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giovedì 10 febbraio 2011
Scende la produzione del grano: mondo in allarme
La grande siccità cinese, giunte agli incendi avvenuti nella scorsa estate e le inondazioni in Australia possono determinare un grande pericolo per il mondo intero: l'aumento del prezzo del grano. La produzione cinese è la prima mondiale ed è per soddisfare l'immenso mercato interno, ed è pari al doppio della produzione americana e russa. Non potere soddisfare un mercato così grande determinerà per la Cina la necessità di rivolgersi al mercato estero che, giocoforza dovrà aumentare il prezzo per le concomitanti ragioni ambientali che ne hanno ridotto la produzione. Non che la cosa preoccupi la Cina dotata di risorse valutarie enormi capaci di soddisfare qualunque richiesta, ma le ripercussioni saranno rilevanti sia per i paesi ricchi, che vedranno aumentare l'inflazione per tutti i prodotti collegati alla materia prima e che sono una parte del paniere alimentare della loro dieta, sia per i paesi poveri che non avranno le risorse finanziarie per potere acquistare quantitativi soddisfacenti per le loro esigenze; in questo caso si va incontro ad un pericolo concreto di nuove carestie e nelle migliori ipotesi ad un aumento di casi di malnutrizione con tutti gli annessi collegati. La FAO giustamente lancia l'allarme, di cui, oltre alle implicazioni umanitarie devono considerarsi anche quelle politiche che potrebbero derivare sia dal pericolo delle carestie che dal pericolo dell'inflazione. Tuttavia alcuni analisti gettano acqua sul fuoco, la Cina dispone di grandi riserve di grano, che se gettate sul mercato interno avrebbero la funzione di calmierare i prezzi anche in ambito internazionale. La questione è comunque spinosa, gli effetti del clima stanno sempre più influenzando l'andamento della produzione agricola, mentre alcuni stati, specialmente alcuni dei più importanti in via di sviluppo, continuano a restare sulle loro posizioni circa l'inquinamento derivante dalle emissioni gassose. L'attenzione della diplomazia internazionale, specie quella appartenente alle organizzazioni sovranazionali deve maggiormente focalizzarsi su criteri ed obiettivi che riguardano lo sviluppo sostenibile creando forme di compensazione condivise per gli stati che si adoperano per la riduzione dell'inquinamento.
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