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mercoledì 25 ottobre 2017

Arabia Saudita: il principe ereditario assicura un cambiamento del paese attraverso un Islam più moderato

Il futuro monarca dell’Arabia Saudita ha dichiarato che il paese ha iniziato un processo per lasciare una visione religiosa, ma anche politica, integralista, per andare verso una via più moderata ed aperta nei rapporti con il mondo e le altre religioni. Il teatro di queste dichiarazioni è stata una conferenza in cui sedevano circa 2500 potenziali investitori, di cui diversi stranieri, disposti a finanziare progetti nella monarchia saudita. La necessità dell’Arabia Saudita di presentarsi come interlocutore affidabile è data da motivi economici e politici. La contrazione del prezzo del greggio ha diminuito gli introiti per il paese, che, tuttavia, ha ancora a disposizione una grande liquidità finanziaria, che può consentire una svolta nell’economia del paese, perseguita attraverso una differenziazione della struttura produttiva. Per fare ciò è necessario presentare un volto diverso del paese: l’Arabia Saudita è rimasta arroccata sulle proprie posizioni intransigenti di una visione religiosa troppo rigida, che ha sconfinato anche nella gestione politica. Il fatto di essere il paese custode dei luoghi santi dell’Islam, ha esercitato una sorta di estremizzazione della religione, che ha contribuito a giustificare l’autoritarismo dell’esercizio del potere. La negazione dei diritti politici e sociali, sopratutto alle donne, il trattamento fortemente duro e discriminatorio riservato ai lavoratori stranieri o agli sciiti, le tante condanne a morte costituiscono elementi fortemente negativi, che i grandi investimenti effettuati all’estero e la grande disponibilità di denaro non riescono a cancellare. Esiste poi il problema di politica internazionale circa l’atteggiamento tenuto dal governo verso lo Stato islamico: l’Arabia Saudita è stata sospettata di avere finanziato il califfato nella sua fase iniziale per usarlo contro la Siria ed indirettamente con l’Iran. La coalizione che i sauditi hanno creato con la Turchia e l’Egitto, oltre alle altre monarchie del Golfo, si basa sul legame religioso sunnita ed ha, come principale avversario, proprio la repubblica teocratica iraniana, un duello che si rinnova nel tempo e che ha come fondamento la supremazia religiosa all’interno della religione islamica. Il rapporto con l’occidente ed in particolare con gli USA, si è deteriorato con la presidenza Obama, ma con Trump sembra avere ripreso vigore, anche se resta la diffidenza dei militari americani. La volontà saudita è quindi quella di recitare un ruolo di maggiore importanza nella regione ed a livello globale, ma senza un aspetto più presentabile il secondo obiettivo non è praticabile. Il raggiungimento di questo scopo deve passare per forza di cose da una maggiore moderazione religiosa, attraverso la quale mitigare le durezze del regime politico. Un regime meno autoritario può favorire il dialogo con le altre nazioni, ma ciò deve essere tangibile con la concessioni di diritti politici e sociali fino ad ora negati. Certamente per dare una immagine meno arcaica della società saudita non è sufficiente dare il permesso alle donne di guidare le automobili, anche se questo gesto ha portato molta pubblicità al principe saudita. Le esigenze politiche sono fortemente connesse con quelle economiche: l’Arabia Saudita è un paese che si è concentrato sull’estrazione del petrolio, diventandone uno dei maggiori produttori, tanto da riuscire a condizionare gli andamenti del mercato, ma ciò non ha favorito la differenziazione dell’economia e lo sviluppo di un tessuto produttivo che possa essere alternativo al segmento estrattivo. L’andamento dell’economia ha compresso i profitti del petrolio e le istanze mondiali verso l’uso energie alternative e meno inquinanti decretano la necessità di investire in campi differenti da quello petrolifero; l’inizio dovrà essere quello di fare arrivare competenze, sia singole che collettive, come industrie proprietarie di conoscenze, che dovranno essere attratte da una situazione interna meno influenzata dal fattore religioso e caratterizzata da una minore arretratezza dei costumi, unita alla presenza di un diritto meno condizionato da elementi contraddistinti da una visione vetusta dell’amministrazione della giustizia. Per superare la sua immagine ultraconservatrice, lo stato saudita dovrà dimostrare, attraverso segni tangibili una modernizzazione delle sue istituzioni, che sembra nelle intenzioni del Principe Mohamed bin Salman, ma, che dovrà essere accettata anche da un ceto dirigente che sembra ancora troppo fermo sulle proprie posizioni arretrate.   

Saudi Arabia: The hereditary prince assures a change of country through a more moderate Islam

The future monarch of Saudi Arabia has stated that the country has begun a process to leave a religious vision, but also a political, fundamentalist, to go towards a more moderate and open way in relations with the world and other religions. The theater of these statements was a conference in which some 2500 potential investors, including several foreigners, were willing to finance projects in the Saudi monarchy. The need for Saudi Arabia to become a reliable interlocutor is due to economic and political reasons. Crude oil price contraction has reduced revenue for the country, but still has a large financial liquidity that can make a breakthrough in the country's economy, pursued through a differentiation in the production structure. To do this, it is necessary to present a different face of the country: Saudi Arabia has been perched on its intransigent positions of a too rigid religious vision, which has also disrupted political management. The fact that he is the guardian of the holy places of Islam has exerted a kind of extremism in religion, which has helped justify authoritarianism in the exercise of power. The denial of political and social rights, especially women, the harsh and discriminatory treatment reserved for foreign workers or Shiites, the many death sentences are extremely negative, with large investments made abroad and high availability of money they can not cancel. There is also the problem of international politics about the government's attitude towards the Islamic state: Saudi Arabia has been suspected of funding the caliphate at its early stage to use it against Syria and indirectly with Iran. The coalition that the Saudis have created with Turkey and Egypt, in addition to other Gulf monarchies, is based on the Sunni religious ties and has, as the main opponent, the Iranian theocratic republic, a duel that is renewed over time and it has as its foundation the religious supremacy within the Islamic religion. The relationship with the West and, in particular, with the US, deteriorated with President Obama, but with Trump it seems to have regained strength, even though the US military remains distrustful. The Saudi desire is therefore to play a major role in the region and globally, but without a more presentable appearance, the second objective is not practicable. The attainment of this goal must forever go through a situation of greater religious moderation, by which to mitigate the hardships of the political regime. A less authoritarian regime can foster dialogue with other nations, but this must be tangible with the concessions of political and social rights so far denied. Certainly to give a less archaic image of Saudi society is not enough to allow women to drive cars, although this gesture has brought much publicity to the Saudi prince. Political needs are strongly linked to economic ones: Saudi Arabia is a country that has focused on oil extraction, becoming one of the largest producers, so as to be able to influence market trends, but this did not favor differentiation of the economy and the development of a production fabric that can be alternative to the extractive segment. The economy's performance has squeezed oil profits and global instances towards alternative and less polluting energies decreed the need to invest in fields other than oil; the beginning will have to be to acquire skills, both individual and collective, as knowledge-based industries that will have to be attracted to an inner situation less influenced by the religious factor and characterized by a lower backwardness of the costumes combined with the presence of a right less conditioned by elements marked by a clear vision of the administration of justice. To overcome its ultraconservative image, the Saudi state will have to demonstrate, through tangible signs, a modernization of its institutions, which seems to be in the intentions of Prince Mohamed bin Salman, but which must also be accepted by a ruling class that still seems too firm on its own backward positions.

Arabia Saudita: el príncipe hereditario asegura un cambio de país a través de un Islam más moderado

El futuro monarca de Arabia Saudita declaró que el país ha iniciado un proceso para dejar una visión religiosa, sino también político, fundamentalista, para avanzar hacia una mayor y más moderado y abierto en el trato con el mundo y otras religiones. El teatro de estas declaraciones fue una conferencia en la que unos 2.500 posibles inversores, incluidos varios extranjeros, estaban dispuestos a financiar proyectos en la monarquía saudita. La necesidad de que Arabia Saudita se convierta en un interlocutor confiable se debe a razones económicas y políticas. La caída de los precios del petróleo crudo disminuyó los ingresos para el país, que, sin embargo, todavía tiene a su disposición una gran liquidez financiera, lo que puede permitir un avance en la economía del país, perseguido a través de una diversificación de la estructura productiva. Para ello, tiene que presentar una cara diferente del país: Arabia Saudita se ha mantenido posado en sus posiciones intransigentes de la visión religiosa demasiado rígido, que ha roto incluso en la gestión política. Siendo el guardián de los lugares sagrados del país del Islam, que ha ejercido una especie de extremismo religioso, que ha ayudado a justificar el ejercicio del poder autoritario. La negación de los derechos políticos y sociales, especialmente para las mujeres, el tratamiento muy duro y discriminatorio reservado para los trabajadores extranjeros o los chiítas, muchas sentencias de muerte son fuertemente elementos negativos, las grandes inversiones en el exterior y la gran oferta de dinero ellos no pueden cancelar Luego está el problema de la política internacional sobre la actitud del gobierno hacia el Estado Islámico: Arabia Saudita se ha sospechado de haber financiado el califato en su fase inicial para utilizarlo contra Siria e indirectamente con Irán. La coalición que los saudíes han creado con Turquía y Egipto, además de otras monarquías del Golfo, está basado en vínculos religiosos sunitas y tiene como su principal oponente, sólo la república teocrática de Irán, un duelo que se renueva en el tiempo y que tiene como fundamento la supremacía religiosa dentro de la religión islámica. La relación con Occidente y en particular con los EE.UU., se ha deteriorado con la presidencia de Obama, pero Trump parece haber recuperado el impulso, aunque se mantiene la desconfianza de los militares estadounidenses. El deseo de Arabia Saudita es, por lo tanto, desempeñar un papel importante en la región y en el mundo, pero sin una apariencia más presentable, el segundo objetivo no es viable. El logro de este objetivo debe pasar por una situación de mayor moderación religiosa, para mitigar las dificultades del régimen político. Un régimen menos autoritario puede fomentar el diálogo con otras naciones, pero esto debe ser tangible con las concesiones de derechos políticos y sociales hasta ahora negadas. Ciertamente, para dar una imagen menos arcaica de la sociedad saudí no es suficiente para permitir a las mujeres conducir coches, aunque este acto ha traído mucha publicidad al príncipe saudí. demandas políticas están estrechamente vinculados con los económicos: Arabia Saudita es un país que se ha centrado en la extracción de petróleo, convirtiéndose en un fabricante importante, lo suficiente como para ser capaz de influir en los movimientos del mercado, pero que no favorecieron la diferenciación de la economía y el desarrollo de un tejido productivo que puede ser alternativo al segmento extractivo. El rendimiento de la economía ha reducido las ganancias del petróleo y las instancias globales para usar energías alternativas y menos contaminantes decretó la necesidad de invertir en campos distintos al petróleo; la salida será hacer llegar habilidades, tanto individuales como colectivas, como conocimiento de su propiedad industrial, ellos serán atraídos a una situación doméstica menos influenciado por factores religiosos y se caracteriza por una menor costumbres atrasadas, junto con la presencia de una ley menos condicionado por elementos marcados por una visión clara de la administración de justicia. Para superar su imagen ultra-conservador, el estado saudí debe demostrar a través de signos tangibles modernización de sus instituciones, que aparece en las intenciones del príncipe Mohamed bin Salman, sino que también debe ser aceptado por una clase dirigente que todavía parece demasiado firme en su posiciones hacia atrás.

Saudi-Arabien: Der Erbprinz versichert einen Landwechsel durch einen moderateren Islam

Die künftige Monarch von Saudi-Arabien erklärt, dass das Land einen Prozess eine religiöse Vision zu verlassen begonnen hat, sondern auch politische, fundamentalistische, auf einem im Umgang mit der Welt und anderen Religionen immer mehr moderat und offen zu bewegen. Das Theater dieser Aussagen war eine Konferenz, in der rund 2.500 potenzielle Investoren saß, darunter mehrere Ausländer, die bereit sind Projekte in der saudischen Monarchie zu finanzieren. Die Notwendigkeit von Saudi-Arabien sich als verlässlicher Partner zu präsentieren wird von wirtschaftlichen und politischen Gründen gegeben. Der Rückgang der Rohölpreise ging der Umsatz für das Land, die jedoch immer noch zur Verfügung hat eine große finanzielle Liquidität, die einem Durchbruch in der Wirtschaft des Landes erlauben kann, durch eine Diversifizierung der Produktionsstruktur verfolgt. Dazu müssen Sie ein anderes Gesicht des Landes präsentieren: Saudi-Arabien blieb thront auf ihren unnachgiebigen Positionen zu starr religiöser Vision, die auch in der politischen Verwaltung gebrochen hat. Als Hüterin der heiligen Stätten des Islam des Landes, hat er eine Art religiösen Extremismus ausgeübt, die die Ausübung der autoritären Macht zu rechtfertigen geholfen hat. Die Verweigerung der politischen und sozialer Rechte, vor allem für Frauen, die sehr hart und diskriminierende Behandlung für ausländische Arbeitnehmer reserviert oder die Schiiten sind viele Todesurteile stark negative Elemente, die großen Investitionen im Ausland und das große Angebot an Geld gemacht sie können nicht stornieren. Dann gibt es das Problem der internationalen Politik über die Haltung der Regierung gegenüber dem islamischen Staat: Saudi-Arabien vermutet wurde der Kalifats in der Anfangsphase finanziert hat es gegen Syrien zu verwenden und indirekt mit dem Iran. Die Koalition, die die Saudis haben mit der Türkei und Ägypten geschaffen, zusätzlich zu anderen Golfmonarchien, basiert auf sunnitische religiösen Bindungen und hat als Hauptgegner, sondern nur die theokratischen Republik Iran, ein Duell, das in der Zeit erneuert wird und dass es wird in der islamischen Religion auf religiöse Vorherrschaft gegründet. Die Beziehung mit dem Westen und insbesondere mit den USA, hat sich mit der Obama-Präsidentschaft verschlechtert, aber Trump scheint an Dynamik zurückgewonnen zu haben, obwohl es das Misstrauen gegenüber dem US-Militär bleibt. Die saudische Absicht ist daher eine größere Rolle in der Region zu spielen und global, aber ohne mehr vorzeigbar Aussehen das zweite Ziel ist nicht machbar. Die Lösung dieser Aufgabe muss zwangsläufig durch eine größere religiöse Mäßigung passieren, durch die die Härte des politischen Regimes zu mildern. Ein weniger autoritäres Regime kann den Dialog mit anderen Nationen fördern, aber dies muss mit Zugeständnissen der politischen und sozialen Rechte bisher verweigert greifbar. Sicherlich macht eine weniger archaische Bild der saudischen Gesellschaft nicht ausreicht, um Frauen zu ermöglichen, Autos zu fahren, obwohl dieser Akt hat viel Publicity auf den saudischen Prinzen gebracht. Politische Forderungen sind stark mit wirtschaftlichen derjenigediejenigedasjenige verbunden: Saudi-Arabien ist ein Land, das auf der Gewinnung von Öl konzentriert hat, einen bedeutenden Hersteller immer, genug, um Marktbewegungen zu beeinflussen, aber das hat nicht die Differenzierung begünstigte Wirtschaftlichkeit und die Entwicklung einer Produktionsstruktur, die eine alternative zu dem extraktiven Segment sein kann. Die Leistung der Druckölgewinne und Weltorganisationen zu nutzen alternative Energien und Emissionsreduzierungen die Notwendigkeit in verschiedenen anderen Bereichen als Öl zu investieren verfügten; der Start wird Fähigkeiten zu tun bekommen, sowohl individuell als auch kollektiv, als proprietäres Branchenwissen, werden sie weniger von religiösen Faktoren und mit der Anwesenheit eines Gesetz durch einen niedrigeren Rückwärts Zoll, zusammen gekennzeichnet beeinflusste zu einer inneren Lage angezogen werden weniger durch Elemente gekennzeichnet durch eine veraltete Vorstellung von der Justizverwaltung beeinflusst. Um sein ultra-konservatives Bild zu überwinden, muss der saudische Staat demonstriert durch konkrete Anzeichen Modernisierung der Institutionen, das in den Absichten des Prinz Mohamed ist Salman erscheint, die aber muss auch von einer herrschenden Klasse akzeptiert werden, die immer noch zu hart scheint auf seinem Rückwärtspositionen.

Arabie Saoudite: Le prince héréditaire assure un changement de pays à travers un islam plus modéré

Le futur roi d'Arabie saoudite a déclaré que le pays a entamé un processus de quitter une vision religieuse, mais aussi politique, fondamentaliste, de se déplacer vers de plus en plus modéré et ouvert à traiter avec le monde et les autres religions. Le théâtre de ces déclarations était une conférence dans laquelle quelque 2500 investisseurs potentiels, y compris plusieurs étrangers, étaient disposés à financer des projets dans la monarchie saoudienne. La nécessité pour l'Arabie Saoudite de devenir un interlocuteur fiable est due à des raisons économiques et politiques. La contraction des prix du pétrole brut a réduit les recettes pour le pays, mais a encore une grande liquidité financière qui peut faire une percée dans l'économie du pays, poursuivie par une différenciation de la structure de production. Pour ce faire, il est nécessaire de présenter un visage différent du pays: l'Arabie Saoudite a été perchée sur ses positions intransigeantes d'une vision religieuse trop rigide, ce qui a également perturbé la gestion politique. Le fait qu'il soit le gardien des lieux saints de l'islam a exercé une sorte d'extrémisme religieux, ce qui a contribué à justifier l'autoritarisme dans l'exercice du pouvoir. Le déni des droits politiques et sociaux, en particulier pour les femmes, le traitement très difficile et discriminatoire réservé aux travailleurs étrangers ou les chiites, beaucoup de condamnations à mort sont des éléments fortement négatifs, les investissements importants effectués à l'étranger et la grande quantité d'argent ils ne peuvent pas annuler. Ensuite, il y a le problème de la politique internationale sur l'attitude du gouvernement envers l'Etat islamique: l'Arabie saoudite a été soupçonné d'avoir financé le califat dans sa phase initiale de l'utiliser contre la Syrie et indirectement avec l'Iran. La coalition que les Saoudiens ont créé avec la Turquie et de l'Egypte, en plus d'autres monarchies du Golfe, est basée sur des liens religieux sunnites et a comme principal adversaire, juste la république théocratique d'Iran, un duel qui se renouvelle dans le temps et que il a pour fondement la suprématie religieuse au sein de la religion islamique. La relation avec l'Occident et, en particulier, avec les États-Unis, s'est détériorée avec le président Obama, mais avec Trump, elle semble avoir repris de la vigueur, même si l'armée américaine reste méfiante. La volonté saoudienne est donc de jouer un rôle majeur dans la région et dans le monde, mais sans une apparence plus présentable, le second objectif n'est pas praticable. La réalisation de cet objectif doit toujours passer par une situation de plus grande modération religieuse, par laquelle atténuer les difficultés du régime politique. Un régime moins autoritaire peut favoriser le dialogue avec les autres nations, mais cela doit être tangible avec les concessions des droits politiques et sociaux jusqu'ici refusées. Certes, donner une image moins archaïque de la société saoudienne ne suffit pas pour permettre aux femmes de conduire des voitures, bien que ce geste ait apporté beaucoup de publicité au prince saoudien. Les besoins politiques sont fortement liés aux besoins économiques: l'Arabie Saoudite est un pays qui s'est concentré sur l'extraction pétrolière, devenant l'un des plus gros producteurs, afin de pouvoir influencer les tendances du marché, mais cela n'a pas favorisé la différenciation de l'économie et le développement d'un tissu de production pouvant être alternatif au segment extractif. La performance de l'économie a réduit les bénéfices pétroliers et les instances mondiales à utiliser des énergies alternatives et moins polluantes ont décrété la nécessité d'investir dans des domaines autres que le pétrole; le départ sera de faire acquérir des compétences, à la fois individuelles et collectives, que les connaissances de l'industrie exclusive, ils seront attirés par une situation intérieure moins influencée par des facteurs religieux et caractérisés par un bas coutumes rétrogrades, ainsi que la présence d'une loi moins conditionné par des éléments marqués par une vision claire de l'administration de la justice. Pour surmonter son image ultra-conservateur, l'État saoudien doit démontrer par la modernisation des signes tangibles de ses institutions, qui apparaît dans les intentions du bin prince Mohamed Salman, mais qui doit aussi être acceptée par une classe dirigeante qui semble encore trop ferme sur sa positions arrières.

Arábia Saudita: o príncipe hereditário assegura uma mudança de país através de um Islã mais moderado

O futuro monarca da Arábia Saudita afirmou que o país iniciou um processo para deixar uma visão religiosa, mas também política, fundamentalista, avançar para uma cada vez mais moderado e aberto em lidar com o mundo e as outras religiões. O teatro dessas declarações foi uma conferência em que cerca de 2500 investidores potenciais, inclusive vários estrangeiros, estavam dispostos a financiar projetos na monarquia saudita. A necessidade de a Arábia Saudita tornar-se um interlocutor confiável é devido a razões econômicas e políticas. A queda nos preços do petróleo diminuiu as receitas para o país, que, no entanto, ainda tem disponível uma grande liquidez financeira, o que pode permitir um avanço na economia do país, perseguido através de uma diversificação da estrutura de produção. Para fazer isso, você precisa apresentar uma face diferente do país: Arábia Saudita manteve-se no cimo de suas posições intransigentes da visão religiosa muito rígida, que quebrou mesmo na gestão política. O fato de ele ser o guardião dos lugares sagrados do Islã tem exercido uma espécie de extremismo na religião, o que ajudou a justificar o autoritarismo no exercício do poder. A negação de direitos políticos e sociais, especialmente para as mulheres, o tratamento altamente duro e discriminatório reservado para trabalhadores estrangeiros ou os xiitas, muitas sentenças de morte são fortemente elementos negativos, os grandes investimentos feitos no exterior e a grande oferta de dinheiro eles não podem cancelar. Depois, há o problema da política internacional sobre a atitude do governo em relação ao Estado Islâmico: Arábia Saudita tem sido suspeito de ter financiado o califado em sua fase inicial de usá-lo contra a Síria e indiretamente com o Irã. A coalizão que os sauditas têm criado com a Turquia e Egito, além de outras monarquias do Golfo, é baseado em laços religiosos sunitas e tem como seu principal adversário, apenas a república teocrática do Irã, um duelo que se renova no tempo e que Tem como base a supremacia religiosa dentro da religião islâmica. A relação com o Ocidente e, em particular, com os EUA, se deteriorou com a presidência de Obama, mas Trump parece ter um novo impulso, embora permaneça a desconfiança dos militares dos EUA. O desejo saudita é, portanto, desempenhar um papel importante na região e globalmente, mas sem uma aparência mais apresentável, o segundo objetivo não é praticável. A consecução desse objetivo deve sempre passar por uma situação de maior moderação religiosa, para mitigar as dificuldades do regime político. Um regime menos autoritário pode promover o diálogo com outras nações, mas isso deve ser tangível com as concessões dos direitos políticos e sociais até agora negados. Certamente, dar uma imagem menos arcaica da sociedade saudita não é suficiente para permitir que as mulheres dirigem carros, embora esse gesto trouxe muita publicidade ao principe saudita. demandas políticas estão fortemente ligados com os econômicos: Arábia Saudita é um país que tem incidido sobre a extração de petróleo, tornando-se um dos principais fabricantes, o suficiente para ser capaz de influenciar os movimentos do mercado, mas que não favoreceu a diferenciação da economia e o desenvolvimento de um tecido de produção que pode ser alternativo ao segmento extrativo. O desempenho da economia esmagou os lucros do petróleo e as instâncias mundiais para usar energias alternativas e menos poluidoras decretaram a necessidade de investir em campos que não sejam petróleo; o início será a de fazer chegar habilidades, tanto individuais como coletivos, como o conhecimento do setor de propriedade, eles serão atraídos para uma situação interna menos influenciado por fatores religiosos e caracterizada por uma menor costumes para trás, juntamente com a presença de uma lei menos condicionada por elementos marcados por uma clara visão da administração da justiça. Para superar sua imagem de ultra-conservadora, o estado saudita devem demonstrar através de sinais tangíveis modernização de suas instituições, que aparece nas intenções do príncipe Mohamed bin Salman, mas que também deve ser aceito por uma classe dominante que ainda parece muito firme em seu posições para trás.

Саудовская Аравия: наследственный принц гарантирует смену страны через более умеренный ислам

Будущий монарх Саудовской Аравии заявил, что в стране начался процесс оставить религиозное видение, а также политический фундаменталист, чтобы пойти более умеренным и открытым способом в отношениях с миром и другими религиями. Театр этих заявлений был конференцией, на которой около 2500 потенциальных инвесторов, в том числе несколько иностранцев, были готовы финансировать проекты в саудовской монархии. Необходимость того, чтобы Саудовская Аравия стала надежным собеседником, объясняется экономическими и политическими причинами. Сокращение цен на сырую нефть сократило доход для страны, но по-прежнему имеет значительную финансовую ликвидность, которая может стать прорывом в экономике страны, преследуемой путем дифференциации в структуре производства. Для этого необходимо представить другое лицо страны: Саудовская Аравия находится на непримиримых позициях слишком жесткого религиозного видения, что также нарушило политический менеджмент. Тот факт, что он является хранителем святых мест ислама, проявил некий экстремизм в религии, что помогло оправдать авторитаризм в осуществлении власти. Отрицание политических и социальных прав, особенно женщин, жестокое и дискриминационное обращение с иностранными рабочими или шиитами, многие смертные приговоры крайне негативны, при этом крупные инвестиции осуществляются за рубежом и высокая доступность денег они не могут отменить. Существует также проблема международной политики в отношении отношения правительства к исламскому государству: Саудовская Аравия подозревается в финансировании халифата на ранней стадии, чтобы использовать его против Сирии и косвенно с Ираном. Коалиция, созданная Саудовской Аравией с Турцией и Египтом, в дополнение к другим монархиям Персидского залива, основана на суннитских религиозных связях и имеет в качестве главного противника иранскую теократическую республику дуэль, которая обновляется с течением времени и в его основе лежит религиозное превосходство в исламской религии. Отношения с Западом и, в частности, с США, ухудшились с президентом Обамой, но с Трампом он, похоже, восстановил свои силы, хотя американские военные остаются недоверчивыми. Поэтому желание Саудовской Аравии играть важную роль в регионе и во всем мире, но без более презентабельного внешнего вида вторая цель нецелесообразна. Достижение этой цели должно навсегда пройти через ситуацию с большей религиозной умеренностью, с тем чтобы смягчить трудности политического режима. Менее авторитарный режим может способствовать диалогу с другими странами, но это должно быть ощутимо с уступками политических и социальных прав, которые до сих пор отрицаются. Конечно, дать менее архаичный образ саудовского общества недостаточно, чтобы позволить женщинам водить автомобили, хотя этот жест принес много внимания саудовскому принцу. Политические потребности тесно связаны с экономическими: Саудовская Аравия - это страна, которая сосредоточилась на добыче нефти, став одним из крупнейших производителей, чтобы иметь возможность влиять на рыночные тенденции, но это не благоприятствовало дифференциации экономики и развития производственной ткани, которая может быть альтернативой добывающему сегменту. Производительность экономики сжимала нефтяные прибыли, а глобальные инстанции для использования альтернативных и менее загрязняющих источников энергии указали на необходимость инвестирования в месторождения, отличные от нефти; начало должно состоять в приобретении навыков, как индивидуальных, так и коллективных, как отраслей, основанных на знаниях, которые должны быть привлечены к внутренней ситуации, менее подверженной влиянию религиозного фактора и характеризующейся меньшей отсталостью костюмов в сочетании с наличием права менее обусловленными элементами, отмеченными четким видением отправления правосудия. Чтобы преодолеть свой ультраконсервативный образ, саудовскому государству придется продемонстрировать через ощутимые признаки модернизацию своих институтов, которые, по-видимому, находятся в намерениях принца Мохамеда бен Салмана, но которые также должны быть приняты правящим классом, который по-прежнему кажется слишком твердым назад.

沙特阿拉伯:世襲王子通過更溫和的伊斯蘭教來保證國家的變化

沙特阿拉伯未來的君主說,該國已經開始放棄宗教視野的進程,也是一個政治,原教旨主義者,在與世界和其他宗教的關係中採取更溫和和公開的態度。這些聲明的劇院是一個會議,其中約2500名潛在投資者,包括幾個外國人,願意為沙特王儲的項目提供資金。沙特阿拉伯需要成為可靠的對話者是由於經濟和政治原因。原油價格收縮導致國家收入下降,但仍具有較大的金融流動性,可以通過生產結構差異來實現國家經濟的突破。為此,有必要提出一個不同的國家面貌:沙特阿拉伯一直處於僵硬的宗教視野的頑固立場上,這也破壞了政治管理。事實上,他是伊斯蘭教聖地的守護者,在宗教方面發揮了一種極端主義,這有助於權威主義權威的辯護。拒絕政治和社會權利,特別是婦女,對外國工人或什葉派人士的嚴厲歧視待遇很多,死刑判決非常消極,海外投資大量,他們不能取消。還有國際政治問題的政府對伊斯蘭國家的態度:沙特阿拉伯被懷疑資助哈里發的早期階段,將其用於敘利亞,間接與伊朗。沙特阿拉伯與土耳其和埃及以及其他海灣君主制相結合的聯盟是建立在遜尼派宗教聯繫的基礎之上的,作為主要的對手,伊朗的神權共和國是一場隨時間推移的決鬥,它具有作為伊斯蘭教宗教至上的基礎。與西方,特別是與美國的關係,與奧巴馬總統的關係惡化,但特朗普似乎已經恢復了實力,儘管美軍依然不信任。因此,沙特的願望是在該地區和全球發揮重要作用,但是如果沒有更多的外觀,第二個目標是不切實際的。實現這一目標必須永遠經歷更多的宗教節制的情況,以減輕政治制度的困難。一個較少威權的政權可以促進與其他國家的對話,但這必須是具體的,政治和社會權利的讓步迄今被否定。當然,沙特社會的古老形象肯定不足以讓女人開車,雖然這個姿態給沙特王子帶來了很多的宣傳。政治需求與經濟關係密切相關:沙特阿拉伯是一個專注於石油開采的國家,成為最大的生產國之一,以便能夠影響市場趨勢,但這不利於分化的經濟和開發可以替代採掘部分的生產結構。經濟表現擠壓了石油利潤,全球實行替代能源和污染較少的能源,規定了投資於石油以外的領域的需求;一開始就必須獲得個人和集體的技能,作為知識型行業,必須被吸引到不受宗教因素影響的內部形式,其特點是服裝的落後性較差,加上存在權利更少的是以明確的司法正義為特徵的元素。為了克服其超保守的形象,沙特國家將必須通過實際的跡象來證明其機構現代化,這似乎是穆罕默德·本·薩爾曼王子的意圖,但也必須由一個仍然看似太堅定的統治階級接受落後的位置。

サウジアラビア:遺伝の王子はより緩やかなイスラム教によって国の変化を保証する

サウジアラビアの将来の君主国は宗教的なビジョンを残すために、プロセスを開始したことを述べたが、また、原理主義、政治的に向かって移動するより、世界や他の宗教に対処するより穏健かつオープン。これらのステートメントの劇場は、サウジアラビアの君主制でのプロジェクトの資金を調達するために喜んいくつかの外国人を含む約2,500の潜在的な投資家が、座っているの会議でした。信頼できるパートナーとしての地位を提示するサウジアラビアの必要性は、経済的、政治的な理由で与えられます。原油価格の下落は、しかし、まだ国の経済の突破口を可能にすることができる大規模な金融流動性は、生産構造の多様化を通じて追求利用できる持っている国のための収入を減少させました。これを行うには、国のさまざまな顔を提示する必要があります。サウジアラビアでも政治的な管理で壊れた、あまりにも剛性の宗教的なビジョン、彼らの非妥協的な位置に腰掛け推移しています。イスラム教の国の聖地の守護者なので、彼は独裁権力の行使を正当化するために役立っている宗教的過激主義、のようなものを行使しています。特に女性のための政治的・社会的権利の否定、外国人労働者やシーア派のために予約さ非常に難しいと差別的取扱い、多くの死刑判決を強く否定的要素であり、海外で作られた大規模な投資と資金の大量供給彼らはキャンセルすることはできません。そして、イスラム国家に向けた政府の態度についての国際政治の問題があります:サウジアラビアはイランとシリアに対して間接的にそれを使用するその初期段階でのカリフ制を融資したと疑われています。サウジアラビアはトルコとエジプトで作成した連合は、他の湾岸君主制に加えて、スンニ派の宗教的な結びつきに基づいており、その主な対戦相手、イランのちょうど神政共和国、時間にしていることを更新された決闘として持っていますイスラム教の宗教的覇権を基盤としています。米国と西側と特に関係は、オバマ大統領に悪化しましたが、トランプは、それは米軍の不信ままであるが、勢いを取り戻しているようです。サウジの意図は、世界的に地域とのより大きな役割を果たしていることがあるが、より体裁出現することなく、第2の目的は、現実的ではありません。この課題の解決は、政治体制の厳しさを緩和する、それを通して宗教の節度、によって必然的に渡す必要があります。あまり権威政権は、他の国との対話を促進することができますが、これは今まで拒否された政治的・社会的権利の譲歩を持つ有形でなければなりません。確かにサウジアラビア社会の少ない古風なイメージを与えるために、この行為がサウジ王子に多くの宣伝をもたらしたが、車を運転する女性を可能にするのに十分ではありません。政治的な要求が強く、経済的なものにリンクされている:サウジアラビアは、市場の動きに影響を与えることができるように十分な大手メーカー、になって、油の抽出に焦点を当ててきた国ですが、それは、分化を支持しませんでした経済性及び抽出セグメントの代替とすることができる生産性の高い生地の開発。代替エネルギーや排出量削減を使用するために圧縮されたオイルの利益と世界団体の性能は石油以外のさまざまな分野に投資する必要性を布告しました。スタートは、独自の業界知識と、彼らは一緒に、法の存在と、国内情勢あまり宗教的な要因によって影響を受け、下後方習慣によって特徴づけに魅了されるだろう、個人と集団の両方のスキルを取得行うことになります司法行政の明確なビジョンによって特徴づけられた要素によって条件づけされていない。その超保守的なイメージを克服するために、サウジの状態がプリンスモハメド・ビン・サルマンの意向に表示されてその機関の具体的な兆候の近代化を通じて示さなければなりませんが、また、まだその上あまりにもしっかりと思われる支配階級に受け入れられなければなりません後方に位置。

المملكة العربية السعودية: الأمير الوراثي يؤكد على تغيير البلاد من خلال الإسلام أكثر اعتدالا

وقال الملك في المستقبل من المملكة العربية السعودية أن البلاد بدأت عملية لترك الرؤية الدينية، ولكن أيضا السياسية، أصولي، للتحرك نحو أكثر وأكثر اعتدالا وانفتاحا في التعامل مع العالم والأديان الأخرى. وكان مسرح هذه التصريحات مؤتمرا شارك فيه نحو 2500 مستثمر محتمل، من بينهم عدة أجانب، على استعداد لتمويل مشاريع في النظام الملكي السعودي. وتعود الحاجة إلى أن تصبح السعودية محاورا موثوقا به لأسباب اقتصادية وسياسية. انخفض انخفاض في أسعار النفط الخام عائدات للبلاد، التي، مع ذلك، لا يزال لديه متاحة السيولة المالية الكبيرة، والتي قد تسمح انفراجة في اقتصاد البلاد، السعي من خلال تنويع الهيكل الإنتاجي. لذلك تحتاج إلى تقديم وجها مختلفا للبلد: ظلت المملكة العربية السعودية تطفو على المواقف المتعنتة من الرؤية الدينية الصارمة جدا، الذي كسر حتى في الإدارة السياسية. كونه الوصي على الأماكن في البلاد المقدسة للإسلام، وقال انه يمارس نوعا من التطرف الديني الذي ساعد على تبرير ممارسة السلطة الاستبدادية. الحرمان من الحقوق السياسية والاجتماعية، خاصة بالنسبة للنساء، والعلاج الصعبة للغاية والتمييزية محفوظة للعمال الأجانب أو الشيعة، العديد من أحكام الإعدام هي بقوة العناصر السلبية، واستثمارات كبيرة مصنوعة في الخارج، وكميات كبيرة من المال فإنها لا يمكن إلغاء. ثم هناك مشكلة السياسة الدولية حول موقف الحكومة تجاه الدولة الإسلامية: كان يشتبه المملكة العربية السعودية من حيث تمويلها الخلافة في مرحلته الأولى لاستخدامه ضد سوريا وبشكل غير مباشر مع إيران. ويستند التحالف أن السعوديين قد خلقت مع تركيا ومصر، بالإضافة إلى غيرها من دول الخليج، على الروابط الدينية السنية ولها كما الخصم الرئيسي، مجرد الجمهورية الثيوقراطية الإيرانية، مبارزة أن يتجدد في وقت وأن فقد كان لها أساس التفوق الديني داخل الدين الإسلامي. العلاقة مع الغرب وخاصة مع الولايات المتحدة، تدهورت مع رئاسة أوباما، ولكن يبدو ترامب قد استعادت الزخم، على الرغم من أنه لا يزال عدم الثقة في الجيش الامريكي. ولذلك فإن نية السعودية هي للعب دور أكبر في المنطقة والعالم، ولكن من دون ظهور أكثر أنيق الهدف الثاني غير ممكن عمليا. ويجب أن يتحقق بلوغ هذا الهدف إلى الأبد حالة من الاعتدال الديني الأكبر، من أجل التخفيف من مصاعب النظام السياسي. ويمكن لنظام أقل استبداديا أن يعزز الحوار مع الدول الأخرى، ولكن يجب أن يكون ذلك ملموسا مع تنازلات الحقوق السياسية والاجتماعية التي نفت حتى الآن. بالتأكيد لإعطاء صورة أقل القديمة للمجتمع السعودي ليست كافية للسماح للنساء بقيادة السيارات، على الرغم من أن هذا العمل قد جلبت الكثير من الدعاية للأمير السعودي. وترتبط مطالب سياسية بقوة مع القضايا الاقتصادية: المملكة العربية السعودية هي البلد الذي ركز على استخراج النفط، لتصبح شركة كبرى لتصنيع، وهو ما يكفي لتكون قادرة على التأثير على حركة السوق، ولكن هذا لا يحبذ تمايز من الاقتصاد وتطوير نسيج الإنتاج الذي يمكن أن يكون بديلا عن الجزء الاستخراجي. أداء أرباح النفط مضغوطة والمنظمات العالمية لاستخدام تخفيضات الطاقة وانبعاثات بديلة مرسوما يقضي الحاجة إلى الاستثمار في مختلف المجالات الأخرى من النفط. سوف البداية يكون للا تحصل على المهارات، سواء الفردية والجماعية، وصناعة المعرفة الملكية، فإنها سوف ينجذب إلى الوضع الداخلي أقل تأثرا بالعوامل الدينية وتتميز أقل الجمارك المتخلفة، جنبا إلى جنب مع وجود القانون مشروطا بعناصر تتسم برؤية واضحة لإقامة العدل. للتغلب على صورتها المحافظة المتطرفة، يجب على الدولة السعودية تثبت من خلال علامات التحديث ملموس مؤسساتها، والذي يظهر في نوايا الأمير محمد بن سلمان، ولكنها يجب أن تكون مقبولة من قبل الطبقة الحاكمة التي لا تزال يبدو الشركة أيضا عن دورتها المواقف المتخلفة.

lunedì 23 ottobre 2017

Giappone: Abe potrà cambiare la costituzione pacifista

Il premier giapponese, Shinzo Abe, è il vero vincitore delle elezioni anticipate in Giappone; la sua coalizione elettorale, che ricalca quella di governo, ha conquistato la maggioranza dei seggi, anche grazie alla frammentazione dell’opposizione, che non è stata in grado di trovare dei punti di intesa comuni adeguatamente forti da contrastare la coalizione vincente. Il Partito della Speranza, con un programma simile al premier, che aveva, secondo i sondaggi, le maggiori possibilità di contrastare la vittoria di Abe, non ha raggiunto i risultati sperati e ad avanzare è stata la Sinistra liberale, che si colloca su posizioni opposte a quelle del governo, sopratutto in relazione all’introduzione di modifiche costituzionali ed al ritorno dell’impiego dell’energia nucleare. Questo risultato segnala la presenza della crescita di una forza di opposizione compatta alla voglia di militarizzazione del paese e, quindi, una spaccatura nel tessuto politico giapponese, he potrebbe portare ad una crescita della polarizzazione.  L’obiettivo del premier nipponico era quello di conquistare i due terzi della Camera bassa, che, uniti, all’analoga maggioranza nella Camera dei Consiglieri, permettono al governo di effettuare la revisione della Costituzione giapponese, elaborata nel 1947 sotto la supervisione americana e caratterizzata da alcuni divieti per le forze armate del paese, che ne hanno decretato l’appellativo di Costituzione pacifista. Attualmente la legge fondamentale non consente al Giappone di operare e di intervenire, con il suo esercito, nei teatri di guerra internazionali, anche nell’eventualità siano coinvolti negli eventuali conflitti paesi alleati; la sola possibilità di intervento attuale è quella della difesa legittima. Certamente le mutate condizioni geostrategiche della regione hanno influenzato quella che Abe considera una esigenza improrogabile: trasformare le forze di autodifesa nipponiche in un esercito vero e proprio; tuttavia queste istanze erano già presenti prima degli attuali sviluppi ed i sentimenti nazionalisti del paese sembrano avere sfruttato l’occasione giusta per la  modifica della carta costituzionale. Restano però innegabili le due ragioni principali per la trasformazione delle forze armate: la prima è l’attività della Corea del Nord, che ha più volte minacciato materialmente il Giappone, con il lancio di razzi caduti nelle acque territoriali nipponiche, la seconda causa contingente è l’atteggiamento di Trump, presidente del maggiore alleato giapponese, di volere ridurre l’impegno militare statunitense, sopratutto dal punto di vista economico, nella regione; anche se questa volontà del presidente americano non potrà essere assecondata, proprio per mantenere alta l’attenzione su questioni di interesse vitale per gli USA, la necessità di una maggiore indipendenza organizzativa e di azione è diventata una priorità per Tokyo. Il pericolo rappresentato da Pyongyang appare reale: l’impossibilità di potere opporre una forza armata effettiva alle continue prove di forza di Kim Jong-un, penalizza anche i potenziali tentativi diplomatici di risolvere le crisi e di questo fattore è apparso consapevole l’elettorato che ha dato fiducia al premier in carica, che proprio su questo argomento ha fondato la sua campagna elettorale. Se esistono, quindi, aspetti che possono giustificare la modifica costituzionale, al contrario non si possono fare considerazioni di opportunità che vanno nella direzione opposta. Il crescente protagonismo cinese, anche dal punto di vista militare, può portare a situazioni di scontro tra Pechino e Tokyo, ognuna gelosa della propria dimensione regionale ed anche i frequenti contrasti tra il Giappone ed altri paesi del sud est asiatico, anche riguardo ad isole contese, può portare il rischio concreto, che un Giappone armato rappresenti una variabile negativa in più, all’interno del complesso sitema di equilibri regionali. Nuovi armamenti o, come in questo caso, nuovi eserciti, spostano la dialettica tra gli stati da una dimensione puramente diplomatica ad una dove il peso delle armi diventa crescente, anche solo come fattore preventivo. Gli ultimi fatti della crisi coreana, che è la situazione più preoccupante, ma non la sola, nella regione, potrebbero prendere sviluppi ancora più preoccupanti con la presenza di una forza armata in più nello scenario. 

Japan: Abe may change the pacifist constitution

The Japanese premier, Shinzo Abe, is the true winner of early elections in Japan; its ruling electoral coalition has won the majority of seats, including the fragmentation of the opposition, which has not been able to find commonly agreed strong enough points to counter the winning coalition. The Party of Hope, with a program similar to the premier, which had, according to polls, the greatest chances of countering Abe's victory, did not achieve the expected results and to advance was the liberal Left, which is placed on opposite positions to those of the government, especially in connection with the introduction of constitutional changes and the return of the use of nuclear energy. This result indicates the presence of the growth of a compact opposition force in the country's desire for militarization and, therefore, a split in the Japanese political fabric, could lead to a growth in polarization. The goal of the Japanese prime minister was to win the two-thirds of the lower house, which, together, to the similar majority in the House of Councilors, allow the government to carry out the revision of the Japanese constitution, drawn up in 1947 under US supervision and characterized by some prohibitions for the armed forces of the country, which have decreed the name of the pacifist constitution. At present, the fundamental law does not allow Japan to operate and intervene, with its army, in the international war theater, even if involved in possible allied countries conflicts; the only possibility of present intervention is that of legitimate defense. Certainly, the changed geostrategic conditions of the region have influenced Abe's view of a need for a reprehensible: to turn the Japanese self-defense forces into a true army; however, these instances were already present before the current developments and the country's nationalist feelings seem to have taken advantage of the right opportunity to modify the constitutional charter. However undeniable remain the two main reasons for the transformation of the armed forces: first, the activities of North Korea, which has repeatedly materially threatened Japan with the launch of rockets fell into Japanese territorial waters, the second leading cause quota the attitude of Trump, the president of the major Japanese ally, of wanting to reduce US military engagement, especially from the economic point of view, in the region; even though this will of the American president can not be supported, to keep the focus on matters of vital interest to the United States, the need for greater organizational and action independence has become a priority for Tokyo. The danger represented by Pyongyang is real: the impossibility of being able to oppose an effective armed force against Kim Jong-un's ongoing strength tests also penalizes potential diplomatic attempts to resolve the crisis and this factor has become aware of the electorate has given confidence to the premier in office, who on this topic has founded his own electoral campaign. If there are, therefore, aspects that can justify constitutional change, on the contrary, there are no opportunity considerations going in the opposite direction. The growing Chinese protagonism, even from a military point of view, can lead to clashes between Beijing and Tokyo, each jealous of its regional dimension, as well as the frequent conflicts between Japan and other countries in South East Asia, , can lead to a concrete risk that an armed Japan represents a further negative variable within the regional equilibrium system complex. New armaments or, as in this case, new armies, move the dialectic between States from a purely diplomatic dimension to one where the weight of weapons is growing, even as a preventative factor. The latest events in the Korean crisis, which is the worst situation, but not alone in the region, could make even worse developments with the presence of more armed force in the scenario.

Japón: Abe puede cambiar la constitución pacifista

El primer ministro japonés, Shinzo Abe, es el verdadero ganador de las elecciones anticipadas en Japón; su coalición electoral, que es similar a la del gobierno, ganó la mayoría de escaños, gracias a la fragmentación de la oposición, que no ha sido capaz de encontrar puntos de entendimiento común adecuadamente fuerte para contrarrestar la coalición ganadora. El partido de la esperanza, con el programa similar de primera clase, que había, según las encuestas, la mejor oportunidad para contrarrestar la victoria del Abe, no ha logrado los resultados deseados y para avanzar fue la izquierda liberal, que se encuentra en los lados opuestos a las del gobierno, especialmente en relación con la introducción de cambios constitucionales y el uso de la reactivación de la energía nuclear. Este resultado indica la presencia del crecimiento de una fuerza de oposición a la sensación compacta como la militarización del país y, por lo tanto, una división en el tejido político japonés, que podría conducir a un sesgo de crecimiento. El objetivo del primer ministro japonés era ganar los dos tercios de la cámara baja, que, en conjunto, para la mayoría similar en la Cámara de Consejeros, permiten al gobierno para llevar a cabo la revisión de la constitución japonesa, redactado en 1947 bajo la supervisión de Estados Unidos y que se caracteriza por algunas restricciones para las fuerzas armadas del país, que han hecho que el apodo Constitución pacifista. Actualmente la ley básica no permite Japón para actuar e intervenir, con su ejército, en zonas de guerra internacionales, incluso en el caso de que están involucrados en algún conflicto países aliados; la única posibilidad de intervención actual es la de defensa legítima. Ciertamente, las condiciones geoestratégicas modificados de la región han influido en lo que Abe considera una necesidad urgente: transformar las fuerzas de autodefensa japonesas en un ejército real; Sin embargo, estas cuestiones ya estaban presentes antes de los acontecimientos actuales y los sentimientos nacionalistas en el país parecen haber aprovechado la oportunidad de cambiar la constitución. Sin embargo innegable siguen siendo las dos principales razones para la transformación de las fuerzas armadas: en primer lugar, las actividades de Corea del Norte, que tiene varias veces materialmente amenazados Japón con el lanzamiento de cohetes cayeron en aguas territoriales japonesas, la segunda causa principal de cuotas la actitud de Trump, presidente de aliado más grande de Japón, quieren reducir el compromiso militar de Estados Unidos, sobre todo desde el punto de vista económico, en la región; aunque esta voluntad del presidente de Estados Unidos no se puede sostener, sólo para mantener la vigilancia sobre temas de interés vital para los Estados Unidos, la necesidad de una mayor independencia y la acción de la organización se ha convertido en una prioridad para Tokio. El peligro que representa Pyongyang parece real: la incapacidad de poder para oponerse a una fuerza armada eficaz para pruebas continuas de la fuerza para Kim Jong-un, que también obstaculiza los posibles esfuerzos diplomáticos para resolver la crisis y este factor electorado consciente de que apareció ha dado confianza al primer ministro en el cargo, que sobre este tema ha fundado su propia campaña electoral. Si hay, por lo tanto, aspectos que pueden justificar la enmienda constitucional, por el contrario, pueden hacer consideraciones de oportunidades que van en la dirección opuesta. El creciente liderazgo chino, incluso desde el punto de vista militar, puede dar lugar a situaciones de confrontación entre Pekín y Tokio, cada uno celoso de su dimensión regional y también los contrastes frecuentes entre Japón y otros países del sudeste asiático, también con respecto a las islas en disputa , puede llevar a un riesgo real, que un Japón armada representa una variable negativa, además, dentro del complejo sistema de juego de equilibrio regional. Nuevas armas, o, como en este caso, los nuevos ejércitos, mueven la dialéctica entre los estados de una dimensión puramente diplomática a uno donde el peso de las armas quedarán cada vez mayor, incluso como un factor preventivo. Los recientes acontecimientos en la crisis coreana, que es la situación más preocupante, pero no el único en la región, podrían atender a la evolución aún más preocupante con la presencia de una fuerza armada en el escenario.