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giovedì 14 aprile 2011

La dottrina Le Pen su UE, NATO ed euro

Marine Le Pen ha esposto la propria dottrina e le sue intenzioni in caso di elezione a Presidente francese. Molto ruota intorno alle problematiche internazionali, le questioni NATO, UE ed euro. In questi giorni sale il borsino degli euroscettici nel vecchio continente, sopratutto da destra pare scemare il convincimento dell'utilità della organizzazione europea, sono bastate le prime crepe venute alla luce per mettere in crisi un lavoro di decenni. Se così stanno le cose l'andamento è nettamente in controtendenza, in un ambiente globalizzato, dove gli stati tentano nuove forme di unione, pare francamente strano che l'unione più anziana mostri segni di stanchezza. La Le Pen, parte dall'euro per aprire la sua strategia di smarcaggio dalla UE, propone una politica con tempi lunghi, ma che alla fine porti alla fuoriuscita dalla moneta unica per riproporre il franco. Niente di nuovo è un vecchi tarlo di certa destra, sfuggire ai rigidi parametri della UE, per giocare sulla flessibilità della propria moneta, per adeguare il valore all'andamento economico, in un quadro fortemente instabile ma di completa autogestione. La mossa, a breve termine, darebbe certamente risultati, ma metterebbe in pericolo l'intera stabilità continentale. Uscire dall'euro sarebbe solo un primo segnale per la UE, è vero che c'è già il Regno Unito che ha mantenuto la propria moneta, ma il segnale politico sarebbe devastante. Ma la Francia ha già dimostrato di soffrire poco anche i lacci politici di Bruxelles, l'atteggiamento di Sarkozy nella guerra libica, la dice lunga sul sentimento generale che alberga a Parigi; Le Pen interpreta bene questi sentimenti e li estremizza, cercando di andare a colpire il cuore dell'elettorato. Per completare il quadro la candidata dell'estrema destra, etichetta peraltro rifiutata, annuncia anche l'uscita dalla NATO; è un chiaro tentativo di cavalcare la strada aperta già dall'attuale presidente francese e di scavalcarlo a destra, la grandeur francese fa sempre presa sul popolo d'oltralpe. Le Pen sta intrepretando le pulsioni di quella parte della società francese insofferente ai paletti delle organizzazioni internazionali a cui aderisce la Francia, perchè convinta che Parigi con le mani più libere potrebbe avere maggiori opportunità di gestire le situazioni e trarne maggiori vantaggi. C'è una parte di colpa in Bruxelles, se questi sentimenti prendono campo, l'assenza di interventi veloci e di una politica certa nella propria direzione ha spesso determinato situazioni ingessate e non all'altezza dell'importanza dei casi su cui decidere: se si vuole evitare che il sentimento antieuropeista si allarghi è necessario correre da subito ai ripari.

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