Il prossimo vertice del G20, che si terrà a Nuova Delhi, in India, registra, ancora prima di cominciare, una assenza molto importante, quella del presidente cinese Xi Jinping. Si tratta della prima volta che ciò accade perché, per Pechino, le riunioni del G20 sono sempre state considerate come occasioni importanti per presentare una immagine moderna e capace di rappresentare l’unica alternativa all’egemonia statunitense e, proprio per questo, la presenza della massima autorità cinese era ritenuta imprescindibile dalla partecipazione della Repubblica Popolare. Su questa assenza si sono già fatte molte speculazioni ed ipotesi, che, tuttavia, non spiegano pienamente le ragioni di un’assenza così rilevante. Alcuni esperti hanno fornito la spiegazione che il presidente cinese, con la sua assenza, volesse svalutare l’istituzione del G20, vista come una emanazione occidentale, per avvicinarsi, anche dal punto di vista diplomatico, alle economie emergenti del meridione del mondo e per stringere ancora di più i rapporti con la Russia. Questa spiegazione, però, appare in contrasto con le esigenze cinesi di mantenere i rapporti commerciali con le zone più ricche del pianeta: Europa e Stati Uniti, malgrado notevoli differenze di vedute. Se è vero che l’espansione cinese si sta sviluppando in Africa, Pechino non può rinunciare allo sbocco delle sue merci verso i mercati più redditizi, specialmente in una fase, come quella attuale, dove la contrazione dell’economia interna genera bisogni di compensazione, che si possono trovare solo nei mercati più ricchi. Anche la questione dei rapporti con la Russia, che indubbiamente esiste, deve essere inquadrata in un contesto diplomatico, che serve a bilanciare i rapporti geopolitici a livello globale con l’Occidente, in un quadro però non simmetrico con Mosca, che appare il socio debole dell’alleanza. La risposta più corretta all’assenza di Xi Jinping deve essere invece ricercata, nei rapporti tra Cina ed India, in un momento storico dove Pechino sente avvicinare il suo storico nemico dove il sorpasso sul numero della popolazione e la spedizione sulla Luna rappresentano soltanto i casi più recenti del confronto. L’assenza della più alta carica cinese vuole sminuire la rilevanza del G20 indiano e privarlo di ogni possibile visibilità che ne possa dare risalto, come l’incontro con il presidente Biden, che doveva mettere a confronto le rispettive posizioni su relazioni commerciali e geopolitiche e che sarà, verosimilmente, rimandato novembre a San Francisco, durante il Forum di cooperazione economica Asia-Pacifico. Occorre anche ricordare che le massime cariche di Cina ed India si sono incontrate recentemente in Sudafrica al vertice dei BRICS e che allora l’incontro con Narendra Modi non era stato boicottato, proprio perché in territorio neutro. D’altra parte proprio il presidente indiano sperava di ricavare un grande tornaconto a livello di immagine internazionale, proprio per il fatto di organizzare il G20 e l’assenza di Xi Jinping, potenzialmente, può inficiare una buona parte di questi consensi attesi. Si deve anche aggiungere, che, proprio nell’incontro sudafricano, le tensioni tra le due personalità si sono acuite a causa dell’annosa questione dei confini nella zona himalayana. Nonostante queste ragioni strategiche, la Cina non può snobbare del tutto il vertice del G20, anche per presidiare in maniera accurata alla riunione, che verterà su temi di primaria importanza: a rappresentare Pechino toccherà così a Li Qiang, numero due del regime; questa scelta vuole essere un segnale inequivocabile, sia per l’Occidente, che per la stessa India, con la quale Pechino intende dimostrare di volere essere comunque al centro delle discussioni che saranno il centro del vertice.
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lunedì 4 settembre 2023
Why Xi Jinping will not go to the G20
The next G20 summit, which will be held in New Delhi, India, registers, even before starting, a very important absence, that of Chinese President Xi Jinping. This is the first time that this has happened because, for Beijing, the G20 meetings have always been considered as important occasions to present a modern image capable of representing the only alternative to US hegemony and, precisely for this reason, the presence of the highest Chinese authority was considered essential for the participation of the People's Republic. Many speculations and hypotheses have already been made about this absence, which, however, do not fully explain the reasons for such a significant absence. Some experts have provided the explanation that the Chinese president, with his absence, wanted to devalue the institution of the G20, seen as a Western emanation, to get closer, also from a diplomatic point of view, to the emerging economies of the southern hemisphere and to even more relations with Russia. This explanation, however, appears to be in contrast with the Chinese needs to maintain commercial relations with the richest areas of the planet: Europe and the United States, despite significant differences of views. If it is true that Chinese expansion is developing in Africa, Beijing cannot give up the outlet of its goods towards the most profitable markets, especially in a phase, such as the current one, where the contraction of the internal economy generates compensation needs, that can only be found in the richest markets. Even the question of relations with Russia, which undoubtedly exists, must be framed in a diplomatic context, which serves to balance geopolitical relations on a global level with the West, in a non-symmetrical framework, however, with Moscow, which appears to be the weak partner of the alliance. The most correct answer to Xi Jinping's absence must instead be sought, in the relations between China and India, in a historical moment where Beijing feels its historical enemy approaching where the overtaking of the population and the expedition to the Moon represent only the cases more recent than the comparison. The absence of the highest Chinese office is intended to diminish the relevance of the Indian G20 and deprive it of any possible visibility that could highlight it, such as the meeting with President Biden, who had to compare their respective positions on commercial and geopolitical relations and which will probably be postponed in November to San Francisco, during the Asia-Pacific Economic Cooperation Forum. It should also be remembered that the top officials of China and India recently met in South Africa at the BRICS summit and that at the time the meeting with Narendra Modi had not been boycotted, precisely because it was in neutral territory. On the other hand, the Indian president was hoping to obtain a great advantage in terms of international image, precisely because of organizing the G20 and the absence of Xi Jinping, potentially, can invalidate a good part of these expected consensuses. It must also be added that, precisely in the South African meeting, the tensions between the two personalities were exacerbated due to the age-old issue of borders in the Himalayan area. Despite these strategic reasons, China cannot completely snub the G20 summit, also to accurately preside over the meeting, which will focus on issues of primary importance: thus it will be Li Qiang, number two of the regime, who will represent Beijing; this choice is meant to be an unequivocal signal, both for the West and for India itself, with which Beijing intends to demonstrate that it still wants to be at the center of the discussions that will be the center of the summit.
Por qué Xi Jinping no irá al G20
La próxima cumbre del G20, que se celebrará en Nueva Delhi, India, registra, incluso antes de comenzar, una ausencia muy importante, la del presidente chino, Xi Jinping. Es la primera vez que esto sucede porque, para Beijing, las reuniones del G20 siempre han sido consideradas ocasiones importantes para presentar una imagen moderna capaz de representar la única alternativa a la hegemonía estadounidense y, precisamente por eso, la presencia de las más altas autoridades. La autoridad china se consideraba esencial para la participación de la República Popular. Sobre esta ausencia ya se han formulado muchas especulaciones e hipótesis que, sin embargo, no explican del todo los motivos de una ausencia tan significativa. Algunos expertos han explicado que el presidente chino, con su ausencia, quería devaluar la institución del G20, visto como una emanación occidental, para acercarse, también desde el punto de vista diplomático, a las economías emergentes del hemisferio sur. y a unas relaciones aún mayores con Rusia. Esta explicación, sin embargo, parece contrastar con las necesidades chinas de mantener relaciones comerciales con las zonas más ricas del planeta: Europa y Estados Unidos, a pesar de importantes diferencias de opinión. Si es cierto que la expansión china se está desarrollando en África, Pekín no puede renunciar a la salida de sus productos hacia los mercados más rentables, especialmente en una fase, como la actual, en la que la contracción de la economía interna genera necesidades de compensación, que Sólo se puede encontrar en los mercados más ricos. Incluso la cuestión de las relaciones con Rusia, que indudablemente existe, debe encuadrarse en un contexto diplomático que sirva para equilibrar las relaciones geopolíticas a nivel global con Occidente, pero en un marco asimétrico con Moscú, que parece estar el socio débil de la alianza. La respuesta más correcta a la ausencia de Xi Jinping debe buscarse, en cambio, en las relaciones entre China y la India, en un momento histórico en el que Pekín siente que su enemigo histórico se acerca y en el que el adelantamiento de la población y la expedición a la Luna representan sólo los casos más recientes. que la comparación. La ausencia de la máxima oficina china pretende restar relevancia al G20 indio y privarlo de cualquier posible visibilidad que pueda ponerlo de relieve, como la reunión con el presidente Biden, que tuvo que comparar sus respectivas posiciones sobre las relaciones comerciales y geopolíticas y que probablemente será pospuesto en noviembre a San Francisco, durante el Foro de Cooperación Económica Asia-Pacífico. También hay que recordar que los altos funcionarios de China y la India se reunieron recientemente en Sudáfrica en la cumbre de los BRICS y que en su momento la reunión con Narendra Modi no había sido boicoteada, precisamente porque era en territorio neutral. Por otro lado, el presidente indio esperaba obtener una gran ventaja en términos de imagen internacional, precisamente porque la organización del G20 y la ausencia de Xi Jinping, potencialmente, puede invalidar buena parte de estos consensos esperados. Hay que añadir también que, precisamente en la reunión de Sudáfrica, las tensiones entre ambas personalidades se exacerbaron debido a la antigua cuestión de las fronteras en la zona del Himalaya. A pesar de estas razones estratégicas, China no puede desairar por completo la cumbre del G20, ni siquiera para presidir con precisión la reunión, que se centrará en cuestiones de importancia primordial: así será Li Qiang, número dos del régimen, quien representará a Beijing; Esta elección pretende ser una señal inequívoca, tanto para Occidente como para la propia India, con la que Pekín pretende demostrar que todavía quiere estar en el centro de los debates que serán el centro de la cumbre.
Warum Xi Jinping nicht zum G20 gehen wird
Der nächste G20-Gipfel, der in Neu-Delhi, Indien, stattfinden wird, verzeichnet bereits vor Beginn eine sehr wichtige Abwesenheit: den chinesischen Präsidenten Xi Jinping. Dies ist das erste Mal, dass dies geschieht, da die G20-Treffen für Peking immer als wichtige Gelegenheiten angesehen wurden, ein modernes Image zu präsentieren, das die einzige Alternative zur US-Hegemonie und genau aus diesem Grund die Präsenz des Höchsten darstellen kann Die chinesische Autorität galt als wesentlich für die Beteiligung der Volksrepublik. Über dieses Fehlen wurden bereits viele Spekulationen und Hypothesen aufgestellt, die jedoch die Gründe für ein so erhebliches Fehlen nicht vollständig erklären. Einige Experten haben die Erklärung geliefert, dass der chinesische Präsident mit seiner Abwesenheit die als westliche Emanation angesehene Institution G20 entwerten wollte, um auch aus diplomatischer Sicht näher an die Schwellenländer der südlichen Hemisphäre heranzukommen und zu noch mehr Beziehungen zu Russland. Diese Erklärung scheint jedoch im Widerspruch zu dem Bedürfnis Chinas zu stehen, trotz erheblicher Meinungsverschiedenheiten Handelsbeziehungen mit den reichsten Regionen der Erde aufrechtzuerhalten: Europa und den Vereinigten Staaten. Wenn es wahr ist, dass sich die chinesische Expansion in Afrika entwickelt, kann Peking nicht auf den Absatz seiner Waren in Richtung der profitabelsten Märkte verzichten, insbesondere in einer Phase wie der aktuellen, in der der Rückgang der Binnenwirtschaft einen Ausgleichsbedarf erzeugt kann nur in den reichsten Märkten gefunden werden. Selbst die Frage der Beziehungen zu Russland, die zweifellos besteht, muss in einen diplomatischen Kontext gestellt werden, der dazu dient, die geopolitischen Beziehungen auf globaler Ebene mit dem Westen auszugleichen, jedoch in einem nicht symmetrischen Rahmen mit Moskau, was scheinbar der Fall ist der schwache Partner der Allianz. Die korrekteste Antwort auf die Abwesenheit von Xi Jinping muss stattdessen in den Beziehungen zwischen China und Indien gesucht werden, in einem historischen Moment, in dem Peking spürt, dass sich sein historischer Feind nähert, während die Überwältigung der Bevölkerung und die Expedition zum Mond nur die jüngsten Fälle darstellen als der Vergleich. Das Fehlen des höchsten chinesischen Amtes soll die Relevanz des indischen G20-Gipfels schmälern und ihm jede mögliche Sichtbarkeit nehmen, die ihn hervorheben könnte, wie etwa das Treffen mit Präsident Biden, der ihre jeweiligen Positionen zu kommerziellen und geopolitischen Beziehungen vergleichen musste die voraussichtlich im November nach San Francisco während des Asien-Pazifik-Wirtschaftskooperationsforums verschoben wird. Es sollte auch daran erinnert werden, dass sich die Spitzenbeamten Chinas und Indiens kürzlich in Südafrika beim BRICS-Gipfel trafen und dass das Treffen mit Narendra Modi damals nicht boykottiert worden war, gerade weil es auf neutralem Gebiet stattfand. Andererseits erhoffte sich der indische Präsident einen großen Imagevorteil auf der internationalen Bühne, gerade weil die Organisation des G20-Gipfels und die Abwesenheit von Xi Jinping möglicherweise einen Großteil dieser erwarteten Konsens zunichte machen könnten. Es muss auch hinzugefügt werden, dass gerade beim südafrikanischen Treffen die Spannungen zwischen den beiden Persönlichkeiten aufgrund der uralten Grenzfrage im Himalaya-Gebiet verschärft wurden. Trotz dieser strategischen Gründe kann China den G20-Gipfel nicht völlig ablehnen, auch nicht, um den Vorsitz bei dem Treffen, das sich auf Themen von vorrangiger Bedeutung konzentrieren wird, korrekt zu leiten: So wird Li Qiang, die Nummer zwei des Regimes, Peking vertreten; Diese Wahl soll sowohl für den Westen als auch für Indien selbst ein eindeutiges Signal sein, mit dem Peking zeigen will, dass es weiterhin im Mittelpunkt der Diskussionen stehen will, die im Mittelpunkt des Gipfels stehen werden.
Pourquoi Xi Jinping n'ira pas au G20
Le prochain sommet du G20, qui se tiendra à New Delhi, en Inde, enregistre, avant même de commencer, une absence très importante, celle du président chinois Xi Jinping. C'est la première fois que cela se produit car, pour Pékin, les réunions du G20 ont toujours été considérées comme des occasions importantes pour présenter une image moderne capable de représenter la seule alternative à l'hégémonie américaine et, précisément pour cette raison, la présence des plus hautes personnalités. L'autorité chinoise était considérée comme essentielle à la participation de la République populaire. De nombreuses spéculations et hypothèses ont déjà été formulées à propos de cette absence, qui n’expliquent cependant pas pleinement les raisons d’une absence aussi importante. Certains experts ont expliqué que le président chinois, avec son absence, voulait dévaluer l'institution du G20, considérée comme une émanation occidentale, pour se rapprocher, également d'un point de vue diplomatique, des économies émergentes de l'hémisphère sud. et à encore plus de relations avec la Russie. Cette explication semble cependant contraster avec la nécessité pour la Chine d’entretenir des relations commerciales avec les régions les plus riches de la planète : l’Europe et les États-Unis, malgré d’importantes divergences de vues. S'il est vrai que l'expansion chinoise se développe en Afrique, Pékin ne peut pas renoncer au débouché de ses marchandises vers les marchés les plus rentables, surtout dans une phase, comme celle actuelle, où la contraction de l'économie interne génère des besoins de compensation, qui ne peut être trouvé que sur les marchés les plus riches. Même la question des relations avec la Russie, qui existe sans aucun doute, doit être posée dans un contexte diplomatique, qui sert à équilibrer les relations géopolitiques au niveau mondial avec l'Occident, dans un cadre toutefois non symétrique avec Moscou, qui semble être le partenaire faible de l’alliance. La réponse la plus correcte à l'absence de Xi Jinping doit plutôt être recherchée, dans les relations entre la Chine et l'Inde, dans un moment historique où Pékin sent approcher son ennemi historique où le dépassement de la population et l'expédition sur la Lune ne représentent que des cas plus récents. que la comparaison. L'absence de la plus haute fonction chinoise vise à diminuer la pertinence du G20 indien et à le priver de toute visibilité possible qui pourrait le mettre en valeur, comme la rencontre avec le président Biden, qui a dû comparer leurs positions respectives sur les relations commerciales et géopolitiques et qui sera probablement reporté en novembre à San Francisco, lors du Forum de coopération économique Asie-Pacifique. Il convient également de rappeler que les hauts responsables chinois et indiens se sont récemment rencontrés en Afrique du Sud lors du sommet des BRICS et qu'à l'époque, la rencontre avec Narendra Modi n'avait pas été boycottée, précisément parce qu'elle se déroulait en territoire neutre. En revanche, le président indien espérait obtenir un grand avantage en termes d’image internationale, précisément parce que l’organisation du G20 et l’absence de Xi Jinping, potentiellement, peuvent invalider une bonne partie de ces consensus attendus. Il faut également ajouter que, précisément lors de la rencontre sud-africaine, les tensions entre les deux personnalités ont été exacerbées en raison de la question séculaire des frontières dans la zone himalayenne. Malgré ces raisons stratégiques, la Chine ne peut pas complètement snober le sommet du G20, ni pour présider avec précision la réunion, qui se concentrera sur des questions de première importance : ce sera ainsi Li Qiang, numéro deux du régime, qui représentera Pékin ; ce choix se veut un signal sans équivoque, tant pour l'Occident que pour l'Inde elle-même, par lequel Pékin entend démontrer qu'il veut toujours être au centre des discussions qui seront au centre du sommet.
Por que Xi Jinping não irá ao G20
A próxima cimeira do G20, que se realizará em Nova Deli, na Índia, regista, ainda antes de começar, uma ausência muito importante, a do presidente chinês, Xi Jinping. É a primeira vez que isto acontece porque, para Pequim, as reuniões do G20 sempre foram consideradas ocasiões importantes para apresentar uma imagem moderna capaz de representar a única alternativa à hegemonia dos EUA e, precisamente por isso, a presença do mais alto A autoridade chinesa foi considerada essencial para a participação da República Popular. Muitas especulações e hipóteses já foram feitas sobre esta ausência, as quais, no entanto, não explicam completamente os motivos de uma ausência tão significativa. Alguns especialistas explicaram que o presidente chinês, com a sua ausência, quis desvalorizar a instituição do G20, visto como uma emanação ocidental, para se aproximar, também do ponto de vista diplomático, das economias emergentes do hemisfério sul. e para ainda mais relações com a Rússia. Esta explicação, no entanto, parece contrastar com a necessidade chinesa de manter relações comerciais com as áreas mais ricas do planeta: a Europa e os Estados Unidos, apesar de diferenças significativas de pontos de vista. Se é verdade que a expansão chinesa se desenvolve em África, Pequim não pode abdicar do escoamento dos seus produtos para os mercados mais rentáveis, especialmente numa fase, como a actual, em que a contracção da economia interna gera necessidades de compensação, que só pode ser encontrado nos mercados mais ricos. Mesmo a questão das relações com a Rússia, que sem dúvida existe, deve ser enquadrada num contexto diplomático, que sirva para equilibrar as relações geopolíticas a nível global com o Ocidente, num quadro assimétrico, porém, com Moscovo, que parece ser o parceiro fraco da aliança. A resposta mais correcta à ausência de Xi Jinping deve antes ser procurada, nas relações entre a China e a Índia, num momento histórico em que Pequim sente a aproximação do seu inimigo histórico, onde a ultrapassagem da população e a expedição à Lua representam apenas os casos mais recentes do que a comparação. A ausência do mais alto cargo chinês pretende diminuir a relevância do G20 indiano e privá-lo de qualquer visibilidade possível que o possa destacar, como o encontro com o Presidente Biden, que teve de comparar as respectivas posições sobre as relações comerciais e geopolíticas e que provavelmente será adiado em novembro para São Francisco, durante o Fórum de Cooperação Econômica Ásia-Pacífico. Recorde-se também que os altos responsáveis da China e da Índia reuniram-se recentemente na África do Sul na cimeira dos BRICS e que na altura a reunião com Narendra Modi não tinha sido boicotada, precisamente porque se realizou em território neutro. Por outro lado, o presidente indiano esperava obter uma grande vantagem em termos de imagem internacional, precisamente porque a organização do G20 e a ausência de Xi Jinping, potencialmente, podem invalidar boa parte destes consensos esperados. Acrescente-se ainda que, precisamente na reunião sul-africana, as tensões entre as duas personalidades foram exacerbadas devido à antiga questão das fronteiras na região do Himalaia. Apesar destas razões estratégicas, a China não pode desprezar completamente a cimeira do G20, também para presidir com precisão a reunião, que se concentrará em questões de primordial importância: assim será Li Qiang, número dois do regime, quem representará Pequim; esta escolha pretende ser um sinal inequívoco, tanto para o Ocidente como para a própria Índia, com o qual Pequim pretende demonstrar que ainda quer estar no centro das discussões que estarão no centro da cimeira.
Почему Си Цзиньпин не поедет на G20
Следующий саммит G20, который пройдет в Нью-Дели, Индия, еще до его начала зафиксирует очень важное отсутствие президента Китая Си Цзиньпина. Это произошло впервые, потому что для Пекина встречи «Большой двадцатки» всегда считались важным поводом для представления современного имиджа, способного представить единственную альтернативу гегемонии США и, именно по этой причине, присутствия высшего руководства страны. Власть Китая считалась необходимой для участия Народной Республики. По поводу этого отсутствия уже высказано множество предположений и гипотез, которые, однако, не до конца объясняют причины столь значительного отсутствия. Некоторые эксперты объясняют это тем, что китайский президент своим отсутствием хотел девальвировать институт «Большой двадцатки», рассматриваемый как эманация Запада, чтобы приблизиться, в том числе и с дипломатической точки зрения, к развивающимся экономикам южного полушария. и еще больше отношений с Россией. Однако это объяснение, похоже, противоречит потребностям Китая поддерживать торговые отношения с самыми богатыми регионами планеты: Европой и Соединенными Штатами, несмотря на значительные различия во взглядах. Если это правда, что китайская экспансия развивается в Африке, Пекин не может отказаться от сбыта своих товаров на наиболее прибыльные рынки, особенно на таком этапе, как нынешний, когда сокращение внутренней экономики порождает потребности в компенсации, что можно найти только на самых богатых рынках. Даже вопрос об отношениях с Россией, который, несомненно, существует, должен быть поставлен в дипломатическом контексте, который служит балансировке геополитических отношений на глобальном уровне с Западом, но в несимметричных рамках, однако с Москвой, что представляется слабый партнер альянса. Вместо этого наиболее правильный ответ на отсутствие Си Цзиньпина следует искать в отношениях между Китаем и Индией, в исторический момент, когда Пекин чувствует приближение своего исторического врага, когда захват населения и экспедиция на Луну представляют собой лишь случаи более недавнего времени. чем сравнение. Отсутствие высшего китайского офиса призвано снизить значимость индийской «Большой двадцатки» и лишить ее любой возможной заметности, которая могла бы подчеркнуть ее, как, например, встреча с президентом Байденом, которому пришлось сравнить свои соответствующие позиции по торговым и геополитическим отношениям и который, вероятно, будет перенесен в ноябре в Сан-Франциско, во время Форума Азиатско-Тихоокеанского экономического сотрудничества. Следует также помнить, что высшие чиновники Китая и Индии недавно встретились в ЮАР на саммите БРИКС и что тогда встреча с Нарендрой Моди не была бойкотирована именно потому, что она проходила на нейтральной территории. С другой стороны, индийский президент надеялся получить большое преимущество в плане международного имиджа именно потому, что организация G20 и отсутствие Си Цзиньпина потенциально могут свести на нет значительную часть этих ожидаемых консенсусов. Следует также добавить, что именно во время южноафриканской встречи напряженность между двумя личностями обострилась из-за извечного вопроса о границах в районе Гималаев. Несмотря на эти стратегические причины, Китай не может полностью игнорировать саммит G20, а также точно председательствовать на встрече, которая будет сосредоточена на вопросах первостепенной важности: таким образом, именно Ли Цян, номер два в режиме, будет представлять Пекин; этот выбор призван стать недвусмысленным сигналом как для Запада, так и для самой Индии, которым Пекин намерен продемонстрировать, что он по-прежнему хочет быть в центре дискуссий, которые станут центром саммита.