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venerdì 18 febbraio 2011
Bahrein e Libia: rivolte nel sangue
Le rivolte nel Bahrein ed in Libia sono accomunate dalla reazione violenta dei regimi, incattiviti dal gran numero di persone scese in piazza. La durezza della repressione si è concretizzata con metodi degni di regimi dittatoriali, quali peraltro sono: uso indiscriminato di armi da fuoco, in Libia pare anche elicotteri da guerra, divieto di accesso ai mezzi di soccorso nei teatri della repressione, in Bahrein ciò ha generato scioperi da parte del personale medico e paramedico. Spesso la forza è stata usata contro persone inermi che manifestavano pacificamente, addirittura in Bahrein alcuni dimostranti sono passati dal sonno alla morte nella piazza delle Perle che occupavano da giorni; in Libia si è fatto uso di cecchini sui tetti dei palazzi che facevano il tiro a segno sui manifestanti. Le notizie frammentarie e rigorosamente non ufficiali, in gran parte provenienti da Twitter attraverso router egiziani, parlano di diversi morti causati da una repressione perticolarmente feroce. E' il segno evidente di particolare debolezza dei regimi, che incapaci di utilizzare una qualsiasi forma di dialogo con oppositori che non dovrebbero nemmeno esistere, scelgono l'unica via che conoscono usando la forza indiscriminatamente. Difficile immaginare lo scenario futuro, come si svilupperanno le due differenti rivolte: in Bahrein è di stanza la marina militare USA, la segretaria di stato Clinton ha dichiarato che il regime non dovrebbe fare uso della forza, la dichiarazione appare di facciata, ma la presenza militare in loco e quindi l'alleanza con il paese del golfo Persico indica che gli USA possono fare pesare il loro peso diplomatico in una possibile attenuazione della repressione, da escludere un intervento militare diretto non certo contemplato dalla politica di Obama. Per la Libia la situazione è ancora più difficile, il regime ha notevoli capacità di chiudersi a riccio e risolvere al suo interno le controversie, non ci sono nazioni che possano esercitare su di essa una qualche pressione da inddurre a più miti consigli Gheddafi. Pur essendo una notizia rilevante che ci siano dei disordini contro il regime, la struttura costruita da Gheddafi è notevolmente costrittiva, non appare possibile che in tempi brevi ci sia una soluzione avversa alla dittatura e le reali possibilità dell'opposizione non paiono avere molte chance.
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