Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

mercoledì 22 aprile 2020

انخفضت أحكام الإعدام قليلاً ، لكن عقوبة الإعدام تستخدم لمحاربة المعارضة السياسية

يشير تقرير منظمة العفو الدولية حول تطبيق عقوبة الإعدام إلى انخفاض طفيف في عدد الحالات التي انخفضت من 690 حالة في عام 2018 إلى 654 في عام 2019 ، وهي نسبة مئوية تبلغ خمسة بالمائة ؛ قيمة إيجابية بالتأكيد ، ولكنها أيضًا نسبة مئوية لا تزال منخفضة للغاية ، وقبل كل شيء ، تشير إلى أن الإلغاء النهائي لهذه العقوبة لا يزال بعيدًا. على الرغم من أن غالبية دول العالم التي ألغت عقوبة الإعدام من أنظمتها القضائية هي 106 ، في 142 دولة أخرى ، على الرغم من وجودها على الورق ، فإن عقوبة الإعدام لم تعد سارية المفعول. وتبقى عشرون دولة قومية ولا تزال تستخدم عقوبة الإعدام كعقوبة قصوى في أنظمتها. بالنسبة لحوالي عشرين ولاية هم أقلية ، وفي الواقع ، تقول البيانات الرياضية ذلك ، ولكن بالنسبة لتقييم الجدارة ، لا يزال عددًا كبيرًا ؛ إذا كنت ترغب في النظر في أهمية بعض هذه الدول في جميع أنحاء العالم ، فلا يمكن أن يكون التقييم مصدر قلق. بالطبع كل حياة بشرية مهمة ، لكن حقيقة أن أحكام الإعدام تتم في دول تقترح نفسها كدول رائدة على المسرح العالمي ، مثل الولايات المتحدة والصين ، تتخذ حكمًا متضاربًا حول التوفيق بين مقاصد القوة العظمى مع احترام الحقوق . ليس هذا العنصر يمثل حداثة ، ولكن ، إن وجد ، تأكيد مأساوي. يجب أن يقال ، بدلاً من ذلك ، أنه أصبح من الواضح أن تطبيق عقوبة الإعدام في المزيد والمزيد من الدول يتميز بسرية أكبر ، مما يشير إلى الرغبة في عدم التعارض مع الآراء العامة ، الداخلية والدولية ، أكثر فأكثر معادية لهذه الممارسة. يتمثل الجانب المزعج في زيادة تطبيق عقوبة الإعدام ، وليس الجرائم الشائعة ، ولكن بالنسبة للجرائم السياسية: أصبح استخدام الإزالة الجسدية للمعارضين في السلطة ثابتًا في كثير من الأحيان مقترنًا بالتعذيب والمحاكمات غير العادلة. هذا الاتجاه موجود ، كحقيقة شائعة ، في جميع البلدان التي حدثت فيها زيادة في حالات عقوبة الإعدام ، فهذه هي أنظمة الدولة التي تغيب فيها الديمقراطية والتي كثفت المعركة ضد المعارضة الداخلية بأساليب عنيفة بشكل متزايد . في الواقع ، الصين (آلاف الحالات) وإيران (251 على الأقل) والمملكة العربية السعودية (184) والعراق (100 على الأقل) ومصر (32 على الأقل) هي الدول الخمس التي استخدمت عقوبة الإعدام أكثر من غيرها ، لكن بيانات الدولة الصينية فهي ليست دقيقة على وجه التحديد لأن بكين تعتبرها سرًا للدولة ، وبالتالي تجنب الإعلان على المسرح العالمي عن شخصية من شأنها أن تساهم في تدهور صورة الصين في العالم. حتى على البيانات الرسمية للأنظمة الأخرى ، هناك شكوك كبيرة حول الأرقام المرسلة ، والتي يتم تقديرها على أنها أقل من تلك الحقيقية ، مع أسباب مشابهة لتلك التي يفترض أنها للصين. تبقي دول أخرى مثل كوريا الشمالية وفيتنام على عدد أحكام الإعدام سرا. ما يبرز هو الاستخدام السياسي للعقوبة لعقوبة الإعدام كوسيلة لمعارضة المعارضة ، وهذا يمكن أن يأخذ أيضًا معنى الصعوبة للأنظمة التي تصر على هذه الممارسات ، لكن الحقيقة المقلقة هي العلاقة المستمرة ، مهما كانت ملزمة ، للدول الدول الغربية مع هذه الدول التي تبتعد تدريجياً عن الحقوق المدنية والتي لا يعاقب عليها باسم الراحة الاقتصادية. إذا كنت ترغب في الحديث عن التحسينات ، من ناحية أخرى ، فهناك حقيقة أن عمليات الإعدام كانت عشر سنوات على الأقل ، وذلك بفضل الانخفاضات التي حدثت في دول مثل اليابان وسنغافورة وغياب عمليات الإعدام في أفغانستان للمرة الأولى. كما يجب تسجيل عمليات التعليق في تايوان وتايلاند. كازاخستان وروسيا وطاجيكستان وماليزيا وغامبيا. أفادت الولايات المتحدة نفسها عن نيو هامبشاير ، باعتبارها الولاية الفيدرالية الحادية والعشرون حيث لم تعد عقوبة الإعدام سارية المفعول وحالة كاليفورنيا ، حيث يوجد أكبر عدد من السجناء المحكوم عليهم بالإعدام الذين ينتظرون الإعدام ، والتي من خلالها أعلن الحاكم الوقف.

giovedì 16 aprile 2020

Pandemia USA: la difficile situazione di Trump

Il presidente degli Stati Uniti continua nella sua politica di trovare un responsabile per la crisi della pandemia, che ha portato il paese americano ad essere quello con il maggior numero di contagi del mondo. Trump si sta muovendo politicamente su due piani distinti: non ammettere le proprie colpe per la partenza in ritardo nella lotta al contagio e, nello stesso tempo, cercare di essere il protagonista nel governo dell’emergenza, senza lasciare spazi di protagonismo ai governatori degli stati federali, sopratutto per esercitare il suo ruolo presidenziale alla vigilia della sfida elettorale. La necessità di trovare un capro espiatorio per la diffusione del virus, che ha provocato negli USA già circa 27.000 decessi, con previsioni in netto peggioramento, è collegata, anch’essa, alla valutazione delle sue capacità di avere saputo affrontare la crisi. Resta un dato di fatto che gli USA sono partiti in ritardo nell’adozione delle misure di contrasto alla diffusione del virus e proprio il presidente americano, prima delle fasi iniziali del contagio sul suolo statunitense, ha sottovalutato il fenomeno non prendendo in considerazione gli appelli dei medici, situazione confermata anche dal massimo esperto governativo, che ha affermato che con una quarantena anticipata si sarebbe potuto avere un maggiore contenimento del contagio. Tuttavia Trump, pur avendo le proprie reponsabilità, non ha tutti i torti circa le accuse all’Organizzazione Mondiale della sanità; è un fatto che all’inizio del contagio il covid 19, veniva descritto come poco più di una influenza, denotando evidenti limiti di valutazione del fenomeno. L’altro grande accusato è la Cina, responsabile, secondo, Trump di avere ritradato le misure di contenimento del virus. In effetti, secondo alcune ricerche giornalistiche da parte di Associated Press, esisterebbero le prove che le autorità cinesi, pur conoscendo i pericoli del contagio, avrebbero permesso lo spostamento di un ingente quantitativo di persone per le festività del capodanno lunare. L’impressione è che entrambi i dirigenti delle due grandi potenze abbiano sottovalutato il pericolo di una pandemia per ragioni economiche, cioè per non bloccare le rispettive economie, senza adottare un atteggiamento più lungimirante, che avrebbe, di fatto, contenuto i costi in vite umane e finanziari. Entrambi le due capitali non possono riconoscere questo errore, ma, mentre la Cina ha adottato un profilo più collaborativo con gli altri paesi e le istituzioni internazionali, Trump, preoccupato dalla competizione elettorale deve dimostrare un atteggiamento più muscolare e decisionista. Risponde a questa logica la decisione di tagliare il contributo americano all’Organizzazione mondiale della sanità, che ammonta a circa il 10% del totale, pari a 400 miliioni di dollari l’anno. Questo provvedimento ha una logica funzionale soltanto alle mire elettorali di Trump, perché rischia, in un mondo globalizzato di ridurre il ruolo di prevenzione dell’Organizzazione mondiale della sanità, con evidenti ricadute anche per gli Stati Uniti. A questa strategia la Casa Bianca affianca la colpevolizzazione della Cina, il virus è stato più volte definito da Trump il virus cinese, che viene, però, alternata al ricnoscimento dell’azione di contrasto di Pechino, attraverso l’adozione di misure rigide. Si tratta di un comportamento duplice a beneficio dell’elettorato interno e del mantenimento dei rapporti con lo stato cinese. Per quanto riguarda l’aspetto interno gli USA stanno patendo a causa della pandemia la per la perdita di milioni di posti di lavoro e per danni economici di diversi miliardi di dollari. Una economia indebolita rappresenta proprio il contrario della situazione con cui Trump voleva affrontare la campagna elettorale e ciò ha provocato il confronto con i governatori degli stati federali. Infatti, se a livello locale, si preferisce adottare il proseguimento della strategia di contenimento della pandemia attraverso il blocco delle attività, a livello centrale la Casa Bianca spinge per una ripresa delle attività imposta dall’alto, dando il via ad uno scontro istituzionale. I governatori hanno infatti definito dittatoriale il comportmanto di Trump, che si vede contro anche le autorità mediche del paese, che hanno invitato a non allentare le misure precauzionali per i prossimi giorni ed hanno espresso favore per una ripresa graduale delle attività, che lasci inalterato l’uso dei dispostivi di protezione individuale, proprio per non ricadere in un numero di contagi ancora maggiore, che provocherebbe anche una partenza economica ulteriormente ritardata.

US pandemic: Trump's difficult situation

The President of the United States continues in his policy of finding a person responsible for the pandemic crisis, which has led the American country to be the one with the most infections in the world. Trump is moving politically on two distinct levels: not admitting his blame for the late departure in the fight against contagion and, at the same time, trying to be the protagonist in the government of the emergency, without leaving spaces of protagonism to the governors of the states federal, especially to exercise his presidential role on the eve of the electoral challenge. The need to find a scapegoat for the spread of the virus, which has already caused about 27,000 deaths in the US, with forecasts worsening significantly, is also linked to the assessment of its ability to have been able to deal with the crisis. It remains a fact that the US left late in adopting measures to combat the spread of the virus and the American president, before the initial stages of contagion on US soil, underestimated the phenomenon by not taking into account the appeals of the doctors, a situation confirmed also by the top government expert, who said that with an early quarantine it could have had a greater containment of the infection. However Trump, despite having his own responsibilities, is not entirely wrong about the accusations against the World Health Organization; it is a fact that at the beginning of the infection, covid 19 was described as little more than an influence, denoting evident evaluation limits of the phenomenon. The other major accused is China, which is responsible, according to Trump, for retranslating the containment measures of the virus. In fact, according to some journalistic research by the Associated Press, there is evidence that the Chinese authorities, despite knowing the dangers of the infection, would have allowed the displacement of a large quantity of people for the Lunar New Year holidays. The impression is that both leaders of the two great powers have underestimated the danger of a pandemic for economic reasons, that is, in order not to block their respective economies, without adopting a more forward-looking attitude, which would have effectively contained costs in human lives. and financial. Both capitals cannot recognize this mistake, but while China has adopted a more collaborative profile with other countries and international institutions, Trump, worried by the electoral competition, must demonstrate a more muscular and decision-making attitude. The decision to cut the American contribution to the World Health Organization, which amounts to about 10% of the total, equal to 400 million dollars a year, responds to this logic. This provision has a functional logic only for Trump's electoral aims, because it risks, in a globalized world, to reduce the role of prevention of the World Health Organization, with evident repercussions also for the United States. In addition to this strategy, the White House adds to China's guilt, the virus has been repeatedly defined by Trump as the Chinese virus, which is, however, alternated with the recognition of Beijing's contrasting action, through the adoption of rigid measures. It is a twofold behavior for the benefit of the internal electorate and the maintenance of relations with the Chinese state. As regards the internal aspect, the US is suffering from the pandemic for the loss of millions of jobs and for economic damage of several billion dollars. A weakened economy is just the opposite of the situation with which Trump wanted to face the election campaign and this provoked the confrontation with the governors of the federal states. In fact, if at local level, it is preferred to adopt the continuation of the pandemic containment strategy by blocking activities, at the central level the White House is pushing for a recovery of activities imposed from above, giving way to an institutional confrontation. The governors have in fact called Trump's behavior dictatorial, which is also seen against the country's medical authorities, who have invited not to loosen the precautionary measures for the next few days and have expressed favor for a gradual resumption of activities, which will leave unchanged the the use of individual protection devices, precisely so as not to fall back into an even greater number of infections, which would also cause a further delayed economic departure.

Pandemia estadounidense: la difícil situación de Trump

El presidente de los Estados Unidos continúa en su política de encontrar a una persona responsable de la crisis pandémica, que ha llevado al país estadounidense a ser el que tiene la mayor cantidad de infecciones en el mundo. Trump se está moviendo políticamente en dos niveles distintos: sin admitir su culpa por la salida tardía en la lucha contra el contagio y, al mismo tiempo, tratando de ser el protagonista en el gobierno de la emergencia, sin dejar espacios de protagonismo a los gobernadores de los estados federal, especialmente para ejercer su papel presidencial en vísperas del desafío electoral. La necesidad de encontrar un chivo expiatorio para la propagación del virus, que ya ha causado alrededor de 27,000 muertes en los EE. UU., Con pronósticos que empeoran significativamente, también está vinculada a la evaluación de su capacidad para enfrentar la crisis. Sigue siendo un hecho que Estados Unidos se retiró tarde en la adopción de medidas para combatir la propagación del virus y el presidente estadounidense, antes de las etapas iniciales de contagio en suelo estadounidense, subestimó el fenómeno al no tener en cuenta los llamamientos de la médicos, una situación confirmada también por el experto superior del gobierno, quien dijo que con una cuarentena temprana podría haber tenido una mayor contención de la infección. Sin embargo, Trump, a pesar de tener sus propias responsabilidades, no está completamente equivocado acerca de las acusaciones contra la Organización Mundial de la Salud; Es un hecho que al comienzo de la infección, covid 19 fue descrito como poco más que una influencia, lo que denota límites evidentes de evaluación del fenómeno. El otro acusado importante es China, que es responsable, según Trump, de volver a traducir las medidas de contención del virus. De hecho, según algunas investigaciones periodísticas de Associated Press, hay evidencia de que las autoridades chinas, a pesar de conocer los peligros de la infección, habrían permitido el desplazamiento de una gran cantidad de personas durante las vacaciones del Año Nuevo Lunar. La impresión es que ambos líderes de las dos grandes potencias han subestimado el peligro de una pandemia por razones económicas, es decir, para no bloquear sus respectivas economías, sin adoptar una actitud más prospectiva, que habría contenido los costos en la vida humana. y financiero. Ambas capitales no pueden reconocer este error, pero si bien China adoptó un perfil más colaborativo con otros países e instituciones internacionales, Trump, preocupado por la competencia electoral, debe demostrar una actitud más fuerte y decisiva. La decisión de recortar la contribución estadounidense a la Organización Mundial de la Salud, que representa aproximadamente el 10% del total, equivalente a 400 millones de dólares al año, responde a esta lógica. Esta medida tiene una lógica funcional solo para los objetivos electorales de Trump, porque arriesga, en un mundo globalizado, reducir el papel de prevención de la Organización Mundial de la Salud, con evidentes repercusiones también para los Estados Unidos. Además de esta estrategia, la Casa Blanca se suma a la culpa de China, el virus ha sido repetidamente definido por Trump como el virus chino, que, sin embargo, se alterna con el reconocimiento de la acción contrastante de Beijing, a través de la adopción de medidas rígidas. Es un comportamiento doble en beneficio del electorado interno y el mantenimiento de las relaciones con el estado chino. En cuanto al aspecto interno, Estados Unidos está sufriendo la pandemia por la pérdida de millones de empleos y por el daño económico de varios miles de millones de dólares. Una economía debilitada es justo lo contrario de la situación con la que Trump quería enfrentar la campaña electoral y esto provocó la confrontación con los gobernadores de los estados federales. De hecho, si a nivel local, se prefiere adoptar la continuación de la estrategia de contención pandémica mediante el bloqueo de actividades, en el nivel central, la Casa Blanca está presionando para que se recuperen las actividades impuestas desde arriba, dando paso a una confrontación institucional. De hecho, los gobernadores han calificado el comportamiento de Trump como dictatorial, que también se observa en contra de las autoridades médicas del país, que han invitado a no aflojar las medidas de precaución durante los próximos días y han expresado su favor por una reanudación gradual de las actividades, que dejará sin cambios. el uso de dispositivos de protección individual, precisamente para no caer en un número aún mayor de infecciones, lo que también causaría un retraso económico adicional.

US-Pandemie: Trumps schwierige Situation

Der Präsident der Vereinigten Staaten setzt seine Politik fort, eine Person zu finden, die für die Pandemiekrise verantwortlich ist, was dazu geführt hat, dass das amerikanische Land das Land mit der größten Anzahl von Infektionen auf der Welt ist. Trump bewegt sich politisch auf zwei unterschiedlichen Ebenen: Er gibt seine Schuld nicht für den späten Abgang im Kampf gegen die Ansteckung zu und versucht gleichzeitig, der Protagonist in der Regierung des Notstands zu sein, ohne den Gouverneuren der Staaten Räume des Protagonismus zu überlassen Bundes, insbesondere um seine Präsidentschaftsrolle am Vorabend der Wahlherausforderung auszuüben. Die Notwendigkeit, einen Sündenbock für die Ausbreitung des Virus zu finden, der in den USA bereits etwa 27.000 Todesfälle verursacht hat und dessen Prognosen sich erheblich verschlechtern, hängt auch mit der Einschätzung seiner Fähigkeit zusammen, die Krise bewältigen zu können. Es bleibt eine Tatsache, dass die USA zu spät Maßnahmen zur Bekämpfung der Ausbreitung des Virus ergriffen haben und der amerikanische Präsident das Phänomen vor Beginn der Ansteckung auf US-amerikanischem Boden unterschätzt hat, indem er die Appelle der USA nicht berücksichtigt hat Ärzte, eine Situation, die auch vom führenden Regierungsexperten bestätigt wurde, der sagte, dass mit einer frühen Quarantäne die Infektion besser eingedämmt werden könnte. Trotz seiner eigenen Verantwortung ist Trump jedoch nicht völlig falsch in Bezug auf die Anschuldigungen gegen die Weltgesundheitsorganisation. Es ist eine Tatsache, dass zu Beginn der Infektion Covid 19 als kaum mehr als ein Einfluss beschrieben wurde, der offensichtliche Bewertungsgrenzen des Phänomens bezeichnet. Der andere Hauptbeschuldigte ist China, das laut Trump für die Rückübersetzung der Eindämmungsmaßnahmen des Virus verantwortlich ist. Tatsächlich gibt es laut einer journalistischen Untersuchung der Associated Press Hinweise darauf, dass die chinesischen Behörden trotz Kenntnis der Gefahren der Infektion die Vertreibung einer großen Menge von Menschen für die Neujahrsfeiertage erlaubt hätten. Der Eindruck ist, dass beide Führer der beiden Großmächte die Gefahr einer Pandemie aus wirtschaftlichen Gründen unterschätzt haben, dh ihre jeweiligen Volkswirtschaften nicht zu blockieren, ohne eine vorausschauendere Haltung einzunehmen, die die Kosten im menschlichen Leben effektiv eingedämmt hätte und finanziell. Beide Hauptstädte können diesen Fehler nicht erkennen, aber während China ein kooperativeres Profil mit anderen Ländern und internationalen Institutionen angenommen hat, muss Trump, besorgt über den Wahlkampf, eine muskulösere und entschlossenere Haltung zeigen. Die Entscheidung, den amerikanischen Beitrag zur Weltgesundheitsorganisation zu kürzen, der sich auf etwa 10% der Gesamtsumme beläuft, was 400 Millionen Dollar pro Jahr entspricht, entspricht dieser Logik. Diese Bestimmung hat nur eine funktionale Logik für Trumps Wahlziele, da sie in einer globalisierten Welt das Risiko birgt, die Rolle der Prävention der Weltgesundheitsorganisation zu verringern, was sich offensichtlich auch auf die Vereinigten Staaten auswirkt. Zusätzlich zu dieser Strategie trägt das Weiße Haus zur Schuld Chinas bei. Das Virus wurde von Trump wiederholt als chinesisches Virus definiert, das sich jedoch durch die Annahme strenger Maßnahmen mit der Anerkennung der gegensätzlichen Maßnahmen Pekings abwechselt. Es ist ein zweifaches Verhalten zugunsten der internen Wählerschaft und der Aufrechterhaltung der Beziehungen zum chinesischen Staat. In Bezug auf den internen Aspekt leiden die USA unter der Pandemie des Verlusts von Millionen von Arbeitsplätzen und des wirtschaftlichen Schadens von mehreren Milliarden Dollar. Eine geschwächte Wirtschaft ist genau das Gegenteil der Situation, mit der Trump sich dem Wahlkampf stellen wollte, und dies provozierte die Konfrontation mit den Gouverneuren der Bundesländer. Wenn auf lokaler Ebene die Fortsetzung der Strategie zur Eindämmung der Pandemie durch Blockierung von Aktivitäten bevorzugt wird, drängt das Weiße Haus auf zentraler Ebene auf eine Erholung der von oben auferlegten Aktivitäten, was einer institutionellen Konfrontation Platz macht. Die Gouverneure haben Trumps Verhalten tatsächlich als diktatorisch definiert, was auch gegen die medizinischen Behörden des Landes gerichtet ist, die aufgefordert haben, die Vorsichtsmaßnahmen für die nächsten Tage nicht zu lockern, und sich für eine schrittweise Wiederaufnahme der Aktivitäten ausgesprochen haben, die das Land verlassen werden die Verwendung einzelner Schutzvorrichtungen, gerade um nicht in eine noch größere Anzahl von Infektionen zurückzufallen, was auch zu einer weiteren verzögerten wirtschaftlichen Abkehr führen würde.

Pandémie américaine: la situation difficile de Trump

Le président des États-Unis poursuit sa politique de recherche d'un responsable de la pandémie, qui a conduit le pays américain à être celui qui a le plus d'infections au monde. Trump évolue politiquement à deux niveaux distincts: ne pas admettre sa faute pour le départ tardif de la lutte contre la contagion et, en même temps, essayer d'être le protagoniste du gouvernement de l'urgence, sans laisser des espaces de protagonisme aux gouverneurs des États fédéral, notamment pour exercer son rôle présidentiel à la veille du défi électoral. La nécessité de trouver un bouc émissaire pour la propagation du virus, qui a déjà causé environ 27000 décès aux États-Unis, avec des prévisions se détériorant considérablement, est également liée à l'évaluation de sa capacité à avoir été en mesure de faire face à la crise. Il n'en demeure pas moins que les États-Unis ont tardé à adopter des mesures pour lutter contre la propagation du virus et le président américain, avant les premiers stades de la contagion sur le sol américain, a sous-estimé le phénomène en ne tenant pas compte des appels des médecins, une situation confirmée également par le principal expert du gouvernement, qui a déclaré qu'avec une mise en quarantaine précoce, il aurait pu contenir davantage l'infection. Cependant Trump, malgré ses propres responsabilités, n'a pas tout à fait tort au sujet des accusations portées contre l'Organisation mondiale de la santé; c'est un fait qu'au début de l'infection, covid 19 a été décrit comme un peu plus qu'une influence, indiquant les limites évidentes d'évaluation du phénomène. L'autre accusé majeur est la Chine, qui est responsable, selon Trump, de retraduire les mesures de confinement du virus. En fait, selon certaines recherches journalistiques de l'Associated Press, il est prouvé que les autorités chinoises, bien que connaissant les dangers de l'infection, auraient permis le déplacement d'une grande quantité de personnes pour les vacances du Nouvel An lunaire. L'impression est que les deux dirigeants des deux grandes puissances ont sous-estimé le danger d'une pandémie pour des raisons économiques, c'est-à-dire de ne pas bloquer leurs économies respectives, sans adopter une attitude plus prospective, qui aurait effectivement contenu les coûts de la vie humaine et financière. Les deux capitales ne peuvent pas reconnaître cette erreur, mais alors que la Chine a adopté un profil plus collaboratif avec d'autres pays et institutions internationales, Trump, inquiet de la compétition électorale, doit faire preuve d'une attitude plus musclée et décisionnelle. La décision de réduire la contribution américaine à l'Organisation mondiale de la santé, qui représente environ 10% du total, soit 400 millions de dollars par an, répond à cette logique. Cette mesure n'a une logique fonctionnelle que pour les objectifs électoraux de Trump, car elle risque, dans un monde globalisé, de réduire le rôle de prévention de l'Organisation mondiale de la santé, avec des répercussions évidentes également aux États-Unis. En plus de cette stratégie, la Maison Blanche ajoute à la culpabilité de la Chine, le virus a été défini à plusieurs reprises par Trump comme le virus chinois, qui, cependant, est alterné avec la reconnaissance de l'action contrastée de Pékin, grâce à l'adoption de mesures rigides. Il s'agit d'un double comportement au profit de l'électorat interne et du maintien des relations avec l'Etat chinois. En ce qui concerne l'aspect interne, les États-Unis souffrent de la pandémie pour la perte de millions d'emplois et des dommages économiques de plusieurs milliards de dollars. Une économie affaiblie est juste l'opposé de la situation avec laquelle Trump voulait faire face à la campagne électorale et cela a provoqué la confrontation avec les gouverneurs des États fédéraux. En effet, si au niveau local, il est préférable d'adopter la poursuite de la stratégie de maîtrise de la pandémie en bloquant les activités, au niveau central la Maison Blanche fait pression pour une reprise des activités imposées d'en haut, laissant place à une confrontation institutionnelle. Les gouverneurs ont en effet qualifié le comportement de Trump de dictatorial, ce qui est également perçu par les autorités médicales du pays, qui ont invité à ne pas assouplir les mesures de précaution pour les prochains jours et ont exprimé leur faveur pour une reprise progressive des activités, ce qui laissera le marché inchangé. l'utilisation de dispositifs de protection individuelle, précisément pour ne pas retomber dans un nombre encore plus important d'infections, ce qui entraînerait également un nouveau départ économique retardé.

Pandemia dos EUA: a difícil situação de Trump

O presidente dos Estados Unidos continua em sua política de encontrar uma pessoa responsável pela crise da pandemia, que levou o país americano a ser o com o maior número de infecções no mundo. Trump está se movendo politicamente em dois níveis distintos: não admitindo sua culpa pela partida tardia na luta contra o contágio e, ao mesmo tempo, tentando ser o protagonista no governo de emergência, sem deixar espaços de protagonismo aos governadores dos estados. federal, especialmente para exercer seu papel presidencial às vésperas do desafio eleitoral. A necessidade de encontrar um bode expiatório para a disseminação do vírus, que já causou cerca de 27.000 mortes nos EUA, com previsões piorando significativamente, também está ligada à avaliação de sua capacidade de lidar com a crise. Continua sendo um fato que os EUA deixaram tarde a adoção de medidas para combater a disseminação do vírus e o presidente americano, antes dos estágios iniciais de contágio em solo norte-americano, subestimou o fenômeno ao não levar em conta os apelos da médicos, situação confirmada também pelo principal especialista do governo, que disse que, com uma quarentena precoce, poderia ter tido uma maior contenção da infecção. No entanto, Trump, apesar de ter suas próprias responsabilidades, não está totalmente errado sobre as acusações contra a Organização Mundial da Saúde; é fato que, no início da infecção, a covid 19 foi descrita como pouco mais que uma influência, denotando limites evidentes de avaliação do fenômeno. O outro grande acusado é a China, que é responsável, segundo Trump, por retraduzir as medidas de contenção do vírus. De fato, de acordo com algumas pesquisas jornalísticas da Associated Press, há evidências de que as autoridades chinesas, apesar de conhecerem os perigos da infecção, teriam permitido o deslocamento de uma grande quantidade de pessoas nas férias do Ano Novo Lunar. A impressão é que ambos os líderes das duas grandes potências subestimaram o perigo de uma pandemia por razões econômicas, ou seja, para não bloquear suas respectivas economias, sem adotar uma atitude mais prospectiva, que teria efetivamente contido custos nas vidas humanas e financeiro. Ambas as capitais não podem reconhecer esse erro, mas enquanto a China adotou um perfil mais colaborativo com outros países e instituições internacionais, Trump, preocupado com a competição eleitoral, deve demonstrar uma atitude mais musculosa e de tomada de decisão. A decisão de cortar a contribuição americana para a Organização Mundial da Saúde, que equivale a cerca de 10% do total, equivalente a 400 milhões de dólares por ano, responde a essa lógica. Essa medida tem uma lógica funcional apenas para os objetivos eleitorais de Trump, porque arrisca, em um mundo globalizado, reduzir o papel de prevenção da Organização Mundial da Saúde, com evidentes repercussões também para os Estados Unidos. Além dessa estratégia, a Casa Branca aumenta a culpa da China, o vírus tem sido repetidamente definido por Trump como o vírus chinês, que, no entanto, é alternado com o reconhecimento da ação contrastante de Pequim, através da adoção de medidas rígidas. É um comportamento duplo para o benefício do eleitorado interno e a manutenção das relações com o estado chinês. Quanto ao aspecto interno, os EUA estão sofrendo com a pandemia pela perda de milhões de empregos e por danos econômicos de vários bilhões de dólares. Uma economia enfraquecida é justamente o oposto da situação com a qual Trump queria enfrentar a campanha eleitoral e isso provocou o confronto com os governadores dos estados federais. De fato, se no nível local, é preferível adotar a continuação da estratégia de contenção pandêmica, bloqueando atividades; no nível central, a Casa Branca está pressionando por uma recuperação das atividades impostas de cima, dando lugar a um confronto institucional. Os governadores de fato chamaram o comportamento de Trump de ditatorial, o que também é visto contra as autoridades médicas do país, que convidaram a não afrouxar as medidas de precaução nos próximos dias e expressaram seu favor por uma retomada gradual das atividades, o que deixará o mercado inalterado. o uso de dispositivos de proteção individual, precisamente para não recair em um número ainda maior de infecções, o que também causaria uma partida econômica mais atrasada.