Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

giovedì 20 ottobre 2022

Il pericolo nucleare e l'evoluzione del conflitto

 La sola minaccia di una soluzione, che possa prevedere l’utilizzo dell’arma nucleare, apre a scenari completamente nuovi per la guerra ucraina, con fasi che potrebbero spostare il conflitto dai combattimenti tradizionali. L’Alleanza Atlantica ritiene remota una risposta diretta con l’utilizzo delle armi atomiche, in risposta ad un eventuale di bombe nucleari tattiche, cioè con un raggio di circa un chilometro e mezzo, seppure promette conseguenze molto gravi per Mosca; d’altra parte il Cremlino ha specificato più volte che l’utilizzo di ordigni atomici è previsto soltanto in caso di invasione del suolo russo, anche se i referendum farsa lo hanno ampliato, inglobando il territorio conteso con Kiev. L’attuale fase del conflitto vede, da una parte l’avanzata terrestre delle truppe ucraine, che procedono in maniera sistematica nella riconquista di quanto conquistato dai russi e dalla parte di Mosca l’utilizzo massiccio di missili a lunga gittata, che sono dirette per lo più contro infrastrutture civili, con il chiaro obiettivo di stancare ulteriormente la popolazione. Dall’esame dei razzi che hanno colpito l’Ucraina sembra però, che Mosca stia esaurendo il suo arsenale di questi armamenti e ciò, se da un lato può essere interpretato come notizia positiva, dall’altra parte apre alla possibilità che la Russia possa utilizzare altri tipi di armamenti; per ora insieme ai razzi a lunga gittata vengono usati i droni kamikaze di fabbricazione iraniana, che consentono di ottenere grandi risultati, che grazie al loro costo ridotto, ne permettono un grande utilizzo con un raggiungimento degli obiettivi pressoché sicuro. Per ora l’Ucraina ha potuto poco contro queste due armi usate insieme, ma le forniture di batterie antimissili da parte di alcuni paesi europei e di dispositivi in grado di alterare le frequenze di funzionamento dei droni, hanno concrete possibilità di ridurre le potenzialità offensive di Mosca sul suolo di Kiev. Sul terreno per ora la Russia ha soltanto messo in campo i coscritti, soggetti ad arruolamento forzato, con pochissimo addestramento e senza esperienza di combattimento, il cui sacrificio ha il solo scopo di preservare le truppe più addestrate. Questo aspetto crea profondo malcontento in Russia e nelle caserme si moltiplicano i casi di insubordinazione, che rischiano di compromettere il potere centrale. Questo fattore, unito allo sviluppo negativo del conflitto ed anche alle difficoltà dovute alle sanzioni, potrebbe portare all’uso degli ordigni atomici, tuttavia questa decisione, oltre ad implicazioni militari, avrebbe ancora di più conseguenze politiche di ordine interno ed esterno. Si può inquadrare in questo contesto l’annunciata fine del reclutamento forzato, una volta raggiunta la cifra di 300.000 uomini e quella che è sembrata l’intenzione di dare una sorta di stop al conflitto, avente come scopo il mantenimento delle posizioni attuali, fatto tutt’altro che scontato. L’attuale obiettivo russo sembra essere  quello di guadagnare tempo e mantenere le posizioni in attesa di una necessaria riorganizzazione delle forze armate e del loro arsenale, l’introduzione della legge marziale nei territori annessi, deve essere letta in questo senso: creare le condizioni per retrocedere il meno possibile, anche nella speranza dell’arrivo del clima rigido, che non favorirebbe l’avanzata ucraina. L’impossibilità di negoziati per la chiusura di entrambe le parti non deve scoraggiare l’azione diplomatica, comunque difficile, che deve procedere per piccoli obiettivi, come lo scambio dei prigionieri e la ricerca di fasi di tregua del conflitto: si tratta di una base di partenza necessaria per permettere un colloquio indiretto tra le parti, che, in questa fase, non può che essere percorsa da Organizzazioni internazionali o da paesi ed istituzioni neutrali ed in grado di favorire qualsiasi rapporto tra i paesi belligeranti. Il rischio nucleare resta il pericolo maggiore, ma disinnescare le rivendicazioni di paesi che entrano in aperta violazione del diritto internazionale appare una esigenza altrettanto fondamentale per perseguire la pace mondiale, che deve essere l’obiettivo principale. La soluzione della crisi ucraina sembra sempre più lontana, anche perché l’uso delle armi e della loro fornitura è una esigenza irrinunciabile sia per Kiev, che per tutto l’occidente, che con una sconfitta del paese ucraino vedrebbe arrivare pericolosamente vicino alle su frontiere il pericolo della Russia di Putin. Una situazione in grado di allargare a tutta l’Europa un conflitto disastroso. 

The nuclear danger and the evolution of the conflict

 The mere threat of a solution, which could include the use of nuclear weapons, opens up completely new scenarios for the Ukrainian war, with phases that could move the conflict away from traditional fighting. The Atlantic Alliance believes a direct response with the use of atomic weapons is remote, in response to a possible tactical nuclear bomb, that is, with a range of about one and a half kilometers, even if it promises very serious consequences for Moscow; on the other hand, the Kremlin has specified several times that the use of atomic devices is foreseen only in the event of invasion of Russian soil, even if the farce referendums have expanded it, incorporating the disputed territory with Kiev. The current phase of the conflict sees, on the one hand, the terrestrial advance of the Ukrainian troops, which proceed in a systematic way in the reconquest of what was conquered by the Russians and on the part of Moscow the massive use of long-range missiles, which are directed to mostly against civil infrastructures, with the clear aim of further exhaustion the population. From an examination of the rockets that hit Ukraine, however, it seems that Moscow is running out of its arsenal of these armaments and this, if on the one hand it can be interpreted as positive news, on the other hand it opens up to the possibility that Russia can use other types of armaments; for now, together with long-range rockets, Iranian-made kamikaze drones are used, which allow great results to be obtained, which thanks to their low cost, allow a great use with an almost safe achievement of objectives. For now, Ukraine has been able to little against these two weapons used together, but the supplies of anti-missile batteries by some European countries and devices capable of altering the operating frequencies of drones, have concrete possibilities to reduce the offensive potential of Moscow on the ground of Kiev. On the ground for now, Russia has only fielded conscripts, subject to forced enlistment, with very little training and no combat experience, whose sacrifice has the sole purpose of preserving the most trained troops. This aspect creates deep discontent in Russia and cases of insubordination multiply in the barracks, which risk compromising central power. This factor, combined with the negative development of the conflict and also the difficulties due to sanctions, could lead to the use of nuclear weapons, however this decision, in addition to military implications, would have even more political consequences of an internal and external nature. The announced end of forced recruitment can be seen in this context, once the figure of 300,000 men has been reached and what seemed to be the intention to give a sort of stop to the conflict, with the aim of maintaining current positions, all done 'anything but taken for granted. The current Russian objective seems to be to buy time and maintain positions pending a necessary reorganization of the armed forces and their arsenal, the introduction of martial law in the annexed territories, must be read in this sense: to create the conditions for to retreat as little as possible, even in the hope of the arrival of the harsh climate, which would not favor the Ukrainian advance. The impossibility of negotiations for the closure of both sides must not discourage diplomatic action, however difficult, which must proceed for small objectives, such as the exchange of prisoners and the search for phases of truce in the conflict: it is a basic starting point necessary to allow an indirect conversation between the parties, which, in this phase, can only be covered by international organizations or by neutral countries and institutions capable of favoring any relationship between the belligerent countries. The nuclear risk remains the greatest danger, but defusing the claims of countries that are in open violation of international law appears to be an equally fundamental requirement for pursuing world peace, which must be the main objective. The solution of the Ukrainian crisis seems increasingly distant, also because the use of weapons and their supply is an indispensable requirement both for Kiev and for the whole West, which with a defeat of the Ukrainian country would see dangerously close to its borders. the danger of Putin's Russia. A situation capable of spreading a disastrous conflict to the whole of Europe.

El peligro nuclear y la evolución del conflicto

 La mera amenaza de una solución, que podría incluir el uso de armas nucleares, abre escenarios completamente nuevos para la guerra de Ucrania, con fases que podrían alejar el conflicto de los combates tradicionales. La Alianza Atlántica cree remota una respuesta directa con el uso de armas atómicas, ante una posible bomba nuclear táctica, es decir, con un alcance de alrededor de un kilómetro y medio, aunque promete consecuencias muy graves para Moscú; por otra parte, el Kremlin ha precisado en varias ocasiones que el uso de artefactos atómicos está previsto sólo en caso de invasión de suelo ruso, aunque la farsa de los referéndums lo haya ampliado, incorporando el territorio disputado con Kiev. La fase actual del conflicto ve, por un lado, el avance terrestre de las tropas ucranianas, que proceden de manera sistemática en la reconquista de lo conquistado por los rusos y, por parte de Moscú, el uso masivo de armas de largo alcance. misiles, que van dirigidos mayoritariamente contra infraestructuras civiles, con el claro objetivo de agotar aún más a la población. Sin embargo, del examen de los cohetes que impactaron en Ucrania parece que Moscú se está quedando sin su arsenal de este armamento y esto, si por un lado puede interpretarse como una noticia positiva, por otro lado se abre a la posibilidad de que Rusia pueda utilizar otro tipo de armamento; por ahora, junto a cohetes de largo alcance, se utilizan drones kamikaze de fabricación iraní, que permiten obtener grandes resultados, que gracias a su bajo coste, permiten un gran uso con una consecución de objetivos casi segura. Por ahora, Ucrania ha podido hacer poco contra estas dos armas usadas juntas, pero los suministros de baterías antimisiles por parte de algunos países europeos y dispositivos capaces de alterar las frecuencias de operación de los drones, tienen posibilidades concretas de reducir el potencial ofensivo de Moscú en el suelo de Kiev. En el terreno, por ahora, Rusia solo ha enviado reclutas, sujetos a alistamiento forzoso, con muy poco entrenamiento y sin experiencia en combate, cuyo sacrificio tiene el único propósito de preservar las tropas más entrenadas. Este aspecto crea un profundo descontento en Rusia y se multiplican los casos de insubordinación en los cuarteles, que corren el riesgo de comprometer el poder central. Este factor, combinado con el desarrollo negativo del conflicto y también las dificultades por las sanciones, podría conducir al uso de armas nucleares, sin embargo esta decisión, además de implicaciones militares, tendría consecuencias aún más políticas de carácter interno y externo. . En este contexto se aprecia el anunciado fin del reclutamiento forzoso, una vez alcanzada la cifra de 300.000 hombres y lo que parecía ser la intención de dar una especie de alto al conflicto, con el objetivo de mantener las posiciones actuales, todo hecho'. cualquier cosa menos darse por sentado. El actual objetivo ruso parece ser ganar tiempo y mantener posiciones a la espera de una necesaria reorganización de las fuerzas armadas y su arsenal, la introducción de la ley marcial en los territorios anexados, debe leerse en este sentido: crear las condiciones para la retirada como lo mínimo posible, incluso a la espera de la llegada del clima duro, que no favorecería el avance ucraniano. La imposibilidad de negociaciones para el cierre de ambas partes no debe desalentar la acción diplomática, por difícil que sea, que debe proceder por pequeños objetivos, como el canje de prisioneros y la búsqueda de fases de tregua en el conflicto: es un punto de partida básico necesario permitir una conversación indirecta entre las partes, que, en esta fase, sólo puede ser amparada por organismos internacionales o por países neutrales e instituciones capaces de favorecer cualquier relación entre los países beligerantes. El riesgo nuclear sigue siendo el mayor peligro, pero desactivar los reclamos de los países que violan abiertamente el derecho internacional parece ser un requisito igualmente fundamental para la búsqueda de la paz mundial, que debe ser el objetivo principal. La solución de la crisis ucraniana parece cada vez más lejana, también porque el uso de armas y su suministro es un requisito indispensable tanto para Kiev como para todo Occidente, que con una derrota del país ucraniano vería peligrosamente cerca de sus fronteras el peligro. de la Rusia de Putin. Una situación capaz de extender un conflicto desastroso a toda Europa.

Die nukleare Gefahr und die Entwicklung des Konflikts

 Die bloße Androhung einer Lösung, die den Einsatz von Atomwaffen beinhalten könnte, eröffnet völlig neue Szenarien für den Ukrainekrieg, mit Phasen, die den Konflikt von traditionellen Kämpfen wegführen könnten. Die Atlantische Allianz hält eine direkte Antwort mit dem Einsatz von Atomwaffen als Antwort auf eine mögliche taktische Atombombe, also mit einer Reichweite von etwa anderthalb Kilometern, für fern, auch wenn sie sehr schwerwiegende Folgen für Moskau verspricht; Andererseits hat der Kreml mehrfach präzisiert, dass der Einsatz von Atomwaffen nur im Falle einer Invasion russischen Bodens vorgesehen ist, selbst wenn die Farce-Referenden ihn erweitert haben und das umstrittene Gebiet mit Kiew einbeziehen. Die aktuelle Phase des Konflikts sieht einerseits den terrestrischen Vormarsch der ukrainischen Truppen, die systematisch in der Rückeroberung des Eroberten durch die Russen vorgehen, und seitens Moskaus den massiven Einsatz von Langstrecken Raketen, die sich meist gegen zivile Infrastrukturen richten, mit dem klaren Ziel, die Bevölkerung weiter zu erschöpfen. Aus einer Untersuchung der Raketen, die die Ukraine getroffen haben, geht jedoch hervor, dass Moskau sein Arsenal an diesen Waffen ausgeht und dies, wenn es einerseits als positive Nachricht interpretiert werden kann, sich andererseits öffnet Möglichkeit, dass Russland andere Arten von Waffen einsetzen kann; Derzeit werden zusammen mit Langstreckenraketen im Iran hergestellte Kamikaze-Drohnen verwendet, mit denen hervorragende Ergebnisse erzielt werden können, die dank ihrer geringen Kosten einen großen Einsatz bei nahezu sicherer Zielerreichung ermöglichen. Vorerst konnte die Ukraine wenig gegen diese beiden gemeinsam eingesetzten Waffen einsetzen, aber die Lieferungen von Anti-Raketen-Batterien durch einige europäische Länder und Geräte, die die Betriebsfrequenzen von Drohnen verändern können, bieten konkrete Möglichkeiten, das Offensivpotenzial Moskaus weiter zu reduzieren der Boden von Kiew. Vor Ort hat Russland vorerst nur Wehrpflichtige eingesetzt, die der Zwangsrekrutierung unterliegen, mit sehr geringer Ausbildung und ohne Kampferfahrung, deren Opfer dem einzigen Zweck dient, die am besten ausgebildeten Truppen zu erhalten. Dieser Aspekt erzeugt in Russland tiefe Unzufriedenheit, und in den Kasernen häufen sich Fälle von Ungehorsam, die Gefahr laufen, die Zentralmacht zu gefährden. Dieser Faktor, kombiniert mit der negativen Entwicklung des Konflikts und auch den Sanktionsschwierigkeiten, könnte zum Einsatz von Atomwaffen führen, jedoch hätte diese Entscheidung neben militärischen Implikationen noch mehr politische Konsequenzen innerer und äußerer Natur . In diesem Zusammenhang ist auch das angekündigte Ende der Zwangsrekrutierung zu sehen, sobald die Zahl von 300.000 Mann erreicht ist und die scheinbare Absicht, dem Konflikt eine Art Stopp zu geben, mit dem Ziel, die derzeitigen Positionen zu halten, alles erledigt ist. alles andere als selbstverständlich. Das derzeitige russische Ziel scheint darin zu bestehen, Zeit zu gewinnen und Stellungen zu halten, bis eine notwendige Reorganisation der Streitkräfte und ihres Arsenals, die Einführung des Kriegsrechts in den annektierten Gebieten, in diesem Sinne gelesen werden muss: die Bedingungen für einen Rückzug zu schaffen so wenig wie möglich, selbst in der Hoffnung auf die Ankunft des rauen Klimas, das den ukrainischen Vormarsch nicht begünstigen würde. Die Unmöglichkeit von Verhandlungen über den Abschluss beider Seiten darf diplomatische Maßnahmen nicht entmutigen, so schwierig sie auch sein mögen, die für kleine Ziele wie den Austausch von Gefangenen und die Suche nach Waffenstillstandsphasen im Konflikt durchgeführt werden müssen: Es ist ein grundlegender Ausgangspunkt notwendig um ein indirektes Gespräch zwischen den Parteien zu ermöglichen, das in dieser Phase nur von internationalen Organisationen oder neutralen Ländern und Institutionen abgedeckt werden kann, die in der Lage sind, Beziehungen zwischen den kriegführenden Ländern zu fördern. Das nukleare Risiko bleibt die größte Gefahr, aber die Entschärfung der Ansprüche von Ländern, die offen gegen das Völkerrecht verstoßen, scheint eine ebenso grundlegende Voraussetzung für das Streben nach Weltfrieden zu sein, der das Hauptziel sein muss. Die Lösung der Ukraine-Krise scheint in immer weitere Ferne zu rücken, auch weil der Einsatz von Waffen und deren Versorgung eine unabdingbare Voraussetzung sowohl für Kiew als auch für den gesamten Westen ist, der bei einer Niederlage des ukrainischen Landes gefährlich nahe an seinen Grenzen die Gefahr sehen würde von Putins Russland. Eine Situation, die einen verheerenden Konflikt auf ganz Europa ausweiten könnte.

Le danger nucléaire et l'évolution du conflit

 La simple menace d'une solution, qui pourrait inclure l'utilisation d'armes nucléaires, ouvre des scénarios complètement nouveaux pour la guerre ukrainienne, avec des phases qui pourraient éloigner le conflit des combats traditionnels. L'Alliance atlantique estime qu'une réponse directe avec l'utilisation d'armes atomiques est éloignée, en réponse à une éventuelle bombe nucléaire tactique, c'est-à-dire d'une portée d'environ un kilomètre et demi, même si elle promet des conséquences très graves pour Moscou ; d'autre part, le Kremlin a précisé à plusieurs reprises que l'utilisation d'engins atomiques n'est prévue qu'en cas d'invasion du sol russe, même si les farces référendums l'ont élargi, incorporant le territoire contesté à Kiev. La phase actuelle du conflit voit, d'une part, l'avancée terrestre des troupes ukrainiennes, qui procèdent de manière systématique à la reconquête de ce qui a été conquis par les Russes et, de la part de Moscou, l'utilisation massive d'armes à longue portée des missiles, qui sont dirigés principalement contre des infrastructures civiles, dans le but clair d'épuiser davantage la population. A l'examen des roquettes qui ont touché l'Ukraine, il apparaît cependant que Moscou est en train d'épuiser son arsenal de ces armements et ce, si d'une part cela peut être interprété comme une bonne nouvelle, d'autre part cela ouvre à la possibilité que la Russie puisse utiliser d'autres types d'armements ; pour l'instant, avec des roquettes à longue portée, des drones kamikazes de fabrication iranienne sont utilisés, qui permettent d'obtenir d'excellents résultats, qui grâce à leur faible coût, permettent une grande utilisation avec une réalisation des objectifs presque sûre. Pour l'instant, l'Ukraine n'a pu que peu contre ces deux armes utilisées ensemble, mais les fournitures de batteries anti-missiles par certains pays européens et d'appareils capables de modifier les fréquences de fonctionnement des drones, ont des possibilités concrètes pour réduire le potentiel offensif de Moscou sur le sol de Kiev. Sur le terrain, la Russie n'a pour l'instant déployé que des conscrits, soumis à l'enrôlement forcé, très peu entraînés et sans expérience du combat, dont le sacrifice a pour seul but de préserver les troupes les plus entraînées. Cet aspect crée un profond mécontentement en Russie et les cas d'insubordination se multiplient dans les casernes, ce qui risque de compromettre le pouvoir central. Ce facteur, combiné à l'évolution négative du conflit et aussi aux difficultés dues aux sanctions, pourrait conduire à l'utilisation d'armes nucléaires, mais cette décision, en plus des implications militaires, aurait encore plus de conséquences politiques de nature interne et externe. . La fin annoncée du recrutement forcé s'inscrit dans ce contexte, une fois le chiffre de 300 000 hommes atteint et ce qui semblait être l'intention de donner une sorte d'arrêt au conflit, dans le but de maintenir les positions actuelles, tout est fait ' tout sauf pris pour acquis. L'objectif russe actuel semble être de gagner du temps et de maintenir des positions en attendant une nécessaire réorganisation des forces armées et de leur arsenal, l'instauration de la loi martiale dans les territoires annexés, doit être lue dans ce sens : créer les conditions d'un recul comme le moins possible, même dans l'espoir de l'arrivée du climat rigoureux, qui ne favoriserait pas l'avancée ukrainienne. L'impossibilité de négociations pour la fermeture des deux camps ne doit pas décourager l'action diplomatique, pourtant difficile, qui doit procéder pour de petits objectifs, comme l'échange de prisonniers et la recherche de phases de trêve dans le conflit : c'est un point de départ fondamental nécessaire permettre une conversation indirecte entre les parties, qui, dans cette phase, ne peut être couverte que par des organisations internationales ou par des pays et institutions neutres capables de favoriser toute relation entre les pays belligérants. Le risque nucléaire reste le plus grand danger, mais désamorcer les revendications des pays qui violent ouvertement le droit international apparaît comme une exigence tout aussi fondamentale pour la poursuite de la paix mondiale, qui doit être l'objectif principal. La solution de la crise ukrainienne semble de plus en plus lointaine, notamment parce que l'utilisation d'armes et leur approvisionnement est une exigence indispensable tant pour Kiev que pour tout l'Occident, qui avec une défaite du pays ukrainien verrait dangereusement près de ses frontières le danger. de la Russie de Poutine. Une situation capable de propager un conflit désastreux à toute l'Europe.

O perigo nuclear e a evolução do conflito

 A mera ameaça de uma solução, que poderia incluir o uso de armas nucleares, abre cenários completamente novos para a guerra ucraniana, com fases que podem afastar o conflito dos combates tradicionais. A Aliança Atlântica considera remota uma resposta direta com o uso de armas atômicas, em resposta a uma possível bomba nuclear tática, ou seja, com alcance de cerca de um quilômetro e meio, ainda que prometa consequências gravíssimas para Moscou; por outro lado, o Kremlin especificou várias vezes que o uso de dispositivos atômicos está previsto apenas em caso de invasão do solo russo, mesmo que os referendos da farsa o tenham ampliado, incorporando o território disputado com Kiev. A fase atual do conflito vê, por um lado, o avanço terrestre das tropas ucranianas, que procedem de forma sistemática na reconquista do que foi conquistado pelos russos e por parte de Moscou o uso massivo de armas de longo alcance. mísseis, que são dirigidos principalmente contra infraestruturas civis, com o objetivo claro de esgotar ainda mais a população. A partir de um exame dos foguetes que atingiram a Ucrânia, no entanto, parece que Moscou está ficando sem seu arsenal desses armamentos e isso, se por um lado pode ser interpretado como uma notícia positiva, por outro abre para o possibilidade de que a Rússia possa usar outros tipos de armamentos; por enquanto, juntamente com foguetes de longo alcance, são utilizados drones kamikaze de fabricação iraniana, que permitem obter ótimos resultados, que graças ao seu baixo custo, permitem um ótimo uso com um alcance quase seguro dos objetivos. Por enquanto, a Ucrânia tem conseguido pouco contra essas duas armas usadas juntas, mas o fornecimento de baterias antimísseis por alguns países europeus e dispositivos capazes de alterar as frequências de operação de drones têm possibilidades concretas de reduzir o potencial ofensivo de Moscou em o solo de Kiev. No terreno, por enquanto, a Rússia tem apenas recrutas, sujeitos a alistamento forçado, com muito pouco treinamento e nenhuma experiência de combate, cujo sacrifício tem o único propósito de preservar as tropas mais treinadas. Esse aspecto gera profundo descontentamento na Rússia e se multiplicam nos quartéis casos de insubordinação, que correm o risco de comprometer o poder central. Este fator, aliado ao desenvolvimento negativo do conflito e também às dificuldades decorrentes de sanções, poderia levar ao uso de armas nucleares, porém esta decisão, além de implicações militares, teria ainda mais consequências políticas de natureza interna e externa . O anunciado fim do recrutamento forçado pode ser visto neste contexto, uma vez atingido o número de 300.000 homens e o que parecia ser a intenção de dar uma espécie de travamento ao conflito, com o objetivo de manter as posições atuais, tudo feito ' qualquer coisa, menos tomada como certa. O actual objectivo russo parece ser ganhar tempo e manter posições enquanto se aguarda uma necessária reorganização das forças armadas e do seu arsenal, a introdução da lei marcial nos territórios anexados, deve ser lido neste sentido: criar as condições para a retirada como o mínimo possível, mesmo na esperança da chegada do clima rigoroso, que não favoreceria o avanço ucraniano. A impossibilidade de negociações para o fechamento de ambos os lados não deve desencorajar a ação diplomática, por mais difícil que seja, que deve prosseguir por objetivos pequenos, como a troca de prisioneiros e a busca de fases de trégua no conflito: é um ponto de partida básico necessário permitir uma conversa indireta entre as partes, que, nesta fase, só pode ser coberta por organizações internacionais ou por países neutros e instituições capazes de favorecer qualquer relação entre os países beligerantes. O risco nuclear continua sendo o maior perigo, mas desarmar as reivindicações de países que violam abertamente o direito internacional parece ser um requisito igualmente fundamental para buscar a paz mundial, que deve ser o objetivo principal. A solução da crise ucraniana parece cada vez mais distante, também porque o uso de armas e seu abastecimento é um requisito indispensável tanto para Kiev como para todo o Ocidente, que com a derrota do país ucraniano veria perigosamente perto de suas fronteiras. da Rússia de Putin. Uma situação capaz de espalhar um conflito desastroso por toda a Europa.

Ядерная опасность и эволюция конфликта

 Сама угроза решения, которое может включать применение ядерного оружия, открывает совершенно новые сценарии украинской войны с фазами, которые могут отодвинуть конфликт от традиционных боевых действий. Прямой ответ с применением атомного оружия Атлантический альянс считает дистанционным, в ответ на возможную тактическую ядерную бомбу, то есть дальностью около полутора километров, даже если это сулит очень серьезные последствия для Москвы; с другой стороны, Кремль несколько раз уточнял, что применение атомных устройств предусмотрено только в случае вторжения на российскую землю, даже если фарсовые референдумы расширили ее, включив в нее спорную территорию с Киевом. Нынешняя фаза конфликта характеризуется, с одной стороны, наземным наступлением украинских войск, которые систематически продолжают отвоевывать завоеванное русскими, а со стороны Москвы - массированным применением дальнобойных средств поражения. ракеты, которые направлены в основном против гражданской инфраструктуры, с явной целью дальнейшего истощения населения. Однако из изучения ракет, поразивших Украину, складывается впечатление, что Москва исчерпала свой арсенал этих вооружений, и это, если, с одной стороны, можно интерпретировать как позитивную новость, с другой стороны, открывает возможности для возможность использования Россией других видов вооружений; на данный момент вместе с ракетами дальнего радиуса действия используются беспилотники-камикадзе иранского производства, которые позволяют получить отличные результаты, которые благодаря своей низкой стоимости позволяют получить большое применение при практически безопасном достижении целей. Пока Украина мало что может противопоставить этим двум видам оружия, используемым вместе, но поставки противоракетных батарей некоторыми европейскими странами и устройств, способных изменять рабочие частоты беспилотников, имеют конкретные возможности снизить наступательный потенциал Москвы на земля киевская. На данный момент Россия выставила только призывников, подлежащих принудительному набору, с очень низкой подготовкой и без боевого опыта, чья жертва преследует единственную цель - сохранить наиболее обученные войска. Этот аспект вызывает глубокое недовольство в России, множатся случаи неповиновения в казармах, что может скомпрометировать центральную власть. Этот фактор в сочетании с негативным развитием конфликта, а также сложностями из-за санкций мог привести к применению ядерного оружия, однако это решение, помимо военных последствий, имело бы еще более политические последствия внутреннего и внешнего характера. . Объявленное прекращение принудительной вербовки можно рассматривать в этом контексте, как только будет достигнута цифра в 300 000 человек, и то, что, казалось, было намерением как бы остановить конфликт с целью сохранения нынешних позиций, все сделано ». ничего, кроме само собой разумеющегося. Нынешняя российская цель, похоже, состоит в том, чтобы выиграть время и удержать позиции до необходимой реорганизации вооруженных сил и их арсенала, введения военного положения на присоединенных территориях, следует понимать в этом смысле: создать условия для отступления как как можно меньше, даже в надежде на приход сурового климата, который не благоприятствовал бы украинскому наступлению. Невозможность переговоров о прекращении конфликта с обеих сторон не должна препятствовать дипломатическим действиям, какими бы трудными они ни были, которые должны предприниматься для достижения небольших целей, таких как обмен пленными и поиск фаз перемирия в конфликте: это необходимая основная отправная точка. разрешить непрямой разговор между сторонами, который на этом этапе может быть охвачен только международными организациями или нейтральными странами и учреждениями, способными поддерживать любые отношения между воюющими странами. Ядерный риск остается самой большой опасностью, но снятие претензий со стороны стран, открыто нарушающих международное право, представляется столь же фундаментальным требованием для достижения мира во всем мире, что должно быть главной целью. Решение украинского кризиса кажется все более отдаленным еще и потому, что применение оружия и его поставка являются неотъемлемым требованием как для Киева, так и для всего Запада, который с поражением украинской страны увидел бы в опасной близости от своих границ опасность. путинской России. Ситуация, способная распространить катастрофический конфликт на всю Европу.