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venerdì 11 febbraio 2022

المفوضية الأوروبية تفرض عقوبات على بولندا

 تدفع بولندا أخيرًا ثمن موقفها المتغطرس وازدراءها للقواعد تجاه المؤسسات الأوروبية. الخلفية هي التعنت على استغلال منجم فحم يقع في أراضي جمهورية التشيك من قبل شركة حكومية بولندية ، الأمر الذي أدى إلى نزاع بين براغ ووارسو ؛ التقاضي الذي تنظمه محكمة العدل التابعة للاتحاد الأوروبي في لوكسمبورغ. أدانت محكمة الاتحاد بولندا بعدم الاستمرار في استغلال الحقل في جمهورية التشيك ؛ أدى رفض وارسو الامتثال لهذا الحكم إلى دفع غرامة قدرها 500000 يورو يوميًا ، والتي تضاف إلى جميع أيام عدم الامتثال ، مما أدى إلى دفع مبلغ 70 مليون يورو من قبل الدولة البولندية. على الرغم من الاتفاق الذي تم التوصل إليه فيما بعد بين البلدين ، أكدت أورسولا فون دير لاين العقوبة ، موضحة أنه لا يُسمح لأي دولة عضو في الاتحاد الأوروبي بانتهاك قواعد الاتحاد الأوروبي. وقد تفاقم الموقف أيضًا بسبب الموقف الاستخفاف لحكومة وارسو ضد محكمة لوكسمبورغ ، المتهمة بالرغبة في فرض قواعدها الخاصة بطريقة تعسفية. لا يُستبعد أنه بدون هذه الهجمات يمكن تخفيض الغرامة أو حتى عدم تطبيقها ، لكن سلوك الحكومة القومية في بولندا ظل لفترة طويلة تحت رقابة المؤسسات الأوروبية ، خاصة فيما يتعلق بالموقف المناهض لليبرالية والمناهض للضمانات. الحقوق المدنية. وبالتالي ، فإن الحل الذي تتخذه المفوضية الأوروبية هو طرح حصة من الأموال المخصصة لبولندا تساوي المبلغ الإجمالي للغرامة ، وهي 70 مليون يورو المذكورة أعلاه. من وجهة نظر فنية ، لم يعد هذا قرارًا قانونيًا ، لأنه بعد الاتفاق بين براغ ووارسو ، يصبح حكم محكمة لوكسمبورغ قديمًا ، لكن الإبقاء على العقوبة الإدارية كعمل سياسي خالص ، مما يشكل سابقة لـ اتجاه سياسة المجتمع ، لدرجة أن القضية تشكل حداثة ، فهي المرة الأولى التي تتصرف فيها المفوضية الأوروبية باحتجاز الأموال بعد عدم الامتثال للحكم. بالإضافة إلى ذلك ، سيتعين على بولندا أيضًا دفع 45 مليون يورو لجمهورية التشيك عن الأضرار الناتجة عن الفشل في تعليق التعدين. التناقض في إعلان الحكومة البولندية بأنها ستعارض قرار المفوضية في جميع المحافل المناسبة هو أن المكان الوحيد للاستئناف هو محكمة العدل الأوروبية التي يقع مقرها في لوكسمبورغ والتي تم التنصل منها عمليًا من قبل الحكومة البولندية. وهكذا تظهر وارسو في طريق مسدود تجاه اللجنة ، أيضًا لأن مسألة المحكمة التأديبية التي تهدد استقلال القضاء البولندي لا تزال مفتوحة ؛ في هذه الحالة أيضًا ، أعلنت محكمة لوكسمبورغ أن المؤسسة الجديدة غير شرعية ، والتي تواصل على أي حال ممارسة وظيفتها في تعارض صريح مع أحكام الاتحاد. وبالتالي ، فقد وصل التوتر بين وارسو وبروكسل إلى نقطة عالية للغاية ، على الرغم من آمال السلطة التنفيذية الشعبوية في بولندا ، التي كانت تأمل في نوع من صرف انتباه المؤسسات الأوروبية ، أكثر تركيزًا على المسألة الأوكرانية واللاجئين من بيلاروسيا. على العكس من ذلك ، فإن اختيار اللجنة قد فضل اتخاذ إجراءات عقابية لإعادة تأكيد الاتجاه السياسي المطلوب اتخاذه: ألا وهو تجنب التكرار ، كما حدث كثيرًا في الماضي ، للتسامح مع سلوك بعض الدول الأعضاء. في تناقض واضح مع المبادئ المعمول بها والتي تلهم الوطن الأوروبي المشترك. إن الموقف النفعي أحادي الاتجاه ، أي لمصلحتهم الخاصة ، لكثير من الأعضاء الأوروبيين لم يعد مقبولاً في اتحاد الدول التي تكون عضويتها مجانية ولكنها ملزمة بقواعد محددة ، والتي يجب أن تكون مقبولة عالمياً بمجرد أن تصبح أعضاء في الاتحاد. تدخل دول مثل بولندا مبالغ كبيرة في ميزانياتها ، والتي غالبًا ما تمثل غالبية ميزانياتها ، مباشرة من الاتحاد ، دون تقديم المساهمة المطلوبة فيما يتعلق بالتعاون مع الدول الأخرى وتطبيق القانون الأوروبي والامتثال له ؛ فهذه بلدان غير موثوقة أساسًا ، ويجب أن تكون العقوبة على عدم دفع الأموال تجاهها سوى التحذير الأول ، والاستعداد لفرض عقوبات أكثر جدية ونهائية. لا يمكن لسياسة التغلب على الإجماع سوى تفضيل هذا الاتجاه ، وربما تظل الدول فقط مقتنعة بقوة بفكرة الاتحاد ، مع مزاياها ، ولكن أيضًا بالتزاماتها ، وهي بالتأكيد محترمة ولا محل تساؤل.

venerdì 4 febbraio 2022

Cina e Russia verso una alleanza contro gli USA

 Russia e Cina sembrano sempre più vicini ed il loro legame si rinsalda grazie al nemico comune, gli Stati Uniti. Se Mosca evitare l’allargamento dell’Alleanza Atlantica è diventato una esigenza nazionale, per Pechino il contenimento di Washington sul piano internazionale diventa un programma ancora più ambizioso, perché è il chiaro segnale di contenere gli USA, utilizzando anche una questione apparentemente lontana e senza importanza strategica per gli interessi cinesi. Sembra che la direzione intrapresa sia quella di una alleanza sempre più stretta tra le due superpotenze, che hanno interessi coincidenti per unirsi contro gli americani. Appare particolarmente significativo che il primo incontro in presenza, da oltre due anni, con un leader straniero, Xi Jingping lo abbia riservato proprio a Putin nel momento di massima tensione della Russia con gli Stati Uniti e forse alla vigilia di una possibile invasione dei militari di Mosca in Ucraina. Alla base di questa collaborazione sempre più intensa, non vi è solo l’avversione agli Stati Uniti, ma anche una più ampia convergenza contro i moti popolari in nome di maggiori garanzie a favore dei diritti, che hanno contraddistinto i due paesi. Una visione nettamente opposta agli ideali democratici occidentali, che si pone come un vero e proprio scontro di civiltà, capace di portare grande instabilità nel mondo. Sia Mosca che Pechino, sono stati condannati più volte dall’occidente, per il loro atteggiamento antidemocratico, che hanno perpetrato con repressioni di massa e lotta violenta contro il dissenso: per questo comune atteggiamento nella politica interna verso gli oppositori, un reciproco sostegno, inquadrato come legame internazionale, serve a giustificare il loro operato proprio sulla scena mondiale. Per la Cina la vicinanza della Russia riveste anche un particolare significato, perché Mosca riconosce il diritto cinese a rivendicare una sola Cina, contro quindi le aspirazioni di Taiwan, peraltro sempre più vicino agli Stati Uniti per ovvi motivi di necessità. La versione ufficiale del progressivo avvicinamento dei due paesi è la realizzazione del vero multilateralismo, cioè una collaborazione paritaria dei due paesi ad una alleanza più stretta, che sembra sempre più prossima; tuttavia l’alleanza tra Cina e Russia non potrà che essere asimmetrica più il tempo andrà avanti. Esiste un evidente vantaggio di posizioni tra Pechino e Mosca, a tutto vantaggio per la prima, sia dal punto di vista economico, dove Mosca non può competere con la differenziazione produttiva cinese, perché ha ancora una economia basata esclusivamente sulle risorse naturali, sia dal punto di vista militare, che da quello geopolitico. L’impressione è che Mosca sia ben conscia di questa differenza, che nel futuro potrà creare attriti non da poco, ma, al momento, abbia la necessità di avere al suo fianco il maggiore paese in grado di contrastare gli Stati Uniti, soprattutto nel caso di un effettivo intervento militare nel paese ucraino. Certo anche economicamente Mosca deve garantirsi mercati alternativi di fronte alla possibilità di incorrere in sanzioni economiche ed a questo scopo ha aperto all’aumento della quantità di gas destinato proprio alla fornitura della Cina. Sebbene questa possibile alleanza apra a scenari di forte preoccupazione, si può leggere anche come una necessità dei due stati di sorreggersi simultaneamente e di evitare una sorta di isolamento, che stanno già patendo per le loro azioni repressive all’interno delle loro nazioni. La riprovazione internazionale, maggiormente proveniente dalla parte occidentale, ma non solo, è una fonte di grande preoccupazione, soprattutto per la Cina e le ricadute economiche che l’ostracismo verso Pechino può produrre. Per la Russia è molto sentita la necessità di potere contare su alleanze con altri paesi e la prossima tappa potrebbe essere rappresentata dall’Iran, tuttavia si tratta di una tattica che accentua il legame con stati dove la repressione è la politica di comune esercizio e ciò non fa che allontanare Mosca dall’Europa il partner economico di cui ha maggiore bisogno, per risollevare la propria economia disastrata, anche se il legame energetico con i paesi dell’Unione appare di difficile dissoluzione, per le reciproche necessità. Più preoccupante sarà vedere la reazione degli Stati Uniti: le conseguenze che si rischiano di generare sono fortemente preoccupanti, non solo per dossier ucraino, ma anche per quello di Taiwan e per lo stesso nucleare iraniano.  

China and Russia towards an alliance against the USA

 Russia and China seem ever closer and their bond is strengthened thanks to the common enemy, the United States. If Moscow to avoid the enlargement of the Atlantic Alliance has become a national need, for Beijing the containment of Washington on the international level becomes an even more ambitious program, because it is the clear signal to contain the USA, also using an apparently distant and without issue. strategic importance for Chinese interests. It seems that the direction taken is that of an ever closer alliance between the two superpowers, which have coincident interests in uniting against the Americans. It seems particularly significant that the first meeting in the presence, for over two years, with a foreign leader, Xi Jingping was reserved for Putin at the moment of maximum tension between Russia and the United States and perhaps on the eve of a possible invasion by the military of Moscow in Ukraine. At the basis of this increasingly intense collaboration, there is not only aversion to the United States, but also a broader convergence against popular uprisings in the name of greater guarantees in favor of rights, which have distinguished the two countries. A vision clearly opposed to Western democratic ideals, which stands as a real clash of civilizations, capable of bringing great instability to the world. Both Moscow and Beijing have been condemned several times by the West, for their undemocratic attitude, which they perpetrated with mass repression and violent struggle against dissent: for this common attitude in domestic politics towards opponents, mutual support, framed as an international link, it serves to justify their work on the world stage. For China, the proximity of Russia is also of particular significance, because Moscow recognizes the Chinese right to claim a single China, thus against the aspirations of Taiwan, which is increasingly close to the United States for obvious reasons of necessity. The official version of the progressive rapprochement of the two countries is the realization of true multilateralism, that is, an equal collaboration of the two countries to a closer alliance, which seems ever closer; however, the alliance between China and Russia can only be asymmetrical the more time goes on. There is an evident advantage of positions between Beijing and Moscow, to the full advantage of the former, both from an economic point of view, where Moscow cannot compete with Chinese productive differentiation, because it still has an economy based exclusively on natural resources, and from the point of view from a military point of view, and from a geopolitical one. The impression is that Moscow is well aware of this difference, which in the future may create considerable friction, but, at the moment, it needs to have at its side the largest country capable of opposing the United States, especially in the case of of an effective military intervention in the Ukrainian country. Of course, even economically, Moscow must guarantee itself alternative markets in the face of the possibility of incurring economic sanctions and to this end it has opened up to an increase in the quantity of gas destined for the supply of China. Although this possible alliance opens up to scenarios of great concern, it can also be read as a need for the two states to support each other simultaneously and avoid a sort of isolation, which they are already suffering from their repressive actions within their nations. International disapproval, mostly coming from the western part, but not only, is a source of great concern, especially for China and the economic repercussions that ostracism towards Beijing can produce. For Russia, the need to be able to count on alliances with other countries is very much felt and the next step could be represented by Iran, however it is a tactic that accentuates the ties with states where repression is the policy of common exercise and this it only pushes Moscow away from Europe the economic partner it needs most, in order to revive its disastrous economy, even if the energy link with the countries of the Union appears to be difficult to dissolve, due to mutual needs. It will be more worrying to see the reaction of the United States: the consequences that are likely to generate are highly worrying, not only for the Ukrainian dossier, but also for that of Taiwan and for the Iranian nuclear power itself.

China y Rusia hacia una alianza contra EE.UU.

 Rusia y China parecen cada vez más cercanas y su vínculo se fortalece gracias al enemigo común, Estados Unidos. Si Moscú para evitar la ampliación de la Alianza Atlántica se ha convertido en una necesidad nacional, para Pekín la contención de Washington a nivel internacional se convierte en un programa aún más ambicioso, porque es la señal clara para contener a EE. sin problema importancia estratégica para los intereses chinos. Parece que la dirección tomada es la de una alianza cada vez más estrecha entre las dos superpotencias, que tienen intereses coincidentes en unirse contra los estadounidenses. Parece especialmente significativo que el primer encuentro en presencia, desde hace más de dos años, con un líder extranjero, Xi Jingping, estuviera reservado para Putin en el momento de máxima tensión entre Rusia y Estados Unidos y quizás en vísperas de una posible invasión por parte de Rusia. el ejército de Moscú en Ucrania. En la base de esta colaboración cada vez más intensa, no solo hay aversión a Estados Unidos, sino también una convergencia más amplia contra los levantamientos populares en nombre de mayores garantías a favor de los derechos, que han distinguido a los dos países. Una visión claramente opuesta a los ideales democráticos occidentales, que se erige como un auténtico choque de civilizaciones, capaz de traer una gran inestabilidad al mundo. Tanto Moscú como Pekín han sido condenadas varias veces por Occidente, por su actitud antidemocrática, que perpetraron con la represión masiva y la lucha violenta contra la disidencia: por esta actitud común en la política interna hacia los opositores, el apoyo mutuo, enmarcado como un vínculo internacional, es sirve para justificar su trabajo en el escenario mundial. Para China, la proximidad de Rusia también es de particular importancia, porque Moscú reconoce el derecho chino a reclamar una sola China, contrariando así las aspiraciones de Taiwán, que se acerca cada vez más a Estados Unidos por obvias razones de necesidad. La versión oficial del acercamiento progresivo de los dos países es la realización del verdadero multilateralismo, es decir, una colaboración igualitaria de los dos países a una alianza más estrecha, que parece cada vez más estrecha; sin embargo, la alianza entre China y Rusia solo puede ser asimétrica a medida que pasa el tiempo. Existe una evidente ventaja de posiciones entre Pekín y Moscú, en pleno beneficio del primero, tanto desde el punto de vista económico, donde Moscú no puede competir con la diferenciación productiva china, porque todavía tiene una economía basada exclusivamente en los recursos naturales, como desde el punto de vista militar, y desde el punto de vista geopolítico. La impresión es que Moscú es muy consciente de esta diferencia, que en el futuro puede crear fricciones considerables, pero, por el momento, necesita tener a su lado al país más grande capaz de oponerse a los Estados Unidos, especialmente en el caso de una intervención militar efectiva en el país ucraniano. Por supuesto, incluso económicamente, Moscú debe garantizarse mercados alternativos ante la posibilidad de incurrir en sanciones económicas y para ello se ha abierto a un aumento de la cantidad de gas destinado al abastecimiento de China. Si bien esta posible alianza abre escenarios de gran preocupación, también puede leerse como una necesidad de que los dos Estados se apoyen simultáneamente y eviten una suerte de aislamiento, que ya sufren por sus acciones represivas al interior de sus naciones. La desaprobación internacional, en su mayoría proveniente de la parte occidental, pero no solo, es motivo de gran preocupación, especialmente para China y las repercusiones económicas que puede producir el ostracismo hacia Beijing. Para Rusia se siente mucho la necesidad de poder contar con alianzas con otros países y el siguiente paso lo podría representar Irán, sin embargo es una táctica que acentúa los lazos con estados donde la represión es la política de ejercicio común y esto sólo aleja a Moscú de Europa, el socio económico que más necesita, para reactivar su desastrosa economía, aunque el vínculo energético con los países de la Unión parezca difícil de disolver, por necesidades mutuas. Será más preocupante ver la reacción de Estados Unidos: las consecuencias que probablemente genere son sumamente preocupantes, no solo para el expediente ucraniano, sino también para el de Taiwán y para la propia potencia nuclear iraní.

China und Russland streben ein Bündnis gegen die USA an

 Russland und China scheinen sich immer näher zu kommen, und ihre Bindung wird dank des gemeinsamen Feindes, der Vereinigten Staaten, gestärkt. Wenn Moskau zur Vermeidung der Erweiterung des Atlantischen Bündnisses zu einer nationalen Notwendigkeit geworden ist, wird für Peking die Eindämmung Washingtons auf internationaler Ebene zu einem noch ehrgeizigeren Programm, denn es ist das klare Signal, die USA einzudämmen, auch mit einem scheinbar distanzierten und ohne Problem Strategische Bedeutung für chinesische Interessen. Es scheint, dass die eingeschlagene Richtung die einer immer engeren Allianz zwischen den beiden Supermächten ist, die übereinstimmende Interessen haben, sich gegen die Amerikaner zu vereinen. Es scheint besonders bedeutsam, dass das erste Treffen mit einem ausländischen Führer, Xi Jingping, seit über zwei Jahren Putin im Moment der größten Spannungen zwischen Russland und den Vereinigten Staaten und vielleicht am Vorabend einer möglichen Invasion durch Putin vorbehalten war das Militär von Moskau in der Ukraine. Grundlage dieser immer intensiveren Zusammenarbeit ist nicht nur die Abneigung gegen die Vereinigten Staaten, sondern auch eine breitere Konvergenz gegen Volksaufstände im Namen größerer Garantien zugunsten von Rechten, die die beiden Länder ausgezeichnet haben. Eine Vision, die eindeutig den demokratischen Idealen des Westens widerspricht, die als echter Kampf der Zivilisationen gilt und der Welt große Instabilität bringen kann. Sowohl Moskau als auch Peking wurden mehrfach vom Westen für ihre undemokratische Haltung verurteilt, die sie mit Massenunterdrückung und gewaltsamen Kampf gegen Andersdenkende betrieben: für diese gemeinsame Haltung in der Innenpolitik gegenüber Gegnern, gegenseitige Unterstützung, umrahmt als internationales Bindeglied, es dient dazu, ihre Arbeit auf der Weltbühne zu rechtfertigen. Für China ist die Nähe Russlands auch deshalb von besonderer Bedeutung, weil Moskau das chinesische Recht anerkennt, ein einheitliches China zu beanspruchen, also gegen die Bestrebungen Taiwans, das sich aus offensichtlichen Gründen immer mehr den USA annähert. Die offizielle Version der fortschreitenden Annäherung der beiden Länder ist die Verwirklichung eines echten Multilateralismus, dh einer gleichberechtigten Zusammenarbeit der beiden Länder zu einem engeren Bündnis, das immer enger zu werden scheint; Das Bündnis zwischen China und Russland kann jedoch im Laufe der Zeit nur asymmetrisch sein. Es gibt einen offensichtlichen Vorteil der Positionen zwischen Peking und Moskau, zum vollen Vorteil des ersteren, sowohl aus wirtschaftlicher Sicht, wo Moskau nicht mit der chinesischen produktiven Differenzierung konkurrieren kann, weil es immer noch eine Wirtschaft hat, die ausschließlich auf natürlichen Ressourcen basiert, und aus militärischer Sicht und aus geopolitischer Sicht. Man hat den Eindruck, dass Moskau sich dieser Differenz bewusst ist, die in Zukunft erhebliche Spannungen hervorrufen kann, aber im Moment muss es das größte Land an seiner Seite haben, das in der Lage ist, den Vereinigten Staaten entgegenzutreten, insbesondere im Fall von eine wirksame militärische Intervention im ukrainischen Land. Natürlich muss sich Moskau angesichts möglicher Wirtschaftssanktionen auch wirtschaftlich alternative Märkte sichern und hat sich zu diesem Zweck für eine Erhöhung der für die Versorgung Chinas bestimmten Gasmenge geöffnet. Obwohl dieses mögliche Bündnis sehr besorgniserregende Szenarien eröffnet, kann es auch als Notwendigkeit gelesen werden, dass sich die beiden Staaten gleichzeitig gegenseitig unterstützen und eine Art Isolation vermeiden, unter der sie bereits durch ihre repressiven Maßnahmen innerhalb ihrer Nationen leiden. Die internationale Ablehnung, die hauptsächlich aus dem westlichen Teil kommt, aber nicht nur, gibt Anlass zu großer Sorge, insbesondere für China und die wirtschaftlichen Auswirkungen, die die Ächtung gegenüber Peking haben kann. Für Russland ist es sehr wichtig, auf Bündnisse mit anderen Ländern zählen zu können, und der nächste Schritt könnte der Iran darstellen, aber es ist eine Taktik, die die Beziehungen zu Staaten betont, in denen Repression die Politik der gemeinsamen Übung ist, und dies es verdrängt nur Moskau von dem Wirtschaftspartner, den es am dringendsten braucht, um seine desaströse Wirtschaft wiederzubeleben, auch wenn die Energieverbindung mit den Ländern der Union aufgrund gegenseitiger Bedürfnisse schwer aufzulösen scheint. Besorgniserregender wird die Reaktion der Vereinigten Staaten sein: Die Folgen, die wahrscheinlich entstehen werden, sind höchst besorgniserregend, nicht nur für das ukrainische Dossier, sondern auch für das Taiwans und für die iranische Atommacht selbst.

La Chine et la Russie vers une alliance contre les USA

 La Russie et la Chine semblent de plus en plus proches et leur lien se renforce grâce à l'ennemi commun, les États-Unis. Si Moscou pour éviter l'élargissement de l'Alliance atlantique est devenu un besoin national, pour Pékin l'endiguement de Washington au niveau international devient un programme encore plus ambitieux, car c'est le signal clair pour contenir les USA, en usant également d'une approche apparemment lointaine et sans enjeu, importance stratégique pour les intérêts chinois. Il semble que la direction prise soit celle d'une alliance toujours plus étroite entre les deux superpuissances, qui ont des intérêts coïncidents à s'unir contre les Américains. Il semble particulièrement significatif que la première rencontre en présence, depuis plus de deux ans, d'un dirigeant étranger, Xi Jingping, ait été réservée à Poutine au moment de la tension maximale entre la Russie et les États-Unis et peut-être à la veille d'une éventuelle invasion par l'armée de Moscou en Ukraine. A la base de cette collaboration de plus en plus intense, il y a non seulement l'aversion pour les États-Unis, mais aussi une convergence plus large contre les soulèvements populaires au nom de plus grandes garanties en faveur des droits, qui ont distingué les deux pays. Une vision clairement opposée aux idéaux démocratiques occidentaux, qui se présente comme un véritable choc des civilisations, capable d'apporter une grande instabilité dans le monde. Moscou et Pékin ont été condamnés à plusieurs reprises par l'Occident, pour leur attitude antidémocratique, qu'ils ont perpétrée avec une répression de masse et une lutte violente contre la dissidence : pour cette attitude commune dans la politique intérieure envers les opposants, le soutien mutuel, encadré comme un lien international, il sert à justifier leur travail sur la scène mondiale. Pour la Chine, la proximité de la Russie revêt également une importance particulière, car Moscou reconnaît le droit chinois de revendiquer une seule Chine, donc contre les aspirations de Taïwan, qui se rapproche de plus en plus des États-Unis pour des raisons évidentes de nécessité. La version officielle du rapprochement progressif des deux pays est la réalisation d'un véritable multilatéralisme, c'est-à-dire une collaboration égale des deux pays à une alliance plus étroite, qui semble toujours plus étroite ; cependant, l'alliance entre la Chine et la Russie ne peut être qu'asymétrique au fil du temps. Il y a un avantage évident des positions entre Pékin et Moscou, à l'avantage de la première, à la fois d'un point de vue économique, où Moscou ne peut pas concurrencer la différenciation productive chinoise, car elle a encore une économie basée exclusivement sur les ressources naturelles, et du point de vue d'un point de vue militaire, et d'un point de vue géopolitique. L'impression est que Moscou est bien consciente de cette différence, qui à l'avenir peut créer des frictions considérables, mais, pour le moment, elle a besoin d'avoir à ses côtés le plus grand pays capable de s'opposer aux États-Unis, surtout dans le cas de une intervention militaire efficace dans le pays ukrainien. Bien sûr, même économiquement, Moscou doit se garantir des marchés alternatifs face à la possibilité d'encourir des sanctions économiques et à cette fin elle s'est ouverte à une augmentation de la quantité de gaz destinée à l'approvisionnement de la Chine. Si cette éventuelle alliance ouvre sur des scénarios très préoccupants, elle peut aussi être lue comme une nécessité pour les deux États de se soutenir simultanément et d'éviter une sorte d'isolement, dont ils souffrent déjà de leurs actions répressives au sein de leurs nations. La désapprobation internationale, provenant principalement de la partie occidentale, mais pas seulement, est une source de grande inquiétude, en particulier pour la Chine et les répercussions économiques que l'ostracisme envers Pékin peut produire. Pour la Russie, la nécessité de pouvoir compter sur des alliances avec d'autres pays se fait fortement sentir et la prochaine étape pourrait être représentée par l'Iran, cependant c'est une tactique qui accentue les liens avec des États où la répression est la politique d'exercice commun et ce elle ne fait qu'éloigner Moscou de l'Europe le partenaire économique dont elle a le plus besoin, pour relancer son économie désastreuse, même si le lien énergétique avec les pays de l'Union semble difficile à dissoudre, en raison de besoins mutuels. Il sera plus inquiétant de voir la réaction des États-Unis : les conséquences qui risquent d'engendrer sont très préoccupantes, non seulement pour le dossier ukrainien, mais aussi pour celui de Taïwan et pour la puissance nucléaire iranienne elle-même.

China e Rússia para uma aliança contra os EUA

 Rússia e China parecem cada vez mais próximas e seu vínculo é fortalecido graças ao inimigo comum, os Estados Unidos. Se Moscou para evitar o alargamento da Aliança Atlântica tornou-se uma necessidade nacional, para Pequim a contenção de Washington no plano internacional torna-se um programa ainda mais ambicioso, porque é o sinal claro para conter os EUA, também usando um sem problema importância estratégica para os interesses chineses. Parece que a direção tomada é a de uma aliança cada vez mais estreita entre as duas superpotências, que têm interesses coincidentes em se unir contra os americanos. Parece particularmente significativo que o primeiro encontro na presença, há mais de dois anos, com um líder estrangeiro, Xi Jingping, tenha sido reservado para Putin no momento de máxima tensão entre a Rússia e os Estados Unidos e talvez às vésperas de uma possível invasão por os militares de Moscou na Ucrânia. Na base dessa colaboração cada vez mais intensa está não apenas a aversão aos Estados Unidos, mas também uma convergência mais ampla contra as revoltas populares em nome de maiores garantias em favor dos direitos, que têm distinguido os dois países. Uma visão claramente oposta aos ideais democráticos ocidentais, que se coloca como um verdadeiro choque de civilizações, capaz de trazer grande instabilidade ao mundo. Tanto Moscou quanto Pequim foram condenadas várias vezes pelo Ocidente, por sua atitude antidemocrática, que perpetram com repressão em massa e luta violenta contra a dissidência: por essa atitude comum na política doméstica em relação aos oponentes, apoio mútuo, enquadrado como um elo internacional, é serve para justificar seu trabalho no cenário mundial. Para a China, a proximidade da Rússia também é de particular importância, porque Moscou reconhece o direito chinês de reivindicar uma única China, portanto contra as aspirações de Taiwan, que está cada vez mais próximo dos Estados Unidos por razões óbvias de necessidade. A versão oficial da aproximação progressiva dos dois países é a concretização do verdadeiro multilateralismo, ou seja, uma colaboração igualitária dos dois países para uma aliança cada vez mais estreita, que parece cada vez mais próxima; no entanto, a aliança entre China e Rússia só pode ser assimétrica com o passar do tempo. Há uma evidente vantagem de posições entre Pequim e Moscou, em pleno proveito da primeira, tanto do ponto de vista econômico, onde Moscou não pode competir com a diferenciação produtiva chinesa, porque ainda tem uma economia baseada exclusivamente em recursos naturais, e do ponto de vista do ponto de vista militar, e do ponto de vista geopolítico. A impressão é que Moscou está bem ciente dessa diferença, que no futuro pode gerar atritos consideráveis, mas, no momento, precisa ter ao seu lado o maior país capaz de se opor aos Estados Unidos, especialmente no caso de uma intervenção militar eficaz no país ucraniano. É claro que, mesmo economicamente, Moscou deve se garantir mercados alternativos diante da possibilidade de incorrer em sanções econômicas e, para isso, abriu-se para o aumento da quantidade de gás destinada ao abastecimento da China. Embora essa possível aliança abra cenários de grande preocupação, também pode ser lida como uma necessidade de os dois estados se apoiarem simultaneamente e evitarem uma espécie de isolamento, que já sofrem com suas ações repressivas dentro de suas nações. A desaprovação internacional, principalmente vinda da parte ocidental, mas não só, é motivo de grande preocupação, especialmente para a China e as repercussões econômicas que o ostracismo em relação a Pequim pode produzir. Para a Rússia, a necessidade de poder contar com alianças com outros países é muito sentida e o próximo passo poderia ser representado pelo Irã, porém é uma tática que acentua os laços com estados onde a repressão é a política de exercício comum e isso apenas afasta Moscovo da Europa, o parceiro económico de que mais precisa, para relançar a sua desastrosa economia, ainda que a ligação energética com os países da União pareça difícil de dissolver, devido a necessidades mútuas. Será mais preocupante ver a reação dos Estados Unidos: as consequências que provavelmente irão gerar são altamente preocupantes, não só para o dossiê ucraniano, mas também para o de Taiwan e para a própria potência nuclear iraniana.