ロシアは、ウクライナに対する侵略戦争が始まって以来、国際的な孤立から抜け出しました。イランの首都で、プーチンはエルドアンとイランライシの大統領である家主に会いました。穀物の輸送を阻止するための交渉の言い訳に加えて、3つの国家元首は、国際法に準拠して民間人を保証するためにテロ組織を完全に根絶するための3国間の協力に関する問題について話し合った。しばらくの間国際法に違反し続けてきた正確に3カ国がその尊重に正確に言及しているのは不思議です。実際には、3か国は、国際基準を尊重するという特定のビジョンを持っています。つまり、それぞれの国の利益のために機能するものです。この段階で、ロシアはウクライナのすべてではないにしても、ウクライナに参加したいと考えています。ウクライナはそれ自体の影響力のある地域と見なしているため、トルコはシリアとイランのクルド人民兵を打ち負かしてイスラム国を打ち負かしたいと考えています。そのような、しかしスンニ派によって形成されたため。エルドアン首相とプーチン大統領は、小麦を主なテーマとした二国間会議を開催したが、ロシア大統領が制裁措置の存在について不満を述べた。この場合、農業生産を阻害し、世界の栄養失調の問題を増大させるのに役立つ肥料について。トルコの存在は依然として大西洋同盟の構成要素であるため、非常に特異であるように見えます。エルドアン首相の戦略がその目的として国際的な関連性を持っていることは明らかですが、それはNATOと合意できなかった行動であり、トルコをより少ないものとして認定します。信頼性の低いメンバー。一方、イランは、モスクワのウクライナへの侵略の正当性を強調し、西側の前進を阻止する必要性とモスクワを弱体化させるというアメリカの目標を動機付けている。イランにとって、この三国間首脳会談の組織は、テヘランの歴史的敵であるイスラエルとサウジアラビアへのバイデンの訪問への答えです。会議のその他の理由の1つはシリアでした。ロシアとイランはアサド政権を支持していますが、シリアのクルディスタンに対するトルコの野心は今では悲しいことに知られています。目標はシリア戦争を終わらせることです。 11年間、そして正確にこの目的のために、モスクワとテヘランは、アサドが彼の支配を再確立することができない地域を支配する反政府勢力にワシントンがより多くの援助を提供するのを止めるようにアンカラに圧力をかけました。トルコの最小の目的は、トルコとの国境とクルド人が占領する地域との間に30キロメートルの領土を設けることであり、これを達成するために、エルドアン首相は武力介入を脅かしましたが、ロシアはどちらも反対しています。アサドの主権の領域への復帰を支持し、彼らは両方ともクルド人によってアンカラによる攻撃から保護するように促されたためです。 3か国は、アスタナとして知られ、国連によって承認されたシリアの保証委員会を形成しています。シリア政権によると、トルコはシリア紛争の終結に向けて取り組むのではなく、この役割を利用して独自の目的を追求しています。この会議はまた、トルコとイランの間の貿易交流を7,500百万ドルから30,000百万ドルへと4倍に増やすことを試みるのに役立った。アンカラは、その領土で野党のアラブ人ジャーナリストが殺害された後、問題を無視し、サウジアラビアとの貿易協定を発展させ、危機に瀕しているトルコ経済を復活させるために、サウジアラビアとの関係を確実に積極的に変えたことを忘れてはなりません。これらの関係の再開はイランの抗議を引き起こしました、そしてそれは最近のサミットもまた両国間の前向きな接触を再確立することを目的としました。実際、商業拡大の発展は双方に役立ちます。イランにとっては制裁を回避する方法であり、トルコにとっては深刻な危機の中で経済を復活させるためのさらに別の試みを構成しますが、地政学的観点からはそうではありません。アンカラが西側の信頼できない同盟国であるかどうか、またはイランとモスクワの両方とのこれらの接触が、西側からの非公式な任務でこれらの国との一種の関係を維持する試みではないかどうかを明確にします。もちろん、その違いは非常に重要であり、トルコの政治的未来を決定する可能性があります。
Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
Cerca nel blog
giovedì 21 luglio 2022
تجتمع إيران وروسيا وتركيا في قمة ثلاثية
خرجت روسيا من العزلة الدولية منذ أن بدأت الحرب العدوانية ضد أوكرانيا. في العاصمة الإيرانية ، التقى بوتين بأردوغان ومالك الأرض ، رئيس إيران رئيسي. بالإضافة إلى ذريعة المفاوضات لإلغاء حظر نقل الحبوب ، تحدث رؤساء الدول الثلاثة عن قضايا تتعلق بالتعاون بين الدول الثلاث للقضاء نهائيا على المنظمات الإرهابية لضمان التزام السكان المدنيين بالقانون الدولي. ومن الغريب أن ثلاث دول على وجه التحديد استمرت في انتهاك القانون الدولي لبعض الوقت تشير على وجه التحديد إلى احترام القانون الدولي. في الواقع ، تتمتع الدول الثلاث برؤية خاصة لاحترام المعايير الدولية ، أي أنها تعمل وفقًا لمصالحها الفردية ؛ في هذه المرحلة تريد روسيا أن تأخذ جزءًا من أوكرانيا ، إن لم يكن كلها ، لأنها تعتبرها منطقة نفوذها ، وتريد تركيا هزيمة الميليشيات الكردية في سوريا وإيران لهزيمة تنظيم الدولة الإسلامية ، وليس كهدف. مثل هذا بل لأن أهل السنة هم من صنعه. وعقد أردوغان وبوتين اجتماعا ثنائيا كان محوره الرئيسي للقمح ، لكن الرئيس الروسي اشتكى من وجود عقوبات ، في هذه الحالة على الأسمدة التي تعيق الإنتاج الزراعي ، مما يساعد على زيادة مشاكل سوء التغذية في العالم. يبدو وجود تركيا فريدًا للغاية لأنها لا تزال مكونًا من مكونات الحلف الأطلسي: من الواضح أن استراتيجية أردوغان لها أهمية دولية كهدف لها ، لكنها سلوك لا يمكن الاتفاق عليه مع الناتو ويؤهل تركيا على أنها أقل من ذلك. وعضو أقل موثوقية. في غضون ذلك ، شددت إيران على شرعية غزو موسكو للدولة الأوكرانية ، وحفزتها بضرورة وقف التقدم الغربي والهدف الأمريكي المتمثل في إضعاف موسكو. بالنسبة لإيران ، فإن تنظيم هذه القمة الثلاثية هو الرد على زيارة بايدن لإسرائيل والسعودية ، العدوين التاريخيين لطهران. أحد الأسباب الأخرى للاجتماع كانت سوريا: روسيا وإيران تدعمان نظام الأسد ، في حين أن طموحات تركيا بشأن كردستان السورية معروفة الآن للأسف: الهدف سيكون إنهاء الحرب السورية ، التي ما زالت مستمرة حتى الآن. على مدى أحد عشر عامًا ، وتحقيقاً لهذه الغاية بالتحديد ، ضغطت موسكو وطهران على أنقرة لمنع واشنطن من تقديم المزيد من المساعدة للمتمردين الذين يسيطرون على المناطق التي لا يستطيع الأسد إعادة تأسيس حكمه فيها. الحد الأدنى لهدف تركيا هو أن يكون لها قطاع من الأراضي يبلغ طوله ثلاثين كيلومترًا بين الحدود التركية والمنطقة التي يحتلها الأكراد ، ولتحقيق ذلك ، هدد أردوغان بتدخل مسلح ، لكن روسيا تعارضه. لصالح العودة إلى منطقة سيادة الأسد ولأن الأكراد حثوا كليهما على الحماية من أي هجمات تشنها أنقرة. تشكل الدول الثلاث لجنة ضمان سوريا ، المعروفة باسم أستانا ، والمعترف بها من قبل الأمم المتحدة. وفقًا للنظام السوري ، تستغل تركيا هذا الدور لتحقيق أهدافها الخاصة ، بدلاً من العمل على إنهاء الصراع السوري. كما سعى الاجتماع إلى محاولة زيادة التبادل التجاري بين تركيا وإيران بمعدل أربعة أضعاف ، من 7500 إلى 30 ألف مليون دولار. تجدر الإشارة إلى أن أنقرة غيرت بالتأكيد علاقاتها مع السعودية بشكل إيجابي ، بعد مقتل صحفي عربي معارض على أراضيها ، متجاهلة الموضوع وطوّرت اتفاقيات تجارية مع السعوديين ، لإحياء الاقتصاد التركي في أزمة. وكان استئناف هذه العلاقات قد تسبب في احتجاجات إيرانية استهدفت القمة الأخيرة إعادة الاتصالات الإيجابية بين البلدين. في الواقع ، فإن تطوير التوسع التجاري يخدم كلا الجانبين: بالنسبة لإيران هو وسيلة للالتفاف على العقوبات وبالنسبة لتركيا فإنه يشكل محاولة أخرى لإنعاش الاقتصاد في أزمة خطيرة ، ولكن من وجهة النظر الجيوسياسية فهي ليست كذلك. من الواضح ما إذا كانت أنقرة حليفًا غير موثوق به للغرب أو ما إذا كانت هذه الاتصالات ، سواء مع إيران أو مع موسكو ، ليست محاولة للحفاظ على نوع من الاتصال مع هذه الدول بتفويض غير رسمي من الغرب. الفرق كبير بالطبع ويمكن أن يحدد مستقبل تركيا السياسي.
martedì 12 luglio 2022
Evitare la crisi delle democrazie per evitare l'avanzamento dei regimi autocratici
Aldilà della potenza bellica della Russia o della Cina, esiste un fattore molto più preoccupante per l’occidente: la scarsa convinzione e determinazione delle sue popolazioni a contrastare una idea alternativa in senso negativo, mediante l’elemento fondante su cui si basa tutta la costruzione occidentale, circa la democrazia. Non sono in discussione le prassi attraverso cui si esercita e si mette in pratica il sistema democratico, quanto il suo mancato rinnovo e la mancanza di vitalità della pratica democratica, che, viene data come dato acquisito, senza un necessario rinnovo. Uno dei segnali più evidenti è la sempre maggiore mancata partecipazione al voto, fattore già ben presente negli Stati Uniti, che si sta imponendo anche in Europa, eleggendo i rappresentanti istituzionali con percentuali di votanti sempre più ridotte. Il fenomeno è in forte aumento e deriva dalla scarsa fiducia verso i politici, che non hanno saputo affrontare con la dovuta perizia i tempi attuali, dove le trasformazioni economiche, tecnologiche hanno portato ad un peggioramento generale delle condizioni, grazie al mancato contrasto di una diseguaglianza sempre più aumentata. La disparità economica ha portato disparità sociale con un risentimento comprensibile a cui non si è voluto mettere riparo e che rappresenta la questione centrale nel peggioramento dei sistemi democratici. Se il populismo ha avuto delle oggettive facilitazioni ad affermarsi, lasciando però più che percezioni negative dovute all’incapacità di esercitare adeguate politiche di governo, i partiti e movimenti che si sono mossi in senso opposto a questa tendenza, non hanno saputo imprimere una spinta positiva per la risoluzione dei problemi. Si è determinata una sorta di immobilità, che spesso ha costretto a collaborazioni contro natura, compromessi che non hanno fatto altro che favorire immobilità e sostanziale rinvio dei problemi. Al contrario nelle situazioni contingenti appare necessaria una velocità di decisione che è necessaria contro regimi dittatoriali o autocratici. Quando, poi questa necessità di velocità di decisione si trasferisce dall’ambito statale a quello sovranazionale i rallentamenti addirittura aumentano, bloccati da regolamenti orami superati dai tempi, con regole assurde come quelle relative all’unanimità circa ogni decisione. Certamente già in condizioni normali ciò costituisce una percezione di mancato funzionamento del sistema democratico e la sospensione, seppure leggera, dettata dalla pandemia ha evidenziato come le regole democratiche non hanno offerto alternative per affrontare l’emergenza sanitaria a decisioni prese, forzatamente, in ambiti ristretti. Con un confronto militare in atto non si può non notare come Putin ed il suo sistema autoritario sia più efficiente contro una miriade di stati con regole proprie e che necessitano di continui dibattiti parlamentari. Il problema è che si è arrivati impreparati ad una situazione come quella del conflitto ucraino, una guerra in Europa, senza una organizzazione capace di mantenere l’efficacia democratica unita alle esigenze dalla situazione. Putin ha scommesso molto su questo aspetto, in realtà ottenendo l’effetto opposto sul versante politico, mentre per l’aspetto militare il risultato appare differente, anche la Cina ha cercato, come politica funzionale ai suoi scopi, di dividere l’Unione mantenendo una critica costante ai sistemi democratici, entrambe le due potenze hanno agito anche in maniera non ortodossa mediante i sistemi informatici e finanziando gruppi populisti e contrari all’ordine democratico. Questi segnali sono stati recepiti dai governi occidentali, ma sono rimasti nel campo ristretto degli addetti ai lavori, senza diventare allarmi veri e propri per i ceti sociali, soprattutto i medi e quelli bassi, sempre più alle prese con le difficoltà economiche. Ecco perché una riduzione delle diseguaglianze insieme con il miglioramento dei servizi e quindi della qualità della vita, possono essere un metodo valido per fare apprezzare maggiormente la democrazia a chi se ne sta allontanando sempre di più ed essere propedeutica ad una azione a livello di stati per il rafforzamento dell’idea libertaria contro le dittature sempre più emergenti.
Avoiding the crisis of democracies to avoid the advancement of autocratic regimes
Beyond the war power of Russia or China, there is a much more worrying factor for the West: the lack of conviction and determination of its populations to oppose an alternative idea in a negative sense, through the founding element on which the whole construction is based. Western, about democracy. The practices through which the democratic system is exercised and put into practice are not in question, but rather its lack of renewal and the lack of vitality of democratic practice, which is given as an acquired fact, without a necessary renewal. One of the most evident signs is the increasing lack of participation in the vote, a factor already well present in the United States, which is also gaining momentum in Europe, by electing institutional representatives with increasingly reduced percentages of voters. The phenomenon is growing sharply and derives from the lack of confidence in politicians, who have not been able to deal with the current times with due expertise, where economic and technological transformations have led to a general worsening of conditions, thanks to the lack of contrast of an inequality. more and more increased. Economic disparity has led to social disparity with an understandable resentment that has not been sheltered and which represents the central issue in the deterioration of democratic systems. If populism has had objective facilitations to assert itself, leaving however more than negative perceptions due to the inability to exercise adequate government policies, the parties and movements that have moved in the opposite direction to this trend have not been able to give a positive push for troubleshooting. A sort of immobility has arisen, which has often forced unnatural collaborations, compromises that have done nothing but favor immobility and substantial postponement of the problems. On the contrary, in contingent situations a speed of decision appears necessary which is necessary against dictatorial or autocratic regimes. Then, when this need for speed of decision moves from the state to the supranational sphere, the slowdowns even increase, blocked by regulations now outdated by the times, with absurd rules such as those relating to unanimity on every decision. Certainly already in normal conditions this constitutes a perception of failure of the democratic system and the suspension, albeit slight, dictated by the pandemic has highlighted how democratic rules have not offered alternatives to face the health emergency to decisions taken, forcibly, in restricted areas. . With a military confrontation in progress, it is impossible not to notice how Putin and his authoritarian system are more efficient against a myriad of states with their own rules and which require continuous parliamentary debates. The problem is that we arrived unprepared for a situation like that of the Ukrainian conflict, a war in Europe, without an organization capable of maintaining democratic effectiveness combined with the needs of the situation. Putin has bet a lot on this aspect, actually obtaining the opposite effect on the political side, while for the military aspect the result appears different, even China has tried, as a policy functional to its purposes, to divide the Union while maintaining a constant criticism of democratic systems, both powers have also acted in an unorthodox way through information systems and by financing populist groups and anti-democratic order. These signals have been received by Western governments, but have remained in the restricted field of professionals, without becoming real alarms for the social classes, especially the middle and lower ones, increasingly grappling with economic difficulties. This is why a reduction of inequalities together with the improvement of services and therefore of the quality of life, can be a valid method to make those who are moving away from it more and more appreciate democracy and be preparatory to action at the level of states to the strengthening of the libertarian idea against the increasingly emerging dictatorships.
Evitar la crisis de las democracias para evitar el avance de regímenes autocráticos
Más allá del poder bélico de Rusia o China, hay un factor mucho más preocupante para Occidente: la falta de convicción y determinación de sus poblaciones para oponerse a una idea alternativa en sentido negativo, a través del elemento fundacional sobre el que se asienta toda la construcción. Western, sobre la democracia. No se cuestionan las prácticas a través de las cuales se ejerce y pone en práctica el sistema democrático, sino su falta de renovación y la falta de vitalidad de la práctica democrática, que se da como un hecho adquirido, sin una necesaria renovación. Uno de los signos más evidentes es la creciente falta de participación en el voto, un factor ya muy presente en Estados Unidos, que también está cobrando fuerza en Europa, al elegir representantes institucionales con porcentajes de votantes cada vez más reducidos. El fenómeno crece con fuerza y deriva de la falta de confianza en los políticos, que no han sabido afrontar con la debida pericia los tiempos actuales, donde las transformaciones económicas y tecnológicas han llevado a un empeoramiento general de las condiciones, gracias a la falta de contraste de una desigualdad cada vez más aumentada. La disparidad económica ha llevado a la disparidad social con un comprensible resentimiento que no ha sido abrigado y que representa el tema central en el deterioro de los sistemas democráticos. Si el populismo ha tenido facilitaciones objetivas para afirmarse, dejando sin embargo percepciones más que negativas por la incapacidad de ejercer políticas gubernamentales adecuadas, los partidos y movimientos que se han movido en sentido contrario a esta tendencia no han podido dar un impulso positivo a solución de problemas. Ha surgido una especie de inmovilismo que ha obligado muchas veces a colaboraciones antinaturales, compromisos que no han hecho sino favorecer el inmovilismo y la postergación sustancial de los problemas. Por el contrario, en situaciones contingentes parece necesaria una rapidez de decisión que es necesaria frente a regímenes dictatoriales o autocráticos. Entonces, cuando esta necesidad de rapidez en la decisión pasa del ámbito estatal al ámbito supranacional, incluso aumentan las ralentizaciones, bloqueadas por normas ya desfasadas por los tiempos, con reglas absurdas como las relativas a la unanimidad en todas las decisiones. Ciertamente ya en condiciones de normalidad esto constituye una percepción de falla del sistema democrático y la suspensión, aunque leve, dictada por la pandemia ha puesto en evidencia cómo las reglas democráticas no han ofrecido alternativas para enfrentar la emergencia sanitaria a decisiones tomadas, por la fuerza, en espacios restringidos. . Con una confrontación militar en curso, es imposible no notar cómo Putin y su sistema autoritario es más eficiente contra una miríada de estados con sus propias reglas y que requieren continuos debates parlamentarios. El problema es que llegamos desprevenidos a una situación como la del conflicto de Ucrania, una guerra en Europa, sin una organización capaz de mantener la eficacia democrática combinada con las necesidades de la situación. Putin ha apostado mucho por este aspecto, obteniendo en realidad el efecto contrario en el aspecto político, mientras que en el aspecto militar el resultado parece diferente, incluso China ha intentado, como política funcional a sus propósitos, dividir la Unión manteniendo una constante crítica a los sistemas democráticos, ambos poderes también han actuado de manera heterodoxa a través de sistemas de información y financiando grupos populistas y de orden antidemocrático. Estas señales han sido recibidas por los gobiernos occidentales, pero se han quedado en el ámbito restringido de los profesionales, sin convertirse en verdaderas alarmas para las clases sociales, especialmente las medias y bajas, cada vez más enfrentándose a dificultades económicas. Es por ello que la reducción de las desigualdades junto con la mejora de los servicios y por tanto de la calidad de vida, puede ser un método válido para hacer que quienes cada vez se alejan más de ella aprecien más la democracia y se preparen para la acción a nivel de los estados para el fortalecimiento de la idea libertaria frente a las cada vez más emergentes dictaduras.
Die Krise der Demokratien vermeiden, um den Aufstieg autokratischer Regime zu vermeiden
Abgesehen von der Kriegsmacht Russlands oder Chinas gibt es für den Westen einen viel besorgniserregenderen Faktor: die mangelnde Überzeugung und Entschlossenheit seiner Bevölkerung, sich einer alternativen Idee im negativen Sinne durch das Gründungselement, auf dem die gesamte Konstruktion basiert, entgegenzustellen Western, über Demokratie. Nicht die Praktiken, durch die das demokratische System ausgeübt und in die Praxis umgesetzt wird, werden in Frage gestellt, sondern dessen Mangel an Erneuerung und der Mangel an Vitalität der demokratischen Praxis, die als erworbene Tatsache ohne notwendige Erneuerung gegeben ist. Eines der offensichtlichsten Anzeichen ist die zunehmende mangelnde Beteiligung an der Wahl, ein Faktor, der in den Vereinigten Staaten bereits gut vorhanden ist, der auch in Europa an Dynamik gewinnt, indem institutionelle Vertreter mit immer geringeren Wähleranteilen gewählt werden. Das Phänomen nimmt stark zu und rührt vom fehlenden Vertrauen in die Politik her, die mit der aktuellen Zeit, in der der wirtschaftliche und technologische Wandel aufgrund fehlender Kontraste zu einer allgemeinen Verschlechterung der Verhältnisse geführt hat, nicht mit der gebotenen Expertise umgehen konnte einer Ungleichheit, die immer mehr zunimmt. Wirtschaftliche Ungleichheit hat zu sozialer Ungleichheit mit einem verständlichen Ressentiment geführt, das nicht unterdrückt wurde und das das zentrale Problem bei der Verschlechterung demokratischer Systeme darstellt. Wenn der Populismus objektive Erleichterungen hatte, sich durchzusetzen, jedoch mehr als negative Wahrnehmungen aufgrund der Unfähigkeit, eine angemessene Regierungspolitik zu betreiben, hinterlassen haben, konnten die Parteien und Bewegungen, die sich in die entgegengesetzte Richtung zu diesem Trend bewegt haben, keinen positiven Schub geben Fehlerbehebung. Es ist eine Art Unbeweglichkeit entstanden, die oft unnatürliche Kooperationen erzwungen hat, Kompromisse, die nichts anderes bewirkt haben, als die Unbeweglichkeit und die wesentliche Verschiebung der Probleme zu begünstigen. Im Gegenteil, in kontingenten Situationen erscheint eine Entscheidungsgeschwindigkeit erforderlich, die gegen diktatorische oder autokratische Regime erforderlich ist. Wenn sich dann dieses Bedürfnis nach Entscheidungsgeschwindigkeit von der staatlichen in die supranationale Sphäre verlagert, nehmen die Verlangsamungen sogar noch zu, blockiert durch inzwischen überholte Regelungen mit absurden Regeln wie denen zur Einstimmigkeit bei jeder Entscheidung. Sicherlich stellt dies bereits unter normalen Bedingungen eine Wahrnehmung des Versagens des demokratischen Systems dar, und die von der Pandemie diktierte, wenn auch geringfügige Aussetzung hat deutlich gemacht, dass demokratische Regeln keine Alternativen zur Bewältigung des Gesundheitsnotstands zu Entscheidungen geboten haben, die in Sperrgebieten erzwungen wurden. . Bei einer laufenden militärischen Konfrontation ist es unmöglich zu übersehen, wie effektiv Putin und sein autoritäres System gegen eine Vielzahl von Staaten mit eigenen Regeln sind, die ständige parlamentarische Debatten erfordern. Das Problem ist, dass wir auf eine Situation wie die des Ukraine-Konflikts, einen Krieg in Europa, unvorbereitet angekommen sind, ohne eine Organisation, die in der Lage ist, die demokratische Wirksamkeit in Verbindung mit den Erfordernissen der Situation aufrechtzuerhalten. Putin hat viel auf diesen Aspekt gesetzt und auf der politischen Seite tatsächlich den gegenteiligen Effekt erzielt, während auf der militärischen Seite das Ergebnis anders erscheint, sogar China hat versucht, als Politik, die seinen Zwecken dient, die Union zu spalten, während es eine Konstante beibehält Kritik an demokratischen Systemen haben beide Mächte auch auf unorthodoxe Weise durch Informationssysteme und durch die Finanzierung populistischer Gruppen und antidemokratischer Ordnungen gehandelt. Diese Signale sind von den westlichen Regierungen empfangen worden, blieben aber im eingeschränkten Bereich von Fachleuten, ohne wirkliche Alarmsignale für die sozialen Schichten zu werden, insbesondere für die mittleren und unteren, die zunehmend mit wirtschaftlichen Schwierigkeiten zu kämpfen haben. Deshalb kann ein Abbau von Ungleichheiten zusammen mit der Verbesserung der Dienstleistungen und damit der Lebensqualität eine gültige Methode sein, um denjenigen, die sich zunehmend von ihr distanzieren, mehr Wertschätzung für die Demokratie zu vermitteln und Maßnahmen auf staatlicher Ebene vorzubereiten die Stärkung des libertären Gedankens gegen die immer stärker werdenden Diktaturen.
Eviter la crise des démocraties pour éviter l'avancée des régimes autocratiques
Au-delà de la puissance de guerre de la Russie ou de la Chine, il existe un facteur bien plus inquiétant pour l'Occident : le manque de conviction et de détermination de ses populations à s'opposer à une idée alternative dans le sens négatif, à travers l'élément fondateur sur lequel repose toute la construction Western, sur la démocratie. Ce ne sont pas les pratiques par lesquelles le système démocratique s'exerce et se met en pratique qui sont en cause, mais plutôt son manque de renouvellement et le manque de vitalité de la pratique démocratique, qui est donné comme un acquis, sans renouvellement nécessaire. L'un des signes les plus évidents est le manque croissant de participation au vote, un facteur déjà bien présent aux États-Unis, qui prend également de l'ampleur en Europe, en élisant des représentants institutionnels avec des pourcentages d'électeurs de plus en plus réduits. Le phénomène est en forte croissance et découle du manque de confiance dans les politiques, qui n'ont pas été en mesure d'affronter l'actualité avec l'expertise requise, où les transformations économiques et technologiques ont conduit à une aggravation générale des conditions, grâce au manque de contraste d'une inégalité de plus en plus accrue. La disparité économique a entraîné la disparité sociale avec un ressentiment compréhensible qui n'a pas été abrité et qui représente l'enjeu central de la détérioration des systèmes démocratiques. Si le populisme a eu des facilités objectives pour s'affirmer, laissant cependant plus que des perceptions négatives dues à l'incapacité d'exercer des politiques gouvernementales adéquates, les partis et mouvements qui ont évolué en sens inverse de cette tendance n'ont pas été en mesure de donner une impulsion positive à dépannage. Une sorte d'immobilité s'est installée, qui a souvent forcé des collaborations contre nature, des compromis qui n'ont fait que favoriser l'immobilisme et un ajournement substantiel des problèmes. Au contraire, dans les situations contingentes, une rapidité de décision apparaît nécessaire qui est nécessaire contre les régimes dictatoriaux ou autocratiques. Puis, lorsque ce besoin de rapidité de décision passe de l'État à la sphère supranationale, les ralentissements s'accroissent même, bloqués par des réglementations désormais dépassées par l'époque, avec des règles absurdes comme celles relatives à l'unanimité sur toute décision. Certes, déjà dans des conditions normales, cela constitue une perception d'échec du système démocratique et la suspension, bien que légère, dictée par la pandémie a mis en évidence à quel point les règles démocratiques n'ont pas offert d'alternative pour faire face à l'urgence sanitaire aux décisions prises, de force, dans des zones restreintes. . Avec un affrontement militaire en cours, il est impossible de ne pas remarquer à quel point Poutine et son système autoritaire sont plus efficaces contre une myriade d'États aux règles propres et qui nécessitent des débats parlementaires continus. Le problème est que nous sommes arrivés sans préparation à une situation comme celle du conflit ukrainien, une guerre en Europe, sans une organisation capable de maintenir une efficacité démocratique combinée aux nécessités de la situation. Poutine a beaucoup misé sur cet aspect, obtenant en fait l'effet inverse du côté politique, alors que pour l'aspect militaire le résultat apparaît différent, même la Chine a tenté, comme une politique fonctionnelle à ses fins, de diviser l'Union tout en maintenant une constante critique des systèmes démocratiques, les deux puissances ont également agi de manière peu orthodoxe par le biais de systèmes d'information et en finançant des groupes populistes et un ordre antidémocratique. Ces signaux ont été reçus par les gouvernements occidentaux, mais sont restés dans le champ restreint des professionnels, sans devenir de véritables alarmes pour les classes sociales, notamment les classes moyennes et inférieures, de plus en plus aux prises avec des difficultés économiques. C'est pourquoi une réduction des inégalités conjuguée à l'amélioration des services et donc de la qualité de vie, peut être une méthode valable pour faire apprécier davantage la démocratie à ceux qui s'en éloignent de plus en plus et préparer une action au niveau des États pour le renforcement de l'idée libertaire face aux dictatures de plus en plus naissantes.