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mercoledì 21 agosto 2019

Il test missilistico americano riapre la questione degli armamenti

Il test missilistico americano ha messo fine all’interruzione delle prove di vettori balistici statunitensi che durava da trent’anni e rappresenta la logica conseguenza dell’intterruzione del trattato in vigore dal 1987 tra Usa e Russia. Con la firma di quel trattato si fa coincidere la fine della guerra fredda e la logica dei due blocchi, quindi il suo superamento non può che significare che si entra ufficialmente in una nuova fase di instabilità mondiale. In realtà questa situazione è già un dato di fatto: sia per il protagonismo russo di Putin, che per la comparsa di un nuovo attore, la Cina, sulla scena militare. Ciò non significa il passaggio da una situazione di contrapposizione di due soggetti ad una situazione tripolare: certo Cina, Russia ed USA sono le maggiori superpotenze, ma in questo scenario occorre tenere presente anche l’India, gli stati che possono o vogliono disporre di un arsenale nucleare ed anche dell’Unione Europea, che, seppure lentamente, ha messo in programma la costituzione di una sua propria forza armata. Lo scenario, quindi, diventa multipolare, anche per le intenzioni di Trump, non sempre rispettate dallo stesso governo americano, di non volere più recitare la parte di gendarme mondiale. Oltre a questo quadro generale occorre considerare il caso particolare della Russia, impegnata a sviluppare una tecnologia missilistica capace di raggiungere i 5.000 chilometri di distanza e sopratutto un vettore che potrebbe raggiungere la costa occidentale degli USA, inoltre lo sviluppo militare cinese, con Pechino che si è sempre rifiutata di aderire a trattati sugli armamenti, ha giustitficato il lancio del missile di test per i militari americani. Certo non è una buona notizia, la ripresa dei lanci missilistici americani significa che Washington vuole dimostrare la reale intenzione di mettersi allo stesso livello delle altre super potenze, riaprendo così al riarmo, le cui conseguneze sono, prima di tutto, di natura diplomatica. Infatti le reazioni di Mosca e Pechino non sono tardate ad arrivare, accusando gli Stati Uniti di preparare il test da tempo; queste accuse non sono provate e contengono una certa dose di ipocrisia, se si considera che vengono fatte da nazioni che da tempo stanno testando nuovi sistemi missilistici. Dal punto di vista militare, proprio per questo motivo, è impossibile non giustificare gli Stati Uniti per avere interrotto il periodo nel quale non hanno effettuato prove missilistiche: la necessità di avere contromisure contro gli avversari è un dato di fatto. Occorre poi considerare anche l’aspetto di volere dare un segnale a Cina e Russia, per non fare passare come segno di debolezza l’avere rispettato i trattati e non avere effettuato test missilistici da trent’anni. Per Trump era il modo ed il momento di dimostrare al mondo che anche gli USA possono disporre di armi missilistiche intese anche come deterrenti  nei confronti delle altre potenze. Una possibile lettura comprende anche la volontà, proprio attraverso il test, di portare Pechino ad una nuova trattativa per evitare la proliferazione degli armamenti. Esistono previsioni che dicono che l’arsenale cinese possa, in un futuro prossimo, superare quello americano. Da questi dati il destinatario del messaggio del test missilistico sembra essere più Pechino, che Mosca, anche in ragione della crescente volontà cinese di estendere la propria influenza nel Mare cinese meridionale, le cui vie marittime e la tutela dei paesi che si affacciano su questo mare, risulta essere un obiettivo primario della politica estera americana già dai tempi della presidenza Obama. Come già detto sia la Russia, che la Cina, hanno reagito negativamente a questo test, che segna la ripresa degli armamenti e che riporta il mondo indietro di trent’anni: questa consapevolezza deve essere del mondo intero, perchè significa possibili ricadute negative sui rapporti tra gli stati e l’incertezza economica, quindi un fattore ulteriore di aggravamento per la situazione mondiale, sempre più soggetta a sollecitazioni di natura differente, che mettono in pericolo la stabilità e la pace globale.

The American missile test reopens the issue of armaments

The American missile test has put an end to the interruption of evidence of US ballistic carriers that has lasted for thirty years and represents the logical consequence of the interruption of the treaty in force since 1987 between USA and Russia. With the signing of that treaty the end of the cold war and the logic of the two blocs coincide, so its overcoming can only mean that we officially enter a new phase of world instability. In reality this situation is already a fact: both for the Russian protagonist of Putin, and for the appearance of a new actor, China, on the military scene. This does not mean the passage from a situation of opposition of two subjects to a tripolar situation: certainly China, Russia and the USA are the major superpowers, but in this scenario it is necessary to keep in mind also India, the states that can or want to have a nuclear arsenal and also of the European Union, which, albeit slowly, has planned the constitution of its own armed force. The scenario, therefore, becomes multipolar, also because of Trump's intentions, not always respected by the American government itself, of not wanting to play the part of world gendarme anymore. In addition to this general framework it is necessary to consider the particular case of Russia, committed to developing missile technology capable of reaching 5,000 kilometers away and above all a carrier that could reach the western coast of the USA, besides Chinese military development, with Beijing has always refused to adhere to arms treaties, has justified the launch of the test missile for the American military. Certainly not good news, the resumption of American missile launches means that Washington wants to demonstrate the real intention of putting itself on the same level as the other super powers, thus reopening to rearmament, whose conseguneze are, first of all, of a diplomatic nature. In fact, the reactions of Moscow and Beijing have not been slow in coming, accusing the United States of preparing the test for some time; these accusations are unproven and contain a certain amount of hypocrisy, if we consider that they are made by nations that have long been testing new missile systems. From the military point of view, precisely for this reason, it is impossible not to justify the United States for having interrupted the period in which they did not carry out missile tests: the need to have countermeasures against the adversaries is a fact. It is also necessary to consider the aspect of wanting to give a signal to China and Russia, in order not to pass as a sign of weakness to have respected the treaties and not to have carried out missile tests for thirty years. For Trump it was the way and the moment to show the world that even the US can have missile weapons also intended as deterrents to other powers. A possible reading also includes the desire, through the test, to bring Beijing to a new negotiation to avoid the proliferation of armaments. There are forecasts that say that the Chinese arsenal can, in the near future, exceed the American one. From these data the recipient of the missile test message appears to be more Beijing, than Moscow, also due to China's growing desire to extend its influence in the South China Sea, whose maritime routes and the protection of the countries bordering on this sea , appears to be a primary objective of American foreign policy since the time of the Obama presidency. As already mentioned, both Russia and China reacted negatively to this test, which marks the resumption of armaments and brings the world back thirty years: this awareness must be of the whole world, because it means possible negative effects on relationships between states and economic uncertainty, therefore a further factor of aggravation for the world situation, increasingly subject to solicitations of a different nature, which endanger stability and global peace.

La prueba estadounidense de misiles reabre el tema de los armamentos

La prueba estadounidense de misiles ha puesto fin a la interrupción de la evidencia de portadores balísticos estadounidenses que ha durado treinta años y representa la consecuencia lógica de la interrupción del tratado vigente desde 1987 entre Estados Unidos y Rusia. Con la firma de ese tratado, el final de la guerra fría y la lógica de los dos bloques coinciden, por lo que su superación solo puede significar que ingresemos oficialmente en una nueva fase de inestabilidad mundial. En realidad, esta situación ya es un hecho: tanto para el protagonista ruso de Putin como para la aparición de un nuevo actor, China, en la escena militar. Esto no significa el paso de una situación de oposición de dos sujetos a una situación tripolar: ciertamente China, Rusia y los Estados Unidos son las principales superpotencias, pero en este escenario es necesario tener en cuenta también a India, los estados que pueden o quieren tener arsenal nuclear y también de la Unión Europea, que, aunque lentamente, ha planeado la constitución de su propia fuerza armada. El escenario, por lo tanto, se vuelve multipolar, también debido a las intenciones de Trump, no siempre respetadas por el propio gobierno estadounidense, de no querer jugar más el papel del gendarme mundial. Además de este marco general, es necesario considerar el caso particular de Rusia, comprometida con el desarrollo de tecnología de misiles capaz de llegar a 5.000 kilómetros de distancia y, sobre todo, un transportista que podría llegar a la costa occidental de los EE. UU. Siempre se ha negado a adherirse a los tratados de armas, ha justificado el lanzamiento del misil de prueba para el ejército estadounidense. Ciertamente no son buenas noticias, la reanudación de los lanzamientos de misiles estadounidenses significa que Washington quiere demostrar la verdadera intención de ponerse al mismo nivel que las otras superpotencias, reabriendo así el rearme, cuyas consecuencias son, ante todo, de naturaleza diplomática. De hecho, las reacciones de Moscú y Beijing no han tardado en llegar, acusando a Estados Unidos de preparar la prueba por algún tiempo; Estas acusaciones no están comprobadas y contienen cierta hipocresía, si consideramos que son hechas por naciones que durante mucho tiempo han estado probando nuevos sistemas de misiles. Desde el punto de vista militar, precisamente por esta razón, es imposible no justificar a Estados Unidos por haber interrumpido el período en el que no llevaron a cabo pruebas de misiles: la necesidad de tener contramedidas contra los adversarios es un hecho. También es necesario considerar el aspecto de querer dar una señal a China y Rusia, para no pasar como una señal de debilidad por haber respetado los tratados y no haber llevado a cabo pruebas de misiles durante treinta años. Para Trump fue la forma y el momento de mostrarle al mundo que incluso los EE. UU. Pueden tener armas de misiles que también pretenden disuadir a otras potencias. Una posible lectura también incluye el deseo, a través de la prueba, de llevar a Beijing a una nueva negociación para evitar la proliferación de armamentos. Hay pronósticos que dicen que el arsenal chino puede, en el futuro cercano, superar al estadounidense. A partir de estos datos, el destinatario del mensaje de prueba de misiles parece ser más Beijing que Moscú, también debido al creciente deseo de China de extender su influencia en el Mar Meridional de China, cuyas rutas marítimas y la protección de los países que bordean este mar. , parece ser un objetivo primario de la política exterior estadounidense desde la época de la presidencia de Obama. Como ya se mencionó, tanto Rusia como China reaccionaron negativamente a esta prueba, que marca la reanudación de armamentos y trae al mundo treinta años atrás: esta conciencia debe ser del mundo entero, porque significa posibles efectos negativos en las relaciones entre los estados y la incertidumbre económica, por lo tanto, otro factor de agravación para la situación mundial, cada vez más sujeto a solicitudes de una naturaleza diferente, que ponen en peligro la estabilidad y la paz mundial.

Der amerikanische Raketentest wirft das Thema Rüstung erneut auf

Der amerikanische Raketentest hat die seit 30 Jahren andauernde Beweisunterbrechung für ballistische US-Träger beendet und ist die logische Folge der Unterbrechung des seit 1987 geltenden Vertrags zwischen den USA und Russland. Mit der Unterzeichnung dieses Vertrages fallen das Ende des Kalten Krieges und die Logik der beiden Blöcke zusammen, so dass seine Überwindung nur bedeuten kann, dass wir offiziell in eine neue Phase der weltweiten Instabilität eintreten. In Wirklichkeit ist diese Situation bereits eine Tatsache: sowohl für den russischen Protagonisten Putins als auch für den Auftritt eines neuen Schauspielers, Chinas, in der Militärszene. Dies bedeutet nicht den Übergang von einer Situation der Opposition zweier Subjekte zu einer tripolaren Situation: Sicherlich sind China, Russland und die USA die wichtigsten Supermächte, aber in diesem Szenario ist es notwendig, auch Indien zu berücksichtigen, die Staaten, die eine haben können oder wollen Atomarsenal und auch der Europäischen Union, die, wenn auch langsam, die Verfassung ihrer eigenen Streitkräfte geplant hat. Das Szenario wird daher multipolar, auch aufgrund von Trumps Absichten, die nicht immer von der amerikanischen Regierung selbst respektiert werden, nicht mehr die Rolle des Weltgendarms spielen zu wollen. Zusätzlich zu diesem allgemeinen Rahmen muss der besondere Fall Russlands betrachtet werden, das sich für die Entwicklung einer Raketentechnologie einsetzt, die eine Reichweite von 5.000 Kilometern erreichen kann, und vor allem für einen Träger, der neben der Entwicklung des chinesischen Militärs mit Peking die Westküste der USA erreichen kann hat sich immer geweigert, Rüstungsverträge einzuhalten, hat den Start der Testrakete für das amerikanische Militär gerechtfertigt. Die Wiederaufnahme der Raketenstarts in den USA ist mit Sicherheit keine gute Nachricht. Sie bedeutet, dass Washington die wirkliche Absicht demonstrieren will, sich auf die gleiche Ebene wie die anderen Supermächte zu stellen und sich wieder der Wiederbewaffnung zu öffnen, deren Konseguneze vor allem diplomatischer Natur ist. Tatsächlich haben die Reaktionen von Moskau und Peking nicht lange auf sich warten lassen und die Vereinigten Staaten beschuldigt, den Test für einige Zeit vorbereitet zu haben. Diese Anschuldigungen sind unbewiesen und enthalten ein gewisses Maß an Heuchelei, wenn man bedenkt, dass sie von Nationen gemacht wurden, die lange Zeit neue Raketensysteme getestet haben. Genau aus diesem Grund ist es aus militärischer Sicht unmöglich, die Vereinigten Staaten nicht zu rechtfertigen, die Zeit unterbrochen zu haben, in der sie keine Raketentests durchgeführt haben: Die Notwendigkeit von Gegenmaßnahmen gegen die Gegner ist eine Tatsache. Es ist auch notwendig, den Aspekt in Betracht zu ziehen, China und Russland ein Signal geben zu wollen, um nicht als Zeichen der Schwäche zu gelten, die Verträge eingehalten zu haben und 30 Jahre lang keine Raketentests durchgeführt zu haben. Für Trump war es der Weg und der Moment, der Welt zu zeigen, dass selbst die USA Raketenwaffen haben können, die auch andere Mächte abschrecken sollen. Zu einer möglichen Lesart gehört auch der Wunsch, Peking durch den Test zu neuen Verhandlungen zu bringen, um die Verbreitung von Rüstungsgütern zu verhindern. Es gibt Prognosen, wonach das chinesische Arsenal in naher Zukunft das amerikanische Arsenal übertreffen könnte. Aus diesen Daten geht hervor, dass der Empfänger der Raketentestnachricht mehr Peking als Moskau ist, was auch auf den wachsenden Wunsch Chinas zurückzuführen ist, seinen Einfluss auf das Südchinesische Meer auszudehnen, dessen Seewege und den Schutz der an dieses Meer angrenzenden Länder , scheint seit der Obama-Präsidentschaft ein vorrangiges Ziel der amerikanischen Außenpolitik zu sein. Wie bereits erwähnt, reagierten sowohl Russland als auch China negativ auf diesen Test, der die Wiederaufnahme der Rüstung markiert und die Welt dreißig Jahre zurückbringt: Dieses Bewusstsein muss für die ganze Welt sein, weil es mögliche negative Auswirkungen auf die Beziehungen bedeutet zwischen Staaten und wirtschaftlicher Unsicherheit, daher ein weiterer Faktor der Verschärfung der Weltlage, der zunehmend anderen Anliegen unterworfen ist, die die Stabilität und den Weltfrieden gefährden.

Le test de missile américain rouvre la question des armements

L’essai de missile américain a mis fin à l’interruption des preuves des transporteurs balistiques américains qui dure depuis trente ans et représente la conséquence logique de l’interruption du traité en vigueur depuis 1987 entre les États-Unis et la Russie. Avec la signature de ce traité, la fin de la guerre froide et la logique des deux blocs coïncident. Son élimination ne peut donc signifier que nous entrions officiellement dans une nouvelle phase d'instabilité mondiale. En réalité, cette situation est déjà un fait: à la fois pour le protagoniste russe de Poutine et pour l’apparition d’un nouvel acteur, la Chine, sur la scène militaire. Cela ne signifie pas le passage d'une situation d'opposition de deux sujets à une situation tripolaire: la Chine, la Russie et les États-Unis sont certes les grandes superpuissances, mais dans ce scénario, il convient de garder également à l'esprit l'Inde, les États qui peuvent ou veulent avoir l’arsenal nucléaire ainsi que de l’Union européenne, qui, bien que lentement, a planifié la constitution de sa propre force armée. Le scénario devient donc multipolaire, notamment à cause des intentions de Trump, pas toujours respectées par le gouvernement américain lui-même, de ne plus vouloir jouer le rôle du gendarme mondial. Outre ce cadre général, il convient de prendre en compte le cas particulier de la Russie, résolue à développer une technologie de missile pouvant atteindre 5 000 kilomètres et surtout un transporteur pouvant atteindre la côte ouest des États-Unis, en plus du développement militaire chinois, avec Beijing a toujours refusé d'adhérer aux traités sur les armes, a justifié le lancement du missile d'essai pour l'armée américaine. Certes, ce n'est pas une bonne nouvelle, la reprise des lancements de missiles américains signifie que Washington veut démontrer la réelle intention de se placer au même niveau que les autres superpuissances, rouvrant ainsi au réarmement, dont les conséquences sont avant tout de nature diplomatique. En fait, les réactions de Moscou et de Beijing n'ont pas tardé à venir, accusant les États-Unis de préparer le test depuis un certain temps. ces accusations ne sont pas prouvées et contiennent une certaine quantité d'hypocrisie, si l'on considère qu'elles sont formulées par des pays qui testent depuis longtemps de nouveaux systèmes de missiles. Du point de vue militaire, c’est précisément pour cette raison qu’il est impossible de ne pas justifier les États-Unis d’avoir interrompu la période au cours de laquelle ils n’ont pas effectué de test de missile: la nécessité de disposer de contre-mesures contre les adversaires est un fait. Il faut également considérer le fait de vouloir donner un signal à la Chine et à la Russie, afin de ne pas passer pour un signe de faiblesse d'avoir respecté les traités et de ne pas avoir effectué de test de missile pendant trente ans. Pour Trump, c’était le moment et le moyen de montrer au monde que même les États-Unis peuvent disposer d’armes antimissiles également destinées à dissuader les autres puissances. Une lecture possible inclut également la volonté, à travers le test, d'amener Beijing à une nouvelle négociation pour éviter la prolifération des armements. Selon certaines prévisions, l'arsenal chinois pourrait, dans un avenir proche, dépasser celui des États-Unis. D'après ces données, le message de test de missile semble être plus celui de Pékin que celui de Moscou, en raison également de la volonté croissante de la Chine d'étendre son influence dans la mer de Chine méridionale, dont les routes maritimes et la protection des pays limitrophes , semble être l’un des principaux objectifs de la politique étrangère américaine depuis l’époque de la présidence Obama. Comme déjà mentionné, la Russie et la Chine ont réagi négativement à ce test qui marque la reprise des armements et ramène le monde en arrière de trente ans: cette prise de conscience doit concerner le monde entier, car elle implique de possibles effets négatifs sur les relations. entre les États et l’incertitude économique, facteur supplémentaire d’aggravation de la situation mondiale, de plus en plus sujet à des sollicitations de nature différente, qui mettent en péril la stabilité et la paix dans le monde.

O teste do míssil americano reabre a questão dos armamentos

O teste do míssil americano pôs fim à interrupção das provas de transportadores balísticos norte-americanos que durou trinta anos e representa a consequência lógica da interrupção do tratado em vigor desde 1987 entre os EUA e a Rússia. Com a assinatura desse tratado, o fim da Guerra Fria e a lógica dos dois blocos coincidem, então sua superação só pode significar que entramos oficialmente em uma nova fase de instabilidade mundial. Na realidade, essa situação já é um fato: tanto para o protagonista russo de Putin quanto para o surgimento de um novo ator, a China, no cenário militar. Isso não significa a passagem de uma situação de oposição de dois sujeitos a uma situação tripolar: certamente China, Rússia e EUA são as maiores superpotências, mas neste cenário é necessário ter em mente também a Índia, os estados que podem ou querem ter um o arsenal nuclear e também da União Européia, que, embora vagarosamente, planejou a constituição de sua própria força armada. O cenário, portanto, torna-se multipolar, também por causa das intenções de Trump, nem sempre respeitadas pelo próprio governo americano, de não querer mais desempenhar o papel de gendarme mundial. Além deste quadro geral, é necessário considerar o caso particular da Rússia, comprometido com o desenvolvimento de tecnologia de mísseis capaz de chegar a 5.000 km de distância e acima de tudo uma transportadora que pode chegar à costa oeste dos EUA, além do desenvolvimento militar chinês, com Pequim. sempre se recusou a aderir aos tratados de armas, justificou o lançamento do míssil de teste para os militares americanos. Certamente não é uma boa notícia, a retomada dos lançamentos de mísseis americanos significa que Washington quer demonstrar a real intenção de se colocar no mesmo nível das outras superpotências, reabrindo assim o rearmamento, cujos consegunezes são, antes de tudo, de natureza diplomática. De fato, as reações de Moscou e Pequim não demoraram a chegar, acusando os Estados Unidos de prepararem o teste por algum tempo; essas acusações não são comprovadas e contêm certa dose de hipocrisia, se considerarmos que são feitas por nações que há muito vêm testando novos sistemas de mísseis. Do ponto de vista militar, justamente por essa razão, é impossível não justificar os Estados Unidos por terem interrompido o período em que não realizaram testes de mísseis: a necessidade de contramedidas contra os adversários é um fato. Também é necessário considerar o aspecto de querer dar um sinal à China e à Rússia, a fim de não passar como sinal de fraqueza por ter respeitado os tratados e por não ter realizado testes de mísseis por trinta anos. Para Trump, foi o caminho e o momento de mostrar ao mundo que até mesmo os EUA podem ter armas de mísseis também como intimidadores de outros poderes. Uma leitura possível também inclui o desejo, através do teste, de levar Pequim a uma nova negociação para evitar a proliferação de armamentos. Há previsões que dizem que o arsenal chinês pode, num futuro próximo, exceder o americano. A partir desses dados, o destinatário da mensagem do teste de mísseis parece ser mais Pequim do que Moscou, também devido ao crescente desejo da China de ampliar sua influência no Mar do Sul da China, cujas rotas marítimas e a proteção dos países que margeiam esse mar. , parece ser um objetivo primordial da política externa americana desde a época da presidência de Obama. Como já mencionado, tanto a Rússia quanto a China reagiram negativamente a este teste, que marca a retomada dos armamentos e traz de volta ao mundo trinta anos: essa consciência deve ser do mundo inteiro, porque significa possíveis efeitos negativos nos relacionamentos entre estados e incerteza econômica, portanto, um outro fator de agravamento da situação mundial, cada vez mais sujeito a solicitações de natureza diferente, que põem em risco a estabilidade e a paz global.

Американский ракетный тест вновь открывает вопрос о вооружениях

Испытание американской ракеты положило конец прекращению использования американских баллистических носителей, которое продолжается уже тридцать лет и является логическим следствием нарушения действующего с 1987 года договора между США и Россией. С подписанием этого договора окончание холодной войны и логика двух блоков совпадают, поэтому его преодоление может означать лишь то, что мы официально вступаем в новую фазу мировой нестабильности. На самом деле эта ситуация уже является фактом: как для российского главного героя Путина, так и для появления нового актера, Китая, на военной сцене. Это не означает переход от ситуации противостояния двух субъектов к триполярной ситуации: конечно, Китай, Россия и США являются основными сверхдержавами, но в этом сценарии необходимо учитывать также Индию, государства, которые могут или хотят иметь ядерный арсенал, а также Европейский союз, который, хотя и медленно, планировал создать свои собственные вооруженные силы. Сценарий, таким образом, становится многополярным, в том числе из-за намерений Трампа, не всегда соблюдаемых самим американским правительством, не желать больше играть роль мирового жандарма. В дополнение к этой общей структуре необходимо рассмотреть конкретный случай России, приверженной разработке ракетных технологий, способных достигать 5000 километров, и, прежде всего, носителя, способного достичь западного побережья США, помимо китайского военного развития, с Пекином. всегда отказывался придерживаться договоров о вооружениях, оправдывал запуск испытательной ракеты для американских военных. Конечно, нехорошая новость, возобновление американских ракетных запусков означает, что Вашингтон хочет продемонстрировать реальное намерение поставить себя на один уровень с другими сверхдержавами, открыв тем самым перевооружение, чьи выводы, прежде всего, имеют дипломатический характер. На самом деле реакция Москвы и Пекина не заставила себя долго ждать, обвинив Соединенные Штаты в подготовке теста в течение некоторого времени; эти обвинения бездоказательны и содержат определенное лицемерие, если учесть, что они выдвинуты странами, которые уже давно испытывают новые ракетные системы. С военной точки зрения именно по этой причине нельзя не оправдать то, что Соединенные Штаты прервали период, в течение которого они не проводили ракетные испытания: необходимость принятия контрмер против противников является фактом. Также необходимо учитывать аспект желания дать сигнал Китаю и России, чтобы не признавать слабость в том, что они соблюдали договоры и не проводили ракетные испытания в течение тридцати лет. Для Трампа это был способ и момент, чтобы показать миру, что даже США могут иметь ракетное оружие, также предназначенное для сдерживания других держав. Возможное прочтение также включает в себя желание посредством теста вывести Пекин на новые переговоры, чтобы избежать распространения вооружений. Есть прогнозы, согласно которым китайский арсенал в ближайшем будущем может превзойти американский. Исходя из этих данных, получатель сообщения о ракетном испытании представляется скорее Пекином, чем Москвой, также из-за растущего желания Китая расширить свое влияние в Южно-Китайском море, морские маршруты которого и защита стран, граничащих с этим морем Похоже, что главная цель американской внешней политики со времен президентства Обамы. Как уже упоминалось, и Россия, и Китай негативно отреагировали на это испытание, которое знаменует собой возобновление вооружений и возвращает мир на тридцать лет назад: это осознание должно быть всего мира, поскольку оно означает возможные негативные последствия для отношений между государствами и экономической неопределенностью, что является еще одним фактором обострения ситуации в мире, все в большей степени подверженным побуждениям другого характера, которые ставят под угрозу стабильность и глобальный мир.