Il Presidente cinese Xi Jinping è intervenuto all’incontro inaugurale che apriva l’edizione in versione virtuale del World Economic Forum. Il discorso del massimo esponente della Cina si è incentrato sull’esigenza di evitare una nuova guerra fredda, senza però citare in maniera esplicita il vero destinatario del messaggio: il nuovo presidente degli Stati Uniti. Per arrivare a ciò il presidente cinese ha confermato la sua difesa del multilateralismo, quello economico non certo quello dei diritti, una maggiore cooperazione globale da testare nel momento attuale della pandemia ed ha sottolineato la necessità di una maggiore importanza del ruolo dell’associazione del G20 per governare ed indirizzare il sistema globale dell’economia globale, soprattutto nella fase complicata della ripresa dalla crisi causata dall’emergenza sanitaria. Il capo dello stato della Cina non si è contraddetto presentando la sua visione dirigistica sul governo del mondo, profondamente incentrato sugli aspetti economici a discapito, come è normale, dei temi legati ai diritti civili e politici. Un messaggio che Trump, al netto degli interessi contrastanti dei due paesi, avrebbe anche potuto apprezzare; tuttavia per Biden ci sono forti elementi di contrasto di cui Xi Jinping è ben consapevole: se già il precedente inquilino della Casa Bianca non gradiva l’eccessivo presenzialismo cinese sulla scena internazionale, sostenuto da un grande riarmo, Biden ha un atteggiamento differente rispetto ai diritti, che costituisce l’aspetto maggiormente contrastante per Pechino. Il presidente cinese sembra volere anticipare questo pericolo con l’avvertimento di non provare ad intimidire o minacciare il proprio paese con sanzioni o provvedimenti tesi a contrastare lo sviluppo economico della Cina, che potrebbero portare a situazioni di scontro o anche di un contrasto più strutturato, una sorta di nuova guerra fredda in grado di bloccare l’economia globale. Questa è certamente una minaccia, ma anche una situazione molto temuta in un paese dove il problema della crescita è vissuto sempre con molta apprensione. Rispetto a quattro anni fa Xi Jinping prova un approccio differente con l’appena insediato presidente degli Stati Uniti: se per Trump il messaggio iniziale era stato di collaborazione, con Biden c’è un avvertimento a non seguire la politica isolazionista ed arrogante del suo predecessore. La lettura che se ne trae è che il presidente cinese si stia muovendo su due piani: uno interno, per dimostrare al popolo cinese la sua volontà di affermazione del paese nel contesto internazionale ed uno esterno per sottolineare la crescita della Cina, che non accetta più un ruolo di subalternità nei confronti degli USA. Il ruolo che Xi Jinping si è costruito, quello di difensore dell’economia aperta, senza barriere commerciali, per gli investimenti e gli scambi tecnologici, non è più credibile, nonostante abbia provato a ribadire la correttezza di queste ragioni, in contrasto, però, con la coerenza di una nazione che ha fatto come elemento di forza della sua forza produttiva il basso costo del lavoro, peraltro senza alcuna garanzia legale e quindi fattore di scorretta concorrenza, il mancato rispetto della proprietà intellettuale e dei brevetti e la non reciprocità degli scambi, alterando il mercato degli investimenti con pratiche scorrette verso i paesi poveri. Anche l’ultima parte dell’appello del presidente cinese rappresenta una evidente contraddizione: viene richiamata la necessità, per favorire la crescita, di abbandonare i pregiudizi ideologici nel rispetto delle differenze culturali, storiche e sociali di ciascun paese, senza però citare la repressione del dissenso, pratica comune in Cina ed a Hong Kong, ed i ripetuti tentativi di cancellare le peculiarità tradizionali e religiose come avviene in Tibet e nei confronti dei cinesi musulmani. Paradossalmente le dichiarazioni di Xi Jinping possono costituire per Biden una agenda programmatica per regolarsi con la Cina, d’altra parte già in campagna elettorale il nuovo presidente non sembrava volere prendere una posizione troppo diversa da Trump nei confronti di Pechino, se a queste dichiarazioni seguirà un comportamento opposto, come sembra ragionevole pensare, per Biden il confronto con la Cina sarà un argomento costantemente all’ordine del giorno: sul breve periodo sarà importante cambiare i toni del confronto, anche se i temi non potranno variare sarà necessario evitare pericolosi confronti, che potrebbero degenerare; occorre ricordare la centralità delle alleanze e del quadro strategico nel pacifico orientale per Washington, come fonte di possibile conflitto, tuttavia il periodo iniziale dovrà servire a costruire un dialogo senza che gli USA arretrino di fronte alla necessità della difesa dei valori democratici ed anzi, ne siano i più strenui difensori: ciò sarà il punto di partenza per le relazioni con la Cina dopo l’uscita di scena di Trump.
Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
Cerca nel blog
martedì 26 gennaio 2021
Dopo il cambio di presidente, la Cina avverte gli USA
After the change of president, China warns the US
Chinese President Xi Jinping spoke at the inaugural meeting that opened the virtual version of the World Economic Forum. The speech of the leading exponent of China focused on the need to avoid a new cold war, without however explicitly mentioning the true recipient of the message: the new president of the United States. To achieve this, the Chinese president confirmed his defense of multilateralism, the economic one certainly not that of rights, greater global cooperation to be tested at the current moment of the pandemic and stressed the need for a greater importance of the role of the G20 association. to govern and direct the global system of the global economy, especially in the complicated phase of recovery from the crisis caused by the health emergency. The head of state of China did not contradict himself by presenting his dirigiste vision on world government, deeply centered on economic aspects at the expense, as is normal, of issues related to civil and political rights. A message that Trump, net of the conflicting interests of the two countries, could also have appreciated; however, for Biden there are strong contrasting elements of which Xi Jinping is well aware: if the previous tenant of the White House did not like the excessive Chinese presence on the international scene, supported by a great rearmament, Biden has a different attitude towards rights , which is the most contrasting aspect for Beijing. The Chinese president seems to want to anticipate this danger with the warning not to try to intimidate or threaten his country with sanctions or measures aimed at opposing China's economic development, which could lead to situations of confrontation or even a more structured conflict, a sort of new cold war capable of blocking the global economy. This is certainly a threat, but also a very feared situation in a country where the problem of growth is always experienced with great apprehension. Compared to four years ago, Xi Jinping tries a different approach with the newly inaugurated president of the United States: if for Trump the initial message was of collaboration, with Biden there is a warning not to follow the isolationist and arrogant policy of his predecessor. . The reading that is drawn is that the Chinese president is moving on two levels: an internal one, to demonstrate to the Chinese people his will to affirm the country in the international context and an external one to emphasize the growth of China, which no longer accepts a subordinate role towards the USA. The role that Xi Jinping has built for himself, that of defender of the open economy, without trade barriers, for investments and technological exchanges, is no longer credible, despite trying to reiterate the correctness of these reasons, in contrast, however, with the coherence of a nation that has made the low cost of labor as an element of strength of its productive force, however without any legal guarantee and therefore a factor of unfair competition, the non-respect of intellectual property and patents and the non-reciprocity of exchanges , altering the investment market with unfair practices towards poor countries. Even the last part of the appeal of the Chinese president represents an evident contradiction: in order to foster growth, the need to abandon ideological prejudices in respect of the cultural, historical and social differences of each country is recalled, without however mentioning the repression of the dissent, a common practice in China and Hong Kong, and repeated attempts to cancel traditional and religious peculiarities as happens in Tibet and towards Muslim Chinese. Paradoxically, Xi Jinping's statements may constitute a programmatic agenda for Biden to settle with China, on the other hand, already in the election campaign the new president did not seem to want to take a position too different from Trump towards Beijing, if these statements are to follow an opposite behavior, as it seems reasonable to think, for Biden the confrontation with China will be a topic constantly on the agenda: in the short term it will be important to change the tone of the confrontation, even if the themes cannot vary it will be necessary to avoid dangerous confrontations, which could degenerate; it is necessary to remember the centrality of alliances and the strategic framework in the Eastern Pacific for Washington, as a source of possible conflict, however the initial period will have to serve to build a dialogue without the US retreating from the need to defend democratic values and indeed, are the strongest defenders: this will be the starting point for relations with China after Trump's departure.
Tras el cambio de presidente, China advierte a EE. UU.
Nach dem Präsidentenwechsel warnt China die USA
Après le changement de président, la Chine met en garde les États-Unis
Le président chinois Xi Jinping a pris la parole lors de la réunion inaugurale qui a ouvert la version virtuelle du Forum économique mondial. Le discours du principal représentant de la Chine s'est concentré sur la nécessité d'éviter une nouvelle guerre froide, sans toutefois mentionner explicitement le véritable destinataire du message: le nouveau président des États-Unis. Pour y parvenir, le président chinois a confirmé sa défense du multilatéralisme, économique certainement pas celui des droits, une plus grande coopération mondiale à tester au moment actuel de la pandémie et a souligné la nécessité d'une plus grande importance du rôle de l'association du G20. .pour gouverner et diriger le système mondial de l'économie mondiale, en particulier dans la phase compliquée de la reprise après la crise provoquée par l'urgence sanitaire. Le chef de l'Etat chinois ne s'est pas contredit en présentant sa vision dirigiste du gouvernement mondial, profondément centrée sur les aspects économiques au détriment, comme d'habitude, des questions liées aux droits civils et politiques. Un message que Trump, net des intérêts contradictoires des deux pays, aurait également pu apprécier; cependant, pour Biden, il y a des éléments contrastés forts dont Xi Jinping est bien conscient: si l'ancien locataire de la Maison Blanche n'a pas aimé la présence chinoise excessive sur la scène internationale, soutenue par un grand réarmement, Biden a une attitude différente à l'égard des droits. , qui est l'aspect le plus contrasté pour Pékin. Le président chinois semble vouloir anticiper ce danger avec l'avertissement de ne pas tenter d'intimider ou de menacer son pays avec des sanctions ou des mesures visant à s'opposer au développement économique de la Chine, ce qui pourrait conduire à des situations de confrontation voire à un conflit plus structuré, une sorte de nouvelle guerre froide capable de bloquer l’économie mondiale. C'est certes une menace, mais aussi une situation très redoutée dans un pays où le problème de la croissance est toujours vécu avec une grande appréhension. Par rapport à il y a quatre ans, Xi Jinping tente une approche différente avec le nouveau président des États-Unis: si pour Trump le message initial était de collaboration, avec Biden il y a un avertissement pour ne pas suivre la politique isolationniste et arrogante de son prédécesseur. . La lecture qui en est tirée est que le président chinois évolue à deux niveaux: un interne, pour démontrer au peuple chinois sa volonté d'affirmer le pays dans le contexte international et un externe pour mettre l'accent sur la croissance de la Chine, qui ne accepte un rôle subalterne vis-à-vis des USA. Le rôle que Xi Jinping s'est construit pour lui-même, celui de défenseur de l'économie ouverte, sans barrières commerciales, pour les investissements et les échanges technologiques, n'est plus crédible, bien qu'il ait tenté de réitérer la justesse de ces raisons, contrairement cependant à la cohérence d'une nation qui a fait du faible coût du travail un élément de force de sa force productive, mais sans aucune garantie légale et donc un facteur de concurrence déloyale, le non-respect de la propriété intellectuelle et des brevets et la non-réciprocité des échanges, modifiant le marché des investissements avec des pratiques déloyales envers les pays pauvres. Même la dernière partie de l'appel du président chinois représente une contradiction évidente: pour favoriser la croissance, la nécessité d'abandonner les préjugés idéologiques sur les différences culturelles, historiques et sociales de chaque pays est rappelée, sans pour autant évoquer la répression des la dissidence, une pratique courante en Chine et à Hong Kong, et les tentatives répétées pour annuler les particularités traditionnelles et religieuses comme cela se produit au Tibet et envers les musulmans chinois. Paradoxalement, les déclarations de Xi Jinping peuvent constituer un agenda programmatique pour Biden à régler avec la Chine, par contre, déjà en campagne électorale, le nouveau président ne semblait pas vouloir prendre une position trop différente de Trump envers Pékin, si ces déclarations sont suivre un comportement opposé, comme il semble raisonnable de le penser, pour Biden la confrontation avec la Chine sera un sujet constamment à l'ordre du jour: à court terme il sera important de changer le ton de la confrontation, même si les thèmes ne peuvent varier il faudra éviter les affrontements dangereux, qui pourraient dégénérer; il est nécessaire de se souvenir de la centralité des alliances et du cadre stratégique dans le Pacifique Est pour Washington, comme source de conflit possible, mais la période initiale devra servir à construire un dialogue sans que les États-Unis se retirent de la nécessité de défendre les valeurs démocratiques Et en effet, sont les plus forts défenseurs: ce sera le point de départ des relations avec la Chine après le départ de Trump.
Após a mudança de presidente, China avisa os EUA
После смены президента Китай предупреждает США
總統換屆後,中國警告美國
中國國家主席習近平在開幕式上發表講話,開幕式上打開了世界經濟論壇的虛擬版。中國主要代表的講話集中在避免新的冷戰的需要上,但是沒有明確提及這一信息的真正接受者:美國新總統。為了實現這一目標,中國總統確認了他對多邊主義的捍衛,經濟上的捍衛者當然不是權利的捍衛者,在當前的大流行時刻要檢驗更大的全球合作,並強調需要更加重視G20協會的作用。來管理和指導全球經濟的全球體系,尤其是在因突發醫療事件而從危機中恢復的複雜階段。中國國家元首並沒有提出自己對世界政府的獨到見解,而是以經濟方面為中心,而不是像往常那樣以犧牲公民權利和政治權利為代價,來矛盾自己。一個消息,特朗普在扣除了兩國衝突的利益後也可能會讚賞;但是,對於拜登而言,習近平很清楚地意識到其中的強烈反差:如果白宮的前任承租人不喜歡中國在國際舞台上的過多存在,並且受到了大規模的重新武裝,那麼拜登對權利的態度就會有所不同。 ,這是北京最鮮明的方面。中國總統似乎希望預見到這種危險,並發出警告,不要試圖以旨在反對中國經濟發展的製裁或措施恐嚇或威脅他的國家,這可能導致對抗或什至更加結構化的衝突局勢,能夠阻止全球經濟的新冷戰。在一個總是十分憂慮地經歷增長問題的國家中,這當然是一種威脅,但也是一個非常令人擔憂的情況。與四年前相比,習近平與剛剛就職的美國總統嘗試了不同的方法:如果對特朗普來說,最初的信息是合作,那麼與拜登一起的警告是不要遵循其前任的孤立主義和自大政策。 。得出的結論是,中國總統正在兩個層面上前進:一個內部層面,向中國人民展示他在國際背景下肯定該國的意願;另一個外部層面,強調中國的發展,這一點不再存在。接受美國的下屬角色。儘管試圖重申這些理由的正確性,但習近平為投資和技術交流為自己建立的,沒有貿易壁壘的開放經濟捍衛者所扮演的角色不再可信,儘管與此相反,他重申了這些理由的正確性。一個將勞動力成本低廉作為其生產力優勢的要素的國家的凝聚力,但是卻沒有任何法律保證,因此就成為不公平競爭,不尊重知識產權和專利以及不互惠的因素交流,以對窮國的不公平做法改變了投資市場。甚至中國總統呼籲的最後一部分也表現出明顯的矛盾:為了促進增長,人們回想起在各國文化,歷史和社會差異方面放棄意識形態偏見的必要性,卻沒有提及對國家的壓制。異議是中國大陸和香港的普遍做法,並且屢屢嘗試取消西藏和對穆斯林華人的傳統和宗教特質。自相矛盾的是,習近平的講話可能構成拜登與中國定居的綱領性議程,另一方面,在新總統競選中,新總統似乎並不想對特朗普對北京採取太不同的立場。採取似乎似乎合理的相反行為,對拜登來說,與中國的對抗將一直是一個日程上的話題:在短期內,即使主題無法改變,改變對抗的氣氛也很重要。有必要避免可能導致退化的危險對抗;有必要記住聯盟的中心地位和華盛頓在東太平洋的戰略框架,這是可能發生衝突的根源,但是在初期階段必須建立對話,而美國不得退縮捍衛民主價值觀的必要性的確是最強大的捍衛者:這將是特朗普離任後與中國關係的起點。
大統領交代後、中国は米国に警告
中国の習近平国家主席は、世界経済フォーラムの仮想版を開いた最初の会議で講演しました。中国の主要な指数の演説は、新しい冷戦を回避する必要性に焦点を当てたが、メッセージの真の受信者である米国の新大統領については明確に言及しなかった。これを達成するために、中国の大統領は多国間主義の擁護を確認しました。経済的なものは確かに権利の擁護ではなく、パンデミックの現在の瞬間にテストされるより大きなグローバルな協力であり、G20協会の役割のより大きな重要性の必要性を強調しました。特に健康上の緊急事態によって引き起こされた危機からの回復の複雑な段階において、世界経済の世界的システムを統治し、指揮すること。中国の元首は、通常のように公民権と政治的権利に関連する問題を犠牲にして、経済的側面に深く焦点を当てた世界政府に関する彼のディリジスムのビジョンを提示することによって彼自身と矛盾しませんでした。両国の利益相反を差し引いたトランプもまた感謝したであろうというメッセージ。しかし、バイデンには、習近平がよく知っている強い対照的な要素があります。ホワイトハウスの前のテナントが、大規模な再軍備に支えられた国際的なシーンでの過度の中国の存在を好まなかった場合、バイデンは権利に対して異なる態度をとります、これは北京にとって最も対照的な側面です。中国の大統領は、中国の経済発展に反対することを目的とした制裁や措置で自国を脅迫したり脅したりしないように警告して、この危険を予測したいと考えているようです。これは、対立やより構造化された紛争の状況につながる可能性があります。世界経済を阻止することができる新しい冷戦。これは確かに脅威ですが、成長の問題が常に大きな懸念を持って経験されている国では非常に恐れられている状況でもあります。 4年前と比較して、習近平は新しく就任した米国大統領とは異なるアプローチを試みています。トランプにとって最初のメッセージが協力であった場合、バイデンとは前任者の孤立主義的で傲慢な政策に従わないように警告があります。 。描かれている読みは、中国の大統領が2つのレベルで動いているということです:国際的な文脈で国を肯定する彼の意志を中国の人々に示すための内部のものと、もはや中国の成長を強調するための外部のものです。米国に向けて従属的な役割を受け入れます。 Xi Jinpingが自ら構築した役割、つまり貿易障壁のない開放経済の擁護者の投資と技術交流の役割は、これらの理由の正しさを繰り返し述べようとしているにもかかわらず、もはや信頼できません。生産力の強さの要素として低労働コストを実現した国の一貫性、しかし法的保証がなく、したがって不公正な競争の要因、知的財産と特許の不尊重、およびの非互恵性交換、貧しい国への不公正な慣行で投資市場を変えます。中国の大統領の訴えの最後の部分でさえ、明白な矛盾を表しています。成長を促進するために、各国の文化的、歴史的、社会的違いに関するイデオロギー的偏見を放棄する必要性が想起されますが、異議申し立て、中国と香港での一般的な慣行、そしてチベットやイスラム教徒の中国人に向けて起こっているような伝統的で宗教的な特殊性を取り消そうとする試みが繰り返されました。逆説的に、習近平の発言は、バイデンが中国と和解するためのプログラム上の議題を構成する可能性がありますが、一方で、すでに選挙運動では、新大統領は、これらの発言がそうである場合、トランプとはあまりにも異なる立場を取りたくないようでしたバイデンにとって、中国との対立は常に議題になります。短期的には、テーマを変えることができなくても、対立のトーンを変えることが重要です。退化する可能性のある危険な対立を回避する必要があります。紛争の原因として、東太平洋における同盟の中心性とワシントンの戦略的枠組みを覚えておく必要がありますが、初期の期間は、米国が民主的価値を擁護する必要性から撤退することなく対話を構築するのに役立つ必要がありますそして確かに、最強の擁護者です:これはトランプの出発後の中国との関係の出発点になります。
بعد تغيير الرئيس ، الصين تحذر الولايات المتحدة
تحدث الرئيس الصيني شي جين بينغ في الاجتماع الافتتاحي الذي افتتح النسخة الافتراضية للمنتدى الاقتصادي العالمي. ركز خطاب الداعية الرئيسي للصين على الحاجة إلى تجنب حرب باردة جديدة ، دون الإشارة بوضوح إلى المتلقي الحقيقي للرسالة: الرئيس الجديد للولايات المتحدة. ولتحقيق ذلك ، أكد الرئيس الصيني دفاعه عن التعددية ، والتعددية الاقتصادية بالتأكيد وليس الحقوق ، وتعاون عالمي أكبر يتم اختباره في اللحظة الحالية للوباء ، وشدد على الحاجة إلى أهمية أكبر لدور رابطة مجموعة العشرين. إدارة وتوجيه النظام العالمي للاقتصاد العالمي ، خاصة في المرحلة المعقدة للتعافي من الأزمة التي سببتها حالة الطوارئ الصحية. لم يناقض رئيس دولة الصين نفسه من خلال تقديم رؤيته التوجيهية حول الحكومة العالمية ، والتي تركزت بعمق على الجوانب الاقتصادية على حساب القضايا المتعلقة بالحقوق المدنية والسياسية ، كما هو معتاد. رسالة كان من الممكن أن يقدرها ترامب ، بغض النظر عن المصالح المتضاربة للبلدين ؛ ومع ذلك ، بالنسبة لبايدن ، هناك عناصر متناقضة قوية يدركها شي جين بينغ جيدًا: إذا كان المستأجر السابق للبيت الأبيض لا يحب الوجود الصيني المفرط على الساحة الدولية ، بدعم من إعادة تسليح كبيرة ، فإن بايدن لديه موقف مختلف تجاه الحقوق ، وهو الجانب الأكثر تباينًا بالنسبة لبكين. يبدو أن الرئيس الصيني يريد توقع هذا الخطر بتحذيره بعدم محاولة ترهيب بلاده أو تهديدها بفرض عقوبات أو إجراءات تهدف إلى معارضة التنمية الاقتصادية للصين ، والتي قد تؤدي إلى مواقف مواجهة أو حتى صراع أكثر تنظيماً ، وهو نوع من حرب باردة جديدة قادرة على عرقلة الاقتصاد العالمي. هذا بالتأكيد تهديد ، ولكنه أيضًا وضع مخيف جدًا في بلد يعاني فيه دائمًا مشكلة النمو من مخاوف كبيرة. مقارنة بما كان عليه قبل أربع سنوات ، يحاول شي جين بينغ نهجًا مختلفًا مع رئيس الولايات المتحدة الذي تم تنصيبه حديثًا: إذا كانت الرسالة الأولية بالنسبة لترامب هي التعاون ، مع بايدن ، هناك تحذير بعدم اتباع السياسة الانعزالية والمتغطرسة لسلفه. . القراءة المرسومة هي أن الرئيس الصيني يتحرك على مستويين: أحدهما داخلي ليُظهر للشعب الصيني رغبته في تأكيد الدولة في السياق الدولي ومستوى خارجي للتأكيد على نمو الصين الذي لم يعد يقبل دور ثانوي تجاه الولايات المتحدة. لم يعد الدور الذي بناه شي جين بينغ لنفسه ، كمدافع عن الاقتصاد المفتوح ، بدون حواجز تجارية ، للاستثمارات والتبادلات التكنولوجية ، ذا مصداقية ، على الرغم من محاولته إعادة التأكيد على صحة هذه الأسباب ، على النقيض من ذلك ، مع تماسك أمة جعلت التكلفة المنخفضة للعمالة عنصرا من عناصر قوة قوتها الإنتاجية ، ولكن دون أي ضمان قانوني وبالتالي عاملا للمنافسة غير العادلة ، وعدم احترام الملكية الفكرية وبراءات الاختراع وعدم المعاملة بالمثل التبادلات وتغيير سوق الاستثمار بممارسات غير عادلة تجاه الدول الفقيرة. حتى الجزء الأخير من نداء الرئيس الصيني يمثل تناقضًا واضحًا: من أجل تعزيز النمو ، يتم تذكر الحاجة إلى التخلي عن التحيزات الأيديولوجية فيما يتعلق بالاختلافات الثقافية والتاريخية والاجتماعية لكل بلد ، دون الإشارة إلى قمع المعارضة ، وهي ممارسة شائعة في الصين وهونغ كونغ ، ومحاولات متكررة لإلغاء الخصائص التقليدية والدينية كما يحدث في التبت وتجاه المسلمين الصينيين. من المفارقات أن تصريحات شي جين بينغ قد تشكل أجندة برنامجية لبايدن لتسوية مع الصين ، من ناحية أخرى ، بالفعل في الحملة الانتخابية ، يبدو أن الرئيس الجديد لا يريد اتخاذ موقف مختلف للغاية عن ترامب تجاه بكين ، إذا كانت هذه التصريحات كذلك. لاتباع سلوك معاكس ، كما يبدو من المعقول التفكير ، بالنسبة لبايدن ، فإن المواجهة مع الصين ستكون موضوعًا دائمًا على جدول الأعمال: على المدى القصير سيكون من المهم تغيير لهجة المواجهة ، حتى لو لم تتنوع المواضيع. سيكون من الضروري تجنب المواجهات الخطيرة التي يمكن أن تتدهور ؛ من الضروري أن نتذكر مركزية التحالفات والإطار الاستراتيجي في شرق المحيط الهادئ بالنسبة لواشنطن ، كمصدر للصراع المحتمل ، ولكن الفترة الأولية يجب أن تعمل على بناء حوار دون أن تتراجع الولايات المتحدة عن الحاجة إلى الدفاع عن القيم الديمقراطية. وبالفعل ، هم أقوى المدافعين: ستكون هذه نقطة الانطلاق للعلاقات مع الصين بعد رحيل ترامب.
mercoledì 20 gennaio 2021
Pandemia e terrorismo
Attualmente le maggiori preoccupazioni del mondo sono incentrate sulle ricadute della pandemia a livello sociale ed economico, ma le prospettive di attenzione sono scarsamente incentrate sugli sviluppi globali a vantaggio di una attenzione dei singoli stati verso la rispettiva situazione interna: si tratta di una visione comprensibile ma oltremodo ristretta, che tralascia e trascura altre emergenze a livello internazionali, i cui attori sono pronti a sfruttare questa disattenzione per volgerla a proprio vantaggio. Rientra senz’altro in questa casistica la questione del terrorismo a livello mondiale, che sembra svilupparsi maggiormente in due direzioni, soltanto apparentemente contrarie. Il riferimento è al terrorismo religioso di matrice musulmana, che, nonostante le sconfitte patite sul terreno dallo Stato islamico e da Al Qaeda, ha saputo ritagliarsi nuovi spazi, che, seppure per ora ridotti, promettono interessanti sviluppi per il radicalismo islamico. La seconda emergenza è lo sviluppo ed il consolidamento del terrorismo di matrice razzista, che si sviluppa grazie alla nuova diffusione delle idee e dei movimenti di estrema destra, spesso troppo tollerati, ma anche sostenuti da apparati governativi per ragioni funzionali. L’emergenza pandemica ha provocato un aggravamento della situazione economica a livello mondiale, la cui prima ricaduta ha riguardato, a livello mondiale, una minore attenzione ai diritti umani: questo tema è intimamente connesso con la lotta al terrorismo, perché proprio le basi culturali del rispetto dei diritti costituiscono il primo ostacolo, sia politico che pratico, per impedire la diffusione del terrorismo islamico, che ha preso di mira i vasti settori della fede musulmana, specialmente presenti in occidente, che sono collocati ai margini della società, patendo situazioni di scarsa inclusione sociale ed economica. Il terreno dello scontro si sposta dai territori mediorientali a quello dello spazio web, dove grazie alla competenza dei reclutatori nello sfruttare i social web, viene aumentato il proselitismo, con la conseguenza di creare una elevata capacità di reclutamento e potenziale mobilitazione in ogni angolo del mondo. Queste pratiche hanno avuto particolare successo nell’Asia meridionale, nel sud est del continente asiatico, in Africa orientale e meridionale, nel Sahel e nel bacino del Lago Ciad. Si tratta di territori situati in zone nevralgiche per i commerci internazionali o strategici per regolare la potenziale immigrazione verso le zone più ricche del globo. Per questi motivi è importante contrastare il fenomeno dello sviluppo del web della diffusione del proselitismo del radicalismo con strumenti culturali, in grado di fare comprendere gli errori di fondo che stanno alla base del messaggio violento, associati, però, a pratiche di aiuto concreto; questo secondo punto è più difficoltoso da attuare proprio a causa della compressione dello sviluppo economico dovuto alla pandemia: per questo è necessario uno sforzo coordinato a livello sovranazionale e dall’intesa di più stati inquadrata in una visuale multilaterale; una necessità recepita anche dagli uffici preposti delle nazioni Unite per la lotta al terrorismo. Ma la pandemia ha favorito anche lo sviluppo di una tendenza che era registrata comunque in crescita, quella dell’estremismo di destra, e che ha saputo sviluppare temi come il negazionismo sanitario, connesso con il rifiuto delle misure di precauzione sanitarie elaborate dagli stati, convogliando la rabbia di interi settori sociali duramente provati dalla crisi e senza l’adeguato sostegno economico. L’estremismo di destra, basato anche su questioni razziali, è stato sostenuto da apparati statali in modo più o meno evidente, come accaduto negli Stati Uniti o in paesi europei, dove leggi liberticide hanno favorito le negazioni di diritti civili, politici e di espressione, creando le condizioni per una sorta di proselitismo nelle democrazie occidentali. Occorre prestare attenzione a questo tipo di terrorismo subdolo, che spesso apprezza la pratica cinese di assicurare impiego e benessere in cambio di diritti, perché costituisce un motivo di pericolo proprio per le fondamenta del pensiero occidentale. Certo l’emergenza principale si manifesta con l’attività dei gruppi della destra estrema, spesso fiancheggiati in modo semi nascosto dai partiti e movimenti sovranisti e nazionalisti, che riconoscono in questi estremismi un loro serbatoio elettorale. Questo tipo di terrorismo ha un terreno comune con il radicalismo islamico sui modi di usare le nuove tecnologie e di sfruttarle per il proprio proselitismo: una questione che pone all’ordine del giorno una modalità di regolazione dei social media, senza però sconfinare nella censura.
Pandemic and terrorism
Currently, the world's greatest concerns are centered on the social and economic repercussions of the pandemic, but the attention perspectives are scarcely focused on global developments to the advantage of an attention of individual states towards their respective internal situation: it is an understandable vision but extremely restricted, which overlooks and neglects other international emergencies, whose actors are ready to exploit this inattention to turn it to their own advantage. The issue of global terrorism certainly falls within this series, which seems to develop more in two directions, only apparently opposite. The reference is to Muslim religious terrorism, which, despite the defeats suffered on the ground by the Islamic State and Al Qaeda, has been able to carve out new spaces, which, although reduced for now, promise interesting developments for Islamic radicalism. The second emergency is the development and consolidation of racist terrorism, which develops thanks to the new diffusion of far-right ideas and movements, often too tolerated, but also supported by government apparatuses for functional reasons. The pandemic emergency has caused a worsening of the global economic situation, the first impact of which concerned, at a global level, less attention to human rights: this issue is intimately connected with the fight against terrorism, because precisely the cultural foundations of respect for rights are the first obstacle, both political and practical, to prevent the spread of Islamic terrorism, which has targeted the vast sectors of the Muslim faith, especially present in the West, which are located on the margins of society, suffering from poor social and economic inclusion. The battleground moves from the Middle Eastern territories to that of the web space, where thanks to the competence of recruiters in exploiting social web, proselytism is increased, with the consequence of creating a high recruitment capacity and potential mobilization in every corner of the world . These practices have been particularly successful in South Asia, in the southeast of the Asian continent, in East and South Africa, in the Sahel and in the Lake Chad basin. These are territories located in key areas for international or strategic trade to regulate potential immigration to the richest areas of the globe. For these reasons it is important to combat the phenomenon of the development of the web of the spread of proselytism of radicalism with cultural tools, capable of making people understand the basic errors that are at the basis of the violent message, associated, however, with practical help practices; this second point is more difficult to implement precisely because of the compression of economic development due to the pandemic: this requires a coordinated effort at a supranational level and by the agreement of several states framed in a multilateral perspective; a need also acknowledged by the offices of the United Nations for the fight against terrorism. But the pandemic has also favored the development of a trend that was still growing, that of right-wing extremism, and which has been able to develop issues such as health denialism, connected with the rejection of the health precautionary measures developed by the states, conveying the anger of entire social sectors severely tested by the crisis and without adequate economic support. Right-wing extremism, also based on racial issues, has been supported by state apparatuses in a more or less evident way, as happened in the United States or in European countries, where free-killing laws have favored the denial of civil, political and expression rights. , creating the conditions for a kind of proselytism in Western democracies. Attention must be paid to this type of underhanded terrorism, which often appreciates the Chinese practice of securing employment and well-being in exchange for rights, because it constitutes a cause of danger precisely to the foundations of Western thought. Of course, the main emergency is manifested by the activity of extreme right-wing groups, often flanked in a semi-hidden way by sovereign and nationalist parties and movements, which recognize in these extremisms their electoral reservoir. This type of terrorism has common ground with Islamic radicalism on the ways of using new technologies and exploiting them for one's own proselytism: an issue that places on the agenda a way of regulating social media, without however encroaching on censorship.
Pandemia y terrorismo
Pandemie und Terrorismus
Derzeit konzentrieren sich die größten Sorgen der Welt auf die sozialen und wirtschaftlichen Auswirkungen der Pandemie, aber die Aufmerksamkeitsperspektiven konzentrieren sich kaum auf globale Entwicklungen zugunsten einer Aufmerksamkeit einzelner Staaten für ihre jeweilige interne Situation: Dies ist jedoch eine verständliche Vision extrem eingeschränkt, was andere internationale Notfälle übersieht und vernachlässigt, deren Akteure bereit sind, diese Unaufmerksamkeit auszunutzen, um sie zu ihrem Vorteil zu nutzen. Das Thema globaler Terrorismus fällt sicherlich in diese Reihe, die sich eher in zwei Richtungen zu entwickeln scheint, nur scheinbar entgegengesetzt. Der Hinweis bezieht sich auf den muslimischen religiösen Terrorismus, der trotz der Niederlagen des Islamischen Staates und der Al-Qaida vor Ort neue Räume schaffen konnte, die, obwohl vorerst reduziert, interessante Entwicklungen für den islamischen Radikalismus versprechen. Der zweite Notfall ist die Entwicklung und Festigung des rassistischen Terrorismus, der sich dank der neuen Verbreitung rechtsextremer Ideen und Bewegungen entwickelt, die oft zu toleriert werden, aber aus funktionalen Gründen auch von Regierungsapparaten unterstützt werden. Der Pandemie-Notfall hat zu einer Verschlechterung der globalen Wirtschaftslage geführt, deren erste Auswirkungen auf globaler Ebene weniger Beachtung der Menschenrechte betrafen: Dieses Thema ist eng mit der Bekämpfung des Terrorismus verbunden, da genau die kulturellen Grundlagen von Die Achtung der Rechte ist das erste politische und praktische Hindernis, um die Ausbreitung des islamischen Terrorismus zu verhindern, der sich gegen die großen Sektoren des muslimischen Glaubens richtet, insbesondere im Westen, die am Rande der Gesellschaft stehen und unter Armen leiden soziale und wirtschaftliche Eingliederung. Das Schlachtfeld verlagert sich von den Gebieten des Nahen Ostens in das des Webspace, wo der Proselytismus dank der Kompetenz der Personalvermittler bei der Nutzung sozialer Netzwerke zunimmt, was zur Schaffung einer hohen Rekrutierungskapazität und einer möglichen Mobilisierung in jeder Ecke der Welt führt. . Diese Praktiken waren besonders erfolgreich in Südasien, im Südosten des asiatischen Kontinents, in Ost- und Südafrika, in der Sahelzone und im Tschadseebecken. Dies sind Gebiete in Schlüsselbereichen für den internationalen oder strategischen Handel, um die potenzielle Einwanderung in die reichsten Gebiete der Welt zu regulieren. Aus diesen Gründen ist es wichtig, das Phänomen der Entwicklung des Internets und die Verbreitung des Proselytismus des Radikalismus mit kulturellen Instrumenten zu bekämpfen, die es den Menschen ermöglichen, die grundlegenden Fehler zu verstehen, die der gewalttätigen Botschaft zugrunde liegen, jedoch mit praktischen Hilfspraktiken verbunden sind. Dieser zweite Punkt ist gerade wegen der Komprimierung der wirtschaftlichen Entwicklung aufgrund der Pandemie schwieriger umzusetzen: Dies erfordert koordinierte Anstrengungen auf supranationaler Ebene und die Zustimmung mehrerer Staaten in einer multilateralen Perspektive. eine Notwendigkeit, die auch von den Büros der Vereinten Nationen für die Bekämpfung des Terrorismus anerkannt wurde. Die Pandemie hat aber auch die Entwicklung eines immer noch wachsenden Trends begünstigt, nämlich des Rechtsextremismus, und der in der Lage war, Themen wie Gesundheitsverweigerung zu entwickeln, die mit der Ablehnung der von den Staaten entwickelten Vorsichtsmaßnahmen für die Gesundheit verbunden sind. die Wut ganzer sozialer Sektoren, die von der Krise schwer und ohne angemessene wirtschaftliche Unterstützung auf die Probe gestellt wurden. Rechtsextremismus, der ebenfalls auf Rassenfragen beruht, wurde von Staatsapparaten auf mehr oder weniger offensichtliche Weise unterstützt, wie dies in den Vereinigten Staaten oder in europäischen Ländern der Fall war, in denen Gesetze zum freien Töten die Verweigerung bürgerlicher, politischer und Meinungsäußerungsrechte begünstigten. Schaffung der Voraussetzungen für eine Art Proselytismus in westlichen Demokratien. Diese Art von hinterhältigem Terrorismus muss beachtet werden, der häufig die chinesische Praxis der Sicherung von Beschäftigung und Wohlbefinden im Austausch gegen Rechte anerkennt, da er gerade für die Grundlagen des westlichen Denkens eine Gefahr darstellt. Der Hauptnotstand manifestiert sich natürlich in der Aktivität der rechtsextremen Gruppen, die häufig von den souveränen und nationalistischen Parteien und Bewegungen, die in diesen Extremismen ihr Wahlreservoir anerkennen, halb verborgen verborgen werden. Diese Art von Terrorismus hat Gemeinsamkeiten mit dem islamischen Radikalismus hinsichtlich der Art und Weise, wie neue Technologien eingesetzt und für den eigenen Proselytismus genutzt werden: Ein Thema, das einen Weg zur Regulierung sozialer Medien auf die Tagesordnung setzt, ohne jedoch in die Zensur einzugreifen.
Pandémie et terrorisme
Pandemia e terrorismo
Пандемия и терроризм
В настоящее время наибольшую озабоченность в мире вызывают социальные и экономические последствия пандемии, но перспективы внимания едва ли сосредоточены на глобальных событиях в пользу внимания отдельных государств к их соответствующей внутренней ситуации: это понятное видение, но крайне ограниченный, который не учитывает и игнорирует другие международные чрезвычайные ситуации, субъекты которых готовы использовать это невнимание, чтобы обратить его в свою пользу. Несомненно, проблема глобального терроризма попадает в эту серию, которая, похоже, развивается в двух направлениях, только явно противоположных. Речь идет о мусульманском религиозном терроризме, который, несмотря на поражения, понесенные на местах «Исламским государством» и «Аль-Каидой», смог создать новые пространства, которые, хотя на данный момент сокращены, сулят интересные события для исламского радикализма. Вторая чрезвычайная ситуация - это развитие и консолидация расистского терроризма, который развивается благодаря новому распространению ультраправых идей и движений, часто слишком терпимых, но также поддерживаемых правительственными аппаратами по функциональным причинам. Чрезвычайная ситуация с пандемией вызвала ухудшение глобальной экономической ситуации, первое воздействие которого на глобальном уровне касалось меньшего внимания к правам человека: этот вопрос тесно связан с борьбой с терроризмом, поскольку именно культурные основы уважение прав представляет собой первое препятствие, как политическое, так и практическое, на пути предотвращения распространения исламского терроризма, который нацелился на обширные слои мусульманской веры, особенно на Западе, которые находятся на маргинальных слоях общества и страдают от бедноты. социальная и экономическая интеграция. Поле битвы перемещается с территорий Ближнего Востока на территорию веб-пространства, где благодаря компетенции рекрутеров в использовании социальной сети, прозелитизм увеличивается, что приводит к созданию высокого потенциала вербовки и потенциальной мобилизации во всех уголках мира. . Эти методы были особенно успешными в Южной Азии, Юго-Восточной Азии, Восточной и Южной Африке, Сахеле и бассейне озера Чад. Это территории, расположенные в ключевых областях международной или стратегической торговли, чтобы регулировать потенциальную иммиграцию в самые богатые районы земного шара. По этим причинам важно бороться с феноменом развития Интернета и распространением прозелитизма или радикализма с помощью культурных инструментов, способных заставить людей понять основные ошибки, лежащие в основе сообщений о насилии, связанных, однако, с практическими методами помощи; этот второй пункт труднее реализовать именно из-за сжатия экономического развития из-за пандемии: это требует скоординированных усилий на наднациональном уровне и по соглашению нескольких государств в многосторонней перспективе; необходимость борьбы с терроризмом также признается отделениями Организации Объединенных Наций. Но пандемия также способствовала развитию тенденции, которая все еще усиливалась, - тенденции правого экстремизма, и которая смогла развить такие проблемы, как отрицание здоровья, связанное с отказом от мер предосторожности в отношении здоровья, разработанных государствами, гнев целых социальных секторов, подвергшихся серьезному испытанию кризисом и без адекватной экономической поддержки. Правый экстремизм, также основанный на расовых проблемах, поддерживался государственными аппаратами более или менее очевидным образом, как это произошло в Соединенных Штатах или в европейских странах, где законы о свободном убийстве благоприятствовали отказу в гражданских, политических правах и правах на выражение мнения. , создавая условия для своего рода прозелитизма в западных демократиях. Следует обратить внимание на этот вид закулисного терроризма, который часто ценит китайскую практику обеспечения занятости и благополучия в обмен на права, потому что он представляет собой причину опасности именно для основ западной мысли. Безусловно, основная чрезвычайная ситуация проявляется в деятельности крайне правых групп, часто прикрываемых полускрытым образом суверенными и националистическими партиями и движениями, которые признают в этих экстремизмах свой электоральный резервуар. У этого типа терроризма есть общие основания с исламским радикализмом в способах использования новых технологий и их использования для собственного прозелитизма: вопрос, который ставит в повестку дня способ регулирования социальных сетей, не посягая, однако, на цензуру.
大流行與恐怖主義
當前,世界上最大的擔憂集中在大流行的社會和經濟影響上,但注意力的關注點幾乎沒有集中在全球發展上,而有利於各個國家關注其各自的內部狀況:這是可以理解的願景,但是極端的限制,忽視並忽略了其他國際緊急情況,這些緊急情況的參與者準備利用這種疏忽將其變為自己的利益。毫無疑問,全球恐怖主義問題屬於這一系列,它似乎在兩個方向上發展了更多,只是明顯相反。這裡提到的是穆斯林的宗教恐怖主義,儘管伊斯蘭國和基地組織在當地遭受了挫敗,但它仍然能夠開拓新的空間,儘管現在有所減少,但它有望為伊斯蘭激進主義帶來有趣的發展。第二種緊急情況是種族主義恐怖主義的發展和鞏固,這要歸功於極右翼思想和運動的新傳播,這些思想常常經常被容忍,但由於職能原因也得到政府機構的支持。大流行性緊急情況已導致全球經濟形勢惡化,其全球影響的第一個影響是在全球範圍內對人權的關注減少:這個問題與反恐鬥爭密切相關,因為恰恰是該國的文化基礎尊重權利是防止伊斯蘭恐怖主義蔓延的首要政治和現實障礙,伊斯蘭恐怖主義的蔓延針對的是穆斯林信奉的廣大階層,特別是在西方,這些階層處於社會邊緣,遭受貧困社會和經濟包容。戰場從中東地區轉移到網絡空間,在這裡,由於招聘人員具有開發社交網絡的能力,pro義主義得到了增強,其結果是在世界各個角落創造了很高的招聘能力和潛在的動員能力。這些做法在南亞,東南亞,東非和南非,薩赫勒地區和乍得湖盆地特別成功。這些是位於國際或戰略貿易關鍵地區的領土,以管制潛在移民到全球最富裕地區的情況。由於這些原因,重要的是要使用文化工具來打擊網絡發展和激進主義的散文主義傳播的現象,這種文化工具能夠使人們理解構成暴力信息基礎的基本錯誤,但與實際的幫助做法有關;正是由於大流行導致經濟發展受壓,這第二點才更難以實施:這需要在超國家一級進行協調一致的努力,並需要在多邊框架內達成若干國家的同意;聯合國各辦事處也承認打擊恐怖主義的必要性。但是,這種大流行也有利於發展仍在繼續發展的趨勢,即右翼極端主義,並已經能夠發展出諸如健康否定之類的問題,與拒絕國家製定的健康預防措施有關,傳達了危機嚴重考驗了整個社會部門的憤怒,沒有足夠的經濟支持。同樣基於種族問題的右翼極端主義已經或多或少地得到了國家機構的支持,就像美國或歐洲國家所發生的那樣,在美國或歐洲國家,自由殺戮法有利於剝奪公民,政治和表達權。 ,為西方民主國家的一種pro教活動創造了條件。必須注意這種卑鄙的恐怖主義,這種恐怖主義經常讚賞中國為確保就業和福祉換取權利的做法,因為這恰恰構成了威脅西方思想基礎的原因。無疑,主要的緊急情況是極右翼團體的活動所表現出來的,這些極右翼團體經常被主權和民族主義政黨和運動半掩飾,在這些極端主義中承認他們的選舉儲備。這類恐怖主義與伊斯蘭激進主義在使用新技術並利用新技術用於自己的遺體化方面有著共同的基礎:這一問題在議程上提出了一種規範社交媒體的方式,但又不侵犯審查制度。
パンデミックとテロ
الوباء والإرهاب
في الوقت الحالي ، تتركز أكبر مخاوف العالم على التداعيات الاجتماعية والاقتصادية للوباء ، لكن وجهات نظر الاهتمام نادراً ما تركز على التطورات العالمية لصالح انتباه الدول الفردية تجاه وضعها الداخلي الخاص بها: إنها رؤية مفهومة ولكن ضيقة للغاية ، والتي تتغاضى عن حالات الطوارئ الأخرى على المستوى الدولي ، وتتجاهلها ، والجهات الفاعلة على استعداد لاستغلال هذا الغفلة لتحويله لصالحهم. من المؤكد أن قضية الإرهاب العالمي تندرج ضمن هذه السلسلة ، التي يبدو أنها تتطور أكثر في اتجاهين ، ولكن يبدو أن العكس هو الوحيد. الإشارة إلى الإرهاب الديني الإسلامي ، الذي ، على الرغم من الهزائم التي لحقت بالدولة الإسلامية والقاعدة على الأرض ، تمكن من خلق مساحات جديدة ، والتي ، على الرغم من تقليصها في الوقت الحالي ، تعد بتطورات مثيرة للاهتمام للتطرف الإسلامي. تتمثل الحالة الطارئة الثانية في تطوير الإرهاب العنصري وتوطيده ، والذي تطور بفضل الانتشار الجديد لأفكار وحركات اليمين المتطرف ، والتي غالبًا ما يتم التسامح معها بشكل مفرط ، ولكنها تدعمها أيضًا الأجهزة الحكومية لأسباب وظيفية. تسببت حالة الطوارئ الوبائية في تدهور الوضع الاقتصادي العالمي ، وكان التأثير الأول له ، على المستوى العالمي ، أقل اهتمامًا بحقوق الإنسان: ترتبط هذه القضية ارتباطًا وثيقًا بمكافحة الإرهاب ، لأن الأسس الثقافية على وجه التحديد يشكل احترام الحقوق العقبة الأولى ، السياسية والعملية ، لمنع انتشار الإرهاب الإسلامي ، الذي استهدف قطاعات واسعة من العقيدة الإسلامية ، وخاصة الموجودة في الغرب ، والتي تقع على هامش المجتمع ، والتي تعاني من الفقر. الإدماج الاجتماعي والاقتصادي. تنتقل ساحة المعركة من مناطق الشرق الأوسط إلى مساحة الويب ، حيث بفضل كفاءة المجندين في استغلال الويب الاجتماعي ، يتم زيادة التبشير ، مما يؤدي إلى خلق قدرة توظيف عالية وحشد محتمل في كل ركن من أركان العالم . لقد كانت هذه الممارسات ناجحة بشكل خاص في جنوب آسيا ، في جنوب شرق القارة الآسيوية ، في شرق وجنوب أفريقيا ، في منطقة الساحل وحوض بحيرة تشاد. هذه مناطق تقع في مناطق رئيسية للتجارة الدولية أو الاستراتيجية لتنظيم الهجرة المحتملة إلى أغنى مناطق العالم. لهذه الأسباب ، من المهم مكافحة ظاهرة تطور شبكة انتشار التبشير الراديكالية باستخدام أدوات ثقافية ، قادرة على جعل الناس يفهمون الأخطاء الأساسية التي تشكل أساس الرسالة العنيفة ، المرتبطة ، مع ذلك ، بممارسات المساعدة العملية ؛ هذه النقطة الثانية هي الأكثر صعوبة في التنفيذ على وجه التحديد بسبب ضغط التنمية الاقتصادية بسبب الوباء: وهذا يتطلب جهدًا منسقًا على المستوى فوق الوطني وبموافقة عدة دول في منظور متعدد الأطراف ؛ كما أقرت مكاتب الأمم المتحدة بالحاجة إلى مكافحة الإرهاب. لكن الوباء فضل أيضًا تطوير اتجاه لا يزال ينمو ، وهو التطرف اليميني ، والذي تمكن من تطوير قضايا مثل الحرمان الصحي ، المرتبط برفض الإجراءات الاحترازية الصحية التي وضعتها الدول ، اختبرت الأزمة غضب قطاعات اجتماعية بأكملها دون دعم اقتصادي كاف. لقد تم دعم التطرف اليميني ، القائم أيضًا على القضايا العرقية ، من قبل أجهزة الدولة بطريقة أكثر أو أقل وضوحًا ، كما حدث في الولايات المتحدة أو في الدول الأوروبية ، حيث فضلت قوانين القتل الحر إنكار الحقوق المدنية والسياسية والتعبير. ، وخلق الظروف لنوع من التبشير في الديمقراطيات الغربية. يجب الانتباه إلى هذا النوع من الإرهاب الخادع ، الذي غالبًا ما يقدّر الممارسة الصينية في تأمين العمالة والرفاهية مقابل الحقوق ، لأنه يشكل سببًا للخطر على وجه التحديد لأسس الفكر الغربي. بطبيعة الحال ، تتجلى حالة الطوارئ الرئيسية في نشاط الجماعات اليمينية المتطرفة ، التي غالبًا ما تحيط بها بطريقة شبه خفية أحزاب وحركات ذات سيادة وقومية ، والتي تعترف في هذه التطرفات بخزانها الانتخابي. هذا النوع من الإرهاب له أرضية مشتركة مع التطرف الإسلامي حول طرق استخدام التقنيات الجديدة واستغلالها من أجل التبشير: قضية تضع على جدول الأعمال طريقة لتنظيم وسائل التواصل الاجتماعي ، دون التعدي على الرقابة.
lunedì 11 gennaio 2021
USA e Taiwan sono più vicine: rischio o opportunità per Biden?
A pochi giorni dalla decadenza di Trump, come presidente degli Stati Uniti, l’amministrazione uscente della Casa Bianca lascia in eredità al nuovo presidente Biden un atto politico ostile verso la Cina, che non potrà non rendere complicate le relazioni tra Pechino e la nuova amministrazione di Washington. In pratica il Segretario di Stato, in uno dei suoi ultimi atti amministrativi, ha eliminato le restrizioni vigenti tra i funzionari americani e quelli di Taiwan. Sebbene gli USA non hanno mai riconosciuto formalmente Formosa, ne sono il principale alleato, cui forniscono ingenti quantità di materiale bellico, e gestiscono i rapporti con la capitale Taipei attraverso l’Istituto americano di Taiwan, denominazione dietro la quale si cela una vera e propria ambasciata statunitense ufficiosa. Anche la decisione di inviare l’ambasciatrice USA alle Nazioni Unite in visita a Taiwan, dopo la recente missione del Segretario alla salute degli Stati Uniti, rappresenta un motivo di profondo risentimento da parte di Pechino; d’altro canto tutti questi provvedimenti hanno l’altissimo gradimento dell’amministrazione di Taipei, che vede la fine delle discriminazioni bilaterali tra Stati Uniti e Taiwan, condizionate, proprio dalla continua pressione cinese. Per pechino Taiwan è considerata una parte non alienabile del territorio cinese ed anche se Taipei sta funzionando come uno stato indipendente, la riunificazione con la madre patria è una parte irrinunciabile del progetto cinese di esercitare in modo efficace la sua sovranità sull’isola. Per Pechino è una condizione non negoziabile per avere rapporti diplomatici con la Cina non averne con Taiwan, infatti, al momento sono soltanto sette, tra cui il Vaticano, le nazioni che hanno relazioni formali con Taipei. Donald Trump, senza spingersi a stabilire l’ufficialità dei rapporti con i passi formali, che sono richiesti a livello internazionale, ha stabilito rapporti molto cordiali, se non amichevoli, con Taiwan, che vanno inquadrati nel programma di contenimento del gigante cinese in quella che Pechino reputa la sua zona di influenza esclusiva. Come non è un mistero la collaborazione tra i militari statunitensi e quelli di Formosa, oltre alle già citate forniture di armi, al contrario i toni cinesi si sono alzati, fino a rendere pubblica la possibilità di rendere possibile una opzione armata per la riconquista dell’isola. Le questioni che ne derivano sono essenzialmente due: l’azione del Segretario di stato è stata fatta, sicuramente, senza un coordinamento con la prossima amministrazione e ad un primo esame appare come una azione di disturbo, pur se inquadrata nella logica prosecuzione politica del programma di politica estera di Trump. Non sappiamo ancora come Biden voglia impostare i rapporti sulla Cina: dal programma elettorale è apparsa una volontà di rapporti più distesi nei modi, ma più o meno coincidenti sulla volontà di identificare Pechino come il competitore principale a livello internazionale e la volontà di limitarlo il più possibile. In questo programma rientra un nuovo rapporto con l’Europa, per ridimensionare i rapporti tra Bruxelles e Pechino, ma anche contenere la potenza cinese proprio sulla linea dei suoi confini, considerando la grande importanza delle vie di comunicazione del lato asiatico dell’Oceano Pacifico, che non può essere lasciata alla gestione cinese. La questione è sia di carattere commerciale, che geopolitico. Un ampliamento del peso politico cinese, che potrebbe passare da quello economico a quello militare, non può essere tollerata, ne da un politico repubblicano e neppure da uno democratico: d’altronde già Obama aveva spostato l’attenzione principale degli Stati Uniti dall’Europa alle regioni asiatiche intorno alla Cina, ritenendo molto più importante dal punto di vista strategico per gli USA, questa regione. Il Segretario di stato uscente, apparentemente avrebbe fatto un atto a danno di Biden, ma, in realtà, potrebbe avere accelerato un processo che la nuova amministrazione americana avrebbe dovuto comunque compiere, dato che per Washington l’alleanza con Taiwan appare irrinunciabile proprio a causa delle minacce cinesi, che, se portate a compimento, priverebbero gli Stati Uniti di una posizione strategica irrinunciabile per il controllo parziale della regione. Certo è un equilibrio fortemente instabile perché soggetto a potenziali e continui incidenti, tra due parti il cui accordo su questo tema è al momento impossibile.