückzuführen ist, die Menschen wie Trump erregt haben. Dieser Aspekt signalisiert jedoch eine intrinsische Schwäche, die die traditionellen Parteien bereits in naher Zukunft überwinden müssen: die Unfähigkeit, einen Konsens über ihre programmatischen Aspekte zu erzielen, die derzeit in der Lage sind, einen noch geringeren Konsens zu erzielen als die Opposition gegen Populismus die Wähler selbst gegensätzlicher Ideen wie Mitte-Rechts mit der Linken zu aggregieren und zur Wahl zu bringen. In diesem Zusammenhang wird die Notwendigkeit hervorgehoben, dass die Führung des neuen amerikanischen Präsidenten nicht auf die Vereinigten Staaten beschränkt ist, sondern ein Element auf globaler Ebene darstellen kann, das in der Lage ist, diese fortschrittlichen Kräfte anzuziehen, und das Teil der klassischen Konservativen ist, die unter Beibehaltung erhalten bleiben entsprechende Unterschiede werden in der Lage sein, eine gemeinsame Front gegen die populistische Ideologie zu bilden. Tatsächlich muss sich die Reflexion auf die Fähigkeit konzentrieren, die Ursachen, die die Entwicklung des Populismus begünstigten und deren Täter sowohl bei Progressiven als auch bei Konservativen gut vertreten sind, auf dem neuesten Stand zu halten. Ihre Arbeit hat sowohl offensichtliche Gründe als auch wesentliche Wahrnehmungen für das verständliche Wachstum von Bewegungen geliefert, die Ideen befürworten, die in sozialen Schichten Fuß fassen können, die von der Krise versucht wurden und außerhalb des Produktionsprozesses und der Umverteilung von Reichtum liegen. Die Täuschung in diesen Bereichen der Gesellschaft, die leider immer größer wird, bestand darin, einen Kampf zwischen den Armen (oft mit Einwanderung, sicherlich nicht reguliert, im Fadenkreuz) zu schüren, der die Aufmerksamkeit von der Schaffung von Normen ablenken kann, die dazu in der Lage sind die große Hauptstadt zum Nachteil der populistischen Wähler bevorzugen; Wir gingen weiter zum Kampf gegen die großen Finanzagglomerationen, um die Konzentration des Wohlstands zu fördern. Ein weiterer Aspekt ist die Verachtung der Werte der Bürgerrechte, die zu einer zunehmend ausgeprägten antidemokratischen Ausrichtung in populistischen Regierungen führt: Dieser Faktor muss zu einer Stärke in der Fähigkeit werden, antipopulistische Gefühle zu aggregieren, allein reicht er jedoch nicht aus effektiver und effizienter Kontrast, wenn er nicht mit einer Verbesserung der weit verbreiteten Lebensbedingungen verbunden ist, sowohl praktisch als auch auf der Wahrnehmungsebene der sozialen Schichten, die sich dem Populismus verschrieben haben. Gerade aus diesem Grund muss Bidens Politik von Reformen geprägt sein, die die Sympathie für Trump unterbrechen können, der dennoch 70 Millionen Stimmen erhielt und gleichzeitig die politischen Programme anderer Weltführer beeinflusst. Die Herausforderung des Populismus hat gerade erst begonnen.

What do you want to do ?
New mail

La lutte contre le populisme peut partir de la défaite de Trump

 La défaite de Trump doit être analysée sur un panorama plus large des frontières américaines, surtout d'un point de vue politique il faut regarder comment le résultat électoral défavorable du champion populiste peut avoir des répercussions à un niveau général et aussi en particulier dans le vaste courant mondial, qui renvoie aux valeurs du populisme, qui, bien que plus présent dans les partis et mouvements d'extrême droite, n'est pas l'apanage exclusif de ce parti politique, ayant des adeptes même dans certains mouvements d'extrême gauche. La première question est de savoir si cette défaite peut affecter les futures tendances électorales en cascade. L'une des caractéristiques de Trump au pouvoir était de faire passer par les douanes pratiquement toutes les attitudes politiquement incorrectes et stigmatisées des forces politiques traditionnelles; cependant, il faut préciser que cette tendance était déjà amorcée et que Trump n'avait que le mérite d'augmenter à des niveaux jusqu'alors inconnus, les moyens de surmonter les tabous politiques, de libéraliser les idées et les comportements, qui jusqu'alors n'avaient pas été extériorisés et pratiqué précisément pour les limites imposées par la culture politique actuelle. La croissance d'une classe dirigeante insuffisamment préparée et détachée de la dialectique politique normale, parce qu'elle a grandi dans des secteurs sociaux caractérisés par une vision limitée et relative à des intérêts particuliers, à la fois de nature économique et territoriale, a certainement facilité l'affirmation du populisme à la monde et cette caractéristique, combinée à une légitime méfiance envers les forces politiques traditionnelles, même de la part des électorats qui n'aiment pas le virage populiste, nous empêche de penser qu'à court terme, il peut y avoir une contraction significative dans l'appréciation des valeurs populistes. D'un autre côté, l'aspect opposé est constitué par la capacité à mobiliser des forces anti-populistes en raison précisément de la profonde aversion suscitée par des gens comme Trump; cet aspect signale cependant une faiblesse intrinsèque que les partis traditionnels devront déjà surmonter dans un avenir immédiat: l'incapacité à susciter un consensus sur leurs aspects programmatiques, capable pour le moment, d'obtenir un consensus encore plus faible que l'opposition au populisme, capable de d'agréger et de ramener aux urnes des électeurs d'idées même opposées, comme le centre-droit uni à la gauche. Sur cet aspect, la nécessité est soulignée que le leadership du nouveau président américain ne se limite pas aux États-Unis, mais puisse représenter un élément, au niveau mondial, capable de tirer ces forces progressistes et qui font partie des conservateurs classiques, qui, tout en maintenant les différences respectives, parviennent à pouvoir former un front commun contre l'idéologie populiste. En fait, la réflexion doit se concentrer sur la capacité à rester d'actualité les causes qui ont favorisé le développement du populisme, dont les auteurs sont bien présents tant chez les progressistes que chez les conservateurs; leur travail a fourni à la fois des raisons évidentes et des perceptions substantielles pour la croissance compréhensible de mouvements qui prônent des idées capables de s'enraciner dans des classes sociales éprouvées par la crise et laissées en dehors du processus productif et de la redistribution des richesses. La tromperie perpétrée sur ces secteurs de la société, malheureusement de plus en plus vastes, a été de fomenter une lutte entre les pauvres (souvent avec une immigration, certes non réglementée, dans la ligne de mire) capable de détourner l'attention de la création de normes capables de favoriser le grand capital au détriment des électeurs populistes; nous sommes passés à la lutte contre les grandes agglomérations financières pour encourager une augmentation de la concentration des richesses. Un autre aspect est le mépris des valeurs des droits civils, qui conduit à une orientation antidémocratique de plus en plus marquée dans les gouvernements populistes: ce facteur doit devenir une force dans la capacité à rassembler les sentiments anti-populistes, mais à lui seul, il ne suffit pas contraste efficace et efficient s'il ne s'accompagne pas d'une amélioration des conditions de vie généralisées, à la fois au niveau pratique et perceptif des classes sociales qui ont embrassé le populisme. C'est précisément pour cette raison que la politique de Biden devra se caractériser par des réformes capables d'interrompre le goût de Trump, qui a néanmoins recueilli 70 millions de voix, et, dans le même temps, d'influencer les programmes politiques d'autres dirigeants mondiaux. Le défi du populisme ne fait que commencer.

What do you want to do ?
New mail

A luta contra o populismo pode começar com a derrota de Trump

A derrota de Trump deve ser analisada em um panorama mais amplo das fronteiras dos Estados Unidos, sobretudo do ponto de vista político devemos olhar como o resultado eleitoral desfavorável para o campeão populista pode ter repercussões em nível geral e também em particular na vasta corrente mundial, que remete aos valores do populismo, que, apesar de estar mais presente em partidos e movimentos de extrema direita, não é prerrogativa exclusiva deste partido político, tendo adeptos mesmo em alguns movimentos de extrema esquerda. A primeira questão é se essa derrota pode afetar as tendências eleitorais futuras em cascata. Uma marca registrada de Trump no poder foi passar pela alfândega praticamente todas as atitudes politicamente incorretas e estigmatizadas das forças políticas tradicionais; no entanto, é preciso especificar que essa tendência já estava em curso e que Trump só teve o mérito de elevar a níveis até então desconhecidos, as formas de superar tabus políticos, liberalizando ideias e comportamentos, até então não externalizados e praticado justamente pelos limites impostos pela cultura política atual. O crescimento de uma classe dominante não suficientemente preparada e desligada da dialética política normal, porque cresceu em setores sociais caracterizados por uma visão limitada e relativa a interesses particulares, tanto de ordem econômica como territorial, certamente facilitou a afirmação do populismo no global e esta característica, aliada a uma desconfiança legítima nas forças políticas tradicionais mesmo por parte dos eleitorados que não gostam do giro populista, impede-nos de pensar que, a curto prazo, pode haver uma contração significativa na valorização dos valores populistas. Por outro lado, o aspecto oposto é constituído pela capacidade de mobilizar forças antipopulistas justamente pela profunda aversão despertada por pessoas como Trump; este aspecto, no entanto, sinaliza uma fragilidade intrínseca que os partidos tradicionais terão de superar já no futuro imediato: a incapacidade de levantar consensos sobre seus aspectos programáticos, capazes por ora, de obter consensos ainda menores do que a oposição ao populismo, capaz de para agregar e trazer de volta às urnas eleitores de ideias até opostas, como centro-direita unidos à esquerda. Nesse aspecto, destaca-se a necessidade de que a liderança do novo presidente americano não se limite aos Estados Unidos, mas possa representar um elemento, em nível global, capaz de puxar aquelas forças progressistas e que fazem parte dos clássicos conservadores, que, mantendo respectivas diferenças, passam a poder fazer uma frente comum contra a ideologia populista. Na verdade, a reflexão deve centrar-se na capacidade de manter atuais as causas que favoreceram o desenvolvimento do populismo, cujos perpetradores estão bem presentes tanto nos progressistas quanto nos conservadores; seu trabalho forneceu razões evidentes e percepções substanciais para o crescimento compreensível de movimentos que defendem ideias capazes de se enraizar nas classes sociais experimentadas pela crise e deixadas de fora do processo produtivo e da redistribuição da riqueza. O engano perpetrado sobre esses setores da sociedade, infelizmente cada vez mais vastos, tem sido fomentar uma luta entre os pobres (muitas vezes com imigração, certamente não regulamentada, na mira) capaz de desviar a atenção da criação de regras capazes de favorecem o grande capital em detrimento dos eleitores populistas; passamos a combater as grandes aglomerações financeiras para estimular o aumento da concentração de riquezas. Outro aspecto é o desprezo pelos valores dos direitos civis, o que leva a uma orientação antidemocrática cada vez mais marcada nos governos populistas: esse fator deve se tornar uma força na capacidade de agregar sentimentos antipopulistas, mas por si só não é suficiente para um contraste eficaz e eficiente se não for combinado com uma melhoria nas condições de vida generalizadas, tanto na prática quanto no nível perceptual das classes sociais que abraçaram o populismo. Justamente por isso, a política de Biden terá de se caracterizar por reformas capazes de interromper a simpatia de Trump, que ainda assim obteve 70 milhões de votos, e, ao mesmo tempo, influenciar os programas políticos de outros líderes mundiais. O desafio do populismo apenas começou.
What do you want to do ?
New mail

Борьба с популизмом может начаться с поражения Трампа

 Поражение Трампа необходимо анализировать на более широкой панораме границ США, особенно с политической точки зрения, мы должны смотреть на то, как неблагоприятный результат выборов для популистского защитника может иметь последствия на общем уровне, а также, в частности, на огромном мировом потоке. который относится к ценностям популизма, который, несмотря на то, что он больше присутствует в крайне правых партиях и движениях, не является исключительной прерогативой этой политической партии, имея последователей даже в некоторых крайне левых движениях. Первый вопрос: может ли это поражение повлиять каскадно на будущие электоральные тенденции. Отличительной чертой находящегося у власти Трампа было прохождение через таможню практически всех политически некорректных и стигматизируемых позиций традиционных политических сил; однако необходимо указать, что эта тенденция уже началась и что Трамп имел только заслугу увеличения до ранее неизвестных уровней способов преодоления политических табу, либерализации идей и поведения, которые до этого не были экстернализованы и практикуется именно в рамках ограничений, налагаемых текущей политической культурой. Рост правящего класса, недостаточно подготовленного и оторванного от нормальной политической диалектики, потому что он вырос в социальных секторах, характеризующихся ограниченным видением и относящихся к конкретным интересам, как экономического, так и территориального характера, безусловно, облегчил утверждение популизма на В мире, и эта характеристика в сочетании с законным недоверием к традиционным политическим силам даже со стороны электората, которому не нравится популистский поворот, не позволяет нам думать, что в краткосрочной перспективе может произойти значительное снижение оценки популистских ценностей. С другой стороны, противоположный аспект составляет мобилизационная способность антипопулистских сил именно благодаря глубокому отвращению, которое вызывают такие люди, как Трамп; этот аспект, однако, сигнализирует о внутренней слабости, которую традиционным партиям придется преодолеть уже в ближайшем будущем: неспособность вызвать консенсус по своим программным аспектам, способным на данный момент достичь еще более низкого консенсуса, чем оппозиция популизму, способная на для объединения и привлечения к участию в опросах избирателей даже противоположных идей, таких как правоцентристы, объединенные с левыми. В этом аспекте подчеркивается необходимость того, чтобы руководство нового американского президента не ограничивалось Соединенными Штатами, но могло представлять собой элемент на глобальном уровне, способный притягивать эти прогрессивные силы, которые являются частью классических консерваторов, которые, сохраняя соответствующие разногласия дают возможность выступить единым фронтом против популистской идеологии. Фактически, размышления должны быть сосредоточены на способности оставаться в курсе причин, которые способствовали развитию популизма, виновные в котором присутствуют как в прогрессивных, так и в консервативных сторонах; их работа предоставила как очевидные причины, так и существенные представления для понятного роста движений, которые отстаивают идеи, способные пустить корни в социальных классах, испытанных кризисом и оставленных вне производственного процесса и перераспределения богатства. Обман, совершаемый в отношении этих слоев общества, который, к сожалению, становится все более масштабным, состоит в том, чтобы разжечь борьбу между бедными (часто с иммиграцией, определенно не регулируемой, в центре внимания), способной отвлечь внимание от создания норм, способных отдавать предпочтение большому капиталу в ущерб избирателям-популистам; мы перешли к борьбе с крупными финансовыми агломерациями, чтобы способствовать увеличению концентрации богатства. Другой аспект - неуважение к ценностям гражданских прав, которое приводит к все более заметной антидемократической ориентации популистских правительств: этот фактор должен стать сильной стороной в способности агрегировать антипопулистские настроения, но одного этого недостаточно для эффективный и действенный контраст, если он не сочетается с улучшением широко распространенных условий жизни, как на практике, так и на уровне восприятия социальных классов, принявших популизм. Именно по этой причине политика Байдена должна будет характеризоваться реформами, способными прервать симпатию Трампа, который, тем не менее, набрал 70 миллионов голосов, и в то же время повлиять на политические программы других мировых лидеров. Вызов популизма только начался.

What do you want to do ?
New mail

與民粹主義的鬥爭可以從特朗普的失敗開始

 必須在更廣闊的美國邊界全景上分析特朗普的失敗,尤其是從政治角度來看,我們必須研究民粹主義冠軍的不利選舉結果如何在總體上,尤其是在當今世界上產生反響,它指的是民粹主義的價值觀,儘管它在極右翼的政黨和運動中更為普遍,但這並不是該政黨的專有特權,甚至在某些極左翼的運動中也有追隨者。第一個問題是這次失敗是否會影響未來的選舉趨勢。特朗普當政的標誌是,通過習俗清除傳統政治勢力幾乎所有在政治上不正確和帶有污名化的態度。但是,必須指出的是,這種趨勢已經在發生,而且特朗普只具有提高到以前未知水平的優點,即克服政治禁忌,自由化思想和行為的方式,在此之前還沒有外化和正是出於當前政治文化所施加的限製而實踐的。統治階級的成長沒有得到充分的準備,也沒有脫離正常的政治辯證法,因為它在具有有限的視野和相對於特定利益的經濟和領土性質的社會部門中成長,這無疑促進了對平民主義的肯定。全球性和這一特徵,再加上對傳統政治力量的合理不信任,甚至是不喜歡民粹主義轉向的選民,也使我們無法想到,在短期內,對民粹主義價值觀的欣賞可能會大大收縮。另一方面,恰恰相反的方面是由於像特朗普這樣的人引起的深刻反感,動員了反民粹力量。但是,這方面表明了傳統政黨在不久的將來必須克服的一個內在弱點:無法在其方案方面就目前有能力引起共識,而與反對民粹主義的能力相比甚至更低。匯總並帶給民意測驗者一些甚至相反的想法,例如中右偏左。在這方面,需要強調的是,新任美國總統的領導不僅限於美國,還可以代表一個在全球範圍內能夠拉動這些進步力量的元素,而這些元素是經典保守派的一部分,而這些保守派卻在保持各自的差異,就可以形成反對民粹主義意識形態的共同戰線。實際上,反思必須集中在保持當前有利於民粹主義發展的原因的能力上,民粹主義的肇事者在進步主義者和保守主義者中都很好地存在。他們的工作為運動的可理解的增長提供了明顯的理由和實質性的理解,這些運動提倡能夠紮根於危機所試行的社會階級,並脫離生產過程和財富再分配的思想。不幸的是,在這些社會階層上所犯下的欺騙,一直是在煽動窮人之間的鬥爭(通常是十字準線的移民,當然是不受管制的移民),這種鬥爭能夠使人們的注意力從制定能夠支持大首都損害民粹主義選民;我們繼續與大型金融集團作鬥爭,以鼓勵增加財富的集中度。另一方面是對公民權利價值觀的蔑視,這導致民粹主義政府的反民主傾向日趨明顯:這一因素必須成為凝聚反民粹情緒的能力的力量,但僅憑這一點還不足以有效的和有效的對比,如果不結合普遍的生活條件的改善,無論是在實踐上還是在接受民粹主義的社會階層的感性層面上的改善。正是由於這個原因,拜登的政策必須以能夠中斷特朗普喜歡的改革為特徵,儘管特朗普已經獲得了7000萬張選票,但同時也影響了其他世界領導人的政治計劃。民粹主義的挑戰才剛剛開始。

What do you want to do ?
New mail

ポピュリズムとの戦いはトランプの敗北から始まります

 トランプの敗北は、米国国境のより広いパノラマで分析する必要があります。特に政治的な観点から、ポピュリストチャンピオンの不利な選挙結果が一般的なレベルで、特に広大な世界の流れにどのように影響を与える可能性があるかを調べる必要があります。これは、ポピュリズムの価値を指します。ポピュリズムは、極右の政党や運動に多く存在しているにもかかわらず、この政党の独占的な特権ではなく、一部の極左の運動にも信者がいます。最初の質問は、この敗北がカスケードにおける将来の選挙の傾向に影響を与える可能性があるかどうかです。トランプの権力の際立った特徴は、慣習を通じて、伝統的な政治勢力の政治的に不正確で汚名を着せられた態度を事実上すべてクリアすることでした。ただし、この傾向はすでに進行中であり、トランプには、それまで外部化されていなかった政治的タブーを克服し、アイデアや行動を自由化する方法である、これまで知られていなかったレベルにまで増加するメリットしかなかったことを明記する必要があります。現在の政治文化によって課せられた制限のために正確に実践されました。限られたビジョンを特徴とし、経済的および領土的性質の両方の特定の利益に関連する社会的セクターで成長したため、十分に準備されておらず、通常の政治的方言から切り離されていない支配クラスの成長は、確かにでの人口主義の肯定を促進しました世界とこの特徴は、ポピュリストのターンを好まない有権者の側でさえ、伝統的な政治勢力への正当な不信と相まって、短期的にはポピュリストの価値観の評価が大幅に縮小する可能性があると私たちが考えることを妨げています。一方、反対の側面は、トランプのような人々によって引き起こされた深刻な嫌悪のために、反大衆主義勢力を動員する能力によって構成されています。ただし、この側面は、従来の当事者が近い将来にすでに克服しなければならない本質的な弱点を示しています。つまり、今のところ、人口主義への反対よりもさらに低いコンセンサスを得ることができる、プログラム的な側面についてコンセンサスを喚起できないことです。中央右が左と合体するなど、反対の考えでさえ投票者を集めて投票に戻すこと。この側面では、新しいアメリカ大統領のリーダーシップは米国に限定されるものではなく、グローバルレベルで、これらの進歩的な力を引き出すことができ、古典的な保守派の一部である要素を表すことができるという必要性が強調されています。それぞれの違いは、ポピュリストのイデオロギーに対して共通の前線を作ることができるようになります。実際、反省は、その加害者が進歩的で保守的なものの両方によく存在するポピュリズムの発展を支持した原因を最新に保つ能力に焦点を合わせなければなりません。彼らの仕事は、危機によって試みられ、生産プロセスと富の再分配の外に残された社会的階級に根付くことができるアイデアを提唱する運動の理解できる成長の明白な理由と実質的な認識の両方を提供しました。残念ながらますます広大な社会のこれらのセクターで行われた欺瞞は、可能性のあるルールの作成から注意をそらすことができる貧しい人々(しばしば移民、確かに規制されていない、十字線で)の間の闘争を助長することでした大衆の有権者に損害を与えるために大資本を支持する。私たちは、富の集中の増加を促進するために、大規模な金融の集積との戦いに移りました。別の側面は、市民権の価値に対する軽蔑であり、これは、ポピュリスト政府におけるますます顕著な反民主主義的方向性につながります:この要因は、反ポピュリスト感情を集約する能力の強みになる必要がありますが、それだけでは十分ではありませんポピュリズムを受け入れてきた社会的階級の実際的および知覚的レベルの両方で、広範な生活条件の改善と組み合わされない場合、効果的かつ効率的なコントラスト。まさにこの理由のために、バイデンの政策は、それにもかかわらず7000万票を獲得したトランプの好みを妨害することができ、同時に他の世界の指導者の政治プログラムに影響を与えることができる改革によって特徴付けられる必要があります。ポピュリズムの挑戦はまだ始まったばかりです。

What do you want to do ?
New mail

يمكن أن تبدأ المعركة ضد الشعبوية من هزيمة ترامب

 يجب تحليل هزيمة ترامب من خلال بانوراما أوسع لحدود الولايات المتحدة ، خاصة من وجهة نظر سياسية يجب أن ننظر في كيف يمكن أن يكون للنتيجة الانتخابية غير المواتية للبطل الشعبوي تداعيات على المستوى العام وأيضًا بشكل خاص في تيار العالم الواسع ، وهو ما يشير إلى قيم الشعبوية ، والتي ، على الرغم من تواجدها بشكل أكبر في الأحزاب والحركات اليمينية المتطرفة ، ليست من الامتيازات الحصرية لهذا الحزب السياسي ، الذي له أتباع حتى في بعض الحركات اليسارية المتطرفة. السؤال الأول هو ما إذا كانت هذه الهزيمة يمكن أن تؤثر على الاتجاهات الانتخابية المستقبلية في سلسلة. كانت السمة المميزة لترامب في السلطة تتمثل في التخليص الجمركي عمليا لجميع المواقف السياسية غير الصحيحة والوصمة للقوى السياسية التقليدية ؛ ومع ذلك ، يجب تحديد أن هذا الاتجاه كان جاريًا بالفعل وأن ترامب كان لديه ميزة الارتقاء إلى مستويات غير معروفة سابقًا ، وهي الطرق التي يمكن من خلالها التغلب على المحظورات السياسية ، وتحرير الأفكار والسلوكيات ، والتي لم تكن حتى ذلك الحين خارجة أو خارجية. تمارس على وجه التحديد للحدود التي تفرضها الثقافة السياسية الحالية. إن نمو الطبقة الحاكمة غير المعدة بشكل كافٍ ومنفصلة عن الديالكتيك السياسي العادي ، لأنها نشأت في قطاعات اجتماعية تتميز برؤية محدودة وتتعلق بمصالح معينة ، ذات طبيعة اقتصادية وإقليمية ، قد سهل بالتأكيد تأكيد الشعبوية في هذه الخاصية العالمية ، جنبًا إلى جنب مع عدم الثقة المشروع في القوى السياسية التقليدية حتى من جانب الناخبين الذين لا يحبون التحول الشعبوي ، يمنعنا من التفكير في أنه على المدى القصير ، يمكن أن يكون هناك تقلص كبير في تقدير القيم الشعبوية. من ناحية أخرى ، يتشكل الجانب المعاكس من قدرة تعبئة القوى المناهضة للشعبوية على وجه التحديد بسبب النفور العميق الذي يثيره أشخاص مثل ترامب ؛ ومع ذلك ، يشير هذا الجانب إلى ضعف جوهري يتعين على الأحزاب التقليدية التغلب عليه بالفعل في المستقبل القريب: عدم القدرة على إثارة توافق في الآراء بشأن جوانبها البرنامجية ، القادرة في الوقت الحالي ، على الحصول على إجماع أقل حتى من معارضة الشعبوية ، القادرة على لتجميع وإعادة الناخبين الذين لديهم أفكار معاكسة ، مثل يمين الوسط المتحد مع اليسار إلى صناديق الاقتراع. في هذا الجانب ، يتم التأكيد على الحاجة إلى أن قيادة الرئيس الأمريكي الجديد لا تقتصر على الولايات المتحدة ، بل يمكن أن تمثل عنصرًا ، على المستوى العالمي ، قادرًا على جذب تلك القوى التقدمية والتي هي جزء من المحافظين الكلاسيكيين ، والتي مع الحفاظ الخلافات الخاصة ، لتكون قادرة على تشكيل جبهة مشتركة ضد الإيديولوجية الشعبوية. في الواقع ، يجب أن يركز التفكير على القدرة على أن تظل حاضرًا للأسباب التي فضلت تطور الشعبوية ، التي يتواجد مرتكبوها جيدًا في كل من التقدميين والمحافظين ؛ قدم عملهم أسبابًا واضحة وتصورات جوهرية للنمو المفهوم للحركات التي تدافع عن أفكار قادرة على التجذر في الطبقات الاجتماعية التي جربتها الأزمة وتركت خارج العملية الإنتاجية وإعادة توزيع الثروة. كان الخداع الذي تم ارتكابه على هذه القطاعات من المجتمع ، والذي يزداد اتساعًا للأسف ، هو إثارة صراع بين الفقراء (غالبًا مع الهجرة ، وبالتأكيد غير المنظمة ، في المرمى) القادرة على صرف الانتباه عن إنشاء قواعد قادرة على تفضيل رأس المال الكبير على حساب الناخبين الشعبويين ؛ انتقلنا لمحاربة التكتلات المالية الكبيرة لتشجيع زيادة تركيز الثروة. جانب آخر هو ازدراء قيم الحقوق المدنية ، مما يؤدي إلى توجه واضح بشكل متزايد ضد الديمقراطية في الحكومات الشعبوية: يجب أن يصبح هذا العامل قوة في القدرة على تجميع المشاعر المناهضة للشعبوية ، ولكنه وحده لا يكفي ل التناقض الفعال والفعال إذا لم يقترن بتحسين في الظروف المعيشية على نطاق واسع ، عمليًا وعلى المستوى الإدراكي للطبقات الاجتماعية التي احتضنت الشعبوية. لهذا السبب بالتحديد ، يجب أن تتميز سياسة بايدن بإصلاحات قادرة على مقاطعة إعجاب ترامب ، الذي حصل مع ذلك على 70 مليون صوت ، وفي نفس الوقت التأثير على البرامج السياسية لقادة العالم الآخرين. لقد بدأ تحدي الشعبوية للتو.

What do you want to do ?
New mail

martedì 17 novembre 2020

Gli USA dovranno cambiare atteggiamento sul commercio per cambiare la politica estera

 Il presidente eletto degli Stati Uniti, Biden, dovrà mettere riparo alla politica commerciale del suo predecessore, che ha avuto anche ricadute sulla politica estera americana. Nell’epoca della globalizzazione dividere commercio da politica estera è anacronistico, perché i due fattori vanno sempre più spesso di pari passo. Soprattutto in uno scenario mondiale dove i contrasti vengono sempre di più risolti senza ricorrere alle guerre, che vengono lasciate come ultima opzione o negli scenari secondari, la competizione commerciale, come strumento di affermazione economica e quindi politica, diventa il teatro strategico per determinare supremazie e vantaggi. Trump non ha mai capito questo punto focale, che sta caratterizzando i risultati di politica estera a livello globale; chiuso nella sua strategia isolazionista, il presidente americano in scadenza, ha condotto una politica miope fatta di dazi sulle importazioni, non selettiva dal punto di vista politico: per avvantaggiare i prodotti americani ha condotto una lotta indiscriminata contro avversari ed alleati, che ha prodotto danni politici sia nel campo avverso, sia e soprattutto in quello amico. Il successo che Trump si attribuisce in campo economico, in realtà è una bugia, dato che ha approfittato delle misure lasciate in eredità da Obama e che i suoi consiglieri sono riusciti a mantenere attive. Per Biden sarà diverso, soprattutto in relazione alle guerre commerciali che Trump lascerà al nuovo presidente e che, in qualche modo dovranno essere disinnescate. Si è detto fin dall’inizio della campagna elettorale che nessuno dei due contendenti avrebbe potuto mutare l’atteggiamento verso la Cina, ciò è vero perché c’è il continuo bisogno di condannare quella che è una dittatura, come, peraltro Pechino ha più volte dimostrato e che un inquilino della Casa Bianca proveniente dal partito democratico, dovrà sottolineare con ancora maggiore forza; tuttavia un approccio differente e più diplomatico si può sperare nel prossimo dialogo tra USA e Cina, che sappia attenuare il livello dello scontro. Ma il vero punto cruciale è l’atteggiamento che Biden vorrà tenere con l’Europa e la necessità di recuperare un rapporto che il suo predecessore ha notevolmente deteriorato. Il comportamento di Trump, unito alla situazione generata dalla pandemia, ha sottolineato come per Bruxelles l’esigenza di essere sempre più autonoma è diventata una vera e propria emergenza. Questo fattore continuerà ad essere presente anche nei rapporti con la nuova amministrazione americana, anche se, come è auspicabile, i rapporti miglioreranno. D’altra parte l’Europa non può che privilegiare il rapporto con gli Stati Uniti, rispetto a quello con la Cina, i cui modi dittatoriali al suo interno ed il mancato rispetto di prassi commerciali corrette con l’estero, condizionano le valutazioni degli stati dell’Unione. Oltre alla convergenza sulla Cina, USA ed Europa devono ripartire dalla consapevolezza che, insieme costituiscono il mercato più ricco del mondo e ciò è un fattore primario che può agire da volano per entrambi le parti. Occorre anche considerare che la Cina, che si sta vedendo precluso questo mercato, sta cercando di creare alternative, come quella recentemente firmata a cui aderiscono diversi paesi, anche dell’area occidentale, come Giappone ed Australia, oltre a vari stati asiatici, che ha creato un mercato più vasto della singola area europea, ma anche dell’unione commerciale tra USA, Canada e Messico, arrivando a sommare il 40% degli scambi globali; questa associazione non ha vincoli politici e ciò rappresenta un fattore di debolezza, ma mira ad ottenere un abbassamento dei dazi doganali di circa il 90% in venti anni, integrando anche servizi e beni degli appartenenti. Questo accordo, che evidenzia la leadership cinese, è stato possibile proprio per l’abbandono del ruolo di influenza americano nel continente asiatico. Ripetere questo errore con l’Europa, ma anche con Canada e Messico, spesso altrettanto maltrattati da Trump, potrebbe essere letale per l’economia statunitense. Dall’aspetto economico globale a quello politico il passo è breve: se Washington dovesse indebolire ulteriormente il suo peso politico internazionale, il suo declino sarebbe garantito ed una eventuale volontà di riguadagnare posizioni implicherebbe un costo finanziario e sociale molto alto. Meglio sviluppare una strategia alternativa e concorrenziale alla Cina, tramite il coinvolgimento degli alleati diretti, con strumenti che prevedano vantaggi comuni, anche oltre gli aspetti economici, e l’attrazione in questa orbita di nemici di Pechino come l’India; cercando anche di sottrarre alla Cina, dal punto di vista commerciale, paesi dell’orbita occidentale, come Corea del Sud, Giappone, Australia e Nuova Zelanda, che si sono avvicinati troppo pericolosamente a Pechino.

What do you want to do ?
New mail