أصبحت مسألة استقلال القضاء البولندي رسميًا موضوع نزاع بين بروكسل ووارسو ؛ في الواقع ، أحالت المفوضية الأوروبية بولندا إلى محكمة العدل التابعة للاتحاد الأوروبي ، بهدف حماية استقلال قضاة الأمة البولندية. الحجة المركزية للنزاع هي القانون الذي دخل حيز التنفيذ في بولندا في 14 فبراير 2020 ، والذي يبدو ، وفقًا للمفوضية الأوروبية ، أنه غير متوافق مع أسبقية قانون الاتحاد الأوروبي ، لأنه يؤثر على الاستقلال الضروري للقضاة عن تنفيذي. من العوامل المشددة الخاصة للحكم القانوني قيد المناقشة أيضًا الحظر ، على القضاة أن يطبقوا بشكل مباشر أحكام القانون الأوروبي ، الذي يريد على وجه التحديد حماية استقلال القضاء ، من خلال تفعيل الإجراءات التأديبية ضد القضاة. وقد تم النص على الحظر. تفويض القرارات الأولية بشأن قضايا استقلال القضاء إلى محكمة لوكسمبورغ ، وفقًا لأحكام المعاهدات الموقعة أيضًا من قبل وارسو. إذا تم تأييد استئناف المفوضية الأوروبية للحكومة البولندية ، فسيكون هذا هو الجملة الثانية ، بعد أن تبين أن إجراءات تعيين قضاة المحكمة العليا في بولندا تتعارض مع القانون الأوروبي. تتعلق مبررات السلطة التنفيذية في وارسو بحقيقة وجود كفاءة أكبر في النظام القضائي ، وكذلك لإزالة الآثار التي لا تزال موجودة للتشريع قبل عام 1989 ، عندما كانت الدولة تحكمها الديكتاتورية الشيوعية. ومع ذلك ، فإن العذر يبدو غير متسق لأن الحكومة في المنصب تناشد إلغاء القواعد السارية في ظل نظام ديكتاتوري ، وتريد استبدالها بقانون لا يحترم استقلال القضاة ، وهو سلوك يشبه ما تفعله أنت. تريد القتال. استقلال القضاة هو مطلب أساسي في القانون الأوروبي الذي قبلته وارسو طواعية وغير قابل للتفاوض بالنسبة لبروكسل. والأخطر من ذلك أن الانتهاك على نفس الموضوع تكرر للمرة الثانية وعلى مسافة قصيرة ، بالنظر إلى أن العقوبة الأولى تعود إلى 2 آذار (مارس) الماضي فقط. ستؤدي الإدانة الجديدة إلى إبعاد بولندا وحكومتها الرجعية عن المبادئ التأسيسية للاتحاد وستؤكد ، إذا لزم الأمر ، انضمام البلد البولندي بسبب الغرض الوحيد المتمثل في الحصول على المزايا الاقتصادية القادمة من الاتحاد ، والتي تؤثر على كلاهما. ميزانية الدولة. المشكلة معروفة جيداً: لا يبدو أن بلدان حلف فيزغراد قد اعتادت على المثل الغربية حتى الآن وهي محكومة من قبل التنفيذيين اليمينيين الذين لا يزالون يمارسون السلطة بالطرق والأشكال الشيوعية السارية عندما كانوا تحت تأثير الاتحاد السوفيتي. في مؤسسات البلدان الاشتراكية السابقة ، ولا سيما بولندا والمجر ، لم يكن هناك نضج كافٍ نحو الاحترام الديمقراطي لممارسة الحكومة والمعارضة ؛ في الممارسة العملية ، لم يتم بناء نظام الضوابط والتوازنات هذا فقط ، وهو ما يجب أن يضمن المواجهة الديمقراطية ، ولكن على العكس من ذلك ، تم اتخاذ الاتجاه لتدمير كل تلك السلطات التي يمكن أن تعارض إجراء حكومي واحد ، سواء كان القضاء ، مع استقلالها الضروري ، وضغط حرية الصحافة بشكل متزايد ، مع ما يترتب على ذلك من انخفاض في ضمان الحقوق المدنية. السؤال هو ما إذا كان من المقبول أن يكون أعضاء دول الاتحاد الأوروبي متخلفين حتى الآن في حقوقهم في أن الدخول والبقاء في أوروبا كان يجب أن يتقدم ويضمن بدلاً من ذلك. إن وجود الدول القومية التي ترفض أي التزام وتطبيق للمعايير التي وقعتها بنفسها بحرية والتي تنتهكها بحرية لم يعد يبدو مقبولاً في منتدى فوق وطني يريد أن يطمح إلى تحقيق ، عاجلاً أم آجلاً ، اتحاد سياسي يتميز بالضمان من القانون. إذا لم يتم قبول هذه القواعد الدنيا ، فلا يجب حتى السماح لها بالوصول إلى المزايا التي يضمنها الاتحاد ولا يكفي فرض غرامات وعدم السماح بالوصول إلى الميزانيات الأوروبية ، لأن التوبة في مواجهة هذه التهديدات ليست سوى التوبة غير الصادقة التي تفضي إلى تكرار المخالفة في أول فرصة متاحة. من الضروري التحلي بالشجاعة لتعريف هذه البلدان على أنها أعباء غير ضرورية لعملية التكامل الأوروبي ، وبالتالي ، التحلي بالشجاعة لاتخاذ إجراءات جذرية مثل الطرد من الاتحاد: على الأقل ، لن يتم تبديد الأموال الأوروبية دون داعٍ في التمويل دون أي غرض.
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mercoledì 31 marzo 2021
lunedì 29 marzo 2021
Cina e Russia non sono interlocutori affidabili perchè appoggiano la giunta militare del Myanmar
La repressione in Myanmar sta assumendo dimensioni sempre maggiori, sia per la violenza messa in atto, che per la tragica contabilità delle vittime, tra cui anche bambini e minorenni. L’entità della forza messa in campo dai militari, funzionale ad una repressione, che ha come obiettivo quello di cancellare ogni forma di dissidenza, rivela un timore che ha generato una reazione oltre ogni ragionevole aspettativa soprattutto nei modi. La paura dei militari è senz’altro dovuta al percorso democratico che il paese aveva intrapreso e che minacciava l’autonomia delle forze armate, soprattutto dal punto di vista economico e finanziario; la struttura produttiva dell’ex Birmania, infatti è praticamente totalmente gestita dai militari, che, nelle varie forze armate, si dividono le varie industrie del paese. Si comprende come ciò determini una forte diseguaglianza ed il tessuto produttivo sia condizionato da una burocrazia con alto tasso di corruzione. E’ possibile che anche la piccola cessione di potere politico, avvenuta con il parziale ripristino democratico, abbia avuto, tra le altre, anche la conseguenza di un aumento del controllo sulla gestione dell’economia: ciò è stato vissuto da parte dei militari come una invasione di campo che ne ha provocato la reazione rabbiosa e la cancellazione, mediante futili motivi, degli asseti democratici. L’Unione Europea, tramite l’Alto rappresentante per la politica estera, ha condannato la violenza spietata delle forze armane birmane, contro il proprio stesso popolo, che ha assunto proporzioni ancora maggiori, rispetto ai giorni passati; Bruxelles ha anche detto di stare lavorando per fermare la violenza. Pure il presidente USA, Biden, ha condannato l’esercito del Myanmar per avere provocato morti inutili ed ha preannunciato sanzioni contro l’esercito e la giunta militare della ex Birmania, colpevole anche del colpo di stato che ha destituito il governo legittimamente eletto. Dunque le reazioni occidentali, contro i militari del Myanmar, da parte dei due maggiori soggetti occidentali, sono state veloci e molto rilevanti dal punto di vista diplomatico a cui, sicuramente, seguiranno delle sanzioni che andranno a colpire, dal punto di vista commerciale e finanziario le ricchezze gestite dalle forze armate; tuttavia esiste un motivo di preoccupazione altrettanto grave, perché accentua la sempre maggiore differenza tra la parte occidentale con la Cina e la Russia. L’alto valore simbolico dell’appoggio dichiarato alla giunta militare del Myanmar da parte di Pechino e Mosca, sembra essere un fattore di non ritorno per la Cina e la Russia in relazione alla possibilità di instaurare un dialogo su basi comuni con USA ed Europa. I due paesi, uno ex comunista ed uno dichiaratamente comunista, ma con un particolare apprezzamento al mercato senza diritti per i lavoratori, si avvicinano sempre di più, scoprendo sempre maggiori affinità nella negazione dei diritti civili e riconoscendo meriti anche agli altri soggetti internazionali che intraprendono questo percorso. Appoggiare una dittatura sanguinosa ha un significato particolare, che va oltre l’intenzione di cooptare un paese nella propria zona di influenza, e che vuole affermare il diritto di un governo di reprimere in qualsiasi modo il dissenso interno: una situazione comune sia per la Cina, che per la Russia. Il messaggio che deve arrivare a Washington e Bruxelles è semplicemente questo, ma si deve tenere conto che per la Cina, dal punto di vista della politica estera si tratta di rompere il proprio tabù della non ingerenza negli affari interni: appoggiando in maniera manifesta la giunta golpista, mette in chiaro la propria posizione di ritenere legittima qualsiasi forma di repressione che viene usata per contenere ed annullare il dissenso interno. Se questo è vero, e non vi è alcun elemento per potere ritenere il contrario, sia Pechino, che Mosca, hanno compiuto un avanzamento dal quale non sembra possano ritornare indietro e, a questo punto, l’occidente deve riflettere su qualunque contatto e rapporto intenda tenere e mantenere con questi due paesi. La via diplomatica è sempre la migliore, ma di fronte a provocazioni del genere un deciso allontanamento, anche nelle relazioni commerciali ed economiche, sembra essere la soluzione migliore, anche per sfuggire a qualsiasi forma di contaminazione, seppure apparentemente conveniente economicamente, proveniente dai due paesi. L’uso del soft power cinese e la politica dei vaccini della Russia non devono condizionare il giudizio su due governi che approvano ed appoggiano la repressione violenta come forma di politica contro il dissenso: meglio ricercare una propria autonomia nel campo occidentale e non correre alcun rischio derivante dal rapporto con queste nazioni.
China and Russia are not reliable interlocutors because they support the military junta of Myanmar
The repression in Myanmar is assuming ever greater dimensions, both for the violence carried out and for the tragic accounting of the victims, including children and minors. The extent of the force deployed by the military, functional to a repression, which aims to erase all forms of dissidence, reveals a fear that has generated a reaction beyond all reasonable expectations, especially in the ways. The fear of the military is undoubtedly due to the democratic path that the country had undertaken and which threatened the autonomy of the armed forces, especially from an economic and financial point of view; the production structure of the former Burma, in fact, is practically totally managed by the military, who divide the various industries of the country into the various armed forces. It is understandable how this leads to a strong inequality and the productive fabric is conditioned by a bureaucracy with a high rate of corruption. It is possible that even the small transfer of political power, which took place with the partial democratic restoration, had, among others, the consequence of an increase in control over the management of the economy: this was experienced by the military as a invasion of the field which provoked an angry reaction and the cancellation, by means of futile reasons, of the democratic threats. The European Union, through the High Representative for Foreign Policy, has condemned the merciless violence of the Burmese armies against their own people, which has assumed even greater proportions than in past days; Brussels also said it was working to stop the violence. The US president, Biden, also condemned the Myanmar army for causing unnecessary deaths and announced sanctions against the army and military junta of the former Burma, also guilty of the coup that dismissed the legitimately elected government. Therefore, the Western reactions against the Myanmar military by the two major Western subjects have been fast and very relevant from a diplomatic point of view, which will certainly be followed by sanctions that will hit, from a commercial and financial point of view. the wealth managed by the armed forces; however, there is an equally serious cause for concern, because it accentuates the growing difference between the western part of China and Russia. The high symbolic value of the declared support for the military junta of Myanmar by Beijing and Moscow seems to be a factor of no return for China and Russia in relation to the possibility of establishing a dialogue on a common basis with the US and Europe. The two countries, one ex-communist and one openly communist, but with a particular appreciation of the market without rights for workers, are getting closer and closer, discovering ever greater affinities in the denial of civil rights and also recognizing merits to the other international subjects who undertake this path. Supporting a bloody dictatorship has a particular significance, which goes beyond the intention of co-opting a country in one's own zone of influence, and which wants to affirm the right of a government to repress internal dissent in any way: a common situation for both China. , which for Russia. The message that must reach Washington and Brussels is simply this, but it must be taken into account that for China, from the point of view of foreign policy, it is a question of breaking its taboo of non-interference in internal affairs: by manifestly supporting the junta putschist, makes clear his position to consider legitimate any form of repression that is used to contain and cancel internal dissent. If this is true, and there is no element to be able to believe the contrary, both Beijing and Moscow have made an advance from which they do not seem to be able to go back and, at this point, the West must reflect on any contact and relationship. intends to keep and maintain with these two countries. The diplomatic path is always the best, but in the face of such provocations, a decisive removal, even in commercial and economic relations, seems to be the best solution, also to escape any form of contamination, albeit apparently economically convenient, coming from the two countries. . The use of Chinese soft power and Russia's vaccine policy must not condition the judgment of two governments that approve and support violent repression as a form of policy against dissent: it is better to seek autonomy in the Western field and not take any risks. resulting from the relationship with these nations.
China y Rusia no son interlocutores confiables porque apoyan a la junta militar de Myanmar
La represión en Myanmar está adquiriendo dimensiones cada vez mayores, tanto por la violencia ejercida como por el trágico relato de las víctimas, incluidos niños y menores. La amplitud de la fuerza desplegada por los militares, funcional a una represión, que apunta a borrar todas las formas de disidencia, revela un miedo que ha generado una reacción más allá de todas las expectativas razonables, especialmente en las formas. El miedo a los militares se debe sin duda al camino democrático que había emprendido el país y que amenazaba la autonomía de las Fuerzas Armadas, especialmente desde el punto de vista económico y financiero; la estructura de producción de la antigua Birmania, de hecho, está prácticamente totalmente gestionada por los militares, que dividen las diversas industrias del país en las distintas fuerzas armadas. Es comprensible cómo esto conduce a una fuerte desigualdad y el tejido productivo está condicionado por una burocracia con un alto índice de corrupción. Es posible que incluso el pequeño traspaso del poder político, que se produjo con la restauración democrática parcial, también tuvo la consecuencia de un aumento del control sobre la gestión de la economía: invasión del campo que provocó una reacción airada y la cancelación, por razones inútiles, de la sed democrática. La Unión Europea, a través del Alto Representante para Política Exterior, ha condenado la violencia despiadada de los ejércitos birmanos contra su propio pueblo, que ha adquirido proporciones aún mayores que en días pasados; Bruselas también dijo que estaba trabajando para detener la violencia. El presidente estadounidense, Biden, también condenó al ejército de Myanmar por causar muertes innecesarias y anunció sanciones contra el ejército y la junta militar de la ex Birmania, también culpable del golpe que destituyó al gobierno legítimamente elegido. Por lo tanto, las reacciones occidentales contra el ejército de Myanmar por parte de los dos principales sujetos occidentales fueron rápidas y muy relevantes desde el punto de vista diplomático, que sin duda irán seguidas de sanciones que afectarán, desde un punto de vista comercial y financiero. por las fuerzas armadas; sin embargo, existe un motivo de preocupación igualmente grave, porque acentúa la creciente diferencia entre la parte occidental de China y Rusia. El alto valor simbólico del apoyo declarado a la junta militar de Myanmar por parte de Pekín y Moscú parece ser un factor sin retorno para China y Rusia en relación a la posibilidad de entablar un diálogo en común con Estados Unidos y Europa. Los dos países, uno excomunista y otro abiertamente comunista, pero con una particular apreciación del mercado sin derechos para los trabajadores, se están acercando cada vez más, descubriendo afinidades cada vez mayores en la negación de los derechos civiles y reconociendo también los méritos al otro internacional. sujetos que emprenden este camino. Apoyar una dictadura sangrienta tiene un significado particular, que va más allá de la intención de cooptar un país en la propia zona de influencia, y que quiere afirmar el derecho de un gobierno a reprimir la disidencia interna de cualquier forma: una situación común para ambos. China., Que para Rusia. El mensaje que debe llegar a Washington y Bruselas es simplemente este, pero hay que tener en cuenta que para China, desde el punto de vista de la política exterior, se trata de romper su tabú de no injerencia en los asuntos internos: por manifiestamente apoyando al líder golpista de la junta, deja en claro su posición de considerar legítima cualquier forma de represión que se utilice para contener y anular la disidencia interna. Si esto es cierto, y no hay ningún elemento para poder creer lo contrario, tanto Pekín como Moscú han hecho un avance del que no parecen poder retroceder y, a estas alturas, Occidente debe reflexionar sobre cualquier contacto y relación.tiene la intención de mantener y mantener con estos dos países. La vía diplomática es siempre la mejor, pero ante tales provocaciones un alejamiento decisivo, incluso en las relaciones comerciales y económicas, parece ser la mejor solución, también para escapar de cualquier forma de contaminación, aunque aparentemente conveniente económicamente, proveniente de los dos. países. El uso del poder blando chino y la política de vacunas de Rusia no debe condicionar el juicio a dos gobiernos que aprueban y apoyan la represión violenta como una forma de política contra la disidencia: es mejor buscar la autonomía en el campo occidental y no correr riesgos. la relación con estas naciones.
China und Russland sind keine verlässlichen Gesprächspartner, weil sie die Militärjunta von Myanmar unterstützen
Die Repression in Myanmar nimmt immer größere Dimensionen an, sowohl für die ausgeübte Gewalt als auch für die tragische Bilanzierung der Opfer, einschließlich Kinder und Minderjähriger. Das Ausmaß der vom Militär eingesetzten Streitkräfte, die für eine Unterdrückung eingesetzt werden und darauf abzielen, alle Formen von Meinungsverschiedenheiten zu beseitigen, zeigt eine Angst, die eine Reaktion ausgelöst hat, die alle vernünftigen Erwartungen übertrifft, insbesondere in Bezug auf die Art und Weise. Die Angst vor dem Militär ist zweifellos auf den demokratischen Weg zurückzuführen, den das Land eingeschlagen hatte und der die Autonomie der Streitkräfte bedrohte, insbesondere aus wirtschaftlicher und finanzieller Sicht. Die Produktionsstruktur des ehemaligen Burma wird praktisch vollständig vom Militär verwaltet, das die verschiedenen Industrien des Landes in die verschiedenen Streitkräfte aufteilt. Es ist verständlich, wie dies zu einer starken Ungleichheit führt und das produktive Gefüge von einer Bürokratie mit einer hohen Korruptionsrate bedingt wird. Es ist möglich, dass selbst die geringe Übertragung politischer Macht, die mit der teilweisen demokratischen Wiederherstellung stattfand, auch zu einer zunehmenden Kontrolle über die Verwaltung der Wirtschaft führte: Invasion des Feldes, die eine wütende Reaktion hervorrief, und die Aufhebung, aus vergeblichen Gründen des demokratischen Durstes. Die Europäische Union hat durch den Hohen Vertreter für Außenpolitik die rücksichtslose Gewalt der birmanischen Armeen gegen ihr eigenes Volk verurteilt, die noch größere Ausmaße angenommen hat als in den vergangenen Tagen. Brüssel sagte auch, es arbeite daran, die Gewalt zu stoppen. Der US-Präsident Biden verurteilte auch die myanmarische Armee wegen unnötiger Todesfälle und kündigte Sanktionen gegen die Armee und die Militärjunta des ehemaligen Burma an, die ebenfalls des Staatsstreichs schuldig waren, durch den die rechtmäßig gewählte Regierung entlassen wurde. Daher waren die westlichen Reaktionen der beiden großen westlichen Untertanen gegen das myanmarische Militär aus diplomatischer Sicht schnell und sehr relevant, gefolgt von Sanktionen, die aus kommerzieller und finanzieller Sicht sicherlich getroffen werden. Der verwaltete Reichtum von den Streitkräften; Es gibt jedoch einen ebenso ernsten Grund zur Besorgnis, da dies den wachsenden Unterschied zwischen dem westlichen Teil Chinas und Russland verstärkt. Der hohe symbolische Wert der erklärten Unterstützung der Militärjunta von Myanmar durch Peking und Moskau scheint für China und Russland in Bezug auf die Möglichkeit eines gemeinsamen Dialogs mit den USA und Europa kein Faktor für eine Rückkehr zu sein. Die beiden Länder, ein Ex-Kommunist und ein offen Kommunist, aber mit einer besonderen Wertschätzung des Marktes ohne Arbeitnehmerrechte, kommen sich immer näher, entdecken immer größere Affinitäten bei der Verweigerung von Bürgerrechten und erkennen auch Verdienste gegenüber der anderen Internationale an Themen, die diesen Weg einschlagen. Die Unterstützung einer blutigen Diktatur hat eine besondere Bedeutung, die über die Absicht hinausgeht, ein Land in der eigenen Einflusszone zu kooptieren, und die das Recht einer Regierung bekräftigen will, interne Meinungsverschiedenheiten in irgendeiner Weise zu unterdrücken: eine gemeinsame Situation für beide China., Was für Russland. Die Botschaft, die Washington und Brüssel erreichen muss, ist einfach diese, aber es muss berücksichtigt werden, dass es für China aus außenpolitischer Sicht darum geht, sein Tabu der Nichteinmischung in innere Angelegenheiten zu brechen: offensichtlich Er unterstützt den Putschisten der Junta und macht seine Position klar, jede Form von Unterdrückung, die zur Eindämmung und Aufhebung interner Meinungsverschiedenheiten eingesetzt wird, als legitim zu betrachten. Wenn dies zutrifft und es kein Element gibt, um das Gegenteil glauben zu können, haben sowohl Peking als auch Moskau einen Fortschritt gemacht, von dem sie offenbar nicht zurückkehren können, und an diesem Punkt muss der Westen über jeden nachdenken Kontakt und Beziehung. beabsichtigt, mit diesen beiden Ländern zu halten und zu pflegen. Der diplomatische Weg ist immer der beste, aber angesichts solcher Provokationen scheint eine entscheidende Beseitigung, selbst in den Handels- und Wirtschaftsbeziehungen, die beste Lösung zu sein, um auch jeder Form von Kontamination zu entgehen, wenn auch scheinbar wirtschaftlich zweckmäßig, die von beiden ausgeht Länder. Der Einsatz von chinesischer Soft Power und Russlands Impfpolitik darf nicht das Urteil zweier Regierungen bedingen, die gewaltsame Unterdrückung als eine Form der Politik gegen Dissens billigen und unterstützen: Es ist besser, Autonomie im westlichen Bereich anzustreben und keine Risiken einzugehen die Beziehung zu diesen Nationen.
La Chine et la Russie ne sont pas des interlocuteurs fiables car elles soutiennent la junte militaire du Myanmar
La répression au Myanmar prend des dimensions de plus en plus grandes, à la fois pour les violences perpétrées et pour le bilan tragique des victimes, y compris des enfants et des mineurs. L'ampleur de la force déployée par les militaires, fonctionnelle à une répression, qui vise à effacer toutes les formes de dissidence, révèle une peur qui a engendré une réaction au-delà de toute attente raisonnable, notamment dans les voies. La peur des militaires est sans doute due à la voie démocratique que le pays avait engagée et qui menaçait l'autonomie des forces armées, notamment d'un point de vue économique et financier; la structure de production de l'ex-Birmanie, en fait, est pratiquement totalement gérée par les militaires, qui divisent les diverses industries du pays en différentes forces armées. On comprend comment cela conduit à une forte inégalité et le tissu productif est conditionné par une bureaucratie avec un taux élevé de corruption. Il est possible que même le petit transfert de pouvoir politique, qui a eu lieu avec la restauration démocratique partielle, ait également eu pour conséquence une augmentation du contrôle sur la gestion de l'économie: invasion du champ qui a provoqué une réaction de colère et l'annulation, au moyen de raisons futiles, de la soif démocratique. L’Union européenne, par l’intermédiaire du Haut Représentant pour la politique étrangère, a condamné la violence impitoyable des armées birmanes contre leur propre peuple, qui a pris des proportions encore plus importantes que ces derniers jours; Bruxelles a également déclaré qu'elle travaillait pour mettre fin à la violence. Le président américain, Biden, a également condamné l'armée birmane pour avoir causé des morts inutiles et a annoncé des sanctions contre l'armée et la junte militaire de l'ex-Birmanie, également coupable du coup d'État qui a limogé le gouvernement légitimement élu. Par conséquent, les réactions occidentales contre l'armée birmane par les deux grands sujets occidentaux ont été rapides et très pertinentes d'un point de vue diplomatique, qui seront certainement suivies de sanctions qui frapperont, d'un point de vue commercial et financier. La richesse gérée par les forces armées; cependant, il y a une source d'inquiétude tout aussi grave, car elle accentue la différence croissante entre la partie occidentale de la Chine et la Russie. La haute valeur symbolique du soutien déclaré à la junte militaire du Myanmar par Pékin et Moscou semble être un facteur de non-retour pour la Chine et la Russie par rapport à la possibilité d'établir un dialogue sur une base commune avec les États-Unis et l'Europe. Les deux pays, un ex-communiste et un ouvertement communiste, mais avec une appréciation particulière du marché sans droits pour les travailleurs, se rapprochent de plus en plus, découvrant des affinités toujours plus grandes dans le déni des droits civils et reconnaissant également les mérites de l'autre international. sujets qui entreprennent ce chemin. Soutenir une dictature sanglante a une signification particulière, qui va au-delà de l'intention de cooptation d'un pays dans sa propre zone d'influence, et qui veut affirmer le droit d'un gouvernement à réprimer de quelque manière que ce soit la dissidence interne: une situation commune pour les deux. Chine., Qui pour la Russie. Le message qui doit parvenir à Washington et à Bruxelles est simplement celui-ci, mais il faut tenir compte du fait que pour la Chine, du point de vue de la politique étrangère, il s'agit de briser son tabou de non-ingérence dans les affaires intérieures: en manifestant soutenant le chef du coup d'État de la junte, il exprime clairement sa position de considérer comme légitime toute forme de répression utilisée pour contenir et annuler la dissidence interne. Si cela est vrai, et qu'il n'y a aucun élément pour pouvoir croire le contraire, Pékin et Moscou ont fait une avancée dont ils ne semblent pas pouvoir revenir et, à ce stade, l'Occident doit réfléchir à tout le contact et les relations. entend se maintenir et entretenir avec ces deux pays. La voie diplomatique est toujours la meilleure, mais face à de telles provocations, une élimination décisive, même dans les relations commerciales et économiques, semble être la meilleure solution, également pour échapper à toute forme de contamination, bien qu'apparemment économiquement commode, venant des deux. pays. L'utilisation du soft power chinois et de la politique vaccinale de la Russie ne doit pas conditionner le jugement de deux gouvernements qui approuvent et soutiennent la répression violente comme forme de politique contre la dissidence: il vaut mieux rechercher l'autonomie dans le domaine occidental et ne pas prendre de risques. la relation avec ces nations.
China e Rússia não são interlocutores confiáveis porque apóiam a junta militar de Mianmar
A repressão em Mianmar assume dimensões cada vez maiores, tanto pela violência perpetrada como pela trágica prestação de contas das vítimas, incluindo crianças e menores. A extensão da força desdobrada pelos militares, funcional a uma repressão, que visa apagar todas as formas de dissidência, revela um medo que tem gerado uma reação além de todas as expectativas razoáveis, principalmente nas formas. O medo dos militares deve-se, sem dúvida, à trajetória democrática que o país percorreu e que ameaçou a autonomia das Forças Armadas, especialmente do ponto de vista econômico e financeiro; a estrutura produtiva da ex-Birmânia, de fato, é praticamente totalmente administrada pelos militares, que dividem as várias indústrias do país nas várias forças armadas. É compreensível que isso leve a uma forte desigualdade e o tecido produtivo seja condicionado por uma burocracia com alto índice de corrupção. É possível que mesmo a pequena transferência de poder político, ocorrida com a restauração democrática parcial, tenha também como consequência um aumento do controle sobre a gestão da economia: invasão do campo que provocou uma reação irada e o cancelamento, por meio de razões fúteis, da sede democrática. A União Europeia, através do Alto Representante para a Política Externa, condenou a violência implacável dos exércitos birmaneses contra o seu próprio povo, que assumiu proporções ainda maiores do que nos dias anteriores; Bruxelas também disse que está trabalhando para conter a violência. O presidente dos Estados Unidos, Biden, também condenou o exército de Mianmar por causar mortes desnecessárias e anunciou sanções contra o exército e a junta militar da ex-Birmânia, também culpados do golpe que demitiu o governo legitimamente eleito. Portanto, as reações ocidentais contra os militares de Mianmar por parte dos dois principais súditos ocidentais foram rápidas e muito relevantes do ponto de vista diplomático, o que certamente será seguido por sanções que atingirão, do ponto de vista comercial e financeiro. pelas forças armadas; no entanto, há um motivo igualmente sério de preocupação, porque acentua a crescente diferença entre a parte ocidental da China e a Rússia. O alto valor simbólico do apoio declarado à junta militar de Mianmar por Pequim e Moscou parece ser um fator de não retorno para a China e a Rússia em relação à possibilidade de estabelecer um diálogo em uma base comum com os EUA e a Europa. Os dois países, um ex-comunista e outro abertamente comunista, mas com particular valorização do mercado sem direitos dos trabalhadores, aproximam-se cada vez mais, descobrindo afinidades cada vez maiores na negação dos direitos civis e reconhecendo também méritos à outra internacional. sujeitos que empreendem este caminho. Apoiar uma ditadura sangrenta tem um significado particular, que vai além da intenção de cooptar um país em sua própria zona de influência, e que quer afirmar o direito de um governo de reprimir dissidentes internos de qualquer forma: uma situação comum para ambos China., Que para a Rússia. A mensagem que deve chegar a Washington e Bruxelas é simplesmente esta, mas há que ter em conta que para a China, do ponto de vista da política externa, se trata de quebrar o tabu da não ingerência nos assuntos internos: manifestamente apoiando o líder golpista da junta, ele deixa claro sua posição de considerar legítima qualquer forma de repressão usada para conter e cancelar dissidências internas. Se isso for verdade, e se não houver nenhum elemento para se poder acreditar o contrário, tanto Pequim quanto Moscou fizeram um avanço do qual não parecem poder voltar atrás e, neste ponto, o Ocidente deve refletir sobre qualquer contato e relacionamento. pretende manter e manter com estes dois países. A via diplomática é sempre a melhor, mas face a tais provocações um afastamento decisivo, mesmo nas relações comerciais e económicas, parece ser a melhor solução, também para escapar a qualquer forma de contaminação, ainda que aparentemente conveniente do ponto de vista económico, proveniente das duas países. O uso do soft power chinês e a política de vacinas da Rússia não devem condicionar o julgamento de dois governos que aprovam e apóiam a repressão violenta como forma de política contra os dissidentes: é melhor buscar autonomia no campo ocidental e não correr riscos. a relação com essas nações.