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mercoledì 31 luglio 2013

Sempre alta la disoccupazione europea

I dati sulla disoccupazione europea continuano ad essere preoccupanti. All’interno dell’area euro il tasso è restato pressoché invariato, intorno al valore del 12,1 %, con una piccola diminuzione di 24.000 unità, rispetto al mese precedente. Malgrado questo piccolo miglioramento, che è di difficile interpretazione, a giugno il totale dei senza lavoro è stato di 19.260.000 persone, con un incremento su base annua di 1.129.000 disoccupati. Anche il dato dell’intera UE mostra segnali preoccupanti con un valore percentuale che si attesta al 10,9%, pari a 26.424.000 senza lavoro. All’interno di questi numeri si può leggere la preoccupante situazione giovanile, nella fascia di età al di sotto dei 25 anni, che fa registrare un allarmante 23,9% di disoccupati, con punte di 58,75 in Grecia e 56,1% in Spagna. Del resto questi due paesi rappresentano il dato complessivo più elevato dell’Unione Europea, con Madrid che è sul 26,3%, con una lieve diminuzione dello 0,1% rispetto al mese precedente ed Atene che presenta il 26,9%. La debolezza strutturale finanziaria dei paesi mediterranei continua ad incidere sull’andamento del mercato del lavoro, che mostra tutta la sua fragilità per mancanza di coordinamento sovranazionale. I governi dei paesi in crisi continuano a perseguire la sterile strada del rigore ad ogni costo, che ha il solo effetto di erodere le capacità di spesa delle famiglie, innescando il circolo negativo della caduta dei consumi. L’assenza di politiche espansive, di una espansione ben controllata all’interno di vincoli rigidi, sia chiaro, impedisce la creazione di lavoro in quantità tale da abbattere gli alti valori di disoccupazione. Mentre in Giappone e negli Stati Uniti si combatte il problema del lavoro con un vasto programma di opere pubbliche, destinate alla creazione di infrastrutture, che hanno il duplice compito di distribuire reddito e fare da volano per la ripresa economica, attraverso la diffusione capillare delle vie di comunicazione fisiche e virtuali, in Europa si resta fondamentalmente ancorati alle esigenze produttive e commerciali del paese principale: la Germania. Senza una distribuzione maggiormente paritaria delle risorse, che, soprattutto, tenga conto delle esigenze reali di ogni singolo paese, la situazione sociale dell’Europa meridionale è destinata, con l’arrivo dell’autunno, ad avere sviluppi preoccupanti. Se verranno varati ulteriori provvedimenti restrittivi le tensioni sociali non potranno che esplodere compromettendo gli sforzi, peraltro compiuti soltanto da una parte della società, fin qui imposti dai governi e che hanno colpito in gran parte lo l’impianto dello stato sociale. Resta preoccupante la miopia con cui le istituzioni centrali europee affrontano il problema, non recependo il concreto pericolo di dissoluzione che aleggia sull’organizzazione sovranazionale del vecchio continente. Spacciare per positivo un decremento di disoccupazione di sole 24.000 unità, su di una platea di oltre diciannove milioni, rende l’idea che chi sta nella stanza dei bottoni non abbia elaborato alcuna ricetta risolutiva. Eppure basterebbe vedere come altri hanno affrontato l’argomento, tuttavia siccome questa eventualità è scontata, resta l’ipotesi che gli eurocrati siano ostaggio della tendenza del rigore ad oltranza. Ma occorre che questi campione del rigore cambino idea anche per il loro tornaconto: con i paesi emergenti che vedono ridurre i loro tassi di crescita, anche la loro capacità di assorbimento delle merci viene ridotta ed il mercati pregiato, quello comunitario, deve quindi essere ancora più centrale nelle strategie di potenze economiche, come la Germania. Se Berlino non vuole vedere contrarsi la propria economia deve allentare la presa e permettere di allargare i cordoni della borsa, permettendo finanziamenti per politiche espansive che consentano, finalmente, in maniera esaustiva la riduzione dei non occupati. Altre soluzioni non ci sono: pena la crescita della disoccupazione anche nel nord europeo.

Always high European unemployment

The data on unemployment in Europe is a continuing concern. Within the euro rate remained virtually unchanged, around the value of 12.1%, with a small decrease of 24,000 units, compared to the previous month. Despite this small improvement, which is difficult to interpret, in June the jobless total was 19.26 million people, with an annual increase of 1,129,000 unemployed. Even given the whole EU show worrying signs with a percentage value that amounted to 10.9%, amounting to 26.424 million jobless. Within these numbers you can read the worrying situation of youth, in the age group below 25 years, which is at an alarming 23.9% of the unemployed, with a peak of 58.75% in Greece and 56.1 in Spain. Moreover these two countries represent the highest total since the European Union, with Madrid that is on 26.3%, with a slight decrease of 0.1% from the previous month and Athens which has 26.9%. The structural weakness of the financial Mediterranean countries continues to influence the course of the labor market, which shows all its fragility due to lack of supranational coordination. The governments of countries in crisis continue to pursue the barren path of rigor at all costs, that has the sole effect of eroding the purchasing power of households, triggering the negative cycle of the fall in consumption. The absence of expansionary policies, expansion of a well-controlled within rigid constraints, it is clear, prevents the creation of working in such quantities as to bring down the high levels of unemployment. While in Japan and the United States fought the problem of work with an extensive program of public works, for the creation of infrastructure, which have the dual task of distributing income and act as a driving force for economic recovery, through an extensive network of streets communication physical and virtual, in Europe remains fundamentally anchored to the production needs of commercial and main country: Germany. Without a more equitable distribution of resources, especially taking into account the real needs of each country, the social situation in southern Europe it is intended, with the arrival of autumn, having worrying developments. If they are launched further restrictive measures, social tensions will only explode efforts jeopardized, however, made only from one part of society, so far imposed by governments and that affected mostly the implantation of the welfare state. It is worrisome myopia with which the European central address the problem, not acknowledging the real danger of dissolution which hovers supranational organization of the continent. Hustling positive for a decrease of unemployment of only 24,000 units, up to an audience of over nineteen million, makes the idea that those who are in the control room did not prepare any recipe conclusive. Yet it would be enough to see how others have dealt with the topic, but since this possibility is granted, there remains the possibility that the Eurocrats are hostage to the trend of rigor to the bitter end. But it is necessary that these sample of rigor also change their mind for their own benefit: with emerging countries that see reduced their rates of growth, also the absorption capacity of the goods is reduced and markets high-quality, community law, has to be further more central to the strategies of economic powers, such as Germany. If Berlin does not want to see its economy contract must loosen their grip and allow to widen the purse strings, allowing funding for expansionary policies that allow, at last, in a comprehensive manner the reduction of non-employed. There are other solutions: worth the rise in unemployment also in northern Europe.

Siempre alto desempleo en Europa

Los datos sobre el desempleo en Europa es una preocupación constante. Dentro del tipo de cambio euro se mantuvo prácticamente sin cambios, en torno al valor del 12,1%, con un ligero descenso de 24.000 unidades, en comparación con el mes anterior. A pesar de esta ligera mejoría, lo cual es difícil de interpretar, en junio, el total de desempleados fue de 19.260.000 personas, con un incremento anual de 1.129.000 desempleados. Incluso teniendo en cuenta toda la UE muestran signos preocupantes con un valor de porcentaje que ascendió al 10,9%, alcanzando los 26.424 millones sin trabajo. Dentro de estas cifras se puede leer la preocupante situación de la juventud, en el grupo de edad de menores de 25 años, que está en un alarmante 23,9% de los desempleados, con un pico de 58,75% en Grecia y 56,1 en España. Además, estos dos países representan el total más alto desde que la Unión Europea, con el Madrid, que es el 26,3%, con un ligero descenso del 0,1% respecto al mes anterior y Atenas, que tiene 26,9%. La debilidad estructural de los países mediterráneos financieros sigue influyendo en el curso del mercado de trabajo, que muestra toda su fragilidad, debido a la falta de coordinación supranacional. Los gobiernos de los países en crisis continúan persiguiendo el camino estéril de rigor a toda costa, que tiene como única consecuencia la erosión del poder adquisitivo de los hogares, lo que provocó el ciclo negativo de la caída del consumo. La ausencia de políticas de expansión, la expansión de un buen control dentro de las restricciones rígidas, es claro, impide la creación de trabajo en cantidades tales que puedan reducir los altos niveles de desempleo. Mientras que en Japón y los Estados Unidos lucharon el problema de trabajar con un amplio programa de obras públicas, la creación de infraestructura, que tiene la doble tarea de distribuir el ingreso y actuar como motor para la recuperación económica, a través de una extensa red de calles comunicación física y virtual, en Europa sigue siendo fundamentalmente anclado a las necesidades de producción de los países y comercial principal: Alemania. Sin una distribución más equitativa de los recursos, sobre todo teniendo en cuenta las necesidades reales de cada país, la situación social en el sur de Europa que se pretende, con la llegada del otoño, con acontecimientos preocupantes. Si se ponen en marcha nuevas medidas restrictivas, las tensiones sociales sólo va a explotar esfuerzos puesto en peligro, sin embargo, hacen sólo de una parte de la sociedad, hasta ahora impuestas por los gobiernos y que afecta sobre todo a la implantación del estado de bienestar. Es preocupante la miopía con la que la dirección de Europa central el problema, no reconocer el verdadero peligro de disolución que se cierne organización supranacional del continente. Hustling positivo por una disminución del desempleo de sólo 24.000 unidades, frente a un público de más de diecinueve millones, hace que la idea de que los que están en la sala de control no preparó ninguna receta concluyente. Sin embargo, sería suficiente para ver cómo otros se han ocupado del tema, pero desde que se concede esta posibilidad, queda la posibilidad de que los eurócratas son rehenes de la tendencia de rigor hasta el amargo final. Pero es necesario que estas muestras de rigor también cambiar de opinión en su propio beneficio: con los países emergentes que ven reducidas sus tasas de crecimiento, también la capacidad de absorción de los bienes se reduce y los mercados de alta calidad, el Derecho comunitario, tiene que ser más más central en las estrategias de las potencias económicas, como Alemania. Si Berlín no quiere ver a su contrato de economía debe aflojar su control y permitir ampliar los cordones de la bolsa, lo que permite la financiación de las políticas expansivas que permitan, por fin, de una manera global la reducción de los desempleados. Hay otras soluciones: la pena el aumento del desempleo también en el norte de Europa.

Immer hohe Arbeitslosigkeit in Europa

Die Daten zur Arbeitslosigkeit in Europa ist ein ständiges Anliegen. Innerhalb des Euro blieb nahezu unverändert, um den Wert von 12,1%, mit einem kleinen Rückgang von 24.000 Einheiten, im Vergleich zum Vormonat. Trotz dieser kleinen Verbesserung, ist das schwierig zu interpretieren, im Juni die Zahl der Arbeitslosen insgesamt 19.260.000 Menschen war, mit einem jährlichen Anstieg von 1.129.000 Arbeitslosen. Auch angesichts der ganzen EU zeigen beunruhigende Anzeichen mit einem prozentualen Wert, der auf 10,9% belief, in Höhe von 26,424 Millionen arbeitslos. Innerhalb dieser Zahlen können Sie lesen, die besorgniserregende Situation der Jugend, in der Altersgruppe unter 25 Jahren, die in einem alarmierenden 23,9% der Arbeitslosen ist, mit einem Spitzenwert von 58,75% in Griechenland und 56,1 in Spanien. Außerdem sind diese beiden Länder stellen die höchste Summe seit der Europäischen Union, mit Madrid, die auf 26,3% ist, mit einem leichten Rückgang von 0,1% gegenüber dem Vormonat und Athen, die 26,9% hat. Die strukturelle Schwäche der Finanzmärkte Mittelmeerländern weiterhin den Kurs des Arbeitsmarktes, die alle ihre Fragilität wegen des Mangels an supranationale Koordination zeigt beeinflussen. Die Regierungen der Länder in der Krise weiterhin die kargen Weg der Strenge auf allen Kosten, die die alleinige Wirkung der Erosion der Kaufkraft der Haushalte hat, die Auslösung der negativen Zyklus der Rückgang des Verbrauchs zu verfolgen. Das Fehlen der expansiven Politik, Ausbau eines gut kontrollierten innerhalb starren Zwängen, ist es klar, verhindert die Schaffung von Arbeitsplätzen in solchen Mengen zur Senkung der hohen Arbeitslosigkeit. Während in Japan und den Vereinigten Staaten gekämpft, das Problem der Arbeit mit einem umfangreichen Programm öffentlicher Arbeiten, für die Schaffung von Infrastruktur, die die doppelte Aufgabe der Verteilung von Einkommen und als treibende Kraft für die wirtschaftliche Erholung haben, über ein flächendeckendes Netz von Straßen Kommunikation physischen und virtuellen, in Europa bleibt grundsätzlich auf die Produktion Bedürfnisse von Gewerbe-und Haupt-Land verankert: Deutschland. Ohne eine gerechtere Verteilung der Ressourcen, vor allem unter Berücksichtigung der tatsächlichen Bedürfnisse des jeweiligen Landes, die soziale Situation in Südeuropa ist beabsichtigt, mit der Ankunft des Herbstes, mit beunruhigenden Entwicklungen. Wenn sie weitere restriktive Maßnahmen gestartet werden, die sozialen Spannungen werden nur explodieren Bemühungen gefährdet, machte jedoch nur von einem Teil der Gesellschaft, die bisher von der Regierung auferlegt und dass betroffene meist die Implantation des Wohlfahrtsstaates. Es ist besorgniserregend, mit welcher Kurzsichtigkeit der Europäischen Zentralbank Adresse das Problem, nicht die Anerkennung der realen Gefahr der Auflösung, welche schwebt supranationale Organisation des Kontinents. Hustling für einen Rückgang der Arbeitslosigkeit von nur 24.000 Einheiten positiv, bis zu einem Publikum von über 19 Millionen, macht die Idee, dass diejenigen, die in der Leitwarte sind nicht vorbereitet einem Rezept schlüssig. Dennoch wäre es genug, um zu sehen, wie andere mit dem Thema beschäftigt, aber da diese Möglichkeit gewährt wird, bleibt die Möglichkeit, dass die Eurokraten Geisel der Trend der Strenge bis zum bitteren Ende sind. Aber es ist notwendig, dass diese Probe Strenge auch ihre Meinung ändern, zu ihrem eigenen Vorteil: mit Schwellenländern, die ihre Wachstumsraten reduziert sehen, auch die Aufnahmefähigkeit der Ware reduziert und vermarktet hochwertige, Gemeinschaftsrecht, muss weiter mehr im Mittelpunkt der Strategien der Wirtschaftsmächte wie Deutschland. Wenn Berlin nicht will, um zu sehen, seine Wirtschaft Vertrag muss ihren Griff lockern und lassen Sie den Geldbeutel zu erweitern, so dass Mittel für die expansive Politik, die ermöglichen endlich, in umfassender Weise die Reduktion von nicht erwerbstätigen. Es gibt andere Lösungen: lohnt sich der Anstieg der Arbeitslosigkeit auch in Nordeuropa.

Chômage européen toujours élevé

Les données sur le chômage en Europe est une préoccupation constante. Dans le cours de l'euro est resté pratiquement inchangé, autour de la valeur de 12,1%, avec une légère baisse de 24.000 unités, par rapport au mois précédent. Malgré cette légère amélioration, ce qui est difficile à interpréter, en Juin le nombre de chômeurs était de 19.260.000 personnes, avec une augmentation annuelle de 1.129.000 chômeurs. Même compte tenu de l'ensemble de l'UE montrent des signes inquiétants avec un pourcentage qui s'élève à 10,9%, s'élevant à 26.424.000 chômeurs. Dans ces chiffres, vous pouvez lire la situation préoccupante des jeunes, dans la tranche d'âge moins de 25 ans, qui est à un taux alarmant de 23,9% des chômeurs, avec un pic de 58,75% en Grèce et 56,1 en Espagne. En outre, ces deux pays représentent le plus haut total depuis l'Union européenne, avec Madrid qui est de 26,3%, avec une légère baisse de 0,1% par rapport au mois précédent et Athènes, qui a 26,9%. La faiblesse structurelle des pays méditerranéens financiers continue d'influer sur le cours du marché du travail, ce qui montre toute sa fragilité due à un manque de coordination supranationale. Les gouvernements des pays en crise continuent à poursuivre dans la voie stérile de la rigueur à tout prix, qui a pour seul effet d'éroder le pouvoir d'achat des ménages, ce qui déclenche le cycle négatif de la baisse de la consommation. L'absence de politiques expansionnistes, l'expansion d'un bien contrôlée dans les contraintes rigides, il est clair, empêche la création de travail en quantité suffisante pour faire baisser les taux de chômage élevés. Alors qu'au Japon et aux États-Unis ont combattu le problème du travail avec un vaste programme de travaux publics, pour la création d'infrastructures, qui ont la double tâche de distribution des revenus et d'agir comme une force motrice pour la reprise économique, à travers un vaste réseau de rues communication physique et virtuelle, l'Europe reste fondamentalement ancré aux besoins de production des pays et commercial principal: l'Allemagne. Sans une répartition plus équitable des ressources, en particulier en tenant compte des besoins réels de chaque pays, la situation sociale dans le sud de l'Europe, il est prévu, avec l'arrivée de l'automne, ayant développements inquiétants. Si elles sont lancées de nouvelles mesures restrictives, les tensions sociales ne pourront exploser efforts compromise, cependant, faites que d'une partie de la société, dans la mesure imposée par les gouvernements et qui a principalement touché l'implantation de l'Etat-providence. C'est la myopie inquiétante avec laquelle l'adresse centrale européenne, le problème, ne reconnaissant pas le véritable danger de dissolution qui plane organisation supranationale du continent. Hustling positif pour une diminution du chômage de seulement 24.000 unités, en hausse à un public de plus de dix-neuf millions, rend l'idée que ceux qui sont dans la salle de contrôle n'a pas préparé une recette concluante. Pourtant, il suffirait de voir comment d'autres ont traité le sujet, mais puisque cette possibilité est accordée, il reste la possibilité que les eurocrates sont l'otage de la tendance de rigueur jusqu'au bout. Mais il est nécessaire que ces échantillons de rigueur aussi changer leur esprit à leur propre avantage: avec les pays émergents qui voient réduit leurs taux de croissance, aussi la capacité d'absorption des marchandises est réduit et les marchés loi de haute qualité, de la communauté, doit encore être plus centrale dans les stratégies des puissances économiques comme l'Allemagne. Si Berlin ne veut pas voir son contrat d'économie doit relâcher leur emprise et permettre d'élargir les cordons de la bourse, ce qui permet le financement des politiques expansionnistes qui permettent, enfin, d'une manière globale, la réduction de non-salariés. Il ya d'autres solutions: vaut la montée du chômage également en Europe du Nord.

Sempre elevado desemprego na Europa

Os dados sobre o desemprego na Europa é uma preocupação constante. Dentro da taxa do euro manteve-se praticamente inalterada, em torno do valor de 12,1%, com um pequeno decréscimo de 24.000 unidades, em comparação ao mês anterior. Apesar desta pequena melhora, o que é difícil de interpretar, em junho, o total de desempregados foi de 19,26 milhões de pessoas, com um aumento anual de 1,129 milhões de desempregados. Mesmo tendo em conta o conjunto da UE mostram sinais preocupantes com um valor percentual que foi de 10,9%, totalizando 26,424 milhões desempregados. Dentro desses números, você pode ler a situação preocupante dos jovens, na faixa etária abaixo de 25 anos, que está em um alarmante de 23,9% de desempregados, com um pico de 58,75% na Grécia e 56,1 em Espanha. Além disso, estes dois países representam o maior total desde que a União Europeia, com o Real Madrid, que está em 26,3%, com uma ligeira queda de 0,1% em relação ao mês anterior e de Atenas, que tem 26,9%. A fraqueza estrutural dos países do Mediterrâneo financeiros continua a influenciar o curso do mercado de trabalho, o que mostra toda a sua fragilidade, devido à falta de coordenação supranacional. Os governos dos países em crise continuar a perseguir o caminho estéril de rigor a todo o custo, que tem o único efeito de minar o poder de compra das famílias, provocando o ciclo negativo da queda no consumo. A ausência de políticas expansionistas, a expansão de um bem controlada dentro de limites rígidos, é claro, impede a criação de trabalhar em quantidades susceptíveis de reduzir os altos níveis de desemprego. Enquanto no Japão e nos Estados Unidos lutou contra o problema do trabalho com um vasto programa de obras públicas, para a criação de infra-estrutura, que tem a dupla tarefa de distribuir renda e agir como uma força motriz para a recuperação econômica, através de uma extensa rede de ruas comunicação física e virtual, na Europa continua a ser fundamentalmente ancorada às necessidades de produção de país comercial e principal: a Alemanha. Sem uma distribuição mais equitativa dos recursos, especialmente tendo em conta as necessidades reais de cada país, a situação social no sul da Europa que se pretende, com a chegada do outono, tendo desenvolvimentos preocupantes. Se forem lançadas novas medidas restritivas, as tensões sociais só vai explodir esforços prejudicados, no entanto, fez apenas a partir de uma parte da sociedade, até agora impostas pelos governos e que afetou principalmente a implantação do estado de bem-estar. É preocupante miopia com que o endereço da Europa Central o problema, não reconhecendo o perigo real de extinção que paira organização supranacional do continente. Apressando positivo para a diminuição do desemprego de apenas 24 mil unidades, para uma platéia de mais de dezenove milhões, torna a idéia de que aqueles que estão na sala de controle não preparar qualquer receita conclusivo. No entanto, seria o suficiente para ver como os outros têm lidado com o tema, mas desde que esta possibilidade é concedida, resta a possibilidade de que os eurocratas estão refém da tendência de rigor até o amargo fim. Mas é necessário que estes amostra de rigor também mudar sua mente para seu próprio benefício: com os países emergentes que vêem reduzidas suas taxas de crescimento, também a capacidade de absorção dos produtos é reduzida e os mercados de alta qualidade, o direito comunitário, tem de ser mais mais central para as estratégias das potências econômicas, como a Alemanha. Se Berlim não quer ver o seu contrato economia deve afrouxar o seu controle e permitir alargar os cordões à bolsa, permitindo o financiamento para políticas expansionistas que permitem, enfim, de uma forma abrangente a redução dos não-empregados. Existem outras soluções: vale a pena o aumento do desemprego também no norte da Europa.

Всегда высоким уровень безработицы в Европе

Данные по безработице в Европе сохраняется проблема. В курс евро практически не изменился, около значения 12,1%, с небольшим уменьшением 24 000 единиц, по сравнению с предыдущим месяцем. Несмотря на это небольшое улучшение, которое трудно интерпретировать, в июне безработных Всего было 19260000 человек, годовой прирост составил 1129000 безработных. Даже с учетом всего ЕС показывают тревожные признаки с значение в процентах, составила 10,9%, составив 26424000 безработных. В эти цифры вы можете прочитать и тревожное положение молодежи, в возрастной группе до 25 лет, который находится на тревожные 23,9% безработных, с пиком в 58,75% в Греции и 56.1 в Испании. Кроме того, эти две страны представляют самый высокий показатель с Европейским союзом, с Мадридом, который находится на 26,3%, с незначительным снижением на 0,1% по сравнению с предыдущим месяцем и Афинах, который имеет 26,9%. Структурные слабости финансовой средиземноморские страны продолжает влиять на ход на рынке труда, которая показывает все его хрупкости из-за отсутствия наднациональной координации. Правительствам стран, переживающих кризис продолжать бесплодные пути строгости любой ценой, что имеет исключительное влияние подрывает покупательную способность домохозяйств, вызывая негативный цикл падения потребления. Отсутствие экспансионистскую политику, расширение контролируемых пределах жестких ограничений, ясно, предотвращает создание рабочих в таких количествах, чтобы снизить высокий уровень безработицы. В то время как в Японии и США боролись с проблемой работы с обширной программы общественных работ, для создания инфраструктуры, которые имеют двойную задачу распределения доходов и выступают в качестве движущей силы экономического восстановления, через обширную сеть улиц связи физическим и виртуальным, в Европе остается принципиально привязаны к потребностям производства коммерческой и основные страны: Германия. Без создания более справедливого распределения ресурсов, особенно с учетом реальных потребностей каждой страны, социальная ситуация в Южной Европе он предназначен, с приходом осени, имеющих тревожные события. Если они начали дальнейшие ограничительные меры, социальная напряженность будет только взорваться под угрозу усилия, однако, производится только из одной части общества, до сих пор введенные правительствами и что пострадали в основном имплантации государства всеобщего благосостояния. Это тревожная близорукость, с которой европейские центральные решения этой проблемы, не признавая реальную опасность растворения который парит наднациональной организации континента. Hustling положительным для снижения безработицы только 24 000 единиц, что на аудиторию более чем девятнадцать миллионов, делает идею, что те, кто в диспетчерской не готовили любой рецепт убедительны. Однако было бы достаточно, чтобы видеть, как другие имели дело с этой темой, но так как эта возможность предоставляется, остается возможность того, что еврократам являются заложниками тенденции строгости до победного конца. Но это необходимо, чтобы эти образцы строгости также изменить свое мнение в свою пользу: с развивающимися странами, которые видят снизили темпы роста, также поглощающая способность товаров снижается и рынки высококачественные, общественные права, необходимо дальнейшее более центральное место в стратегии экономических держав, таких как Германия. Если Берлине не хотят видеть ее экономика договор должен ослабить свою хватку и позволит расширить кошелек, позволяющий финансирования для проведения стимулирующей политики, которая позволяет, наконец, на комплексной основе сокращения неработающих. Есть и другие решения: стоит рост безработицы и в Северной Европе.

歐洲的失業率始終高

在歐洲的失業率數據是一個持續的關注。在歐元區利率大致維持不變,圍繞價值的12.1%,輕微減少24,000輛,比前一個月。儘管這個小的改進,這是很難解釋的,6月份的失業總人數為1926萬人次,年均增幅為1,129,000失業。即使在整個歐盟的百分比數值達至10.9%,令人擔憂的跡象表明達26424000失業。在這些數字中,您可以閱讀青年的處境堪憂,在25歲以下年齡組,這是一個驚人的23.9%的失業高峰期的58.75%,在希臘和56.1在西班牙。此外,這兩個國家代表了最高的總自歐盟,馬德里是26.3%,從上月的0.1%略有下降,有26.9%的雅典。金融地中海國家的結構性弱點,繼續影響勞動力市場的過程中,這表明所有的脆弱性,由於缺乏超國家協調。處於危機中的國家的政府繼續奉行嚴謹性,不惜一切代價,具有唯一削弱了居民購買力的影響,消費週期的下降引發的負面荒蕪的路徑。擴張性政策的情況下,擴大內控制良好的剛性約束,很顯然,防止創建工作,其數量以降低高失業率。雖然在日本和美國工作的問題戰鬥具有廣泛的公共工程計劃,建立基礎設施,其中有一個經濟復甦的驅動力分配收入和行為的雙重任務,通過一個廣泛的網絡街道通信物理和虛擬的,基本上仍然挂靠在歐洲主要國家的商業和生產經營的需要:德國。沒有一個更公平地分配資源,尤其是考慮到每個國家的實際需求,在歐洲南部的社會狀況,它的目的是,隨著秋季的到來,有令人擔憂的發展。如果他們發起了進一步的限制性措施,社會緊張局勢只會爆炸危害的努力,但是,只從一個社會的一部分,到目前為止政府所施加的影響大多植入了福利國家。這是令人擔憂的近視歐洲央行解決問題,真正的危險不承認解散超國家組織的大陸徘徊。忙亂積極失業率下降,僅為24,000輛,同比增長超過1900萬的觀眾,使那些誰是在中控室的想法,沒準備任何確鑿的配方。然而,它足以看到別人如何處理的話題,但因為這種可能性是理所當然的,仍然存在的可能性,歐盟官員人質嚴謹血戰到底的趨勢。但它是必要的,這些樣品的嚴格也改變他們的頭腦為自己的利益:看到減少他們的利率增長的新興國家,也減少了貨物的吸收能力和市場的高品質,社會​​法,有進一步中央經濟大國,如德國的策略。如果柏林不希望看到它的經濟合同必須鬆開抓地力,並允許擴大錢袋,讓擴張性政策的資金允許,最後,在一個全面的方式減少非僱。還有其他的解決方案:值得失業率上升也是在歐洲北部。

البطالة الأوروبية عالية دائما

البيانات على البطالة في أوروبا هو مصدر قلق مستمر. ضمن سعر اليورو بقي دون تغيير تقريبا، حول قيمة من 12.1٪، مع انخفاض طفيف من 24،000 وحدة، مقارنة بالشهر السابق. وعلى الرغم من هذا التحسن الصغيرة، والتي يصعب تفسيرها، في شهر يونيو بلغ مجموع العاطلين عن العمل 19260000 الناس، مع زيادة سنوية من 1129000 عاطل عن العمل. حتى بالنظر إلى الاتحاد الأوروبي كله تظهر علامات مثيرة للقلق مع قيمة النسبة المئوية التي بلغت 10.9٪ لتصل إلى 26424000 البطالة. ضمن هذه الأرقام يمكنك قراءة الوضع المقلق من الشباب، في الفئة العمرية أقل من 25 عاما، التي لا تزال في مقلقة 23.9٪ من العاطلين عن العمل، مع ذروة بلغت 58.75٪ في اليونان و 56.1 في إسبانيا. وعلاوة على ذلك تمثل هذين البلدين على أعلى نسبه منذ الاتحاد الأوروبي، مع مدريد هذا هو على 26.3٪، مع انخفاض طفيف مقداره 0.1٪ عن الشهر السابق وأثينا التي لديها 26.9٪. استمر ضعف الهيكلي للبلدان البحر الأبيض المتوسط ​​المالية للتأثير على مسار سوق العمل، مما يدل بكل ما فيها من هشاشة بسبب انعدام التنسيق فوق وطنية. مواصلة حكومات الدول في أزمة لمتابعة مسار جرداء من الصرامة في جميع التكاليف، وهذا له تأثير وحيد هو إضعاف القوة الشرائية للأسر، مما اثار دورة السلبية للسقوط في الاستهلاك. عدم وجود سياسات توسعية، والتوسع في التي تسيطر عليها بشكل جيد في ظل قيود صارمة، فمن الواضح، يمنع إنشاء العمل في هذه الكميات كما لاسقاط مستويات عالية من البطالة. بينما في اليابان والولايات المتحدة خاضت مشكلة العمل مع برنامج واسع للأشغال العامة، من أجل إنشاء البنية التحتية، والتي لها مهمة مزدوجة من توزيع الدخل ويكون بمثابة القوة الدافعة للانتعاش الاقتصادي، من خلال شبكة واسعة من الشوارع الاتصالات المادية والافتراضية، في أوروبا لا تزال راسية في الأساس لتلبية احتياجات إنتاج البلاد التجارية ورئيسية هي: ألمانيا. بدون توزيع أكثر إنصافا للموارد، خاصة إذا أخذنا بعين الاعتبار الاحتياجات الحقيقية لكل بلد، والوضع الاجتماعي في جنوب أوروبا الغرض منه، مع وصول فصل الخريف، بعد أن التطورات المقلقة. إذا إطلاقها المزيد من التدابير التقييدية، والتوترات الاجتماعية تنفجر فقط الجهود للخطر، ومع ذلك، تتم فقط من جزء واحد من المجتمع، التي فرضت حتى الآن من قبل الحكومات والتي أثرت في الغالب غرس دولة الرفاه. فمن قصر النظر مثيرة للقلق مع أي عنوان المركزي الأوروبي مشكلة، عدم الاعتراف الخطر الحقيقي من انحلال والتي تحوم فوق وطنية منظمة للقارة. مسرعا إيجابية لانخفاض البطالة من 24،000 وحدة فقط، وتصل إلى جمهور من أكثر من 19000000، يجعل من فكرة أن أولئك الذين هم في غرفة التحكم لم تعد أي وصفة قاطعة. ومع ذلك سيكون كافيا لنرى كيف تعاملت مع الآخرين في الموضوع، ولكن منذ يتم منح هذه الإمكانية، لا يزال هناك احتمال أن البيروقراطيين رهينة الاتجاه من الصرامة حتى النهاية المريرة. ولكن من الضروري أن هذه عينة من الصرامة أيضا تغيير عقولهم لصالحها: مع البلدان الناشئة التي ترى خفض معدلات نموها، كما يتم تقليل القدرة الاستيعابية للسلع والأسواق ذات جودة عالية، وقانون المجتمع، يجب أن يكون كذلك أكثر محورية في استراتيجيات القوى الاقتصادية، مثل ألمانيا. إذا برلين لا تريد أن ترى عقد اقتصادها يجب أن ترخي قبضتها والسماح لتوسيع خزانة، مما يتيح التمويل للسياسات التوسعية التي تسمح، في الماضي، بطريقة شاملة الحد من غير العاملين. هناك حلول أخرى: يستحق ارتفاع في البطالة أيضا في شمال أوروبا.

L'Egitto non è bipolare

Mentre Catherine Asthon, su mandato della UE, ha incontrato il deposto presidente Mursi nel luogo segreto in cui è custodito dall’esercito, la situazione egiziana sta vivendo un momento di equilibrio precario. Il rifiuto, che Mursi avrebbe ripetuto anche alla rappresentante dell’Unione Europea, di dare il via libera ad una partecipazione dei Fratelli Musulmani ad un governo di unità nazionale, non cambia una situazione che vede sempre i militari in difesa dello stato laico, sempre contrapposti alle forze confessionali, impegnate in una lotta di logoramento. Si è venuta così a creare una situazione senza apparente via di uscita, che l’esercito non può mantenere a lungo perché sottoposto alla pressione internazionale, ma dove anche l’ostinazione degli islamisti appare impraticabile sulla lunga distanza per problemi organizzativi e logistici. Questo scenario, dove l’opzione guerra civile resta all’orizzonte, ma che non conviene a nessuna delle due parti, delinea agli occhi degli osservatori una situazione di contrapposizione di due forze che sembrano avere monopolizzato il panorama nazionale in una sorta di divisione bipolare. In realtà nel tessuto sociale egiziano esiste una possibile terza via, certamente minoritaria, ma che non dovrebbe essere sottovalutata in una ottica di risoluzione dei contrasti tra le due forze maggiori. L’avversione sia al regime di impronta militare, seppure laicista, sia all’impostazione confessionale, che ha tralasciato il governo dei bisogni del paese per islamizzare l’Egitto, sta facendo sempre più proseliti. Al centro delle loro attenzioni e delle loro richieste ad una classe politica assente, vi sono il miglioramento delle condizioni economiche di una nazione dove il 5% detiene la maggior parte della ricchezza nazionale, mentre la gran parte della popolazione è ridotta sotto il livello di povertà. Ma migliorare soltanto le condizioni economiche e ridurre così le profonde ineguaglianze sociali non è ritenuto sufficiente, senza aumentare la fruizione dei diritti politici e sociali, che non è cambiata dalla caduta di Mubarak, ne con i Fratelli Musulmani, ne con la giunta militare. L’Egitto è ancora un paese dove la stampa non è libera, dove agiscono gruppi paramilitari e la corruzione è diffusa. A coordinare questi bisogni sono principalmente il Movimento giovanile 6 Aprile ed i Socialisti rivoluzionari. L’impronta politica è evidente perché i metodi di lotta sono gli scioperi e le proteste nelle strade contro entrambi gli schieramenti di cui rifiutano l’impostazione assolutista delle alte sfere dell’esercito, spesso compromesse con il regime di Mubarak di cui conservano le dinamiche, ma non i militari in quanto tali ed il processo di islamizzazione delle istituzioni tentato dai Fratelli Musulmani e dai loro alleati i salafiti, che hanno tradito il mandato elettorale di portare il paese fuori dalla recessione ed aprirlo al mondo tramite la diffusione dei diritti. L’esperienza maturata nelle dimostrazioni contro Mubarak, nel 2010, ha dato a questo movimento una certa capacità di azione, limitata soltanto dall’esiguità delle forze a disposizione se confrontate con quelle delle due maggiori compagini. Il rischio è quello di venire schiacciati da un confronto, che per il momento appare essenzialmente dualistico, tuttavia, interpretando un copione meno rigido ,questo movimento può ritagliarsi all’interno della contesa uno spazio strategico di mediazione per fare dialogare militari ed islamisti. Trai due l’affinità con i secondi appare molto più difficile per le profonde differenze sui rispettivi obiettivi, mentre con i militari un dialogo su riforme economiche potrebbe aprire canali di comunicazione rilevanti. Resta da vedere se nella leadership di questi movimenti alternativi vi sono personalità capaci di affrontare e gestire situazioni in maniera pragmatiche che sappia andare aldilà delle pure rivendicazioni politiche di appartenenza. Se queste capacità sono presenti e sapranno emergere, allora il ruolo di queste terze forze potrà essere tutt’altro che marginale.

Egypt is not bipolar

While Catherine Ashton, on behalf of the EU, met with the ousted President Mursi in the secret place where it is guarded by the army, the situation in Egypt is experiencing a moment of precarious balance. The rejection, which Mursi would also repeated the EU representative, to give the green light to a participation of the Muslim Brotherhood to a government of national unity, it does not change a situation that always sees the military in defense of the secular state, always opposed the sectarian forces, engaged in a struggle of attrition. It came so to create a situation with no apparent way out, that the army can not maintain long because subjected to international pressure, but also where the obstinacy of the Islamists seems impractical in the long run for organizational and logistical problems. This scenario, where the civil war option remains on the horizon, but that does not suit either party, in the eyes of observers outlines a situation of conflict of two forces that seem to have monopolized the national scene in a sort of bipolar division. In fact in the Egyptian social fabric there is a possible third way, certainly a minority, but that should not be underestimated in an optical resolution of disagreements between the two major forces. The aversion is the system of military footprint, albeit secular, is setting the confessional, which the government has neglected the needs of the country to Islamize Egypt, is making more and more converts. At the center of their attention and their demands for a political class absent, there are the improvement of the economic conditions of a country where 5% owns most of the national wealth, while the majority of the population is reduced below the level of poverty . But only improve the economic conditions and thus reduce the deep social inequalities is not considered sufficient, without increasing the use of political and social rights, which has not changed since the fall of Mubarak, nor with the Muslim Brotherhood, nor with the military junta. Egypt is still a country where the press is not free, where they act paramilitary groups and corruption is widespread. To coordinate these needs are primarily the April 6 Youth Movement and the Revolutionary Socialists. The footprint policy is evident because the methods of struggle are the strikes and protests in the streets against both sides of which reject the absolutist approach the upper echelons of the army, often compromised by the Mubarak regime of which retain the dynamics, but not the military as such and the process of Islamization of the institutions tempted by the Muslim Brotherhood and their allies the Salafis, who have betrayed the electoral mandate to bring the country out of recession and open it to the world through the spread of rights. The experience gained in the demonstrations against Mubarak, in 2010, gave this movement a certain capacity for action, limited only by the small size of the forces available if compared with those of the two major teams. The risk is that of being crushed by a comparison, which for the moment is essentially dualistic, however, interpreting a script less rigid, this movement can carve out of contention within a strategic space to mediate a dialogue between the military and Islamists. Trai two affinity with the latter is much more difficult for the profound differences in their respective goals while with the military dialogue on economic reforms could open up channels of communication relevant. It remains to be seen whether in the leadership of these movements there are alternative personalities able to cope and manage situations in a pragmatic who can go well beyond the political claims of belonging. If these capabilities are present and will emerge, then the role of these third forces can be anything but marginal.

Egipto no es bipolar

Mientras Catherine Ashton, en nombre de la UE, se reunió con el derrocado presidente Mursi en el lugar secreto donde está custodiado por el ejército, la situación en Egipto está viviendo un momento de equilibrio precario. El rechazo, que Mursi también repitió el representante de la UE, para dar luz verde a la participación de los Hermanos Musulmanes a un gobierno de unidad nacional, no cambia una situación que siempre ve a los militares en la defensa del Estado laico, siempre se opuso las fuerzas sectarias, que participan en una lucha de desgaste. Llegó así a crear una situación sin salida aparente, que el ejército no puede mantener mucho tiempo porque sometido a la presión internacional, pero también donde la obstinación de los islamistas parece inviable en el largo plazo para los problemas de organización y logística. Este escenario, donde la opción de la guerra civil sigue en el horizonte, pero que no se ajusta a ninguna de las partes, a los ojos de los observadores describen una situación de conflicto de dos fuerzas que parecen haber monopolizado la escena nacional en una especie de división bipolar. De hecho, en el tejido social de Egipto hay una tercera vía posible, sin duda una minoría, pero que no debe subestimarse en una resolución óptica de desacuerdos entre las dos fuerzas principales. La aversión es el sistema de la huella militar, aunque secular, está marcando el confesionario, que el gobierno ha descuidado las necesidades del país para islamizar Egipto, está haciendo más y más adeptos. En el centro de su atención y sus demandas de una clase política ausente, no son la mejora de las condiciones económicas de un país en el 5% posee la mayor parte de la riqueza nacional, mientras que la mayoría de la población se reduce por debajo del nivel de la pobreza . Pero sólo para mejorar las condiciones económicas y por lo tanto reducir las profundas desigualdades sociales no se considera suficiente, sin aumentar el uso de los derechos políticos y sociales, que no ha cambiado desde la caída de Mubarak, ni con los Hermanos Musulmanes, ni con la junta militar. Egipto sigue siendo un país donde la prensa no es libre, donde actúan grupos paramilitares y la corrupción es generalizada. Para coordinar estas necesidades son principalmente el Movimiento Juvenil 6 de Abril y los Socialistas Revolucionarios. La política de la huella es evidente debido a los métodos de lucha son las huelgas y protestas en las calles contra ambos lados de los cuales rechazan el enfoque absolutista de las altas esferas del ejército, a menudo comprometida por el régimen de Mubarak de que mantienen la dinámica, pero no a los militares como tales y el proceso de islamización de las instituciones tentados por la Hermandad Musulmana y sus aliados los salafistas, que han traicionado el mandato electoral para sacar al país de la recesión y abrirlo al mundo a través de la difusión de los derechos. La experiencia adquirida en las manifestaciones contra Mubarak, en 2010, dio a este movimiento una cierta capacidad de actuación, limitado sólo por el tamaño pequeño de las fuerzas disponibles si se comparan con los de los dos equipos principales. El riesgo es que de ser aplastado por una comparación, que de momento es esencialmente dualista, sin embargo, la interpretación de una escritura menos rígida, este movimiento puede tallar fuera de la competición dentro de un espacio estratégico para mediar en un diálogo entre los militares y los islamistas. Trai dos afinidad con este último es mucho más difícil que las profundas diferencias en sus respectivas metas, mientras que con el diálogo militar en las reformas económicas podría abrir los canales de comunicación pertinentes. Queda por ver si en el liderazgo de estos movimientos hay personalidades alternativas capaces de enfrentar y manejar situaciones de manera pragmática que puede ir mucho más allá de las reivindicaciones políticas de pertenencia. Si estas capacidades están presentes y surgirán, a continuación, el papel de estas terceras fuerzas puede ser cualquier cosa, pero marginal.

Ägypten ist nicht bipolar

Während Catherine Ashton im Namen der EU, traf sich mit dem gestürzten Präsidenten Mursi in der geheimen Ort, wo sie von der Armee bewacht wird, wird sich die Situation in Ägypten erlebt einen Moment der prekären Balance. Die Ablehnung, die Mursi auch die EU-Vertreter, die grünes Licht für eine Beteiligung der Muslimbruderschaft an einer Regierung der nationalen Einheit geben würde wiederholt, es ändert nichts an eine Situation, die sieht immer die militärische Verteidigung des säkularen Staates, immer gegen die sektiererische Kräfte, in einem Kampf der Zermürbung engagiert. Es kam so zu einer Situation ohne erkennbaren Ausweg schaffen, dass die Armee kann nicht lange halten, weil auf internationalen Druck ausgesetzt ist, sondern auch, wo die Hartnäckigkeit der Islamisten scheint unpraktisch auf lange Sicht für die organisatorische und logistische Probleme. Dieses Szenario, wo der Bürgerkrieg Option bleibt am Horizont, aber das passt nicht zu einer Partei, in den Augen der Beobachter beschreibt eine Situation der Konflikt zweier Kräfte, die das Monopol der nationalen Szene in einer Art von bipolaren Teilung zu haben scheinen. In der Tat die ägyptische soziale Gefüge gibt es eine mögliche dritte Weg, sicherlich eine Minderheit, aber das sollte nicht in einer optischen Auflösung von Meinungsverschiedenheiten zwischen den beiden großen Kräfte unterschätzt werden. Die Abneigung ist das System der militärischen Präsenz, wenn auch säkular, ist die Einstellung der Beichtstuhl, die die Regierung hat die Bedürfnisse des Landes vernachlässigt nach Ägypten zu islamisieren, macht mehr und mehr Konvertiten. Im Zentrum ihrer Aufmerksamkeit und ihren Forderungen nach einer politischen Klasse fehlt, gibt es die Verbesserung der wirtschaftlichen Rahmenbedingungen eines Landes, in dem 5% besitzt die meisten der nationalen Reichtum, während die Mehrheit der Bevölkerung unter dem Niveau der Armut reduziert wird . Aber nur die Verbesserung der wirtschaftlichen Bedingungen und reduzieren somit die tiefen sozialen Ungleichheiten nicht als ausreichend angesehen, ohne die Verwendung von politischen und sozialen Rechte, die sich seit dem Sturz Mubaraks hat sich verändert, noch mit der Muslimbruderschaft, noch mit der Militärjunta. Ägypten ist noch immer ein Land, wo die Presse ist nicht frei, wo sie paramilitärische Gruppen und handeln Korruption ist weit verbreitet. Um diese Anforderungen zu koordinieren sind vor allem die 6. April Youth Movement und die Revolutionären Sozialisten. Der Fußabdruck Politik ist offensichtlich, weil die Methoden des Kampfes die Streiks und Proteste in den Straßen an beiden Seiten, von denen die absolutistische Ansatz lehnen die oberen Ränge der Armee, die oft durch das Mubarak-Regime kompromittiert, von denen die Dynamik beibehalten werden, aber nicht das Militär als solche und den Prozess der Islamisierung der Institutionen von der Muslimbruderschaft und ihre Verbündeten die Salafisten, die das Mandat, das Land aus der Rezession und öffnen Sie sie in der Welt durch die Verbreitung von Rechten verraten haben versucht. Die Erfahrung in den Demonstrationen gegen Mubarak gewonnen, im Jahr 2010, gab dieser Bewegung eine gewisse Handlungsfähigkeit nur durch die geringe Größe der verfügbaren Kräfte begrenzt, wenn mit denen der beiden großen Teams verglichen. Das Risiko besteht darin, dass der durch einen Vergleich, der für den Moment ist im Wesentlichen dualistischen zerkleinert, jedoch interpretieren ein Skript weniger starr, kann diese Bewegung Ausgliederung des Anstoßes in einem strategischen Platz, um einen Dialog zwischen dem Militär und Islamisten zu vermitteln. Trai zwei Affinität mit dem letzteren ist viel schwieriger für die tief greifenden Unterschiede in ihrer jeweiligen Ziele, während mit der militärischen Dialog über Wirtschaftsreformen eröffnen könnte Kommunikationskanäle relevant. Es bleibt abzuwarten, ob in der Führung dieser Bewegungen gibt es alternative Persönlichkeiten der Lage zu bewältigen und zu verwalten Situationen in einer pragmatischen, die gut gehen kann über die politischen Forderungen der Zugehörigkeit werden. Wenn diese Funktionen vorhanden sind und entstehen, wird die Rolle dieser dritten Kräfte alles andere als marginal sein.

L'Egypte n'est pas bipolaire

Alors que Catherine Ashton, au nom de l'UE, a rencontré le président déchu Mursi dans le lieu secret où elle est gardée par l'armée, la situation en Egypte connaît un moment d'équilibre précaire. Le rejet, qui Mursi serait également répété le représentant de l'UE, de donner le feu vert à une participation des Frères musulmans à un gouvernement d'union nationale, il ne change pas une situation qui voit toujours le militaire pour la défense de la laïcité, toujours opposée les forces sectaires, engagés dans une lutte d'usure. Il est venu afin de créer une situation sans issue apparente, que l'armée ne peut pas maintenir longtemps parce que soumis à la pression internationale, mais aussi où l'obstination des islamistes semble irréaliste à long terme pour des problèmes organisationnels et logistiques. Ce scénario, où l'option de la guerre civile demeure à l'horizon, mais qui ne convient pas à l'une des parties, dans les yeux des observateurs décrit une situation de conflit entre deux forces qui semblent avoir monopolisé la scène nationale dans une sorte de division bipolaire. En fait, dans le tissu social égyptien il ya une troisième voie possible, certainement une minorité, mais qui ne doit pas être sous-estimé dans une résolution optique de désaccords entre les deux grandes forces. L'aversion est le système de l'empreinte militaire, bien que laïque, est le paramètre confessionnal, que le gouvernement a négligé les besoins du pays pour islamiser l'Egypte, fait de plus en plus d'adeptes. Au centre de leur attention et leurs exigences pour une classe politique absent, il ya l'amélioration des conditions économiques d'un pays où 5% possède plus de la richesse nationale, alors que la majorité de la population est réduite en dessous du seuil de pauvreté . Mais seulement d'améliorer les conditions économiques et donc de réduire les profondes inégalités sociales n'est pas jugé suffisant, sans augmenter l'utilisation des droits politiques et sociaux, ce qui n'a pas changé depuis la chute de Moubarak, ni aux Frères musulmans, ni avec la junte militaire. L'Egypte reste un pays où la presse n'est pas libre, où ils agissent des groupes paramilitaires et la corruption est très répandue. Pour coordonner ces besoins sont principalement le 6 Youth Movement Avril et les socialistes révolutionnaires. La politique de l'empreinte est évidente parce que les méthodes de lutte sont les grèves et les manifestations dans les rues contre les deux côtés de qui rejettent l'approche absolutiste les échelons supérieurs de l'armée, souvent compromis par le régime de Moubarak qui maintiennent la dynamique, mais pas l'armée en tant que telle et le processus d'islamisation des institutions tentées par les Frères musulmans et leurs alliés les salafistes, qui ont trahi le mandat électoral pour sortir le pays de la récession et de l'ouvrir au monde à travers la propagation de l'homme. L'expérience acquise dans les manifestations contre Moubarak, en 2010, a donné ce mouvement une certaine capacité d'action, limité seulement par la petite taille des forces disponibles si on les compare avec ceux des deux grandes équipes. Le risque est que d'être écrasé par une comparaison, qui pour l'instant est essentiellement dualiste, cependant, l'interprétation d'un script moins rigide, ce mouvement peut se tailler de discorde au sein d'un espace stratégique pour la médiation d'un dialogue entre les militaires et les islamistes. Trai deux affinité avec ce dernier est beaucoup plus difficile pour les profondes différences dans leurs objectifs respectifs tout avec le dialogue militaire sur les réformes économiques pourraient ouvrir des canaux de communication pertinents. Il reste à voir si dans la direction de ces mouvements il ya des personnalités alternatives capables de faire face et gérer les situations dans une approche pragmatique qui peut aller bien au-delà des revendications politiques d'appartenance. Si ces fonctionnalités sont présentes et vont émerger, puis le rôle de ces forces de troisième peut être n'importe quoi, mais marginal.

O Egito não é bipolar

Enquanto Catherine Ashton, em nome da União Europeia, reuniu-se com o presidente deposto Mursi no lugar secreto onde é guardado pelo exército, a situação no Egito está passando por um momento de equilíbrio precário. A rejeição, que Mursi também repetiu o representante da UE, para dar a luz verde para a participação da Irmandade Muçulmana para um governo de unidade nacional, isso não muda uma situação que sempre vê os militares em defesa do Estado secular, sempre se opôs as forças sectárias, engajados em uma luta de desgaste. Ele veio para criar uma situação com nenhuma forma aparente para fora, que o exército não pode manter por muito tempo porque submetido à pressão internacional, mas também onde a obstinação dos islâmicos parece impraticável a longo prazo para os problemas organizacionais e logísticos. Neste cenário, onde a opção guerra civil permanece no horizonte, mas que não combina com qualquer das partes, aos olhos de observadores descreve uma situação de conflito de duas forças que parecem ter monopolizado o cenário nacional em uma espécie de divisão bipolar. De fato, no tecido social egípcio há uma possível terceira via, certamente uma minoria, mas que não deve ser subestimado em um contrastes resolução óptica entre as duas forças principais. A aversão é o sistema de pegada militar, embora secular, é a criação do confessionário, que o governo tem negligenciado as necessidades do país para islamizar o Egito, está fazendo mais e mais convertidos. No centro da sua atenção e suas demandas por uma classe política ausente, há a melhoria das condições econômicas do país onde 5% detém a maior parte da riqueza nacional, enquanto a maioria da população é reduzida abaixo do nível de pobreza . Mas só melhorar as condições econômicas e, assim, reduzir as desigualdades sociais profundas não é considerado suficiente, sem aumentar o uso dos direitos políticos e sociais, que não mudou desde a queda de Mubarak, nem com a Irmandade Muçulmana, nem com a junta militar. Egito ainda é um país onde a imprensa não é livre, onde atuam grupos paramilitares ea corrupção é generalizada. Para coordenar essas necessidades são principalmente o Movimento Juvenil 6 de abril e os Socialistas Revolucionários. A política pegada é evidente, pois os métodos de luta são as greves e protestos nas ruas contra ambos os lados de que rejeitam a abordagem absolutista os escalões superiores do exército, muitas vezes comprometida pelo regime de Mubarak de que mantêm a dinâmica, mas não o militar, como tal, eo processo de islamização das instituições tentados pela Irmandade Muçulmana e seus aliados os salafistas, que traíram o mandato eleitoral para tirar o país da recessão e abri-lo para o mundo através da disseminação de direitos. A experiência adquirida com as manifestações contra Mubarak, em 2010, deu a este movimento uma certa capacidade de ação, limitado somente pelo tamanho reduzido das forças disponíveis, se comparados com os das duas equipes principais. O risco é o de ser esmagado por uma comparação, que no momento é essencialmente dualista, no entanto, a interpretação de um roteiro menos rígida, esse movimento pode esculpir fora da disputa dentro de um espaço estratégico para mediar um diálogo entre os militares e os islâmicos. Trai duas afinidade com o último é muito mais difícil para as profundas diferenças em seus respectivos objetivos, enquanto com o diálogo militar em reformas econômicas poderia abrir canais de comunicação relevantes. Ele continua a ser visto se na liderança destes movimentos existem personalidades alternativas capazes de lidar e gerir situações de uma pragmática que pode ir muito além das reivindicações políticas de pertencimento. Se estas capacidades são presente e irá surgir, em seguida, o papel destas forças terceiros pode ser qualquer coisa, mas marginal.

Египет не биполярные

В то время как Кэтрин Эштон от имени ЕС, встретился с свергнутого президента Мурси в тайном месте, где он охраняется армией, ситуация в Египте переживает момент шаткое равновесие. Отказ, который Мурси также повторил представитель ЕС, чтобы дать зеленый свет на участие Мусульманского братства в правительстве национального единства, это не меняет ситуацию, которая всегда видит военного в защиту светского государства, всегда выступали против сектантские силы, ведет борьбу на истощение. Она пришла настолько, чтобы создать ситуацию без видимых выход из положения, что армия не может поддерживать долго, потому что подвергается международному давлению, но и где упрямства исламистов кажется непрактичным в долгосрочной перспективе для организационного и материально-технические проблемы. Этот сценарий, где в результате гражданской войны остается вариант на горизонте, но это не устраивает ни партии, в глазах наблюдателей описывает ситуацию конфликта двух сил, которые, кажется монополизировали национальной сцене в своего рода биполярный раскол. На самом деле египетские социальной ткани есть возможный третий путь, конечно, меньшинство, но, что не следует недооценивать в оптическом разрешении разногласий между двумя основными силами. Отвращение является система военного присутствия, хотя и светская, устанавливает исповеди, которую правительство пренебрегает потребностями страны исламизации Египта, делает все больше и больше сторонников. В центре их внимания и их требования о политическом классе отсутствует, есть улучшение экономического положения страны, где 5% владеет большей частью национального богатства, в то время как большинство населения снижается ниже уровня бедности . Но только улучшить экономические условия и тем самым уменьшить глубокое социальное неравенство не считается достаточным, без увеличения использования политических и социальных прав, которые не изменились с момента падения Мубарака, ни с Братьями-мусульманами, ни с военной хунты. Египет по-прежнему страна, где пресса не свободна, где они выступают в военизированных групп и широко распространена коррупция. Для координации этих потребностей, прежде всего, Движение 6 апреля молодежи и революционных социалистов. След политики очевидна, потому что методы борьбы забастовки и акции протеста на улицах против обеих сторон, которые отвергают абсолютистского подхода высших эшелонах армии, нередко снижается из-за режима Мубарака из которых сохраняют динамику, но не военные как таковые и процесс исламизации учреждений искушаем Братья-мусульмане и их союзники салафиты, кто предал мандата депутата вывести страну из рецессии и открыть его для мира через распространение права. Опыт, накопленный в демонстрациях против Мубарака, в 2010 году, дал этому движению определенную способность к действиям, ограничен только небольшой размер имеющиеся силы по сравнению с теми, из двух основных команд. Риск того, что сдавливания путем сравнения, которая на данный момент по сути дуалистической, однако, интерпретация сценария менее жесткая, это движение может выкроить раздора в стратегическое пространство посредником диалога между военными и исламистами. Трай два близость с последней гораздо более трудным для глубоких различий в их соответствующих целей в то время как с военными диалог по экономическим реформам может открыть каналы связи актуальным. Остается узнать, будет ли в руководстве этих движениях есть альтернативные личности в состоянии справиться и управлять ситуацией в прагматическом, кто может пойти далеко за пределы политических претензий принадлежности. Если эти возможности присутствуют и появятся, то роль этих третьих сил может быть что угодно, но незначительным.

埃及是不是兩極

雖然凱瑟琳·阿什頓,歐盟代表,會見了被趕下台的總統穆爾西在秘密的地方,它是由軍隊把守,埃及局勢正在經歷一個不穩定的平衡的時刻。排斥反應,其中穆爾西會也反复的歐盟代表,穆斯林兄弟民族團結政府的參與給了綠燈,它不改變,總是看到軍隊捍衛世俗國家一個情況,一貫反對宗派勢力,從事消耗鬥爭。它來得如此造成這樣的局面沒有明顯的出路,軍隊不能維持很長時間,因為受到國際社會的壓力,但伊斯蘭主義者組織和後勤問題從長遠來看似乎是不切實際的固執。這種情況下,內戰選項仍然在地平線上,但是,這並不符合任何一方,在觀察家眼中的概括衝突的兩股力量,似乎已經壟斷了全國的場景中的一種兩極分裂的局面。事實上,在埃及社會結構是一個可能的第三條道路,當然是少數,但是這不應該被低估的光學分辨率為兩大勢力之間的分歧。厭惡是系統的軍事足跡,世俗的,儘管設置的懺悔,政府卻忽略了需要國家伊斯蘭埃及,使得越來越多的信徒。在他們的注意力和他們的要求的政治類缺席的中心,有5%擁有一個國家,大多數國家財富的經濟條件的改善,而多數的人口低於貧困水平降低。但只有改善經濟條件,從而減少了深刻的社會不平等沒有考慮充分,使用的穆巴拉克倒台以來,沒有改變,也不與穆斯林兄弟會,也不能與軍政府的政治和社會權利,而不增加。埃及仍是一個國家裡的記者是不是免費的,他們的行為準軍事團體和腐敗猖獗。為了協調這些需求主要是4月6日青年運動和革命的社會主義者。足跡政策的鬥爭方法是很明顯的,因為罷工和上街抗議,拒絕專制的做法軍隊的上層對陣雙方,經常會損害穆巴拉克政權保留的動態,但不是這樣的軍隊和伊斯蘭化的過程中,由穆斯林兄弟會和他們的盟友,沙拉菲派,誰背叛了選舉任務,使國家走出衰退,並通過它向世​​界開放的傳播權利的機構動心。反對穆巴拉克的示威中的經驗,在2010年,給這項運動有一定的行動能力,只限於小規模的力量,如果兩大隊相比。風險是,通過比較的時刻,本質上是二元的被粉碎,但是,解釋腳本剛性不足,這種運動也能開出爭的戰略空間內進行調解,以軍隊和伊斯蘭主義者之間的對話。 TRAI兩個與後者的親和力是深刻的分歧在他們各自的目標變得更加困難,而經濟改革與軍方對話可以打開相關的溝通渠道。這還有待觀察是否在這些運動的領導,也有另類的個性,能夠應對和管理的情況下,在一個務實的人可以去超越政治主張的歸屬感。如果這些功能將進一步顯現,那麼這些第三方力量的作用可以是任何東西,但邊際。

مصر ليست القطبين

بينما كاثرين أشتون، بالنيابة عن الاتحاد الأوروبي، واجتمع مع الرئيس مرسي المخلوع في مكان سري حيث يخضع لحراسة من قبل الجيش، والوضع في مصر تشهد لحظة توازن الهش. رفض، الذي من شأنه أيضا أن تتكرر مرسي ممثل الاتحاد الأوروبي، لإعطاء الضوء الأخضر لمشاركة الإخوان مسلم لتشكيل حكومة وحدة وطنية، فإنه لا يغير من الوضع الذي يرى دائما الجيش في الدفاع عن الدولة العلمانية، عارضت دائما القوى الطائفية، وتشارك في صراع الاستنزاف. جاء ذلك من اجل خلق حالة مع عدم وجود مخرج واضح، أن الجيش لا يمكن الحفاظ طويلا بسبب تعرض للضغوط الدولية، ولكن أيضا حيث تعنت الإسلاميين يبدو غير عملي على المدى البعيد لمشاكل تنظيمية ولوجستية. هذا السيناريو، حيث لا يزال خيار الحرب الأهلية في الأفق، ولكن هذا ما لا يتناسب مع أي من الطرفين، في نظر المراقبين الخطوط العريضة لحالة الصراع بين قوتين التي يبدو أنها قد احتكرت الساحة الوطنية في نوع من تقسيم ثنائي القطب. في الواقع في النسيج الاجتماعي المصري هناك طريق ثالث ممكن، وبالتأكيد أقلية، ولكن ذلك لا ينبغي الاستهانة به في قرار بصري من الخلافات بين اثنين من القوى الرئيسية. النفور هو نظام البصمة العسكرية، وإن كانت علمانية، هو وضع المذهبية، التي كانت الحكومة قد أهملت احتياجات البلاد لأسلمة مصر، وتبذل المزيد والمزيد من المتحولين. في مركز اهتمامها ومطالبهم لفئة سياسية غائبة، وهناك تحسين الأحوال الاقتصادية للبلد حيث تمتلك 5٪ معظم الثروة الوطنية، بينما يتم تقليل أغلبية من السكان تحت مستوى الفقر . ولكن فقط تحسين الأحوال الاقتصادية وبالتالي تقليل الفوارق الاجتماعية العميقة لا تعتبر كافية، دون زيادة استخدام الحقوق السياسية والاجتماعية، والتي لم تتغير منذ سقوط مبارك، ولا مع جماعة الإخوان مسلم، ولا مع المجلس العسكري. مصر لا تزال بلدا حيث الصحافة ليست حرة، حيث أنها تعمل الجماعات شبه العسكرية والفساد على نطاق واسع. لتنسيق هذه الاحتياجات هي في المقام الأول لحركة شباب 6 ابريل والاشتراكيين الثوريين. سياسة البصمة هو واضح لأن أساليب النضال هي الإضرابات والاحتجاجات في الشوارع ضد جانبي الذي رفض نهج المطلقة المناصب العليا في الجيش، في كثير من الأحيان للخطر من قبل نظام مبارك والتي تحتفظ ديناميكية، ولكن ليس الجيش على هذا النحو وعملية أسلمة المؤسسات يجرب من جماعة الإخوان مسلم وحلفائهم السلفيين، الذين خانوا الولاية الانتخابية لاخراج البلاد من الركود وفتحه على العالم من خلال انتشار الحقوق. الخبرة المكتسبة في المظاهرات ضد مبارك، في عام 2010، أعطت هذه الحركة قدرة معينة للعمل، وقلة فقط من صغر حجم القوات المتاحة إذا ما قورنت مع تلك اثنين من المنتخبات الكبيرة. والخطر هو أن من تسحقه المقارنة، والتي لحظة هو ثنائى أساسا، ومع ذلك، تفسير النصي أقل جمودا، هذه الحركة يمكن نحت من خلاف داخل الفضاء الاستراتيجي للتوسط في الحوار بين الجيش والإسلاميين. تري اثنين تقارب مع أن هذا الأخير هو أكثر صعوبة بكثير بالنسبة للخلافات عميقة في أهداف كل منهما بينما مع الحوار العسكري على الإصلاحات الاقتصادية يمكن أن تفتح قنوات اتصال ذات الصلة. ويبقى أن نرى ما إذا كان في قيادة هذه الحركات هناك شخصيات بديلة قادرة على التأقلم وإدارة المواقف في عملي الذي يمكن أن تذهب إلى أبعد من المطالبات السياسية بالانتماء. إذا هذه القدرات موجودة وسوف تظهر، ثم دور هذه القوات ثالث يمكن أن يكون أي شيء ولكن هامشية.

Gli USA vogliono concludere entro nove mesi il processo di pace tra Isreale e Palestina

L’accordo per trovare un compromesso che possa instaurare la pace tra israeliani e palestinesi entro nove mesi, costituisce la premessa per affrontare in tempi celeri quello che non è riuscito in diversi anni. L’affermazione, sottoscritta dalle due parti in causa, potrebbe suscitare enorme entusiasmo se non si fosse consci dell’enorme difficoltà, non solo della tempistica predisposta ma anche degli ostacoli oggettivi che ci sono sul percorso del progetto di pace. I primi a rendersi conto di queste difficoltà sono proprio coloro che spingono maggiormente per la conclusione definitiva delle trattativa: gli Stati Uniti. Obama, fin dal suo primo mandato, ha messo tra i suoi obiettivi di politica estera la pacificazione e quindi la conclusione della questione tra Israele e Palestina. I ripetuti fallimenti del processo di pace, che ha subito numerose interruzioni, sono però dovute, anche all’atteggiamento troppo morbido del presidente americano nei confronti dell’esecutivo di Tel Aviv, che con la politica degli insediamenti ha compromesso il dialogo con i dirigenti palestinesi. Quello che ne è conseguito è esplicitato dalla quantità di tempo trascorso, quasi tre anni, di interruzione dei negoziati, che sono stati soltanto il culmine di un conflitto storico che dura ormai da troppo. Il Segretario di Stato statunitense, John Kerry, ha incontrato i rispettivi rappresentanti delle due parti, Tzipi Livni per Israele e Saeb Kerat per i palestinesi, in un clima definito positivo e costruttivo, rimandando il prossimo incontro entro due settimane in territorio israeliano o palestinese. Il requisito fondamentale sul quale si deve basare la trattativa, è per gli americani, la creazione dei due stati indipendenti, soluzione a grandi linee appoggiata anche dai palestinesi, mentre per gli israeliani occorre fare qualche distinzione. Se i settori della società di Israele più progressisti sono pienamente a favore di questa soluzione, i dubbi più forti, malgrado le dichiarazioni della Livni, riguardano il governo di Tel Aviv, che non appare coeso sulla creazione di uno stato palestinese. Occorre ricordare che i punti fermi per i palestinesi per la creazione del proprio stato sono l’unione geografica, in modo da creare la continuità territoriale, tra Cisgiordania e Gaza e la restituzione dei territori indebitamente presi dagli israeliani per la costruzione delle colonie. All’interno del governo di Israele c’è, però, un partito che è stato fondato proprio per la difesa degli insediamenti ed inoltre alcuni esponenti dell’esecutivo riterrebbero addirittura superata la soluzione dei due stati all’interno dello stesso territorio. La presenza di queste posizioni, ampiamente conosciuta dagli USA, renderebbe, evidentemente, più difficile e meno lineare la trattativa, soprattutto nei tempi indicati e preferiti da Washington, che ha necessità, per ragioni di politica internazionale legati agli sviluppi mediorientali, a chiudere più in fretta possibile e trovare quindi un accordo che assicuri stabilità alla regione. Un fattore ulteriore di possibile turbativa è il comportamento delle parti più estreme delle due parti, che possono compiere azioni di provocazione per minare sul nascere il fragile equilibrio sul quale si basa l’avvio delle trattative. Il pericolo è concreto perché esistono settori politici, sia in Israele, che in Palestina, contrari ad ogni accordo con la parte avversa, in nome di una battaglia da portare avanti per annientare l’avversario. Non si tratta della maggioranza ne dell’una, ne dell’altra parte, tuttavia esistono movimenti fortemente motivati in entrambi gli schieramenti, che non gradiscono la convivenza dei due popoli. Il primo passo per avviare in modo sicuro e positivo le trattative è isolare queste parti minoritarie, ma che detengono una grande capacità di azione e mobilitazione, in grado di influenzare negativamente il processo di pace appena iniziato.

The U.S. wants to conclude within nine months of the peace process between Palestine and Isreal

The agreement to find a compromise that would establish peace between Israelis and Palestinians within nine months, is a prerequisite for dealing in quick times what he could not in several years. The statement, signed by the two parties, could arouse great enthusiasm had he not aware of the enormous difficulties, not only prepared but also the timing of the objective obstacles that are on the path of peace project. The first to become aware of these difficulties are those who push more to the final conclusion of the negotiations: the United States. Obama, since his first term, has among its foreign policy objectives pacification and then the conclusion of the matter between Israel and Palestine. The repeated failures of the peace process, which was frequently interrupted, however, are due also to the attitude of the American president too soft in relation to the executive of Tel Aviv, with the settlement policy that has compromised the dialogue with the Palestinian leadership . What they have achieved is explained by the amount of time spent almost three years of interruption of the negotiations, which were only the culmination of a historical conflict that has lasted too. The U.S. Secretary of State, John Kerry, met with their representatives of the two parties, Tzipi Livni for Israel and Saeb Kerat for the Palestinians, in a climate defined positive and constructive, postponing the next meeting within two weeks in Israel or Palestine. The basic requirement on which to base the negotiations, it is for the Americans, the creation of two independent states, solution broadly supported also by the Palestinians, and the Israelis must make some distinction. If the sectors of Israeli society most progressives are fully in favor of this solution, doubts stronger, despite the statements of Livni, concern the government in Tel Aviv, which does not appear cohesive on the creation of a Palestinian state. It should be noted that the fixed points for the Palestinians for the creation of their own state are the union region, so as to create territorial contiguity between the West Bank and Gaza and the return of territories unduly taken by Israeli settlement construction. Within the Israeli government is, however, a party that was founded just for the defense of the settlements and also some members of the executive would feel even exceeded the two-state solution within the same territory. The presence of these positions, widely known by the U.S., would, of course, more difficult and less linear negotiation, especially at the times indicated and preferred by Washington, which need, for reasons of international policy developments related to the Middle East, to close more quickly as possible and then find an agreement that will ensure stability in the region. A further factor which could impair the behavior of the most extreme of the two parties, which can make provocative actions to undermine the fragile balance in the bud which is based on the opening of negotiations. The danger is real because there are policy areas, both in Israel and Palestine, opposed to any agreement with the opposing party, in the name of a battle to carry on to annihilate the opponent. This is not the majority will of the one, I the other hand, however, there are highly motivated movements on both sides, they do not like the coexistence of the two peoples. The first step to start in a safe and positive negotiations is to isolate these parts minority, but they hold a great capacity for action and mobilization, can negatively affect the peace process has just begun.

Los EE.UU. quiere concluir el plazo de nueve meses a partir del proceso de paz entre Palestina e Isreal

El acuerdo para encontrar una solución de compromiso que establezca la paz entre israelíes y palestinos en los nueve meses, es un requisito previo para la negociación de tiempos rápidos lo que no pudo en varios años. El comunicado, firmado por las dos partes, podría despertar un gran entusiasmo no tenía conciencia de las enormes dificultades, no sólo preparado, sino también la oportunidad de los obstáculos objetivos que están en el camino del proyecto de paz. El primero en tomar conciencia de estas dificultades son los que empujan más a la conclusión final de las negociaciones: los Estados Unidos. Obama, desde su primer mandato, tiene entre sus objetivos de política exterior de la pacificación y la conclusión del asunto entre Israel y Palestina. Los repetidos fracasos del proceso de paz, que fue interrumpido con frecuencia, sin embargo, se deben también a la actitud del presidente de Estados Unidos demasiado blando en relación con el Ejecutivo de Tel Aviv, con la política de asentamientos que ha puesto en peligro el diálogo con los dirigentes palestinos . Lo que han logrado se explica por la cantidad de tiempo que pasó casi tres años de interrupción de las negociaciones, que fueron sólo la culminación de un conflicto histórico que ha durado demasiado. El Secretario de Estado de EE.UU., John Kerry, se reunió con los representantes de los dos partidos, Tzipi Livni para Israel y Saeb Kerat para los palestinos, en un clima definido positivo y constructivo, el aplazamiento de la próxima reunión dentro de dos semanas en Israel o Palestina. El requisito básico en el que basar las negociaciones, es para los estadounidenses, la creación de dos estados independientes, solución ampliamente apoyados también por los palestinos y los israelíes deben hacer algunas distinciones. Si los sectores de la sociedad israelí la mayoría de los progresistas están totalmente a favor de esta solución, las dudas más fuerte, a pesar de las declaraciones de Livni, la preocupación del gobierno de Tel Aviv, que no parece coherente en la creación de un Estado palestino. Cabe señalar que los puntos fijos de los palestinos para la creación de su propio estado son la región sindical, a fin de crear continuidad territorial entre Cisjordania y Gaza y la devolución de los territorios indebidamente tomadas por la construcción de asentamientos israelíes. Dentro del gobierno israelí, sin embargo, un partido que se fundó sólo para la defensa de los asentamientos, así como algunos miembros de la ejecutiva se sentirían incluso superó la solución de dos estados en el mismo territorio. La presencia de estas posiciones, ampliamente conocido por los EE.UU., sería, por supuesto, más difícil y menos lineal de negociación, sobre todo en los tiempos indicados y preferido por Washington, que es necesario, por razones de evolución de las políticas internacionales relacionadas con el Medio Oriente, para cerrar más más rápido posible y luego encontrar un acuerdo que garantice la estabilidad en la región. Otro factor que podría afectar el comportamiento de los más extremos de las dos partes, que pueden hacer actos de provocación para socavar el frágil equilibrio en el brote que se basa en la apertura de negociaciones. El peligro es real, porque hay ámbitos políticos, tanto en Israel y Palestina, que se oponen a cualquier acuerdo con la otra parte, en el nombre de una batalla para llevar a aniquilar al adversario. Esta no es la voluntad mayoritaria de la una, la otra parte, sin embargo, hay movimientos muy motivados en ambos lados, que no les gusta la coexistencia de los dos pueblos. El primer paso para iniciar las negociaciones de un seguro y positivo es aislar estas partes minoría, pero tienen una gran capacidad de acción y movilización, puede afectar negativamente al proceso de paz acaba de comenzar.

Die USA wollen innerhalb von neun Monaten den Friedensprozess zwischen Palästina und Isreal schließen

Die Vereinbarung, um einen Kompromiss, der den Frieden zwischen Israelis und Palästinensern innerhalb von neun Monaten würde etablieren zu finden, ist eine Voraussetzung für den Umgang in schnelle Zeiten, was er konnte nicht in mehreren Jahren. Die Aussage, die von den beiden Parteien unterzeichnet, konnte wecken Begeisterung hatte er keine Kenntnis von den enormen Schwierigkeiten, nicht nur bereit, sondern auch das Timing der objektive Hindernisse, die auf dem Weg des Friedens-Projekt sind. Die ersten, die sich dieser Schwierigkeiten bewusst sind diejenigen, die mehr drücken, um den endgültigen Abschluss der Verhandlungen: die Vereinigten Staaten. Obama, seit seiner ersten Amtszeit, hat unter seinen außenpolitischen Zielen Befriedung und dann den Abschluss der Angelegenheit zwischen Israel und Palästina. Die wiederholten Ausfälle des Friedensprozesses, die häufig unterbrochen wurde, sind jedoch auch aufgrund der Haltung des amerikanischen Präsidenten zu weich gegenüber der Exekutive von Tel Aviv, mit der Siedlungspolitik, die den Dialog kompromittiert wurde mit der palästinensischen Führung . Was sie erreicht haben, wird durch die Menge der Zeit erklärt verbrachte fast drei Jahren der Unterbrechung der Verhandlungen, die nur waren der Höhepunkt eines historischen Konflikt, der zu gedauert hat. Die US-Außenministerin, John Kerry, traf sich mit ihren Vertretern der beiden Parteien, Tzipi Livni für Israel und Saeb Kerat für die Palästinenser, in einem Klima definiert positive und konstruktive, Aufschub der nächsten Sitzung innerhalb von zwei Wochen in Israel oder Palästina. Die Grundvoraussetzung, auf denen die Verhandlungen basieren, ist es für die Amerikaner, die Schaffung von zwei unabhängigen Staaten-Lösung weitgehend auch von den Palästinensern unterstützt, und die Israelis müssen einige Unterscheidung zu treffen. Wenn die Sektoren der israelischen Gesellschaft am meisten Progressiven voll sind für diese Lösung, zweifelt stärker, trotz der Aussagen von Livni, die Sorge der Regierung in Tel Aviv, die nicht angezeigt wird Zusammenhalt über die Schaffung eines palästinensischen Staates. Es sollte angemerkt werden, dass die Fixpunkte für die Palästinenser für die Erstellung ihres eigenen Staates die Gewerkschaft Region sind, um so einen territorialen Zusammenhalt zwischen dem Westjordanland und dem Gazastreifen und die Rückkehr der Gebiete zu Unrecht von den israelischen Siedlungsbau genommen zu schaffen. Innerhalb der israelischen Regierung ist jedoch überschritten eine Partei, die nur für die Verteidigung der Siedlungen und auch einige Mitglieder der Exekutive fühlen würde sogar gegründet wurde die Zwei-Staaten-Lösung im gleichen Gebiet. Das Vorhandensein dieser Positionen, die weithin von den USA bekannt ist, wäre natürlich, angegeben härter und weniger linear Verhandlungen, vor allem zu den Zeiten, und bevorzugt von Washington, die müssen aus Gründen der internationalen politischen Entwicklungen im Zusammenhang mit dem Nahen Osten, um mehr schließen schnell wie möglich zu finden und dann eine Vereinbarung, die Stabilität in der Region zu gewährleisten. Ein weiterer Faktor, der das Verhalten der extremsten der beiden Parteien, die mit provozierenden Aktionen, um die fragile Gleichgewicht in der Knospe, die auf die Aufnahme von Verhandlungen basiert untergraben kann beeinträchtigt. Die Gefahr ist real, weil es politischen Bereichen, sowohl in Israel und Palästina, im Gegensatz zu einer Vereinbarung mit der gegnerischen Partei, die im Namen des Kampfes zu tragen, um den Gegner zu vernichten sind. Dies ist nicht die Mehrheit der einen, ich die andere Hand, jedoch gibt es hoch motivierte Bewegungen auf beiden Seiten, haben sie nicht, wie das Zusammenleben der beiden Völker. Der erste Schritt in eine sichere und positive Verhandlungen beginnen, um diese Teile zu isolieren Minderheit, aber sie halten eine große Kapazität für Aktion und Mobilisierung, kann sich negativ auf den Friedensprozess hat gerade erst begonnen.

Les États-Unis veulent conclure un délai de neuf mois du processus de paix entre la Palestine et Isreal

L'accord de trouver un compromis qui permettrait d'établir la paix entre Israéliens et Palestiniens dans les neuf mois, est une condition préalable pour faire face en temps rapides ce qu'il ne pouvait en plusieurs années. La déclaration, signée par les deux parties, pourrait susciter un grand enthousiasme n'avait-il pas conscients des énormes difficultés, non seulement préparé, mais également le calendrier des obstacles objectifs qui sont sur la voie d'un projet de paix. Le premier à prendre conscience de ces difficultés sont ceux qui poussent plus à la conclusion finale des négociations: les États-Unis. Obama, depuis son premier mandat, a parmi ses objectifs la politique étrangère pacification et la conclusion de l'affaire entre Israël et la Palestine. Les échecs répétés du processus de paix, qui a été fréquemment interrompu, cependant, sont dus aussi à l'attitude du président américain trop mou par rapport à l'exécutif de Tel-Aviv, avec la politique de colonisation qui a compromis le dialogue avec la direction palestinienne . Ce qu'ils ont réalisé est expliqué par la quantité de temps passé près de trois ans d'interruption des négociations, qui n'étaient que l'aboutissement d'un conflit historique qui a duré trop. La secrétaire d'Etat américaine, John Kerry, a rencontré les représentants des deux parties, Tzipi Livni pour Israël et Saeb Kerat pour les Palestiniens, dans un climat définie positive et constructive, le report de la prochaine réunion dans les deux semaines en Israël ou en Palestine. L'exigence de base sur laquelle fonder les négociations, il est pour les Américains, la création de deux Etats indépendants, solution largement soutenus également par les Palestiniens et les Israéliens doivent faire une certaine distinction. Si les secteurs de la société la plus progressistes israéliens sont pleinement en faveur de cette solution, les doutes fort, malgré les déclarations de Livni, le souci du gouvernement de Tel-Aviv, qui ne semble pas cohérente sur la création d'un Etat palestinien. Il convient de noter que les points fixes pour les Palestiniens pour la création de leur propre Etat sont la région d'union, afin de créer une continuité territoriale entre la Cisjordanie et Gaza et le retour des territoires indûment prises par la construction de colonies israéliennes. Au sein du gouvernement israélien est, cependant, un parti qui a été fondé juste pour la défense des colonies et aussi quelques membres de l'exécutif se sentiraient même dépassé la solution à deux Etats dans le même territoire. La présence de ces positions, largement connu par les Etats-Unis, serait, bien sûr, la négociation plus difficile et moins linéaire, en particulier aux heures indiquées et préféré par Washington, qui ont besoin, pour des raisons de l'évolution des politiques internationales liées au Moyen-Orient, de fermer plus rapidement possible et ensuite trouver un accord qui permettra d'assurer la stabilité dans la région. Un autre facteur qui pourrait altérer le comportement de la plus extrême des deux parties, qui peuvent faire acte de provocation pour saper le fragile équilibre dans l'œuf qui est basée sur l'ouverture des négociations. Le danger est réel car il ya des domaines d'action, à la fois en Israël et Palestine, opposés à tout accord avec la partie adverse, au nom d'une bataille à mener pour anéantir l'adversaire. Ce n'est pas la volonté majoritaire de la personne, je D'autre part, cependant, il ya des mouvements très motivés sur les deux côtés, ils n'aiment pas la coexistence des deux peuples. La première étape pour commencer dans les négociations sûrs et positif est d'isoler ces parties minorité, mais ils détiennent une grande capacité d'action et de mobilisation, peut affecter négativement le processus de paix ne fait que commencer.

Os EUA querem concluir no prazo de nove meses do processo de paz entre Palestina e Isreal

O acordo para encontrar um acordo que estabelecer a paz entre israelenses e palestinos dentro de nove meses, é um pré-requisito para lidar em tempos rápidos que ele não podia em vários anos. O comunicado, assinado pelas duas partes, pode despertar grande entusiasmo, se não tivesse consciência das enormes dificuldades, não só preparados, mas também o tempo dos obstáculos objetivos que estão no caminho do projeto de paz. O primeiro a tomar consciência dessas dificuldades são aqueles que empurrar mais para a conclusão final das negociações: os Estados Unidos. Obama, desde seu primeiro mandato, tem entre seus objetivos de política externa de pacificação e, em seguida, a conclusão da questão entre Israel e Palestina. Os repetidos fracassos do processo de paz, que foi frequentemente interrompido, no entanto, são também devido à atitude do presidente norte-americano muito mole em relação ao executivo de Tel Aviv, com a política de assentamentos que tem comprometido o diálogo com a liderança palestina . O que eles conseguiram é explicado pela quantidade de tempo gasto quase três anos de interrupção das negociações, que foram apenas o culminar de um conflito histórico que durou muito. O Secretário de Estado dos EUA, John Kerry, se reuniu com seus representantes de ambas as partes, Tzipi Livni para Israel e Saeb Kerat para os palestinos, em um clima definido positivo e construtivo, adiando a próxima reunião dentro de duas semanas em Israel ou na Palestina. O requisito básico para embasar as negociações, é para os americanos, a criação de dois Estados independentes, solução amplamente apoiados também pelos palestinos e os israelenses devem fazer alguma distinção. Se os setores da sociedade israelense a maioria dos progressistas são totalmente a favor desta solução, as dúvidas mais forte, apesar das declarações de Livni, a preocupação do governo em Tel Aviv, o que não parece coerente com a criação de um Estado palestino. Deve-se notar que os pontos fixos para os palestinos para a criação de seu próprio estado são a região de união, de modo a criar a contiguidade territorial entre a Cisjordânia e Gaza ea devolução dos territórios indevidamente tomadas pela construção de assentamentos israelenses. Dentro do governo israelense, no entanto, um partido que foi fundado apenas para a defesa dos assentamentos e também alguns membros do executivo iria sentir mesmo ultrapassado a solução de dois Estados no mesmo território. A presença dessas posições, amplamente conhecida por os EUA, seria, naturalmente, mais difícil e menos linear de negociação, especialmente nos momentos indicado e preferido por Washington, que precisa, por razões de evolução das políticas internacionais relacionados com o Oriente Médio, para fechar mais mais rapidamente possível e, em seguida, encontrar um acordo que irá garantir a estabilidade na região. Um outro fator que pode prejudicar o comportamento da mais extrema das duas partes, que podem fazer ações provocativas para minar o frágil equilíbrio no botão que se baseia sobre a abertura de negociações. O perigo é real, porque há áreas de política, tanto em Israel e na Palestina, em oposição a qualquer acordo com a parte contrária, em nome de uma batalha para continuar a aniquilar o adversário. Esta não é a maioria vai de um lado, eu do outro lado, no entanto, há movimentos altamente motivados em ambos os lados, eles não gostam da convivência dos dois povos. O primeiro passo para começar de forma segura e positiva negociações é isolar essas peças minoria, mas que possuem uma grande capacidade de acção e de mobilização, pode afetar negativamente o processo de paz está apenas começando.

США хотят заключить в течение девяти месяцев мирного процесса между Палестиной и Исрил

Соглашение, чтобы найти компромисс, который бы установлению мира между израильтянами и палестинцами в течение девяти месяцев, является необходимым условием для работы в быстрое время, что он не мог в течение нескольких лет. В заявлении, подписанном обеими сторонами, может вызвать большой энтузиазм, если бы он не знал о огромные трудности, не только подготовлен, но и на сроки объективных препятствий, которые находятся на пути мира проекта. Первыми осознали эти трудности, кто крутит больше к окончательному завершению переговоров: Соединенные Штаты. Обама, со времени его первого срока, имеет среди своих иностранных умиротворению политических целей и то заключение вопрос между Израилем и Палестиной. Постоянные неудачи мирного процесса, который был часто прерывается, однако, объясняется также и отношение американского президента слишком мягкой по отношению к исполнительной Тель-Авива, с поселенческой политики, что поставило под угрозу диалога с палестинским руководством . То, что они добились объясняется количество времени провел почти три года перерыва в переговорах, которые были только кульминацией исторического конфликта, который длится слишком. Государственный секретарь США Джон Керри встретился с их представителями двух сторон, Ципи Ливни для Израиля и Саиб Kerat для палестинцев, в климате, определены позитивные и конструктивные, отложив следующее заседание в течение двух недель в Израиле или в Палестине. Основное требование, на основе которой переговоры, это для американцев, создание двух независимых государств, решение в целом поддержали также палестинцы, и израильтяне должны сделать некоторые различия. Если сектора израильского общества наиболее прогрессивные полностью в пользу этого решения, сомневается сильнее, несмотря на заявления Ливни, озабоченность правительства в Тель-Авиве, который не появляется сплоченной о создании палестинского государства. Следует отметить, что неподвижные точки для палестинцев на создание собственного государства являются Союз регионе, с тем чтобы создать территориальную непрерывность между Западным берегом и сектором Газа и возвращении территорий незаконно принятых строительства Израилем поселений. В израильском правительстве, однако, партия, которая была основана только для защиты населенных пунктов, а также некоторые члены исполнительного будет чувствовать себя даже превысили двух государств на той же территории. Присутствие этих позиций, широко известный в США, было бы, конечно, более сложная и менее линейными переговоров, особенно в указанное время и предпочитают Вашингтоне, на которые, по причинам международные события политики, связанной с Ближнего Востока, чтобы закрыть более как можно быстрее, а затем найти соглашение, которое обеспечит стабильность в регионе. Еще одним фактором, который мог нарушить поведение самый экстремальный из двух сторон, которые могут сделать провокационными действиями подорвать хрупкий баланс в зародыше, который основан на открытии переговоров. Опасность реальна, потому что есть области политики, как в Израиле и Палестине, против любого соглашения с противной стороной, во имя битву вести, чтобы уничтожить противника. Это не большинство будет из одной, я с другой стороны, однако, имеют высокую мотивацию движения с обеих сторон, они не любят сосуществования двух народов. Первый шаг, чтобы начать в безопасном и положительных переговоров заключается в изоляции этих частей меньшинство, но оно содержит в себе способность к действиям и мобилизации, может негативно повлиять на мирный процесс только начался.

美國要9個月內完成和平進程,巴勒斯坦和以色列館之間

找到一個妥協的9個月內,將建立以色列和巴勒斯坦之間的和平協議,是他無法在幾年快速處理的先決條件。聲明,由雙方簽署,引起了極大的熱情,他不知道的巨大困難,不但準備,但也客觀障礙的時機,路徑上的和平項目。率先成為意識到這些困難是那些誰推動更多的談判:美國最後的結論。奧巴馬,因為他的第一個任期內,在其外交政策目標平定,然後結束以色列和巴勒斯坦之間的事情。屢戰屢敗的和平進程,這是經常中斷,然而,也由於美國總統的態度太軟有關人員特拉維夫,損害了與巴勒斯坦領導層對話與和解政策。說明他們已經取得了大量的時間,花了近三年的談判,這是唯一的一個歷史衝突的高潮已經持續了太中斷。美國國務卿約翰·克里,會見了他們的代表的兩方,以色列和塞博Kerat對巴勒斯坦的利夫尼,定義的積極和建設性的氣氛中,在以色列或巴勒斯坦在兩週內推遲下一次會議。的基本要求,在此基礎談判,這對於美國人來說,創建兩個獨立的國家,解決方案也廣泛支持巴勒斯坦人,以色列人必須做出一些區別。如果以色列社會最進步的行業是完全贊成這個解決方案,懷疑更強,儘管利夫尼,政府擔心的特拉維夫,不會出現凝聚力上建立一個巴勒斯坦國的聲明。應該指出的是,巴勒斯坦人民為創造自己的狀態的固定點是工會的區域,從而創造之間的西岸和加沙和返回以色列修建定居點過分採取領土的領土毗連。然而,在以色列政府成立的黨,僅僅是為了保衛定居點和執行也有一些成員甚至會覺得超出了兩個國家的解決方案,在同一地區。的存在這些位置,被廣泛稱為由美國,當然,更多的困難和少的線性談判,特別是在時代的指示和首選華盛頓,這就需要,中東有關的國際政策發展的原因,關閉更多盡快,然後找到一個協議,這將確保該地區的穩定。另一個因素可能影響行為的最極端的兩方,它可以使挑釁行動破壞脆弱的平衡在萌芽狀態,這是基於談判開幕。危險的是真實的,因為有政策領域,無論是在以色列和巴勒斯坦,反對對方的任何協議,在一場戰役的名稱進行殲滅對手。這不是多數會了一把,我的另一方面,但是,有幹勁十足的運動兩側,他們不喜歡共存的兩國人民。在一個安全和積極的談判開始的第一步是來隔離這些部件少數,但他們有一個偉大的行動和動員能力,可以產生負面影響和平進程才剛剛開始。

الولايات المتحدة تريد أن تعقد في غضون تسعة أشهر من عملية السلام بين فلسطين وبثروة

الاتفاق على إيجاد حل وسط من شأنه أن إحلال السلام بين الإسرائيليين والفلسطينيين في غضون تسعة أشهر، هو شرط أساسي للتعامل في أوقات سريعة ما لم يستطع في عدة سنوات. البيان، الذي وقعه الطرفان، يمكن أن تثير الحماس الكبير الذي كان لا يعلم شيئا عن الصعوبات الهائلة، استعداد ليس فقط ولكن أيضا توقيت العقبات الموضوعية التي هي على طريق مشروع السلام. أول لتصبح على بينة من هذه الصعوبات هم أولئك الذين دفع أكثر إلى نتيجة نهائية من المفاوضات: إن الولايات المتحدة. أوباما، منذ ولايته الأولى، وبين السياسة الخارجية لها أهداف التهدئة ومن ثم اختتام هذه المسألة بين إسرائيل وفلسطين. الفشل المتكرر لعملية السلام، التي كان كثيرا ما تنقطع، ومع ذلك، ومن المقرر أيضا أن موقف الرئيس الأمريكي لينة جدا بالنسبة للسلطة التنفيذية من تل أبيب، مع سياسة الاستيطان التي أودت بمصداقية الحوار مع القيادة الفلسطينية . ما حققوه ما يفسره مقدار الوقت الذي يقضيه ثلاث سنوات تقريبا من انقطاع المفاوضات، التي كانت فقط تتويجا لصراع التاريخي الذي استمر أيضا. اجتمعت وزيرة الخارجية الامريكية، جون كيري، مع ممثليهم من الطرفين، تسيبي ليفني لإسرائيل وصائب التقرن للفلسطينيين، في مناخ يعرف إيجابية وبناءة، تأجيل الجلسة المقبلة في غضون أسبوعين في إسرائيل أو فلسطين. الشرط الأساسي على أساسها المفاوضات، فمن للأميركيين، وإنشاء دولتين مستقلتين، حل يحظى بتأييد واسع أيضا من جانب الفلسطينيين، ويجب على الإسرائيليين جعل بعض تمييز. إذا قطاعات المجتمع الإسرائيلي معظم التقدميين هي تماما في صالح هذا الحل، تشك أقوى، على الرغم من تصريحات ليفني، قلق الحكومة في تل أبيب، والذي لا يظهر تماسكا على إقامة دولة فلسطينية. وتجدر الإشارة إلى أن النقاط الثابتة للفلسطينيين لإنشاء دولة خاصة بهم هي منطقة الاتحاد، وذلك لخلق تواصل جغرافي بين الضفة الغربية وقطاع غزة وعودة الأراضي تؤخذ دون مبرر من قبل البناء الاستيطاني الإسرائيلي. داخل الحكومة الإسرائيلية، ومع ذلك، هذا الحزب الذي تأسس فقط للدفاع عن المستوطنات، وكذلك بعض أعضاء السلطة التنفيذية شأنه أن يشعر حتى تجاوزت حل الدولتين ضمن نفس الإقليم. وجود هذه المواقف، والمعروف على نطاق واسع من قبل الولايات المتحدة، سيكون، بالطبع، والتفاوض أكثر صعوبة وأقل الخطية، خاصة في الأوقات المشار إليها ويفضل من قبل واشنطن، التي تحتاج إليها، لأسباب من تطورات السياسة الدولية المتعلقة بالشرق الأوسط، إلى إغلاق المزيد من أسرع وقت ممكن ومن ثم توصل إلى اتفاق يضمن الاستقرار في المنطقة. وهناك عامل آخر الذي يمكن أن تؤثر على سلوك الأكثر تطرفا من الطرفين، والتي يمكن أن تجعل أعمال استفزازية لتقويض التوازن الهش في مهدها والتي تقوم على فتح باب المفاوضات. الخطر حقيقي لأن هناك مجالات السياسة العامة، سواء في إسرائيل وفلسطين، التي تعارض أي اتفاق مع الطرف الخصم، في اسم معركة على الاستمرار في إبادة الخصم. ليست هذه هي الأغلبية إرادة واحدة، وأنا من ناحية أخرى، ومع ذلك، هناك حركات المتحفز على كلا الجانبين، وأنهم لا يحبون التعايش بين الشعبين. الخطوة الأولى لبدء في المفاوضات آمنة وإيجابية هو عزل هذه الأقلية أجزاء، ولكن لديهم قدرة كبيرة على العمل وتعبئة، يمكن أن تؤثر سلبا على عملية السلام قد بدأت للتو.

giovedì 25 luglio 2013

Egitto sempre più in crisi

I due campi politici contrapposti si preparano entrambi a manifestare nelle strade egiziane. Quello che sta per arrivare sarà un fine settimana cruciale per l’Egitto in quanto i capi delle due parti hanno chiamato a raccolta i rispettivi sostenitori per fornire un chiaro sostegno alla propria parte politica. Malgrado gli appelli a sfilare pacificamente, risulta facile fare la previsione che i raduni di piazza non resteranno senza conseguenze. Da una parte vi sono i Fratelli Musulmani, che rivendicano il loro diritto a governare, ottenuto grazie al risultato elettorale, dall’altra parte l’esercito ed i rappresentanti dei partiti e movimenti laici, che accusano i partiti confessionali di avere stravolto la rivoluzione che ha rovesciato Mubarak per avere concentrato tutto il potere nelle loro mani, senza tenere conto delle esigenze delle minoranze. Se si guarda alla distribuzione della forza, il confronto è impari, con le forze armate schierate a sostegno del governo in carica e quindi contro gli islamisti, ma questo punto di forza può anche diventare un notevole lato debole, se l’esercito sceglie di abusarne. Gli occhi della platea internazionale sono proprio puntati su come i militari riusciranno a gestire la difficile situazione, interpretando il doppio e scomodo ruolo di controllore e parte in causa. La posizione dei partiti islamici per il momento sembra irremovibile, più volte i suoi esponenti sono stati chiamati a fare parte del governo transitorio ma Mursi ha rifiutato ogni compromesso, inoltre i Fratelli Musulmani hanno annunciato il loro ritiro dai negoziati di transizione organizzati dal presidente ad interim. La situazione generale del paese è così bloccata in uno stallo che pare senza via di uscita. Se l’esercito non può e non vuole tornare indietro ad una situazione dove l’elemento religioso era preponderante, gli islamici, che avevano raggiunto il potere con mezzi pacifici, sono sempre più arroccati nella loro posizione anche a causa dell’ondata di arresti che ha decapitato il movimento, in più l’appello dell’uomo forte del governo, il generale Abdel Fattah al-Sisi, che ricopre il ruolo di Ministro della difesa, per avere il mandato da tutti gli egiziani onesti per mettere fine alla violenza ed al terrorismo, ha ancora di più esasperato gli animi della parte confessionale. Questo appello è stato interpretato come una vera e propria chiamata alla guerra civile, che, per la verità, pare già iniziata, anche se fino ad ora su scala ridotta. La situazione è comunque insostenibile senza un accordo tra le due parti, per l’esercito governare con la forza è praticabile soltanto per un tempo limitato mentre per i partiti islamici tornare al potere non è più possibile per la situazione che loro stessi hanno creato abusando del potere ricevuto dal popolo. Secondo stime di alcuni analisti il gradimento dei partiti islamici sarebbe calato, anche per la loro incapacità a gestire la difficile situazione economica, preoccupati solamente di rendere più conforme ai precetti religiosi la società egiziana. Fallito ogni tentativo di conciliazione dal nuovo governo, non resta altra soluzione che quella di accelerare la competizione elettorale sotto la supervisione di organismi internazionali, tuttavia questo rimedio non consente la pacificazione immediata di cui avrebbe bisogno il paese. Se le prossime manifestazioni dovessero svolgersi senza violenze sarebbe un buon punto di partenza per cercare una strada del dialogo, viceversa il destino dell’Egitto resta avvolto in un grande punto interrogativo.

Egypt increasingly in crisis

The two opposing political camps are prepared both to demonstrate in the streets of Egypt. What is coming will be a crucial weekend for Egypt as the leaders of the two parties have called upon their supporters to provide clear support for their political party. Despite some calls to march peacefully, it is easy to make the prediction that the rallies in the square will not remain without consequences. On the one hand there are the Muslim Brotherhood, claiming their right to rule, achieved thanks to the election result, on the other hand, the army and representatives of political parties and secular movements, which accuse the religious parties have twisted the revolution that toppled Mubarak to have concentrated all power in their hands, without taking into account the needs of minorities. If you look at the distribution of the force, the comparison is unequal, with the armed forces deployed in support of the incumbent government and then against the Islamists, but this strength can also become a significant weak side, if the Army chooses to abuse . The eyes of the international audience are just focused on how the military will be able to handle the difficult situation, playing the dual role of controller and uncomfortable and party. The position of Islamic parties for the moment seems adamant, most times its members have been called to be part of the transitional government but refused any compromise Mursi, also the Muslim Brotherhood have announced their withdrawal from the negotiations transition organized by interim president . The general situation of the country is so stuck in a stalemate that seems no way out. If the army can not and does not want to go back to a situation where the religious element was predominant, the Islamists, who had come to power by peaceful means, more and more entrenched in their position also due to the wave of arrests that he beheaded the movement, plus the appeal of the strong man of the government, General Abdel Fattah al-Sisi, who plays the role of Minister of Defence, to have a mandate from all Egyptians honest to put an end to violence and terrorism, even more exasperated the minds of the confessional. This appeal has been interpreted as a real call to civil war, which, in truth, it seems already begun, although far smaller scale. The situation is unsustainable without an agreement between the two parties, for the army rule by force is viable only for a limited time while Islamist parties return to power is no longer possible for the situation that they themselves have created abusing power received by the people. According to analysts' forecasts the popularity of Islamic parties would have fallen, even for their inability to handle the difficult economic situation, concerned only to make it comply with the religious precepts of the Egyptian society. Failed every attempt at conciliation by the new government, there is no other solution but to accelerate the electoral competition under the supervision of international organizations, however, this remedy does not allow immediate pacification of the country which would need. If the next event should take place without violence would be a good starting point to look for a path of dialogue, conversely the fate of Egypt remains wrapped in a big question mark.

Egipto cada vez más en crisis

Los dos campos políticos opuestos están dispuestos tanto a manifestarse en las calles de Egipto. Lo que viene será un fin de semana crucial para Egipto como los líderes de los dos partidos han pedido a sus partidarios para proporcionar un claro apoyo a su partido político. A pesar de algunas llamadas a marchar pacíficamente, es fácil hacer la predicción de que las manifestaciones en la plaza no se quede sin consecuencias. Por un lado, están los Hermanos Musulmanes, reclamando su derecho a gobernar, logrados gracias a los resultados electorales, por otro lado, el ejército y los representantes de los partidos políticos y movimientos seculares, que acusan a los partidos religiosos han torcido la revolución que derrocado Mubarak haber concentrado todo el poder en sus manos, sin tener en cuenta las necesidades de las minorías. Si nos fijamos en la distribución de la fuerza, la comparación es desigual, ya que las fuerzas armadas desplegadas en apoyo del gobierno de turno y luego contra los islamistas, pero esta fuerza también puede convertirse en un punto débil importante, si el Ejército decide abusar . Los ojos de la audiencia internacional están centradas en cómo el ejército será capaz de manejar la situación difícil, que juega el doble papel de regulador e incómodo y el partido. La posición de los partidos islámicos, por el momento parece firme, la mayoría de veces de sus miembros han sido llamados a formar parte del gobierno de transición, pero negó cualquier Mursi compromiso, también los Hermanos Musulmanes han anunciado su retirada de la transición negociaciones organizadas por el presidente interino . La situación general del país está tan atrapado en un callejón sin salida que parece sin salida. Si el ejército no puede y no quiere volver a una situación en la que el elemento religioso es predominante, los islamistas, que habían llegado al poder por medios pacíficos, cada vez más afianzado en su posición también debido a la ola de arrestos que que decapitó el movimiento, más el atractivo del hombre fuerte del gobierno, el general Abdel Fattah al-Sisi, que interpreta el papel del Ministro de Defensa, de tener un mandato de todos los egipcios honesto para poner fin a la violencia y el terrorismo, aún más exasperado las mentes de la confesión. Este llamamiento ha sido interpretado como un verdadero llamado a la guerra civil, que, en verdad, parece ya iniciada, aunque a escala mucho más pequeña. La situación es insostenible sin un acuerdo entre las dos partes, para el régimen militar por la fuerza es viable sólo por un tiempo limitado, mientras que los partidos islamistas vuelven al poder ya no es posible que la situación que ellos mismos han creado abusar potencia recibida por el pueblo. Según las previsiones de los analistas, la popularidad de los partidos islámicos habría caído, ni siquiera por su incapacidad para manejar la difícil situación económica, se trate sólo de hacer que cumpla con los preceptos religiosos de la sociedad egipcia. Error todo intento de conciliación por parte del nuevo gobierno, no hay otra solución, pero para acelerar la competencia electoral, bajo la supervisión de los organismos internacionales, sin embargo, este recurso no permite la pacificación inmediata del país que necesitaría. Si el próximo evento se llevará a cabo sin violencia sería un buen punto de partida para buscar un camino de diálogo, por el contrario el destino de Egipto permanece envuelto en un gran signo de interrogación.