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domenica 27 febbraio 2011
Libia: l'attendismo dell'ONU e le possibili soluzioni
Le sanzioni dell'ONU, approvate dai quindici del consiglio all'unanimità, hanno un sapore di compromesso per salvare le apparenze. Non appaiono misure dirette a fermare il massacro e sopratutto esprimono una volontà di colpire Gheddafi in quanto privato, non colpendo in maniera significativa il regime libico. Era invece necessario colpire lo stato di Gheddafi in quanto tale, con opzioni ben più pesanti che il blocco dei beni ed il deferimento alla corte per i diritti umani. Sembrano atti, per quanto gravi contro un privato cittadino e la sua famiglia, anzichè contro un capo di stato ed i suoi sodali corrotti. La scelta dell'ONU da la portata di quanto il mondo intero non si sappia coordinare nemmeno in casi così eclatanti, si è persa un'occasione per affermare il ruolo delle Nazioni Unite come organo supremo delle nazioni in grado di agire materialmente in situazioni che lo richiedono. L'attendismo delle organizzazioni internazionali rischia di peggiorare ulteriormente la già grave situazione umanitaria libica, rendendole praticamente complici, con la loro inazione, del regime sanguinario di Tripoli. Ancora peggio la UE, che di fatto, si è limitata a generiche frasi di rito e non ha ancora emesso una decisione materiale di condanna, a causa della commistione di interessi di molti paesi europei con Tripoli. Viene il sospetto che questo attendismo, da cui si è smarcato il Regno Unito, con la revoca dell'immunità diplomatica ed il blocco dei beni di Gheddafi, sia in attesa degli eventi, un barcamenarsi in vista del risultato finale senza troppo precludersi agli eventuali sviluppi della situazione. Eppure era possibile scegliere tra un ventaglio ampio di possibilità, anche combinate, che potessero fermare le uccisioni perpetrate dal regime. L'opzione della creazione di una zona di non volo avrebbe scongiurato i bombardamenti aerei con cui Gheddafi cerca di domare i ribelli, avrebbe previsto un rischio limitato perchè la contraerea libica, pur essendo presente nell'insieme delle forze armate, è dotata di un arsenale che dispone di mezzi vecchi; meno funzionale una zona di non navigazione perchè la marina libica si è praticamente sottratta agli ordini di Tripoli con diserzioni diffuse. E' invece più comprensibile la riluttanza alla creazione di una no drive zone, che vieterebbe il movimento ai carrarmati del regime, pena la dissuasione manu militari. Si tratta di una opzione che prevede l'impiego di uomini e mezzi sul campo, in questo momento di più difficile attuazione per le difficoltà logistiche ed orgaizzative che i tempi brevi comporterebbero. Ancora una volta l'augurio è che non venga delusa la speranza riposta nell'ONU e che questi si muova con coraggio, con le possibili soluzioni a disposizione, che abbiamo visto essere diverse, in tempi più brevi possibile.
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