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lunedì 7 marzo 2011

Israele e la necessità di uno stato palestinese

Israele prova ad accelerare il processo di pace con l'ANP per arrivare al più presto ad una soluzione. Nel contesto generale delle sollevazioni dei paesi arabi per Tel Aviv sono venute meno certezze storiche, che permettevano una diversa gestione del rapporto con i palestinesi. Mutati gli equilibri ed in assenza di quale direzioni prenderanno i nuovi governi, la necessità per Israele di definire al più presto la questione palestinese è diventata improcrastinabile. Netanyahu punta alla costruzione di uno stato palestinese, seppur inizialmente con frontiere mobili ancora da definire, che fissi un punto fermo sulla buona volontà israeliana. La nascita e la definizione di uno stato autonomo Palestinese è vista come strumento essenziale sul quale puntare, per limitare le possibili tensioni con i nuovi governi arabi, riconoscere lo stato palestinese significherà presentare lo stato della stella di David sotto una nuova luce per impostare le relazioni diplomatiche sotto un profilo nuovo o mantenere quelli favorevoli come in precedenza, vedi l'Egitto. Il principale ostacolo a questa politica è la posizione di Hamas, che non riconosce la politica israeliana e vede negli sviluppi delle rivoluzioni arabe un fattore a suo favore; ciò potrebbe determinare una tattica attendista da parte di Hamas che andrebbe a concretizzarsi con un temporeggiamento attuato tramite la sollevazione di eccezioni o richieste non esaudibili da Israele. E' una guerra diplomatica di posizione, dove però a differenza del passato, il tempo gioca a favore dei palestinesi. Israele deve mettere a segno almeno un risultato in tempi brevi, prima che sia circondato da governi potenzialmente ostili, da mettere sul tavolo di possibili futuri negoziati o problemi diversi ma insorgenti. Inoltre, la pressione USA, per una soluzione, almeno abbozzata si è fatta certamente più pesante. Israele non può ignorare le richieste USA, specialmente dopo la presa di posizione di Obama in suo favore, come recentemente accaduto. Per gli estremisti palestinesi, però la fretta di Tel Aviv può essere un alleato come non ha mai avuto e che potrebbe permettergli di strappare condizioni positive comemai successo prima.

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