Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

lunedì 18 novembre 2019

Considerazioni sull'Alleanza Atlantica

Ormai è diventato interrogarsi sulla reale necessità dell’Alleanza Atlantica; fino a qualche decennio prima questa domanda era tipica degli ambienti di estrema sinistra, ma ora le ragioni di opportunità di una alleanza transatlantica, con queste carrateristiche sembrano venire ogni giorno sempre di meno. Ciò investe diversi ragionamenti, influenzati dall’emersione di troppe variabili che possono condizionare l’opinione sull’argomento. La tendenza di Trump di volere sganciarsi da una visione di difesa dove la parte occidentale è centrale, risulta essere cosa molto nota, ma le elezioni americane sono molto vicine, tuttavia aspettare un periodo così lungo senza pensare una riorganizzazione potrebbe essere molto deleterio per l’Europa; infatti la possibile, ma non certa rielezione dell’attuale presidente USA, non deve diventare un fattore in grado di procrastinare una decisione senza dubbio necessaria. Certamente i tempi per ridiscutere ed eventualmente ripensare l’alleanza non devono essere brevi: l’Alleanza Atlantica assicura un funzionamento più che positivo, sopratutto in termini militari, ma certamente meno soddisfacente per quanto riguarda i rapporti tra gli stati e le decisioni comuni. In questo momennto appare centrale la questione del ritiro dei militari americani dalle zone curde al confine con la Turchia, lasciando degli alleati fedeli e sopratutto fondamentali nellalotta allo Stato islamico, in balia di un membro dell’Alleanza, che si è rivelato più volte inaffidabile. La questione fondamentale è che il ritiro di una forza che operava in un teatro di guerra di interesse comune, non è stato deciso con gli alleati, ma in maniera autonoma da Washington. Certo non basta questo a mettere in crisi una alleanza pluriennale sulla quale si è fondata l’idea stessa dell’occidente, ma ciò rappresenta l’ennesimo importante segnale di una situazione che sembra sempre più deteriorata. La questione è che il funzionamento dell’Alleanza dovrebbe avere ricadute su tutti i suoi membri, invece l’azionista di maggioranza, gli USA, ne condizionano troppo le finalità. Se le richieste di Trump circa una maggiore partecipazione finanziaria possono essere corrette, alla pari dovrebbe esserci un atteggiamento altrettanto corretto nei rapporti con l’Unione Europea in quanto istiutuzione e soggetto internazionale e cardine dell’alleanza, al contrario l’amministrazione americana ha impostato una politica di divisione tra gli stati membri, che denota l’inaffidabilità dell’alleato principale. Sul fronte europeo ilpresidente francese è quello ceh più spinge per una indipendenza militare europea, raggiungibilecon la costituzione di una forza autonoma e l’unitarietà della politica estera continentale. Effettivamente questi sono i due presupposti necessari, ma l’attivismo francese potrebbe indurre qualche sospetto per la probabile volontà di una intenzione di esercitare la supremazia francese in ambito europeo. La Germania, l’unico paese che può esercitare una leadership continentale, sta vivendo un periodo di incertezza, dovuto al declino della cancelliera Merkel e da una direzione della politica estera incerta, dovuta anche alle tensioni interne ed al rallentamento dell’economia. Il fattore che potrebbe cancellare i sospetti sulle reali intenzioni francesi è quello sulla volontà di Parigi di condividere il proprio ordigno atomico a livello comunitario. La Francia è l’unica potenza nucleare continentale, a causa della scelta, avvenuta nella seconda metà degli anni cinquanta dello scorso secolo, di procedere singolarmente, anziché assieme ad Italia e Germania, nella costruzione della bomba atomica. Ora un esercito comune europeo, per avere un peso geopolitico consistente, ha tutt’altra consistenza se può disporre, a livello deterrente, dell’arma nucleare. Occorre però anche fare delle considerazioni sul perimetro di una forza militare comune europea, infatti si potrebbe pensaread un coinvolgimento ridotto sulla base del convincimento dell’adesione a Bruxelles, attualmente, infatti, gli stati dell’Europa dell’Est, non sembrano presentare quella condivisione necessaria dei valori europei e ciò porta al ragionamento di una ridiscussione degli standard di accesso all’Unione o a soluzioni del tipo dell’Europa a velocità differenti da applicare non solo sui temi economici, ma anche a quelli politici e militari. Come si vede la costruzione dell’alternativa all’Alleanza Atlantica, ancorché necessaria, presenta diversi punti interrogativi, che dovranno essere risolti se si vorrà arrivare ad una soluzione positiva, che consenta all’Unione di recitare un ruolo autonomo e di rilievo nella politica internazionale. 

Considerations on the Atlantic Alliance

It has now become a question of the real need of the Atlantic Alliance; until a few decades earlier this question was typical of far-left circles, but now the reasons for the opportunity of a transatlantic alliance, with these features seem to come less and less every day. This involves different reasoning, influenced by the emergence of too many variables that can influence opinion on the subject. Trump's tendency to want to break away from a vision of defense where the western part is central, turns out to be a very well-known thing, but the American elections are very close, however to wait for such a long period without thinking a reorganization could be very deleterious for the Europe; in fact the possible, but not certain re-election of the current US president, must not become a factor capable of delaying a decision that is undoubtedly necessary. Certainly the time to re-discuss and eventually rethink the alliance must not be short: the Atlantic Alliance ensures a more than positive functioning, above all in military terms, but certainly less satisfactory as regards relations between states and common decisions. At this moment, the issue of the withdrawal of the American military from the Kurdish areas on the border with Turkey appears to be central, leaving loyal and above all fundamental allies to the Islamic State, at the mercy of a member of the Alliance, which has proved repeatedly unreliable. The fundamental question is that the withdrawal of a force operating in a theater of war of common interest has not been decided with the allies, but independently by Washington. Certainly this is not enough to undermine a multi-year alliance on which the very idea of ​​the West was founded, but this represents yet another important sign of a situation that seems increasingly deteriorated. The question is that the operation of the Alliance should have repercussions on all its members, instead the majority shareholder, the USA, too much condition its aims. If Trump's requests for greater financial participation can be corrected, there should be an equally correct attitude in relations with the European Union as an international institution and cornerstone of the alliance, on the contrary the US administration has set a policy of division between member states, which denotes the unreliability of the main ally. On the European front, the French president is the one who most urges for European military independence, achievable with the establishment of an autonomous force and the unity of continental foreign policy. Indeed these are the two necessary presuppositions, but French activism could induce some suspicion for the probable will of an intention to exercise the French supremacy in European ambit. Germany, the only country that can exercise continental leadership, is experiencing a period of uncertainty, due to the decline of Chancellor Merkel and an uncertain foreign policy direction, also due to internal tensions and the slowdown of the economy. The factor that could erase suspicions about the real French intentions is that of Paris's willingness to share its atomic bomb at the community level. France is the only continental nuclear power, due to the choice, made in the second half of the fifties of the last century, to proceed individually, rather than together with Italy and Germany, in the construction of the atomic bomb. Now a common European army, in order to have a consistent geopolitical weight, has a completely different consistency if it can dispose, at the deterrent level, of the nuclear weapon. However, it is also necessary to make considerations on the perimeter of a common European military force, in fact we could think of a reduced involvement on the basis of the conviction of Brussels membership, currently, in fact, the Eastern European states do not seem to present that sharing necessary European values ​​and this leads to the reasoning of a re-discussion of the standards of access to the Union or solutions of the European type at different speeds to be applied not only on economic issues, but also to political and military ones. As we can see, the construction of the alternative to the Atlantic Alliance, although necessary, presents several question marks, which will have to be solved if we want to arrive at a positive solution, which allows the Union to play an autonomous and important role in international politics .

Consideraciones sobre la Alianza Atlántica

Ahora se ha convertido en una cuestión de la necesidad real de la Alianza Atlántica; Hasta hace unas décadas, esta pregunta era típica de los círculos de extrema izquierda, pero ahora las razones de la oportunidad de una alianza transatlántica, con estas características, parecen ser cada vez menos. Esto implica un razonamiento diferente, influenciado por la aparición de demasiadas variables que pueden influir en la opinión sobre el tema. La tendencia de Trump a querer romper con una visión de defensa donde la parte occidental es central, resulta ser algo muy conocido, pero las elecciones estadounidenses están muy cerca, sin embargo, esperar un período tan largo sin pensar que una reorganización podría ser muy perjudicial para el gobierno. Europa; De hecho, la posible, pero no segura, reelección del actual presidente de Estados Unidos, no debe convertirse en un factor capaz de retrasar una decisión que sin duda es necesaria. Ciertamente, el tiempo para volver a discutir y repensar la alianza no debe ser corto: la Alianza Atlántica asegura un funcionamiento más que positivo, sobre todo en términos militares, pero ciertamente menos satisfactorio en cuanto a las relaciones entre los estados y las decisiones comunes. En este momento, el tema de la retirada del ejército estadounidense de las áreas kurdas en la frontera con Turquía parece ser central, dejando aliados leales y sobre todo fundamentales al Estado Islámico, a merced de un miembro de la Alianza, que ha demostrado ser repetidamente poco confiable. La pregunta fundamental es que la retirada de una fuerza que opera en un teatro de guerra de interés común no ha sido decidida con los aliados, sino independientemente por Washington. Ciertamente, esto no es suficiente para socavar una alianza de varios años sobre la cual se fundó la idea misma de Occidente, pero esto representa otro signo importante de una situación que parece cada vez más deteriorada. La cuestión es que el funcionamiento de la Alianza debería tener repercusiones en todos sus miembros, en cambio, el accionista mayoritario, Estados Unidos, condiciona demasiado sus objetivos. Si las solicitudes de Trump para una mayor participación financiera pueden corregirse, debe haber una actitud igualmente correcta en las relaciones con la Unión Europea como institución internacional y piedra angular de la alianza, por el contrario, la administración de los Estados Unidos ha establecido un política de división entre los estados miembros, que denota la falta de fiabilidad del aliado principal. En el frente europeo, el presidente francés es el que más insta a la independencia militar europea, que se puede lograr con el establecimiento de una fuerza autónoma y la unidad de la política exterior continental. De hecho, estos son los dos presupuestos necesarios, pero el activismo francés podría inducir cierta sospecha sobre la probable voluntad de una intención de ejercer la supremacía francesa en el ámbito europeo. Alemania, el único país que puede ejercer el liderazgo continental, está experimentando un período de incertidumbre, debido al declive de la canciller Merkel y una dirección incierta de política exterior, también debido a las tensiones internas y la desaceleración de la economía. El factor que podría borrar las sospechas sobre las verdaderas intenciones francesas es la voluntad de París de compartir su bomba atómica a nivel comunitario. Francia es la única potencia nuclear continental, debido a la elección, hecha en la segunda mitad de los años cincuenta del siglo pasado, para proceder individualmente, en lugar de junto con Italia y Alemania, en la construcción de la bomba atómica. Ahora, un ejército europeo común, para tener un peso geopolítico constante, tiene una consistencia completamente diferente si puede deshacerse, a nivel disuasorio, del arma nuclear. Sin embargo, también es necesario hacer consideraciones en el perímetro de una fuerza militar europea común, de hecho, podríamos pensar en una menor participación sobre la base de la convicción de ser miembro de Bruselas, actualmente, de hecho, los estados de Europa del Este no parecen presentar ese intercambio valores europeos necesarios y esto lleva al razonamiento de una nueva discusión de los estándares de acceso a la Unión o soluciones de tipo europeo a diferentes velocidades para ser aplicados no solo en cuestiones económicas, sino también políticas y militares. Como podemos ver, la construcción de la alternativa a la Alianza Atlántica, aunque necesaria, presenta varios signos de interrogación, que deberán resolverse si queremos llegar a una solución positiva, que permita a la Unión desempeñar un papel autónomo e importante en la política internacional. .

Überlegungen zum Atlantischen Bündnis

Es ist jetzt eine Frage des wirklichen Bedarfs der Atlantischen Allianz geworden; bis vor ein paar Jahrzehnten war diese Frage typisch für ganz linke Kreise, aber jetzt scheinen die Gründe für die Möglichkeit eines transatlantischen Bündnisses mit diesen Merkmalen von Tag zu Tag weniger zu werden. Dies beinhaltet unterschiedliche Überlegungen, die durch die Entstehung zu vieler Variablen beeinflusst werden, die die Meinung zu diesem Thema beeinflussen können. Trumps Tendenz, sich von einer Verteidigungsvision lösen zu wollen, bei der der westliche Teil im Mittelpunkt steht, erweist sich als sehr bekannt, aber die amerikanischen Wahlen stehen kurz bevor. Allerdings könnte es für die USA sehr schädlich sein, so lange zu warten, ohne zu glauben, dass eine Neuorganisation erfolgt Europa; Tatsächlich darf die mögliche, aber nicht sichere Wiederwahl des derzeitigen US-Präsidenten kein Faktor werden, der eine zweifellos notwendige Entscheidung verzögern kann. Die Zeit, um das Bündnis zu überdenken und letztendlich zu überdenken, darf nicht kurz sein: Das Atlantische Bündnis gewährleistet ein mehr als positives Funktionieren, vor allem in militärischer Hinsicht, aber sicherlich weniger zufriedenstellend in Bezug auf die Beziehungen zwischen Staaten und gemeinsame Entscheidungen. In diesem Moment scheint die Frage des Abzugs des amerikanischen Militärs aus den kurdischen Gebieten an der Grenze zur Türkei von zentraler Bedeutung zu sein, da dem islamischen Staat loyale und vor allem grundlegende Verbündete ausgeliefert sind, die sich immer wieder als unzuverlässig erwiesen haben. Die grundlegende Frage ist, dass der Rückzug einer Truppe, die in einem Kriegsschauplatz von gemeinsamem Interesse operiert, nicht mit den Verbündeten, sondern unabhängig von Washington entschieden wurde. Dies ist sicherlich nicht genug, um ein mehrjähriges Bündnis zu untergraben, auf dem die Idee des Westens beruht, aber dies ist ein weiteres wichtiges Zeichen für eine Situation, die sich zunehmend zu verschlechtern scheint. Die Frage ist, dass die Operation des Bündnisses Auswirkungen auf alle seine Mitglieder haben sollte, stattdessen die Mehrheitsaktionäre, die USA, ihre Ziele zu sehr bedingen. Wenn Trumps Forderung nach größerer finanzieller Beteiligung korrigiert werden kann, sollte es eine ebenso korrekte Haltung in den Beziehungen zur Europäischen Union als internationaler Institution und Eckpfeiler des Bündnisses geben, im Gegenteil, die US-Regierung hat eine solche Haltung festgelegt Politik der Spaltung zwischen den Mitgliedstaaten, die die Unzuverlässigkeit des Hauptverbündeten bezeichnet. An der europäischen Front ist der französische Präsident derjenige, der sich am meisten für die militärische Unabhängigkeit Europas einsetzt, was durch die Schaffung einer autonomen Kraft und die Einheit der kontinentalen Außenpolitik erreicht werden kann. In der Tat sind dies die beiden notwendigen Voraussetzungen, aber der französische Aktivismus könnte den Verdacht auf den wahrscheinlichen Willen wecken, die französische Vormachtstellung im europäischen Raum auszuüben. Deutschland, das einzige Land, das kontinentale Führung ausüben kann, befindet sich aufgrund des Niedergangs von Bundeskanzlerin Merkel und einer unsicheren außenpolitischen Ausrichtung, auch aufgrund interner Spannungen und der Verlangsamung der Wirtschaft, in einer Phase der Unsicherheit. Der Faktor, der den Verdacht über die wirklichen französischen Absichten auslöschen könnte, ist die Bereitschaft von Paris, seine Atombombe auf Gemeindeebene zu teilen. Frankreich ist die einzige kontinentale Atommacht, die aufgrund der in der zweiten Hälfte der fünfziger Jahre des letzten Jahrhunderts getroffenen Entscheidung nicht zusammen mit Italien und Deutschland, sondern einzeln am Bau der Atombombe beteiligt ist. Nun hat eine gemeinsame europäische Armee, um ein gleichbleibendes geopolitisches Gewicht zu haben, eine völlig andere Konsistenz, wenn sie auf abschreckender Ebene über die Atomwaffe verfügen kann. Es müssen jedoch auch Überlegungen zum Umfang einer gemeinsamen europäischen Streitmacht angestellt werden. Tatsächlich könnte man eine geringere Beteiligung aufgrund der Überzeugung der Brüsseler Mitgliedschaft in Betracht ziehen, gegenwärtig scheinen die osteuropäischen Staaten diese Aufteilung nicht zu präsentieren Notwendige europäische Werte, und dies führt zu der Begründung einer erneuten Erörterung der Zugangsnormen zur Union oder von Lösungen des europäischen Typs mit unterschiedlicher Geschwindigkeit, die nicht nur in wirtschaftlichen, sondern auch in politischen und militärischen Fragen angewendet werden sollen. Wie wir sehen können, wirft der Aufbau der Alternative zum Atlantischen Bündnis, obwohl notwendig, mehrere Fragen auf, die gelöst werden müssen, wenn wir zu einer positiven Lösung gelangen wollen, die es der Union ermöglicht, eine autonome und wichtige Rolle in der internationalen Politik zu spielen .

Considérations sur l'Alliance atlantique

C’est maintenant devenu une question de besoin réel de l’Alliance atlantique; Il y a quelques décennies à peine, cette question était typique des cercles d'extrême gauche, mais les raisons de l'opportunité d'une alliance transatlantique, avec ces caractéristiques, semblent de moins en moins fréquentes chaque jour. Cela implique un raisonnement différent, influencé par l'émergence d'un trop grand nombre de variables pouvant influencer l'opinion sur le sujet. La tendance de Trump à vouloir rompre avec une vision de la défense où la partie occidentale est centrale s’avère être une chose très connue, mais les élections américaines sont très proches, mais attendre si longtemps sans penser qu'une réorganisation pourrait être très préjudiciable pour le europe; en fait, la réélection possible mais non certaine de l'actuel président des États-Unis ne doit pas devenir un facteur susceptible de retarder une décision sans aucun doute nécessaire. Certes, le temps nécessaire pour repenser et finalement repenser l’alliance ne doit pas être court: l’Alliance atlantique assure un fonctionnement plus que positif, surtout sur le plan militaire, mais certainement moins satisfaisant en ce qui concerne les relations entre les États et les décisions communes. À l'heure actuelle, la question du retrait de l'armée américaine des zones kurdes situées à la frontière avec la Turquie semble être centrale, laissant des alliés loyaux et avant tout fondamentaux à l'État islamique, à la merci d'un membre de l'Alliance, qui s'est maintes fois révélée douteuse. La question fondamentale est que le retrait d'une force opérant sur un théâtre de guerre d'intérêt commun n'a pas été décidé avec les alliés, mais de manière indépendante par Washington. Certes, cela ne suffit pas pour saper une alliance pluriannuelle sur laquelle l’idée même de l’Occident a été fondée, mais c’est un autre signe important d’une situation qui semble se détériorer de plus en plus. La question est que le fonctionnement de l'Alliance devrait avoir des répercussions sur tous ses membres. L'actionnaire majoritaire, les États-Unis, conditionne trop ses objectifs. Si les demandes de participation financière accrue de Trump peuvent être corrigées, il devrait exister une attitude tout aussi correcte dans les relations avec l'Union européenne en tant qu'institution internationale et pierre angulaire de l'alliance. Au contraire, l'administration américaine a fixé politique de division entre les États membres, qui dénote le manque de fiabilité du principal allié. Sur le front européen, le président français est celui qui plaide le plus en faveur d'une indépendance militaire européenne, réalisable avec la mise en place d'une force autonome et l'unité de la politique étrangère continentale. Ce sont en effet les deux présupposés nécessaires, mais l'activisme français pourrait susciter un soupçon quant à la volonté probable d'une intention d'exercer la suprématie française dans le cadre européen. L'Allemagne, seul pays à pouvoir exercer un leadership continental, traverse une période d'incertitude liée au déclin de la chancelière Merkel et à une orientation incertaine de la politique étrangère, également en raison de tensions internes et du ralentissement de l'économie. Le facteur qui pourrait effacer les soupçons sur les véritables intentions françaises est celui de la volonté de Paris de partager sa bombe atomique au niveau communautaire. La France est la seule puissance nucléaire continentale, en raison du choix fait dans la seconde moitié des années cinquante du siècle dernier de procéder individuellement, plutôt qu'avec l'Italie et l'Allemagne, à la construction de la bombe atomique. Or, une armée européenne commune, pour avoir un poids géopolitique cohérent, a une consistance complètement différente si elle peut disposer, au niveau dissuasif, de l'arme nucléaire. Cependant, il est également nécessaire de réfléchir au périmètre d'une force militaire européenne commune. En fait, on pourrait penser à une implication réduite sur la base de la conviction de l'adhésion à Bruxelles. En fait, actuellement, les États d'Europe orientale ne semblent pas présenter ce partage. les valeurs européennes nécessaires, ce qui conduit à raisonner dans le sens d'une nouvelle discussion des normes d'accès à l'Union ou de solutions de type européen à des vitesses différentes, à appliquer non seulement sur les questions économiques, mais aussi sur les questions politiques et militaires. Comme on peut le constater, la construction de l’alternative à l’Alliance atlantique, bien que nécessaire, pose plusieurs problèmes qui devront être résolus si nous voulons parvenir à une solution positive, qui permette à l’Union de jouer un rôle important et autonome dans la politique internationale. .

Considerações sobre a Aliança Atlântica

Tornou-se agora uma questão da real necessidade da Aliança Atlântica; até algumas décadas antes, essa questão era típica dos círculos de extrema esquerda, mas agora as razões para a oportunidade de uma aliança transatlântica, com essas características, parecem cada vez menos a cada dia. Isso envolve raciocínio diferente, influenciado pelo surgimento de muitas variáveis ​​que podem influenciar a opinião sobre o assunto. A tendência de Trump de querer romper com uma visão de defesa onde a parte ocidental é central, acaba por ser uma coisa muito conhecida, mas as eleições americanas estão muito próximas, no entanto, esperar por um período tão longo sem pensar que uma reorganização poderia ser muito prejudicial para o país. Europa; de fato, a possível, mas não certa reeleição do atual presidente dos EUA, não deve se tornar um fator capaz de atrasar uma decisão que é indubitavelmente necessária. Certamente, o tempo para re-discutir e finalmente repensar a aliança não deve ser curto: a Aliança Atlântica assegura um funcionamento mais do que positivo, sobretudo em termos militares, mas certamente menos satisfatório no que diz respeito às relações entre Estados e decisões comuns. Neste momento, a questão da retirada das forças armadas americanas das áreas curdas na fronteira com a Turquia parece central, deixando aliados leais e, acima de tudo, fundamentais ao Estado Islâmico, à mercê de um membro da Aliança, que se mostrou repetidamente pouco confiável. A questão fundamental é que a retirada de uma força que opera em um teatro de guerra de interesse comum não foi decidida pelos aliados, mas de forma independente por Washington. Certamente isso não é suficiente para minar uma aliança plurianual na qual a própria idéia do Ocidente foi fundada, mas isso representa mais um sinal importante de uma situação que parece cada vez mais deteriorada. A questão é que o funcionamento da Aliança deve ter repercussões em todos os seus membros, em vez de o acionista majoritário, os EUA, condicionar demais seus objetivos. Se os pedidos de Trump para maior participação financeira puderem ser corrigidos, deve haver uma atitude igualmente correta nas relações com a União Europeia como instituição internacional e pedra angular da aliança, pelo contrário, o governo dos EUA estabeleceu um política de divisão entre os estados membros, o que denota a falta de confiabilidade do principal aliado. Na frente européia, o presidente francês é quem mais apela à independência militar européia, alcançável com o estabelecimento de uma força autônoma e a unidade da política externa continental. De fato, esses são os dois pressupostos necessários, mas o ativismo francês poderia induzir alguma suspeita pela provável vontade de uma intenção de exercer a supremacia francesa no âmbito europeu. A Alemanha, o único país que pode exercer liderança continental, está passando por um período de incerteza, devido ao declínio do chanceler Merkel e a uma direção incerta da política externa, também devido às tensões internas e à desaceleração da economia. O fator que poderia apagar as suspeitas sobre as reais intenções francesas é o desejo de Paris de compartilhar sua bomba atômica no nível da comunidade. A França é a única energia nuclear continental, devido à escolha, feita na segunda metade dos anos cinquenta do século passado, de proceder individualmente, em vez de juntamente com a Itália e a Alemanha, na construção da bomba atômica. Agora, um exército europeu comum, para ter um peso geopolítico consistente, tem uma consistência completamente diferente se puder dispor, ao nível dissuasor, da arma nuclear. No entanto, também é necessário fazer considerações sobre o perímetro de uma força militar européia comum; de fato, poderíamos pensar em um envolvimento reduzido com base na convicção de ser membro de Bruxelas; atualmente, de fato, os estados da Europa Oriental não parecem apresentar esse compartilhamento. valores europeus necessários e isso leva ao raciocínio de uma re-discussão dos padrões de acesso à União ou de soluções do tipo europeu em velocidades diferentes, a serem aplicadas não apenas em questões econômicas, mas também políticas e militares. Como podemos ver, a construção da alternativa à Aliança Atlântica, embora necessária, apresenta vários pontos de interrogação, que deverão ser resolvidos se quisermos chegar a uma solução positiva, que permita à União desempenhar um papel autônomo e importante na política internacional. .

Соображения по поводу Атлантического альянса

Теперь это стало вопросом реальной потребности Атлантического альянса; Если несколько десятилетий назад этот вопрос был типичным для крайне левых кругов, то теперь причины возможности трансатлантического альянса с этими особенностями, похоже, приходят с каждым днем ​​все реже и реже. Это связано с различными рассуждениями, обусловленными появлением слишком большого количества переменных, которые могут повлиять на мнение по этому вопросу. Тенденция Трампа хотеть отойти от видения защиты, где западная часть занимает центральное место, оказывается очень известной вещью, но американские выборы очень близки, однако ждать такого длительного периода, не думая, что реорганизация может быть очень вредной для Европа; фактически возможное, но не определенное переизбрание нынешнего президента США, не должно стать фактором, способным отложить принятие решения, которое, несомненно, необходимо. Конечно, время для повторного обсуждения и в конечном итоге переосмысления альянса не должно быть коротким: Атлантический альянс обеспечивает более чем позитивное функционирование, прежде всего в военном отношении, но, безусловно, менее удовлетворительно с точки зрения отношений между государствами и общих решений. В настоящий момент вопрос о выводе американских военных из курдских районов на границе с Турцией представляется центральным, оставляя лояльных и прежде всего фундаментальных союзников Исламскому государству во власти члена Альянса, который неоднократно оказывался ненадежным. Основной вопрос заключается в том, что вывод сил, действующих на театре военных действий, представляющих общий интерес, решался не союзниками, а независимо от Вашингтона. Конечно, этого недостаточно, чтобы подорвать многолетний альянс, на котором была основана сама идея Запада, но это представляет собой еще один важный признак ситуации, которая кажется все более ухудшающейся. Вопрос в том, что деятельность Альянса должна иметь последствия для всех его членов, а мажоритарный акционер США слишком сильно обусловливает свои цели. Если просьбы Трампа о большем финансовом участии могут быть исправлены, в отношениях с Европейским союзом как международным институтом и краеугольным камнем альянса должно быть одинаково правильное отношение, напротив, администрация США установила политика разделения между государствами-членами, которая обозначает ненадежность основного союзника. На европейском фронте президент Франции - тот, кто больше всего стремится к европейской военной независимости, достижимой с созданием автономных сил и единства континентальной внешней политики. На самом деле это две необходимые предпосылки, но французская активность может вызвать некоторое подозрение в отношении вероятной воли к намерению осуществить превосходство Франции в европейских отношениях. Германия, единственная страна, которая может осуществлять континентальное лидерство, переживает период неопределенности из-за падения канцлера Меркель и неопределенного направления внешней политики, также из-за внутренней напряженности и замедления экономики. Фактором, который может стереть подозрения о реальных намерениях Франции, является желание Парижа поделиться своей атомной бомбой на уровне сообщества. Франция является единственной континентальной ядерной державой, благодаря тому, что во второй половине 50-х годов прошлого века был сделан выбор в отношении создания атомной бомбы в индивидуальном порядке, а не вместе с Италией и Германией. Теперь общая европейская армия, чтобы иметь постоянный геополитический вес, имеет совершенно иную согласованность, если она может на ядерном оружии уничтожить ядерное оружие. Тем не менее, необходимо также рассмотреть вопрос о периметре общих европейских вооруженных сил, фактически мы могли бы подумать о сокращении участия на основе убежденности в членстве в Брюсселе, в настоящее время, на самом деле, восточноевропейские государства, похоже, не представляют, что разделение необходимые европейские ценности, и это приводит к необходимости пересмотра стандартов доступа к Союзу или решений европейского типа с разной скоростью, которые должны применяться не только к экономическим, но и к политическим и военным вопросам. Как мы видим, строительство альтернативы Атлантическому альянсу, хотя и необходимо, но ставит несколько вопросительных знаков, которые необходимо будет решить, если мы хотим прийти к позитивному решению, которое позволит Союзу играть автономную и важную роль в международной политике. ,