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martedì 28 aprile 2020

Si protrae l'assenza di Kim Jong-un

L’assenza di Kim Jong-un si protrae dall’undici aprile, quando il leader nordcoreano ha presieduto la riunione de comitato centrale del Partito dei lavoratori; dopo questa data non esiste alcuna versione ufficiale sulle sue condizioni e sul suo stato di salute. La situazione non presenta, però, una novità: nel 2014 non è stato presente per sei settimane ed è poi ricomparso con l’ausilio di un bastone da passeggio. Le notizie ufficiose sulle condizioni di salute del leader di Pyongyang, anche precedenti a questa circostanza e provenienti da diversi servizi segreti, sono sempre state valutate in modo negativo. Un dato ritenuto significativo è stata l’inconsueta assenza a ben due eventi, che sono ritenuti importanti nelle commemorazioni ufficiali nordcoreane: l’anniversario della nascita del fondatore del regime Kim Il-sung, nonno di Kim Jong-un e la ricorrenza della fondazione dei gruppi armati, che secondo la versione storica nordcoreana, sconfissero l’esercito giapponese. Le ipotesi circa il destino di Kim Jong-un sono le più diverse: da una operazione dovuta a motivi cardio vascolari, a seguito dei problemi di obesità e di tabagismo del leader fino ad una presunta situazione di stato vegetativo dovuto ad una grave malattia ed anche in un caso è stato pronosticato il possibile decesso. Ci sono state anche voci contrarie che hanno giustificato l’assenza con il motivo di una convalescenza, che starebbe per finire e che, di conseguenza, il ritorno sulla scena del presidente nordcoreano sarebbe imminente. La situazione ha comunque favorito alcune riflessioni sulla possibile successione, nel caso il Presidente nordcoreano non ritornasse ad occupare la sua carica o ne avesse un impedimento. Sono due le possibilità più probabili relative alla successione: la sorella Kim Yo Jong e il settantenne Choe Ryong Hae, vicepresidente della potente Commissione degli affari di Stato, l’organizzazione che controlla gli apparati più importanti del paese, quelli che gestiscono i settori amministrativo, economico e politico della Corea del Nord. Fare un pronostico per l’eventuale successione non è agevole, se, da un lato, la cultura del paese eremita è profondamente intrisa da aspetti che fanno riferimento al confucianesimo e, che, quindi, favorirebbero una figura maschile, l’assetto del potere di Pyongyang è basato sull’importanza della famiglia al potere. Oltre a questo aspetto la sorella di Kim Jong-un può fare affidamento sull’appoggio di personalità collocate al potere dal fratello e che occupano posizioni molto rilevanti nei settori delle forze armate e dell’amministrazione del paese. Kim Yo Jong, ha inoltre, dimostrato nel tempo di sapersi muovere negli ambienti internazionali, sia che all’interno degli ambienti dei dirigenti di partito. Oltre alle dinamiche interne si deve, però, anche valutare quale sarà l’atteggiamento cinese, il solo paese che può vantare una solida influenza sulla Corea del Nord. Nei piani strategici di Pechino la presenza della Corea del Nord continua ad essere un punto vitale, per evitare la riunificazione delle due Coree in una sola grande nazione, che, probabilmente cadrebbe sotto l’influenza statunitense. Per la Cina le controindicazioni sono quelle di trovare gli americani sui confini cinesi e quella, altrettanto importante di vedere creato un soggetto statale democratico e liberale, con grande capacità produttiva ed economica, in grado di gareggiare sulle produzioni più pregiate con il capitalismo comunista. Infatti, benché il costo di una eventuale riunificazione della Corea, potrebbe in una fase iniziale essere gravoso per Seul, con un progetto a lungo termine ed il sostegno degli USA, si vedrebbe la nascita di un paese che potrebbe integrare la grande capacità tecnologica alla grande disponibilità di forza lavoro, almeno inizialmente a basso costo, un mix che Pechino non può non considerare pericoloso per la propria economia. Intanto le fonti ufficiali del paese affermano che la Corea del Nord non ha in corso contagi relativi al covid 19, ma la situazione sarebbe molto grave e la popolazione ha cercato di fare delle scorte alimentari, seppure in un quadro di gravi problemi di approvigionamento dovuti alle scarse scorte ed alla compressione della capacità produttiva del paese. La scarsità dei tamponi a disposizione ha permesso un controllo molto limitato della popolazione e le sanzioni dovute al problema delle installazioni nucleari ha aggravato una situazione del sistema sanitario che è passato in qualche anno da eccellenza a standard qualitativi ed anche quantitativi, molto bassi. Una ulteriore ipotesi sull’assenza del presidente nordcoreano un è stata proprio quella che abbia contratto il contagio, ma come per le altre possibilità non si hanno notizie ufficiali, ma ogni giorno che l’assenza si protrae la sensazione della presenza di un problema grave diventa sempre più una possibilità concreta, con le inevitabili domande sul futuro del paese e degli equilibri regionali.

The absence of Kim Jong-un continues

Kim Jong-un's absence has continued since April 11, when the North Korean leader chaired the workers' party central committee meeting; after this date there is no official version of his condition and health. However, the situation does not present a novelty: in 2014 he was not present for six weeks and then reappeared with the aid of a walking stick. Unofficial reports on the health of the Pyongyang leader, even prior to this circumstance and from various secret services, have always been assessed negatively. A fact deemed significant was the unusual absence from two events, which are considered important in the official North Korean commemorations: the anniversary of the birth of the founder of the regime Kim Il-sung, grandfather of Kim Jong-un and the anniversary of the foundation of the armed groups, which according to the historical North Korean version, defeated the Japanese army. The hypotheses about the fate of Kim Jong-un are the most diverse: from an operation due to cardio-vascular reasons, following the leader's obesity and smoking problems up to an alleged vegetative state due to a serious illness and also in one case the possible death was predicted. There were also contrary rumors that justified the absence with the reason for a convalescence, which would be about to end and that, consequently, the return to the scene of the North Korean president would be imminent. The situation has however favored some reflections on the possible succession, should the North Korean President not return to occupy his office or have an impediment. There are two most likely possibilities relating to the succession: Sister Kim Yo Jong and 70-year-old Choe Ryong Hae, vice president of the powerful State Affairs Commission, the organization that controls the most important apparatuses in the country, those that manage the administrative sectors, economic and political background of North Korea. Making a prediction for the possible succession is not easy, if, on the one hand, the culture of the hermit country is deeply imbued with aspects that refer to Confucianism and, therefore, would favor a male figure, the power of Pyongyang is based on the importance of the family in power. In addition to this aspect, Kim Jong-un's sister can rely on the support of personalities placed in power by her brother and who occupy very important positions in the sectors of the armed forces and the administration of the country. Kim Yo Jong has also shown over time that he knows how to move in international circles, both within the circles of party leaders. In addition to the internal dynamics, however, we must also evaluate what the Chinese attitude will be, the only country that can boast a solid influence on North Korea. In Beijing's strategic plans, the presence of North Korea continues to be a vital point, to avoid the reunification of the two Koreas into one large nation, which would probably fall under US influence. For China, the contraindications are to find Americans on Chinese borders and that, equally important to see created a democratic and liberal state subject, with great productive and economic capacity, able to compete on the most valuable productions with communist capitalism. In fact, although the cost of a possible reunification of Korea, in an initial phase could be heavy for Seoul, with a long-term project and the support of the USA, we would see the birth of a country that could integrate the great technological capacity to the great availability of labor force, at least initially at low cost, a mix that Beijing cannot fail to consider dangerous for its economy. Meanwhile, the official sources of the country say that North Korea has no ongoing contagions related to covid 19, but the situation would be very serious and the population has tried to make food supplies, albeit in the context of serious supply problems due to scarce stocks and the compression of the country's production capacity. The scarcity of the available swabs has allowed a very limited control of the population and the penalties due to the problem of nuclear installations has aggravated a situation of the health system that has gone from excellence to very low quality and quantity standards in a few years. A further hypothesis on the absence of the North Korean president has been that which has contracted the infection, but as for the other possibilities there is no official news, but every day that the absence continues the sensation of the presence of a serious problem becomes more and more a concrete possibility, with the inevitable questions about the future of the country and regional balances.

La ausencia de Kim Jong-un continúa

La ausencia de Kim Jong-un ha continuado desde el 11 de abril, cuando el líder norcoreano presidió la reunión del comité central del partido de los trabajadores; después de esta fecha no hay una versión oficial de su condición y salud. Sin embargo, la situación no presenta una novedad: en 2014 no estuvo presente durante seis semanas y luego reapareció con la ayuda de un bastón. Los informes no oficiales sobre la salud del líder de Pyongyang, incluso antes de esta circunstancia y de varios servicios secretos, siempre se han evaluado negativamente. Un hecho considerado significativo fue la ausencia inusual en dos eventos, que se consideran importantes en las conmemoraciones oficiales de Corea del Norte: el aniversario del nacimiento del fundador del régimen Kim Il-sung, abuelo de Kim Jong-un y el aniversario de la fundación del grupos armados, que según la versión histórica de Corea del Norte, derrotaron al ejército japonés. Las hipótesis sobre el destino de Kim Jong-un son las más diversas: desde una operación por razones cardiovasculares, siguiendo los problemas de obesidad y tabaquismo del líder hasta un supuesto estado vegetativo debido a una enfermedad grave y también en un caso se predijo la posible muerte. También hubo rumores contrarios que justificaron la ausencia con el motivo de una convalecencia, que estaría a punto de terminar y que, en consecuencia, el regreso a la escena del presidente de Corea del Norte sería inminente. Sin embargo, la situación ha favorecido algunas reflexiones sobre la posible sucesión, en caso de que el presidente de Corea del Norte no vuelva a ocupar su cargo o tenga un impedimento. Hay dos posibilidades más probables relacionadas con la sucesión: la hermana Kim Yo Jong y Choe Ryong Hae, de 70 años, vicepresidenta de la poderosa Comisión de Asuntos del Estado, la organización que controla los aparatos más importantes del país, los que administran los sectores administrativos, Antecedentes económicos y políticos de Corea del Norte. Hacer una predicción para la posible sucesión no es fácil si, por un lado, la cultura del país ermitaño está profundamente imbuida de aspectos que se refieren al confucianismo y, por lo tanto, favorecería una figura masculina, el poder de Pyongyang se basa en la importancia de la familia en el poder. Además de este aspecto, la hermana de Kim Jong-un puede contar con el apoyo de personalidades puestas en el poder por su hermano y que ocupan puestos muy importantes en los sectores de las fuerzas armadas y la administración del país. Kim Yo Jong también ha demostrado con el tiempo que sabe cómo moverse en los círculos internacionales, tanto dentro de los círculos de los líderes de los partidos. Además de la dinámica interna, sin embargo, también debemos evaluar cuál será la actitud china, el único país que puede presumir de una influencia sólida en Corea del Norte. En los planes estratégicos de Beijing, la presencia de Corea del Norte sigue siendo un punto vital, para evitar la reunificación de las dos Coreas en una gran nación, que probablemente caería bajo la influencia de Estados Unidos. Para China, las contraindicaciones son encontrar estadounidenses en las fronteras chinas y eso, igualmente importante de ver, creó un tema estatal democrático y liberal, con gran capacidad productiva y económica, capaz de competir en las producciones más valiosas con el capitalismo comunista. De hecho, aunque el costo de una posible reunificación de Corea, en una fase inicial podría ser pesado para Seúl, con un proyecto a largo plazo y el apoyo de los Estados Unidos, veríamos el nacimiento de un país que podría integrar la gran capacidad tecnológica a la gran disponibilidad de mano de obra, al menos inicialmente a bajo costo, una combinación que Beijing no puede dejar de considerar peligrosa para su economía. Mientras tanto, las fuentes oficiales del país dicen que Corea del Norte no tiene contagios continuos relacionados con el covid 19, pero la situación sería muy grave y la población ha tratado de hacer suministros de alimentos, aunque en el contexto de serios problemas de suministro debido a existencias escasas y la compresión de la capacidad de producción del país. La escasez de los hisopos disponibles ha permitido un control muy limitado de la población y las sanciones debidas al problema de las instalaciones nucleares han agravado una situación del sistema de salud que ha pasado de la excelencia a estándares de calidad y cantidad muy bajos en pocos años. Otra hipótesis sobre la ausencia del presidente de Corea del Norte ha sido la que ha contraído la infección, pero en cuanto a las otras posibilidades no hay noticias oficiales, pero cada día que la ausencia continúa, la sensación de la presencia de un problema grave se convierte en cada vez más una posibilidad concreta, con las inevitables preguntas sobre el futuro del país y los equilibrios regionales.

Die Abwesenheit von Kim Jong-un geht weiter

Die Abwesenheit von Kim Jong-un hat sich seit dem 11. April fortgesetzt, als der nordkoreanische Vorsitzende den Vorsitz in der Sitzung des Zentralausschusses der Arbeiterpartei führte. Nach diesem Datum gibt es keine offizielle Version seines Zustands und seiner Gesundheit. Die Situation stellt jedoch keine Neuheit dar: 2014 war er sechs Wochen lang nicht anwesend und tauchte dann mit Hilfe eines Spazierstocks wieder auf. Inoffizielle Berichte über die Gesundheit des Pjöngjang-Führers, auch vor diesem Umstand und von verschiedenen Geheimdiensten, wurden immer negativ bewertet. Eine Tatsache, die als bedeutend angesehen wurde, war die ungewöhnliche Abwesenheit bei zwei Veranstaltungen, die in den offiziellen nordkoreanischen Gedenkfeiern als wichtig angesehen werden: der Jahrestag der Geburt des Regimegründers Kim Il-sung, des Großvaters von Kim Jong-un, und der Jahrestag der Gründung der bewaffnete Gruppen, die nach der historischen nordkoreanischen Version die japanische Armee besiegten. Die Hypothesen über das Schicksal von Kim Jong-un sind am vielfältigsten: von einer Operation aus kardiovaskulären Gründen über Adipositas und Rauchprobleme des Führers bis hin zu einem angeblichen vegetativen Zustand aufgrund einer schweren Krankheit und auch in einem Fall wurde der mögliche Tod vorhergesagt. Es gab auch gegenteilige Gerüchte, die die Abwesenheit mit dem Grund für eine Genesung rechtfertigten, die bald zu Ende gehen würde, und dass folglich die Rückkehr zum Schauplatz des nordkoreanischen Präsidenten unmittelbar bevorstehen würde. Die Situation hat jedoch einige Überlegungen zur möglichen Nachfolge begünstigt, falls der nordkoreanische Präsident nicht zurückkehren sollte, um sein Amt zu besetzen, oder ein Hindernis haben sollte. Im Zusammenhang mit der Nachfolge gibt es zwei wahrscheinlichste Möglichkeiten: Schwester Kim Yo Jong und die 70-jährige Choe Ryong Hae, Vizepräsidentin der mächtigen Kommission für Staatsangelegenheiten, der Organisation, die die wichtigsten Apparate des Landes kontrolliert, die die Verwaltungssektoren verwalten, wirtschaftlicher und politischer Hintergrund Nordkoreas. Eine Vorhersage für die mögliche Nachfolge zu treffen, ist nicht einfach, wenn einerseits die Kultur des Einsiedlerlandes tief von Aspekten durchdrungen ist, die sich auf den Konfuzianismus beziehen und daher eine männliche Figur bevorzugen würden, deren Macht Pjöngjang basiert auf der Bedeutung der Familie an der Macht. Zusätzlich zu diesem Aspekt kann sich die Schwester von Kim Jong-un auf die Unterstützung von Persönlichkeiten verlassen, die von ihrem Bruder an die Macht gebracht wurden und die sehr wichtige Positionen in den Sektoren der Streitkräfte und der Verwaltung des Landes innehaben. Kim Yo Jong hat im Laufe der Zeit auch gezeigt, dass er weiß, wie man sich in internationalen Kreisen bewegt, sowohl innerhalb der Kreise der Parteiführer. Neben der internen Dynamik müssen wir jedoch auch die Haltung Chinas bewerten, das einzige Land, das einen soliden Einfluss auf Nordkorea ausüben kann. In Pekings strategischen Plänen ist die Präsenz Nordkoreas weiterhin ein entscheidender Punkt, um die Wiedervereinigung der beiden Koreas zu einer großen Nation zu vermeiden, die wahrscheinlich unter den Einfluss der USA fallen würde. Für China sind die Kontraindikationen, Amerikaner an chinesischen Grenzen zu finden, und das ist ebenso wichtig, um ein demokratisches und liberales Staatsthema mit großer produktiver und wirtschaftlicher Kapazität zu schaffen, das in der Lage ist, mit dem kommunistischen Kapitalismus um die wertvollsten Produktionen zu konkurrieren. Obwohl die Kosten einer möglichen Wiedervereinigung Koreas in einer Anfangsphase für Seoul mit einem langfristigen Projekt und der Unterstützung der USA hoch sein könnten, würden wir tatsächlich die Geburt eines Landes sehen, das die große technologische Kapazität in die Großen integrieren könnte Verfügbarkeit von Arbeitskräften, zumindest anfangs zu geringen Kosten, eine Mischung, die Peking für gefährlich halten kann. Offizielle Quellen des Landes sagen, dass Nordkorea keine anhaltenden Ansteckungen im Zusammenhang mit Covid 19 hat, aber die Situation wäre sehr ernst und die Bevölkerung hat versucht, Nahrungsmittel zu liefern, wenn auch im Zusammenhang mit ernsthaften Versorgungsproblemen aufgrund von knappe Lagerbestände und die Komprimierung der Produktionskapazität des Landes. Die Knappheit der verfügbaren Tampons hat eine sehr begrenzte Kontrolle der Bevölkerung ermöglicht, und die Strafen aufgrund des Problems der kerntechnischen Anlagen haben eine Situation des Gesundheitssystems verschärft, die in einigen Jahren von hervorragenden zu sehr niedrigen Qualitäts- und Quantitätsstandards übergegangen ist. Eine weitere Hypothese über die Abwesenheit des nordkoreanischen Präsidenten war die, die die Infektion verursacht hat, aber für die anderen Möglichkeiten gibt es keine offiziellen Nachrichten, aber jeden Tag, an dem die Abwesenheit anhält, wird das Gefühl, dass ein ernstes Problem vorliegt immer mehr eine konkrete Möglichkeit, mit den unvermeidlichen Fragen nach der Zukunft des Landes und regionalen Bilanzen.

L'absence de Kim Jong-un continue

L'absence de Kim Jong-un se poursuit depuis le 11 avril, lorsque le dirigeant nord-coréen a présidé la réunion du comité central du parti des travailleurs; après cette date, il n'y a pas de version officielle de son état et de sa santé. Cependant, la situation ne présente pas de nouveauté: en 2014 il n'a pas été présent pendant six semaines puis est réapparu à l'aide d'un bâton de marche. Les rapports non officiels sur la santé du chef de Pyongyang, même avant cette circonstance et de divers services secrets, ont toujours été évalués négativement. Un fait jugé important était l'absence inhabituelle à deux événements, qui sont considérés comme importants dans les commémorations officielles nord-coréennes: l'anniversaire de la naissance du fondateur du régime Kim Il-sung, grand-père de Kim Jong-un et l'anniversaire de la fondation de la des groupes armés qui, selon la version historique nord-coréenne, ont vaincu l'armée japonaise. Les hypothèses sur le sort de Kim Jong-un sont les plus diverses: d'une opération pour des raisons cardio-vasculaires, suite à l'obésité du leader et des problèmes de tabagisme jusqu'à un prétendu état végétatif dû à une maladie grave et aussi dans un cas, la mort possible était prévue. Il y avait aussi des rumeurs contraires qui justifiaient l'absence avec le motif d'une convalescence, qui allait se terminer et que, par conséquent, le retour sur les lieux du président nord-coréen serait imminent. La situation a cependant favorisé certaines réflexions sur une éventuelle succession, dans l'hypothèse où le président nord-coréen ne reviendrait pas occuper son poste ou ne serait pas gêné. Il y a deux possibilités les plus probables concernant la succession: sœur Kim Yo Jong et Choe Ryong Hae, 70 ans, vice-présidente de la puissante Commission des affaires d'État, l'organisation qui contrôle les appareils les plus importants du pays, ceux qui gèrent les secteurs administratifs, contexte économique et politique de la Corée du Nord. Faire une prédiction de la succession possible n'est pas facile si, d'une part, la culture du pays ermite est profondément imprégnée d'aspects qui se réfèrent au confucianisme et, par conséquent, favoriseraient une figure masculine, le pouvoir de Pyongyang est basé sur l'importance de la famille au pouvoir. En plus de cet aspect, la sœur de Kim Jong-un peut compter sur le soutien de personnalités placées au pouvoir par son frère et qui occupent des postes très importants dans les secteurs des forces armées et de l'administration du pays. Kim Yo Jong a également montré au fil du temps qu'il savait comment évoluer dans les cercles internationaux, tant au sein des cercles des chefs de partis. En plus de la dynamique interne, nous devons également évaluer quelle sera l'attitude chinoise, le seul pays qui peut avoir une solide influence sur la Corée du Nord. Dans les plans stratégiques de Pékin, la présence de la Corée du Nord continue d'être un point essentiel, pour éviter la réunification des deux Corées en un seul grand pays, qui tomberait probablement sous l'influence américaine. Pour la Chine, les contre-indications sont de trouver des Américains aux frontières chinoises et cela, tout aussi important de voir créé un sujet d'État démocratique et libéral, avec une grande capacité productive et économique, capable de rivaliser sur les productions les plus précieuses avec le capitalisme communiste. En fait, bien que le coût d'une éventuelle réunification de la Corée, dans une phase initiale, puisse être lourd pour Séoul, avec un projet à long terme et le soutien des USA, on verrait la naissance d'un pays qui pourrait intégrer la grande capacité technologique au grand disponibilité de main-d'œuvre, au moins initialement à faible coût, un mélange que Pékin ne peut manquer de considérer comme dangereux pour son économie. Pendant ce temps, des sources officielles du pays disent que la Corée du Nord n'a pas de contagions en cours liées à Covid 19, mais la situation serait très grave et la population a tenté de s'approvisionner en nourriture, bien que dans le contexte de graves problèmes d'approvisionnement dus à la rareté des stocks et la compression des capacités de production du pays. La rareté des tampons disponibles a permis un contrôle très limité de la population et les sanctions dues au problème des installations nucléaires ont aggravé une situation du système de santé qui est passée de l'excellence à des normes de qualité et de quantité très faibles en quelques années. Une autre hypothèse sur l'absence du président nord-coréen a été celle qui a contracté l'infection, mais comme pour les autres possibilités il n'y a pas de nouvelles officielles, mais chaque jour que l'absence continue la sensation de la présence d'un problème grave devient de plus en plus une possibilité concrète, avec les inévitables questions sur l'avenir du pays et les équilibres régionaux.

A ausência de Kim Jong-un continua

A ausência de Kim Jong-un continua desde 11 de abril, quando o líder norte-coreano presidiu a reunião do comitê central do partido dos trabalhadores; após essa data, não há versão oficial de sua condição e saúde. No entanto, a situação não apresenta uma novidade: em 2014 ele não estava presente há seis semanas e depois reapareceu com a ajuda de uma bengala. Relatórios não oficiais sobre a saúde do líder de Pyongyang, mesmo antes dessa circunstância e de vários serviços secretos, sempre foram avaliados negativamente. Um fato considerado significativo foi a ausência incomum de dois eventos, considerados importantes nas comemorações oficiais norte-coreanas: o aniversário do nascimento do fundador do regime Kim Il-sung, avô de Kim Jong-un e o aniversário da fundação do grupos armados, que de acordo com a versão histórica da Coréia do Norte, derrotaram o exército japonês. As hipóteses sobre o destino de Kim Jong-un são as mais diversas: desde uma operação por motivos cardiovasculares, acompanhando a obesidade do líder e problemas de tabagismo até um suposto estado vegetativo devido a uma doença grave e também em um caso, a possível morte foi prevista. Havia também rumores contrários que justificavam a ausência com o motivo de uma convalescença, que estaria prestes a terminar e que, consequentemente, o retorno à cena do presidente norte-coreano seria iminente. A situação, no entanto, favoreceu algumas reflexões sobre a possível sucessão, caso o presidente norte-coreano não volte a ocupar seu cargo ou tenha um impedimento. Há duas possibilidades mais prováveis ​​relacionadas à sucessão: irmã Kim Yo Jong e Choe Ryong Hae, 70 anos, vice-presidente da poderosa Comissão de Assuntos do Estado, a organização que controla os aparelhos mais importantes do país, aqueles que administram os setores administrativos, histórico econômico e político da Coréia do Norte. Não é fácil fazer uma previsão para a possível sucessão, se, por um lado, a cultura do país eremita estiver profundamente imbuída de aspectos que se referem ao confucionismo e, portanto, favoreceriam uma figura masculina, o poder de Pyongyang baseia-se na importância da família no poder. Além desse aspecto, a irmã de Kim Jong-un pode contar com o apoio de personalidades colocadas no poder por seu irmão e que ocupam posições muito importantes nos setores das forças armadas e na administração do país. Kim Yo Jong também demonstrou ao longo do tempo que sabe se mover nos círculos internacionais, ambos dentro dos círculos dos líderes partidários. Além da dinâmica interna, no entanto, também devemos avaliar qual será a atitude chinesa, o único país que pode ter uma sólida influência sobre a Coréia do Norte. Nos planos estratégicos de Pequim, a presença da Coréia do Norte continua sendo um ponto vital, para evitar a reunificação das duas Coréias em uma grande nação, que provavelmente ficaria sob a influência dos EUA. Para a China, as contra-indicações são encontrar americanos nas fronteiras chinesas e que, igualmente importante para ver, criou um sujeito estatal democrático e liberal, com grande capacidade produtiva e econômica, capaz de competir nas produções mais valiosas com o capitalismo comunista. De fato, embora o custo de uma possível reunificação da Coréia, em uma fase inicial, possa ser pesado para Seul, com um projeto de longo prazo e o apoio dos EUA, veríamos o nascimento de um país que poderia integrar a grande capacidade tecnológica às grandes. disponibilidade de força de trabalho, pelo menos inicialmente a baixo custo, uma mistura que Pequim não pode deixar de considerar perigosa para sua economia. Enquanto isso, fontes oficiais do país dizem que a Coréia do Norte não tem contágios em curso relacionados à cobiçada 19, mas a situação seria muito grave e a população tentou fazer suprimentos de comida, embora no contexto de sérios problemas de suprimento devido a escassez de estoques e compressão da capacidade de produção do país. A escassez de zaragatoas disponíveis permitiu um controle muito limitado da população e as penalidades devido ao problema das instalações nucleares agravaram uma situação do sistema de saúde que passou da excelência para padrões de qualidade e quantidade muito baixos em poucos anos. Outra hipótese sobre a ausência do presidente norte-coreano foi a que contraiu a infecção, mas, quanto às outras possibilidades, não há notícias oficiais, mas todos os dias que a ausência continua a sensação da presença de um problema sério se torna cada vez mais uma possibilidade concreta, com as perguntas inevitáveis ​​sobre o futuro do país e os saldos regionais.

Отсутствие Ким Чен Ына продолжается

Отсутствие Ким Чен Ына продолжается с 11 апреля, когда северокорейский лидер председательствовал на заседании центрального комитета рабочей партии; после этой даты нет официальной версии его состояния и здоровья. Однако ситуация не представляет новшества: в 2014 году он не присутствовал в течение шести недель, а затем вновь появился с помощью трости. Неофициальные сообщения о состоянии здоровья лидера Пхеньяна, даже до этого обстоятельства и от различных спецслужб, всегда оценивались негативно. Важным фактом было необычное отсутствие в двух событиях, которые считаются важными в официальных мероприятиях Северной Кореи: годовщина рождения основателя режима Ким Ир Сена, деда Ким Чен Ына и годовщина основания вооруженные группировки, которые, согласно исторической северокорейской версии, разгромили японскую армию. Гипотезы о судьбе Ким Чен Ына самые разнообразные: от операции по сердечно-сосудистым причинам, после ожирения у лидера и проблем с курением до предполагаемого вегетативного состояния из-за серьезного заболевания, а также в одном случае была предсказана возможная смерть. Были также противоречивые слухи, которые оправдывали отсутствие причиной выздоровления, которое должно было закончиться и что, следовательно, возвращение на место северокорейского президента было бы неизбежным. Ситуация, однако, способствовала некоторым размышлениям о возможной преемственности в случае, если президент Северной Кореи не вернется, чтобы занять свою должность или столкнется с препятствиями. Есть две наиболее вероятные возможности, связанные с правопреемством: сестра Ким Йон Чон и 70-летняя Чо Рён Хе, вице-президент влиятельной комиссии по государственным делам, организации, которая контролирует самые важные аппараты в стране, те, которые управляют административным сектором, экономический и политический фон Северной Кореи. Прогнозировать возможную преемственность непросто, если, с одной стороны, культура страны-отшельника глубоко пропитана аспектами, относящимися к конфуцианству, и, следовательно, будет отдавать предпочтение мужской фигуре, силе Пхеньян основан на важности семьи во власти. В дополнение к этому аспекту сестра Ким Чен Ына может рассчитывать на поддержку личностей, находящихся у власти у ее брата и занимающих очень важные должности в секторах вооруженных сил и администрации страны. Ким Йон Чон также со временем показал, что он знает, как двигаться в международных кругах, как в кругах партийных лидеров. В дополнение к внутренней динамике, однако, мы также должны оценить, каким будет отношение Китая, единственной страны, которая может иметь серьезное влияние на Северную Корею. В стратегических планах Пекина присутствие Северной Кореи по-прежнему является жизненно важным моментом, чтобы избежать воссоединения двух Корей в одну большую страну, которая, вероятно, окажется под влиянием США. Для Китая противопоказаниями является нахождение американцев на границах Китая, и, что не менее важно, видеть создание демократического и либерального государственного субъекта, обладающего огромным производственным и экономическим потенциалом, способного конкурировать на самых ценных производствах с коммунистическим капитализмом. На самом деле, хотя затраты на возможное воссоединение Кореи на начальном этапе могут быть тяжелыми для Сеула, с долгосрочным проектом и поддержкой США, мы бы увидели рождение страны, которая могла бы объединить большой технологический потенциал с великим наличие рабочей силы, по крайней мере на начальном этапе по низкой цене, - сочетание, которое Пекин не может не считать опасным для своей экономики. Между тем, официальные источники в стране говорят, что в Северной Корее нет постоянных инфекций, связанных с ковидом 19, но ситуация будет очень серьезной, и население будет пытаться производить продовольствие, хотя и в контексте серьезных проблем с поставками из-за скудные запасы и сжатие производственных мощностей страны. Нехватка имеющихся тампонов позволила очень ограниченный контроль над населением, а штрафы, связанные с проблемой ядерных установок, усугубили ситуацию в системе здравоохранения, которая за несколько лет перешла от совершенства к очень низким стандартам качества и количества. Еще одна гипотеза об отсутствии президента Северной Кореи заключается в том, что он заразился инфекцией, но что касается других возможностей, официальных новостей нет, но каждый день, когда отсутствие продолжается, ощущение наличия серьезной проблемы становится все более и более конкретная возможность, с неизбежными вопросами о будущем страны и региональных балансов.

金正恩的缺席繼續

自4月11日朝鮮領導人主持工人黨中央委員會會議以來,金正恩的缺席一直在持續。在此日期之後,沒有關於他的狀況和健康狀況的正式版本。但是,這種情況並沒有什麼新鮮之處:2014年,他缺席了六個星期,然後藉助手杖重新出現。甚至在這種情況發生之前以及來自各種秘密機構的關於平壤領導人健康狀況的非正式報告,始終遭到負面評價。一個重要的事實是兩次事件都異常少見,這在朝鮮官方紀念活動中被認為很重要:金日成政權創立者誕辰,金正恩祖父和朝鮮建國紀念日。根據歷史上的朝鮮版本,武裝團體擊敗了日軍。關於金正恩命運的假設是最多樣化的:從因心血管原因而進行的手術,跟隨領導人的肥胖和吸煙問題到由於嚴重疾病而導致的所謂植物人狀態,以及在一種情況下,可以預測可能的死亡。也有相反的謠言,認為缺席是有康復理由的,這種康復即將結束,因此,即將返回朝鮮總統的現場。但是,如果北韓總統不回任上任或受到阻礙,這種情況有利於對可能的繼任進行一些反思。與接班人有關的可能性最大有兩種:金佑宗修女和現年70歲的強大的國務委員會副主席Choe Ryong Hae,該國負責控制美國最重要的機構,管理行政部門的機構,朝鮮的經濟和政治背景。一方面,如果隱士國家的文化深深地融入了儒家思想的各個方面,因此,要偏愛男性人物,那麼,隱士國家的文化就變得不容易了。平壤的基礎是掌權家庭的重要性。除了這方面,金正恩的姐姐還可以依靠其兄弟掌權的人物的支持,這些人物在武裝部隊和國家行政部門中佔有非常重要的地位。金友鐘還隨著時間的推移表明,他知道如何在國際社會中前進,包括在黨的領導人圈子中。但是,除了內部動力外,我們還必須評估中國的態度,中國是唯一能夠對朝鮮產生堅實影響的國家。在北京的戰略計劃中,北韓的存在仍然是至關重要的一點,以避免將兩個朝鮮統一為一個大國,這可能會受到美國的影響。對於中國而言,禁忌是在中國邊境找到美國人,同樣重要的是要看到建立了民主和自由的國家主體,具有強大的生產和經濟能力,能夠與共產主義資本主義競爭最有價值的產品。實際上,儘管可能實現大韓民國統一的代價在最初階段對於首爾來說可能是沉重的,有了長期的項目和美國的支持,我們將看到一個能夠將強大的技術能力與世界一流的國家融合在一起的國家的誕生。勞動力的供應,至少在一開始是廉價的,這是北京不能不對其經濟構成危險的混合體。同時,該國的官方消息人士說,朝鮮沒有持續發生與covid 19有關的傳染病,但形勢將非常嚴峻,儘管存在嚴重的供應問題,但朝鮮人民仍在設法提供糧食供應。庫存稀缺和國家生產能力的壓縮。可用的衛生棉條稀少,因此只能對人口進行有限的控制,而由於核裝置的問題,所受到的懲罰使衛生系統的狀況惡化,幾年來,衛生系統的質量已從卓越提高到非常低的質量和數量標準。關於朝鮮總統缺席的另一個假說是感染了該病的人,但至於其他可能性,則沒有官方消息,但是每天缺席繼續使存在嚴重問題的感覺成為現實。越來越不可避免的問題是關於國家的未來和地區平衡。

金正恩の不在は続く

金正恩氏の欠席は、北朝鮮の指導者が労働党中央委員会会議の議長を務めた4月11日以降も続いています。この日付以降、彼の状態と健康の公式版はありません。しかし、状況は目新しいものではありません。2014年に彼は6週間存在しなかった後、杖の助けを借りて再び現れました。北朝鮮の指導者の健康に関する非公式の報告は、この状況の前でさえ、さまざまな秘密結社からのものであったが、常に否定的に評価されてきた。重要と見なされた事実は、北朝鮮の公式の記念で重要と見なされている2つのイベントの異常な欠席でした:金日成政権の創設者の誕生の記念日、金正恩の祖父、および設立の記念日歴史的な北朝鮮版によると、日本軍を打ち負かした武装集団。金正恩の運命についての仮説は最も多様です:心臓血管の理由による手術から、リーダーの肥満と喫煙問題に続く重篤な病気による植物状態の疑いまで、およびあるケースでは、死の可能性が予測されました。もうすぐ回復期の理由で不在を正当化するという反対の噂がありました、そしてそれはまもなく終わります、そして、その結果、北朝鮮大統領の現場への復帰は差し迫っているでしょう。しかしながら、北朝鮮大統領が彼のオフィスを占領するために戻っていないか、または障害があるならば、状況は可能な継承についてのいくつかの考えを支持しました。後継者に関連する可能性が最も高いのは2つです。キムヨジョン姉妹と70歳の国務委員会の副大統領、チェロンヘは、国内で最も重要な組織を管理する組織であり、行政部門を管理する組織です。北朝鮮の経済的および政治的背景。相続の可能性を予測することは、一方で、隠者国の文化に儒教に言及する側面が深く染み込んでいるため、男性の姿、平壌は権力における家族の重要性に基づいています。この面に加えて、金正恩の姉妹は、彼女の兄弟によって権力を握られ、軍の部門および国の管理において非常に重要な地位を占めている人格のサポートに依存することができます。キムヨジョンはまた、党の指導者の輪の中で、国際的な輪の中で移動する方法を知っていることを時間をかけて示してきました。しかし、内部のダイナミクスに加えて、北朝鮮に確実な影響を与えることができる唯一の国である中国の態度も評価する必要があります。北京の戦略計画では、北朝鮮の存在が引き続き重要なポイントであり、米国の影響下に置かれる可能性のある1つの大きな国への2つの朝鮮の統一を回避します。中国にとって、禁忌は中国との国境にいるアメリカ人を見つけることであり、生産性と経済性に優れ、共産主義の資本主義と最も価値のある生産物と競争できる、民主的で自由な国家の主題を作成することも同様に重要です。実際、韓国の再統一の可能性のコストは、長期的なプロジェクトと米国の支援により、初期段階ではソウルにとって高額になる可能性がありますが、優れた技術力を世界に統合できる国の誕生が見られます少なくとも当初は低コストでの労働力の利用可能性、それは北京がその経済にとって危険であると見なすことができなければならない組み合わせである。一方、同国の公式情報筋によると、北朝鮮にはcovid 19に関連する進行中の伝染はないが、状況は非常に深刻であり、人口が原因で深刻な供給問題が発生しているにもかかわらず、食料供給を試みている希少在庫と国の生産能力の圧縮。利用可能な綿棒が不足しているため、人口の管理は非常に限られており、原子力施設の問題による罰則により、数年で優れた品質から非常に低い品質および量の基準に移行した医療システムの状況が悪化しています。北朝鮮大統領の不在に関する更なる仮説は感染を引き起こしたというものでしたが、他の可能性については公式のニュースはありませんが、毎日のように不在が続くと深刻な問題の存在の感覚が続くようになります国の将来と地域のバランスについての避けられない質問で、ますます具体的な可能性。

استمر غياب كيم جونغ أون

استمر غياب كيم جونغ أون منذ 11 أبريل ، عندما ترأس زعيم كوريا الشمالية اجتماع اللجنة المركزية للحزب العمالي. بعد هذا التاريخ لا توجد نسخة رسمية عن حالته وصحته. ومع ذلك ، فإن الوضع لا يقدم حداثة: في عام 2014 لم يكن موجودًا لمدة ستة أسابيع ثم عاد إلى الظهور بمساعدة عصا المشي. تقارير غير رسمية عن صحة زعيم بيونغ يانغ ، حتى قبل هذا الظرف ومن مختلف الأجهزة السرية ، كانت دائما تقييما سلبيا. كانت الحقيقة التي تعتبر مهمة هي الغياب غير المعتاد في حدثين ، اللذين يعتبران مهمين في الاحتفالات الرسمية لكوريا الشمالية: ذكرى ولادة مؤسس النظام كيم إيل سونغ ، جد كيم جونغ أون و ذكرى تأسيس الجماعات المسلحة ، التي وفقا للنسخة الكورية الشمالية التاريخية ، هزمت الجيش الياباني. الفرضيات حول مصير كيم جونغ أون هي الأكثر تنوعًا: من عملية لأسباب قلبية وعائية ، بعد السمنة التي يعاني منها القائد ومشاكل التدخين حتى الحالة النباتية المزعومة بسبب مرض خطير وأيضًا في حالة واحدة تم توقع الموت المحتمل. كانت هناك أيضًا شائعات متناقضة تبرر الغياب وسبب النقاهة ، والتي ستوشك على الانتهاء ، وبالتالي ، فإن العودة إلى مسرح الرئيس الكوري الشمالي ستكون وشيكة. ومع ذلك ، فضل الوضع بعض التأملات في الخلافة المحتملة ، إذا لم يعد الرئيس الكوري الشمالي لتولي منصبه أو كان لديه عائق. هناك احتمالان محتملان فيما يتعلق بالخلافة: الأخت كيم يو جونغ و تشوي ريونغ هاي البالغة من العمر 70 عامًا ، نائب رئيس لجنة شؤون الدولة القوية ، المنظمة التي تتحكم في أهم الأجهزة في البلاد ، تلك التي تدير القطاعات الإدارية ، الخلفية الاقتصادية والسياسية لكوريا الشمالية. إن التنبؤ بتعاقب محتمل ليس بالأمر السهل ، إذا كانت ثقافة الدولة المنسكبة مشبعة بعمق من ناحية الجوانب التي تشير إلى الكونفوشيوسية ، وبالتالي ، تفضل شخصية ذكورية ، قوة تقوم بيونغ يانغ على أهمية الأسرة في السلطة. بالإضافة إلى هذا الجانب ، يمكن لأخت كيم جونغ أون الاعتماد على دعم الشخصيات التي وضعها شقيقها في السلطة والذين يشغلون مناصب مهمة للغاية في قطاعات القوات المسلحة وإدارة البلاد. لقد أظهر كيم يو جونغ بمرور الوقت أنه يعرف كيف يتحرك في الدوائر الدولية ، سواء داخل دوائر قادة الحزب. بالإضافة إلى الديناميكيات الداخلية ، يجب علينا أيضًا تقييم ما سيكون عليه الموقف الصيني ، الدولة الوحيدة التي يمكنها أن تتمتع بتأثير قوي على كوريا الشمالية. في الخطط الاستراتيجية لبكين ، لا يزال وجود كوريا الشمالية يمثل نقطة حيوية ، لتجنب إعادة توحيد الكوريتين في دولة واحدة كبيرة ، والتي من المحتمل أن تقع تحت التأثير الأمريكي. بالنسبة للصين ، فإن موانع البحث هي العثور على أمريكيين على الحدود الصينية ، وهو أمر مهم بنفس القدر لرؤية إنشاء دولة دولة ديمقراطية وليبرالية ، بقدرة إنتاجية واقتصادية كبيرة ، قادرة على التنافس في أثمن المنتجات بالرأسمالية الشيوعية. في الواقع ، على الرغم من أن تكلفة إعادة توحيد كوريا المحتملة ، في المرحلة الأولية يمكن أن تكون باهظة بالنسبة لسيول ، مع مشروع طويل الأجل ودعم من الولايات المتحدة الأمريكية ، فإننا سنرى ولادة بلد يمكن أن يدمج القدرة التكنولوجية العظيمة مع العظيم توافر القوى العاملة ، على الأقل في البداية بتكلفة منخفضة ، وهو مزيج لا يمكن أن تفشل بكين في اعتباره خطيرًا على اقتصادها. في غضون ذلك ، تقول المصادر الرسمية للبلاد أن كوريا الشمالية ليس لديها عدوى مستمرة تتعلق بالطعام 19 ، لكن الوضع سيكون خطيرًا للغاية وحاول السكان صنع الإمدادات الغذائية ، وإن كان ذلك في سياق مشاكل الإمداد الخطيرة بسبب الأسهم النادرة وضغط الطاقة الإنتاجية للبلاد. لقد سمحت ندرة السدادات القطنية المتاحة بمراقبة محدودة للغاية للسكان وتسببت العقوبات بسبب مشكلة المنشآت النووية في تفاقم حالة النظام الصحي التي انتقلت من التميز إلى معايير الجودة والكمية المنخفضة جدًا في بضع سنوات. هناك فرضية أخرى حول غياب الرئيس الكوري الشمالي وهي التي أصيبت بالعدوى ، ولكن بالنسبة للإمكانيات الأخرى ، لا توجد أخبار رسمية ، ولكن كل يوم يستمر الغياب ، يصبح الإحساس بوجود مشكلة خطيرة المزيد والمزيد من الاحتمالات الملموسة ، مع الأسئلة التي لا مفر منها حول مستقبل البلد والتوازنات الإقليمية.

mercoledì 22 aprile 2020

In lieve calo le condanne a morte, ma la pena capitale è usata per combattere il dissenso politico

Il rapporto di Amnesty International sull’applicazione della pena di morte segnala una lieve diminuzione dei casi che scendono dai 690 casi del 2018 ai 654 del 2019, si tratta di dato percentuale che si attesta al cinque per cento; un valore che è certamente positivo, ma che è anche un numero percentuale ancora troppo contenuto e, che, soprattutto, segnala come l’abolizione definitiva di questa pena sia ancora lontana. Sebbene la maggioranza delle nazioni del mondo che abbia abolito la pena capitale dai loro ordinamenti giudiziari sia 106, in altri 142 paesi, pur esistendo sulla carta, la pena di morte non viene più applicata di fatto. Restano venti stati nazionali che continuano ad usare la condanna a morte come pena massima presente nei loro ordinamenti. Per alcuni venti stati sono una minoranza, ed in effetti, il dato matematico dice così, ma, relativamente, ad una valutazione di merito si tratta ancora di un numero considerevole; se poi si vuole considerare circa l’importanza a livello mondiale di alcuni di questi stati, la valutazione non può essere preoccupante. Certo ogni vita umana è importante, ma il fatto che le condanne a morte avvengano in paesi che si propongono come nazioni leader sulla scena mondiale, come USA e Cina, assume un giudizio contrastante circa la conciliazione dei propositi di grande potenza con il rispetto dei diritti. Non che questo elemento rappresenti una novità, ma, semmai, una tragica conferma. C’è da dire, piuttosto, che si sta evidenziando come l’applicazione della pena di morte in sempre più stati è contraddistinta da una maggiore segretezza, che segnala la volontà di non scontrarsi con opinioni pubbliche, sia interne, che internazionali, sempre più ostili a questa pratica. Un aspetto inquietante è rappresentato dall’incremento dell’applicazione della pena di morte non reati comuni, ma per reati politici: l’uso dell’eliminazione fisica degli oppositori al potere sta diventando una costante spesso accostata alla tortura ed a processi iniqui. Questa tendenza è presente, come dato comune, in tutti quei paesi dove si è registrato un aumento dei casi della pena di morte, si tratta di ordinamenti statali dove la democrazia è assente e che hanno inasprito la lotta al dissenso interno con metodi sempre più violenti. Infatti Cina (migliaia di casi), Iran (almeno 251), Arabia Saudita (184), Iraq (almeno 100) ed Egitto (almeno 32) sono le cinque nazioni che hanno usato di più la pena capitale, tuttavia i dati del paese cinese non sono precisi proprio perché Pechino li considera segreto di stato, evitando così di pubblicizzare sulla scena mondiale un dato che contribuirebbe a peggiorare l’immagine della Cina nel mondo. Anche sui dati ufficiali degli altri regimi si hanno consistenti dubbi sui numeri comunicati, che vengono stimati come inferiori a quelli reali, con motivazioni analoghe a quelle che vengono presunte per la Cina. Altri stati come Corea del Nord e Vietnam mantengono segreto il numero delle condanne a morte. Quello che risalta è l’uso politico della condanna alla pena capitale come mezzo di contrasto del dissenso, ciò può assumere anche un significato di difficoltà dei regimi che insistono in queste pratiche, ma il dato preoccupante è il continuo rapporto, peraltro obbligato, degli stati occidentali con questi paesi, che si allontanano progressivamente dai diritti civili e che non vengono sanzionati in nome di convenienze economiche. Se si vuole parlare di miglioramenti, viceversa, si registra il fatto che le esecuzioni sono al minimo da dieci anni, merito delle diminuzioni avvenute in paesi come Giappone e Singapore e dall’assenza di esecuzioni in Afghanistan per la prima volta. Da registrare le sospensioni anche a Taiwan e Thailandia. Kazakistan, Russia, Tagikistan, Malesia e Gambia. Gli stessi Stati Uniti segnalano il New Hampshire, come il ventunesimo stato federale dove non è più vigente la pena di morte ed il caso della California, dove c’è il maggior numero di condannati a morte in attesa di esecuzione, che, tramite il suo governatore, ha annunciato una moratoria.

Death sentences are down slightly, but capital punishment is used to fight political dissent

The Amnesty International report on the application of the death penalty indicates a slight decrease in cases falling from 690 cases in 2018 to 654 in 2019, this is a percentage figure which stands at five percent; a value that is certainly positive, but which is also a percentage number that is still too low and, above all, indicates that the definitive abolition of this penalty is still far away. Although the majority of the world's nations that have abolished capital punishment from their judicial systems are 106, in other 142 countries, although existing on paper, the death penalty is no longer enforced in practice. Twenty nation states remain and continue to use the death sentence as the maximum penalty in their systems. For some twenty states they are a minority, and in fact, the mathematical data says so, but, relative to an evaluation of merit, it is still a considerable number; if you want to consider the importance of some of these states worldwide, the assessment cannot be of concern. Of course every human life is important, but the fact that the death sentences take place in countries that propose themselves as leading nations on the world stage, such as the USA and China, takes on a conflicting judgment about the reconciliation of the purposes of great power with respect for rights . Not that this element represents a novelty, but, if anything, a tragic confirmation. It must be said, rather, that it is becoming clear that the application of the death penalty in more and more states is characterized by greater secrecy, which signals the desire not to clash with public opinions, both internal and international, more and more hostile to this practice. A disturbing aspect is represented by the increase in the application of the death penalty, not common crimes, but for political crimes: the use of the physical elimination of opponents in power is becoming a constant often combined with torture and unfair trials. This trend is present, as a common fact, in all those countries where there has been an increase in cases of the death penalty, these are state systems where democracy is absent and which have intensified the fight against internal dissent with increasingly violent methods . In fact, China (thousands of cases), Iran (at least 251), Saudi Arabia (184), Iraq (at least 100) and Egypt (at least 32) are the five nations that have used the death penalty most, however the data of the Chinese country they are not precise precisely because Beijing considers them a state secret, thus avoiding to advertise on the world stage a figure that would contribute to worsening the image of China in the world. Even on the official data of the other regimes there are significant doubts on the numbers communicated, which are estimated as lower than the real ones, with reasons similar to those that are presumed for China. Other states such as North Korea and Vietnam keep the number of death sentences secret. What stands out is the political use of the sentence to capital punishment as a means of contrasting dissent, this can also take on a meaning of difficulty for the regimes that insist on these practices, but the worrying fact is the continuous relationship, however obliged, of the states Western countries with these countries, which gradually move away from civil rights and which are not sanctioned in the name of economic convenience. If you want to talk about improvements, on the other hand, there is the fact that executions have been at least ten years, thanks to the decreases that have occurred in countries like Japan and Singapore and the absence of executions in Afghanistan for the first time. Suspensions should also be registered in Taiwan and Thailand. Kazakhstan, Russia, Tajikistan, Malaysia and Gambia. The United States itself reports New Hampshire, as the twenty-first federal state where the death penalty is no longer in force and the case of California, where there are the greatest number of death row inmates awaiting execution, which, through its governor, announced a moratorium.

Las condenas a muerte han disminuido ligeramente, pero la pena capital se utiliza para combatir la disidencia política.

El informe de Amnistía Internacional sobre la aplicación de la pena de muerte indica una ligera disminución en los casos que cayeron de 690 casos en 2018 a 654 en 2019, esta es una cifra porcentual que se sitúa en el cinco por ciento; un valor que es ciertamente positivo, pero que también es un número de porcentaje que todavía es demasiado bajo y, sobre todo, indica que la abolición definitiva de esta penalización aún está muy lejos. Aunque la mayoría de las naciones del mundo que han abolido la pena de muerte de sus sistemas judiciales son 106, en otros 142 países, aunque existen en papel, la pena de muerte ya no se aplica en la práctica. Veinte estados nacionales permanecen y continúan usando la sentencia de muerte como la pena máxima en sus sistemas. Para unos veinte estados son una minoría, y de hecho, los datos matemáticos lo dicen, pero, en relación con una evaluación de mérito, este sigue siendo un número considerable; Si desea considerar la importancia de algunos de estos estados en todo el mundo, la evaluación no puede ser motivo de preocupación. Por supuesto, toda vida humana es importante, pero el hecho de que las condenas a muerte se lleven a cabo en países que se proponen como naciones líderes en el escenario mundial, como Estados Unidos y China, adopta un juicio conflictivo sobre la reconciliación de los propósitos del gran poder con el respeto de los derechos. . No es que este elemento represente una novedad, sino, en todo caso, una confirmación trágica. Hay que decir, más bien, que está quedando claro que la aplicación de la pena de muerte en más y más estados se caracteriza por un mayor secreto, lo que indica el deseo de no chocar con las opiniones públicas, tanto internas como internacionales, cada vez más. hostil a esta práctica. Un aspecto inquietante está representado por el aumento en la aplicación de la pena de muerte, no por delitos comunes, sino por delitos políticos: el uso de la eliminación física de los opositores en el poder se está convirtiendo en una constante, a menudo combinada con tortura y juicios injustos. Esta tendencia está presente, como un hecho común, en todos aquellos países donde ha habido un aumento en los casos de la pena de muerte, estos son sistemas estatales donde la democracia está ausente y que han intensificado la lucha contra la disidencia interna con métodos cada vez más violentos. . De hecho, China (miles de casos), Irán (al menos 251), Arabia Saudita (184), Irak (al menos 100) y Egipto (al menos 32) son las cinco naciones que han utilizado la mayor pena de muerte, sin embargo, los datos del país chino no son precisos precisamente porque Beijing los considera un secreto de estado, evitando así anunciar en el escenario mundial una figura que contribuya a empeorar la imagen de China en el mundo. Incluso en los datos oficiales de los otros regímenes existen dudas significativas sobre los números comunicados, que se estiman más bajos que los reales, con razones similares a las que se presumen para China. Otros estados como Corea del Norte y Vietnam mantienen en secreto el número de condenas a muerte. Lo que destaca es el uso político de la sentencia a la pena capital como un medio para contrastar el disenso, esto también puede tener un significado de dificultad para los regímenes que insisten en estas prácticas, pero el hecho preocupante es la relación continua, por muy obligada que sea, entre los estados. Países occidentales con estos países, que gradualmente se alejan de los derechos civiles y que no están sancionados en nombre de la conveniencia económica. Si quiere hablar de mejoras, por otro lado, existe el hecho de que las ejecuciones han sido de al menos diez años, gracias a las disminuciones que se han producido en países como Japón y Singapur y la ausencia de ejecuciones en Afganistán por primera vez. Las suspensiones también deben registrarse en Taiwán y Tailandia. Kazajstán, Rusia, Tayikistán, Malasia y Gambia. Los propios Estados Unidos informan que New Hampshire es el 21 ° estado federal donde la pena de muerte ya no está vigente y el caso de California, donde hay el mayor número de condenados a muerte en espera de ejecución, que, a través de su gobernador, anunció una moratoria.

Die Todesurteile sind leicht gesunken, aber die Todesstrafe wird eingesetzt, um politische Meinungsverschiedenheiten zu bekämpfen

Der Bericht von Amnesty International über die Anwendung der Todesstrafe zeigt einen leichten Rückgang der Fälle von 690 Fällen im Jahr 2018 auf 654 im Jahr 2019, dies ist ein Prozentsatz, der bei fünf Prozent liegt. Ein Wert, der sicherlich positiv ist, aber auch eine noch zu niedrige Prozentzahl darstellt und vor allem darauf hinweist, dass die endgültige Abschaffung dieser Strafe noch weit entfernt ist. Obwohl die Mehrheit der Nationen der Welt, die die Todesstrafe aus ihren Justizsystemen abgeschafft haben, 106 sind, wird in anderen 142 Ländern die Todesstrafe in der Praxis nicht mehr durchgesetzt, obwohl sie auf dem Papier existiert. Zwanzig Nationalstaaten bleiben und verwenden das Todesurteil weiterhin als Höchststrafe in ihren Systemen. Für etwa zwanzig Staaten sind sie eine Minderheit, und tatsächlich sagen die mathematischen Daten dies aus, aber im Verhältnis zu einer Bewertung des Verdienstes ist es immer noch eine beträchtliche Zahl; Wenn Sie die Bedeutung einiger dieser Staaten weltweit berücksichtigen möchten, kann die Bewertung nicht von Belang sein. Natürlich ist jedes menschliche Leben wichtig, aber die Tatsache, dass die Todesurteile in Ländern wie den USA und China verhängt werden, die sich als führende Nationen auf der Weltbühne präsentieren, lässt ein widersprüchliches Urteil über die Vereinbarkeit der Ziele der Großmacht mit der Achtung der Rechte zu . Nicht dass dieses Element eine Neuheit darstellt, sondern eher eine tragische Bestätigung. Es muss vielmehr gesagt werden, dass immer deutlicher wird, dass die Anwendung der Todesstrafe in immer mehr Staaten durch eine größere Geheimhaltung gekennzeichnet ist, was den Wunsch signalisiert, nicht mehr und mehr mit internen und internationalen öffentlichen Meinungen in Konflikt zu geraten dieser Praxis feindlich gesinnt. Ein beunruhigender Aspekt ist die zunehmende Anwendung der Todesstrafe, nicht gewöhnlicher Verbrechen, sondern politischer Verbrechen: Die physische Eliminierung von Gegnern an der Macht wird zu einer Konstante, die häufig mit Folter und unfairen Gerichtsverfahren verbunden ist. Dieser Trend ist allgemein in all jenen Ländern zu beobachten, in denen die Zahl der Todesstrafen zugenommen hat. Dies sind staatliche Systeme, in denen keine Demokratie vorhanden ist und die den Kampf gegen interne Meinungsverschiedenheiten mit zunehmend gewalttätigen Methoden intensiviert haben . Tatsächlich sind China (Tausende von Fällen), der Iran (mindestens 251), Saudi-Arabien (184), der Irak (mindestens 100) und Ägypten (mindestens 32) die fünf Nationen, die die Todesstrafe am häufigsten angewendet haben, jedoch die Daten des chinesischen Landes Sie sind nicht genau, weil Peking sie als Staatsgeheimnis betrachtet, und vermeiden es daher, auf der Weltbühne für eine Figur zu werben, die zur Verschlechterung des Images Chinas in der Welt beitragen würde. Selbst in Bezug auf die offiziellen Daten der anderen Regime gibt es erhebliche Zweifel an den übermittelten Zahlen, die mit ähnlichen Gründen wie den für China vermuteten als niedriger als die tatsächlichen geschätzt werden. Andere Staaten wie Nordkorea und Vietnam halten die Anzahl der Todesurteile geheim. Was auffällt, ist die politische Verwendung des Urteils zur Todesstrafe als Mittel, um Dissens zu kontrastieren. Dies kann auch eine Bedeutung der Schwierigkeit der Regime annehmen, die auf diesen Praktiken bestehen, aber die besorgniserregende Tatsache ist das kontinuierliche, jedoch verpflichtete Verhältnis der Staaten Westliche Länder mit diesen Ländern, die sich allmählich von den Bürgerrechten entfernen und die nicht im Namen der wirtschaftlichen Bequemlichkeit sanktioniert werden. Wenn Sie über Verbesserungen sprechen möchten, gibt es andererseits die Tatsache, dass die Hinrichtungen mindestens zehn Jahre gedauert haben, dank der Rückgänge in Ländern wie Japan und Singapur und der fehlenden Hinrichtungen in Afghanistan zum ersten Mal. Suspensionen sollten auch in Taiwan und Thailand registriert werden. Kasachstan, Russland, Tadschikistan, Malaysia und Gambia. Die Vereinigten Staaten selbst berichten von New Hampshire als dem einundzwanzigsten Bundesstaat, in dem die Todesstrafe nicht mehr in Kraft ist, und dem Fall von Kalifornien, wo die meisten Todeskandidaten auf die Hinrichtung warten, was durch seine Gouverneur, kündigte ein Moratorium.

Les condamnations à mort ont légèrement diminué, mais la peine capitale est utilisée pour lutter contre la dissidence politique

Le rapport d'Amnesty International sur l'application de la peine de mort indique une légère diminution du nombre de cas tombant de 690 cas en 2018 à 654 en 2019, ce pourcentage est de 5%; une valeur certes positive, mais qui est aussi un pourcentage encore trop faible et, surtout, indique que l'abolition définitive de cette peine est encore loin. Bien que la majorité des nations du monde qui ont aboli la peine capitale de leur système judiciaire soient 106, dans 142 autres pays, bien qu'elles existent sur le papier, la peine de mort n'est plus appliquée dans la pratique. Vingt États-nations restent et continuent d'utiliser la peine de mort comme peine maximale dans leurs systèmes. Pour une vingtaine d'Etats, ils sont minoritaires, et en fait, les données mathématiques le disent, mais, par rapport à une évaluation du mérite, il s'agit encore d'un nombre considérable; si vous voulez considérer l'importance de certains de ces États dans le monde, l'évaluation ne peut pas vous inquiéter. Bien sûr, chaque vie humaine est importante, mais le fait que les condamnations à mort soient prononcées dans des pays qui se proposent comme des nations de premier plan sur la scène mondiale, comme les États-Unis et la Chine, prend un jugement contradictoire sur la réconciliation des objectifs de la grande puissance avec le respect des droits. . Non pas que cet élément représente une nouveauté, mais, au contraire, une confirmation tragique. Il faut plutôt dire qu'il devient clair que l'application de la peine de mort dans de plus en plus d'États se caractérise par un plus grand secret, qui signale la volonté de ne pas entrer en conflit avec les opinions publiques, tant internes qu'internationales, de plus en plus. hostile à cette pratique. Un aspect inquiétant est représenté par l'augmentation de l'application de la peine de mort, non pas pour les délits de droit commun, mais pour les délits politiques: le recours à l'élimination physique des opposants au pouvoir devient une constante souvent associée à la torture et à des procès inéquitables. Cette tendance est présente, comme fait commun, dans tous les pays où il y a eu une augmentation des cas de peine de mort, ce sont des systèmes étatiques où la démocratie est absente et qui ont intensifié la lutte contre les dissensions internes avec des méthodes de plus en plus violentes. . En fait, la Chine (milliers de cas), l'Iran (au moins 251), l'Arabie saoudite (184), l'Irak (au moins 100) et l'Égypte (au moins 32) sont les cinq pays qui ont le plus utilisé la peine de mort, cependant les données du pays chinois ils ne sont pas précis précisément parce que Pékin les considère comme un secret d'État, évitant ainsi de faire connaître sur la scène mondiale une figure qui contribuerait à aggraver l'image de la Chine dans le monde. Même sur les données officielles des autres régimes, il existe des doutes importants sur les chiffres communiqués, qui sont estimés inférieurs aux vrais, pour des raisons similaires à celles qui sont présumées pour la Chine. D'autres États comme la Corée du Nord et le Vietnam gardent secret le nombre de condamnations à mort. Ce qui ressort est l'utilisation politique de la peine de mort à la peine capitale comme moyen de contraster la dissidence, cela peut également prendre un sens de difficulté des régimes qui insistent sur ces pratiques, mais le fait inquiétant est la relation continue, bien qu'obligée, des États Les pays occidentaux avec ces pays, qui s'éloignent progressivement des droits civils et qui ne sont pas sanctionnés au nom de la commodité économique. Si vous voulez parler d'améliorations, d'autre part, il y a le fait que les exécutions ont duré au moins dix ans, grâce aux diminutions qui ont eu lieu dans des pays comme le Japon et Singapour et l'absence d'exécutions en Afghanistan pour la première fois. Les suspensions devraient également être enregistrées à Taiwan et en Thaïlande. Kazakhstan, Russie, Tadjikistan, Malaisie et Gambie. Les États-Unis eux-mêmes signalent que le New Hampshire est le vingt-et-unième État fédéral où la peine de mort n'est plus en vigueur et le cas de la Californie, où se trouvent le plus grand nombre de condamnés à mort en attente d'exécution, qui, par gouverneur, a annoncé un moratoire.

As sentenças de morte caíram um pouco, mas a pena capital é usada para combater a dissidência política

O relatório da Anistia Internacional sobre a aplicação da pena de morte indica uma ligeira diminuição nos casos, passando de 690 casos em 2018 para 654 em 2019, este é um percentual que é de cinco por cento; um valor certamente positivo, mas que também é um número percentual ainda baixo demais e, acima de tudo, indica que a abolição definitiva dessa penalidade ainda está longe. Embora a maioria das nações do mundo que aboliu a pena de morte de seus sistemas judiciais seja 106, em outros 142 países, embora exista no papel, a pena de morte não é mais aplicada na prática. Vinte estados nacionais permanecem e continuam a usar a sentença de morte como a penalidade máxima em seus sistemas. Para cerca de vinte estados, eles são minoria e, de fato, os dados matemáticos dizem isso, mas, em relação a uma avaliação de mérito, ainda é um número considerável; se você quiser considerar a importância de alguns desses estados em todo o mundo, a avaliação não pode ser uma preocupação. É claro que toda vida humana é importante, mas o fato de as sentenças de morte ocorrerem em países que se propõem como nações líderes no cenário mundial, como EUA e China, assume um julgamento conflitante sobre a reconciliação dos propósitos do grande poder com o respeito aos direitos. . Não que esse elemento represente uma novidade, mas, se for o caso, uma confirmação trágica. É preciso dizer, antes, que está ficando claro que a aplicação da pena de morte em cada vez mais estados se caracteriza por um maior sigilo, o que sinaliza o desejo de não colidir com opiniões públicas, internas e internacionais, cada vez mais hostil a essa prática. Um aspecto perturbador é representado pelo aumento da aplicação da pena de morte, não crimes comuns, mas crimes políticos: o uso da eliminação física de oponentes no poder está se tornando uma constante, muitas vezes combinada com tortura e julgamentos injustos. Essa tendência está presente, como fato comum, em todos os países onde houve um aumento nos casos de pena de morte, são sistemas estatais onde a democracia está ausente e que intensificaram a luta contra a dissidência interna com métodos cada vez mais violentos . De fato, China (milhares de casos), Irã (pelo menos 251), Arábia Saudita (184), Iraque (pelo menos 100) e Egito (pelo menos 32) são os cinco países que mais usaram a pena de morte, no entanto, os dados do país chinês eles não são precisos exatamente porque Pequim os considera um segredo de estado, evitando assim anunciar no cenário mundial uma figura que contribuiria para piorar a imagem da China no mundo. Mesmo nos dados oficiais dos outros regimes, existem dúvidas significativas sobre os números comunicados, estimados como inferiores aos reais, com razões semelhantes às presumidas na China. Outros estados, como Coréia do Norte e Vietnã, mantêm em segredo o número de sentenças de morte. O que se destaca é o uso político da sentença para a pena de morte como meio de dissidência contrastante; isso também pode assumir um significado de dificuldade dos regimes que insistem nessas práticas, mas o fato preocupante é a relação contínua, embora obrigatória, dos estados. Países ocidentais com esses países, que gradualmente se afastam dos direitos civis e que não são sancionados em nome da conveniência econômica. Se você quiser falar sobre melhorias, por outro lado, existe o fato de as execuções ocorrerem há pelo menos dez anos, graças às reduções ocorridas em países como Japão e Cingapura e a ausência de execuções no Afeganistão pela primeira vez. As suspensões também devem ser registradas em Taiwan e na Tailândia. Cazaquistão, Rússia, Tajiquistão, Malásia e Gâmbia. Os próprios Estados Unidos relatam New Hampshire, como o vigésimo primeiro estado federal em que a pena de morte não está mais em vigor e o caso da Califórnia, onde há o maior número de presos no corredor da morte aguardando execução, que, por meio de sua governador, anunciou uma moratória.

Смертные приговоры немного снизились, но смертная казнь используется для борьбы с политическим инакомыслием

Отчет Amnesty International о применении смертной казни указывает на незначительное снижение числа случаев с 690 в 2018 году до 654 в 2019 году, это процентная цифра, которая составляет пять процентов; значение, которое, безусловно, является положительным, но также представляет собой процентное число, которое все еще слишком мало и, прежде всего, указывает на то, что окончательная отмена этого наказания еще далеко. Хотя большинство стран мира, которые отменили смертную казнь в своих судебных системах, составляют 106, в других 142 странах, хотя и существует на бумаге, смертная казнь более не применяется на практике. Двадцать национальных государств остаются и продолжают использовать смертный приговор в качестве максимального наказания в своих системах. Около двадцати штатов они составляют меньшинство, и на самом деле математические данные говорят об этом, но, по сравнению с оценкой заслуг, это все еще значительное число; Если вы хотите рассмотреть важность некоторых из этих государств во всем мире, оценка не может быть проблемой. Конечно, важна каждая человеческая жизнь, но тот факт, что смертные приговоры имеют место в странах, которые позиционируют себя как ведущие страны на мировой арене, таких как США и Китай, приводит к противоречивому мнению о примирении целей великой державы с уважением прав , Не то, чтобы этот элемент представлял собой новизну, но, во всяком случае, трагическое подтверждение. Скорее, следует сказать, что становится ясно, что применение смертной казни во все большем числе государств характеризуется большей секретностью, что свидетельствует о желании не вступать в конфликт с общественным мнением, как внутренним, так и международным, все больше и больше. враждебно к этой практике. Тревожный аспект представлен увеличением применения смертной казни не за обычные преступления, а за политические преступления: использование физической ликвидации противников у власти становится постоянным, часто в сочетании с пытками и несправедливыми судебными процессами. Эта тенденция, как правило, присутствует во всех тех странах, где число случаев смертной казни возросло. Это государственные системы, в которых отсутствует демократия и которые усиливают борьбу с внутренним инакомыслием все более насильственными методами. , На самом деле Китай (тысячи случаев), Иран (не менее 251), Саудовская Аравия (184), Ирак (не менее 100) и Египет (не менее 32) являются пятью странами, которые применяют наибольшую смертную казнь, однако данные китайской страны они не являются точными именно потому, что Пекин считает их государственной тайной, избегая тем самым рекламирования на мировой арене фигуры, способствующей ухудшению имиджа Китая в мире. Даже в отношении официальных данных других режимов существуют серьезные сомнения в отношении сообщаемых цифр, которые оцениваются как более низкие, чем реальные, по причинам, аналогичным тем, которые предполагаются для Китая. Другие государства, такие как Северная Корея и Вьетнам, держат в секрете количество смертных приговоров. Что выделяется, так это политическое использование приговора к смертной казни в качестве средства противопоставления инакомыслия, это также может иметь значение сложности режимов, которые настаивают на такой практике, но тревожным фактом является то, что государства, как бы они ни были обязательны, сохраняют постоянные отношения. Западные страны с этими странами, которые постепенно отходят от гражданских прав и к которым не применяются санкции во имя экономического удобства. Если вы хотите поговорить об улучшениях, с другой стороны, существует тот факт, что казни были не менее десяти лет благодаря уменьшению, которое произошло в таких странах, как Япония и Сингапур, и отсутствию казней в Афганистане впервые. Подвесы также должны быть зарегистрированы на Тайване и в Таиланде. Казахстан, Россия, Таджикистан, Малайзия и Гамбия. Сами Соединенные Штаты сообщают о Нью-Гемпшире, как 21-м федеральном штате, где смертная казнь более не применяется, и о Калифорнии, где наибольшее число заключенных в камере смертников ожидают казни. губернатор объявил мораторий.

死刑判決略有下降,但死刑用於與政治異議作鬥爭

大赦國際關於死刑適用的報告表明,案件數量從2018年的690例下降到2019年的654例,略有下降,這一百分比為5%;一個肯定為正的值,但它也是一個仍然太低的百分比數字,最重要的是,表明最終廢除這一懲罰仍然遙不可及。儘管世界上大多數已從其司法系統廢除了死刑的國家為106個,但在其他142個國家中,即使書面上存在死刑,實踐中也不再適用死刑。二十個民族國家仍然存在,並將繼續使用死刑作為其係統中的最高刑罰。在大約20個州中,它們只是少數派,實際上,數學數據可以這麼說,但相對於功績評估而言,它仍然是一個相當大的數目。如果您想考慮世界上某些州的重要性,則不必擔心評估。當然,每個人的生命都很重要,但是,在美國和中國等自稱是世界舞台上領先國家的國家中,判處死刑這一事實,對於在實現大國宗旨與尊重人權之間的和解做出了矛盾的判斷。 。並不是說這個元素代表了新穎性,而是(如果有的話)是悲劇性的確認。必須說,相反,越來越明顯的是,越來越多的州實行死刑的特點是保密性更高,這表明人們越來越希望不與國內和國際輿論發生衝突。反對這種做法。一個令人不安的方面是死刑適用的增加,不是普通犯罪,而是政治犯罪的增加:使用肉體消滅對手的權力已成為一種常態,經常與酷刑和不公正的審判相結合。作為一個普遍事實,在所有死刑案件增加的國家中,都存在這種趨勢,這些國家都是民主制度缺失的國家體系,並且它們以越來越多的暴力手段加劇了與內部持不同政見者的鬥爭。實際上,中國(數千個案例),伊朗(至少251個),沙特阿拉伯(184個),伊拉克(至少100個)和埃及(至少32個)是使用死刑最多的五個國家,但是中國的數據它們之所以不精確,恰恰是因為北京認為它們是國家機密,因此避免在世界舞台上做廣告,以免破壞中國在世界上的形象。甚至在其他政權的官方數據上,人們也對所傳達的數字存有很大的懷疑,據估計這些數字低於真實數字,其原因與對中國的推測相似。朝鮮和越南等其他國家則對死刑的數量保密。脫穎而出的是將死刑判決在政治上用作反對異議的一種手段,這對於堅持這些做法的政權也可能具有困難的含義,但令人擔憂的事實是國家之間的持續關係,無論這種關係有多迫切擁有這些國家的西方國家逐漸擺脫了公民權利,並且沒有以經濟便利為名受到製裁。另一方面,如果您想談談改善的情況,那麼,由於日本和新加坡等國的處決人數減少,而且阿富汗首次沒有執行死刑,因此處決至少十年。懸架也應在台灣和泰國註冊。哈薩克斯坦,俄羅斯,塔吉克斯坦,馬來西亞和岡比亞。美國本身報告說,新罕布什爾州是第21個不再執行死刑的聯邦州,而加利福尼亞州則是等待執行死刑的囚犯人數最多的州,加利福尼亞州通過該州州長宣布暫停。

死刑判決はわずかに下がるが、死刑は政治的異議との闘いに使用される

死刑の適用に関するアムネスティインターナショナルのレポートは、2018年の690件から2019年の654件に減少したケースのわずかな減少を示しており、これは5%に相当するパーセンテージの数値です。確かに正の値ですが、これもパーセント値であり、まだ低すぎます。何よりも、このペナルティの根本的な廃止がまだ遠いことを示しています。司法制度からの死刑を廃止した世界の国々の大多数は106ですが、他の142か国では、紙面では存在しますが、実際には死刑は強制されていません。 20の国民国家が残り、彼らのシステムの最大の罰として死刑判決を使い続けている。約20の州ではそれらは少数派であり、実際、数学的データはそう言っていますが、メリットの評価と比較すると、それはまだかなりの数です。世界のこれらの州のいくつかの重要性を検討したい場合は、評価は問題になりません。もちろん、すべての人間の生活は重要ですが、死刑が米国や中国などの世界の舞台で自分たちを主導的な国として提案している国で行われるという事実は、権利に関して大きな権力の目的の和解について相反する判断を下します。この要素が目新しさを表しているわけではありませんが、悲劇的な確認です。むしろ、ますます多くの州での死刑の適用は、より高い秘密性によって特徴付けられることが明らかになりつつあり、国内および国際の両方の世論と衝突しないようにという願望を示していますこの慣習に敵対的です。憂慮すべき側面は、一般的な犯罪ではなく、政治犯罪のための死刑の適用の増加によって表されます:権力における敵の物理的排除の使用は、拷問や不公正な裁判と組み合わされることがよくあります。この傾向は、共通の事実として、死刑の事例が増加しているすべての国で見られます。これらは、民主主義が存在せず、ますます暴力的な方法で内部の異議申し立てとの闘いを激化させている国家システムです。実際、中国(数千件)、イラン(少なくとも251件)、サウジアラビア(184件)、イラク(少なくとも100件)、エジプト(少なくとも32件)は、死刑を最も多く利用している5つの国ですが、中国の国のデータ北京はそれらを国家の秘密と見なしているため、正確には正確ではありません。したがって、世界の中国でのイメージの悪化に寄与するであろう図を世界の舞台で宣伝することは避けます。他の政権の公式データでさえ、伝えられた数には重大な疑いがあり、実際の数よりも少ないと推定されていますが、中国で推定されているのと同様の理由があります。北朝鮮やベトナムなどの他の州は、死刑判決の数を秘密にしている。際立っているのは、反対意見を対比する手段としての死刑判決の政治的使用であり、これはこれらの慣行を主張する体制の難しさの意味を帯びることもあるが、懸念される事実は、州の継続的な関係であるが、義務付けられている徐々に公民権から遠ざかり、経済的便宜のために認可されていないこれらの国を持つ西側諸国。一方、改善についてお話ししたいのですが、日本やシンガポールなどの国で発生した減少と、アフガニスタンでの処刑が初めてなかったことのおかげで、処刑は少なくとも10年以上になったという事実があります。サスペンションも台湾とタイで登録する必要があります。カザフスタン、ロシア、タジキスタン、マレーシア、ガンビア。アメリカ合衆国自体は、死刑が執行されなくなった21番目の連邦州であるニューハンプシャー州と、死刑囚が最も多く死刑執行を待っているカリフォルニア州の事例であると報告している。知事、モラトリアムを発表しました。

انخفضت أحكام الإعدام قليلاً ، لكن عقوبة الإعدام تستخدم لمحاربة المعارضة السياسية

يشير تقرير منظمة العفو الدولية حول تطبيق عقوبة الإعدام إلى انخفاض طفيف في عدد الحالات التي انخفضت من 690 حالة في عام 2018 إلى 654 في عام 2019 ، وهي نسبة مئوية تبلغ خمسة بالمائة ؛ قيمة إيجابية بالتأكيد ، ولكنها أيضًا نسبة مئوية لا تزال منخفضة للغاية ، وقبل كل شيء ، تشير إلى أن الإلغاء النهائي لهذه العقوبة لا يزال بعيدًا. على الرغم من أن غالبية دول العالم التي ألغت عقوبة الإعدام من أنظمتها القضائية هي 106 ، في 142 دولة أخرى ، على الرغم من وجودها على الورق ، فإن عقوبة الإعدام لم تعد سارية المفعول. وتبقى عشرون دولة قومية ولا تزال تستخدم عقوبة الإعدام كعقوبة قصوى في أنظمتها. بالنسبة لحوالي عشرين ولاية هم أقلية ، وفي الواقع ، تقول البيانات الرياضية ذلك ، ولكن بالنسبة لتقييم الجدارة ، لا يزال عددًا كبيرًا ؛ إذا كنت ترغب في النظر في أهمية بعض هذه الدول في جميع أنحاء العالم ، فلا يمكن أن يكون التقييم مصدر قلق. بالطبع كل حياة بشرية مهمة ، لكن حقيقة أن أحكام الإعدام تتم في دول تقترح نفسها كدول رائدة على المسرح العالمي ، مثل الولايات المتحدة والصين ، تتخذ حكمًا متضاربًا حول التوفيق بين مقاصد القوة العظمى مع احترام الحقوق . ليس هذا العنصر يمثل حداثة ، ولكن ، إن وجد ، تأكيد مأساوي. يجب أن يقال ، بدلاً من ذلك ، أنه أصبح من الواضح أن تطبيق عقوبة الإعدام في المزيد والمزيد من الدول يتميز بسرية أكبر ، مما يشير إلى الرغبة في عدم التعارض مع الآراء العامة ، الداخلية والدولية ، أكثر فأكثر معادية لهذه الممارسة. يتمثل الجانب المزعج في زيادة تطبيق عقوبة الإعدام ، وليس الجرائم الشائعة ، ولكن بالنسبة للجرائم السياسية: أصبح استخدام الإزالة الجسدية للمعارضين في السلطة ثابتًا في كثير من الأحيان مقترنًا بالتعذيب والمحاكمات غير العادلة. هذا الاتجاه موجود ، كحقيقة شائعة ، في جميع البلدان التي حدثت فيها زيادة في حالات عقوبة الإعدام ، فهذه هي أنظمة الدولة التي تغيب فيها الديمقراطية والتي كثفت المعركة ضد المعارضة الداخلية بأساليب عنيفة بشكل متزايد . في الواقع ، الصين (آلاف الحالات) وإيران (251 على الأقل) والمملكة العربية السعودية (184) والعراق (100 على الأقل) ومصر (32 على الأقل) هي الدول الخمس التي استخدمت عقوبة الإعدام أكثر من غيرها ، لكن بيانات الدولة الصينية فهي ليست دقيقة على وجه التحديد لأن بكين تعتبرها سرًا للدولة ، وبالتالي تجنب الإعلان على المسرح العالمي عن شخصية من شأنها أن تساهم في تدهور صورة الصين في العالم. حتى على البيانات الرسمية للأنظمة الأخرى ، هناك شكوك كبيرة حول الأرقام المرسلة ، والتي يتم تقديرها على أنها أقل من تلك الحقيقية ، مع أسباب مشابهة لتلك التي يفترض أنها للصين. تبقي دول أخرى مثل كوريا الشمالية وفيتنام على عدد أحكام الإعدام سرا. ما يبرز هو الاستخدام السياسي للعقوبة لعقوبة الإعدام كوسيلة لمعارضة المعارضة ، وهذا يمكن أن يأخذ أيضًا معنى الصعوبة للأنظمة التي تصر على هذه الممارسات ، لكن الحقيقة المقلقة هي العلاقة المستمرة ، مهما كانت ملزمة ، للدول الدول الغربية مع هذه الدول التي تبتعد تدريجياً عن الحقوق المدنية والتي لا يعاقب عليها باسم الراحة الاقتصادية. إذا كنت ترغب في الحديث عن التحسينات ، من ناحية أخرى ، فهناك حقيقة أن عمليات الإعدام كانت عشر سنوات على الأقل ، وذلك بفضل الانخفاضات التي حدثت في دول مثل اليابان وسنغافورة وغياب عمليات الإعدام في أفغانستان للمرة الأولى. كما يجب تسجيل عمليات التعليق في تايوان وتايلاند. كازاخستان وروسيا وطاجيكستان وماليزيا وغامبيا. أفادت الولايات المتحدة نفسها عن نيو هامبشاير ، باعتبارها الولاية الفيدرالية الحادية والعشرون حيث لم تعد عقوبة الإعدام سارية المفعول وحالة كاليفورنيا ، حيث يوجد أكبر عدد من السجناء المحكوم عليهم بالإعدام الذين ينتظرون الإعدام ، والتي من خلالها أعلن الحاكم الوقف.

giovedì 16 aprile 2020

Pandemia USA: la difficile situazione di Trump

Il presidente degli Stati Uniti continua nella sua politica di trovare un responsabile per la crisi della pandemia, che ha portato il paese americano ad essere quello con il maggior numero di contagi del mondo. Trump si sta muovendo politicamente su due piani distinti: non ammettere le proprie colpe per la partenza in ritardo nella lotta al contagio e, nello stesso tempo, cercare di essere il protagonista nel governo dell’emergenza, senza lasciare spazi di protagonismo ai governatori degli stati federali, sopratutto per esercitare il suo ruolo presidenziale alla vigilia della sfida elettorale. La necessità di trovare un capro espiatorio per la diffusione del virus, che ha provocato negli USA già circa 27.000 decessi, con previsioni in netto peggioramento, è collegata, anch’essa, alla valutazione delle sue capacità di avere saputo affrontare la crisi. Resta un dato di fatto che gli USA sono partiti in ritardo nell’adozione delle misure di contrasto alla diffusione del virus e proprio il presidente americano, prima delle fasi iniziali del contagio sul suolo statunitense, ha sottovalutato il fenomeno non prendendo in considerazione gli appelli dei medici, situazione confermata anche dal massimo esperto governativo, che ha affermato che con una quarantena anticipata si sarebbe potuto avere un maggiore contenimento del contagio. Tuttavia Trump, pur avendo le proprie reponsabilità, non ha tutti i torti circa le accuse all’Organizzazione Mondiale della sanità; è un fatto che all’inizio del contagio il covid 19, veniva descritto come poco più di una influenza, denotando evidenti limiti di valutazione del fenomeno. L’altro grande accusato è la Cina, responsabile, secondo, Trump di avere ritradato le misure di contenimento del virus. In effetti, secondo alcune ricerche giornalistiche da parte di Associated Press, esisterebbero le prove che le autorità cinesi, pur conoscendo i pericoli del contagio, avrebbero permesso lo spostamento di un ingente quantitativo di persone per le festività del capodanno lunare. L’impressione è che entrambi i dirigenti delle due grandi potenze abbiano sottovalutato il pericolo di una pandemia per ragioni economiche, cioè per non bloccare le rispettive economie, senza adottare un atteggiamento più lungimirante, che avrebbe, di fatto, contenuto i costi in vite umane e finanziari. Entrambi le due capitali non possono riconoscere questo errore, ma, mentre la Cina ha adottato un profilo più collaborativo con gli altri paesi e le istituzioni internazionali, Trump, preoccupato dalla competizione elettorale deve dimostrare un atteggiamento più muscolare e decisionista. Risponde a questa logica la decisione di tagliare il contributo americano all’Organizzazione mondiale della sanità, che ammonta a circa il 10% del totale, pari a 400 miliioni di dollari l’anno. Questo provvedimento ha una logica funzionale soltanto alle mire elettorali di Trump, perché rischia, in un mondo globalizzato di ridurre il ruolo di prevenzione dell’Organizzazione mondiale della sanità, con evidenti ricadute anche per gli Stati Uniti. A questa strategia la Casa Bianca affianca la colpevolizzazione della Cina, il virus è stato più volte definito da Trump il virus cinese, che viene, però, alternata al ricnoscimento dell’azione di contrasto di Pechino, attraverso l’adozione di misure rigide. Si tratta di un comportamento duplice a beneficio dell’elettorato interno e del mantenimento dei rapporti con lo stato cinese. Per quanto riguarda l’aspetto interno gli USA stanno patendo a causa della pandemia la per la perdita di milioni di posti di lavoro e per danni economici di diversi miliardi di dollari. Una economia indebolita rappresenta proprio il contrario della situazione con cui Trump voleva affrontare la campagna elettorale e ciò ha provocato il confronto con i governatori degli stati federali. Infatti, se a livello locale, si preferisce adottare il proseguimento della strategia di contenimento della pandemia attraverso il blocco delle attività, a livello centrale la Casa Bianca spinge per una ripresa delle attività imposta dall’alto, dando il via ad uno scontro istituzionale. I governatori hanno infatti definito dittatoriale il comportmanto di Trump, che si vede contro anche le autorità mediche del paese, che hanno invitato a non allentare le misure precauzionali per i prossimi giorni ed hanno espresso favore per una ripresa graduale delle attività, che lasci inalterato l’uso dei dispostivi di protezione individuale, proprio per non ricadere in un numero di contagi ancora maggiore, che provocherebbe anche una partenza economica ulteriormente ritardata.

US pandemic: Trump's difficult situation

The President of the United States continues in his policy of finding a person responsible for the pandemic crisis, which has led the American country to be the one with the most infections in the world. Trump is moving politically on two distinct levels: not admitting his blame for the late departure in the fight against contagion and, at the same time, trying to be the protagonist in the government of the emergency, without leaving spaces of protagonism to the governors of the states federal, especially to exercise his presidential role on the eve of the electoral challenge. The need to find a scapegoat for the spread of the virus, which has already caused about 27,000 deaths in the US, with forecasts worsening significantly, is also linked to the assessment of its ability to have been able to deal with the crisis. It remains a fact that the US left late in adopting measures to combat the spread of the virus and the American president, before the initial stages of contagion on US soil, underestimated the phenomenon by not taking into account the appeals of the doctors, a situation confirmed also by the top government expert, who said that with an early quarantine it could have had a greater containment of the infection. However Trump, despite having his own responsibilities, is not entirely wrong about the accusations against the World Health Organization; it is a fact that at the beginning of the infection, covid 19 was described as little more than an influence, denoting evident evaluation limits of the phenomenon. The other major accused is China, which is responsible, according to Trump, for retranslating the containment measures of the virus. In fact, according to some journalistic research by the Associated Press, there is evidence that the Chinese authorities, despite knowing the dangers of the infection, would have allowed the displacement of a large quantity of people for the Lunar New Year holidays. The impression is that both leaders of the two great powers have underestimated the danger of a pandemic for economic reasons, that is, in order not to block their respective economies, without adopting a more forward-looking attitude, which would have effectively contained costs in human lives. and financial. Both capitals cannot recognize this mistake, but while China has adopted a more collaborative profile with other countries and international institutions, Trump, worried by the electoral competition, must demonstrate a more muscular and decision-making attitude. The decision to cut the American contribution to the World Health Organization, which amounts to about 10% of the total, equal to 400 million dollars a year, responds to this logic. This provision has a functional logic only for Trump's electoral aims, because it risks, in a globalized world, to reduce the role of prevention of the World Health Organization, with evident repercussions also for the United States. In addition to this strategy, the White House adds to China's guilt, the virus has been repeatedly defined by Trump as the Chinese virus, which is, however, alternated with the recognition of Beijing's contrasting action, through the adoption of rigid measures. It is a twofold behavior for the benefit of the internal electorate and the maintenance of relations with the Chinese state. As regards the internal aspect, the US is suffering from the pandemic for the loss of millions of jobs and for economic damage of several billion dollars. A weakened economy is just the opposite of the situation with which Trump wanted to face the election campaign and this provoked the confrontation with the governors of the federal states. In fact, if at local level, it is preferred to adopt the continuation of the pandemic containment strategy by blocking activities, at the central level the White House is pushing for a recovery of activities imposed from above, giving way to an institutional confrontation. The governors have in fact called Trump's behavior dictatorial, which is also seen against the country's medical authorities, who have invited not to loosen the precautionary measures for the next few days and have expressed favor for a gradual resumption of activities, which will leave unchanged the the use of individual protection devices, precisely so as not to fall back into an even greater number of infections, which would also cause a further delayed economic departure.

Pandemia estadounidense: la difícil situación de Trump

El presidente de los Estados Unidos continúa en su política de encontrar a una persona responsable de la crisis pandémica, que ha llevado al país estadounidense a ser el que tiene la mayor cantidad de infecciones en el mundo. Trump se está moviendo políticamente en dos niveles distintos: sin admitir su culpa por la salida tardía en la lucha contra el contagio y, al mismo tiempo, tratando de ser el protagonista en el gobierno de la emergencia, sin dejar espacios de protagonismo a los gobernadores de los estados federal, especialmente para ejercer su papel presidencial en vísperas del desafío electoral. La necesidad de encontrar un chivo expiatorio para la propagación del virus, que ya ha causado alrededor de 27,000 muertes en los EE. UU., Con pronósticos que empeoran significativamente, también está vinculada a la evaluación de su capacidad para enfrentar la crisis. Sigue siendo un hecho que Estados Unidos se retiró tarde en la adopción de medidas para combatir la propagación del virus y el presidente estadounidense, antes de las etapas iniciales de contagio en suelo estadounidense, subestimó el fenómeno al no tener en cuenta los llamamientos de la médicos, una situación confirmada también por el experto superior del gobierno, quien dijo que con una cuarentena temprana podría haber tenido una mayor contención de la infección. Sin embargo, Trump, a pesar de tener sus propias responsabilidades, no está completamente equivocado acerca de las acusaciones contra la Organización Mundial de la Salud; Es un hecho que al comienzo de la infección, covid 19 fue descrito como poco más que una influencia, lo que denota límites evidentes de evaluación del fenómeno. El otro acusado importante es China, que es responsable, según Trump, de volver a traducir las medidas de contención del virus. De hecho, según algunas investigaciones periodísticas de Associated Press, hay evidencia de que las autoridades chinas, a pesar de conocer los peligros de la infección, habrían permitido el desplazamiento de una gran cantidad de personas durante las vacaciones del Año Nuevo Lunar. La impresión es que ambos líderes de las dos grandes potencias han subestimado el peligro de una pandemia por razones económicas, es decir, para no bloquear sus respectivas economías, sin adoptar una actitud más prospectiva, que habría contenido los costos en la vida humana. y financiero. Ambas capitales no pueden reconocer este error, pero si bien China adoptó un perfil más colaborativo con otros países e instituciones internacionales, Trump, preocupado por la competencia electoral, debe demostrar una actitud más fuerte y decisiva. La decisión de recortar la contribución estadounidense a la Organización Mundial de la Salud, que representa aproximadamente el 10% del total, equivalente a 400 millones de dólares al año, responde a esta lógica. Esta medida tiene una lógica funcional solo para los objetivos electorales de Trump, porque arriesga, en un mundo globalizado, reducir el papel de prevención de la Organización Mundial de la Salud, con evidentes repercusiones también para los Estados Unidos. Además de esta estrategia, la Casa Blanca se suma a la culpa de China, el virus ha sido repetidamente definido por Trump como el virus chino, que, sin embargo, se alterna con el reconocimiento de la acción contrastante de Beijing, a través de la adopción de medidas rígidas. Es un comportamiento doble en beneficio del electorado interno y el mantenimiento de las relaciones con el estado chino. En cuanto al aspecto interno, Estados Unidos está sufriendo la pandemia por la pérdida de millones de empleos y por el daño económico de varios miles de millones de dólares. Una economía debilitada es justo lo contrario de la situación con la que Trump quería enfrentar la campaña electoral y esto provocó la confrontación con los gobernadores de los estados federales. De hecho, si a nivel local, se prefiere adoptar la continuación de la estrategia de contención pandémica mediante el bloqueo de actividades, en el nivel central, la Casa Blanca está presionando para que se recuperen las actividades impuestas desde arriba, dando paso a una confrontación institucional. De hecho, los gobernadores han calificado el comportamiento de Trump como dictatorial, que también se observa en contra de las autoridades médicas del país, que han invitado a no aflojar las medidas de precaución durante los próximos días y han expresado su favor por una reanudación gradual de las actividades, que dejará sin cambios. el uso de dispositivos de protección individual, precisamente para no caer en un número aún mayor de infecciones, lo que también causaría un retraso económico adicional.

US-Pandemie: Trumps schwierige Situation

Der Präsident der Vereinigten Staaten setzt seine Politik fort, eine Person zu finden, die für die Pandemiekrise verantwortlich ist, was dazu geführt hat, dass das amerikanische Land das Land mit der größten Anzahl von Infektionen auf der Welt ist. Trump bewegt sich politisch auf zwei unterschiedlichen Ebenen: Er gibt seine Schuld nicht für den späten Abgang im Kampf gegen die Ansteckung zu und versucht gleichzeitig, der Protagonist in der Regierung des Notstands zu sein, ohne den Gouverneuren der Staaten Räume des Protagonismus zu überlassen Bundes, insbesondere um seine Präsidentschaftsrolle am Vorabend der Wahlherausforderung auszuüben. Die Notwendigkeit, einen Sündenbock für die Ausbreitung des Virus zu finden, der in den USA bereits etwa 27.000 Todesfälle verursacht hat und dessen Prognosen sich erheblich verschlechtern, hängt auch mit der Einschätzung seiner Fähigkeit zusammen, die Krise bewältigen zu können. Es bleibt eine Tatsache, dass die USA zu spät Maßnahmen zur Bekämpfung der Ausbreitung des Virus ergriffen haben und der amerikanische Präsident das Phänomen vor Beginn der Ansteckung auf US-amerikanischem Boden unterschätzt hat, indem er die Appelle der USA nicht berücksichtigt hat Ärzte, eine Situation, die auch vom führenden Regierungsexperten bestätigt wurde, der sagte, dass mit einer frühen Quarantäne die Infektion besser eingedämmt werden könnte. Trotz seiner eigenen Verantwortung ist Trump jedoch nicht völlig falsch in Bezug auf die Anschuldigungen gegen die Weltgesundheitsorganisation. Es ist eine Tatsache, dass zu Beginn der Infektion Covid 19 als kaum mehr als ein Einfluss beschrieben wurde, der offensichtliche Bewertungsgrenzen des Phänomens bezeichnet. Der andere Hauptbeschuldigte ist China, das laut Trump für die Rückübersetzung der Eindämmungsmaßnahmen des Virus verantwortlich ist. Tatsächlich gibt es laut einer journalistischen Untersuchung der Associated Press Hinweise darauf, dass die chinesischen Behörden trotz Kenntnis der Gefahren der Infektion die Vertreibung einer großen Menge von Menschen für die Neujahrsfeiertage erlaubt hätten. Der Eindruck ist, dass beide Führer der beiden Großmächte die Gefahr einer Pandemie aus wirtschaftlichen Gründen unterschätzt haben, dh ihre jeweiligen Volkswirtschaften nicht zu blockieren, ohne eine vorausschauendere Haltung einzunehmen, die die Kosten im menschlichen Leben effektiv eingedämmt hätte und finanziell. Beide Hauptstädte können diesen Fehler nicht erkennen, aber während China ein kooperativeres Profil mit anderen Ländern und internationalen Institutionen angenommen hat, muss Trump, besorgt über den Wahlkampf, eine muskulösere und entschlossenere Haltung zeigen. Die Entscheidung, den amerikanischen Beitrag zur Weltgesundheitsorganisation zu kürzen, der sich auf etwa 10% der Gesamtsumme beläuft, was 400 Millionen Dollar pro Jahr entspricht, entspricht dieser Logik. Diese Bestimmung hat nur eine funktionale Logik für Trumps Wahlziele, da sie in einer globalisierten Welt das Risiko birgt, die Rolle der Prävention der Weltgesundheitsorganisation zu verringern, was sich offensichtlich auch auf die Vereinigten Staaten auswirkt. Zusätzlich zu dieser Strategie trägt das Weiße Haus zur Schuld Chinas bei. Das Virus wurde von Trump wiederholt als chinesisches Virus definiert, das sich jedoch durch die Annahme strenger Maßnahmen mit der Anerkennung der gegensätzlichen Maßnahmen Pekings abwechselt. Es ist ein zweifaches Verhalten zugunsten der internen Wählerschaft und der Aufrechterhaltung der Beziehungen zum chinesischen Staat. In Bezug auf den internen Aspekt leiden die USA unter der Pandemie des Verlusts von Millionen von Arbeitsplätzen und des wirtschaftlichen Schadens von mehreren Milliarden Dollar. Eine geschwächte Wirtschaft ist genau das Gegenteil der Situation, mit der Trump sich dem Wahlkampf stellen wollte, und dies provozierte die Konfrontation mit den Gouverneuren der Bundesländer. Wenn auf lokaler Ebene die Fortsetzung der Strategie zur Eindämmung der Pandemie durch Blockierung von Aktivitäten bevorzugt wird, drängt das Weiße Haus auf zentraler Ebene auf eine Erholung der von oben auferlegten Aktivitäten, was einer institutionellen Konfrontation Platz macht. Die Gouverneure haben Trumps Verhalten tatsächlich als diktatorisch definiert, was auch gegen die medizinischen Behörden des Landes gerichtet ist, die aufgefordert haben, die Vorsichtsmaßnahmen für die nächsten Tage nicht zu lockern, und sich für eine schrittweise Wiederaufnahme der Aktivitäten ausgesprochen haben, die das Land verlassen werden die Verwendung einzelner Schutzvorrichtungen, gerade um nicht in eine noch größere Anzahl von Infektionen zurückzufallen, was auch zu einer weiteren verzögerten wirtschaftlichen Abkehr führen würde.

Pandémie américaine: la situation difficile de Trump

Le président des États-Unis poursuit sa politique de recherche d'un responsable de la pandémie, qui a conduit le pays américain à être celui qui a le plus d'infections au monde. Trump évolue politiquement à deux niveaux distincts: ne pas admettre sa faute pour le départ tardif de la lutte contre la contagion et, en même temps, essayer d'être le protagoniste du gouvernement de l'urgence, sans laisser des espaces de protagonisme aux gouverneurs des États fédéral, notamment pour exercer son rôle présidentiel à la veille du défi électoral. La nécessité de trouver un bouc émissaire pour la propagation du virus, qui a déjà causé environ 27000 décès aux États-Unis, avec des prévisions se détériorant considérablement, est également liée à l'évaluation de sa capacité à avoir été en mesure de faire face à la crise. Il n'en demeure pas moins que les États-Unis ont tardé à adopter des mesures pour lutter contre la propagation du virus et le président américain, avant les premiers stades de la contagion sur le sol américain, a sous-estimé le phénomène en ne tenant pas compte des appels des médecins, une situation confirmée également par le principal expert du gouvernement, qui a déclaré qu'avec une mise en quarantaine précoce, il aurait pu contenir davantage l'infection. Cependant Trump, malgré ses propres responsabilités, n'a pas tout à fait tort au sujet des accusations portées contre l'Organisation mondiale de la santé; c'est un fait qu'au début de l'infection, covid 19 a été décrit comme un peu plus qu'une influence, indiquant les limites évidentes d'évaluation du phénomène. L'autre accusé majeur est la Chine, qui est responsable, selon Trump, de retraduire les mesures de confinement du virus. En fait, selon certaines recherches journalistiques de l'Associated Press, il est prouvé que les autorités chinoises, bien que connaissant les dangers de l'infection, auraient permis le déplacement d'une grande quantité de personnes pour les vacances du Nouvel An lunaire. L'impression est que les deux dirigeants des deux grandes puissances ont sous-estimé le danger d'une pandémie pour des raisons économiques, c'est-à-dire de ne pas bloquer leurs économies respectives, sans adopter une attitude plus prospective, qui aurait effectivement contenu les coûts de la vie humaine et financière. Les deux capitales ne peuvent pas reconnaître cette erreur, mais alors que la Chine a adopté un profil plus collaboratif avec d'autres pays et institutions internationales, Trump, inquiet de la compétition électorale, doit faire preuve d'une attitude plus musclée et décisionnelle. La décision de réduire la contribution américaine à l'Organisation mondiale de la santé, qui représente environ 10% du total, soit 400 millions de dollars par an, répond à cette logique. Cette mesure n'a une logique fonctionnelle que pour les objectifs électoraux de Trump, car elle risque, dans un monde globalisé, de réduire le rôle de prévention de l'Organisation mondiale de la santé, avec des répercussions évidentes également aux États-Unis. En plus de cette stratégie, la Maison Blanche ajoute à la culpabilité de la Chine, le virus a été défini à plusieurs reprises par Trump comme le virus chinois, qui, cependant, est alterné avec la reconnaissance de l'action contrastée de Pékin, grâce à l'adoption de mesures rigides. Il s'agit d'un double comportement au profit de l'électorat interne et du maintien des relations avec l'Etat chinois. En ce qui concerne l'aspect interne, les États-Unis souffrent de la pandémie pour la perte de millions d'emplois et des dommages économiques de plusieurs milliards de dollars. Une économie affaiblie est juste l'opposé de la situation avec laquelle Trump voulait faire face à la campagne électorale et cela a provoqué la confrontation avec les gouverneurs des États fédéraux. En effet, si au niveau local, il est préférable d'adopter la poursuite de la stratégie de maîtrise de la pandémie en bloquant les activités, au niveau central la Maison Blanche fait pression pour une reprise des activités imposées d'en haut, laissant place à une confrontation institutionnelle. Les gouverneurs ont en effet qualifié le comportement de Trump de dictatorial, ce qui est également perçu par les autorités médicales du pays, qui ont invité à ne pas assouplir les mesures de précaution pour les prochains jours et ont exprimé leur faveur pour une reprise progressive des activités, ce qui laissera le marché inchangé. l'utilisation de dispositifs de protection individuelle, précisément pour ne pas retomber dans un nombre encore plus important d'infections, ce qui entraînerait également un nouveau départ économique retardé.

Pandemia dos EUA: a difícil situação de Trump

O presidente dos Estados Unidos continua em sua política de encontrar uma pessoa responsável pela crise da pandemia, que levou o país americano a ser o com o maior número de infecções no mundo. Trump está se movendo politicamente em dois níveis distintos: não admitindo sua culpa pela partida tardia na luta contra o contágio e, ao mesmo tempo, tentando ser o protagonista no governo de emergência, sem deixar espaços de protagonismo aos governadores dos estados. federal, especialmente para exercer seu papel presidencial às vésperas do desafio eleitoral. A necessidade de encontrar um bode expiatório para a disseminação do vírus, que já causou cerca de 27.000 mortes nos EUA, com previsões piorando significativamente, também está ligada à avaliação de sua capacidade de lidar com a crise. Continua sendo um fato que os EUA deixaram tarde a adoção de medidas para combater a disseminação do vírus e o presidente americano, antes dos estágios iniciais de contágio em solo norte-americano, subestimou o fenômeno ao não levar em conta os apelos da médicos, situação confirmada também pelo principal especialista do governo, que disse que, com uma quarentena precoce, poderia ter tido uma maior contenção da infecção. No entanto, Trump, apesar de ter suas próprias responsabilidades, não está totalmente errado sobre as acusações contra a Organização Mundial da Saúde; é fato que, no início da infecção, a covid 19 foi descrita como pouco mais que uma influência, denotando limites evidentes de avaliação do fenômeno. O outro grande acusado é a China, que é responsável, segundo Trump, por retraduzir as medidas de contenção do vírus. De fato, de acordo com algumas pesquisas jornalísticas da Associated Press, há evidências de que as autoridades chinesas, apesar de conhecerem os perigos da infecção, teriam permitido o deslocamento de uma grande quantidade de pessoas nas férias do Ano Novo Lunar. A impressão é que ambos os líderes das duas grandes potências subestimaram o perigo de uma pandemia por razões econômicas, ou seja, para não bloquear suas respectivas economias, sem adotar uma atitude mais prospectiva, que teria efetivamente contido custos nas vidas humanas e financeiro. Ambas as capitais não podem reconhecer esse erro, mas enquanto a China adotou um perfil mais colaborativo com outros países e instituições internacionais, Trump, preocupado com a competição eleitoral, deve demonstrar uma atitude mais musculosa e de tomada de decisão. A decisão de cortar a contribuição americana para a Organização Mundial da Saúde, que equivale a cerca de 10% do total, equivalente a 400 milhões de dólares por ano, responde a essa lógica. Essa medida tem uma lógica funcional apenas para os objetivos eleitorais de Trump, porque arrisca, em um mundo globalizado, reduzir o papel de prevenção da Organização Mundial da Saúde, com evidentes repercussões também para os Estados Unidos. Além dessa estratégia, a Casa Branca aumenta a culpa da China, o vírus tem sido repetidamente definido por Trump como o vírus chinês, que, no entanto, é alternado com o reconhecimento da ação contrastante de Pequim, através da adoção de medidas rígidas. É um comportamento duplo para o benefício do eleitorado interno e a manutenção das relações com o estado chinês. Quanto ao aspecto interno, os EUA estão sofrendo com a pandemia pela perda de milhões de empregos e por danos econômicos de vários bilhões de dólares. Uma economia enfraquecida é justamente o oposto da situação com a qual Trump queria enfrentar a campanha eleitoral e isso provocou o confronto com os governadores dos estados federais. De fato, se no nível local, é preferível adotar a continuação da estratégia de contenção pandêmica, bloqueando atividades; no nível central, a Casa Branca está pressionando por uma recuperação das atividades impostas de cima, dando lugar a um confronto institucional. Os governadores de fato chamaram o comportamento de Trump de ditatorial, o que também é visto contra as autoridades médicas do país, que convidaram a não afrouxar as medidas de precaução nos próximos dias e expressaram seu favor por uma retomada gradual das atividades, o que deixará o mercado inalterado. o uso de dispositivos de proteção individual, precisamente para não recair em um número ainda maior de infecções, o que também causaria uma partida econômica mais atrasada.