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giovedì 8 settembre 2011

Obama deve affrontare il problema lavoro

Otto milioni di disoccupati degli Stati Uniti pesano sul futuro della rielezione di Obama. Il costo sociale della recessione è stato altissimo per gli USA, nonostante una presidenza non repubblicana, la risposta del governo democratico non è riuscita ad arginare l'emorragia di posti di lavoro, creando una situazione sociale decisamente pesante. Non era questo che gli elettori si aspettavano da un presidente democratico. Il tema è sempre più centrale nelle problematiche che affliggono il paese e rappresenta una ferita con il rapporto con gli elettori. Per mettere un riparo alla situazione, Barack Obama sta elaborando un piano da 300 miliardi di dollari per iniettare nell'economia americana la liquidità necessaria per abbattere la quota di disoccupazione. La soluzione dovrebbe riguardare il rilancio dell'occupazione tramite l'incremento dei lavori pubblici con la costruzione di infrastrutture, in modo da creare un volano economico capace di erodere il numero dei senza lavoro. L'ammontare della quota da investire sarà rastrellata con un mix di tagli di spesa e nuove tasse, tutavia, questo programma è contrario agli intendimenti dei repubblicani, che hanno la maggioranza al congresso e che pensano di stimolare l'economia abbassando la tassazione. Il rischio della ripetizione del duro confronto sul debito pubblico USA, rischia così di ripetersi. Per Obama è importante recuperare quote di popolarità, per riguadagnare posizioni dall'attuale 40%, il dato più basso da quando è stato eletto come Presidente degli USA. Per il paese le questioni internazionali sono passate in secondo piano, gli Stati Uniti sembrano ripiegati su se stessi a causa di una crisi economica che ha fatto crollare il castello di carte della finanza, mettendo la popolazione nell'incertezza ed a rischio la pace sociale. D'altronde queste erano anche le condizioni che hanno favorito l'ascesa di Obama, non avere risolto questi problemi mette in forte pericolo la sua rielezione, anche se la concorrenza, un partito repubblicano frammentato e diviso, alla fine, rappresenta un punto a favore del presidente in carica. Tuttavia senza elaborare un piano che avvii una soluzione del problema del lavoro, Obama è un candidato inattendibile, gli obiettivi raggiunti, sulla diminuzione delle truppe USA nel mondo, l'eliminazione di Bin Laden ed il nuovo atteggiamento di retroguardia scelto sul piano internazionale, non bastano, quando la centralità del problema è ormai diventato quello economico. Senza robuste soluzioni sul fronte interno, che ormai è il principale, Obama rischia la delegittimazione nel paese restando la sua una presidenza incompiuta.

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