Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

mercoledì 20 novembre 2019

イスラエルの入植に関する米国の政策は方向を変える

米国務長官が述べたように、パレスチナ領土でのイスラエルの入植地の正当性に関して、国際法の明確な違反の立場を確立し正当化する際に、アメリカの外交政策の著しい逸脱を示しています。米国はこの新しい地位が先例を構成しないと宣言することに注意を払ったにもかかわらず、実際にはワシントンは、イスラエルの違反にもかかわらず、国際法によって公式に規制されていた状況の変化を作成し、同じ部門アメリカの州は、公式の法的意見を通じて1978年以来有効であると考えていました。その法的意見に基づき、米国は1967年の紛争で征服された領土でのテルアビブの入植問題に外交政策を基づいていました。政治的観点は、トランプのもう一つのあいまいな行動であり、トランプはクルド同盟国の放棄ですでに実証されているように、国を運営するために必要な制度的特徴を身に着けておらず、国際レベルでの絶対的な信頼性を示しています。米国大統領の意図は、疑いなく、トランプが多くの親和性を持っているが、イスラエルの国をブロックしている最後の2つの選挙後に深刻な危機にある政治家、ベンジャミン・ネタニヤフを支持することです。トランプの動きが実際にテルアビブの元首相を助けることができるかどうかは知られていないが、国際社会の批判は確かに確かであり、イスラエルを含む政治的および商業的影響の可能性と、イスラエルの深い敵意の態度パレスチナ。一方、植民地の開拓は国際法に反対するものではなく、同時に米国はイスラエルとパレスチナの交渉に委ねられている占領地の地位について地位を取るつもりはないと言うことを確認することは、用語の矛盾。これは、アメリカ政権のすべての近似とディレッタンティズムを非難します。パレスチナ問題は、他の国際的な緊急事態に関連しているものの、世界外交シナリオの中心であり、地域バランスの基本であることに留意する必要があります。しかし、この宣言は二州の解決策を押し戻すのに役立ちます。これはおそらくワシントンによって恐れられています。おそらく、トランプのアメリカは、パレスチナ自治州がイスラエルとアメリカの政治にとってより大きな危険を表し、したがってこの解決策を取り除いて、国際法を破る国家を支持するかもしれないことを恐れています。この解決策は、現在のアメリカ大統領の任務、つまり短期的には機能するかもしれませんが、長期的には解決策を提供しない状況を残し、すぐにパレスチナ人を暴力行為と潜在的な危険な同盟に追いやる地域のバランス。質問に与えられた演説は、双方にとって事態を悪化させる危険性がありますが、アメリカの信頼性は現在、決定的に妥協されており、イスラエルに有利な宣言で表明された不公平により、アメリカは和平プロセスの外にいます。もはや公平ではないからです。この変化の理由の1つは、トランプの選挙ニーズである可能性があります。トランプは、最近の選挙敗北の後、有力な米国ユダヤ人コミュニティの支持を取り戻そうとします。いずれにせよ、理由が何であれ、イスラエルの植民地に合法性を与える動きは、アメリカの政治に対する国際的な名声の長年を犠牲にし、安全で特定のアドレスのない政権に対する疑念を確認します。国際的なダイナミクスに関する広い見方であり、それは現在のニーズにのみ硬化的かつ機能的に移行します。これらの特性により、最初の世界大国の役割は軍事的および経済的能力によってのみ維持されますが、これらの特性によってのみ、米国は中国に適応し、最も重要な世界的主題であるという信頼性と名声、本質的な資質を失います。

سياسة الولايات المتحدة بشأن المستوطنات الإسرائيلية تغير الاتجاه

كما ذكر وزير الخارجية الأمريكي ، فيما يتعلق بشرعية المستوطنات الإسرائيلية على الأرض الفلسطينية ، يمثل انحرافًا كبيرًا للسياسة الخارجية الأمريكية لأنها تنشئ وتضفي الشرعية على موقف في انتهاك واضح للقانون الدولي. على الرغم من حقيقة أن الولايات المتحدة قد حرصت على إعلان أن هذا الموقف الجديد لا يشكل سابقة ، إلا أن واشنطن تخلق في الواقع تباينًا في الموقف ، على الرغم من الانتهاك الإسرائيلي ، تم تنظيمه بطريقة رسمية من خلال القانون الدولي وأن نفس الإدارة كانت الدولة الأمريكية ، من خلال رأي قانوني رسمي ، تعتبر سارية المفعول منذ عام 1978. بناءً على هذا الرأي القانوني ، اعتمدت الدولة الأمريكية سياستها الخارجية على مسألة مستوطنات تل أبيب في المناطق التي احتلتها حرب عام 1967. وجهة النظر السياسية هي سلوك غامض آخر لترامب ، الذي فشل في تزويد نفسه بالشخصية المؤسسية اللازمة لإدارة بلد ما والذي يدل على عدم موثوقيتها المطلقة على المستوى الدولي ، كما يتضح بالفعل مع التخلي عن الحلفاء الأكراد. نية الرئيس الأمريكي هي ، بلا شك ، تفضيل بنيامين نتنياهو ، وهو سياسي له ترامب العديد من الانتماءات ، لكنه يواجه أزمة خطيرة بعد الانتخابات الأخيرة ، والتي منعت إسرائيل. لا يُعرف ما إذا كانت خطوة ترامب يمكن أن تساعد فعليًا رئيس الوزراء السابق في تل أبيب ، في حين أن نقد المجتمع الدولي مؤكد بالتأكيد ، مع تداعيات سياسية وتجارية محتملة ، بما في ذلك على إسرائيل ، وموقف العداء العميق لل الفلسطينية. من ناحية أخرى ، التأكيد على أن تسوية المستعمرات لا تمثل معارضة للقانون الدولي ، وفي الوقت نفسه ، القول بأن الولايات المتحدة لا تنوي اتخاذ موقف بشأن وضع الأراضي المحتلة ، والتي تُترك للمفاوضات الإسرائيلية الفلسطينية ، يمثل تناقض في المصطلحات ، والذي يستنكر كل تقريب الإدارة الأمريكية وتخفيفها. يجب أن نتذكر أن القضية الفلسطينية ، على الرغم من أنها مرتبطة بحالات الطوارئ الدولية الأخرى ، لا تزال مركزية في السيناريو الدبلوماسي العالمي وأساسي للتوازنات الإقليمية ؛ لكن هذا الإعلان يساعد على وقف حل الدولتين ، الذي ربما تخشاه واشنطن. ربما تخشى الولايات المتحدة الأمريكية ترامب من أن تشكل دولة فلسطينية تتمتع بالحكم الذاتي خطراً أكبر على إسرائيل والسياسة الأمريكية ، وبالتالي تزيل هذا الحل ، وتدعم دولة تخالف القانون الدولي. قد يكون هذا الحل فعالاً بالنسبة لتكليف الرئيس الأمريكي الحالي ، أي على المدى القصير ، لكن على المدى الطويل يترك وضعًا لا يوفر حلولًا ، ويدفع الفلسطينيين على الفور إلى أعمال عنف وتحالفات خطيرة وخطيرة التوازنات الإقليمية. إن الخطاب المعطى للسؤال يهدد بجعل الأمور أسوأ بالنسبة للجانبين ، في حين أن المصداقية الأمريكية أصبحت الآن مهددة بشكل قاطع وبالتحيز المعبر عنه في الإعلان لصالح الإسرائيليين ، تضع الولايات المتحدة نفسها خارج عملية السلام ، لأنه لم يعد محايدا. قد يكون أحد أسباب هذا التغيير هو الاحتياجات الانتخابية لترامب ، الذي سيحاول بعد الهزائم الانتخابية الأخيرة استعادة دعم الجالية اليهودية الأمريكية ذات النفوذ ، والتي ، حسب استطلاعات الرأي ، تبدو لصالح الحزب الديمقراطي. على أي حال ، أيا كان السبب ، فإن التحرك لإضفاء الشرعية على المستعمرات الإسرائيلية يضحى بسنوات من المكانة الدولية للسياسة الأمريكية ويؤكد الشكوك في وجود إدارة بدون عنوان آمن ومؤكد بفضل غياب مشروع مع نظرة واسعة على الديناميات الدولية والتي تنتقل بالصلب والوظيفية فقط لتلبية احتياجات اللحظة. مع هذه الخصائص ، لا يمكن الحفاظ على دور القوة العالمية الأولى إلا من خلال القدرة العسكرية والاقتصادية ، ولكن فقط مع هذه الخصائص تتكيف الولايات المتحدة مع الصين وتفقد المصداقية والهيبة ، والصفات الأساسية لكونها الموضوع العالمي الأكثر أهمية.

lunedì 18 novembre 2019

Considerazioni sull'Alleanza Atlantica

Ormai è diventato interrogarsi sulla reale necessità dell’Alleanza Atlantica; fino a qualche decennio prima questa domanda era tipica degli ambienti di estrema sinistra, ma ora le ragioni di opportunità di una alleanza transatlantica, con queste carrateristiche sembrano venire ogni giorno sempre di meno. Ciò investe diversi ragionamenti, influenzati dall’emersione di troppe variabili che possono condizionare l’opinione sull’argomento. La tendenza di Trump di volere sganciarsi da una visione di difesa dove la parte occidentale è centrale, risulta essere cosa molto nota, ma le elezioni americane sono molto vicine, tuttavia aspettare un periodo così lungo senza pensare una riorganizzazione potrebbe essere molto deleterio per l’Europa; infatti la possibile, ma non certa rielezione dell’attuale presidente USA, non deve diventare un fattore in grado di procrastinare una decisione senza dubbio necessaria. Certamente i tempi per ridiscutere ed eventualmente ripensare l’alleanza non devono essere brevi: l’Alleanza Atlantica assicura un funzionamento più che positivo, sopratutto in termini militari, ma certamente meno soddisfacente per quanto riguarda i rapporti tra gli stati e le decisioni comuni. In questo momennto appare centrale la questione del ritiro dei militari americani dalle zone curde al confine con la Turchia, lasciando degli alleati fedeli e sopratutto fondamentali nellalotta allo Stato islamico, in balia di un membro dell’Alleanza, che si è rivelato più volte inaffidabile. La questione fondamentale è che il ritiro di una forza che operava in un teatro di guerra di interesse comune, non è stato deciso con gli alleati, ma in maniera autonoma da Washington. Certo non basta questo a mettere in crisi una alleanza pluriennale sulla quale si è fondata l’idea stessa dell’occidente, ma ciò rappresenta l’ennesimo importante segnale di una situazione che sembra sempre più deteriorata. La questione è che il funzionamento dell’Alleanza dovrebbe avere ricadute su tutti i suoi membri, invece l’azionista di maggioranza, gli USA, ne condizionano troppo le finalità. Se le richieste di Trump circa una maggiore partecipazione finanziaria possono essere corrette, alla pari dovrebbe esserci un atteggiamento altrettanto corretto nei rapporti con l’Unione Europea in quanto istiutuzione e soggetto internazionale e cardine dell’alleanza, al contrario l’amministrazione americana ha impostato una politica di divisione tra gli stati membri, che denota l’inaffidabilità dell’alleato principale. Sul fronte europeo ilpresidente francese è quello ceh più spinge per una indipendenza militare europea, raggiungibilecon la costituzione di una forza autonoma e l’unitarietà della politica estera continentale. Effettivamente questi sono i due presupposti necessari, ma l’attivismo francese potrebbe indurre qualche sospetto per la probabile volontà di una intenzione di esercitare la supremazia francese in ambito europeo. La Germania, l’unico paese che può esercitare una leadership continentale, sta vivendo un periodo di incertezza, dovuto al declino della cancelliera Merkel e da una direzione della politica estera incerta, dovuta anche alle tensioni interne ed al rallentamento dell’economia. Il fattore che potrebbe cancellare i sospetti sulle reali intenzioni francesi è quello sulla volontà di Parigi di condividere il proprio ordigno atomico a livello comunitario. La Francia è l’unica potenza nucleare continentale, a causa della scelta, avvenuta nella seconda metà degli anni cinquanta dello scorso secolo, di procedere singolarmente, anziché assieme ad Italia e Germania, nella costruzione della bomba atomica. Ora un esercito comune europeo, per avere un peso geopolitico consistente, ha tutt’altra consistenza se può disporre, a livello deterrente, dell’arma nucleare. Occorre però anche fare delle considerazioni sul perimetro di una forza militare comune europea, infatti si potrebbe pensaread un coinvolgimento ridotto sulla base del convincimento dell’adesione a Bruxelles, attualmente, infatti, gli stati dell’Europa dell’Est, non sembrano presentare quella condivisione necessaria dei valori europei e ciò porta al ragionamento di una ridiscussione degli standard di accesso all’Unione o a soluzioni del tipo dell’Europa a velocità differenti da applicare non solo sui temi economici, ma anche a quelli politici e militari. Come si vede la costruzione dell’alternativa all’Alleanza Atlantica, ancorché necessaria, presenta diversi punti interrogativi, che dovranno essere risolti se si vorrà arrivare ad una soluzione positiva, che consenta all’Unione di recitare un ruolo autonomo e di rilievo nella politica internazionale. 

Considerations on the Atlantic Alliance

It has now become a question of the real need of the Atlantic Alliance; until a few decades earlier this question was typical of far-left circles, but now the reasons for the opportunity of a transatlantic alliance, with these features seem to come less and less every day. This involves different reasoning, influenced by the emergence of too many variables that can influence opinion on the subject. Trump's tendency to want to break away from a vision of defense where the western part is central, turns out to be a very well-known thing, but the American elections are very close, however to wait for such a long period without thinking a reorganization could be very deleterious for the Europe; in fact the possible, but not certain re-election of the current US president, must not become a factor capable of delaying a decision that is undoubtedly necessary. Certainly the time to re-discuss and eventually rethink the alliance must not be short: the Atlantic Alliance ensures a more than positive functioning, above all in military terms, but certainly less satisfactory as regards relations between states and common decisions. At this moment, the issue of the withdrawal of the American military from the Kurdish areas on the border with Turkey appears to be central, leaving loyal and above all fundamental allies to the Islamic State, at the mercy of a member of the Alliance, which has proved repeatedly unreliable. The fundamental question is that the withdrawal of a force operating in a theater of war of common interest has not been decided with the allies, but independently by Washington. Certainly this is not enough to undermine a multi-year alliance on which the very idea of ​​the West was founded, but this represents yet another important sign of a situation that seems increasingly deteriorated. The question is that the operation of the Alliance should have repercussions on all its members, instead the majority shareholder, the USA, too much condition its aims. If Trump's requests for greater financial participation can be corrected, there should be an equally correct attitude in relations with the European Union as an international institution and cornerstone of the alliance, on the contrary the US administration has set a policy of division between member states, which denotes the unreliability of the main ally. On the European front, the French president is the one who most urges for European military independence, achievable with the establishment of an autonomous force and the unity of continental foreign policy. Indeed these are the two necessary presuppositions, but French activism could induce some suspicion for the probable will of an intention to exercise the French supremacy in European ambit. Germany, the only country that can exercise continental leadership, is experiencing a period of uncertainty, due to the decline of Chancellor Merkel and an uncertain foreign policy direction, also due to internal tensions and the slowdown of the economy. The factor that could erase suspicions about the real French intentions is that of Paris's willingness to share its atomic bomb at the community level. France is the only continental nuclear power, due to the choice, made in the second half of the fifties of the last century, to proceed individually, rather than together with Italy and Germany, in the construction of the atomic bomb. Now a common European army, in order to have a consistent geopolitical weight, has a completely different consistency if it can dispose, at the deterrent level, of the nuclear weapon. However, it is also necessary to make considerations on the perimeter of a common European military force, in fact we could think of a reduced involvement on the basis of the conviction of Brussels membership, currently, in fact, the Eastern European states do not seem to present that sharing necessary European values ​​and this leads to the reasoning of a re-discussion of the standards of access to the Union or solutions of the European type at different speeds to be applied not only on economic issues, but also to political and military ones. As we can see, the construction of the alternative to the Atlantic Alliance, although necessary, presents several question marks, which will have to be solved if we want to arrive at a positive solution, which allows the Union to play an autonomous and important role in international politics .

Consideraciones sobre la Alianza Atlántica

Ahora se ha convertido en una cuestión de la necesidad real de la Alianza Atlántica; Hasta hace unas décadas, esta pregunta era típica de los círculos de extrema izquierda, pero ahora las razones de la oportunidad de una alianza transatlántica, con estas características, parecen ser cada vez menos. Esto implica un razonamiento diferente, influenciado por la aparición de demasiadas variables que pueden influir en la opinión sobre el tema. La tendencia de Trump a querer romper con una visión de defensa donde la parte occidental es central, resulta ser algo muy conocido, pero las elecciones estadounidenses están muy cerca, sin embargo, esperar un período tan largo sin pensar que una reorganización podría ser muy perjudicial para el gobierno. Europa; De hecho, la posible, pero no segura, reelección del actual presidente de Estados Unidos, no debe convertirse en un factor capaz de retrasar una decisión que sin duda es necesaria. Ciertamente, el tiempo para volver a discutir y repensar la alianza no debe ser corto: la Alianza Atlántica asegura un funcionamiento más que positivo, sobre todo en términos militares, pero ciertamente menos satisfactorio en cuanto a las relaciones entre los estados y las decisiones comunes. En este momento, el tema de la retirada del ejército estadounidense de las áreas kurdas en la frontera con Turquía parece ser central, dejando aliados leales y sobre todo fundamentales al Estado Islámico, a merced de un miembro de la Alianza, que ha demostrado ser repetidamente poco confiable. La pregunta fundamental es que la retirada de una fuerza que opera en un teatro de guerra de interés común no ha sido decidida con los aliados, sino independientemente por Washington. Ciertamente, esto no es suficiente para socavar una alianza de varios años sobre la cual se fundó la idea misma de Occidente, pero esto representa otro signo importante de una situación que parece cada vez más deteriorada. La cuestión es que el funcionamiento de la Alianza debería tener repercusiones en todos sus miembros, en cambio, el accionista mayoritario, Estados Unidos, condiciona demasiado sus objetivos. Si las solicitudes de Trump para una mayor participación financiera pueden corregirse, debe haber una actitud igualmente correcta en las relaciones con la Unión Europea como institución internacional y piedra angular de la alianza, por el contrario, la administración de los Estados Unidos ha establecido un política de división entre los estados miembros, que denota la falta de fiabilidad del aliado principal. En el frente europeo, el presidente francés es el que más insta a la independencia militar europea, que se puede lograr con el establecimiento de una fuerza autónoma y la unidad de la política exterior continental. De hecho, estos son los dos presupuestos necesarios, pero el activismo francés podría inducir cierta sospecha sobre la probable voluntad de una intención de ejercer la supremacía francesa en el ámbito europeo. Alemania, el único país que puede ejercer el liderazgo continental, está experimentando un período de incertidumbre, debido al declive de la canciller Merkel y una dirección incierta de política exterior, también debido a las tensiones internas y la desaceleración de la economía. El factor que podría borrar las sospechas sobre las verdaderas intenciones francesas es la voluntad de París de compartir su bomba atómica a nivel comunitario. Francia es la única potencia nuclear continental, debido a la elección, hecha en la segunda mitad de los años cincuenta del siglo pasado, para proceder individualmente, en lugar de junto con Italia y Alemania, en la construcción de la bomba atómica. Ahora, un ejército europeo común, para tener un peso geopolítico constante, tiene una consistencia completamente diferente si puede deshacerse, a nivel disuasorio, del arma nuclear. Sin embargo, también es necesario hacer consideraciones en el perímetro de una fuerza militar europea común, de hecho, podríamos pensar en una menor participación sobre la base de la convicción de ser miembro de Bruselas, actualmente, de hecho, los estados de Europa del Este no parecen presentar ese intercambio valores europeos necesarios y esto lleva al razonamiento de una nueva discusión de los estándares de acceso a la Unión o soluciones de tipo europeo a diferentes velocidades para ser aplicados no solo en cuestiones económicas, sino también políticas y militares. Como podemos ver, la construcción de la alternativa a la Alianza Atlántica, aunque necesaria, presenta varios signos de interrogación, que deberán resolverse si queremos llegar a una solución positiva, que permita a la Unión desempeñar un papel autónomo e importante en la política internacional. .

Überlegungen zum Atlantischen Bündnis

Es ist jetzt eine Frage des wirklichen Bedarfs der Atlantischen Allianz geworden; bis vor ein paar Jahrzehnten war diese Frage typisch für ganz linke Kreise, aber jetzt scheinen die Gründe für die Möglichkeit eines transatlantischen Bündnisses mit diesen Merkmalen von Tag zu Tag weniger zu werden. Dies beinhaltet unterschiedliche Überlegungen, die durch die Entstehung zu vieler Variablen beeinflusst werden, die die Meinung zu diesem Thema beeinflussen können. Trumps Tendenz, sich von einer Verteidigungsvision lösen zu wollen, bei der der westliche Teil im Mittelpunkt steht, erweist sich als sehr bekannt, aber die amerikanischen Wahlen stehen kurz bevor. Allerdings könnte es für die USA sehr schädlich sein, so lange zu warten, ohne zu glauben, dass eine Neuorganisation erfolgt Europa; Tatsächlich darf die mögliche, aber nicht sichere Wiederwahl des derzeitigen US-Präsidenten kein Faktor werden, der eine zweifellos notwendige Entscheidung verzögern kann. Die Zeit, um das Bündnis zu überdenken und letztendlich zu überdenken, darf nicht kurz sein: Das Atlantische Bündnis gewährleistet ein mehr als positives Funktionieren, vor allem in militärischer Hinsicht, aber sicherlich weniger zufriedenstellend in Bezug auf die Beziehungen zwischen Staaten und gemeinsame Entscheidungen. In diesem Moment scheint die Frage des Abzugs des amerikanischen Militärs aus den kurdischen Gebieten an der Grenze zur Türkei von zentraler Bedeutung zu sein, da dem islamischen Staat loyale und vor allem grundlegende Verbündete ausgeliefert sind, die sich immer wieder als unzuverlässig erwiesen haben. Die grundlegende Frage ist, dass der Rückzug einer Truppe, die in einem Kriegsschauplatz von gemeinsamem Interesse operiert, nicht mit den Verbündeten, sondern unabhängig von Washington entschieden wurde. Dies ist sicherlich nicht genug, um ein mehrjähriges Bündnis zu untergraben, auf dem die Idee des Westens beruht, aber dies ist ein weiteres wichtiges Zeichen für eine Situation, die sich zunehmend zu verschlechtern scheint. Die Frage ist, dass die Operation des Bündnisses Auswirkungen auf alle seine Mitglieder haben sollte, stattdessen die Mehrheitsaktionäre, die USA, ihre Ziele zu sehr bedingen. Wenn Trumps Forderung nach größerer finanzieller Beteiligung korrigiert werden kann, sollte es eine ebenso korrekte Haltung in den Beziehungen zur Europäischen Union als internationaler Institution und Eckpfeiler des Bündnisses geben, im Gegenteil, die US-Regierung hat eine solche Haltung festgelegt Politik der Spaltung zwischen den Mitgliedstaaten, die die Unzuverlässigkeit des Hauptverbündeten bezeichnet. An der europäischen Front ist der französische Präsident derjenige, der sich am meisten für die militärische Unabhängigkeit Europas einsetzt, was durch die Schaffung einer autonomen Kraft und die Einheit der kontinentalen Außenpolitik erreicht werden kann. In der Tat sind dies die beiden notwendigen Voraussetzungen, aber der französische Aktivismus könnte den Verdacht auf den wahrscheinlichen Willen wecken, die französische Vormachtstellung im europäischen Raum auszuüben. Deutschland, das einzige Land, das kontinentale Führung ausüben kann, befindet sich aufgrund des Niedergangs von Bundeskanzlerin Merkel und einer unsicheren außenpolitischen Ausrichtung, auch aufgrund interner Spannungen und der Verlangsamung der Wirtschaft, in einer Phase der Unsicherheit. Der Faktor, der den Verdacht über die wirklichen französischen Absichten auslöschen könnte, ist die Bereitschaft von Paris, seine Atombombe auf Gemeindeebene zu teilen. Frankreich ist die einzige kontinentale Atommacht, die aufgrund der in der zweiten Hälfte der fünfziger Jahre des letzten Jahrhunderts getroffenen Entscheidung nicht zusammen mit Italien und Deutschland, sondern einzeln am Bau der Atombombe beteiligt ist. Nun hat eine gemeinsame europäische Armee, um ein gleichbleibendes geopolitisches Gewicht zu haben, eine völlig andere Konsistenz, wenn sie auf abschreckender Ebene über die Atomwaffe verfügen kann. Es müssen jedoch auch Überlegungen zum Umfang einer gemeinsamen europäischen Streitmacht angestellt werden. Tatsächlich könnte man eine geringere Beteiligung aufgrund der Überzeugung der Brüsseler Mitgliedschaft in Betracht ziehen, gegenwärtig scheinen die osteuropäischen Staaten diese Aufteilung nicht zu präsentieren Notwendige europäische Werte, und dies führt zu der Begründung einer erneuten Erörterung der Zugangsnormen zur Union oder von Lösungen des europäischen Typs mit unterschiedlicher Geschwindigkeit, die nicht nur in wirtschaftlichen, sondern auch in politischen und militärischen Fragen angewendet werden sollen. Wie wir sehen können, wirft der Aufbau der Alternative zum Atlantischen Bündnis, obwohl notwendig, mehrere Fragen auf, die gelöst werden müssen, wenn wir zu einer positiven Lösung gelangen wollen, die es der Union ermöglicht, eine autonome und wichtige Rolle in der internationalen Politik zu spielen .

Considérations sur l'Alliance atlantique

C’est maintenant devenu une question de besoin réel de l’Alliance atlantique; Il y a quelques décennies à peine, cette question était typique des cercles d'extrême gauche, mais les raisons de l'opportunité d'une alliance transatlantique, avec ces caractéristiques, semblent de moins en moins fréquentes chaque jour. Cela implique un raisonnement différent, influencé par l'émergence d'un trop grand nombre de variables pouvant influencer l'opinion sur le sujet. La tendance de Trump à vouloir rompre avec une vision de la défense où la partie occidentale est centrale s’avère être une chose très connue, mais les élections américaines sont très proches, mais attendre si longtemps sans penser qu'une réorganisation pourrait être très préjudiciable pour le europe; en fait, la réélection possible mais non certaine de l'actuel président des États-Unis ne doit pas devenir un facteur susceptible de retarder une décision sans aucun doute nécessaire. Certes, le temps nécessaire pour repenser et finalement repenser l’alliance ne doit pas être court: l’Alliance atlantique assure un fonctionnement plus que positif, surtout sur le plan militaire, mais certainement moins satisfaisant en ce qui concerne les relations entre les États et les décisions communes. À l'heure actuelle, la question du retrait de l'armée américaine des zones kurdes situées à la frontière avec la Turquie semble être centrale, laissant des alliés loyaux et avant tout fondamentaux à l'État islamique, à la merci d'un membre de l'Alliance, qui s'est maintes fois révélée douteuse. La question fondamentale est que le retrait d'une force opérant sur un théâtre de guerre d'intérêt commun n'a pas été décidé avec les alliés, mais de manière indépendante par Washington. Certes, cela ne suffit pas pour saper une alliance pluriannuelle sur laquelle l’idée même de l’Occident a été fondée, mais c’est un autre signe important d’une situation qui semble se détériorer de plus en plus. La question est que le fonctionnement de l'Alliance devrait avoir des répercussions sur tous ses membres. L'actionnaire majoritaire, les États-Unis, conditionne trop ses objectifs. Si les demandes de participation financière accrue de Trump peuvent être corrigées, il devrait exister une attitude tout aussi correcte dans les relations avec l'Union européenne en tant qu'institution internationale et pierre angulaire de l'alliance. Au contraire, l'administration américaine a fixé politique de division entre les États membres, qui dénote le manque de fiabilité du principal allié. Sur le front européen, le président français est celui qui plaide le plus en faveur d'une indépendance militaire européenne, réalisable avec la mise en place d'une force autonome et l'unité de la politique étrangère continentale. Ce sont en effet les deux présupposés nécessaires, mais l'activisme français pourrait susciter un soupçon quant à la volonté probable d'une intention d'exercer la suprématie française dans le cadre européen. L'Allemagne, seul pays à pouvoir exercer un leadership continental, traverse une période d'incertitude liée au déclin de la chancelière Merkel et à une orientation incertaine de la politique étrangère, également en raison de tensions internes et du ralentissement de l'économie. Le facteur qui pourrait effacer les soupçons sur les véritables intentions françaises est celui de la volonté de Paris de partager sa bombe atomique au niveau communautaire. La France est la seule puissance nucléaire continentale, en raison du choix fait dans la seconde moitié des années cinquante du siècle dernier de procéder individuellement, plutôt qu'avec l'Italie et l'Allemagne, à la construction de la bombe atomique. Or, une armée européenne commune, pour avoir un poids géopolitique cohérent, a une consistance complètement différente si elle peut disposer, au niveau dissuasif, de l'arme nucléaire. Cependant, il est également nécessaire de réfléchir au périmètre d'une force militaire européenne commune. En fait, on pourrait penser à une implication réduite sur la base de la conviction de l'adhésion à Bruxelles. En fait, actuellement, les États d'Europe orientale ne semblent pas présenter ce partage. les valeurs européennes nécessaires, ce qui conduit à raisonner dans le sens d'une nouvelle discussion des normes d'accès à l'Union ou de solutions de type européen à des vitesses différentes, à appliquer non seulement sur les questions économiques, mais aussi sur les questions politiques et militaires. Comme on peut le constater, la construction de l’alternative à l’Alliance atlantique, bien que nécessaire, pose plusieurs problèmes qui devront être résolus si nous voulons parvenir à une solution positive, qui permette à l’Union de jouer un rôle important et autonome dans la politique internationale. .