أمام بايدن حوالي ثلاثة عشر شهرًا للحصول على نتائج فعالة ، والتي ستسمح له بالوصول بدرجة معينة من الهدوء عند التعيين لانتخابات الكونجرس. يرتكز البرنامج الحكومي على ثلاثة محاور رئيسية ، سيحدد نجاحها الحكم على عمل الرئيس ، ولكن قبل كل شيء ، على الهيكل المستقبلي للولايات المتحدة ، من خلال سياسة تعد بأن تكون قائمة على استثمارات مالية كبيرة تحفيز النمو الهيكلي للبلاد. تستند النقطة الأولى إلى الاحتياجات العاجلة الملحة وتمثل التغلب على الوباء. التغلب على هذه العقبة يعني المضي قدما براحة البال مع خطط التنمية الأخرى. لقد قامت الولايات المتحدة الأمريكية ، حاليًا ، بتلقيح 29.1٪ من السكان بشكل كامل ، وهو رقم يضع البلاد في مرتبة متقدمة جدًا على حليفها الأوروبي ، ويمثل في حد ذاته بالفعل نجاحًا يلزم المضي فيه دون معاناة. إن النجاح في هذا الوباء ضروري وتمهيدي للأهداف الأخرى التي حددها الرئيس الأمريكي ، لأنه يمثل أداة مصداقية لا جدال فيها ، ولأنه وظيفي لتنفيذ الاستثمارات الكبيرة التي تريد القيام بها. الهدف الثاني ذو طبيعة إدارية ويهدف إلى التغلب على الانقسامات في دولة شديدة اللامركزية ، حيث تكمن الصعوبة الأكبر في الجمع بين سلسلة من الإدارات العامة ، والتي يمكن أن تقف في طريق المشاريع على المستوى الفيدرالي مع البيروقراطية المنتشرة. هذا تحدٍ طموح ، لأنه يعني الرغبة في فرض تغيير في العقلية ، والتي تهدف ، على المدى القصير ، إلى البدء في إصلاح شبكة البنية التحتية الأمريكية ، والتي لا تستحق ، خاصة في المناطق النائية ، القوة العالمية الأولى. سواء كانت طرقًا مادية أو طرقًا سريعة رقمية ، تحتاج العملية البيروقراطية إلى التبسيط والمهمة ليست سهلة عندما يتعين عليك الحفاظ على العلاقات مع أولئك الذين يقودون أعمق إدارات أمريكا. من وجهة نظر الجهد المؤسسي ، فهو برنامج مشابه للبرنامج الذي يوشك الاتحاد الأوروبي على تنفيذه ، ولكن بجهد مالي أكبر بكثير ، بحيث يتم استثمار مبلغ يساوي مرتين ونصف. التي صنعتها بروكسل. من المفهوم أن النية هي تحفيز الطلب المحلي جنبًا إلى جنب مع تجهيز البلاد ببنية تحتية أكثر تقدمًا ، وهي ضرورية للسماح للأمة بأكملها بمواجهة ودعم التنمية الاقتصادية التي سيفرضها تطور تحديات العالم بالفعل في المستقبل القريب. الهدف الثالث هو الأكثر طموحًا ، لأنه يجب أن يسير في الاتجاه المعاكس للسياسة الداخلية ، التي اتبعتها الولايات المتحدة منذ الثمانينيات. والقصد من ذلك هو دعم برنامج الرعاية الاجتماعية ، من وجهة نظر تنظيمية ومالية واستثمارية. اللوائح القادرة على ضمان إجازة الأمومة ، والوصول المجاني إلى درجات معينة من التعليم وتحويل الأموال من الدولة إلى العائلات التي لديها أطفال ، هي تدابير شائعة في أوروبا ، ولكن إدخالها في الولايات المتحدة سيمثل ابتكارًا حقيقيًا ، خاصة بعد ترامب. ومع ذلك ، فإن مسألة كيفية تمويل الزيادة في دولة الرفاهية لا يمكن أن تأتي إلا من خلال الإصلاح الضريبي الذي يمكن أن يجعل من الممكن العثور على الأموال اللازمة. يعتزم بايدن تنفيذ سلسلة من الزيادات الضريبية تجاه الجزء الأغنى من السكان والتي تنص ، في التدابير الرئيسية ، على زيادة الضرائب على أرباح الشركات من 21٪ إلى 28٪ ، وزيادة الضرائب على واحد بالمائة من أغنى السكان. في الدولة وزيادة الضرائب على سوق الأسهم مكاسب من 20٪ إلى 30٪. إذا تم تمويل خطة البنية التحتية بالديون ، فقد تواجه الحاجة إلى تغيير الضرائب نكسات لزيادة الرفاهية ، والتي يمكن التنبؤ بها إلى حد كبير في الجمهوريين ، ولكنها موجودة أيضًا في بعض الديمقراطيين. إن حل هذه المشكلات هو أكبر صعوبة وأكثرها إلحاحًا والتي سيتعين على بايدن مواجهتها ، والسعي إلى حوار صعب مع الكونجرس والتعاون الأكثر تعقيدًا بين الطرفين. اللعبة مفتوحة حصل بايدن على 55٪ من الناخبين ، في نفس الفترة أقل من أوباما ولكن أعلى من ترامب ، لكن 68٪ من الناخبين يقدرون إدارة الوباء. هذه نقاط انطلاق جيدة يجب تعزيزها من خلال قدرة الرئيس على إقناع الأحزاب الاجتماعية والسياسية بجودة مشاريعه.
Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
Cerca nel blog
giovedì 29 aprile 2021
mercoledì 28 aprile 2021
In Francia alcuni militari parlano di soluzione armata per evitare la deriva della società
Una lettera provocatoria scritta ad una rivista francese ultraconservatrice e firmata da generali in pensione, ma anche da ufficiali e militari in attività, mette in apprensione la Francia democratica e segnala una nuova possibile strategia della destra estrema di indirizzare il dibattito politico verso forme che si pensava ormai non più utilizzabili. I destinatari della missiva sono tutti i rappresentanti della classe politica del paese francese, che vengono avvertiti del rischio di disintegrazione della nazione e della sua società, fino a prefigurare una potenziale guerra civile. L’analisi della situazione da parte dei militari autori della lettera, presenta una valutazione molto grave dell’attuale situazione politica e sociale francese, definita apocalittica, causata da fattori di profonda capacità di disgregazione, come l’islamismo e quelle che vengono definite le orde delle periferie, ma anche le rivolte di matrice populista, come quella dei gruppi definiti giubbotti gialli, che hanno prodotto gravi rivolte contro le forze dell’ordine. La conclusione è che l’attuale società ha prodotto un lassismo troppo pericoloso per i valori del paese e che la situazione attuale pare senza ritorno ai militari, se non attraverso un’azione delle forze armate. L’intenzione è quella di proteggere i valori della civiltà nazionale, messi in pericolo dal multiculturalismo, e quindi proteggere i cittadini francesi sul loro territorio nazionale e prevenire una guerra civile che potrebbe stravolgere il paese. Si tratta, chiaramente di una visione troppo conservatrice ed estremista, che mette in risalto una interpretazione dell’attuale momento francese in una direzione estremamente nazionalista; tuttavia, seppure in modo inquietante, ciò rappresenta un segnale inequivocabile della presenza di un malessere sulle cui cause, non sui modi di risoluzione, ci possono essere delle condivisioni. Quello che è in contraddizione con lo spirito democratico francese è non sapere proporre metodi alternativi al ricorso alla forza per non risolvere problemi, come la mancata integrazione della società musulmana, spesso relegata nei ghetti delle periferie, spesso causati proprio da quei settori politici che condividono le argomentazioni della lettera. A questo proposito risulta significativo l’appoggio dato ai militari autori della missiva, da parte della leader della maggiore formazione di estrema destra francese, che ne ha condiviso le preoccupazioni ed ha fatto un invito alla condivisione nella lotta politica, seppure in maniera pacifica: che gli argomenti fossero comuni non sorprende, ma che una possibile svolta militare potesse diventare strumento politico di un partito, sebbene di estrema destra, rappresenta un fattore preoccupante sia come fattore interno alla politica francese, che come fattore dentro all’Unione Europea. Ora ciò rappresenta un vuoto nella legislazione di Bruxelles che deve essere riempito nel più breve tempo possibile, in modo da mettere fuori legge quelle formazioni politiche, anche se elette in modo democratico, che pensino di appoggiare ed usare in maniera strumentale un eventuale aiuto fornito dalle forze armate al di fuori dei loro compiti istituzionali. Se il problema è anche dell’Europa, in primo luogo, investe la Francia, che ora deve dimostrare di sapere governare questa ribellione finché è ancora alle prime fasi, effettuando una accurata selezione dei vertici delle proprie forze armate, per dissipare ogni dubbio sulla propria tenuta democratica. Parigi, dopo Berlino, rappresenta il membro più importane dell’Unione e non si può tollerare una Francia sotto minaccia: in concreto il paese francese non è, sia detto con tutto il rispetto, l’Ungheria o un altro dei paesi dell’ex blocco sovietico, che spesso alimentano dubbi sulla reale capacità democratica e sui veri motivi per cui aderiscono a Bruxelles, la Francia è uno dei fondatori dell’Unione Europea ed uno dei leader proprio in virtù della riconosciuta adesione ai valori democratici fondativi degli ideali europei. Certamente il sentimento dei militari che hanno scritto la preoccupante lettera è minoritario nel paese francese e nelle stesse forze armate, ma l’appoggio così esibito della leader della maggiore forza di estrema destra, che è comunque arrivata al ballottaggio per diventare presidente, rappresenta un fatto che non può preoccupare i democratici di tutta Europa e che rappresenta un motivo per cui Bruxelles deve intervenire al più presto per evitare che altri, in altri paesi, seguano questa situazione sconsiderata.
In France, some soldiers speak of an armed solution to avoid the drift of society
A provocative letter written to an ultraconservative French magazine and signed by retired generals, but also by officers and active soldiers, apprehends democratic France and signals a new possible strategy of the far right to direct the political debate towards forms that were thought now no longer usable. The recipients of the letter are all representatives of the political class of the French country, who are warned of the risk of disintegration of the nation and its society, to the point of foreshadowing a potential civil war. The analysis of the situation by the military authors of the letter presents a very serious assessment of the current French political and social situation, defined as apocalyptic, caused by factors of profound capacity for disintegration, such as Islamism and what are defined as the hordes of the suburbs, but also the populist revolts, such as that of the groups defined as yellow vests, which have produced serious revolts against the police. The conclusion is that the current society has produced a laxity that is too dangerous for the values of the country and that the current situation seems to be without a return to the military, if not through the action of the armed forces. The intention is to protect the values of national civilization, endangered by multiculturalism, and thus protect French citizens on their national territory and prevent a civil war that could upset the country. This is clearly a too conservative and extremist vision, which highlights an interpretation of the current French moment in an extremely nationalist direction; however, albeit in a disturbing way, this represents an unequivocal signal of the presence of a malaise on the causes of which, not on the ways of resolution, there may be some sharing. What is in contradiction with the French democratic spirit is not knowing how to propose alternative methods to the use of force in order not to solve problems, such as the lack of integration of Muslim society, often relegated to the ghettos of the suburbs, often caused precisely by those political sectors that share the same arguments of the letter. In this regard, the support given to the military authors of the letter by the leader of the largest French far-right formation is significant, who shared their concerns and invited them to share in the political struggle, albeit in a peaceful way: that the arguments were common it is not surprising, but that a possible military turn could become a political tool of a party, albeit of the far right, is a worrying factor both as a factor within French politics and as a factor within the European Union. Now this represents a void in the Brussels legislation that must be filled as soon as possible, in order to outlaw those political formations, even if democratically elected, which think they support and use in an instrumental way any help provided by the armed forces outside their institutional duties. If the problem is also Europe, in the first place, it involves France, which now must demonstrate that it knows how to govern this rebellion while it is still in the early stages, making a careful selection of the leaders of its armed forces, to dispel any doubts about its own. democratic seal. Paris, after Berlin, represents the most important member of the Union and a France under threat cannot be tolerated: in practice, the French country is not, let it be said with all due respect, Hungary or another of the countries of the former bloc. Soviet, which often feed doubts on the real democratic capacity and on the real reasons for joining Brussels, France is one of the founders of the European Union and one of the leaders precisely by virtue of the acknowledged adherence to the founding democratic values of European ideals. Certainly the sentiment of the military who wrote the worrying letter is a minority in the French country and in the armed forces itself, but the support thus shown by the leader of the major far-right force, who nevertheless reached the ballot to become president, represents a fact. which cannot worry democrats across Europe and which is a reason why Brussels must act as soon as possible to prevent others in other countries from following this reckless situation.
En Francia, algunos soldados hablan de una solución armada para evitar la deriva de la sociedad
Una provocadora carta escrita a una revista francesa ultraconservadora y firmada por generales retirados, pero también por oficiales y soldados en activo, aprehende la Francia democrática y señala una nueva estrategia posible de la extrema derecha para orientar el debate político hacia formas que ahora se pensaban ya no utilizables. . Los destinatarios de la carta son todos representantes de la clase política del país francés, a quienes se les advierte del riesgo de desintegración de la nación y su sociedad, hasta el punto de presagiar una potencial guerra civil. El análisis de la situación por parte de los militares autores de la carta presenta una valoración muy seria de la actual situación política y social francesa, definida como apocalíptica, provocada por factores de profunda capacidad de desintegración, como el islamismo y lo que se define como las hordas de los suburbios, pero también las revueltas populistas, como la de los grupos denominados chalecos amarillos, que han producido graves revueltas contra la policía. La conclusión es que la sociedad actual ha producido una laxitud demasiado peligrosa para los valores del país y que la situación actual parece ser sin retorno a los militares, si no a través de la acción de las fuerzas armadas. La intención es proteger los valores de la civilización nacional, amenazada por el multiculturalismo, y así proteger a los ciudadanos franceses en su territorio nacional y prevenir una guerra civil que podría trastornar el país. Se trata claramente de una visión demasiado conservadora y extremista, que destaca una interpretación del actual momento francés en una dirección extremadamente nacionalista; sin embargo, aunque de forma inquietante, esto representa una señal inequívoca de la presencia de un malestar sobre cuyas causas, no sobre las vías de resolución, se puede compartir. Lo que está en contradicción con el espíritu democrático francés es no saber proponer métodos alternativos al uso de la fuerza para no resolver problemas, como la falta de integración de la sociedad musulmana, muchas veces relegada a los guetos de los suburbios, a menudo provocados precisamente por aquellos sectores políticos que comparten los mismos argumentos de la carta. En este sentido, es significativo el apoyo brindado a los autores militares de la carta del líder de la mayor formación de extrema derecha francesa, quien compartió sus preocupaciones y los invitó a participar en la lucha política, aunque de manera pacífica: Los argumentos eran habituales no es de extrañar, pero que un posible giro militar pueda convertirse en una herramienta política de un partido, aunque sea de extrema derecha, es un factor preocupante tanto como factor dentro de la política francesa como dentro de la Unión Europea. Ahora bien, esto representa un vacío en la legislación de Bruselas que debe llenarse en el menor tiempo posible, para proscribir aquellas formaciones políticas, incluso si son elegidas democráticamente, que piensan que apoyan y utilizan de manera instrumental cualquier ayuda brindada por las fuerzas armadas externas. sus deberes institucionales. Si el problema también es Europa, en primer lugar se trata de Francia, que ahora debe demostrar que sabe gobernar esta rebelión mientras aún se encuentra en las primeras etapas, haciendo una cuidadosa selección de los líderes de sus fuerzas armadas, para disipar cualquier duda sobre su propio sello democrático. París, después de Berlín, representa el miembro más importante de la Unión y una Francia amenazada no se puede tolerar: concretamente, el país francés no es, digámoslo con el debido respeto, Hungría u otro de los países del antiguo bloque. Soviética, que a menudo alimenta las dudas sobre la capacidad democrática real y sobre las verdaderas razones para unirse a Bruselas, Francia es uno de los fundadores de la Unión Europea y uno de los líderes precisamente en virtud de la adhesión reconocida a los valores democráticos fundacionales de Ideales europeos. Ciertamente el sentimiento de los militares que escribieron la preocupante carta es minoritario en el país francés y en las propias fuerzas armadas, pero el apoyo así mostrado por el líder de la gran fuerza de extrema derecha, que sin embargo llegó a las urnas para convertirse en presidente, representa un hecho que no puede preocupar a los demócratas de toda Europa y que es una razón por la que Bruselas debe actuar lo antes posible para evitar que otros en otros países sigan esta situación imprudente.
In Frankreich sprechen einige Soldaten von einer bewaffneten Lösung, um die Drift der Gesellschaft zu vermeiden
Ein provokanter Brief, der an eine ultrakonservative französische Zeitschrift geschrieben und von Generälen im Ruhestand, aber auch von Offizieren und aktiven Soldaten unterzeichnet wurde, erfasst das demokratische Frankreich und signalisiert eine neue mögliche Strategie der äußersten Rechten, die politische Debatte auf Formen zu lenken, die jetzt für nicht mehr verwendbar gehalten wurden . Die Empfänger des Briefes sind alle Vertreter der politischen Klasse des französischen Landes, die vor dem Risiko des Zerfalls der Nation und ihrer Gesellschaft gewarnt werden, bis sie einen möglichen Bürgerkrieg vorhersagen. Die Analyse der Situation durch die militärischen Autoren des Briefes bietet eine sehr ernsthafte Einschätzung der aktuellen politischen und sozialen Situation in Frankreich, die als apokalyptisch definiert wird und durch Faktoren von tiefgreifender Zerfallsfähigkeit wie den Islamismus und die als Horden von definierten Faktoren verursacht wird die Vororte, aber auch die populistischen Revolten, wie die der als gelbe Westen bezeichneten Gruppen, die zu schweren Unruhen gegen die Polizei geführt haben. Die Schlussfolgerung ist, dass die gegenwärtige Gesellschaft eine Nachlässigkeit hervorgebracht hat, die für die Werte des Landes zu gefährlich ist, und dass die gegenwärtige Situation ohne Rückkehr zum Militär zu sein scheint, wenn nicht durch die Aktion der Streitkräfte. Ziel ist es, die vom Multikulturalismus gefährdeten Werte der nationalen Zivilisation zu schützen und damit die französischen Bürger auf ihrem Staatsgebiet zu schützen und einen Bürgerkrieg zu verhindern, der das Land verärgern könnte. Dies ist eindeutig eine zu konservative und extremistische Vision, die eine Interpretation des gegenwärtigen französischen Moments in einer extrem nationalistischen Richtung hervorhebt. Dies ist jedoch, wenn auch auf beunruhigende Weise, ein eindeutiges Signal für das Vorhandensein eines Unwohlseins, dessen Ursachen und nicht die Art der Lösung möglicherweise geteilt werden. Was im Widerspruch zum französischen demokratischen Geist steht, ist nicht zu wissen, wie man alternative Methoden zur Anwendung von Gewalt vorschlägt, um Probleme wie die mangelnde Integration der muslimischen Gesellschaft, die oft in die Ghettos der Vororte verbannt wird und oft verursacht wird, nicht zu lösen gerade von jenen politischen Sektoren, die die gleichen Argumente des Briefes teilen. In dieser Hinsicht ist die Unterstützung der militärischen Autoren des Briefes durch den Führer der größten rechtsextremen französischen Formation von Bedeutung, die ihre Bedenken teilten und sie einluden, sich am politischen Kampf zu beteiligen, wenn auch auf friedliche Weise: dass die Argumente waren weit verbreitet, es ist nicht überraschend, aber dass eine mögliche militärische Wende ein politisches Instrument einer Partei werden könnte, wenn auch ganz rechts, ist ein besorgniserregender Faktor sowohl als Faktor innerhalb der französischen Politik als auch als Faktor innerhalb der Europäischen Union. Dies stellt nun eine Lücke in der Brüsseler Gesetzgebung dar, die in kürzester Zeit geschlossen werden muss, um jene politischen Formationen zu verbieten, auch wenn sie demokratisch gewählt wurden, die glauben, dass sie jede Hilfe der Streitkräfte außerhalb des Landes auf instrumentelle Weise unterstützen und nutzen ihre institutionellen Pflichten. Wenn das Problem auch Europa ist, geht es in erster Linie um Frankreich, das nun nachweisen muss, dass es weiß, wie man diesen Aufstand regiert, während es sich noch in einem frühen Stadium befindet, und eine sorgfältige Auswahl der Führer seiner Streitkräfte trifft, um zerstreue alle Zweifel an seinem eigenen demokratischen Siegel. Paris ist nach Berlin das wichtigste Mitglied der Union, und ein bedrohtes Frankreich kann nicht toleriert werden: Konkret ist das französische Land nicht Ungarn oder ein anderes Land des ehemaligen Blocks. Frankreich ist einer der Gründer der Europäischen Union und einer der Führer, gerade aufgrund der anerkannten Einhaltung der demokratischen Grundwerte von Europäische Ideale. Sicherlich ist das Gefühl des Militärs, das den besorgniserregenden Brief geschrieben hat, im französischen Land und in den Streitkräften selbst eine Minderheit, aber die Unterstützung, die der Führer der großen rechtsextremen Truppe auf diese Weise gezeigt hat, der dennoch die Abstimmung zum Präsidenten erreicht hat, stellt eine Tatsache dar, die Demokraten in ganz Europa nicht beunruhigen kann, und dies ist ein Grund, warum Brüssel so schnell wie möglich handeln muss, um zu verhindern, dass andere in anderen Ländern dieser rücksichtslosen Situation folgen.
En France, certains militaires parlent d'une solution armée pour éviter la dérive de la société
Une lettre provocante écrite à un magazine français ultraconservateur et signée par des généraux à la retraite, mais aussi par des officiers et des soldats actifs, appréhende la France démocratique et signale une nouvelle stratégie possible de l'extrême droite pour orienter le débat politique vers des formes que l'on pensait désormais inutilisables. . Les destinataires de la lettre sont tous des représentants de la classe politique du pays français, avertis du risque de désintégration de la nation et de sa société, au point de préfigurer une potentielle guerre civile. L'analyse de la situation par les auteurs militaires de la lettre présente un bilan très sérieux de la situation politique et sociale actuelle française, définie comme apocalyptique, causée par des facteurs de capacité profonde de désintégration, comme l'islamisme et ce que l'on définit comme les hordes de les banlieues, mais aussi les révoltes populistes, comme celle des groupes dits gilets jaunes, qui ont provoqué de graves émeutes contre la police. La conclusion est que la société actuelle a produit un laxisme trop dangereux pour les valeurs du pays et que la situation actuelle semble être sans retour aux militaires, sinon à travers l'action des forces armées. L'intention est de protéger les valeurs de la civilisation nationale, menacées par le multiculturalisme, et ainsi de protéger les citoyens français sur leur territoire national et d'éviter une guerre civile qui pourrait bouleverser le pays. C'est clairement une vision trop conservatrice et extrémiste, qui met en évidence une interprétation du moment français actuel dans un sens extrêmement nationaliste; cependant, quoique de manière inquiétante, cela représente un signal sans équivoque de la présence d'un malaise sur les causes dont, et non sur les voies de résolution, il peut y avoir partage. Ce qui est en contradiction avec l'esprit démocratique français, c'est de ne pas savoir proposer des méthodes alternatives à l'usage de la force pour ne pas résoudre des problèmes, comme le manque d'intégration de la société musulmane, souvent reléguée dans les ghettos de la banlieue, souvent causée précisément par ces secteurs politiques qui partagent les mêmes arguments de la lettre. À cet égard, le soutien apporté aux auteurs militaires de la lettre du chef de la plus grande formation d'extrême droite française est significatif, qui a partagé leurs préoccupations et les a invités à participer à la lutte politique, quoique de manière pacifique: que le Les arguments étaient courants, il n'est pas surprenant, mais qu'un éventuel virage militaire pourrait devenir un outil politique d'un parti, bien que d'extrême droite, est un facteur inquiétant à la fois en tant que facteur de la politique française et en tant que facteur au sein de l'Union européenne. Maintenant, cela représente un vide dans la législation bruxelloise qui doit être comblé dans les plus brefs délais, afin de proscrire ces formations politiques, même démocratiquement élues, qui pensent soutenir et utiliser de manière instrumentale toute aide fournie par les forces armées extérieures. leurs devoirs institutionnels. Si le problème est aussi l'Europe, en premier lieu, il implique la France, qui doit maintenant démontrer qu'elle sait gouverner cette rébellion alors qu'elle en est encore à ses débuts, en sélectionnant soigneusement les chefs de ses forces armées, pour dissiper tout doute sur son propre sceau démocratique. Paris, après Berlin, représente le membre le plus important de l'Union et une France menacée ne peut être tolérée: concrètement, le pays français n'est pas, disons-le avec tout le respect que je vous dois, la Hongrie ou un autre des pays de l'ancien bloc. Soviétique, qui nourrissent souvent des doutes sur la capacité démocratique réelle et sur les vraies raisons de rejoindre Bruxelles, la France est l'un des fondateurs de l'Union européenne et l'un des dirigeants précisément en vertu de l'adhésion reconnue aux valeurs démocratiques fondatrices de Les idéaux européens. Certes, le sentiment des militaires qui ont rédigé la lettre inquiétante est minoritaire dans le pays français et dans l'armée elle-même, mais le soutien ainsi manifesté par le chef de la grande force d'extrême droite, qui a néanmoins atteint le scrutin pour devenir président, représente un fait qui ne peut pas inquiéter les démocrates à travers l'Europe et qui est une raison pour laquelle Bruxelles doit agir le plus rapidement possible pour empêcher d'autres dans d'autres pays de suivre cette situation imprudente.
Na França, alguns soldados falam de uma solução armada para evitar a deriva da sociedade
Uma carta provocativa escrita para uma revista francesa ultraconservadora e assinada por generais aposentados, mas também por oficiais e soldados ativos, apreende a França democrática e sinaliza uma nova estratégia possível da extrema direita para direcionar o debate político para formas que se pensavam agora não utilizáveis . Os destinatários da carta são todos representantes da classe política do país francês, alertados para o risco de desintegração da nação e da sua sociedade, a ponto de prenunciar uma potencial guerra civil. A análise da situação pelos autores militares da carta apresenta uma avaliação muito séria da atual situação política e social francesa, definida como apocalíptica, causada por fatores de profunda capacidade de desintegração, como o islamismo e o que se define como hordas de os subúrbios, mas também as revoltas populistas, como a dos grupos chamados de coletes amarelos, que têm produzido graves motins contra a polícia. Conclui-se que a sociedade atual produziu uma frouxidão perigosa demais para os valores do país e que a situação atual parece sem retorno aos militares, senão pela ação das Forças Armadas. A intenção é proteger os valores da civilização nacional, ameaçada pelo multiculturalismo, e assim proteger os cidadãos franceses em seu território nacional e prevenir uma guerra civil que poderia perturbar o país. Esta é claramente uma visão muito conservadora e extremista, que destaca uma interpretação do atual momento francês em uma direção extremamente nacionalista; no entanto, embora de forma preocupante, isso representa um sinal inequívoco da presença de um mal-estar cujas causas, e não sobre as formas de resolução, pode haver compartilhamento. O que está em contradição com o espírito democrático francês é não saber propor métodos alternativos ao uso da força para não resolver problemas, como a falta de integração da sociedade muçulmana, muitas vezes relegada aos guetos das periferias, muitas vezes causada justamente por aqueles setores políticos que compartilham os mesmos argumentos da carta. A este respeito, é significativo o apoio dado aos autores militares da carta pelo líder da maior formação francesa de extrema-direita, que partilhou as suas preocupações e os convidou a participar na luta política, ainda que de forma pacífica: que o argumentos eram comuns, não é surpreendente, mas que uma possível virada militar pudesse se tornar uma ferramenta política de um partido, ainda que de extrema direita, é um fator preocupante tanto como fator dentro da política francesa quanto como fator dentro da União Européia. Ora, isso representa uma lacuna na legislação de Bruxelas que deve ser preenchida no menor tempo possível, a fim de proibir aquelas formações políticas, mesmo que democraticamente eleitas, que pensam apoiar e utilizar de forma instrumental qualquer ajuda prestada pelas forças armadas de fora suas funções institucionais. Se o problema é também a Europa, em primeiro lugar, envolve a França, que agora deve demonstrar que sabe governar essa rebelião ainda nos estágios iniciais, fazendo uma seleção criteriosa dos líderes de suas forças armadas, para dissipar quaisquer dúvidas sobre o seu próprio selo democrático. Paris, depois de Berlim, representa o membro mais importante da União e não se pode tolerar uma França ameaçada: concretamente, o país francês não é, diga-se com todo o respeito, a Hungria ou outro dos países do antigo bloco. Soviética, que muitas vezes alimenta dúvidas sobre a real capacidade democrática e sobre as verdadeiras razões para aderir a Bruxelas, a França é um dos fundadores da União Europeia e um dos líderes precisamente em virtude da reconhecida adesão aos valores democráticos fundadores da Ideais europeus. Certamente o sentimento dos militares que escreveram a preocupante carta é minoritário no país francês e nas próprias Forças Armadas, mas o apoio assim demonstrado pelo líder da maior força de extrema direita, que mesmo assim chegou às urnas para se tornar presidente, representa um facto que não pode preocupar os democratas de toda a Europa e é por isso que Bruxelas deve agir o mais rapidamente possível para impedir que outros países sigam esta situação imprudente.