بعد أربعة أشهر من استعادة طالبان للسلطة في أفغانستان ، قرر الاتحاد الأوروبي ، ولكن ليس جميع أعضائه ، استضافة أكثر من 38000 لاجئ أفغاني ؛ يسعى إعلان المفوض الأوروبي للداخلية إلى توفير المأوى لمواطني الدولة الأفغانية الذين يحتاجون إلى الحماية خاصة لتعاونهم مع الغربيين خلال الحكومة السابقة ، لكنه أيضًا يخدم بروكسل لاستعادة بعض المصالحة مع الضمير الأوروبي ، أو في على الأقل ذلك الجزء الذي أعلن عن نفسه لحماية الحقوق ، مع الإشارة مرة أخرى ، إذا كان ذلك ضروريًا ، إلى أن الاتحاد ليس موحدًا في أي شيء سوى في موضوع الضيافة وفي المشاركة ذاتها في القيم التأسيسية للاتحاد. وستكون ألمانيا هي الدولة التي ستتحمل العبء الأكبر لاستضافة اللاجئين الأفغان ، حيث سيتم الترحيب بحوالي 25000 شخص. إن كرم الأفغان هو جزء من توافر أوسع من عدد اللاجئين الذين سيتم الترحيب بهم ، والذي كفله الاتحاد الأوروبي والذي سيهتم في المجموع بـ 60.000 شخص ، يمثل الأفغان في الواقع أكبر مجموعة ، في حين أن الباقين العدد سيتعلق باللاجئين من سوريا أو جنوب البحر الأبيض المتوسط ؛ سيكون عدد اللاجئين المقبولين أقل بقليل مما تطلبه الأمم المتحدة ، وهو 42500 مواطن أفغاني. وستتبع طرق وصول اللاجئين الممرات الأمنية لضمان كل ضمانة للشعب. ومن خارج قائمة البلدان المضيفة الخمسة عشر النمسا وبولندا والمجر وجمهورية التشيك ، بينما قالت سولوفاتشيا إنها مستعدة لقبول 22 مواطنا أفغانيا. ما هو مقترح مرة أخرى هو مقارنة لم تعد مقبولة بين أولئك الذين يقبلون ويؤيدون ويطبقون المبادئ التأسيسية للاتحاد وأولئك الذين يرفضونها من خلال الاستفادة فقط من المزايا ؛ وهذا يعني أننا نواجه علامة سلبية أخرى وربما لا جدال فيها للشرعية الحقيقية بأن بعض الدول لا تزال أعضاء في الاتحاد الأوروبي عن طريق الحق. غالبًا ما تكون هذه الحكومات على حدود الديمقراطية ، لدرجة أنها تتهم مرارًا وتكرارًا بانتهاك الحقوق ، وتواصل سياسة الأقلية أمام الأغلبية بحكم الإجماع وعدم وجود عقوبات للبقاء في الاتحاد ، مما يثبت أنهم لا تستحقه. يجب أن تفهم بروكسل مراجعة قواعدها للقضاء على الدول الطفيلية ، تلك التي لا تفي بواجباتها ، لكنها تتمتع بكل المزايا كما لو فعلت. تمثل قضية اللاجئين أهم إشارة لفهم النوايا الحقيقية للأمة في مواجهة الالتزامات التي التزمت بها بحرية ، ولم يعد بإمكان بروكسل أن تتسامح مع مثل هذا السلوك وفي الأعضاء المخلصين في الاتحاد يجب فتح نقاش بشكل ملموس يمكن أن يصل أيضًا إلى تقليص جذري لأعضاء الهيئة فوق الوطنية ، من أجل القضاء على الأعضاء المعارضين للمثل الأوروبية. هذا تحليل لم يعد بالإمكان تأجيله ، ويجب ألا يتضمن مخاوف من تقليص رقمي محتمل ، لأن هذا سيسمح بالتصاق يتميز بجودة أعلى بسبب المشاركة الحقيقية للأعباء وليس فقط المزايا. لقد كان لتجربة بريطانيا العظمى أيضًا تداعيات إيجابية ، حيث أظهرت أن الاتحاد يمكن أن يواصل طريقه حتى بدون عضو بهذه الأهمية ، وبالتالي ، هناك سبب أكبر للقضاء على الدول الأقل وزنًا. البديل هو أوروبا ذات السرعتين ، لكن هذا الحل لا يزال يحتوي على تباطؤات في مسار الدول المقتنعة بالمثل الأوروبية ، لذا يجب التوضيح بشكل أفضل على الفور ، حتى لا نرى المزيد من المقترحات لبناء الجدران بمساهمات أوروبية: لم يولد الاتحاد من أجل هذه.
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venerdì 10 dicembre 2021
giovedì 9 dicembre 2021
Biden minaccia la Russia di sanzioni, in caso di invasione dell'Ucraina
La linea americana, nei confronti della Russia era già stata tracciata, tuttavia il presidente Biden si è consultato con i suoi alleati di Regno Unito, Francia, Germania ed Italia prima di avvertire Putin che una eventuale invasione dell’Ucraina provocherebbe una ritorsione molto dura nei confronti della Russia, con conseguenze molto rilevanti sul piano dell’economia determinate da un piano di sanzioni coordinate dai paesi occidentali. La questione riporta al centro l’attività dell’Alleanza Atlantica la zona dell’Europa orientale, a causa dell’attivismo russo sempre più improntato ad un nazionalismo che non è disposto a tollerare l’invasione del proprio spazio vitale. L’avvicinamento di Kiev, sia all’Unione Europea, sia all’Alleanza Atlantica, è percepito come una minaccia della sicurezza russa, che considera il potenziale stanziamento di truppe dell’Alleanza Atlantica sui suoi confini, come una vera e propria provocazione. Per Mosca sarebbe opportuno che l’Ucraina ricadesse sotto la propria influenza o, in via secondaria, che il paese ucraino mantenesse almeno una sorta di neutralità; entrambi le soluzioni non possono essere congeniali a Kiev proprio per i comportamenti precedenti della Russia: intromissioni degli affari interni, invasione della Crimea e conflitto del Donbass, questi ultimi condotti da Mosca con mezzi subdoli, senza mai esporsi direttamente. Per Kiev l’unica maniera di tutelarsi è cercare una protezione da USA ed Europa, tutela, che, però, non può essere troppo esplicita, come l’ammissione nell’Alleanza Atlantica o nella Unione Europea, per non scatenare un aperto conflitto tra Washington, Bruxelles e Mosca. Gli USA non possono impegnarsi in maniera troppo diretta perchè considerano prioritario il fronte aperto con la Cina, diventato ormai centrale nella politica estera statunitense, proprio a scapito di quello europeo, tuttavia l’attivismo russo non può più essere tollerato perchè potrebbe mettere in discussione gli attuali assetti nell’Europa orientale. Dal punto di vista militare, per ora gli USA non intendono aggiungere effettivi ai soldati già presenti in Polonia, ma ha assicurato supporto materiale in caso di aggressione russa. Secondo i dati dei servizi segreti americani, l’intenzione di Putin sarebbe quella di schierare al confine ucraino circa 175.000 militari russi, che potrebbero iniziare l’invasione del paese ucraino all’inizio del 2022, anche se questa ipotesi è ritenuta soltanto potenziale e potrebbe rappresentare una minaccia funzionale per ottenere altri vantaggi, anche non direttamente connessi con la questione ucraina. Il dissidio tra Biden e Putin non è cosa recente, anche se durante l’invasione della Crimea, con Obama presidente e Biden vice, gli USA non opposero resistenza, il comportamento del Cremlino non è stato certo gradito, anche perchè la linea di condotta di contrasto di avvicinamento dell’Ucraina all’occidente è continuata fomentando le istanze separatiste della popolazione ucraina di origine russa, con azioni militari non dichiarate. Putin e la Russia, poi, hanno intrapreso una azione di tipo informatico, screditando la Clinton, per favorire l’elezione di Trump nel 2016, ritenuto più funzionale agli interessi russi sul piano internazionale. Biden, inoltre, ritiene che Putin abbia praticato l’omicidio in quanto mandante di avvelenamenti di oppositori e per la repressione del dissenso, tanto da evitare di invitarlo al grande vertice delle democrazie, al pari di Cina, Egitto, Turchia, Ungheria, Cuba, Venezuela, El Salvador e Guatemala. I rapporti tra i due leader, quindi, sono molto tesi, ma sono anche obbligati, non solo per l’Ucraina, ma anche per il problema del nucleare iraniano, per il terrorismo e per gli stessi delitti informatici, che sono diventati una minaccia internazionale. Il recente incontro in teleconferenza, pur avvenuto in maniera cordiale, non ha determinaot avvicinamenti tra le due posizioni: gli USA hanno confermato le minacce di dure sanzioni in caso di invasione dell’Ucraina, la Russia ha accusato gli Stati Uniti di portare avanti una politica di progressiva annessione di Kiev attraverso l’azione dell’Alleanza Atlantica. Washignton ha mantenuto la sua posizione circa la libertà di scelta dell’Ucraina di potere aderire liberamente all’Alleanza Atlantica, questione che potrebbe essere fondamentale per evitare l’invasione, dato che sarà probabilmente nell’immediato futuro la condizione di veto che porrà Putin per scongiurare l’escalation militare.
Biden threatens Russia with sanctions if Ukraine invades
The American line towards Russia had already been drawn, however President Biden consulted with his allies in the United Kingdom, France, Germany and Italy before warning Putin that an eventual invasion of Ukraine would provoke a very hard retaliation in the against Russia, with very significant economic consequences determined by a plan of sanctions coordinated by Western countries. The issue brings back to the center the activity of the Atlantic Alliance the area of Eastern Europe, due to Russian activism increasingly marked by a nationalism that is not willing to tolerate the invasion of its own vital space. The approach of Kiev, both to the European Union and to the Atlantic Alliance, is perceived as a threat to Russian security, which considers the potential deployment of troops by the Atlantic Alliance on its borders as a real provocation. For Moscow it would be advisable for Ukraine to fall under its own influence or, on a secondary basis, for the Ukrainian country to maintain at least some sort of neutrality; both solutions cannot be congenial to Kiev precisely because of Russia's previous behaviors: intrusion of internal affairs, invasion of Crimea and the Donbass conflict, the latter conducted from Moscow by subtle means, without ever exposing themselves directly. For Kiev, the only way to protect itself is to seek protection from the US and Europe, a protection which, however, cannot be too explicit, such as admission to the Atlantic Alliance or the European Union, in order not to trigger an open conflict between Washington. , Brussels and Moscow. The US cannot commit itself too directly because it considers the open front with China, which has now become central to US foreign policy, a priority, precisely to the detriment of the European one, however Russian activism can no longer be tolerated because it could question the current arrangements in Eastern Europe. From a military point of view, for now the US does not intend to add personnel to the soldiers already present in Poland, but has ensured material support in the event of Russian aggression. According to the data of the American secret services, Putin's intention would be to deploy about 175,000 Russian soldiers on the Ukrainian border, who could start the invasion of the Ukrainian country at the beginning of 2022, even if this hypothesis is considered only potential and could represent a functional threat to obtain other advantages, even if not directly connected with the Ukrainian question. The disagreement between Biden and Putin is not a recent thing, even if during the invasion of Crimea, with Obama as president and Biden as deputy, the US did not resist, the Kremlin's behavior was certainly not welcome, also because the policy of Ukraine's opposition to the West continued by fomenting the separatist demands of the Ukrainian population of Russian origin, with undeclared military actions. Putin and Russia then took an IT-type action, discrediting Clinton, to favor the election of Trump in 2016, considered more functional to Russian interests on an international level. Biden also believes that Putin has practiced murder as the instigator of poisoning opponents and for the repression of dissent, so much so that he avoided inviting him to the great summit of democracies, like China, Egypt, Turkey, Hungary, Cuba, Venezuela, El Salvador and Guatemala. The relations between the two leaders, therefore, are very tense, but they are also obliged, not only for Ukraine, but also for the Iranian nuclear problem, for terrorism and for the cyber crimes themselves, which have become an international threat . The recent conference call, although it took place in a cordial manner, did not bring about any rapprochement between the two positions: the USA confirmed the threats of harsh sanctions in the event of an invasion of Ukraine, Russia accused the United States of pursuing a policy of progressive annexation of Kiev through the action of the Atlantic Alliance. Washignton maintained his position on Ukraine's freedom of choice to freely join the Atlantic Alliance, an issue that could be crucial to avoiding invasion, given that Putin will likely be vetoed in the near future. averting military escalation.
Biden amenaza a Rusia con sanciones si Ucrania invade
La línea estadounidense hacia Rusia ya había sido trazada, sin embargo el presidente Biden consultó con sus aliados en Reino Unido, Francia, Alemania e Italia antes de advertir a Putin que una eventual invasión de Ucrania provocaría una represalia muy dura en contra de Rusia, con muy importantes consecuencias. Consecuencias económicas determinadas por un plan de sanciones coordinado por los países occidentales. El tema devuelve al centro la actividad de la Alianza Atlántica en la zona de Europa del Este, debido al activismo ruso cada vez más marcado por un nacionalismo que no está dispuesto a tolerar la invasión de su propio espacio vital. El acercamiento de Kiev, tanto a la Unión Europea como a la Alianza Atlántica, se percibe como una amenaza para la seguridad rusa, que considera el potencial despliegue de tropas de la Alianza Atlántica en sus fronteras como una auténtica provocación. Para Moscú sería recomendable que Ucrania cayera bajo su propia influencia o, en segundo lugar, que el país ucraniano mantuviera al menos algún tipo de neutralidad; Ambas soluciones no pueden ser agradables para Kiev precisamente debido a los comportamientos anteriores de Rusia: intrusión en los asuntos internos, invasión de Crimea y el conflicto de Donbass, este último llevado a cabo desde Moscú por medios sutiles, sin nunca exponerse directamente. Para Kiev, la única forma de protegerse es buscar protección en Estados Unidos y Europa, una protección que, sin embargo, no puede ser demasiado explícita, como la admisión en la Alianza Atlántica o la Unión Europea, para no desencadenar un conflicto abierto. entre Washington., Bruselas y Moscú. Estados Unidos no puede comprometerse demasiado directamente porque considera prioritario el frente abierto con China, que ahora se ha convertido en el centro de la política exterior estadounidense, precisamente en detrimento de la europea, sin embargo, el activismo ruso ya no se puede tolerar porque podría cuestionar los acuerdos actuales en Europa del Este. Desde un punto de vista militar, por ahora Estados Unidos no tiene la intención de agregar personal a los soldados ya presentes en Polonia, pero ha asegurado el apoyo material en caso de agresión rusa. Según los datos de los servicios secretos estadounidenses, la intención de Putin sería desplegar unos 175.000 soldados rusos en la frontera ucraniana, que podrían iniciar la invasión del país ucraniano a principios de 2022, incluso si esta hipótesis se considera solo potencial y podría representan una amenaza funcional para obtener otras ventajas, incluso si no están directamente relacionadas con la cuestión de Ucrania. El desacuerdo entre Biden y Putin no es algo reciente, incluso si durante la invasión de Crimea, con Obama como presidente y Biden como diputado, Estados Unidos no resistió, el comportamiento del Kremlin ciertamente no fue bienvenido, también debido a la política de oposición de Ucrania. a Occidente continuó fomentando las demandas separatistas de la población ucraniana de origen ruso, con acciones militares no declaradas. Putin y Rusia luego tomaron una acción de tipo TI, desacreditando a Clinton, para favorecer la elección de Trump en 2016, considerada más funcional para los intereses rusos a nivel internacional. Biden también cree que Putin ha practicado el asesinato como instigador de envenenar a los opositores y para la represión de la disidencia, tanto que evitó invitarlo a la gran cumbre de las democracias, como China, Egipto, Turquía, Hungría, Cuba, Venezuela, El. Salvador y Guatemala. Las relaciones entre los dos líderes, por tanto, son muy tensas, pero también están obligadas, no solo por Ucrania, sino también por el problema nuclear iraní, por el terrorismo y por los propios delitos cibernéticos, que se han convertido en una amenaza internacional. La reciente conferencia telefónica, aunque se desarrolló de manera cordial, no provocó ningún acercamiento entre las dos posiciones: EE. UU. Confirmó las amenazas de duras sanciones en caso de una invasión de Ucrania, Rusia acusó a EE. UU. De perseguir un Política de anexión progresiva de Kiev a través de la acción de la Alianza Atlántica. Washignton mantuvo su posición sobre la libertad de elección de Ucrania para unirse libremente a la Alianza Atlántica, un tema que podría ser crucial para evitar la invasión, dado que es probable que Putin sea vetado en un futuro cercano para evitar una escalada militar.
Biden droht Russland mit Sanktionen bei einem Einmarsch der Ukraine
Die amerikanische Grenze zu Russland war bereits gezogen, doch Präsident Biden beriet sich mit seinen Verbündeten in Großbritannien, Frankreich, Deutschland und Italien, bevor er Putin warnte, dass eine eventuelle Invasion der Ukraine eine sehr harte Vergeltung gegen Russland mit sehr erheblichen wirtschaftliche Folgen, die durch einen von den westlichen Ländern koordinierten Sanktionsplan bestimmt werden. Das Thema rückt die Aktivitäten des Atlantischen Bündnisses in den Mittelpunkt der Region Osteuropa, die aufgrund des russischen Aktivismus zunehmend von einem Nationalismus geprägt ist, der die Invasion seines eigenen Lebensraums nicht tolerieren will. Das Vorgehen Kiews sowohl gegenüber der Europäischen Union als auch gegenüber dem Atlantischen Bündnis wird als Bedrohung der russischen Sicherheit wahrgenommen, das die mögliche Truppenentsendung des Atlantischen Bündnisses an seinen Grenzen als echte Provokation betrachtet. Für Moskau wäre es ratsam, dass die Ukraine in ihren eigenen Einfluss gerät oder sekundär, dass das ukrainische Land zumindest eine Art Neutralität bewahrt; beide Lösungen können Kiew gerade wegen der bisherigen Verhaltensweisen Russlands nicht gefallen: Eindringen in die inneren Angelegenheiten, Invasion der Krim und der Donbass-Konflikt, letzterer von Moskau aus mit subtilen Mitteln geführt, ohne sich jemals direkt zu entlarven. Für Kiew besteht die einzige Möglichkeit, sich selbst zu schützen, darin, Schutz bei den USA und Europa zu suchen, einen Schutz, der jedoch nicht zu explizit sein kann, wie etwa die Aufnahme in das Atlantische Bündnis oder die Europäische Union, um keinen offenen Konflikt auszulösen zwischen Washington. , Brüssel und Moskau. Die USA können sich nicht zu direkt verpflichten, weil sie die offene Front mit China, die inzwischen in den Mittelpunkt der US-Außenpolitik gerückt ist, als Priorität ansehen, gerade zu Lasten der europäischen, aber russischer Aktivismus kann nicht länger geduldet werden, weil er in Frage gestellt werden könnte die aktuellen Regelungen in Osteuropa. Aus militärischer Sicht beabsichtigen die USA vorerst nicht, die bereits in Polen stationierten Soldaten personell aufzustocken, haben aber für den Fall einer russischen Aggression materielle Unterstützung sichergestellt. Putins Absicht wäre nach Angaben des amerikanischen Geheimdienstes etwa 175.000 russische Soldaten an der ukrainischen Grenze zu stationieren, die Anfang 2022 mit der Invasion des ukrainischen Landes beginnen könnten, auch wenn diese Hypothese nur als Potenzial gilt und eine funktionale Bedrohung darstellen, um andere Vorteile zu erlangen, auch wenn sie nicht direkt mit der ukrainischen Frage zusammenhängt. Die Meinungsverschiedenheiten zwischen Biden und Putin sind nicht neu, auch wenn die USA während der Invasion der Krim mit Obama als Präsident und Biden als Stellvertreter keinen Widerstand leisteten, das Verhalten des Kremls sicherlich nicht willkommen war, auch wegen der Politik der ukrainischen Opposition in den Westen, indem er die separatistischen Forderungen der ukrainischen Bevölkerung russischer Herkunft mit nicht erklärten Militäraktionen schürte. Putin und Russland haben dann eine IT-ähnliche Maßnahme ergriffen, um Clinton zu diskreditieren, um die Wahl Trumps im Jahr 2016 zu begünstigen, die auf internationaler Ebene als zweckmäßiger für die russischen Interessen angesehen wird. Biden glaubt auch, dass Putin als Anstifter zur Vergiftung von Gegnern und zur Unterdrückung abweichender Meinungen Morde praktiziert hat, so dass er es vermieden hat, ihn zum großen Gipfel der Demokratien wie China, Ägypten, Türkei, Ungarn, Kuba, Venezuela, El . einzuladen Salvador und Guatemala. Die Beziehungen zwischen den beiden Führern sind daher sehr angespannt, aber sie sind auch verpflichtet, nicht nur für die Ukraine, sondern auch für das iranische Nuklearproblem, für den Terrorismus und für die Cyberkriminalität selbst, die zu einer internationalen Bedrohung geworden ist. Die jüngste Telefonkonferenz, die zwar herzlich verlief, brachte jedoch keine Annäherung zwischen den beiden Positionen: Die USA bestätigten die Androhung harter Sanktionen im Falle eines Einmarsches in die Ukraine, Russland warf den USA vor, Politik der schrittweisen Annexion Kiews durch die Aktion des Atlantischen Bündnisses. Washignton hielt an seiner Position zur Wahlfreiheit der Ukraine fest, sich frei dem Atlantischen Bündnis anzuschließen, ein Thema, das entscheidend sein könnte, um eine Invasion zu verhindern, da Putin wahrscheinlich in naher Zukunft sein Veto einlegen wird, um eine militärische Eskalation abzuwenden.
Biden menace la Russie de sanctions si l'Ukraine envahit
La ligne américaine vis-à-vis de la Russie avait déjà été tracée, mais le président Biden a consulté ses alliés au Royaume-Uni, en France, en Allemagne et en Italie avant d'avertir Poutine qu'une éventuelle invasion de l'Ukraine provoquerait des représailles très dures contre la Russie, avec des conséquences économiques déterminées par un plan de sanctions coordonné par les pays occidentaux. L'enjeu ramène au centre l'activité de l'Alliance atlantique dans la zone Europe de l'Est, en raison de l'activisme russe de plus en plus marqué par un nationalisme qui ne veut pas tolérer l'invasion de son propre espace vital. L'approche de Kiev, tant vis-à-vis de l'Union européenne que de l'Alliance atlantique, est perçue comme une menace pour la sécurité russe, qui considère le déploiement potentiel de troupes par l'Alliance atlantique à ses frontières comme une véritable provocation. Pour Moscou, il serait souhaitable que l'Ukraine tombe sous sa propre influence ou, à titre secondaire, que le pays ukrainien maintienne au moins une sorte de neutralité ; les deux solutions ne peuvent pas convenir à Kiev précisément à cause des comportements antérieurs de la Russie : intrusion dans les affaires intérieures, invasion de la Crimée et conflit du Donbass, ce dernier mené depuis Moscou par des moyens subtils, sans jamais s'exposer directement. Pour Kiev, le seul moyen de se protéger est de chercher la protection des États-Unis et de l'Europe, protection qui ne saurait cependant être trop explicite, comme l'adhésion à l'Alliance atlantique ou à l'Union européenne, afin de ne pas déclencher un conflit ouvert. entre Washington. , Bruxelles et Moscou. Les Etats-Unis ne peuvent s'engager trop directement car ils considèrent le front ouvert avec la Chine, devenue désormais centrale dans la politique étrangère américaine, une priorité, au détriment précisément de l'européenne, cependant l'activisme russe ne peut plus être toléré car il pourrait remettre en cause les dispositions actuelles en Europe de l'Est. D'un point de vue militaire, pour l'instant, les États-Unis n'ont pas l'intention d'ajouter du personnel aux soldats déjà présents en Pologne, mais ont assuré un soutien matériel en cas d'agression russe. Selon les données des services secrets américains, l'intention de Poutine serait de déployer environ 175 000 soldats russes à la frontière ukrainienne, qui pourraient commencer l'invasion du pays ukrainien début 2022, même si cette hypothèse n'est considérée que potentielle et pourrait représentent une menace fonctionnelle pour obtenir d'autres avantages, même s'ils ne sont pas directement liés à la question ukrainienne. Le désaccord entre Biden et Poutine n'est pas récent, même si lors de l'invasion de la Crimée, avec Obama comme président et Biden comme adjoint, les USA n'ont pas résisté, le comportement du Kremlin n'était certainement pas le bienvenu, aussi parce que la politique de l'opposition ukrainienne vers l'Ouest a continué en fomentant les revendications séparatistes de la population ukrainienne d'origine russe, avec des actions militaires non déclarées. Poutine et la Russie ont alors engagé une action de type informatique, discréditant Clinton, pour favoriser l'élection de Trump en 2016, considérée comme plus fonctionnelle aux intérêts russes au niveau international. Biden estime également que Poutine a pratiqué le meurtre comme instigateur d'empoisonnement d'opposants et pour la répression de la dissidence, à tel point qu'il a évité de l'inviter au grand sommet des démocraties, comme la Chine, l'Égypte, la Turquie, la Hongrie, Cuba, le Venezuela, El Salvador et Guatemala. Les relations entre les deux dirigeants sont donc très tendues, mais ils sont aussi obligés, non seulement pour l'Ukraine, mais aussi pour le problème nucléaire iranien, pour le terrorisme et pour les cybercrimes eux-mêmes, qui sont devenus une menace internationale. La récente conférence téléphonique, même si elle s'est déroulée dans la cordialité, n'a permis aucun rapprochement entre les deux positions : les États-Unis ont confirmé les menaces de sanctions sévères en cas d'invasion de l'Ukraine, la Russie a accusé les États-Unis de poursuivre une politique d'annexion progressive de Kiev par l'action de l'Alliance atlantique. Washignton a maintenu sa position sur la liberté de choix de l'Ukraine de rejoindre librement l'Alliance atlantique, une question qui pourrait être cruciale pour éviter une invasion, étant donné que Poutine fera probablement l'objet d'un veto dans un proche avenir, évitant ainsi une escalade militaire.
Biden ameaça a Rússia com sanções se a Ucrânia invadir
A linha americana em relação à Rússia já havia sido traçada, porém o presidente Biden consultou seus aliados no Reino Unido, França, Alemanha e Itália antes de alertar Putin que uma eventual invasão da Ucrânia provocaria uma retaliação muito dura contra a Rússia, com efeitos muito significativos consequências econômicas determinadas por um plano de sanções coordenado pelos países ocidentais. A questão traz de volta ao centro a atividade da Aliança Atlântica na área do Leste Europeu, devido ao ativismo russo cada vez mais marcado por um nacionalismo que não está disposto a tolerar a invasão do seu próprio espaço vital. A aproximação de Kiev, tanto à União Europeia como à Aliança Atlântica, é vista como uma ameaça à segurança russa, que considera o potencial destacamento de tropas da Aliança Atlântica nas suas fronteiras como uma verdadeira provocação. Para Moscou, seria aconselhável que a Ucrânia caísse sob sua própria influência ou, em uma base secundária, que o país ucraniano mantivesse pelo menos algum tipo de neutralidade; ambas as soluções não podem ser adequadas a Kiev precisamente por causa dos comportamentos anteriores da Rússia: intrusão de assuntos internos, invasão da Crimeia e conflito do Donbass, este último conduzido de Moscou por meios sutis, sem nunca se expor diretamente. Para Kiev, a única forma de se proteger é buscar proteção dos Estados Unidos e da Europa, proteção que, no entanto, não pode ser muito explícita, como a admissão à Aliança Atlântica ou à União Europeia, para não desencadear um conflito aberto entre Washington., Bruxelas e Moscou. Os EUA não podem se comprometer tão diretamente porque consideram a frente aberta com a China, que agora se tornou central para a política externa norte-americana, uma prioridade, justamente em detrimento da europeia, mas o ativismo russo não pode mais ser tolerado porque poderia questionar as disposições actuais na Europa de Leste. Do ponto de vista militar, por enquanto os EUA não pretendem agregar pessoal aos soldados já presentes na Polônia, mas garantiram apoio material em caso de agressão russa. Segundo dados dos serviços secretos americanos, a intenção de Putin seria colocar cerca de 175.000 soldados russos na fronteira com a Ucrânia, que poderiam iniciar a invasão do país ucraniano no início de 2022, ainda que essa hipótese seja considerada apenas potencial e poderia representam uma ameaça funcional para obter outras vantagens, mesmo que não diretamente relacionadas com a questão ucraniana. O desacordo entre Biden e Putin não é recente, ainda que durante a invasão da Crimeia, com Obama como presidente e Biden como deputado, os EUA não tenham resistido, o comportamento do Kremlin certamente não foi bem-vindo, também porque a política de oposição da Ucrânia ao Ocidente continuou fomentando as demandas separatistas da população ucraniana de origem russa, com ações militares não declaradas. Putin e a Rússia tomaram então uma ação do tipo TI, desacreditando Clinton, para favorecer a eleição de Trump em 2016, considerada mais funcional para os interesses russos em nível internacional. Biden também acredita que Putin tem praticado o assassinato como instigador do envenenamento de oponentes e pela repressão aos dissidentes, tanto que evitou convidá-lo para a grande cúpula das democracias, como China, Egito, Turquia, Hungria, Cuba, Venezuela, El Salvador e Guatemala. As relações entre os dois dirigentes, portanto, são muito tensas, mas eles também são obrigados, não só pela Ucrânia, mas também pelo problema nuclear iraniano, pelo terrorismo e pelos próprios crimes cibernéticos, que se tornaram uma ameaça internacional. A recente teleconferência, embora tenha ocorrido de forma cordial, não trouxe nenhuma aproximação entre as duas posições: os EUA confirmaram as ameaças de duras sanções em caso de invasão da Ucrânia, a Rússia acusou os Estados Unidos de perseguir um política de anexação progressiva de Kiev através da ação da Aliança Atlântica. Washignton manteve sua posição sobre a liberdade de escolha da Ucrânia para aderir livremente à Aliança Atlântica, uma questão que poderia ser crucial para evitar a invasão, visto que Putin provavelmente será vetado em um futuro próximo, evitando a escalada militar.